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Autore: ellydarklight    19/09/2018    1 recensioni
Storia scritta in collaborazione tra me e LadyEloredane
Harry è stato tradito dal mondo magico, muore ad Azkaban ma la Morte lo riporterà indietro nel tempo.
Genere: Angst, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto, Più contesti
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Capitolo Venticinque

Cedric Pov

Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato.
Dopo il banchetto di Halloween ci sarebbe stata la cerimonia per l’estrazione dei nomi dei Campioni del Torneo.
Dire che ero nervoso era poco.
Per tutto il giorno non ero riuscito a concentrarmi, continuavo a pensare a quella sera e alla cerimonia.
E ora che finalmente mi trovavo in Sala Grande non riuscivo a mangiare nulla del buonissimo banchetto, avevo lo stomaco completamente chiuso.
Lanciai uno sguardo verso il tavolo di Ravenclaw incrociando quello della mia splendida fidanzata.
Cho sedeva alla sinistra di Harry quella sera, mi sorrise dolcemente prima di tornare a chiacchierare con i suoi compagni di dormitorio. Il suo sorriso ebbe il potere di calmarmi almeno sino a quando non posai lo sguardo su Harry.
L’idea di deluderlo mi terrorizzava. Harry mi aveva dato molta fiducia scegliendomi come candidato per il Torneo Tremaghi.
Finalmente i piatti d’oro tornano immacolati come in origine; il rumore nella Sala crebbe bruscamente e scomparve quasi all’istante quando Dumbledore si alzò. Ai suoi lati, il professor Karkaroff e Madame Maxime sembravano tesi e ansiosi come chiunque altro. Ludo Bagman sorrideva e strizzava l’occhio a parecchi studenti. Il signor Crouch, invece, sembrava piuttosto indifferente, quasi annoiato.
-Bene, il Calice è quasi pronto a prendere le sue decisioni -, annunciò Dumbledore. -Ritengo che abbia bisogno di un altro minuto. Ora, prego i campioni che verranno chiamati di venire da questa parte della Sala, passare davanti al tavolo degli insegnanti ed entrare nella stanza accanto -, e indicò la porta dietro il tavolo, -dove riceveranno le prime istruzioni –
Estrasse la bacchetta e tracciò un ampio gesto; tutte le candele tranne quelle all’interno delle zucche intagliate si spensero all’istante, sprofondando la Sala nella semioscurità. Il Calice di Fuoco ora splendeva più luminoso che mai, e lo sfavillio bianco e bluastro delle fiamme era quasi doloroso allo sguardo.
Tutti lo fissavamo, in attesa…qualcuno continuava a controllare l’orologio…
Le fiamme ridiventarono rosse all’improvviso. Dall’interno del Calice si sprigionarono scintille. Un attimo dopo, una lingua di fuoco dardeggiò nell’aria, un pezzetto di pergamena bruciato ne volò fuori…tutta la sala trattenne il respiro.
Dumbledore afferrò il foglietto e lo tenne in mano col braccio teso, in modo da poter leggere alla luce delle fiamme, che erano tornare di un bianco bluastro.
-Il campione di Durmstrang -, lesse con voce forte e chiara, -è Viktor Krum –
Mi unii agli applausi nella sala. Ero contento che Viktor fosse stato scelto, era un mago di talento e si meritava di partecipare a tale competizione.
I battimani e i commenti si spensero. L’attenzione si concentrò di nuovo sul Calice, che qualche istante dopo tornò a farsi rosso. Un secondo foglietto di pergamena ne schizzò fuori, sospinto dalle fiamme.
-Il campione di Beauxbatons -, annunciò Dumbledore. -è Fleur Delacour-.
Fleur si alzò dal tavolo di Ravenclaw con eleganza, fece un sorrisetto irrisorio a Harry, che scosse la testa ridendo, prima di veleggiare con grazia attraverso la stanza, sparendo anche lei dietro la porticina.
Il silenzio cadde di nuovo, mi sporsi in avanti sulla mia panca, nervoso come poche volte ero stato in vita mia.
