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Autore: Recchan8    05/10/2018    1 recensioni
Nessuno ha ricordato il primo dei quattro elementi fondamentali.
Nessuno si è mai accorto della sua costante presenza, della sua grinta e della sua passione.
Nessuno sapeva che il Maestro Eraqus aveva un quarto allievo.
Nessuno ha mai parlato di Ignis, la ragazza dai capelli rosso Tiziano che si è innamorata della persona giusta al momento sbagliato.
[Avvertenza: Le vicende narrate iniziano in Birth By Sleep e si sviluppano attraverso 358/2, KH2 e Dream Drop Distance, fino ad arrivare alla vigilia di KH3]
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Can you keep a secret?






-"Maestro"- sussurrò.
Il grande stregone non si mosse. Le sue dita intrecciate tra loro, adagiate sul ventre, si alzavano e abbassavano lentamente, seguendo il ritmo regolare del suo silenzioso respiro. Le palpebre rugose erano pesantemente abbassate e il perenne cipiglio incurvava le folte sopracciglia in un'espressione di disappunto.
-"Maestro?"- ripeté Ignis con voce più alta. -"E' evidente che non sta dormendo"-.
Yen Sid espirò rumorosamente dalle narici. Aprì pigramente un occhio e puntò la nera pupilla puntiforme su Ignis, in piedi sulla soglia dello studio circolare con in braccio tre pesanti tomi rilegati.
-”Stavo riposando”- disse. -”Ciò che tu non stai facendo”-.
Ignis si avvicinò alla scrivania del Maestro e si liberò del peso dei tre libri. Un sonoro tonfo riecheggiò nell'aria. Yen Sid scoccò un'occhiataccia all'allieva, la quale si strinse nelle spalle.
-”Non ne ho bisogno”- disse guardando la libreria a parete alla sua sinistra. Ispezionò con sguardo attento ogni volume, cercando, tra gli innumerevoli tomi del Maestro, qualcosa che non fosse già passato tra le sue mani.
Yen Sid posò i palmi aperti delle mani sulla scrivania e rizzò la schiena. Guardò il profilo della ragazza e, colto da un improvviso e repentino attacco di nostalgia, incurvò lievemente le labbra in quello che i più definirebbero un sorriso. Era cresciuta così tanto dall'ultima volta che l'aveva vista... Ignis neppure se lo ricordava: non sapeva di aver già incontrato in passato il venerabile Maestro Yen Sid. Del resto, come avrebbe potuto? Era troppo piccola.
-”Ho un altro allievo. Una bambina. Si chiama Ignis”- gli aveva detto anni e anni prima il suo caro amico Eraqus. Teneva in braccio la piccola Ignis e sorrideva; sorrideva come un padre.
Yen Sid, in tutta la sua statura, si era incurvato in avanti, avvicinando gli occhi attenti al volto paffuto della bambina, la quale, sentendosi minacciata dalla statuaria figura, si era rannicchiata contro Eraqus.
-”Ignis, hai detto?”- aveva detto piano Yen Sid. -”Ignis... dai capelli rosso Tiziano”-.
Eraqus aveva guardato la chioma della bimba ed era scoppiato a ridere.
-”Che agnomen altisonante!”-.
-”...Maestro? Mi sta ascoltando?”-.
Yen Sid chiuse gli occhi per un paio di secondi, poi spostò lo sguardo (divenuto di nuovo tagliente) sulla fonte del disturbo: Ignis stava cercando, in punta di piedi, di raggiungere un libro su uno degli scaffali più alti della libreria. La ragazza glielo indicò e gli chiese se potesse prenderlo.
-”Non è adatto alla tua ricerca”- le disse stanco.
-”Non importa. Voglio leggerlo ugualmente”-.
Era trascorso un anno dal tragico addio sul promontorio dell'Isola Che Non C'è.
Ignis aveva perso le tracce sia di Terra che di Aqua e Ventus. Il trio era sparito, svanito chissà dove e andato incontro a un nefasto destino. Eraqus, così come i suoi allievi, non c'era più. La giovane superstite si era così rivolta all'autorevole figura del Maestro Yen Sid, convincendolo a prenderla come apprendista e a permetterle di studiare i suoi antichi e preziosi libri. Ignis non sapeva cosa fosse successo a Terra, ma, dentro di lei, nel suo cuore, sentiva che era ancora vivo.
I vivi possono ancora essere salvati”.
-”Non so cosa gli sia accaduto, per questo voglio studiare più argomenti possibili”- spiegò Ignis con gli occhi azzurri che le brillavano di determinazione.
Il volto di Yen Sid si incupì, ma la ragazza non lo notò; era troppo presa dall'appariscente copertina del grosso volume per rendersene conto. Intrecciò le mani sotto al mento e strinse le labbra sottili. Forse non era giusto mantenere quel segreto, ma, dopo i tristi eventi avvenuti a causa di Xehanort, Yen Sid non poteva permettere che un altro Custode del Keyblade cadesse per colpa dell'Oscurità.
Così non soffrirà”, pensò mestamente.

