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Autore: BluAvis    29/11/2018    2 recensioni
[CONCLUSA]
-Dal Testo-
Quella notte pioveva a dirotto. Il suolo era una mistura di terra e fanghiglia. L’eroe era in ginocchio accanto al corpo esanime della ragazza. Chinato sopra di lei, proteggendola dalla pioggia incessante, la scuoteva e le accarezzava il viso. Piccole gocce d’acqua cadevano dal biondo ciuffo penzolante, infrangendosi sul dolce viso di lei. Kaminari piangeva in silenzio, pregando per un miracolo, ma Jiro non si sarebbe più risvegliata.
Le sue iridi violacee non riflettevano più la luce.
Lui li guardava con sadico piacere, crogiolandosi in quel dolore.
L’eroe oltrepassò la soglia della sofferenza, caricandosi d’odio.
- L’hai uccisa… l’hai uccisa…
Lui si accovacciò al suo fianco, sussurrandogli vicino l’orecchio.
- Sì… e ho goduto nel vederla morire.
***
- BluAvis
Genere: Romantico, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaminari Denki, Kyoka Jiro, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ve just been in this Place Before
 
L’unica cosa che poteva percepire era una leggera pressione sugli occhi, come se fossero coperti da qualcosa di morbido. Oltre alla vista, anche tutti gli altri sensi erano intorpiditi. Era stanca, esausta, come se avesse corso per una lunga distanza senza mai concedersi una pausa. Non riusciva neanche a capire se fosse stirata, seduta o eretta. No, quello forse riusciva ad immaginarlo. Era dritta sull’attenti, probabilmente, perché sentiva le spalle rigide. Anche se ovattata, sentì una voce squillare alle sue spalle.
- Per questo!
Una forte, improvvisa luce la investì in pieno viso, accecandola. Fu come aver tentato di guardare il sole con gli occhi spalancati. Ci mise qualche secondo per riaversi, ma, alla fine, Kyoka mise a fuoco la scena davanti a sé, sbattendo le palpebre ad intervalli sempre più stretti.
 
Si trovava in un vicolo cittadino, quella sensazione di caldo era dovuta al sole cocente che le picchiasse imperterrito la nuca, quella nuca che, fino a pochi secondi prima, era afferrata dalla mano di Kaminari. Anche il senso dell’udito tornò in funzione. Dei suoni lontani, alle sue spalle, come un chiacchiericcio, forse la presenza di una folla, non capiva. Avvertì un forte bruciore all’avambraccio sinistro, sotto la manica della maglietta, ma sapeva di non dovergli dar peso, non in quel momento. Davanti a lei, sprofondata in un elegante inchino, c’era Momo. La ragazza stava dando le spalle ad un semplice negozio, non più appariscente di altri, anzi, piuttosto trasandato.
- Siete davanti al miglior negozio d’antiquariato musicale del Giappone.
Annunciò, altezzosa. Kyoka notò l’insegna di legno che recitava la scritta “Koroko’s”, mentre Yaoyorozu continuava a recitare la parte del maggiordomo intento ad accogliere gli ospiti nella magione.
- Jiro-san, prego, a voi l’onore.
Ce l’aveva fatta, il suo azzardo era stato ripagato. Era riuscita a sfruttare il Dna di Switch per viaggiare indietro nel tempo.

