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Autore: Morgana89Black    31/08/2018    1 recensioni
Severus Piton accetta di tornare a fare la spia per Silente. Va dal Signore Oscuro per riconquistare la sua fiducia. Cosa accadrebbe se dopo questi fatti qualcuno dal passato tornasse nella sua vita?
Dal primo capitolo:
Un lampo di luce ed un taglio poco profondo, ma doloroso si apre sul mio viso, sento il sangue sgorgare lentamente. Al primo se ne aggiungono altri, su ogni parte del mio corpo: gambe, braccia, petto. Non sono così profondi da uccidermi, ma lo sono abbastanza per torturarmi.
Dal quarto capitolo:
Non riuscivo ad evitarmi di tornare regolarmente ad osservare la sua figura armoniosa dalla quale, nonostante tutto, mi sentivo attratto. La contemplai a lungo mentre, sicura di sé, con gesti precisi e misurati portava a compimento una delle pozioni più complicate con cui una ragazza della sua età poteva venire a contatto.
Dal settimo capitolo:
"Sei ubriaco, Severus! Solo per questo ti dirò quel che sto per dirti: in un altro mondo, forse, ti avrei concesso almeno una notte con me", sorrideva placidamente mentre pronunciava quelle parole.
Dall'ottavo capitolo:
Lei non risponde, mi volta le spalle. Sta tremando, è evidente. Ed io non so cosa fare. Se ora l'avvicinassi mi respingerebbe...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Draco/Astoria, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Lucius/Severus, Severus/Narcissa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Per il bene superiore... - Pov Narcissa

 

“Zia! Zia! Dove sei?”, corri per il giardino di Malfoy Manor. Lo fai spesso. Sei un arcobaleno di vita dopo una tempesta terribile e devastatrice. Compi undici anni fra una settimana e sai già che, se non oggi, sicuramente fra pochi giorni riceverai la tua lettera per Hogwarts. Sei una strega, non che avessi dubbi al riguardo.

“Elisabeth... non correre o ti farai male! E poi una signorina di buona famiglia non corre”, sento Draco rimproverarti gentilmente. Lui ti adora. Sei la sua famiglia. Lo sei sempre stata, sin da quanto ha scoperto che saresti venuta al mondo.

 

Era la vigilia di Natale del 1995, la guerra imperversava fuori dalle mura di questa magione, ma noi avevamo fatto il possibile per fingere che tutto fosse normale.

Cassandra era raggiante in un abito largo sui fianchi, piuttosto strano per lei, che solitamente amava vestire abiti succinti e provocanti.

Severus, che solitamente declinava i nostri inviti, stranamente ci aveva raggiunti al termine della cena, per assistere alla fittizia gioia dei ragazzi durante l'apertura dei regali. Fittizia perché la guerra fuori era ormai palpabile, seppur noi eravamo chiusi nella nostra prigione dorata.

Il nervosismo era nell'aria, eppure non ne capivo il motivo. Era un giorno di festa, ma continuavo a sorprendere Cassandra lanciare strane occhiate a Severus e lui quasi arrossire in risposta.

Lucius, Narcissa, Antares... devo parlare con voi di una cosa importante”, era stato Severus ad iniziare il discorso, forse conscio che come capo famiglia quel racconto spettava a lui. “Una settimana fa io e Cassandra ci siamo sposati”, aveva lanciato la sua bomba a mano, senza remore, senza tergiversare, consapevole che qualsiasi giro di parole sarebbe stato solo inutile e deleterio.

Il silenzio era piombato nella stanza ed in qualche modo aveva reso l'ambiente più piccolo, quasi impregnando l'aria con la portata di tale affermazione. Lucius era rimasto impietrito, non sapendo come reagire e forse sentendosi ferito dal fatto che non lo avevano avvisato prima e non gli avevano chiesto di partecipare alla cerimonia.

Io, dopo la sorpresa iniziale, mi ritrovai a sorridere, nonostante dentro di me qualcosa si fosse spezzato, perché anche se tra me e Severus non vi era mai stato nulla, in qualche modo saperlo libero mi faceva sentire più vicina a lui. D'altronde però non posso che essere felice per lui. Era arrivato il momento di abbandonare il passato e di iniziare a volgersi al futuro, e, soprattutto di abbandonare il ricordo di una donna che non aveva fatto altro che portargli dolore.

