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Autore: victoria electra black    25/11/2018    2 recensioni
“Sento aria di sfida?”
“Senti bene, Felpato”
“Allora ti sfido, Ramoso”
“Avanti, parla!”
“Ti sfido a conquistare il cuore della bella Evans entro la fine dell'anno scolastico”
James sorrise fra sé.
Sarebbe stato un gioco da ragazzi.
“Ok, se è questo quello che vuoi, nessun problema. Come ho già detto: nessuna resiste al mio fascino”
“Non ho finito, James”
Il grifondoro corrugò la fronte e, con la testa, fece cenno a Sirius di continuare.
“Ti sfido a conquistare il cuore della bella Evans entro la fine dell'anno scolastico e ti sfido a non innamorartene”
Innamorarsene?
L'aveva preso per uno smidollato forse?
Niente sarebbe stato più facile di così.
______________________________
O forse no?
Volete sapere come andrà a finire?
Allora entrate a leggere :)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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4

CAPITOLO 4:

James: I won't give up”




Allora, Signor Black, ce la facciamo a dare una risposta alla domanda oppure ha bisogno di prendere un caffè per riprendersi?”

Veramente, se devo essere sincero, una piccola pausa non sarebbe male, professoressa”

Signor Black!”

La professoressa Williams, abile strega dall'intelletto smisurato e che proprio quell'anno aveva sostituito il professor Ruf - che era stato inviato da dei suoi vecchi amici corporei ad un party di festeggiamento di 250 anni dalla loro morte, che si teneva in una casa infestata della Cornovaglia – in Storia della Magia, catturò l'attenzione di tutti i presenti con il suo stridulo richiamo rivolto a Sirius.

Quella mattina la Will – come la chiamavano in molti – si era decisamente alzata per il verso sbagliato; difatti, se in genere era solita mostrare un atteggiamento pacato ed affabile – specie con i suoi studenti che praticamente la veneravano a seguito della sua genialata delle “due giustificazioni” a semestre che garantivano di salvare la testa a molti degli studenti presenti in quella scuola – quel giorno non era decisamente in sé. Pertanto aveva deciso fin dal principio, poco dopo aver varcato la soglia dell'aula, di fare una cosa alquanto insolita ed inconsueta per le sue abitudini e “filosofie” di fare solo compiti in classe scritti. Quel giorno la Will aveva deciso di interrogare. Interrogare tutta la classe, senza la possibilità di poter usufruire delle sue famose giustificazioni, dalle origini della Magia fino all'ultimo argomento affrontato la settimana precedente.

Nulli erano valsi i finti malori e le finte scuse del “posso andare in bagno, prof?” pur di fuggire a questa carneficina imminente, anzi, erano risultati inutili tutti i tentativi che l'avevano – se possibile – ancor più incattivita. E questo voleva dire solo una cosa, per tutti gli alunni dediti all'ozio che erano presenti in sala, quella mattina: sarebbero volate molte teste quel giorno. Così tante che Nick quasi senza testa sarebbe sicuramente diventato verde d'invidia all'ora di pranzo.

Sempre se Sirius e gli altri presenti sarebbero stati in grado di arrivare al pranzo, ovviamente.

Allora Black” la Will sospirando si passò una mano sulle palpebre in un palese gesto di stanchezza, mentre pronunciava quelle parole. Segno che Sirius stava quasi riuscendo nel suo intento: quello di tergiversare fino allo svenimento della prof – se fosse stato necessario – pur di riuscire a strappare anche un misero Accettabile e salvarsi la pelle. Per questo, come se niente fosse, il grifondoro continuò con nonchalance la sua patetica messa in scena.

Mi dica professoressa, sono tutto orecchi”

Tu mi vuoi male, Sirius, me lo sento”

Al contrario, io la stimo molto nel suo lavoro”

Allora, se mi stimi così tanto come affermi, per quale motivo non sai rispondere alla domanda di chi era Cleopatra VII e tenti di incartarmi la stessa solfa sugli Etruschi da mezz'ora?!”

Sirius sbattè gli occhi con falso stupore.

Ma, professoressa così mi offende! Mi scusi, ma non stiamo parlando esattamente della stessa cosa?”

Difinisci stessa cosa, di grazia!”

Beh, Cleopatra era una grandissima strega, no?”

