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Autore: ballerina 89    02/12/2018    2 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicata ai nostri capitan Swan. Le storie tratteranno come tema principale scene di vita famigliare che tutti noi vorremmo vedere nella serie ma che purtroppo ci sono state negate. I personaggi che troverete all'interno di questa raccolta sono gli stessi delle mie due opere precedenti ( Happy Begining e l'amore vince ogni cosa). Buona lettura a tutti voi.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV. EMMA.

Storybrooke, Agosto, ci saranno stati si e no 40 gradi all'ombra e noi: io, Killian e i bambini, a differenza di tutti gli altri cittadini che erano al mare o in montagna, eravamo costretti in casa a causa della convalescenza della nostra piccolina. Da quel maletto giorno di Maggio ne aveva  fatti di progressi ma la strada da percorrere per la completa guarigione  era ancora lunga. L'ultima visita era andata meravigliosamente bene tanto che il medico decise di rischiare e ci diede il via libera per far uscire Chloe almeno una volta ogni venti giorni. Certo come uscita si intendeva una cena o un pranzo dai nostri parenti più stretti ma almeno era già un passo avanti. La bimba, non più abituata a queste uscire, ne fu subito entusiasta tanto che dopo essere andati a cena per la prima volta dopo tanto tempo dai suoi nonni si fece comprare un calendario dove insieme a me o a suo padre segnava i giorni che mancavano all'uscita successiva. Mancavano ormai dieci giorni al secondo "appuntamento" e Chloe non stava più nella pelle, ogni giorno era un continuo "quanto manca pel andale da nonna?" "Quanti tecondi ci sono in deci gionni?" Mamy boglio andale da nonno! Quanto manca?" Era euforica e non si stancava mai di fare domande o saltellare felice che presto sarebbe uscita nuovamente come i grandi. Tutto questo fino al 18 Agosto, il giorno in cui le mie preoccupazioni tornarono improvvisamente a rendermi la vita un inferno. Io e Killian eravamo stati tutto il giorno a casa ad intrattenere i bambini, cosa impossibile con tutto quel caldo, ma Chloe a differenza degli altri giorni non volle giocare con nessuno di noi, si fece accompagnare nella sua cameretta perché diceva di voler disegnare. 

- Esci fuoli mamma! - mi disse una volta raggiunta la sua stanza - boglio tale da sola! 

- Come mai? Sei arrabbiata? - le chiesi non capendo il motivo di tale richiesta. 

- No, pelò boglio tale qui, come una glande a ditegnale! Ciao ciaoooo! 

Anche se mi sembrava strano il fatto che volesse stare da sola pur sapendo che al piano di sotto c'era suo fratello che chiedeva le mie attenzioni, l'assecondai, in fondo non stava facendo nulla di male. La lasciai nella sua cameretta  e tornai giù a spupazzarmi Liam, Leila e naturalmente il mio bambinone Killian. Non sentii quella peste di Chloe per quasi tutto il pomeriggio tanto che verso le 18 andai a controllarla per vedere se fosse ancora lì nella sua stanza o se si fosse spostata da qualche altra parte a fare danno come al suo solito. La trovai in camera sua ma non stava più disegnando, si stava cambiando i vestiti. 

- Che stai combinando signorina? - le dissi notando il gran disordine che c'era in giro.

- Ho messo il bettitino pulito! - mi rispose con il suo solito sorriso da furbetta.

- Ho visto amore e ho visto anche che lo hai messo al contrario. Andiamoci a fare il bagnetto, lo sai bene che bisogna lavarsi prima di mettersi i vestitini puliti e poi è ora di cena adesso quindi significa che ci vuole il pigiamino per poi andare a nanna,  non il vestitino. - credevo avrebbe fatto qualche capriccio visto che è una capocciona e odia andare a dormire presto, invece si limitò a dire di sì, cosa che mi lascio un attimo perplessa. Le presi la manina e la portai in bagno, non appena mi avvicinai per toglierle il vestitino constatai che era sudata fradicia. 

- Amore, ma a cosa hai giocato oggi? - le chiesi non capendo come fosse riuscita a ridursi in quel modo. Addirittura i capelli ad osservarla bene erano leggermente bagnati. - Sei tutta sudata. 

- Ho ballato! - mi rispose come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. 

- Senza musica? 

- Cantabo io! 

