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Autore: Favatralenuvole    26/08/2018    1 recensioni
"Non ero divina.
Non ero dislessica.
Non ero iperattiva.
Andavo bene a scuola,non mi accadevano episodi inspiegabili e i miei genitori erano morti in un incidente.Fine."
Nicky arriva al Campo Mezzosangue senza ver mai manifestato alcun segno riconoscitivo tipico dei semidei,non sembra avere alcun potere e la prima sera non viene riconosciuta.
Quando succede,però,avrebbe preferito rimanere una reietta.
Una missione mortale (ci mancherebbe!) e un dio momentaneamente umano tra i piedi non la aiuteranno di certo a risolvere i suoi problemi.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Apollo, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero prigioniera di una strana tizia con metà corpo da uccello, aspettando che la cavalleria, composta da due polli e una fragola (lunga storia) venissero a salvarmi. 

“Nicky, ma come ci eri finita in quella situazione?”

Cercando la Fonte di Demetra, naturalmente.

 

 

-Guarda che ero seria sul portare Will con te.

-Ma renderebbe tutto molto più… ufficiale. 

-E quindi?

-Nicky, ai miei tempi, il giorno che la ragazza conosceva I tuoi genitori e amici era anche il precedente alla proposta di matrimonio.

-Ah.

Avevo passato quindici minuti a cercare di convincere Nico ad andare a quella rimpatriata, portandosi con sé l’aitante giovane. 

-Ma io ti ho conosciuto- Obiettó Appy.

-I genitori divini non contano, e questa è una regola che i semidéi hanno stabilito molto tempo fa.

Lui agrottó la fronte.

-Io non ne sapevo niente.

-Tu non sei un semidio.

Scossi la testa. Quando Nico si chiudeva a riccio e diventata freddo come un Polaretto, la conversazione era finita.

-E va bene, Polaretto. Prima o poi ti convinceró.

-Com’è che mi hai chiamato?

-Niente, niente.

 

 

IL lato positivo delle visite inaspettate è che… ah, perché, c’è n’è uno?

Ecco, appunto.

Una donna dai lunghi capelli neri si avvicinó, con passo elegante.

Prima di poter entrare nella mia modalità “ma chi ti conosce”, notai che il suo corpo brillava in modo innaturale. Era anche un po’ troppo bella per essere umana.

-Era- Appy la salutò con un cenno del capo.

-Eroi- rispose freddamente la donna. Era una regina. Niente di meno che una regina. Mi chiesi come vedesse me e Nico, se inferiori a dei vermiciattoli o almeno al livello dei pesci rossi.

Mi chiesi se anche lui mi vedesse così.

Le consegnammo la sua Fonte, sperando in un qualche consiglio. Indicazione. Cartello stradale. Magari cinquanta centesimi. Ma facciamo anche un sorriso, non si butta via niente.

Tuttavia, notai che fra Appy e la sua matrigna non correva buon sangue. Sembravano entrambi molto a disagio, e innaturalmente freddi.

-Cosa avete intenzione di fare ora?- Ci domandò.

-Cercare la Fonte di Atena- Risposi. Volevo ottenere qualche risposta, e sembrava l’unica dea vagamente benevola nei miei confronti.

-Dovete tornare al Campo Mezzosangue.

-Cosa? Perché?

-Rachel, il nostro Oracolo, ha sognato la vostra morte. Sono tutti profondamente convinti che voi siate ormai nell’Ade.

-Un messaggio Iride non basta?

-Non funzionano più- Mormorò Nico, sovrappensiero.

-Anche Iride è incredibilmente debole. In qualsiasi caso, non escludo che possiate trovare una Fonte anche lì.

E sparì. Così.

-Se anche fossimo morti, a Chirone cosa frega?

-Non lo so- Mentì Apollo. Non so da cosa mi accorsi che mentiva, ma ne ero sicura.

Lasciai perdere.

-Anche tu sbrilluccichi quando sei un dio?

-Cosa?