Questo dovresti dirmelo tu e non fare domande a me”

Quindi concordiamo su questo fatto, ottimo! Comunque, dicevamo...” davanti a quello spettacolo gratuito che Sirius stava offrendo alla classe, delle risate non poterono essere soffocate con facilità. A queste si unirono quelle dei suoi amici, Codaliscia al suo fianco e James e Remus al banco proprio dietro al loro, che – chi più e chi meno – tentavano di trattenere, in vano.

Ancor più tronfio di se stesso, il grifondoro continuò a parlare:

Insomma Cleopatra era una strega fenomenale, davvero audace, che riuscì non solo a conquistare il cuore di Cesare ma anche quello del suo avversario: Ottaviano”

A quelle parole la professoressa sbiancò, strabuzzando gli occhi per la sorpresa e per l'incredulità della frase.

Scusa, Sirius, hai detto Ottaviano?”

Certo! Chi altri se no? Comunque aspetti, la prego, vorrei finire il discorso altrimenti perdo il filo”

La Will si allungò sullo schienale della sedia e gli fece cenno di continuare con la mano, più per sapere fin dove la fantasia del suo allievo sarebbe potuta arrivare, che non per altro.

Quindi, ricapitoliamo: Cleopatra era una strega figherrima e dal fascino stratosferico; soggiogò, forse con la maledizione Imperium – ma alcuni storici non sono dello stesso parere e, di fatti, affermano che lei facesse uso di un potentissimo filtro d'amore la cui pozione venne perduta nell'incendio di Alessandria d'Egitto – il grandissimo Ottaviano; dopodiché affrontò, assieme al suo amato, il potente Nerone nella famosa battaglia di Anzio il 31 d.C. Fino a che, in seguito alla sua fuga e dopo aver capito di non avere più alcuno scampo contro Nerone e sotto consiglio del suo amico d'infanzia Seneca, si uccise con dei serpenti dopo che anche Ottaviano si fosse suicidato”

Sirius terminò il suo discorso con una fierezza tale da lasciar la Will a bocca aperta, specie dopo aver sentito tutte quelle assurdità messe insieme.

Sirius, perdonami, ma se sei così erudito sulla figura di Cleopatra, mi spieghi che cosa c'entrano gli Etruschi in tutto questo?”

Beh, mi sembra semplice, professoressa ed anzi mi meraviglio di come il collegamento possa sfuggirle”

Ti prego illuminami, sono tutta orecchi”

Seneca e Cleopatra discendono dalla stessa dinastia: quella dei Tolomei che, è risaputo, conta sicure origini etrusche! Ecco perché quel popolo è assai importante nella storia!”

La Will si portò entrambe le mani sul volto.

Sirius Black non ne aveva azzeccata una. Ma proprio una!

A partire da chi fosse l'amante della famosa strega egizia di nome Cleopatra fino al nome della battaglia e del secolo in cui si svolse; senza contare che Seneca e Nerone non erano assolutamente l'uno l'amico di Cleopatra e l'altro il suo avversario romano, visto che erano vissuti tre imperatori dopo Augusto che – fra l'altro – era Ottaviano, lo stesso che sarebbe dovuto morire suicidandosi – dalle parole del suo allievo – assieme a Cleopatra.

No, non ne aveva azzeccata una.

Lo sguardo azzurro gli calò sull'orologio appeso alla parete proprio di fronte a sé: mancavano cinque minuti e la campanella sarebbe, finalmente, suonata decretando la fine della sua ora di lezione.

A quel punto prese il registro alla sua sinistra e lo aprì poco dopo aver impugnato la piuma nella mano destra; scorse la pagina dedicata a Sirius Black e tamburellò la piuma sul pezzo di carta prima di esprimere una sentenza. Alla fine sospirò ed affermò:

Va bene... Ti metto Desolante per la fantasia”

Sirius strabuzzò gli occhi indignato mentre i suoi amici ed i compagni di classe continuavano a sghignazzare di sottofondo. Evidentemente, tutta quella scena non aveva sortito proprio l'effetto sperato.

Ma... prof! Le ho detto tutto! Le ho parlato anche di Seneca! Vuole che le parli ancora della civiltà Etrusca? Così potrebbe alzarmi il voto e poi-”

No ti prego, gli Etruschi no”

Oh, andiamo, non sia timida! Allora io vado, eh!”