- Non devi sudare così, potresti ammalarti di nuovo e noi non vogliamo che accada giusto? 

- Zusto!

- Bene, allora salta nella vasca pesciolino, dobbiamo ripulirci per bene! 

Fare il bagno a Chloe è come stare in riva al male con accando un  bambino che con poca grazia si tuffa facendoti il bagno nel vero senso della parola. In un cinque minuti aveva reso il bagno una vera e prorpia piscina comunale a suon di schizzi. L'asciugai per bene, le misi il pigiamino, l'accompagnai da suo padre dopodiché  tornai al piano di sopra a sistemare il bagno e la sua cameretta. 

Quando scesi in cucina vidi Leila e Chloe sedute a tavola, Liam nel box vicino alla finestra e Killian ai fornelli intento a preparare la cena. 

- Lasciati aiutate, ti do una mano! - gli dissi abbracciandolo.

- Spiritosa! Lo fai apposta non è vero? - mi prese in giro come al suo solito.

- È un modo di dire scemo! 

- Scemo a chi è! - lasciò il mestolo che teneva in mano per iniziare a farmi solletico e a baciarmi qua e là non curante del fatto che le bimbe stessero assistendo. Fu Leila a richiamarci all'ordine facendoci notare una cosa.

- Mamma, papà guardate! Chloe si è addormentata! - mi voltai verso le mie figlie e notai quanto detto dalla più grande: sua sorella aveva appoggiato la testa sul tavolo e si era improvvisamente addormentata. Non era assolutamente da lei un atteggiamento del genere, ogni sera dovevo litigarci per mandarla a dormire alle nove e mezza mentre adesso che non erano neanche le otto si era già appisolata... Com'era possibile? Mi avvicinai a lei e con delicatezza provai a svegliarla. Doveva mangiare e non poteva restare digiuna, si sarebbe svegliata di notte altrimenti e non volevo che succedesse visto che avevo altri programmi per la Serata.

- Principessa, amore.... ma che fai dormi? - le sussurrai mentre le accarezzavo la testolina bionda. 

- Mmmh.... - si lamentò e girò la testa dall'altro lato per non essere disturbata.

- Dai piccolina non fare così, dobbiamo mangiare, la cena è quasi pronta.

- Mmmh... no pame io! Sonno.... tanto sonno! 

Non che fosse una mangiona, questo è  vero, ma non capitava spesso che saltasse la cena. Di solito quando lo faceva era perché stava poco bene.  - Sicura che non vuoi mangiare stellina? Neanche un po' di frutta? La frutta ti piace tanto! 

Di tutta risposta scoppiò a piangere - no pame no pame no pameeee! Ninne io! 

 - shhhh.... d'accordo non ti scaldare, andiamo allora, ti porto nella tua cameretta così riposerai meglio. Non puoi dormire sul tavolo! 

- No! Boglio venile nel lettone... co te! 

- Amore mio mi piacerebbe molto averti con me stasera ma non si può. Vedi mamma deve.... deve lavorare amore! 

- Lavorare?  Mmmh interessante - rispose Killian alzando il sopracciglio. 

- Si tesoro, devo lavorare! - risposi a tono. 

- No mamyyyyyy! Io ninne con te! No sola.... io Paula a tale sola.                                    

Pur di non farla piangere optai  per portarla di sopra nella mia camera da letto con l'intento che una volta caduta nel mondo dei sogni l'avrei portata nella sua cameretta, ma non appena arrivai nella mia stanza notai che si era addormentata già profondamente sulla mia spalla, potevo sentirlo dal suo respiro pesante. La misi quindi direttamente nel suo lettino dopodiché scesi nuovamente dagli altri. 

- Non mi dire... - esordì Killian vedendomi scendere subito dopo. 

- Proprio così! Dorme come un sasso stranamente! Deve essersi stancata parecchio oggi, dice di aver ballato nella sua stanza ma non so fino a che punto possa essere vero quello che dice: era sudata fradicia quando sono andata a controllarla. 

- Non farne un dramma, si è scatenata più del dovuto e ora ha sonno. È normale che si stanchi più di qualche mese fa visto che la gamba è migliorata molto. Dovresti esserne contenta non allarmarti inutilmente ok? 

- Non mi sto allarmando...  - mi guardò come a rimproverarmi. - ok va bene giusto un pochino ma non è mica un reato? Dopo tutto quello che ha passato.... io non voglio neanche pensare alla possibilità che... 