Scoprii in quel momento che mio figlio era stato il testimone di Severus alle nozze e Sirius quello di Cassandra. Non so cosa mi colpì di più, se la capacità di Draco di nascondere un tale segreto a sua madre o la decisione di mio cugino di accettare quell'unione che aveva tanto disprezzato.

Dobbiamo dirvi un'altra cosa...”, questa volta era stata Cassandra a parlare ed i suoi occhi erano incatenati a quelli del figlio. Non posso dimenticare lo sguardo di una madre timorosa. “Noi... aspettiamo un figlio... una figlia in realtà. Nascerà in primavera”.

 

Ricordo come se fosse ieri il momento in cui tua madre ci disse che saresti arrivata e non dimenticherò neanche la tua nascita, in un letto del San Mungo, in un giorno che di primaverile non aveva nulla. Fuori infuriava una tempesta, la stessa che riempiva gli occhi di Severus.

 

Credo di aver commesso un errore, Cissy”, i suoi occhi tremavano e potevo leggervi tutta la paura per il futuro che il resto del suo corpo nascondeva, “promettimi che ti prenderai cura di lei, se dovesse succedermi qualcosa”.

 

Lo promisi, ma sperai per tutta la guerra di non dover mai mantenere quel patto.

Invece, oggi sei qua, nel tuo vestito color lavanda che sta divinamente con i tuoi capelli corvini, come quelli di tuo padre. Eccitata come solo una bambina può essere, all'idea di accompagnare la futura moglie del tuo padrino, come damigella, all'altare.

Perché, sì, oggi mio figlio si sposa. La guerra è finita da qualche anno. All'inizio è stata dura, ma alla fine siamo riusciti a ricominciare e ad andare avanti.

Draco indossa un abito verde petrolio e quando gli ho chiesto come mai avesse scelto un colore così poco tradizionale, la sua risposta mi ha lasciata esterrefatta, “Lui indossava un abito di questo colore il giorno del suo matrimonio”.

Chissà se lo sapevi, Severus, quanto lui ti voleva bene e quanto male gli ha fatto perderti. Forse più di quanto lo abbia ferito l'incarcerazione e la morte ad Azkaban di suo padre. Voleva bene a Lucius, ma con te si sentiva al sicuro.

Elisabeth lo ha salvato. La necessità di risollevarsi per prendersi cura di lei. Solo questo gli ha permesso di trovare una donna da amare e decidere di sposarla per avere una famiglia con lei.

Molte sono le persone che mancheranno al giorno più importante della sua vita. Fra questi vi è anche Antares, suo cugino. Lui è partito per l'America due anni dopo la guerra e lo abbiamo rivisto solo un paio di volte durante qualche festività. Avrei voluto prendermi cura di lui, ma non me lo ha permesso.

Lo hai ferito, Cassandra. Lo hai ferito profondamente quando hai deciso di compiere quel gesto assurdo, che solo da poco sono riuscita a comprendere, e che ti ha portata inesorabilmente via da noi.

 

Erano trascorsi tre mesi dalla fine della guerra, il mondo magico si stava lentamente risollevando, ma tu non accennavi a riprenderti. Ormai conoscevo a memoria le tue giornate, fra la cura di Elisabeth, sempre più dolce, sempre più bella, sempre più simile al padre in alcuni atteggiamenti che, ad occhio estraneo, potevano non essere compresi, e le ore trascorse a Godric's Hallow.

Ti era costato molto portarlo là, eppure sapevamo tutti che era la scelta più giusta. La sua tomba, a pochi passi da quella della sua amata Lily, risplendeva algida e funerea, com'era stato lui in vita. Marmo del più nero esistente, su cui spiccavano, incise, poche parole:

 

Severus Piton, amico, marito, padre leale”.

 

Niente di più. Non vi erano altre parole capaci di descriverlo.

Quella mattina non ti recasti presso la sua tomba ed io credetti che era un segno della tua guarigione, credevo significasse che stavi tornando a vivere, che ti stavi risollevando.