Ma ti ho detto di no!”

Insomma Seneca e Cleopatra appartenevano alla stessa dinastia dei Tolomei che aveva, appunto, origine etrusca”

Alla fine la professoressa esplose, più stanca che mai e con una certa paura di fondo che Sirius continuasse davvero quell'agonia.

Basta Sirius! Non ce la faccio più nel sentirti parlare degli Etruschi, quindi ho deciso: ti metto un Accettabile, ma sappi che non scenderò a patti con te e che questa è la mia ultima offerta. Prendere o lasciare!”

Prendo! Sicuramente prendo! La ringrazio tantissimo per la comprensione e, se posso permettermi, mi piacerebbe moltissimo approfondire questi argomenti il prima possibile, sempre che lei sia disponibile... è chiaro”

Approfondiremo tutto quello che ti pare quando avrai imparato le basi”

Che cosa intende per basi, mi scusi?”

In quel momento la campanella segnò la fine di quell'ora di Storia della Magia che per la Will si era trasformata in una vera e propria tortura medievale.

Ringraziando Merlino e Morgana contemporaneamente la donna si alzò di scatto dalla sedia e, raccogliendo le sue cose in fretta e furia, intimò i suoi alunni a raggiungere la Sala Grande per il pranzo, prima che l'incubo Black potesse colpire ancora.

Si dileguò con una velocità tale che tutti i presenti scoppiarono a ridere a crepapelle non appena la porta le si chiuse dietro e Sirius venne elogiato come eroe di guerra per tutto il resto del giorno.



***



Mi raccomando ragazzi, da oggi mi chiamo: Massimo Decimo Meridio

Remus alzò gli occhi al cielo, trattenendo una risata, prima di esclamare che il suo amico si fosse montato un po' troppo la testa. Ma era risaputo che quando Sirius Black partiva con i suoi monologhi, non ci si poteva fare niente. Neanche i professori avevano alcun potere su di lui in modalità “oratore”, la Will era un esempio perfetto.

Comandante delle legioni Felix” gli diede manforte Remus, al suo fianco.

Servo dell'unico vero imperato Marco Aurelio”

James scoppiò a ridere sonoramente, cadendo sul letto con un tonfo prima di esclamare: “Ma se neanche sai chi fu Marco Aurelio!” con le lacrime agli occhi. Ma niente, il suo miglior amico continuò imperterrito nel suo discorso e, arrotolandosi una tenda del letto a baldacchino – dopo averla tirata giù con molta poca grazia – a mo' di toga, affermò serio in volto, mimando una posizione pensosa, col volto rivolto verso la finestra alla sua sinistra:

Padre di un figlio assassinato, marito di una moglie uccisa e avrò la mia vendetta, in questa vita o nell'altra”

Ma smettila!”

Dal bordo del letto, James gli lanciò un cuscino che lo prese in pieno volto, facendolo cadere in avanti proprio nel momento di pathos estremo della posa.

Remus e Codaliscia scoppiarono a ridere all'unisono e tutti furono trasportati dalla solita euforia che il gruppetto emanava quando erano tutti assieme.

Solo le parole di Codaliscia interruppero il momento di gioia:

A proposito di smetterla, allora James hai deciso di lasciar perdere con la Evans, oppure no?”

Il silenzio che si propagò nella stanza e soppiantò le risate poco dopo, lasciò intendere molto della situazione del suo amico. Evidentemente, non aveva avuto modo di trovare una soluzione a riguardo nei giorni passati e questo lo si potè intendere subito dall'espressione dubbiosa che gli si stampò in volto.

Il grifondoro distolse lo sguardo dai suoi amici per iniziare ad osservare il diluvio universale che aveva deciso di inondare la scuola in quel momento.

In effetti James ci aveva pensato molto, ma ancora non si era deciso sul da farsi.

Sapeva che non avrebbe preso bene una sconfitta del genere – specie visto che aveva messo in palio la sua nuovissima scopa, con la scommessa con Sirius - ed al solo pensiero di essere etichettato come un perdente dei brividi di paura gli attraversarono la schiena. Tuttavia non si sentiva molto sicuro nella questione “Lily Evans”. Insomma, era palese il fatto che avrebbe dovuto faticare parecchio per raggiungere il suo obiettivo – sopratutto in Pozioni, che gli avrebbe permesso di rientrare nella squadra – ma si domandava: gli andava davvero di impegnarsi così tanto per una come la Evans, oppure no?

