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Autore: DirceMichelaRivetti    18/08/2018    1 recensioni
Ambientata a partire da poche settimane prima di episodio VII, si concentrerà su Jacen Syndulla (figlio di Kanan ed Hera) e di Devagiri, una giovane di Chalacta sensibile alla Forza. Le vicende sono narrate dal punto di vista di lei che fugge dal proprio pianeta, affidandosi a dei contrabbandieri.
Nel corso della storia scopriremo che rapporti ha avuto Jacen con Skywalker e Ben Solo; vedremo anche che cosa stanno facendo il Fantasma e il suo equipaggio contro il Primo Ordine.
Questa storia è nata da alcune domande che mi sono posta, per esempio: Jacen è mai stato addestrato nell'uso della Forza? Luke sa della sua esistenza? Se la risposta a queste domande è "sì", allora Jacen ha conosciuto anche Ben/Kylo? Saranno stati amici? Come potrebbe aver reagito Jacen al passaggio al lato oscuro dell'amico?
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Hera Syndulla, Hondo Ohnaka, Kylo Ren, Lando Calrissian, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da tre settimane, ormai, mi trovo in questa base della Resistenza. I giorni mi sembrano volati!

Non ho un momento libero, papà mi addestra nell’uso del blaster per un’ora o due ogni pomeriggio e devo dire che sono migliorata. Jacen mi sta facendo seguire un allenamento intensivo di tipo militare: percorsi ad ostacoli, corse, flessioni, addominali ed esercizi disparati per essere pronta ad affrontare qualsiasi tipo di missione.

A turni mi hanno affiancata in queste esercitazioni sia Qyrin che i due kalleran e pure Utryan. Sono simpatici: Zorh-a e Fyel hanno sempre voglia di scherzare e sono molto allegri, mentre il Mon Calamari mi pare un poco più timido e sognatore, sebbene lo stesso socievole. Con la giovane mandaloriana, invece, non ho ancora capito bene come rapportarmi, è molto seria, concentrata sul da farsi, non ama perdere tempo, tuttavia non è né antipatica né scontrosa … almeno secondo questa mia prima impressione.

In più, Jacen mi sta anche insegnando ad entrare maggiormente in contatto con la Forza, soprattutto tramite la meditazione. Qualche volta mi fa applicare l’uso della Forza agli esercizi ginnici e allora riesco a fare salti incredibili, a gettarmi da un’altezza di due o tre metri e attenuare la caduta (non si fida ancora a farmelo fare da maggior altezze). Sono molto soddisfatta dei risultati che sto ottenendo e, in generale, mi piace cimentarmi in qualcosa di nuovo.

Nel tempo che mi rimane, sto lavorando alla traduzione della stele in trimegistico. Non è semplice anche perché usa un linguaggio figurato ed è più difficoltoso capire il senso delle parole e rendermi conto se la traduzione è corretta oppure no.

Finora quel che ho chiarito è che l’oggetto principale del testo sia il Bogan, ossia l’oscurità, il Lato Oscuro della Forza. È nominata anche la luce, Ashla, ma in via secondaria. Per adesso sembra che si tratti di un rituale per far emergere il Bogan, azzarderei dire che è un modo anche per tramutare la luce in oscurità ma non solo. È come se l’obbiettivo fosse sprigionare il Bogan soggiacente in ogni essere vivente e nell’universo stesso.

Un’idea che non stupisce provenire dalle Sorelle della Notte.

Pare si tratti proprio di questo, il difficile è comprendere i passaggi effettivi del rituale.

La stele è custodita in una stanza con un alto livello di sicurezza, per proteggerla nel caso i Cavalieri di Ren volessero tentare di rubarla di nuovo. È lì dentro che mi dedico alla traduzione. Nella stanza che mi è stata affidata ci trascorro giusto il tempo per dormire, mentre i pasti si svolgono nella mensa comune.

Stamani, a colazione, Jacen mi ha detto che non avremo potuto cominciare l’allenamento al solito orario ma comunque avrei dovuto iniziare da sola con la ginnastica di riscaldamento e i primi esercizi con gli altri soldati, in attesa del suo arrivo.

