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Autore: Fujiko91    29/10/2018    4 recensioni
Questa è una mini raccolta  di One Shot Originali! 
Di genere Fantasy con protagonisti animali, streghe, fate, gnomi e moltissimi altri abitanti del bosco!
- Una notte D'Ottobre. (La strega Lucinda, il gatto Salem e il corvo Jinger)
- Una tazza di Tè. (La gnoma Fanny e il pettirosso Mr.Robin)
-Un fungo e i suoi ospiti.(un fungo , una fata d'autunno e un gufo / una fata d'inverno e una coppia di uccellini bianchi)
- Mr. Renard.( Mr Renard la volpe e gli gnomi)
-La notte di Halloween. (Lucinda la strega, il gatto nero Salem, il corvo Jinger, una Banshee, un Capro e moltissimi altri personaggi del bosco!)
L'avvertimento Furry è solo perché in ogni storia sono presenti animali! Non mettevi strane idee in testa! Perché queste sono solo delle normalissime storie di genere fantasy da leggere per rilassarvi! Non ci sono coppie di nessun genere o altre cose del genere c'è solo tantissima fantasia! 
Auguro una buona lettura a tutti!
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Lucinda, Salem e Jinger.'
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Betato: ringrazio Ciuffettina per il suo aiuto nelle piccole correzioni! :*
 









Mr. Renard era un gentil volpe.

Sì proprio così!

Era una volpe, ma non una qualsiasi, infatti lui indossava un bellissimo abito composto da una camicia bianca, un panciotto nero e una giacca con le doppie punte anche essa di color nero.

Con sé portava sempre un cilindro per cappello e un bastone di legno.

 

Mr. Renard abitava in una casa ai margini della pineta, vicino a una montagna.

Passava le sue giornate a controllare le tane delle pernici o dei piccoli animali perfetti per la sua dieta.

Ma quella mattina non era come tutte le altre, poiché c’era una brutta nebbia e Mr. Renard era restio a starsene in giro, perché avrebbe potuto incontrare i cacciatori, ma non aveva nulla da mangiare allora dovette uscire dalla casa e inoltrarsi nella fitta pineta.

 

La pineta era silenziosa, anzi lo era troppo, dopo un po’ sentì indistintamente un colpo di fucile. Gli si rizzarono tutti i peli e partì di corsa verso un posto in cui potesse nascondersi.

Per sua fortuna raggiunse una tana abbandonata di qualche coniglio e vi entrò alla fine vi passò la notte.

 

La mattina dopo la nebbia si era diradata e così uscì dalla tana, si sentiva tutto bagnato e indolenzito.

Ma mentre si stava stiracchiando, sentì una fitta tremenda alla caviglia e solo allora si accorse di essersi ferito.

“Ma come ho fatto? Ora dovrò andare dallo gnomo dottore…”

Prese il suo bastone e pian piano zoppicando andò verso il centro della pineta.

 

Al centro della foresta vi era un’enorme e centenaria quercia.

Mr. Renard andò a bussare alla piccola porticina e dopo un po’ ne uscì uno gnomo, con delle lunghe gambe ossute e una simpatica faccia tonda e due orecchie enormi appunta: “Mr. Renard di cos’ha bisogno?”

“Ieri mi sono ferito scappando da un cacciatore…” E mostrò la caviglia.

Lo gnomo dottore la osservò attentamente attraverso i suoi piccoli occhialini da vista. “Uhm per fortuna non è poi così grave! Mi aspetti lì che vado a prendere le bende e gliela fascio!”

 

A Mr. Renard non piaceva quel luogo e gli gnomi non gli andavano a genio, perché ogni autunno o inverno nascondevano i piccoli animali nelle loro case e così lui non aveva mai abbastanza cibo ed era più che sicuro che un giorno o l’altro sarebbe finito a decorare una delle case di qualche cacciatore.