 

 

Ignis non si stupì più di tanto quando, per la prima volta, entrò nella modesta abitazione di Mago Merlino, una piccola casetta incastonata tra i grandi edifici rosati del Giardino Radioso. L'ambiente circolare (della stessa forma dello studio del Maestro Yen Sid) si trovava nel caos: il pavimento era tappezzato da una moltitudine di libri, alcuni addirittura impilati tra loro, e gli scaffali disordinati presentavano fogli sparsi, macchie di inchiostro e strambi oggetti provenienti da ogni angolo dei Mondi.
Merlino, quando sentì la porta di legno aprirsi, sobbalzò. Non si aspettava una visita a quell'ora del mattino.
-”P-Prego!”- esclamò voltandosi e facendo cadere una pila traballante di libri.
Ignis si chiuse la porticina alle spalle e, storcendo il naso, fece vagare lo sguardo per l'opprimente e angusto spazio. Quando incontrò i vispi occhietti di Merlino, il suo sopracciglio sinistro scattò verso l'alto, scettico.
-”E' lei Merlino?”- domandò alquanto incredula.
-”In carne e ossa!”- rispose il mago canuto. -”Tu devi essere la giovane allieva di Yen Sid, Ignis dai capelli rosso Tiziano!”-.
-”Sì, sono io”- confermò con un leggero sorriso sulle labbra.
-”Magnifico, magnifico! Ho già pronti i libri che ti servono!”-. Agitò una sottile bacchetta di legno ed ecco che quattro libri si librarono entusiasti in volo e svolazzarono verso Ignis, andandosi ad adagiare sulle sue braccia tese. -”Mi raccomando, trattali bene! E studiali senza fretta”- aggiunse facendole l'occhiolino. -”Yen Sid mi ha detto che tendi persino a non dormire. Ricordati che hai tutta una vita davanti!”-.
Ignis ringraziò Merlino, lo salutò e uscì dalla casetta. La porta si chiuse da sola, come a volerla aiutare viste le sue mani occupate.
-”Un'intera vita, eh?”- mormorò pensosa incamminandosi verso la piazza principale. -”Mi basterà?”-.
Nel corso di quell'ultimo anno, Ignis si era più volte chiesta quante informazioni la sua mente potesse contenere e il tempo che aveva a disposizione potesse concederle. La biblioteca di Yen Sid presentava molti tomi, ma li aveva ormai letti tutti; quella di Merlino, più grande, era meno interessante di quella del Maestro. Ignis sapeva che da qualche parte esisteva un Mondo dotato di un'immensa biblioteca, centinaia di scaffali con una miriade di libri; sapeva anche che il proprietario era una bestia che non permetteva a nessuno di avvicinarsi al suo castello. Le opere sparse per i Mondi erano tante quante le stelle, e Ignis era sicurissima che dentro a una di loro era racchiuso il segreto per salvare Terra.
Con sua enorme sorpresa si rese conto che la piazza non era deserta. Due figure maschili, una in camice bianco e l'altra con una divisa grigiastra, si stavano dirigendo verso il grande cancello in ferro della fortezza del Giardino Radioso. L'uomo più basso, una figura snella, portava i capelli nerastri tirati all'indietro e su un occhio aveva una benda. Parlava animatamente, accompagnando le parole ad ampi gesti delle mani. L'uomo che camminava davanti a lui, visibilmente più giovane, era una maschera di impassibilità. Quando Ignis spostò lo sguardo su di lui, si sentì mancare. Il respirò le si fermò in gola e gli occhi, quei suoi due brillanti zaffiri, si spalancarono di colpo. Avrebbe riconosciuto quel profilo ovunque, persino tra mille persone. La ragazza boccheggiò, barcollando e scivolando silenziosamente a terra. Strinse con forza i libri al petto e si morse la lingua. Non poteva gridare, non poteva chiamarlo, non poteva farsi notare.
Perché c'era qualcosa che non quadrava.
I suoi capelli, un tempo di un caldo castano, erano bianchi; il sole brillava su di essi mettendo in risalto dei riflessi argentati. Gli occhi, i bellissimi occhi azzurri che l'avevano fatta innamorare, avevano perso il loro colore, tramutandosi in due duri frammenti di ambra. La sua bocca era neutra; il dolce sorriso che Ignis ricordava era svanito.
Terra era lì, davanti a lei, distante ma allo stesso tempo vicino, come sempre; ma la ragazza sapeva che quella persona, nonostante l'aspetto, non era il giovane che le aveva rubato il cuore. Ripreso possesso delle facoltà mentali, Ignis scavò nella sua memoria fino a trovare una corrispondenza con le informazioni acquisite durante i suoi studi. Guardò un'ultima volta quello che un tempo era Terra e si tappò la bocca con entrambe le mani. Una malvagia figura risalì lentamente in superficie, facendosi voracemente spazio tra la moltitudine di ricordi che aveva affollato la sua mente. A un tratto quei piccolissimi e strani comportamenti che a volte il Maestro assumeva nei suoi confronti trovarono una spiegazione plausibile, come quel maledetto sorriso privo di emozione che compariva sulle sue labbra quando gli diceva, convinta, di essere a un passo dallo scoprire che fine avesse fatto Terra.
In un attimo, in un fatale momento, Ignis si rese conto di due cose.
Uno: il corpo di Terra era posseduto da Xehanort.
Due: il Maestro Yen Sid le aveva mentito.



 

   
 
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