Sono intenta nella pratica del corpo a corpo con Fyel che mi sta insegnando qualche trucchetto sporco che spesso gli è tornato utile da contrabbandiere, quando una voce richiama la mia attenzione.

È mio padre che mi sta chiamando, si avvicina a passi svelti e assieme a lui c’è anche Jacen.

Io e il kalleran ci fermiamo e attendiamo di sapere che cosa accade.

Arrivato vicino a me, papà dice: “Leila ha convocato una riunione per questa sera al quartier generale della Resistenza. Tutto l’Alto Comando è invitato a partecipare, preferisce avere la nostra presenza fisica anziché in ologramma. Io, Hera, Kallus e Jacen parteciperemo e mi farebbe piacere fossi presente anche tu: ho amici di vecchia data a cui è ora io ti faccia conoscere. Dubito che potrai partecipare alla riunione, ma penso sia giusto presentarti alla Principessa.”

“Generale Organa” borbotta Jacen “Lei lo preferisce.”

“Per me resterà sempre una Principessa e il suo posto non smetterà mai di essere che tra le nuvole. Allora, Sadhaka, vuoi venire?”

“Certo!” esclamo con un grande sorriso.

Mio padre vuole portarmi a una super riunione della Resistenza! Wow! Non mi sembra vero.

Sì, sì, ha detto che non sa se assisterò al Consiglio, ma intanto conoscerò altri eroi della Ribellione e colleghi della Resistenza … e poi vedrò un nuovo pianeta!

Va beh, non potrò esplorarlo, sarò limitata alla base militare ma pazienza: è pur sempre un nuovo sistema in cui sarò stata.

 

Passo il resto della giornata a contare con frenesia i minuti che mi separano dalla partenza.

Jacen se n’è accorto e non ha mancato di rimproverarmi: “Devi essere concentrata sul qui ed ora. È vero che non deve mancare un occhio al futuro, soprattutto perché le nostre azioni nel presente hanno ripercussioni nell’avvenire, ma il pensiero di ciò che avverrà non deve distrarti dall’adesso. Sei tanto intenta a pensare al dopo che non vivi il presente … poi magari nemmeno ci arrivi al dopo e muori prima. Non puoi permettere che la tua vita sia un insieme di pochi eventi e dell’attesa di essi. Il futuro arriverà al proprio momento, per ora godi e partecipa del presente, non permettere che un solo istante della tua vita sia sprecato nell’aspettare: riempi l’attesa con tanti altri eventi.”

Syndulla è un bravo maestro. Le sue parole sono piene di saggezza.

Grazie a lui mi sono resa conto che io (e forse anche altri) do per scontati molti concetti e modi di prendere la vita, li credo talmente ovvi che finisco per non accorgermi che non li pratico affatto. Lui mi ha fatto riscoprire molti di essi, me li ha ricordati, a volte me li ha fatti vivere sotto una luce e una consapevolezza differenti.

Questa cosa del tempo, ad esempio, è un concetto che a noi sacerdotesse è sempre stato insegnato: anche se attendiamo l’arrivo di Kalki per l’ultima grande battaglia di Ashla contro Bogan, noi non dobbiamo dimenticare che viviamo nel presente e che è nostro preciso compito difendere e diffondere la Luce in ogni momento. Viviamo in un eterno presente, ogni attimo è morte del precedente … Da quanto non ci pensavo? E ora Jacen me lo ha rammentato.

È bravo, ha molto da trasmettere, però si vede che non è abituato a farlo: a volte è un po’ impacciato, più spesso molto severo ed esigente, non ha perso la fredda corazza che lo ammanta.

L’ho osservato a lungo in questi giorni, anche se con i commilitoni sembra più affabile che con me, resta sempre un po’ distaccato, non è mai totalmente coinvolto in ciò che lo circonda.

Potrei fargli notare che questa è una contraddizione con il concetto secondo cui uno Jedi debba essere sempre presente al luogo e tempo in cui si trova … ma credo che otterrei solo un’occhiataccia o al più una risposta oscura che mi susciterà più domande, anziché darmi chiarimenti.