Sbucò un vestitino lilla svolazzante.
- Kyoka-chan, tutto bene?
Doveva stare calma, evitare che Yaoyorozu ed Hagakure sospettassero qualcosa, comportarsi normalmente e tentar di reagire nel modo più naturale possibile. Abbozzò un sorriso poco convincente.
- Certo che sto bene. Allora, vogliamo entrare? Sono curiosa.
Si avvicinò trepidante alla porta, la spinse con fare incerto ed entrò.
Una campanella squillò all’aprirsi dell’uscio, annunciando l’arrivo dei clienti.
Kyoka dovette richiamare ogni briciolo di energia mentale per non collassare sotto il peso di quella pressione. Vi era un forte odore di chiuso e naftalina, come se il posto fosse abbandonato. Jiro non sentiva la necessità di guardarsi intorno, aveva sognato quel negozio musicale nel peggiore dei suoi incubi. Osservò con rabbia le apparecchiature e gli strumenti disposti in ogni angolo, così come le chitarre, i sassofoni, le trombe e le batterie. Diede una rapida occhiata agli strumenti più esotici e finse di assumere un’espressione meravigliata, la più credibile che riuscisse a fare. Cosa aveva fatto dopo? Giusto, aveva commentato il posto con aria estasiata. Quello sarebbe stato difficile, ma fece comunque del suo meglio. Si voltò a guardare le amiche, entrambe compiaciute nel vederla così entusiasta come in poche altre occasioni.
- Questo p-posto è s-stupendo.
Ora toccava a lui, sarebbe comparso a momenti, era questione di istanti.
- E non hai visto ancora niente, mia cara signorina!
Kyoka fu costretta a rivolgere uno sguardo sorpreso all’uomo di mezza età appena sbucato da dietro il bancone, in mezzo alle pile di vinili. La ragazza fissò con celato disprezzo ogni dettaglio di quel criminale, dalla lunga chioma argentea alla manica del cappotto grigio ripiegata fino alla spalla.
- È nel retro che si trova la vera magia!
“Nel retro… caso mai di sotto”, pensò Kyoka, l’odio sempre più difficile da dissimulare. Si trovava davanti Switch, lo spietato criminale che, da lì ad una manciata di giorni, avrebbe rapito Kaminari e lo avrebbe torturato nel sotterraneo di quello stesso negozio. Doveva farlo, però, doveva recitare la sua parte fino alla fine. Si alzò leggermente sulle punte, inclinandosi in avanti e congiungendo le dita davanti al petto, totalmente concentrata su quanto fosse fondamentale quella messa in scena, ignorando l’impulso di aggredire il negoziante.
- Lei è il signor Koroko?
Cinguettò, lanciando mentalmente le peggiori maledizioni.
- In persona. Devo supporre di avere il piacere di parlare con la signorina Jiro?
E certo che lo supponeva, quel bastardo. Sapeva benissimo chi fosse.
- Come f-fa a conoscermi?
- Le tue amiche sono già venute a trovarmi, pochi giorni addietro. Mi avevano detto che avrebbero portato una conoscente appassionata di musica.
L’uomo sorrise. Quanto poteva essere falso quel sorriso? Cominciò a rovistare tra i cassetti del bancone, aiutandosi con l’unico braccio disponibile. Estrasse la famosa scatola scarlatta, finalmente.
- E non solo. Quelle adorabili fanciulle hanno passato un intero pomeriggio qui dentro per decidere cosa acquistare. Alla fine hanno optato per questo.
Questa volta Jiro non ebbe bisogno di sforzarsi per fingere. Alla vista del lettore cd, sorrise con sincera soddisfazione. Chissà se quel criminale sapesse cosa stava per consegnarle. Kyoka lo afferrò con le mani tremanti, prima di voltarsi lentamente verso le compagne di classe. Quasi si tradì, lasciandosi sfuggire un ghigno fin troppo eloquente, ma per fortuna aveva già dato le spalle al suo nemico. Quale parole aveva usato? Non ricordava benissimo.
- Ragazze… non vorrete dire che…
- Accettalo come nostro regalo, Jiro-san.
- Buon Compleanno, Kyoka-chan!
Era finita, quella tortura era finita. Earphone Jack non dovette far altro che stringere il dono al petto ed impostare la propria voce in falsetto.
- Grazie, grazie mille. Grazie ad entrambe.
Era stata dura, ma finalmente poterono congedarsi ed uscire dal negozio.
 
Kyoka sapeva già cosa fare. Attese fin a quando si fossero allontanate abbastanza.
Era il momento di simulare imbarazzo ed incertezza.
- Scusate, ragazze!
Momo e Tooru si girarono al richiamo dell’amica.
- Che cosa è successo, Jiro-san?
- Credo mi sia caduto il portafogli in negozio, non lo trovo più!
- Davvero? Beh, non perdiamo tempo, allora. Andiamo a recuperarlo.
- No, dai, aspettate. Posso andarci da sola, voi precedetemi alla stazione.
- Figurati, possiamo farti compagnia.
- Insisto, insisto. Vi raggiungerò alla fermata, tranquille.
Le ragazze si guardarono, perplesse. Ovviamente, si dava per scontato che anche il volto invisibile di Hagakure fosse perplesso. Momo si strinse nelle spalle.
- D’accordo, allora ci vediamo lì.
- Vedi di non lasciarti andare e spendere tutti i tuoi soldi lì dentro, Kyoka-chan!
- Non c’è pericolo, non preoccuparti. A dopo!
Non male come risultato, e dire che non avrebbe mai scommesso uno yen sulle sue doti attoriali. Girò i tacchi e corse verso il negozio.
 