Poteva lasciar perdere, certo. Aveva decine e decine di ragazze che gli morivano dietro, dopotutto. Ed aveva pure pensato di farlo. Eppure...

Perché una parte di me mi suggerisce di continuare ad andare avanti con lei e continuare a lottare?!

Si passò velocemente una mano fra i capelli, sospirando pesantemente. Lo sguardo ormai rivolto al suo stesso riflesso nel vetro della finestra e non più fuori, all'esterno, alla tempesta che imperversava.

Si guardò a lungo in quel momento.

Lui era così, come si vedeva nel riflesso. Si conosceva meglio di chiunque altro e sapeva esattamente distinguere le emozioni che gli riempivano il petto ogni qual volta gli succedeva qualcosa nella sua vita.

Gli occhi scuri lasciavano intendere che non era una persona che si dava facilmente per vinto.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima, ed in quel momento non poté non essere più d'accordo con quel detto babbano.

Lui era il grifondoro James Potter e tirarsi indietro in una qualsiasi “missione” non era nel suo stile. Specie poi, se la questione Evans riguardava la sua carriera scolastica e la buon riuscita della sua scommessa.

Si alzò di scatto dal letto e si voltò verso i suoi migliori amici, i quali erano rimasti nel frattempo in silenzio ad assistere, in attesa di una sua qualsiasi mossa.

Quando gli occhi grigi di Sirius incrociarono i suoi, James riuscì come a leggere i pensieri dell'amico notando dal suo sguardo complice che anche lui era della sua stessa opinione.

D'altronde, anche lui aveva sempre detestato vincere senza esserlo meritato. Quindi non poteva essere altrimenti.

Io non lascio perdere proprio niente, Codaliscia. Ho detto che vincerò la scommessa e sono intenzionato a portarla a termine”

Sentenziò, infine, il grifondoro a Peter, ma prima che questo potesse dargli una risposta, la voce di Sirius si intrufolò nel discorso.

Sempre che non sia io a vincere”

James sorrise malefico.

Non cantare vittoria troppo presto, Sirius. Domani è un altro giorno, quindi... staremo a vedere amico mio, puoi contarci quello che ti pare”



***



Nello stesso istante, nei sotterranei di Hogwarts...



Evan Rosier fece il suo ingresso nella sala comune dei serpeverde, seguito dai suoi soliti migliori amici: Daniel Wilkes, Jonathan Mulciber e Lennox Avery i quali continuavano a discutere sulle possibili formazioni da adottare il giorno seguente per la partita di Quidditch che si sarebbe svolta fra serpeverde e grifondoro.

Le parole di Lennox si scontravano costantemente con quelle di Jonathan e di Daniel, ma non con quelle di Evan il quale ascoltava la conversazione con flebile attenzione, tanto era preso dai suoi pensieri in quel momento.

Oltrepassarono i sotterranei con un alone di dibattito attorno e solo quando varcarono la porta della loro stanza, solo in quel momento, Daniel si rese conto del fatto che il suo miglior amico sembrava essersi ammutolito.

Gli occhi verdissimi di Daniel seguirono per filo e per segno tutti le azioni del suo migliore amico senza perdersi neanche un secondo, fino a che non lo sentì imprecare sotto voce, dopo aver sbattuto accidentalmente il mignolo del piede all'angolo del letto.

Merlino, che dolore!”

Presi com'erano dal loro discorso, Jonathan e Lennox non sentirono minimamente il loro amico e ciò diede la spinta a Daniel per farsi avanti e chiedere al suo amico cosa ci fosse che non andava.

Evan era sempre stato un ragazzo spavaldo e dalla lingua tagliente – l'episodio con Potter ne era un esempio – ma alquanto restio a raccontare ciò che gli frullava nella testa. Oh meglio, non era una questione di raccontare i fatti propri, ma quando si trattava di qualche problema che lo tormentava Evan aveva la tendenza a chiudersi a riccio. Come se già sapesse a priori che nessuno l'avrebbe aiutato. Quindi non faceva neanche la fatica di sprecare parole a vuoto con delle persone che non erano interessate ai suoi problemi.