E il Calice di Fuoco divenne ancora una volta rosso; scintille ne piovvero fuori; la lingua di fuoco scattò alta nell’aria, e dalla sua punta Dumbledore prese il terzo pezzetto di pergamena.
-Il campione di Hogwarts-, trattenni il fiato. -è Cedric Diggory -.
Sgranai gli occhi udendo il mio nome rimbombare per la Sala Grande.
Non riesco a credere di essere il campione, appena il mio nome è stato estratto tutti i cavalieri hanno applaudito con entusiasmo, i miei compagni Hufflepuff erano entusiasti, il più esuberante è stato Wayne Hopkins era saltato in piedi urlando di gioia appena ha sentito il mio nome.
Stordito guardo verso Cho, mi sorride e mi banda un bacio volante, ricambio.
So che stanotte festeggeremo, il suo sguardo carico di desiderio me lo conferma. Probabilmente ha in mente qualcosa di dannatamente eccitante per me.
Mentre mi alzò dalla panca, vedo anche il secondo anno della mia casa Michael Montblack(non so perché ma Harry sembra odiarlo) molto eccitato, saltella su e giù, urlando. Passando per raggiungere la saletta appartata vengo riempito di pacche sulla schiena, di congratulazioni.
Prima di sparire oltre la porta incrociò lo sguardo di Harry, mi fa un cenno del capo, e a me basta per raggiungere i miei amici e da ora anche rivali in questa competizione magica.

Hermione Pov

È passato appena un giorno da quando i nomi dei Campioni sono stati annunciati.
Harry ha già iniziato ad addestrare Cedric, lasciando che siano Neville e Graham a supervisionare le nostre lezioni sulle Imperdonabili, e per questo lo si vede ancora meno in giro per la scuola. 
Ogni attimo libero lo dedica a Cedric, che è ben intenzionato a battere sia Fleur che Viktor.
Ho deciso di aiutare Harry con le gemelle Carrow con cui non ha fatto molti progressi da quando siamo a scuola a causa della sua rottura con Draco. So che vuole accoglierle fra i Cavalieri e che hanno del potenziale nascosto per questo ho deciso di avvicinarle e di farmele amiche.
So che non sarà per niente facile, ma ho dalla mia parte George, Fred e Viktor, che si sono offerti di aiutarmi.
Al momento le gemelle sono sedute al loro tavolo in Sala Grande, chiacchierano tranquillamente con Tracy Davis e Lillian Moon, le uniche due persone che non le maltrattano all’interno della loro casa, assieme ai Cavalieri.
Non ho idea di come approcciarmi a loro. Sposto lo sguardo sui tre ragazzi cercando in loro un qualche aiuto.
Emetto un sospiro, -George hai qualche idea? -, sussurrò verso il mio fidanzato.
George alza lo sguardo verso il soffitto, riflettendo, prima di illuminarsi.
-Grattastinchi! -, esclama.
-Cosa c’entra il malefico gatto di Hermione? -, chiese Fred beccandosi una mia occhiataccia.
-Flora adora i gatti -, disse George come se fosse una cosa ovvia. -Usalo per avvicinarti -.
Non avevo pensato a questo, guardo il mio gatto, seduto sulle mie ginocchia e intento a fissarmi con i suoi occhi sin troppo intelligenti, -Puoi fare questo per me, Grattastinchi? In cambio ti prometto un grosso e succulento topo -, dico grattandogli dietro le orecchie.
Grattastinchi fa le fusa al mio tocco, prima di saltare già dalle mie gambe e dirigersi verso le gemelle con passo lento, la coda arancione oscilla dietro di lui.
-Mai visto un gatto più vanitoso di quello -, borbotta Viktor facendomi ridere piano.
Devo dargli ragione però Grattastinchi è un gatto particolare. Estremamente intelligente capisce tutto quello che gli dico, il suo aspetto bruttino inganna molti, che lo sottovalutano molto, oltre ad essere piuttosto vanitoso.