-Sbrilluccicate come i vampiri di Twilight.

Intravidi uno scintillio divertito nei suoi occhi.

-Sì, lo faccio anche io.

-Mi vedi come una vermiciattola?

-Oooh, Nicky! -Si abbassò alla mia altezza (quindi un bel po’) -Si.

-EHI!

 

Il viaggio verso il Campo Mezzosangue fu noioso. 

Mi addormentai sul sedile posteriore, come al solito. Per una volta, però, non vidi Atena. 

Vidi me stessa. 

Nel mio sogno, ero morta. 

O meglio, quasi morta.

La mia pelle era di un pallore innaturale, il mio respiro fievole. Ero stanca, infinitamente stanca. Volevo solo chiudere gli occhi per l’ultima volta. Avevo portato a termine il mio obiettivo. Potevo anche arrendermi, adesso. 

“Non c’è nulla che possiamo fare, da soli” disse la voce di Gerard, tremante. 

“Aiutaci! Aiutaci, ti prego. Ti prego, ti prego, ti prego”. 

Clementine continuava a supplicare la persona sconosciuta accanto a lei, io mi spegneva lentamente. 

Qualcuno mi posó una mano sulla fronte, cercando di aiutarmi. 

Mi svegliai, sentendo ancora nelle orecchie “aiutala, ti prego, ti prego”. 

Nico si girò verso di me. 

-Qualcosa non va? 

-Niente, niente. Solo un incubo. 

 

 

Nel momento stesso in cui mettemmo piede nel Campo Mezzosangue, una ragazza dai voluminosi capelli rossi ci corse incontro. 

-Sei viva!- Mi urlò contro. 

Sobbalzai. 

-Mh, già. A quanto pare è così. 

-Rachel, questa è Nicky. Nicky Rachel- Ci presentò Appy -Rachel, non spaventarla. 

-Scusa- Mi disse distrattamente la ragazza, col fiatone -Solo che… è raro che io sbagli una visione. 

-Cosa hai visto?- Domandai con un terribile sospetto. 

-Ti ho vista… su un letto. Pallida, immobile. Un uomo e una donna vicino a te piangevano e imploravano qualcuno vicino a loro di aiutarti… 

Mi paralizzai dal terrore.

-L’ho vista anche io- Sussurrai, con un filo di voce. 

Mi girai verso Apollo. 

-Sei il dio della profezia. Dimmi che c’è una spiegazione a questa visione che non includa la mia morte. 

Ma lui sembrava parecchio terrorizzato, se dovevo dire la verità. 

Rachel invece, aveva lo sguardo triste. Spera che si sentisse almeno un po’ in colpa. 

 

 

-Nicky, la tua morte è una cosa piuttosto seria!

-Ne sono consapevole, Nico, ma ora pensiamo all’impresa. 

-Come può importati di più di questa impresa idiota che della tua vita? 

-Non è quello, è che se deve accadere accadrà, che io ci pensi o no. A questo punto fammi godere la vita. 

-È questo il tuo ideale di vita? Cantare canzoncine in macchina, uccidere mostri, sbandierare racchette e sognare dee incazzate? 

Nico era più scosso di ciò che desse a vedere. Sapendo che mi avrebbe probabilmente tagliato una mano, lo abbracciati forte. 

-È carino da parte tua. 

-Cosa? 

-Tenerci a me. 

Lui restó zitto per qualche secondo, poi mi strinse. 

-Ehm ehm. 

Appy tossicchió, destando la nostra attenzione. 

-Si? 

-Avrei un’idea. 

 

 

Cose che non sapevi: i Campi di fragole del Campo Mezzosangue furono un’idea di una figlia di Demetra, che, in poche parole, inventò le fragole. 

1) Grazie, le fragole sono buone. 
2) Che la Fonte di Demy si trovi lì? 

-Come si fa a inventare un frutto?? 

-Non lo so, Nico! 

-Al massimo puoi scoprire un frutto, ma non è che puoi diventare Dioniso 2.0! Perché lei non è una dea? Chi decide queste cose? ESIGO che sia una dea anche lei! 

