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Autore: _HummingBird_    25/08/2018    2 recensioni
La storia di due nuove studentesse della DWMA appena trasferite dalla famosa città dell'amore, Parigi.
Queste però vivranno diverse vicende tra cui un professori troppo insistenti, studenti pericolosi e nuove amicizie.
"Il cuore della ragazza esplose dalla paura, nel sentire quella sensazione di impotenza, di fronte a tutta quella forza bruta.
Voleva scappare il più lontano possibile, voleva solo soffocare la propria paura nel fumo del fuoco che bruciava tutto.
Non poteva, tuttavia, lasciare la sua maestra d'armi alla portata di quel ragazzo, non poteva permettergli di fare del male sia a lei che alla sua compagna.
Doveva proteggerla. Era dovere di un arma difendere il proprio maestro d'armi e lei lo avrebbe fatto anche a costo di perdere la vita."
Genere: Fluff, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Liz Thompson, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Come vetro sotto pelle

Tre figure si aggiravano per i corridoi della scuola.
«Liz, penso che Kid stia piangendo!» disse ridendo la voce squillante di Patty.
«Lo so Patty, hai visto quella piastrella in bagno, era storta, sai come reagisce a certe cose»
la sorella di Liz scoppiò a ridere puntando il dito verso il ragazzo, che si era appena accasciato a terra farfugliando qualcosa.
«Come posso aver permesso che quell’atroce imprecisione avesse luogo in questa istituzione?!»
«Kid, non hai colpa» la più grande della sorelle Thompson si inginocchiò affianco allo shinigami picchiettando la sua mano sulla spalla destra.
«Si ha ragione Liz, Kid, tu non colpe eheh. E poi dobbiamo andare da tuo padre! Dovevi parlargli di alcune cose riguardo le colonne all’entrata, vero sorellona?!» sorrise Patty guardando felice la sorella, pensando di aver tirato su il giovane, quando in realtà lo aveva ancora più distrutto
«Anche quelle colonne! Sono un mostro di...» la sua cantilena si interruppe improvvisamente quando due ragazze sbucarono giocose dal corridoio, una saltellante e l’altra con le braccia in alto, come per mandare al diavolo l’intera struttura.
«In che diavolo di posto siamo finite ora?!» quasi urlò la ragazza con dei lunghi capelli rossi, che si stava pian piano avvicinando. Entrambe sembravano troppo intente ad inveire contro il corridoio per vedere il giovane shinigami alzarsi, scrollarsi la polvere di dosso e indietreggiare, guardando con indecifrabile interesse la coppia che stava percorrendo il loro stesso corridoio
«Je ne sais pas, mon amour» ridacchiò la bionda.
«Devono essere le nuove studentesse arrivate dall’estero, dicono che sono delle piantagrane» sussurrò Liz all’orecchio della sorellina, che fece un’espressione meravigliata.
Ad un certo punto la ragazza bionda, guardandosi attorno, li notò e si poté sentire un gridolino di gioia provenire da quest’ultima.
«Oh mon dieu! Forme di vita umane!!» urlò saltellante e correndo verso le sorelle Thompson e Kid.
«Anne!» la compagna si incamminò dietro di lei, molto più lentamente, ed evidentemente stanca a causa di una probabile camminata.
«Scusate se mi presento così bruscamente, non sarebbe nella mia natura, se solo riuscissi a trovare la via giusta. Mi presento: io sono la maestra d’armi Anne e quella che mi sta inseguendo è la mia arma. Ci siamo perse e non sappiamo più come arrivare al giardino interno della scuola» disse la giovane appena arrivata dal trio che, in mezzo al corridoio, guardavano attoniti la scena.
«Che cavolo, Anne! Quanto corri!» la ragazza dai capelli rossi arrivò un secondo dopo la fine della frase «scusatec...» si irrigidì immediatamente quando si accorse di avere degli occhi color oro puntati addosso.
Ogni singolo muscolo del suo corpo sembrava essersi fatto roccia.
Non capiva più nulla, quegli occhi l’avevano inchiodata lì dov’era, una sensazione schiacciante la pervase, la sua percezione dell’anima le permise di vedere qualcosa di tremendo e spaventoso, a tal punto da sentire come del vetro sottopelle.
Nessuno sembrava averci fatto caso.
«Oh, certo! Nessun problema, anche noi ci perdevamo sempre i primi tempi, è molto grande come struttura. Comunque piacere, io sono Liz, questa è mia sorella Patty e lui invece è il nostro maestro d’armi, Death the Kid» disse sorridente Liz.
«Piacere a tutti! Questi corridoi sembrano tutti uguali, necessitiamo di un aiuto» la bionda si passò una mano dietro la nuca, evidentemente imbarazzata.
«No problem, possiamo anche accompagnarvi» sorrise Patty tutta contenta di aver trovato nuove amiche, ma una mano prese le vesti della ragazza bionda, per attirare la sua attenzione. Era la sua arma.
«Non sarà necessario, penso di essermi appena ricordata la strada» intervenne bruscamente la ragazza rossa, che aveva abbassato lo sguardo. Prese per mano la sua maestra d’armi andando nella direzione più lontana dal punto in cui erano quei ragazzi.
Appena dopo aver superato il ragazzo, una mano le prese il braccio e la costrinse a girarsi.
«Non hai detto il tuo nome» per la prima volta Kid aprì bocca.
«Nessuno me lo ha chiesto» rispose a tono lei, per poi girarsi, andare verso il primo angolo e scomparire assieme alla bionda.
«Kid, ma che ti è preso! Non puoi prendere in quel modo le persone» Liz fece per avvicinarsi a Kid, ma lui mise le mani in tasca e andò verso la sua destinazione iniziale, la camera della morte.
Però i suoi progetti erano cambiati.



«Chère, che ti prende?! Lasciami andare!» Anne fece mollare la presa sul polso all’amica.
«Scusami An, non volevo, ma...hai sentito? Quel ragazzo...io...» si coprì il viso con le mani.
«Tranquilla chère, ora siamo sole, che cosa è successo, conosci già quel ragazzo? Ti ha fatto qualcosa in passato? Ora stai bene?» la prese per le spalle con delicatezza,
«Non…non l’ho mai visto prima…però…» un groppo in gola le mozzo il fiato, si costrinse a riprendere da dove si era fermata «ha guardato la mia anima con una tale brama, che mi ha paralizzata» si sedette per terra appoggiando la schiena al muro del corridoio. Si sentiva, impotente e turbata.
«Chère, rispondimi»
«No, An...non sto bene. Lui...voleva la mia anima. La voleva, potevo percepire i suoi occhi, la sua anima, lui stesso cercare di afferrarla» i suoi occhi si colorarono di grigio tristezza.
«Oh mon amour» Anne l’abbracciò «personne ne te touchera» disse affondando il viso neicapelli dell’amica.
Oh, tesoro mio, nessuno ti toccherà”


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Buongiorno lettore,

spero che questo capitolo di ‘Halleluja’ ti sia piaciuto, se ti va fammelo sapere con una piccola recensione, o se pensi che debba migliorarmi in qualsiasi modo, dimmelo pure. È comunque la prima FanFiction che posto, spero molto vi piaccia.
   
 
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