 

Partiamo con lo Spettro e la Perla di Mahabali, la nave di mio padre.

Mahabali è il nome della città in cui sono cresciuta, mentre Perla è il nome reverenziale con cui molti si riferiscono a mia madre. Sono sempre stata felice che papà abbia voluto chiamare la sua nave con l’epiteto di mamma, mi ha sempre dato la sensazione che il suo amore per lei sia immenso e sincero e che voglia sentirla accanto a sé anche quando sono distanti anni luce.

La nave, poi, è molto particolare: da un lato è fornita di ogni comfort (dall’angolo bar alla poltrona massaggiante) e con eleganza (ci sono stoffe di Naboo pregiatissime!), dall’altro è una micidiale macchina da guerra, fornita di numerosi cannoni e con potenti scudi.

Papà la guida con grande disinvoltura. Io sono salita a bordo con lui, ma non gli faccio da copilota (ecco una parte dell’addestramento che non ho ancora iniziato), ad aiutarlo c’è Lobot, suo devoto amico da tempo immemore.

Lui è il solo che sapeva della mia esistenza fin dalla mia nascita … era pressoché impossibile che rivelasse il segreto a qualcuno … a meno che non gli avessero staccato il computer impiantato attorno alla sua testa. Poveretto, non dev’essere facile lottare ogni istante contro un’intelligenza artificiale che prova a conquistare il tuo cervello.

Compiamo diversi salti nell’iperspazio prima di arrivare a destinazione: una cautela per confondere e seminare eventuali spie e sensori del Primo Ordine.

Ad accoglierci alle piazzole di atterraggio c’è il Generale Organa in persona, assieme ad un droide protocollare col oro, eccetto per il braccio sinistro che è rosso, e una giovane ufficiale con i capelli biondi acconciati in due chignon.

La Principessa è diversa da come l’avevo immaginata: è più bassa e il suo volto è estremamente dolce, tra le rughe che l’hanno segnato anzitempo. Io me la figuravo alta e fiera, con un corpo ancora snello e tonico per le battaglie, con un cipiglio duro e risoluto; invece riesce a ispirare autorevolezza nonostante l’aspetto mite e sereno.

Adesso che ci penso, lei dovrebbe avere almeno una decina d’anni in meno di Hera. Mamma mia che differenza! Sembra invece più vecchia. La Twilek ha ancora la pelle tonica e solo qualche leggera linea le solca la fronte e appena, appena il tratto di guancia tra il naso e la bocca. Il resto del fisico, poi, sarebbe capace di stuzzicare ancora un uomo, se non fosse coperto da larghi e pratici vestiti adatti ad un pilota e capo militare.

Leila saluta con rispetto e amicizia i tre ufficiali scesi dallo Spettro, addirittura abbraccia Jacen, seppur rapidamente.

Noi intanto li raggiungiamo ed ecco la Principessa stringere forte tra le braccia mio padre, gli appoggia addirittura la testa sul petto … è come se cercasse conforto da lui.

Papà le sorride e la guarda come se le volesse ricordare la donna forte che è e tutte le battaglie vinte e le traversie affrontate.

Infine lei si stacca lentamente e, con un lieve bagliore di speranza, chiede sommessamente: “Hai notizie di Han?”

Cosa?! Il Generale Solo non è qui?

Sarà via da poco, immagino, visto che papà non mi aveva mai fatto cenno ad una sua partenza … eppure l’espressione della donna è la stessa di chi attende da tanto tempo.

“Non molte, purtroppo. So solo che si è messo a trafficare creature più o meno pericolose, per dirne una: i rathtars. Pare anche che si sia indebitato con qualche fazione; ho sentito che gli stanno dando la caccia i Guavan Death e pure i Kanjiclub. Non so se rischia più la vita con certe bestie o con certi furfanti. Mi dispiace. Comunque, non temere, Han se l’è sempre cavata benissimo.”

