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Autore: Spensieratezza    05/10/2018    2 recensioni
Ship Ron x Harry /Silente x Piton
Questa è una versione di Harry Potter 3.0
Avete presente la mia fanfiction Harry Potter 2.0? Ecco, provate a immaginarvi la stessa storia, ma cambiando il paring. Se invece di essere innamorato di Draco, Harry fosse stato innamorato di Ron? Cosa sarebbe cambiato? In questa storia riprenderò tante cose di quella fanfiction, per quanto riguarda le cose che volevo cambiare e per la coppia Silente/Piton, che anche in questa versione alternativa, saranno innamorati.
Ps il rating è arancione per dei capitoli che scriverò dopo il quarto anno!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Regulus Black, Ron Weasley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Contesto: questo è un capitolo interamente dedicato a Silente e Piton e comprende i loro  pov dal primo al terzo anno.
Spero vi piaccia. Ho deciso di metterli tutti insieme, perchè ho stabilito fosse la cosa migliore per evitare troppa confusione.







Quando arrivai al numero 4 di Privet Drive, sentivo freddo. Era una notte fredda, ma non importava.

Dentro di me sentivo il cuore leggero. Voldemort era scomparso. Il mondo magico stava festeggiando. Qualcosa di grandioso era successo e l’animo e il cuore di tutti era gioioso.
 
 Guardavo i lampioni accesi, mi davano fastidio, mi impedivano di pensare e poi non volevo che vedessero me e Minerva, quindi li spensi con lo spegnino.

Devo ammetterlo. Fu una genialata da parte sua, aspettarmi in quel modo. Quale eleganza!

Minerva riesce ancora a stupirmi, ancora dopo tanti anni che la conosco.

Aspettarmi, travestita da gatto.

Avrei dovuto immaginarlo. La cosa mi fa sorridere.



Sono stupito che non sia a festeggiare assieme a tutti gli altri maghi, per la scomparsa di Voldemort.

Io non credo di essere più grande di quello che sia stato o che è ancora, Voldemort aveva poteri che io non avrò mai, ma Minerva mi dice che è così solo perché sono troppo nobile, per usarli.

Io non so se sono una persona nobile. Intelligente sì, certamente, di questo sono sicuro..ma cosa vuol dire davvero nobile?

è forse nobile voler capire gli altri o i meandri della mente umana, perdonare, amare sopra tutto? Continuare a sognare, a sperare, non abbandonarsi all’ira, alla distruzione? Tutto questo è fonte per me di amarezza, perché dovrebbe essere una cosa normale, ma con Minerva non dico questo. Non voglio intristirla. Non oggi. Non questa notte.



Adoro Minerva, ma a volte mi fa arrabbiare. Soprattutto quando comincia a discutere sulla mia decisione di dare Harry Potter, il bambino sopravvissuto, ai suoi zii.

Non può capire, certo, ma per Harry è molto, molto meglio crescere con i suoi zii. Solo qui può essere al sicuro. Nessuno potrà fargli del male fisicamente in quella casa. Gli zii..sono gli zii..impareranno ad amarlo!

Mi dispiace che a volte Minerva non abbia fiducia in me.



“Affiderei ad Hagrid la mia stessa vita.” dissi. Se potevo io dare fiducia incondizionata a qualcuno, perchè non potevano altri fare la stessa cosa con me, senza fare domande?

Riesco a vedere nell’animo umano. In quello di Hagrid ci vedo tanta solitudine e tanta bontà. Credo nelle persone sole perché sono quelle che hanno più amore da dare, e più gli viene negata la possibilità di darlo, e più sarà il loro amore, quando incontrano qualcuno che glielo permetterà.

Potevo immaginare Hagrid arrivare in quel momento con la motocicletta con il bambino. Hagrid è una persona buona. Su di lui si può contare. Ha il mio affetto. Sicuramente. Uno dei pochi.

Abbiamo delle cose in comune io e lui, anche se non si direbbe, siamo entrambi persone sole.
 


Quando Hagrid arriva, prendo il bambino – Harry – e lo poso sul gradino, per un attimo gli occhi mi diventano lucidi. Per pochi attimi mi lascio prendere dall’emotività, figurandomi la scena come se fossi lì presente.

Era un miracolo che Harry fosse sopravvissuto. Quanta malvagità. Voler fare del male a un bambino, solo sulla base di una profezia ridicola e senza senso!

Solo per un attimo mi chiedo se non sto facendo un errore. Posso vedere me stesso tornare indietro con il bambino tra le braccia e portarlo via con me. Assicurarmi che abbia l’amore che meriti.