 

Lo gnomo tornò con le fasce e alcune erbe. Gli passò la pomata sulla ferita e poi lo bendò. “Allora Mr. Renard, immagino che da oggi in poi non andrà più a spasso per la pineta?”

“Non ci andrei più se lei e i suoi amici non mi nascondeste più il mio cibo!” esclamò seccamente la volpe.

Lo gnomo si sedette comodo su di una sedia e si accese la sua pipa, e iniziò a fissare la volpe e a pensare. “Uhm e se… magari… lei assaggia il nostro miele?”

“No! Io sono carnivoro!”

“Allora faccia così, mangi miele, carne e pesce sarebbe molto meglio! E noi non le faremo nulla anzi l'aiuteremo a riempire la sua dispensa così che per tutto l’autunno e l’inverno lei non debba più uscire di casa!”

“Davvero?”

“Sì davvero in fondo questa pineta è di tutti i suoi abitanti!”

“Va bene, allora fatelo”

 

Dopo un po’ vari gnomi presero alcuni barattoli di miele, altri presero dei pesci e altri ancora carne e frutta.

Mr. Renard li accompagnò nella sua dispensa, tutto entusiasta.

E man mano che la sua cantina si riempiva sempre più di delizioso cibo, tanto che lui ringraziava quella strana giornata di nebbia che l’aveva condotto dagli gnomi e che ora gli riempivano la dispensa di ogni tipo di prelibatezza.


Ma  non sapeva che gli gnomi volevano qualcosa in cambio da lui.

“Signor Renard, ora che la sua dispensa è piena, lei ci deve un favore!”

“Quale, se posso chiedere?”

“Vede, gli animali feriti stanno aumentando ed io ho bisogno di un posto più sicuro per poterli curare… e così mi chiedevo se lei mi può dare in prestito l'altra sua tana?”

La volpe ci pensò su, ma non volendo perdere il cibo, ma nemmeno la sua reputazione, perché era pur sempre una volpe e come tale più furba del lupo. Così disse: “Non sarebbe giusto siete voi che state riparando a un vostro errore! Ci pensi bene, io mi sono ferito perché non avevo cibo, poteva andarmi peggio! E non avevo cibo perché voi non me lo lasciavate… cosa potrebbero mai pensare gli abitanti del bosco?”

Lo gnomo ci rifletté su e non trovandoci nulla di sbagliato o da poter controbattere lasciò perdere e se ne tornò a casa.

Mentre lo faceva, uno degli gnomi giovani disse: “Dovremmo riprenderci il cibo!”

“No! Non capisci che ci ha imbrogliato? Se noi glielo riprendiamo, lui lo farà sapere agli altri abitanti della pineta e chi mai si fiderà più di noi?”

“Sì è vero ma…”

“In fondo è una volpe! Sai sono molto furbe, quando vogliono una cosa la ottengono sempre!”

“Ma quando si ferirà, noi…”

“No! Non dirlo mai noi siamo dei guaritori noi lo cureremo! La natura l’ha reso furbo e quindi va lasciato tale. Ora andiamo a casa.”


Nel frattempo Mr. Renard aveva organizzato una cena per sé e per la sua famiglia.

Perché nessuno doveva saperlo, ma lui era padre di tre bellissimi volpacchiotti che sarebbero usciti solo in primavera fin da quel momento nessun abitante della pineta l’avrebbe mai saputo.

Perché lui prima di essere un gentil volpe era un buon padre!



Angolo dell'autrice:

allora il titolo lo scelto perchè in francese volpe si dice Renard! E così ecco com'è nato il titolo! *^*

Io amo i boschi e le pinete e tutto ciò che è fantasy e ci potrebbe vivere all'interno :3

A voi piacciono le volpi? Anche per voi sono animali furbi che se la sanno sempre cavare? A me questa idea mi è venuta perchè in tutte le fiabe che ho letto la volpe viene rappresentata come un'animale furbo! *-*

Ringrazio chi sta recensendo le mie storie! Mi state dando davvero molto gioia! :*

A presto!
Fuji.

 
  
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