Una volta davanti all’ingresso, prese un profondo respiro. Doveva sfruttare al massimo l’effetto sorpresa, quindi sarebbe stata costretta a fingere un altro po’. Non le pesava, era disposta a tutto pur di prevenire il rapimento di Kaminari.
Entrò, facendo squillare nuovamente la campanella in cima alla porta.
- Scusate…
Switch notò il ritorno della sua “preda” e non nascose una sincera sorpresa.
- Prego, signorina, cosa posso fare ancora per lei?
- Oh, si…
Kyoka finse di guardare interessata una chitarra elettrica appesa al muro.
- Vorrei acquistare dei cd per il mio lettore. Prima, a causa dell’emozione, ho completamente dimenticato di chiedere.
- Certo, certo, provvedo subito.
Ce l’aveva fatta. Almeno, la prima parte del piano era riuscita. Una volta che il negoziante ricomparve con un’alta pila di custodie, la ragazza simulò uno sguardo critico, spulciando i diversi titoli. Inizialmente, l’idea era quella di sceglierne uno a caso, ma un cd in particolare attirò la sua attenzione. Non seppe resistere all’ironia del destino.
- Mmmh direi questo.
- Scelta particolare, signorina Jiro. Non pensavo fosse un’amante di quel genere. Ha scelto un pezzo piuttosto moderno da ascoltare su un apparecchio datato.
- Mi piace il contrasto. Il vecchio e il nuovo… il passato e il futuro… cose così…
- Capisco…
Adesso era il momento di mostrare un’educata diffidenza.
- Chiedo scusa, signor Koroko, non è che può farmi provare il cd?
- Ma certo, vuoi usare il lettore?
- No, veramente no. Sa com’è, è un regalo, va scartato al momento giusto, non mi sembra corretto nei confronti delle mie compagne. Ha per caso uno stereo?
- Ehm, sì, un attimo.
Stava tirando troppo la corda, lo sapeva, ma voleva farlo. Era un suo sadico diritto, doveva godersi quel momento fino all’ultimo secondo. Kyoka era giunta alla conclusione che quel farabutto si meritasse una punizione. Il ricordo di Kaminari legato alla sedia la convinse di essere nel giusto.
L’uomo posò sul tavolo un vecchio stereo a doppia cassa. Poteva bastare.
Chiuse lo scomparto, accese lo stereo e spinse “Play”.
 
Switch
Alright ready
Come on man, this is what I do
Yo mic check, mic check, yeah here you go
Nah, he over here
Yeah, I heard he got that hot new thing
It's called "Switch"
Let's get it going
 
La canzone scelta da Jiro risuonò per tutto il negozio. Per lei fu una soddisfazione immensa osservare il volto dell’uomo contrarsi in un’espressione di profonda comprensione. Poi subentrò la confusione, la confusione di chi non riuscisse a concepire ciò che stesse accadendo. Cadde la maschera, Switch rivelò il suo vero essere, ringhiando come un cane rabbioso.
 
Hey Switch, turn it over and hit it
Turn around, now Switch
Turn it over and hit it
 
Kyoka si vide puntare addosso un tremante dito accusatorio.
- TU!!!
La ragazza lo sbeffeggiò con un sorriso di sfida, pieno di risentimento.
- Il tuo tempo è finito!
Switch distese ancor di più il braccio e contrasse la mano, come a voler afferrare qualcosa di invisibile. Ruotò il polso in senso antiorario, ma non successe nulla. Confuso, ripeté il gesto, guardando furioso la mano che, a quanto pareva, non stava adempiendo ai propri doveri.
- Perché?! Perché non funziona?!
 
Oh, you just gonna stand there,
What you too cute to dance, or you scared
It ain't really that hard to do and
I ain't trying to be in love with you and
All I wanted was a moment or two to
See if you could do that switch-a-roo
 
I suoi occhi si spalancarono, le pupille dilatate. Numerose rughe solcarono il suo vecchio volto, trasfigurandolo in una bestia.
- Di nuovo… di nuovo…
Si avvinò a Kyoka, zoppicando ed inciampando, totalmente fuori di sè.
- Come è possibile… è successo di nuovo… dimmi come avete fatto…
La ragazza non rispose. Non gli avrebbe concesso il sollievo di sapere che neanche lei avesse idea del perché il suo Quirk non stesse funzionando. Allungò i propri lobo-jack e li collegò allo stereo. Era lo stesso principio degli stivali del suo costume. Bastava rilasciare la propria Unicità ed amplificare al massimo il suono.
- È il momento di andare a nanna, villain.
 
Hey Switch, turn it over and hit it
Turn around, now Switch
Turn it over and hit it

 
                                                                                                                                                                     
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