Io..un vecchio come me, crescere un bambino?

Ero ancora in grado di dare amore a qualcuno?

La mia mano restò ferma nell’aria.

No. Sarebbe stato meglio, con la sua famiglia.

Avrebbe avuto una vita normale, fino a quando non sarebbe stato pronto ad affrontare il mondo magico e la verità.
 


Non mi andava di festeggiare. Voldemort era morto, ma anche Lily e James. Un bambino sarebbe vissuto senza i suoi genitori, e un uomo - Piton - avrebbe sofferto questa colpa per tutta la vita, cercando di espiare. Un uomo che in questo momento era in lacrime.

Non c'era niente da festeggiare...



Durante la notte mi rigirai nel letto. Non riuscivo a dormire. Mi sentivo tormentato. Ero in pensiero per il bambino. Speravo sarebbe stato bene con quella famiglia. Non è colpa mia. Non potevo farci niente. Solo lì sarà protetto, non gli accadrà niente di male, continuavo a ripetermi, cercando di respingere l'idea che qualcosa sarebbe andato di male.




Non immaginavo sarebbe stato tanto difficile scrivere una lettera a Harry! 



In tanti anni da quando sono a Hogwarts ne ho visti davvero di tutti i colori, soprattutto da parte di famiglie che generarono mezzosangue e non volevano accettare che i loro figli venissero qui.

È capitato spesso che molti ragazzi destinati a diventare maghi, non ricevettero la loro lettera per Hogwarts, perché i genitori non gli permettevano di leggerla. Ho visto molti casi così.

Succedeva poi che si scopriva sempre tutto, perché con il tempo, la magia sfuggiva al loro controllo e succedevano disastri che bisognava poi rimediare con cancellazione di memoria collettiva su babbani che avevano assistito a episodi palesemente magici – per fortuna innocui – e conseguente terzo grado alle famiglie.

Tutto molto imbarazzante per tutti noi.                

Ecco perché cominciai a interessarmi personalmente di tutti i futuri studenti – a rischio  - diciamo così. C’era una lista e andava rispettata. Tutti i nomi della lista dovevano essere a Hogwarts, il 1 Settembre.

I gufi ricevevano apposta l’istruzione di comunicare anche non verbalmente se la posta era stata consegnata. Se era così, il gufo tornava felice, altrimenti se c’erano stati problemi, cominciava a fare versi struduli, arrabbiato e a distruggere tutto quello che trovava.

Il gufo incaricato di consegnare la lettera a Harry, era MOLTO arrabbiato.
 

Mentre il gufo che mi trovo davanti, sta ancora stridendo nella sua lingua, davanti a me, dico:

“Va bene..ascolta..adesso faremo più copie di queste lettere. Le farai piovere tutte giù per la cappa del camino, intesi?”

Il gufo rispose con un verso acuto, dispiegando le ali.
 
 
Anche quel tentativo fu infruttuoso. Devo ammettere però che la cosa mi stava divertendo.

“Sono proprio degli idioti..” disse la Mc Granitt, scrivendo una nuova lettera, che stavolta avrebbero fatto consegnare direttamente in un albergo.

Albus non sapeva cosa dire e lui ne aveva conosciuti di idioti.

Non aveva importanza quanto cercassero di scappare. Avevano spie ovunque che potevano riferire loro, qualunque loro spostamento. Avrebbero sempre saputo dove stavano andando.
 
 
Ad un certo punto, Silente esasperato, andò a trovare Hagrid personalmente.

“Mi dispiace disturbarti, hagrid, ma occorre che tu vada a consegnare questa per me.” disse.

“Ma..signore, questa è la lettera per Hogwarts, dovrebbero essere state consegnate tutte già qualche giorno fa.” disse stranito, tenendola in mano. “Problemi con i gufi?”

“Non sono loro i problemi, non lo sono mai. Ma la famiglia del ragazzo.”

“Il..ragazzo?? Ma..aspetti..questa lettera è..è per Harry..Potter…?” chiese sbalordito.

“Sì. Purtroppo ho riposto troppa fiducia nella sua famiglia. So per certo che il ragazzo non ha ricevuto nessuna delle lettere che con estrema insistenza gli abbiamo recapitato..”

“Ma…ma…perché??” Hagrid era sbalordito dall’idea che qualcuno non volesse spontaneamente mandare dei ragazzi in un sogno come Hogwarts.

