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Autore: Silyia_Shio    22/10/2018    1 recensioni
Alcune persone nascono con un innato senso della programmazione, sanno esattamente che passi compiere per raggiungere i loro obiettivi e Bakugo Katsuki è una di queste, in pochi mesi otterrà la laurea magistrale in ingegneria genetica e potrà svolgere il dottorato a cui ambisce da quando ha scoperto l'esistenza dei geni.
Anche Kirishima Eijiro aveva un piano, ma è stato costretto a reinventare la propria vita in cerca di una stabilità.
E poi c'è il tempo che si disinteressa delle persone e dei loro piani o dei loro tentativi di stare a galla. Il tempo in pochi mesi così come in poche ore può rimescolare le vite come vuole.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Con il bordo di un cocktail
 

Non era così che si era immaginato sarebbe finita la serata, certo aveva programmato di finire sotto il corpo di un ragazzo, solo per questo aveva deciso di rimettere piede in una discoteca, in quella stessa discoteca, ed era rimasto estasiato quando quel ragazzo gli si era avvicinato al bancone e aveva battuto il suo cocktail contro il bordo di quello che stringeva svogliatamente tra le dita. Inizialmente si era voltato verso lo sconosciuto con l’intenzione di fulminarlo con lo sguardo, ma quando si era accorto di dover alzare il capo per incontrare il suo sguardo, aveva capito che la caccia poteva dirsi conclusa, aveva davanti un bell’esemplare di altezza e muscoli, sembrava emanasse forza fisica, esattamente ciò che voleva trovare tra le lenzuola.
Non aveva immaginato, in quel locale asfissiante e delirante, che quella forza fisica sarebbe stata scambiata con la delicatezza una volta finiti sul materasso. Vedeva quei muscoli illuminati dalla luce dei lampioni che filtrava dalla finestra che non si tendevano nell’atto di afferrare i suoi fianchi, ma che si muovevano come ondeggiando dolcemente mentre il roso lo baciava: prima le guance, poi il collo, la schiena, i fianchi…le sue mani si poggiavano sulla sua pelle per fargli cambiare posizione, ma era un invito, una richiesta, non un ordine.
Più di tutto Bakugo non aveva previsto che quel ragazzo appena incontrato potesse interrompere i suoi noiosi baci per guardarlo negli occhi e accarezzargli una guancia.
Avrebbe voluto morderlo o tirargli un pugno su quel cavolo di volto e cancellargli quello sguardo di tenerezza, come poteva guardarlo così dopo quanto, due ore, massimo tre insieme? Eppure era bloccato, tutto quel fastidio che provava era come aggrovigliato nella sua gola insieme alle solite parole sprezzanti che non risparmiava a nessuno, o forse più che bloccato era soggiogato, perché il suo corpo era pienamente partecipe del gioco che il rosso stava intavolando.


 
Almeno alla fine era rimasto silenzioso, si era coricato sul fianco e ancora una volta gli aveva spostato una ciocca dalla guancia per accarezzarlo, ma Bakugo non gli aveva permesso di finire quel gesto, era stato alle sue regole fin troppo, gli aveva allontanato la mano e nudo si era defilato in bagno. Se non fossero finiti a casa sua avrebbe preso i propri abiti e sarebbe salito sul primo tram disponibile, o meglio ancora, avrebbe camminato per sbollire l’irritazione, invece era nel suo appartamento e, così come non era riuscito a rifiutare la tenerezza, ora non riusciva a scacciare quel ragazzo dal suo appartamento.
Alzò lo sguardo dal marmo del lavandino e lo specchio gli rimandò un’immagine pietosa: aveva gli occhi sgranati e la mandibola contratta, era la stessa espressione che faceva da bambino quando si ostinava a non lasciar vincere le lacrime.
Si lavò il viso diverse volte finché non si accorse che finalmente il suo respiro si era scongelato e lo sguardo era tornato quello solito, quello arrogante. Era pronto a buttare fuori quel tipo.
Quando tornò in camera però il ragazzo se n’era già andato. Le coperte erano state risistemate a coprire il materasso e i suoi vestiti erano piegati e impilati in un angolo.
“Almeno una giusta l’hai fatta, te ne sei andato.” pensò Bakugo mentre disfaceva il letto.  




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N.d.A.
Son passati quattro anni dall'ultima volta che ho scritto qualcosa qua su EFP, e giustamente torno con una scena veloce e amara che la mia mente ha deciso di ideare mentre già sveglia aspettavo che la sveglia suonasse.
Comunque l'idea è quella di scrivere una serie di one-shot flashfic o drabble che come fotografie dovrebbero creare una storia alternando i pensieri dei due ragazzi, cosa riuscirò a fare effettivamente è un mistero visto il poco tempo e visto la mia assenza da questa piattaforma per un periodo così lungo.

Come altre note aggiungerei che sia Kirishima che Bakugo vanno per i 24 anni e che come si può intuire è una raccolta AU (forse dovevo specificarlo nell'introduzione? Non ricordo più come funzionano queste cose.)
Per il resto, spero quello che ho scritto sia gradevole e possa incuriosire.
Ci vediamo prima dei prossimi quattro anni, mi auguro.
 
   
 
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