Vedo il mio gattone saltare in grembo di Flora, il cui volto esprime sorpresa. La vedo sorridere piano, prima di iniziare a carezzarlo dietro le orecchie, trovando subito il suo punto debole.
È allora che mi alzo dal mio tavolo e mi avvicinò a loro, -Grattastinchi, cattivo, non disturbare le ragazze -, lo riproverò fintamente arrabbiata. -Mi dispiace che vi abbia disturbato -, dico poi rivolgendomi alle gemelle, le altre due Slytherin si sono appena allontanate dandomi grande margine di manovra.
-Nessun disturbo, Granger -, dice Flora continuando a coccolare Grattastinchi. -Ha giudicare dal muso e dalle zampe deduco che ne abbia passate di tutti i colori questo micione -, mormora osservandolo. -Chi sa quante cose racconteresti se solo potessi parlare… -.
-Apparteneva ai genitori di Harry -, dico sorridendo al mio gatto. Quando Harry l’hanno precedente me lo aveva dato, raccontandomi della sua storia, gli avevo promesso che lo avrei amato e accudito nel migliore dei modi dato che lui non poteva occuparsene. -Era lì quella notte. Harry mi ha raccontato che ha provato a difenderlo da Voi-Sapete-Chi è stato colpito da alcuni incantesimi che gli hanno dato questo aspetto –
Grattastinchi miagola sentendo il nome di Harry. Nonostante viva con me da oltre un anno continua ad avere una predilezione per Harry e ogni volta che ne ha l’occasione si infila nel dormitorio di Ravenclaw.
-Sei un gatto molto coraggioso, Grattastinchi -, disse Flora sorridendo.
-Granger, senti noi vorremmo parlare con Harry ma ultimamente sembra impossibile trovarlo -, borbotta improvvisamente Hestia attirando la mia attenzione su di lei.
-Ha avuto qualche problema con… -.
-Malfoy -, dicono all’unisono.
-Sappiamo che si sono lasciati… -, fa Hestia.
-Sinceramente non c’è uno studente che non lo sappia -, le fa eco Flora.
-Potete dire a me se volete -, dico sedendomi di fronte a loro. -Posso aiutarvi, anzi possiamo -, dico facendo cenno ai gemelli Weasley e a Viktor di avvicinarsi a noi. 
Le gemelle si scambiando uno sguardo d’intesa priva di voltarsi verso di noi di nuovo.
-Vi daremo il beneficio del dubbio -, dice Hestia. -Dovete aiutarci con i nostri compagni -.
-Siamo stufe dei loro scherzi crudeli -, mormora Flora lo sguardo lucido per le lacrime costretta a trattenere. -Vogliamo vivere i nostri anni scolastici in tranquillità -.
-Lasciate fare a noi -, dice Fred ghignando. -Dovete solo indicarci i piccoli bastardelli che vi hanno fatto del male e al resto penseremo noi, vero George, Viktor? -.
George annuisce, -Tra amici ci si aiuta -, ha aggiunto e quelle semplici parole colpiscono molto le gemelle.

Dumbledore Pov

Un altro dei miei piani è fallito.
Non so come ma Harry Potter non è stato sorteggiato dal Calice di Fuoco, mi toccherà agire in modo differente da questo momento in poi. Devo fare in modo che si avvicini a me, che cerchi conforto nella mia persona, ma col passare del tempo sembra essere sempre più lontana come prospettiva, nonostante ciò non ho intenzione di arrendermi.
Siedo nel mio ufficio assieme ai miei colleghi presidi. Stiamo discutendo sulle prove che i Campioni dovranno affrontare, rivedendo i protocolli di sicurezza, tra qualche giorno arriveranno le squadre Auror che sono addette alla supervisione dell’evento in modo che vada tutto per il meglio.
-Avrei un’idea -, dico improvvisamente attirando gli sguardi dei miei colleghi. -Pensavo di rendere questo Torneo ancora più interessante con alcune prove a sorpresa -.
-Ammetto che la cosa mi stuzzica -, disse Karkaroff arricciandosi il pizzetto con le dita. -Cosa avevi in mente, Albus? -.