Negli occhi del Generale si fa largo tanta amarezza, per un attimo ho l’impressione che le iridi diventino lucide e che stia per sgorgare qualche lacrima.

Un moto interiore, però, le ricorda che non è il momento per immalinconirsi, tanto meno per piangere, ricaccia via le emozioni che l’hanno agitata, fa un gran sorriso e sposta l’attenzione su di me.

“Questa è la figlia segreta di cui ti sei degnato di parlarmi solo di recente, immagino. Come ti chiami?”

“I documenti dicono Shadaka, ma Devagiri è un nome altrettanto importante.”

“Capisco. Spero tu abbia ereditato più cose da tua madre che da tuo padre: una vera canaglia!” commenta Leila, ma si capisce che sta scherzando.

Mio padre sta al gioco e si finge offeso: “Una canaglia io? Ma se sono un rispettabilissimo uomo d’affari: un imprenditore galattico.”

“Forse adesso puoi spacciarti per tale, ma una volta … Shadaka, tuo padre ti ha mai detto cosa fece quando lo conobbi per la prima volta? Io, Han e Chewbecca gli chiedemmo di poterci rifugiare a Bespin per riparare l’iperguida del Falcon lui accettò, ci accolse e dopo poche ore ci tradì, consegnandoci a Lord Vader, con cui aveva stretto un accordo poco prima del nostro arrivo.”

Eh?! Questa mi giunge nuova! In effetti papà non è mai sceso nei dettagli circa come sia entrato nella Ribellione, ha fatto solo cenno che tutto iniziò con l’occupazione di Bespin da parte dell’Impero e del fatto che Han fosse finito congelato nella graffite e consegnato a Jabba the Hutt.

“All’epoca ero furiosa con lui.” continua a raccontare la Principessa “Ma già dopo qualche giorno mi resi conto che non dovevo avercela con lui. Lando era il Barone Amministratore di un’intera città ed era responsabile dei suoi abitanti. Vader lo mise di fronte a una minaccia: o consegnare noi tre, oppure  vedere i soldati imperiali massacrare gli abitanti di Bespin come rappresaglia.”

“Non fu facile per me tradire un amico, anzi fu una scelta dolorosa.” aggiunge mio padre con un tono assai serio “Feci di tutto per far soffrire lui e gli altri il meno possibile ma non potevo mettere in pericolo le migliaia di persone che si affidavano a me per la loro incolumità e vita.”

“Il tuo errore è stato illuderti che l’Impero mantenesse gli accordi presi.” conclude il Generale Organa.

Mi presenta i due che l’accompagnano: Connix e C3PO. Poi ci invita a seguirla: è prevista una cena, prima della riunione.

La base è abbastanza simile a quella dove ho vissuto nelle ultime settimane ma è più grande e popolata da centinaia di militanti.

Non ci rechiamo nella mensa comune a mangiare, ma in una stanza a parte per gli ufficiali, credo. Forse è così perché loro sono molto numerosi, oppure perché i comandanti approfittano dei pasti per scambiarsi informazioni riservate e consultarsi … oppure è solamente così per questa occasione.

Subito papà mi presenta all’Ammiraglio Ackbar che pare molto felice di conoscermi e mi ringrazia per aver preso parte alla missione di salvataggio di suo nipote, poi per lo stesso motivo si rivolge anche a Jacen.

Mi sono presentate decine di persone, alcune hanno nomi che ho già udito, altri sono sconosciuti. Credo che farò fatica a ricordarli tutti, abbinandoli alle giuste facce. Forse l’unico che non sbaglierò sarà Xurxu, una specie di gorilla o scimpanzé.

“JACEN!” sento esclamare da una voce maschile, colma di entusiasmo.

Chi può essere? Mi volto a guardare e vedo un giovane che avrà più o meno la stessa età del mio maestro, hai i capelli neri e un fisico allenato.

Lo vedo correre incontro a Syndulla che, con mio grande stupore, lo accoglie a braccia aperte e lo stringe a sé, mentre un sorriso di felicità sincera gli illumina il viso.

Sembra davvero contento: è la prima volta che lo vedo totalmente soddisfatto.