Silente fece un sorriso.

“La mente umana è piuttosto contorta, mio buon amico..ma a proposito della consegna di questa lettera, c’è bisogno di un metodo..più..incisivo. Ho pensato che tu..”

“Conti su di me, signore. Ho sempre detestato chi cerca di tarpare le ali ai giovani maghi.”
 
 
 

Caro diario, in questi anni, ho seguito Harry Potter da lontano.

Sapevo che non stava bene, ma non immaginavo potessimo arrivare a tanto.

Ho così tanto lavoro da sbrigare e ho perso un mucchio di tempo con una faccenda così banale e allo stesso tempo importante, come la consegna della lettera.

Ho mal di testa. Andrò dal pub di madama Rosmerta cercando di pensare ad altro.

Non so se siano peggio i Dursley o il sorriso divertito di Piton riguardo a questa faccenda.

Come può essere divertito da una simile infantileria?

Esiste questo termine? Potrei chiamare il ministero e chiedere di coniarlo.

Sono Albus Silente in fondo.





Il fisico di Albus

È il 1 settembre.

Primo giorno delle lezioni a Hogwarts. Primo giorno che vedrò….lui.

Mi farà un certo effetto guardarlo negli occhi? Cosa proverò? Rabbia, rancore senso di colpa, rimpianto?
 


“Severus! È una bella giornata, non trovi anche tu?” chiese Silente, andandogli incontro.
 
Silente è il preside della scuola di Hogwarts. È uno dei maghi più ammirati della comunità magica. Uno dei più famosi. Forse il solo di cui l’Oscuro Signore abbia mai avuto paura.

È vecchissimo. Non so neanche quanti anni abbia – certo, non che dovrebbe interessarmi comunque – ma nonostante questo, ha ancora un fisico imponente. Non ha la pelle decadente, tipica delle persone anziane, e ha ancora un fisico sodo..forse addirittura più del mio, che sono più giovane..



“Severus, a cosa stai pensando?” chiese Silente, con curiosità, sorridendo.


Ma a che diavolo sto pensando? Devo riprendermi.



“Solo al fatto che gli studenti non vengono qui per divertirsi o godere dei raggi del sole, Albus..”


mi compiace il fatto che sono uno dei pochi che può chiamarlo o si permette di chiamarlo per nome. Non da a molti questa libertà. Ovviamente lui si fida di me.



“Penso che in un clima disteso e gioviale, gli studenti possano dare il meglio delle loro capacità,  è per questo che oltre alla sicurezza, ho a cuore anche il benessere dei miei studenti e…”

Silente continuava a parlare, ma Severus piton era di nuovo perso nei suoi pensieri.

Probabilmente deve usare la magia per avere un fisico così sodo, nonostante i suoi anni..vorrei riuscire a carpire il suo segreto..forse il fatto che faccia uso così tanto della magia, mantiene in forma il suo corpo..

“Ho capito. Hai la testa da un’altra parte..” disse Silente gentile.

“Cosa?? No, ti sbagli.” Cercò di giustificarsi Piton, ma Silente aggiunse:

“Non ti preoccupare..è perfettamente normale..anzi, ti stavo cercando apposta..volevo dirti che ti capisco..”

“Mi..mi capisci?” Non si metterà mica a dirmi che capisce che io sia geloso del suo fisico? Non oserà…

“Oggi arriva il Prescelto e capisco che per te deve essere difficile, considerando..”

Ma porca miseria..

“Ah, capisco..eri preoccupato per me..ma non devi. Sono un uomo adulto,capace di lasciarsi il passato alle spalle.”

Albus fece una faccia scettica e Piton la prese sul personale.

“Se così non fosse, non sarei qui con te, adesso, no??” disse Piton arrabbiato, alludendo al suo passato da Mangiamorte.

“Certo..e sono contento che tu sia qui, con me, Severus..”

“Bene.” disse Piton, andando via.
 
Però..è stato l’unico a pensare a come potrei sentirmi. Il solo.  Pensò Piton, con un sorriso.






Lo specchio delle brame di Silente



Harry mi ha chiesto che cosa vedo nello specchio delle brame.

“Io? Mi vedo con in mano un paio di grossi calzini di lana. I calzini non bastano mai, è passato un altro anno e nessuno mi ha regalato un solo paio di calzini. Chissà perché, a me regalano soltanto libri.”
 
Aveva mentito, ma non del tutto.

Nello specchio vedeva sua sorella. Ariana. Bella, dolce e fragile. Ancora viva.

