Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Fata_Morgana 78    01/11/2018    0 recensioni
Mentre nella Scuola imperversa la voglia di ridere, di giocare e fare scherzi trasportata da Halloween c'è qualcuno nel Castello che sta cercando un posto isolato dove poter pensare in serenità, senza dover forzatamente fingere di essere felice e desideroso di partecipare alla festa… Un posto dove poter pensare "a ciò che poteva essere ed invece non è stato"...
Visto che il primo finale non mi convinceva tanto, ho deciso di riscrivere la mia fiction mettendo entrambi i finali… Buona lettura…
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mentre le lacrime avevano ripreso a scendere pigre lungo le guance, appoggiai la testa sulle ginocchia e continuai a guardare fuori rincorrendo i miei sogni e miei “se fosse”.
Verso la mezzanotte, sentii la porta aprirsi dolcemente. Spaventato, presi la mia bacchetta e mi voltai.
- Sono io, Potter. – parlò Severus.
- Mi scusi professore. – mormorai – Ha lasciato già la festa?
- Non ho alcun motivo di festeggiare. – borbottò tristemente ed io lo guardai negli occhi, lo guardai veramente per la prima volta quella sera.
Gli occhi di Severus erano neri come il cielo invernale, ma quella sera erano insopportabilmente tristi. Facevano da specchio ai miei.
- Le spiace, Potter, se accendo una candela…? – domandò, io stesso avevo portato una delle poche foto dei miei genitori ed una candela, aspettavo solo di accenderla.
- No signore. – scossi la testa e, scendendo dallo scranno, lo raggiunsi al tavolo dove si era appoggiato.
Severus posizionò una candela bianca al centro del tavolino e, dopo che io posizionai lì accanto la foto che avevo con me, la accese con un colpo di bacchetta.
La candela profumava di giglio, il fiore da cui prendeva il nome la mia mamma, e quando la fiamma raggiunse la sua pienezza iniziò a proiettare sul muro delle immagini.
Strabuzzai gli occhi: quelli che stavo vedendo erano alcuni dei ricordi più preziosi e personali del mio professore di pozioni.
Il professore si accasciò dolcemente in uno dei grandi cuscini presenti nell’aula e, senza staccare gli occhi dalle immagini che si muovevano sulla parete, evocò un bicchiere ed una bottiglia di liquore. Lì capii che quello era il suo rituale, il suo modo unico di commemorare l’anniversario della morte dei miei genitori.
Cercando di fare meno rumore possibile, presi posto al suo fianco e con gli occhi pieni di meraviglia per ciò che stavo vedendo, presi dalla tasca dei miei pantaloni un piccolo carillon.
Lo avevo trovato nella mia camera blindata in banca, aveva inciso sopra il nome di mia mamma ma non avevo mai avuto il coraggio di ascoltare la melodia. Non da solo almeno.
Avevo paura. Paura di perdermi nel mio dolore, di spezzarmi e di non riuscire a trovare la forza di tornare a galla. Però… Quello mi sembrava il momento adatto per azionarlo… Non ero solo…

Mi girai ad osservare il profilo serio di Severus: le sue labbra erano increspate in un triste sorriso e nei suoi occhi scuri brillavano alcune lacrime, preziose come gemme.
Mordendomi il labbro inferiore, posizionai il carillon vicino alla candela e lo azionai con un colpo di bacchetta. Venimmo avvolti dal suono cristallino di una risata, non una risata di scherno, la risata felice e spensierata di una giovane donna con tutta la vita da vivere.
- Harry, piccolo mio, se stai ascoltando la melodia di questo carillon senza di me vuol dire che qualcosa nella nostra protezione non ha funzionato e che… siamo stati divisi… - non riuscii a trattenere un singhiozzo, non mi importava di apparire debole davanti agli occhi di Severus, era la prima volta che sentivo la voce della mia mamma – Sii forte, mio piccolo Snaso. Non perdere mai la speranza. Non smettere mai di credere nell’amore. Io sarò sempre nel tuo cuore. Non ti lascerò mai. Vivi. Ama. Combatti. La mamma e il papà, saranno sempre fieri di te.
La voce di mia madre sfumò, lasciando spazio ad una melodia babbana che non avevo mai sentito.
Continuai a piangere, lasciando che i singhiozzi mi lacerassero l’anima. Avevo bisogno di sfogarmi, non avrei mai potuto continuare a tenere tutto dentro.