Devono essere cari e stretti amici da parecchi anni.

Si parlano con allegria e disinvoltura, sorseggiando non so che bevanda, ognuno dal proprio bicchiere. Li osservo, ancora esterrefatta.

Devo essere stata indiscreta, visto che lo sconosciuto si accorge di me. Non è né arrabbiato né sospettoso e, anzi, molto gioviale mi domanda: “Ciao piccola, sei nuova? Come ci sei finita qua? Dai, racconta.”

Prima ch’io riesca a parlare, Jacen gli spiega: “È la figlia di Lando e mia allieva.”

L’uomo strabuzza gli occhi e domanda, meravigliato: “Allieva nel senso di allieva Jedi?”

“Proprio così.” conferma Syndulla, tornando al consueto tono semilugubre.

“Caspita! Non credevo che … Beh, tanto meglio, complimenti, complimenti ad entrambi.” la sua sorpresa sta permettendo al brio di ritornare “Allora mi presento: sono Poe Dameron, Comandante nella Resistenza.”

“Il miglior pilota.” specifica Jacen.

“Diciamo a pari merito con te. Io sono l’asso dei caccia, tu delle navi con equipaggio.”

Poe torna a rivolgersi a me: “Io e il tuo maestro ci conosciamo da quando eravamo in fasce, a momenti. Entrambi avevamo i genitori impegnati strenuamente nell’Alleanza Ribelle: la guerriglia ce l’abbiamo nel sangue. Siamo cresciuti assieme, eravamo inseparabili, anche dopo che Skywalker l’ha preso come padawan. Eravamo tre amici uniti come nessun altro. Ci siamo dovuti separare quando Skywalker decise di fondare un vero e proprio tempio … allora io ho deciso di arruolarmi nell’esercito della Nuova Repubblica e dopo un po’ … eccomi qui.”

Incredibile come abbia raccontato con tono così pimpante una vita trascorsa per gran parte in mezzo alla guerra.

Un momento! Lui ha detto tre amici. Tre. Ma loro sono soltanto due … chi sarà il terzo? Che fine avrà fatto?

Poe, intanto, non riesce a smettere di parlare e ora si sta rivolgendo a Jacen: “A proposito di Skywalker, forse ormai siamo vicini a trovarlo. So con certezza che Lor San Tekka risiede con una tribù su Jakku. Parte della riunione di oggi riguarderà proprio il fatto che tra un paio di giorni al massimo lo raggiungerò e mi farò consegnare la mappa. Sei contento?”

“Non troppo.” replica Jacen, deludendo l’amico “Se Luke vuole stare solo, forse è meglio non disturbarlo.”

“Sono dieci anni che se n’è andato e la Resistenza ha bisogno di lui ora più che mai. Perché lasciare una mappa se non per essere raggiunto?”

“Credi che egli ignori quel che accade?” il tono di Syndulla è secco e pieno di un’energia che mi ricorda ira e dolore “Luke s’è chiuso alla Forza, altrimenti lo avrei trovato io stesso. Vuole stare solo, è fuggito e non gli interessa né della Nuova Repubblica, né del Primo Ordine, né di sua sorella e nemmeno di Kylo Ren. Lasciamolo stare e impariamo a cavarcela senza di lui.”

Poe scuote il capo, amareggiato, e si limita a commentare: “Tu non pensi quello che dici. Lo troveremo e sarai felice di rivederlo anche tu.”

Luke Skywalker scomparso? Anche questa mi giunge nuova. Perché mio padre non me ne ha fatto parola? In dieci anni avrebbe senza dubbio avuto l’occasione di raccontarlo, se avesse voluto farlo.

Ho la sensazione che mi abbia deliberatamente voluto tenere all’oscuro.

Dev’essere successo qualcosa, dieci anni fa, che ha portato Skywalker e Solo ad allontanarsi dalla Resistenza.

Beh, non so quando Han si sia allontanato, ma il mio intuito mi dice che è stato per questa faccenda.