Nello specchio vedeva Grindelwald. Suo vecchio amico e uomo di cui era profondamente innamorato.

Nello specchio riviveva quel periodo come un loop, ma con una differenza. Riusciva ad accorgersi in tempo della malvagità del suo amico e a salvarlo.

Vedeva anche Piton.

Nello specchio riusciva a trovare la forza di abbracciarlo e scacciare del tuto l’oscurità dentro di lui, colmare la sua disperazione e pena.

Nello specchio era consolatore e amico dell’uomo che gli stava facendo così tanti favori. Piton si apriva con lui ed era meraviglioso poter parlare a cuore aperto dei propri demoni.

Ma lui era Silente. L’uomo che si teneva tutto dentro.
 
Chi potrebbe mai amare una persona come me?



Solamente dopo tutti questi desideri, quando tornava la tristezza, vedeva nello specchio delle brame, I CALZINI. Rispecchiavano il suo desiderio di essere amato.





Il rospo di Neville

 
 
“Tutti qui e guardate che cosa succede al rospo di Paciock. Se è riuscito a preparare una pozione restringente, diventerà un girino, se ha sbagliato e non ho alcun dubbio in proposito, è probabile che il suo rospo finisca avvelenato.”
 
Alla fine il rospo era diventato un girino e Piton tolse cinque punti in meno a Grifondoro perché aveva capito che era stata Hermione ad aiutarlo.





In quel momento si stava sfogando con Silente.
 
“Quella mocciosa impertinente. Le avevo detto di non immischiarsi. Avrei comunque dato un antidoto per il rospo, una volta dato a Paciock una lezione. In questo modo non imparerà mai a…”

“Perché non hai detto a Paciock che avevi già pronta una cura per il veleno?” chiese Silente, guardandolo serio e profondo.

Piton rifuggì da quello sguardo indagatore, guardandolo aspramente, ma il suo colorito si accese di rosso.

Qualunque idiota lo avrebbe capito. Anche la Granger. Ma lei no. Non poteva farsi gli affari suoi. Ha voluto sfidarmi.” Disse Piton ancora rancoroso per quella storia.
 
Silente sospirò.
 



 Avrei voluto che Severeus  dicesse dell’antidoto, ma lui non è solito voler farsi benvolere dagli alunni, anche a costo che tutti credano che sia un mostro.  Scriveva Silente nel suo diario.



La gatta di Gazza



La gatta di Gazza, Mrs Purr, era stata pietrificata e Gazza continuava a piangere.

"Ultimamente la professoressa Sprite è riuscita a procurarsi alcune Mandragole. Non appena saranno cresciute, farò una pozione che riporterà in vita Mrs Purr." disse Il preside, Albus Silente.

"Lasci fare a me." ne approfittò Allock, devo averla fatta centinaia di volte, la pozione ricostituente alla Mandragola, so prepararla a occhi chiusi."

"Fino a prova contraria, l'esperto di Pozioni in questa scuola sono io." disse Piton glaciale e furibondo.

Questo INSETTO, cerca di farsi bello agli occhi del Preside?

Silente e Piton si guardarono negli occhi e Silente sembrò arrossire sotto lo sguardo di fuoco di Piton.

Seguì una pausa imbarazzata, tra tutti i presenti, che forse si erano accorti della tensione che scaturiva in quell'aula.
 






















Note dell'autrice: qui le note sono doverose, sono sicura che siete parecchio confusi e spero che queste note servano a dissipare la confusione.
Non ho perso di vista la ship principale, ma questa storia non servirà solo a raccontare la storia d'amore di Ron ed Harry, ma riprenderà la maggior parte delle cose avvenute nella mia ff Harry Potter 2.0, con l'unica eccezione che stavolta la ship non sarà la drarry.
Shippo davvero tantissimo Silente x Piton, quindi ho voluto ricreare le stesse dinamiche tra di loro, che avevo scritto in quella ff, spero non vo dispiaccia, in fondo non sarebbe noioso se parlassi solo di Ron e Harry?? xd
Alcuni di voi mi hano fatto notare (giustamente) che dovrei parlare anche di altri personaggi, ecco qui xd

Se invece non vi piace la ship Silente x Piton, siete liberi di saltare il capitolo ^^ o i capitoli, perchè saranno capitolo abbastanza indipendenti i loro, tranne amgari quando dovranno avere delle interazioni con i protagonisti.

Ci tengo tanto a questa storia, quindi voglio farla più ricca possibile! Ciaooo
   
 
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