Daniel lo conosceva da quando avevano pochi anni, visto che i rispettivi genitori erano legati da una vecchia amicizia nata fin dalla notte dei tempi fra le casate Rosier-Wilkes, per questo immaginava che questa sua sorta di corazza contro gli altri, non fosse altro che un riflesso di quello che doveva aver subito in casa.

Evidentemente i coniugi Rosier non erano soliti ascoltare il figlio ed i suoi problemi. Per questo il serpeverde si fece avanti:

Ehy, amico, tutto bene?”

Come da copione, Evan si irrigidì all'istante, iniziando a guardare incerto il suo migliore amico.

Benissimo Danny, per quale motivo non dovrei?” Ed infatti, come da copione, aveva cercato di evitare di rispondere alla sua domanda con un'altra domanda.

Tipico di Evan.

Daniel roteò gli occhi al cielo prima di appoggiarsi sul comodino di fianco al letto dell'amico.

Evan, ti conoscono da quanto tempo? Dodici anni? Tredici forse... ma è comunque un'eternità ed è quel tanto che basta per riconoscere quando hai un problema che ti tormenta. Quindi, avanti amico, dimmi cos'è che ti preoccupa e vedrò di aiutarti!”

Evan sospirò pesantemente, indeciso sul da farsi, ma alla fine decise di arrendersi. Doveva tirare fuori tutto altrimenti la sua mente sarebbe esplosa.

Sono preoccupato Danny”

Le parole uscirono fuori come un fiume in piena.

Sono preoccupato ed in ansia sul da farsi”

Daniel corrugò la fronte incitandolo con un cenno del mento ad andare avanti.

Hai presente quella stupida scommessa che ho fatto con Malfoy, tempo fa?”

Quella di soffiare la Evans a Potter pur di non farlo vincere quella stupida scommessa fatta con Black?”

Precisamente”

Ok, continua”

All'inizio, quando Lucius me l'ha proposta, l'idea di mettere le mani su alcuni dei suoi beni più preziosi, mi allettava moltissimo. Anzi, mi esaltava proprio! Ma poi mi sono messo a pensare, visto come si sta evolvendo la situazione, ma avrò fatto bene a barattare la mia posizione di Capitano della squadra per dei meri beni materiali appartenenti alla famiglia Malfoy? Non so Danny, credo di aver fatto una grandissima cazzata. E la Evans non mi fila minimamente, tanto è presa dalla sua guerra con Potter... sì, credo proprio di aver fatto una cazzata ad accettare quell'insulta scommessa”

Daniel alzò un sopracciglio sorpreso.

Fammi capire un attimo... tu, Evan Rosier, la persona più sicura che conosca sulla faccia della terra, ti stai mettendo in discussione?!”

Evan guardò il suo amico con una smorfia di disgusto.

Ecco. Lo sapevo che non era il caso di raccontarlo” fece per voltargli le spalle, ma fu trattenuto dalla mano dell'altro sul suo braccio.

No, no, no. Aspetta. Ok, mi è uscita male, lo ammetto. Ma quello che volevo dirti era tutt'altro”

E sarebbe, di grazia?!” il tono velenoso che aveva aggiunto Evan all'ultima parola non sortì l'effetto desiderato, ed anzi, Daniel lo ignorò bellamente e continuò nel suo pseudo monologo:

Voglio dire, rilassati amico. Troveremo una soluzione. Insomma, siamo o non siamo dei serpeverde noi?! E giocare lealmente non rientra proprio nei nostri schemi di gioco, giusto ragazzi?!”

Joanthan e Lennox bloccarono un attimo la loro conversazione solo per rispondere con enfasi alla domanda dell'amico, poi, come se niente fosse, la ripresero con ardore.

Daniel rivolse lo sguardo negli occhi celesti dell'amico il quale poté cogliere uno strano luccichio molto simile all'anatema che uccide nelle sue iridi verdi. Difatti il ragazzo sorrise malefico prima di aggiungere:

Quindi te lo ripeto Evan: rilassati e smettila di struggerti. Manterrai la tua posizione di Capitano della squadra, non temere. E poi, se la Evans non ti degna neanche di uno sguardo, ti ricordo che hai un migliore amico che è un capo a Pozioni”

Una lampadina si accese nella mente di Evan.