- Ei Ei Ei! Frena la fantasia ok? Chloe sta bene! Parliamo di cose più intriganti invece... che lavoro hai da fare stasera è?  - ammiccò conoscendo la risposta. 

- Killian... non è il momento, ci sono i bambini - dissi a bassa voce per non farmi sentire sopratutto da Leila, la quale iniziava ad essere grandicella e a capire un po' di più. Di tutta risposta mi prese per un braccio e mi trascino nel bagnetto poco distante dalla cucina.

- Ora non ci vede e non ci sente nessuno... Mi stavi dicendo cara? - senza lasciarmi rispondere iniziò a baciarmi delicatamente su tutto il viso per poi passare al collo e scendere più in basso verso i miei seni. Devo ammetterlo quell'uomo ci sa davvero fare. 

- Non dovremmo... - mi zittì con un altro bacio e nel mentre fece scorrere l'uncino sulla mia camicetta per poi rompere con un solo gesto tutti i bottoni. 

- Killian... - volevo avere una voce autoritaria, volevo fargli capire che non era il caso di andare avanti,  ma il mio fu solamente un gemito... cosa che gli diede il permesso di continuare con quella piacevole tortura fatta di baci e carezze. Bacio dopo bacio arrivò a stuzzicare il mio ombelico e poi senza che io me ne accorgessi riservò ai miei jeans lo stesso trattamento adottato con la mia camicetta poco prima. 

- Erano nuovi questi! - gli dissi portandolo all'altezza del mio viso per baciarlo ancora una volta.

- Stai in silenzio tanto lo so che ti piace! - pronunciò quelle parole con una voce talmente calda che mi fede rabbrividire e allo stesso tempo mi fece perdere ogni barlume di ragione. Iniziai a spogliarlo anche io e in men che non si dica ci ritrovammo entrambi senza più nessun indumento addosso. Mi prese in braccio e mi sistemò meglio sulla lavatrice per stare più comodo. 

- Peccato che non sia in funzione! - disse sogghignando!

- Piantala di fare il cretino... 

- Perché che cosa farai altrimenti? - cosa dire... mi stava letteralmente provocando. Qualcosa dentro di me mi diceva che dovevo farmi forza e trattenermi ma una forza ancor maggiorne mi trascinò in quel  vortice  della passione e nel giro di poco mi ritrovai a far l'amore con mio marito. 

- Mamma sei qui??? - Non so quanto tempo passò,  ma improvvisamente mi ricordai, grazie alla vocetta di Leila, che i miei figli erano ancora svegli.... accidenti! Come se non bastasse poi intravidi anche la porta del bagno aprirsi, ma grazie alla magia riuscii a chiuderla prima che mia figlia potesse entrare e restare traumatizzata.  - Mamma perché la porta non si apre? Sei qui dentro vero?  - che accidenti avrei dovuto fare? Volevo risponderle ma Killian se ne fregò altamente di quello che stava succedendo dall'altro lato della porta e continuò la sua tortutra come se niente fosse. Presi un respiro profondo e sperai che la mia voce risultasse il più normale possibile. Dovevo trovare il modo o di fermare Killian o di mandare Leila in camera sua.

- Emh... si amore... so...sono qui! 

- Che stai facendo? Perché ci metti tanto? Ti stavo aspettando di la? - Killian scoppiò a ridere a quella domanda ma per me fu l'inferno perché  quella che ne seguì dopo mi fece sprofondare per terra!  - papà! Papà sei tu? Ci sei anche tu dentro con la mamma? - spintonai Killian facendolo allontanare bruscamente, non potevamo continuare così, non potevo rispondere a mia figlia e contemporaneamente soddisfare le mie esigenze. -allora? Mi rispondete voi due? - esclamó arrabbiata per non essere stata presa in considerazione. 

- Si amore ci sono anche io qui con la mamma!

- E perché?

- Perché mamma.... mamma si è  fatta male prima in cucina e l'ho aiutata a guarire! - mi fece locchiolino.

- Tu non hai la magia come l'hai guarita? Dovevo prendere in mano la situazione o non ne saremmo mai usciti. Aprii leggermente la porta tanto basta per far uscire la testa e guardai mia figlia.

- Amore non era nulla, era solo un graffio puoi star tranquilla ma dimmi: mi stavi cercando per caso?  

