PROLOGO, PARTE 1 – GRIGIO E ROSSO
La tettoia che ricopriva il tratto iniziale del molo, nonostante fosse vecchia di qualche decennio, pareva quasi nuova, essendo stata riverniciata di recente; solamente al centro il grigio acceso del metallo era interrotto da una più o meno estesa chiazza di ruggine.
Era di un colore acceso, rosso: vivo.
Anche il lago era grigio, sotto il cielo nuvoloso di quella mattinata d’inizio luglio: una cosa non strana, per il paese sulla riva nord. Il molo pareva protendersi all’infinito, visto dalla ristretta spiaggia sabbiosa, ma in realtà ricopriva solamente un decimo della lunghezza dello specchio d’acqua; al centro del lago, tuttavia, il grigiore uniforme dell’ambiente s’interrompeva: vi era una piccola area rossa e densa, che circondava un corpo alla deriva.
Era di un rosso acceso.
Un rosso di morte.
Le nuvole grigie diventarono nere, d’improvviso; c’era aria di tempesta.
La tettoia che ricopriva il tratto iniziale del molo, nonostante fosse vecchia di qualche decennio, pareva quasi nuova, essendo stata riverniciata di recente; solamente al centro il grigio acceso del metallo era interrotto da una più o meno estesa chiazza di ruggine.
Era di un colore acceso, rosso: vivo.
Anche il lago era grigio, sotto il cielo nuvoloso di quella mattinata d’inizio luglio: una cosa non strana, per il paese sulla riva nord. Il molo pareva protendersi all’infinito, visto dalla ristretta spiaggia sabbiosa, ma in realtà ricopriva solamente un decimo della lunghezza dello specchio d’acqua; al centro del lago, tuttavia, il grigiore uniforme dell’ambiente s’interrompeva: vi era una piccola area rossa e densa, che circondava un corpo alla deriva.
Era di un rosso acceso.
Un rosso di morte.
Le nuvole grigie diventarono nere, d’improvviso; c’era aria di tempesta.