Faccenda che forse coinvolge anche Jacen. Se fosse questo l’evento misterioso che Hera ha detto aver cambiato radicalmente l’atteggiamento del mio maestro?

Credo proprio di sì, considerando le emozioni che ho percepito in lui, mentre parlava di Luke … emozioni che non dovrebbero addirsi ad uno Jedi. Finora, nonostante il suo carattere scorbutico, non avevo percepito in lui nessuna traccia di oscurità. Poco fa, invece, si avvertiva nettamente Bogan in lui. Sofferenza e furia sono però durate solo il tempo di quella frase, poi sono scivolate via e la calma è tornata nel suo animo. Incredibile come una tempesta possa nascere e morire in pochi istanti nello spirito di Syndulla.

 

Come supposto da mio padre, non ho potuto prendere parte alla riunione. Ho gironzolato per un po’ per la base ma poi mi sono stancata e mi sono seduta a meditare.

La curiosità per scoprire la verità su quanto accaduto un decennio fa mi stuzzica la mente e mi agita. Il mio cervello ha elaborato numerosi scenari, durante la cena.

Ho pensato, però, che questo tipo di fantasticare non sia l’ideale. Ho deciso quindi di meditare per calmare la mente e … chissà che non mi arrivi qualche risposta.

“La Forza è potente in te.”

Apro gli occhi di scatto, spaventata da questa frase improvvisa. Davanti a me la Principessa mi osserva divertita e il suo sorriso è benevolo.

“Ma hai ancora molto da apprendere.” aggiunge “Quando mediti non puoi isolarti dal mondo, altrimenti rischi di finire nei guai, senza accorgertene.”

“Grazie, lo ricorderò … Ma anche lei sa usare la Forza?”

Il Generale Organa è una Jedi?

“Sì, anche se in maniera molto differente da mio fratello. Io non brandisco spade di luce, ma mi affido alla Forza per guidare tutta questa gente, coordinarla in battaglia, conoscere a fondo l’animo dei nemici e le loro astuzie e, perché no, galvanizzare i miei soldati e scoraggiare gli avversari.”

“Fa davvero tante cose ...”

Sono sbalordita e non so che dire.

“Già … ma il grande eroe sarà sempre Luke. Le persone hanno bisogno di simboli e lui più di ogni altro rappresenta la speranza. Speranza che la pace e la giustizia debbano sempre trionfare. Per questo mi sto impegnando tanto a ritrovarlo, anche se Jacen non capisce. Mi dispiace vederlo così turbato, so che non ha ancora perdonato mio fratello per quel che gli ha fatto, ma la Resistenza ha bisogno di un eroe noto.”

“Perché me lo sta raccontando?”

Hera mi ha raccontato un po’ di cose sull’incontro tra te e Jacen e di come abbia reagito all’idea di addestrarti. Voglio rinnovarti l’invito che ti ha fatto anche lei ad essere paziente con lui. È un bravo ragazzo, il suo cuore è buono ma è stato deluso e non l’ha ancora superato.”

“Deluso in che modo?”

“Questo starà a lui raccontartelo, quando si sentirà pronto.”

E ancora una volta resto senza risposte. Uffa!

Se devo aspettare che Syndulla ritenga di confidarsi con me, faccio in tempo ad avere i capelli bianchi.

Va beh, pensiamo ad altro.

“La riunione è quindi finita?”

“Sì. Abbiamo deliberato alcune cose. Ce ne sono due che ti riguardano. Una in maniera indiretta: abbiamo incaricato tuo padre di partire alla volta delle regioni più remote della galassia alla ricerca di nuovi alleati. L’altra, invece, ti coinvolge: tu e Jacen dovrete raggiungere Atollon, dove era collocata una delle prime basi dell’Alleanza Ribelle. Dovrebbe essere abbandonata e quel poco che c’era essere stato requisito già ai tempi dell’Impero, tuttavia da alcuni giorni riceviamo strani e indecifrabili messaggi provenire proprio da lì. Voi dovrete indagare.”

“Grazie, Generale Organa, faremo del nostro meglio.”

“Che la Forza sia con voi.”

   
 
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