-Ovviamente saranno prove di cui i Campioni non sapranno nulla, saranno totalmente impreparati e ignari di quanto accadrà -, dissi mentre un leggero sorriso si affacciava sul mio volto. -Le prove principali sono state scelte dal Ministero della Magia, ma vorrei che noi tre ne pensassimo a tre secondarie -.
-Ho già in monte qualcosa -, disse Madame Maxime pensosa. -Se fosce possibile inizierei io con la mia prova, prima della Prova Principale con i Draghi -.
-Certamente. Per la mia prova ho bisogno di tempo per organizzarla, diciamo che potrei farla a metà tra la prima e la seconda prova -, dico sorridendo, mentre nella mia mente si fa a formare un piano specifico.
-Allora io prenderò la terza e ultima prova -, dice Igor. -Tra la seconda e la terza prova -.
Annuisco, -Molto bene. Allora cari colleghi direi di ritirarci e di riflettere appieno sulle nostre prove, ci incontreremo tra una settimana per ascoltare l’idea di Madame Maxime e per metterla in pratica -.
Karkaroff e Maxime si congedano e io rimango solo nel mio ufficio, per quanto mi è possibile dato che sono circondato da quadri ficcanaso, fortunatamente non possono parlare con nessuno riguardo le mie confidenze o probabilmente a quest’ora sarei rovinato e rinchiuso in qualche fetida cella di Azkaban. 

Bill Pov

Siamo all’inizio di novembre e sono tornato in Europa su richiesta di Hoglob.
La Goblin mi ha contattato per informarmi che le ricerche che le avevo chiesto di fare sono concluse.
Mi ha chiesto di incontrarla nella filiale della Gringott di Helenski in modo da facilitare tutti quanti durante questo incontro e per impedire che il Ministero Britannico si impicci in questa faccenda.
Sembra che saranno presenti anche mio zio Patrick e mio cugino Icicle, i quali vivono da molti anni qui. 
Entro nell’edificio. E molto più piccolo rispetto alle altre filiali che ho visitato, ma è comprensibile in quanto la comunità magica finlandese non è nemmeno un quarto di quella inglese. 
All’accettazione, a differenza delle altre banche dove si trovano solo Goblin, ci sono solo maghi e streghe altamente fidati che come me hanno fatto un giuramento presso il capo Goblin. La comunità magica finlandese è molto piccola, i Goblin sono quasi più delle parsone, ma per non perdere i loro guadagni hanno deciso di assumere maghi e streghe, oltre ciò i finlandesi dopo l’ultima guerra contro i Goblin non si fidavano a lasciare i soldi ad una banca interamente composta da loro.
Ad accogliermi arriva una ragazza asiatica con una divisa ed un tesserino identificativo come il mio, leggo che il suo nome è Maila Ogawa.
-Seuraa minua-, mi dice di seguirla nella sua lingua ed io rispondendo con solo un sorriso ed un cenno del capo faccio come mi ha detto. Conosco abbastanza bene le basi del finlandese da permettermi di comprendere quando mi parlano, tutti grazie a mio cugino, ma non sono in grado di parlarlo, per mia fortuna l’incontro sarà tutto nella mia lingua madre. 
Maila è una bella ragazza dai tratti asiatici, capelli nero corvino con riflessi blu/verde petrolio, occhi celesti/grigi e labbra carnose ma qualcosa in lei non sembra normale, la sua magia è strana. Mi concentro su di lei, espandendo la mia magia nella sua direzione, osservandola. Corrugo la fronte perché apparentemente sembra una strega normalissima, molto bella certo, ma del tutto normale, poi le vedo…
Bellissime e grandi ali si schiudono sulla sua schiena, invisibili ad occhio umano ma percepibili per chi ha una grande conoscenza della propria magia. Non ho mai visto nulla di più bello in vita mia.
Sono trasparenti e su di esse compaiono complicati disegni simmetrici, a seconda di come la luce le colpisce su di esse compare una variante di colori caldi. Non avrei mai creduto, in vita mia, di potermi imbattere in una Fata Reale.