D’un tratto Severus mi abbracciò e, stretto contro il suo petto, finii le mie lacrime.
Quando riuscii a trovare la calma, alzai il viso verso di lui certo di trovare pena o scherno ad accogliermi.
Sobbalzai: il professore aveva pianto, i suoi occhi erano rossi come i miei e la sua pelle pallida era bagnata nei punti un cui le lacrime erano scorse.
- Stai meglio? – mi domandò sottovoce, ma non mi lasciò andare.
- Sì, grazie. – annuii, stavo bene contro il suo petto. Il battito del suo cuore contro il mio orecchio era rasserenante.
- Tua madre era veramente una strega eccezionale. – parlò dopo alcuni istanti di silenzio – Ha incantato quel carillon sperando che tu l’ascoltassi con me. – le sue mani stavano accarezzando la mia schiena con movimenti delicati, rasserenanti.
Sorrisi e lasciai che il calore del corpo di Severus mi scaldasse. Il suo cuore batteva contro il mio orecchio e mi infondeva calma e serenità.
- Ho molti ricordi legati a tua madre, Harry. – parlò dopo che la melodia del carillon terminò, la candela continuava a bruciare, rendendo l’atmosfera stranamente romantica e rassicurante, le immagini non scorrevano più sul muro ma io non volevo muovermi di lì.
Mi strinse con dolce forza contro il suo petto ed io lo lasciai fare, mi sentivo “a casa” tra quelle braccia.
- Io e lei abbiamo condiviso molti momenti importanti insieme.
- Professore io… - iniziavo a sentirmi a disagio, non mi piacevano quei discorsi.
- Niente di romantico, tranquillo. Io mi ero preso una cotta per lei; ma come ben sai tuo padre è riuscito dove io ho fallito. - fece una breve pausa, il tempo di un sospiro – Litigare con lei, per tenerla lontana dalla mia oscurità, è stata la cosa più giusta e difficile che potessi fare. James è riuscito a portarmela via. E da lì la mia vita è cambiata.

A quella confessione mi raggelai: che fine aveva fatto il mio arcigno professore di pozioni? Mi scostai dal suo petto e lo guardai, puntando i miei occhi così simili a quelli di mia madre nei suoi e Severus fece la cosa più inaspettata tra tutte: chiuse i suoi ed azzerando la distanza tra i nostri visi, mi baciò.
Dopo il primo momento di immobilità, chiusi gli occhi e risposi al bacio di Severus lasciandomi guidare da lui in una danza erotica a colpi di lingua.
- Sei il mio tormento e il mio orgoglio, Potter. – mormorò sulle mie labbra quando ci separammo – Sei i battiti del mio cuore e…
- Non sono né Lily né James, signore. – feci un passo indietro, lasciando il caldo rifugio delle sue braccia.
- Lo so. – annuì lui, una luce nuova ad impreziosire i suoi occhi neri così belli come non avevo mai visto. Mi resi conto che stavo guardando per la prima volta l’uomo, non il mio insegnante né la spia di Albus Dumbledore tra le fila dei Mangiamorte.
Gli sorrisi, un sorriso incerto e imbarazzato, la fiamma della candela disegnava strani giochi di luce e ombra sui nostri volti.
- Assomigli ad entrambi i tuoi genitori, Harry. – mi disse mettendosi seduto più comodo.
- Sento che questa frase contiene un “ma” … - sbuffai tornandogli vicino, appoggiando la mia schiena contro il suo petto, sorprendendolo non poco per il gesto compiuto.
- All’inizio ti ho odiato. Tu mi ricordavi tutto quello che avrei potuto avere se avessi avuto il coraggio di… - fece un breve sospiro ed io osservai in silenzio la fiamma che ardeva sul tavolo.
- Se avessi avuto il coraggio di lottare contro mio padre per il cuore di mia madre? Se lei ti avesse ricambiato, - parlai girandomi in modo tale che i nostri toraci si toccassero – tu avresti potuto essere mio padre. – ci guardammo.
Severus mi accarezzò i capelli e, increspando le labbra in un sorriso accattivante, mormorò:
- Sarebbe stato tanto brutto avermi come padre?
- Non ho molta esperienza in merito, ma nessuno dei padri dei miei amici, li bacia come tu hai fatto con me. – ridacchiai facendo diventare rosate le sue guance – E, alla luce di questo fatto, non credo che avrei potuto fare questo… - imitai il suo sorriso e mi chinai a baciarlo, sentivo il cuore rimbombare furiosamente contro le costole, temevo di essere rifiutato ma avevo deciso di seguire il consiglio di mia mamma e di vivere la vita senza paura di amare o di essere amato.
Soffocando un gemito contro la mia bocca, Severus mi strinse con forza a sé approfondendo il bacio facendomi sentire meno solo, finalmente completo e compreso.
- Hai ragione ragazzino. – ridacchiò contro le mie labbra gonfie per il bacio appassionato – Dieci punti a Grifondoro. – mormorò e, prima che io potessi dire qualcosa di stupido o inappropriato, calò nuovamente con la sua bocca sulla mia, zittendomi.
Scivolammo lentamente sui cuscini dell’aula di Divinazione; le mani di Severus erano bollenti sulla mia pelle coperta dai vestiti ed io mi ritrovai a gemere di piacere a contatto del corpo maschio e muscoloso. Avrei voluto approfondire il contatto, sentire la sua pelle senza vestiti, lasciarmi amare e marchiare da lui ma Severus, scuotendo la testa, disse:
- Non stasera moccioso. Quando succederà non voglio che i fantasmi del passato si mettano tra noi.
- Noi? – mormorai con la vista appannata dal piacere che mi stava dando con semplici carezze – Vuoi che ci sia un “noi”, Severus?
- Lo gradirei. – annuì ed io mi fiondai sulle sue labbra sottili e gustose, troppo emozionato per riuscire a dire altro.

Abbracciati sui grandi e comodi cuscini, osservammo la notte scivolare via lentamente e, mentre il sole colorava di rosa ed arancio il cielo, io mi persi negli occhi neri di Severus sentendomi finalmente completo e non più insopportabilmente triste e malinconico all’arrivo della notte di Halloween.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fata_Morgana 78