Il dolore della sua perdita ci aveva colpiti tutti, in pieno, come un fulmine a ciel sereno. Era stato brutale, crudele ed inesorabile. Ed era arrivato proprio nel momento in cui ormai, eravamo convinti di poter ritornare ad una vita, se non felice, quantomeno accettabilmente serena.

Immagina il mio sgomento quando scoprii che ti eri recata al ministero, presso l'ufficio auror, per confessare l'omicidio di Gellert Grindelwald.

Cercai in tutti i modi di salvarti, ma non potevo far nulla. Non potevo intervenire in nessun modo, perché il tuo crimine non era stato commesso in Inghilterra e ti trasferirono solo pochi giorni dopo presso la prigione di Nurmengaard.

Ti condannarono ad una pena a vita. Un colpo duro per la nostra famiglia già segnata da troppe perdite. Non riuscii a parlare con te se non dopo quattro anni, quando ormai eri in punto di morte e mi diedero la possibilità di farti visita, per l'ultima volta.

Con me solo Draco, ad udire le tue ultime parole, a comprendere il significato della tua decisione e delle tue azioni. Scoprimmo così che grazie all'aiuto ed alle conoscenze in materia di magia oscura di Grindelwald riuscisti ad aiutare Harry Potter a trovare e distruggere gli Horcrucx.

Nell'ombra, ovviamente, come una spia, come l'uomo che hai sempre amato. Scoprimmo il prezzo del suo aiuto quel giorno, e tu moristi due settimane dopo, da sola, in una cella dell'unica prigione, ancora oggi definita inespugnabile.

Moristi come la peggiore dei criminali.

 

Ancora oggi sono convinta che moristi felice, perché solo così avresti potuto raggiungere Severus e, soprattutto, assicurarti che Lily tenga le sue manine candide lontane da lui.

Mi piace immaginarvi insieme, abbracciati, ad osservarci da qualche luogo lontano, partecipi della gioia di Draco, che oggi sposa la sua dolce Asteria.

“Elisabeth, smettila di comportarti come una selvaggia, rovinerai l'acconciatura”, mi sorridi mentre ti volti verso di me e mi corri incontro, “e smettila di correre. Non si addice ad una damigella. Ora mettiti in posizione, la sposa sarà qui a momenti”, mi volto verso un altro raggio di luce, eccentrico e meraviglioso, coi suoi capelli color del mare, “Teddy, vieni anche tu. Il tuo posto è al fianco di Elisabeth”. Lascio i bambini all'inizio della passerella e mi dirigo al mio posto di fianco a mio figlio, in attesa che la musica cominci e che la sposa arrivi, leggiadra, di fianco al suo futuro marito.

Sorrido mentre li osservo, così dolci e gioiosi. Quel poco che resta della mia famiglia. I bambini della guerra. È così che li chiamo dentro di me.

Sono nati nel mezzo di un conflitto sanguinoso di cui, fortunatamente, non hanno ricordo. Hanno perso i loro genitori per il bene superiore, ma hanno avuto la fortuna di vivere in un mondo migliore, che li rispetta per quello che sono: creature innocienti.

Ed io, Narcissa Black in Malfoy, ho avuto la fortuna, e di questo vi ringrazio, di avere loro a rallegrare le mie giornate ed a rendermi felice.

Elisabeth, con i suoi lunghi capelli corvini, che mi ricordano tanto suo padre, e quegli occhioni blu da cerbiatta, come la madre. E Teddy, il nipote di mia sorella, la mia ancora, il bambino i cui genitori si sono uniti contro il parere di molti, ma sicuri del loro amore.


 

***

 

Lo so, sono imperdonabile. Sono sparita per quasi due anni con questa storia, ma oggi ho deciso di chiuderla. Ho riflettuto molto su quest'ultimo capito e su come dovevano andare le cose. Avrei potuto scrivere un destino diverso per Severus e Cassandra, ma avrei sconvolto troppo il personaggio di Piton e non volevo farlo.
Credo che, infondo, non gli sia andata poi così male. E' stato felice, seppur per pochi anni.
Spero che qualcuno dei vecchi lettori voglia terminare la storia e farmi sapere cosa ne pensa. Spero di non aver deluso nessuno. 
E' quasi doloroso mettere la parola FINE. Cassandra era (è) un pò una parte di me.
 

 

   
 
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