Probabilmente se non fossi un bravo Spezzaincantesimi e non avessi lavorato per anni con antiche maledizioni e incantesimi perduti non mi sarei mai accorto della sua natura.
Le Fate Reali, a differenza delle piccole fate a cui noi maghi siamo abituati, sono creature magiche senzienti e dalla forma umana come le Veela, sono sempre femmine ed è un tratto recessivo, solo un centinaio di fate è stato registrato in tutta la storia dell’umanità, le più famose sono la ex signora oscura Morgana ed una fata italiana di nome Turchina a cui piaceva aiutare i Babbani, è anche finita nei loro racconti.
Le Fate Reali sono incredibilmente potenti ed hanno un incredibile affinità con la guarigione, i Goblin di sicuro lo sanno e l’hanno assunta per questo, non potevano lasciarsi sfuggire un’opportunità come questa.
Quando giungo nella stanza designata per questo incontro il mio sguardo si posa subito su mio zio Patrick.
Il suo aspetto è chiaramente trascurato. La barba rossiccia cresce incolta sul suo volto su cui vi appaiono profonde occhiaie, sotto i chiari occhi offuscati dal dolore.
Nonostante siano passati quindici anni non ha ancora superato la more della sua amata moglie, Helena Evie Nash-Welch, appartenente a una famiglia Purosangue minore, gli unici momenti in cui lo si vede ancora ridere è quando è completamente ubriaco e immerso nelle sue fantasie mentali.
Mio cugino siede ad una sedia di distanza dal padre, nel completo migliore che possiede, si guarda attorno curioso, sicuramente domandandosi il motivo della sua presenza in quell’incontro.
Infondo lui non è l’erede dei Weasley, certo è in linea di successione ma prima che possa ottenere il titolo, ormai inutile, di Lord Weasley dovremmo morire io e tutti i miei fratelli, e anche allora prima di lui ci sarebbe suo padre.
Poco dietro di loro noto una coppia di mezza età in abiti Babbani. Non sento nessuna traccia di magia da parte loro.
O sono talmente potenti da riuscire a nascondere completamente la loro magia o sono davvero dei semplici Babbani o dei Magonò.
L’uomo ha qualcosa di vagamente familiare, ma non riesco a collocarlo tra i miei ricordi.
Subito affianco a loro vi è un giovane mago, indossa un elegante completo e stringe tra le mani una valigetta nera. Se ben ricordo apparteneva a Ravenclaw, l’ho visto diverse volte durante i miei anni accademici. Subito accanto a lui vi è Sirius Black, è la prima volta che lo vedo da vicino, e non sembra particolarmente felice della situazione in generale come non lo è Lucius Malfoy, seduto poco distante.
Hoglob, la mia amica, è seduta assieme ad altri Goblin, maschi. Riconosco il vecchio Dewdrop, responsabile di noi Weasley, accanto a lui vi è un giovane Goblin, probabilmente un testimone dell’incontro. Subito dopo vengono due Goblin dall’aria molto importante e dato i loro abbigliamento sono responsabili di conti altrettanto importanti.
Il Goblin più anziano ha di fronte a se un gran numero di documenti, sicuramente autorizzazioni di più conti bancari, dalla targhetta leggo che si chiama Ranfuk.
Accanto a lui vi è Halfwit, come si legge dalla targhetta in goblinese, mi ricorda molto il Capo Ragnok e l’impiegato della banca Griphook, spero solo che non abbia lo stesso odio dei due nei confronti dei maghi.
Vedere così tante persone presenti in questo incontro non è un buon segno per me e per la mia famiglia.