Ma certo! Come aveva potuto dimenticarsene?!

Intendi forse dire che...”

Certamente Evan. Tira fuori il manuale di Pozioni all'istante e tieniti pronto a non dormire per le prossime notti: abbiamo l'Amortentia da preparare”





Note:



1)Vi ricordo che, comunque, tutto quello che afferma Sirius durante la sua “interrogazione” con la Will è tutto errato. Infatti Cleopatra si scontrò contro Ottaviano alla battaglia di Azio nel 31 a.c., assieme ad Antonio. Nerone e Seneca, in questo periodo, non c'entrano assolutamente niente – difatti si vedranno solo 3 imperatori dopo Ottaviano (che nel frattempo verrà nominato Augusto).

Tutti i riferimenti storici errati sono resi apposta per farvi ridere – almeno spero di essere stata in grado di strapparvi una risata qua e là xD – e quindi non sono assolutamente veritieri. Meno che mai lo sono il fatto che Cleopatra fosse una strega – questa è stata una mia idea per adattarla al contesto potteriano – e che tanto meno Seneca fosse un suo amico d'infanzia e che la dinastia dei Tolomei fosse di origine etrusca.

2) Il gladiatore. Lo so che il film è uscito nel 2000 e che in questa storia siamo decenni e decenni prima della sua uscita, ma vi chiedo la gentilezza di passarci sopra e far finta di niente. Insomma, ho immaginato lo spezzone ed ho pensato che sarebbe stata una scenetta divertente da leggere. Quindi vi prego cortesemente di non essere troppo pignoli e di passarci sopra a questo piccolo dettaglio cronologico xD



Angolo autrice (alias di una causa persa):

Buonsalve a tutti! ^^

Sì, lo so... sono una persona orribile... pubblico un nuovo capitolo dopo mesi di distanza dall'ultimo aggiornamento di questa storia... vi chiedo umilmente perdono! T.T

Purtroppo sto attraversando un periodo dove, fra esami e lavoro, non ho neanche un attimo di tempo per respirare. Difatti faccio fatica anche a seguire le storie che leggo in questo fandom e, dato che ho sempre così poco tempo a mia disposizione, ho pure avuto una sorta di blocco nello scrivere che non ha aiutato minimamente la situazione... per questi motivi spero che possiate perdonarmi. In ogni caso sono intenzionata a finire tutte le mie storie lasciate “in sospeso”, visto che non mi piace lasciare le cose a metà!!! E vi assicuro che questa storia avrà la sua fine un giorno! (anche perché ho intenzione di fare massimo 15 capitoli, quindi spero di farcela).

Ok, la smetto di cincischiare e vedo di passare a cose più serie.

Come sempre, ringrazio tantissimo sia le persone che hanno messo la storia fra le seguite (siamo arrivate ad un totale di 19 *-*) sia le persone che l'hanno messa fra le storie da ricordare / preferite (per un totale di 16 *-*).

In più, ringrazio dal profondo del mio cuore, le 2 persone che hanno commentato lo scorso capitolo, quali: Signorina Granger e dandelion 10!

Ragazze/i, GRAZIE DAVVERO a tutte/i voi! *-* Non avete idea di quanto cose del genere possano avermi fatto piacere e spero che la storia continui a piacervi e che non vi deluda. Non ho altro da aggiungere se non, di nuovo: GRAZIE INFINITAMENTE A TUTTE/I VOI! *-* mi avete reso una donna felicissima anche questa volta <3

Al solito, se volete farmi sapere cosa ne pensate sono sempre aperta a critiche purché costruttive :)

Vi lascio sotto i prestavolto di Daniel ed Evan, giusto per farvi capire come sono fatti.

Ok ora mi eclisso, giuro xD

Alla prossima,

Baci

Vic ^^



P.S.

Spero che il capitolo non faccia troppo schifo. Sinceramente non ne sono molto soddisfatta, ma non sono proprio riuscita a sfornare niente di meglio. Mi spiace...





Daniel-Wilkes

Daniel Wilkes, 17 anni, serpeverde



Evan-Rosier

Evan Rosier, 17 anni, serpeverde

  
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