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Autore: Sophie_moore    06/10/2018    2 recensioni
Questa storia fa parte della serie "Writober - RWBY's Alternative Universes"
Hangover!AU
Non era da lei aprire gli occhi e non essere immediatamente operativa, e lo era ancora meno posticipare la sveglia per potersi rotolare nel letto. Le lenzuola erano così accoglienti, più calde del solito, come se non avessero voluto lasciarla andare.
[...]Il Generale Ironwood l’aveva invitata a bere ancora, ma Winter rifiutò. Aveva raggiunto uno stato di ebbrezza che l’avrebbe sicuramente portata al mal di testa, ma almeno era convinta che avrebbe ricordato tutto quello che avrebbe fatto da quel momento in poi.

Spero che anche questa vi piaccia! Un abbraccio,
Sophie
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Qrow Branwen, Winter Schnee
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RWBY's Alternative Universes'
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Questa storia appartiene alla serie “Writober – RWBY’s Alternative Universe”

Prompt: Colazione
Personaggi: Winter Schnee/Qrow Branwen

Proprio lui?


Winter aveva la testa che le scoppiava.

Non era da lei aprire gli occhi e non essere immediatamente operativa, e lo era ancora meno posticipare la sveglia per potersi rotolare nel letto. Le lenzuola erano così accoglienti, più calde del solito, come se non avessero voluto lasciarla andare.
Pensò che forse poteva stare a casa, almeno per quella mattina: alla fine non aveva mai preso un giorno di ferie da quando aveva iniziato a lavorare per il dipartimento della difesa, non era mai arrivata in ritardo, né aveva mai ricevuto richiami. Era stata una dipendente modello, e si sentiva scusata, quindi a prendersi la mattinata libera, vista la sera precedente.
C’era stata una festa, la festa di Natale, e tutta la sua squadra era andata a bere in un locale. Lei era la più piccola, avendo compiuto da poco venticinque anni, e tutti intorno a lei erano più sulla quarantina. Non si trovava a disagio, comunque: Winter aveva un carattere molto freddo, molto adulto rispetto alla sua giovane età.
Una fitta alle tempie la costrinse ad aprire gli occhi e a mettersi seduta. La testa le girava vorticosamente. Si pentì amaramente di aver bevuto così tanto, non era abituata.
Si portò indietro i capelli bianchi e respirò piano. Si rese conto di non avere indosso il pigiama, solo le mutande. Lo trovò strano, ma non si fece troppe domande: alla fine poteva voler dire che era stata talmente stanca da non aver avuto la forza di indossarlo.
Infilò le braccia nella vestaglia, andò in bagno e si sciacquò il viso, togliendo così ogni residuo di trucco rimasto.
Poi, si decise ad andare in cucina, sbadigliando e strofinandosi gli occhi.
«Buongiorno Principessa.»
Aprì gli occhi e a stento non urlò, quando vide davanti a sé un uomo adulto, dai capelli neri e gli occhi rossi.

Il Generale Ironwood l’aveva invitata a bere ancora, ma Winter rifiutò. Aveva raggiunto uno stato di ebbrezza che l’avrebbe sicuramente portata al mal di testa, ma almeno era convinta che avrebbe ricordato tutto quello che avrebbe fatto da quel momento in poi.
Entrò nel locale un uomo, un uomo a lei del tutto sconosciuto, che si mise a parlare con il Generale come fossero stati vecchi amici e lei si unì alla conversazione, col candore dell’ubriaco. Sapeva quello che faceva, aveva semplicemente messo a dormire i suoi freni inibitori.
Il nuovo arrivato la guardò con uno sguardo che le fece tremare le viscere. E solo allora si ricordò di chi fosse: Qrow Branwen, l’irritante amico di James Ironwood, dipendente dall’alcol e una figura simile a quella della spia. Non ricordava assolutamente che cosa facesse o che cosa avesse in comune con il Generale, ma sapeva che Qrow era la persona più insopportabile e sconveniente che avesse mai conosciuto.
Iniziarono a battibeccare su qualsiasi cosa dicessero, tanto che Ironwood si allontanò da loro, stanco di quel cicaleccio esasperato. Continuarono a litigare e discutere, avvicinandosi sempre di più sugli sgabelli.

«Come va la testa?» le domandò Qrow, a torso nudo. Alzò una tazza fumante e la bevve, mantenendo lo sguardo su di lei.
Winter si strinse nella vestaglia. Cercava di scacciare con forza la consapevolezza di quello che era successo. Non poteva accettarlo. Non lei. Non così.
«Tu non dovresti essere qui.» si sedette sulla sedia e appoggiò la testa al tavolo, disperata. Lui rappresentava tutto quello che lei non riusciva a sopportare…
Qrow alzò un angolo della bocca. Le porse un bicchiere con dentro un liquido viscoso. «Bevi questo. Mi volevo solo assicurare che stessi bene.» posò la sua tazza nel lavandino e le diede un bacio sulla guancia. «Fa schifo, ma almeno ti attenua la nausea.» le disse, sorridendo.
Winter arrossì e borbottò qualcosa. Alzò lo sguardo sul tavolo, vide il bicchiere e una serie di piatti dall’aspetto stranamente invitante.
Quel buzzurro ubriacone le aveva preparato la colazione?
  
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