Un ultimo Goblin entra subito dopo di me e appena si accomoda accanto a Hoglob lei inizia l’incontro senza mezzi termini
-Dunque, Signor Weasley, come da lei richiesto, ho esaminato i conti della sua famiglia e sono emerse parecchi elementi illegali compiuti dalla sua famiglia a discapito di altre famiglie, ecco perché la presenza di tutte queste persone, parti lese dalla sua famiglia -, passa quindi a presentare ognuno e a spiegare il motivo della loro presenza in questo incontro. -Il signor Steven O ‘Callaghan, studente di legge, ora affiancato dall’avvocato della Gringott Maila Ogawa, per rappresentare su esplicita richiesta il signor Harry James Potter-Fleamont-Baskerville-Peverell, con loro il padrino del signor Potter, Lord Sirius Orion Black, e il responsabile dei conti Ranfuk; poi troviamo i signori Claud Bret Prewett e sua moglie Eilidh NicEsus, che rappresentano loro figlia, l’attuale erede, Mafalda Elektra Prewett, il loro nuovo account manager Halfwit, Lord Lucius Abraxas Malfoy ed il responsabile dei suoi conti Ottrek; conoscerà già suo zio e suo cugino, Patrick e Icicle Weasley, ed il suo account manager Dewdrop, accanto a lui trova Got, giovane impiegato nella banca di Helenski in veste di testimone, io sono qui in veste di rappresentante della banca di Londra. Come sapete tutte le nostre banche sono unite sotto il dominio del re Goblin quindi un incontro in un altro paese per noi non è un problema, ho chiesto l’incontro qua, oltre che per facilitare i signori Weasley, per via del ministero britannico che cerca sempre di immischiarsi nei nostri affari, c’è una truffa in corso e alcune figure di spicco nella società britannica ed irlandese sono coinvolte -.
Sgrano gli occhi.
Famiglia Prewett? Ora ricordo chi è quell’uomo!
È il cugino di mia madre, il Magonò, deve essere lui perché della famiglia di mia madre solo loro sono ancora in vita, ma non mi spiego ancora perché sia qui, essendo privo di magia non ha alcun diritto sulla fortuna dei Prewett, mia madre né è l’erede in quanto unica persona magica ancora in vita.
Poi ancora perché c’è un rappresentate legale di Harry Potter? Cosa può aver mai fatto la mia famiglia all’Eroe del Mondo Magico?
Hoglob ricomincia a parlare, -Dalle mie indagini sono venuta a conoscenza di diverse questioni delicate. Sembra che Molly Weasley nata Prewett non sia l’erede della sua famiglia ma era responsabile della supervisione dei conti sino a quando suo cugino non avesse prodotto un erede magico, ossia Mafalda Prewett, ma grazie all’aiuto di persone importanti, tra cui Dumbledore, ha tenuto questo fatto nascosto e si è impadronita di tutta la fortuna familiare, per questo abbiamo cambiato l’account manager, il precedente responsabile, Alerek insieme alla guardia Lichfield, avevano ceduto alle offerte dei maghi tradendo noi Goblin, sono già stati processati adeguatamente secondo le nostre leggi -, fa una breve pausa in modo che tutti comprendano quanto appena detto. -Attualmente la famiglia Weasley deve 209 miliardi di galeoni ai Prewett, che è la somma totale del patrimonio lasciato dal precedente Lord Prewett alla giovane Lady Mafalda Prewett-, fa un’altra pausa guardando me e mio zio, entrambi stiamo impallidendo a quelle informazioni. -La questione diventa piuttosto delicata per la famiglia Potter, e le altre famiglie associate al giovane Potter. Sembra che ci sia un contratto magico illegale tra il signor Potter e la giovane Ginevra Molly Weasley, in più la sua famiglia ha rubato 50 mila galeoni al mese dalla famiglia Potter negli ultimi 12 anni, la sua famiglia deve rendere i soldi e pagare anche per il contratto illegale. Inoltre, la famiglia Weasley non ha ancora pagato i debiti alla famiglia Malfoy. Qualcuno ha qualcosa da aggiungere? -, inizia a girarmi la testa e vedo tutto nero, prima che me ne accorga sono svenuto per terra.
Fortunatamente vengo rianimato subito e l’incontro ricomincia, stavolta per sicurezza mi siedo fra mio zio e mio cugino.