-Fidati, non ne vale la pena- Borbottó Appy. 

 

 

 

Quando la vita ti dà solo fragole… allora è il caso di trovare la Fonte di Demetr- no, aspetta, il detto non faceva così. 

Una ninfa di nome Fragola, la ninfa di una delle piante di fragola (no, non si chiamavano tutte Fragola, era solo una coincidenza), ci aiutò a cercare. 

-Demetra è la mia dea preferita- Ci confidò. 

-Nooo, davvero? 

-Sono scioccata! 

-Mi ritengo offeso. 

-Devi sempre fare il guastafeste, ‘Po.

Dopo qualche minuto, tenevamo fra le mani la sua storica falce, che brillava leggermente alla luce del sole. 

Mi immaginai la dea che ci guardava dall’alto dell’Olimpo, pensando “Ecco dove l’avevo messa!”, come io facevo con… quasi tutto.

Fragola era su di giri. 

-Posso… posso prenderla in mano?- Ci chiese, adorante.

Guardai i miei amici. 

-Effetti collaterali? 

-Il sovraccarico di energia divina potrebbe causare a ninfe e mortali svenimento, sonnolenza, incontinenza, nausea e risata nervosa- Rispose Appy velocemente, come se lo sapesse a memoria. 

-Accetto il rischio- Rispose Fragola. 

Le diedi la falce in mano. Lei la accarezzó e rabbrividí. 

-Cavoli, è come se avessi la dea qui vicino a me ora! 

-Quando la incontreremo ti verremo a chiamare- Promisi. 

Lei svenne. 

-Ve l’avevo detto!

Feci per girarmi e rispondere, ma fui presa in volo e portata via. 

Fortunatamente la falce ce l’aveva ancora Fragola. 

 

 

Io, Fragola e Apollo (che cavolo di gruppo) ci precipitammo da Chirone. 

-Si rende conto che ci avete fatto venire fin qui senza alcun apparente motivo, e per colpa vostra abbiamo anche perso Nicky?- Esclamai.

-Ehi! Avete trovato la Fonte di Demetra!- Protestó Fragola, offesa. 

-Ragazzi, sono davvero spiacente, ma-

-Spiacente?? Una… cosa… volante… ha rapito Nicky perché voi pensavate fosse morta! Rachel, eccheccavolo! 

Rachel si strinse nelle spalle. 

-Mi dispiace davvero, ragazzi. 

Era sincera. Rachel era una delle ragazze più dolci che conoscessi, e lo sapeva anche il dio accanto a me. L’aveva reso il suo Oracolo, che non era proprio una passeggiatina di mestiere. 

-Non è colpa tua Rachel. Anche Nico lo sa, vero?- Intervenne Apollo, mandandomi un’occhiataccia. 

Sospirai.

-Che facciamo? 

-Potremmo chiedere a Demetra- Suggerì Fragola- Verrà a riprendersi la sua Fonte, no? 

 

 

-È una pessima idea- Mormorò Atena.

-Vuoi dirlo tu a mio marito?- Rispose la voce fredda di Era. 

-È una bambina. 

-È una bambina forte. E quali sarebbero le conseguenze così terribili che con la tua immensa saggezza riesci a prevedere? 

-L'odio. 

 

 

~ANGOLO DELLA TOTALE IDIOTA~

Ma posso fare più schifo di così? 

Scusate davvero :(

Vi giuro che il prossimo capitolo arriverà in molto meno tempo e sarà molto meglio di questa schifezzuola, tra l’altro molto meno divertente del solito. 

La buona notizia è che la storia ha finalmente un senso dall’inizio alla fine e il finale è figo. 

La brutta è che io sono cattiva e non rispetto le promesse :(

Spero che alcuni di voi mi lascino una recensioncina e a prestooo(il prossimo capitolo vi piacerà <3) 

PS: si, avete visto la morte di Nicky. O quasi. 

 

 

   
 
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