Non ho la minima idea di dove la mia famiglia abbia messo tutti quei soldi, appartenente l’iscrizione a Hogwarts non abbiamo mai speso tanto, sempre vestiti e materiale usato, la casa cade a pezzi, io e Charlie diamo quasi tutti i nostri soldi alla famiglia… quindi quei soldi dove sono finiti? Devo parlare con mio fratello, devo informarlo di cosa ha combinato la nostra famiglia, spero solo che mamma non lo abbia già disconosciuto ufficialmente solo per i suoi gusti sessuali (cosa che minaccia di fare da quando lo ha buttato fuori di casa).
Il ragazzo che rappresenta Harry Potter parla, -Eravamo a conoscenza dei furti e del contratto illegale, avevamo già informato il nostro account manager, purtroppo Dumbledore è coinvolto e tiene la famiglia Weasley sotto la sua protezione, sono quattro anni che ci muoviamo cautamente per portare i responsabili ad essere processati, incriminati ed a pagare tutto quello che hanno fatto, purtroppo il ministero della magia inglese è corrotto e Dumbledore è stato l’icona perfetta del bene per troppe generazioni, sino ad ora l’unica cosa che siamo riusciti a fare è annullare il contratto di matrimonio. Né il signor Dumbledore né la signora Weasley avevano l’autorità per farlo in quanto nessuno dei due era un tutore legale del mio cliente -, dice Steven con voce seria e tono professionale. -Oltre ciò il signor Potter è molto scontento di tutta questa faccenda e non ha la minima intenzione di annullare i debiti che la famiglia Weasley ha verso la sua persona. Pretende la restituzione di ogni bene entrò giugno se ciò non dovesse accadere è pronto a dare inizio ad una faida tra le famiglie da lui rappresentate e la famiglia Weasley -.
-E avranno anche l’appoggio della famiglia Black, dei Longbottom e dei Bones -, aggiunse Sirius Black, il quale tiene tra le mani alcuni documenti che attestano come veritiere le sue parole. Tutti nel mondo magico sanno della grande alleanza tra i Potter, i Longbottom e i Bones.
Mio zio poi prende parola - Noi non eravamo informati, da quando mio fratello minore Bilius è morto, e mio padre Septimus è entrato in depressione morendo poche settimane dopo io e Arthur non parliamo più molto. Arthur è diventato il capo famiglia, sua moglie, Molly, controlla tutto il patrimonio, ha interrotto tutti i contatti con noi, che non siano il nostro annuale pagamento ha minacciato di diseredare mio figlio se non pagavo una somma di denaro variabile ogni anno -.
Sono inorridito da quello che mia madre ha fatto alla mia stessa famiglia.
-Zio Patrick non…non né sapevo nulla -, dico sconvolto guardando quest’uomo distrutto.
-Non è colpa tua, ragazzo, ma di quella serpe di tua madre -, mormora zio Patrick
L’incontro procede ed i crimini commessi da mia madre sembrano accumularsi sempre di più come i soldi che dobbiamo a queste famiglie, spesso anche il nome di mio fratello Ronald viene nominato, coinvolto in qualche truffa ai danni di Harry Potter ma essendo ancora minorenne è tutelato dalle leggi e quindi non può pagare per i suoi crimini.
Come può un ragazzino di appena quattordici anni essersi macchiato di così tante cose orribili?

Alla fine di quell’incontro ho chiesto alla famiglia Prewett se mi fosse possibile incontrare Mafalda per poterle chiedere scusa per tutto il male che mia madre le ha causato. Ho seguito la famiglia Prewett fino la scuola Ddewineath in Galles.
La preside della piccola scuola, Abagail Beldam, è stata molto gentile ad accettarmi qui ed a invitarmi in un Sabbath celebrativo che terranno oggi doposcuola per riconciliarmi con mia cugina. Sono rimasto sorpreso di questo invito, sono davvero poche le persone oggi giorni che seguono ancora gli insegnamenti dell’Antica Religione.
Seduto su questa poltroncina aspetto che Mafalda venga accompagnata in presidenza dal suo professore di pozioni, difesa contro le arti oscure ed etnologia, Jacob Bane. La preside Beldam durante l’attesa mi ha spiegato che questa è una piccola scuola, il corpo docenti è composto solo da otto insegnanti, la preside ed un infermiere. La struttura ospitava un piccolo numero di studenti, solo 56 studenti. Studenti che non possono permettersi la retta scolastica di Hogwarts e per coloro che non possono e non vogliono stare lontani da casa per molti mesi, infatti gli studenti tornano alle loro dimore a fine giornata.
La scuola era un piccolo edificio in stile moderno Babbano, le aule erano attrezzate con tutto il necessario.
La preside era una donna anziana, aveva costruito ed aperto lei questa scuola per dare anche a chi non può permettersi Hogwarts di studiare, lei stessa non era stata in grado di frequentare la prestigiosa scuola per mancanza di fondi per questo aveva deciso di dedicare la sua vita all’insegnamento e ad aiutare quelle famiglie che non avevano abbastanza soldi da permettere ai loro figli di studiare a Hogwarts.
La preside Beldam è donna molto gentile e premurosa, la scuola accoglie purosangue e mezzosangue, purtroppo non ha i fondi necessari a rintracciare i Nati Babbani, che quindi frequentano Hogwarts.
Chiedo informazioni su Mafalda, - Mafalda è una brava ragazza, molto ambiziosa, studia molto, è una delle prime nella scuola, purtroppo ama il gossip ed inventare pettegolezzi, ha avuto diverse sanzioni disciplinari per questo comportamento, se fosse andata nella tua scuola sarebbe stata sicuramente Slytherin o Ravenclaw -, non so come reagire, praticamente la versione tredicenne di un incrocio tra mio fratello Percy e Rita Skeeter.
Finalmente la porta si apre e compare Mafalda.
È davvero minuta per avere tredici anni, se non sapessi la sua età gliene darei undici. I capelli sono biondo-rossiccio, ricci, e le incorniciano il viso delicato come quello di una bambola di porcellana.
Nascosti dietro un paio di occhiali da vista dalla montatura rosa acceso vi sono due grandi e curiosi occhi verde prato, circondati da lunghe ciglia.
Indossa abiti normali, una felpa viola con una stampa Babbana che non riconosco, e una gonna a balze nera, calzettoni a righe nere e viola e stivaletti marroni.
-Mafalda lui è Bill Weasley tuo cugino -, disse la preside Beldam. -È qui per parlare con te di alcune questioni. Vi lasciò soli così potete parlare -, dice uscendo dall’ufficio e lasciandoci soli.
-Mi dispiace -, dico e al suo sguardo confuso proseguo. -Credo che i tuoi genitori ti abbiano informato di quanto accaduto e del fatto che sei l’erede della famiglia Prewett -.
-Si me l’hanno detto -, risponde sistemandosi gli occhiali sul nasino alla francese.
-So che non potrò mai aggiustare il dolore che ti ha recato la mia famiglia, ma… -.
-La tua famiglia non mi ha fatto nulla. Non direttamente -, dice bloccandomi e osservandomi intensamente. -So che tua madre ha rubato dei soldi che mi appartenevano, ma sinceramente non sapevo nulla di ciò e non né ho sentito la mancanza. Mio padre spinge perché io vi denunci…-, deglutisco a quelle parole. -Ma non è qualcosa che farei mai -.
-Farò in modo che tutto ti venga restituito, Mafalda, anche se ancora non so come -, dico passandomi una mano tra i capelli.
-So che lo farai -, disse sorridendo ampiamente. -Per qualche strana ragione mi fido di te -.
Ricambio il sorriso. Non è decisamente come me l’ha descritta la preside, anzi è molto matura per la sua giovane età.
-Ora che abbiamo risolto -, dice afferrandomi per un braccio. -Raggiungiamo gli altri in cortile per la cerimonia di riconciliazione -, mi trascina fuori dallo studio. -E…Bill hai una ragazza? -, domanda sbattendo le lunghe ciglia e sorridendomi civettuola.
Scoppio a ridere, scuotendo il capo. No, la preside aveva assolutamente ragione su di lei.

   
 
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