Annuì - Ho finito di mangiare e adesso non so cosa fare! Non mi va di giocare.

- che ne diresti di  guardare un bel cartone animato? Corri a sceglierlo, Io ti raggiungo subito.

- Buona idea mamma ti aspetto di la! - corse verso il salotto e nel mentre io richiusi la porta alle spalle trovando Killian esattamente dietro di me. 

- Dove eravamo rimasti? - disse bloccandomi contro la porta. 

- Davvero killian? Ti sei accorto che stavamo facendo l'amore con i nostri figli svegli in giro per casa vero? ...

- Certo che me ne sono accorto e siamo stati anche interrotti purtroppo! - Rispose alzando gli occhi in Aria e poi baciarmi ancora una volta. 

- Ei Ei frena capitano! Non possiamo...

- Ma dai... che male c'è? Non ci hanno mica visti. Non puoi lasciarmi così insoddisfatto lo sai vero? - mi rivestii e con un colpo di magia feci in modo che anche lui lo fosse. 

- Stasera, te lo prometto! Stasera dopo che si saranno addormentati riprenderemo il nostro discorsetto! 

- Non andartene... resta qui con me! - mi bació a conta una volta. Mio marito  bacia dannatamente bene, possibile che io non capisca più nulla ogni volta che le sue labbra sfiorano le mie? Iniziai a contraccambiare il bacio ma come poco prima ecco che qualcuno ci interruppe nuovamente  

- Allora mammaaaaa!!!!! Ti vuoi sbrigare?  il film non ti aspetta! 

- Killian... devo andare! - dissi con un filo di voce. 

 - due minuti.... per favore!

- dopo! Dopo dopo dopo dopo! - scappai letteralmente dal bagno e raggiunsi prima Liam, che era rimansto nel box da solo e poi insieme al mio piccolo principe raggiunsi la sua sorellona per vedere insieme un bel cartone. Passarono un paio d'ore ed entrambini bambini si erano finalmente addormentati, sperai nell'aiuto di Killin per portali di sopra ma da quando ero uscita dal bagno non lo avevo più visto...Uomini! quando servono non ci sono mai. Poggiai momentaneamente Liam nel passeggino per poter prendere Leila e portarla in camera, poi tornai di sotto e con Liam raggiunsi la camera da letto. 

- Eccoti dov'eri finito! Pensavo ci  avresti raggiunto! 

- Scusa cara ma ho avuto da fare!  Non so quante docce fredde ho dovuto infliggermi per riprendermi! 

- Esagerato!  - lo presi in giro! 

- Non giocare con il fuoco signorina, porta Liam nella stanza  di la, abbiamo un conto in sospeso io e te! - ammiccò.

Sorrisi a quella disperata richiesta e visto che era più di una settimana ormai che non stavamo un po' da soli, non calcolando la mezz'ora in bagno di poco prima, decisi di assecondarlo subito senza prima farlo desiderare un po'. Portai nella cameretta in fondo al corridoio Liam, accesi il suo baby monitor nel caso c'è ne fosse stato bisogno e mi diressi nuovamente verso la mia stanza. Mi fermai un secondino nella stanza di Chloe prima di tornare da Killian, il fatto che non avesse mangiato nulla e che si fosse appisolata così velocemente mi rendeva non so perché nervosa. Le misi una mano sulla fronte per sentire se avesse un po' di febbre ma era fredda. Che fossero solamente mie paranoie? Che fosse davvero solo stanca? Molto probabilmente era così ma io proprio non riuscivo a stare tranquilla. 

 - Ci vogliamo muovere o vuoi farmi aspettare un altro secolo? - disse a bassa voce stringendomi per i fianchi.

 - Un attimo di pazienza capitano, stavo controllando uno dei tuoi ufficiali. - dopo quella battuta tornai seria -  Sono preoccupata....

- No, sei paranoica amore il che è diverso! Sta dormendo come un angioletto non lo vedi? 

- Lo so ma... e se stesse male sul serio? Come potrei perdonarmi di aver pensato prima alle mie esigenze e poi... 

- Guardami un secondino... tengo a Chloe esattamente tanto quanto ci tieni tu! Non metterei mai le mie esigenze prima di lei, sia chiaro questo! Sta bene Emma, non ha febbre o altri sintomi che potrebbero dedurre una malattia in corso. Sarei  il primo a preoccuparmi se così fosse credimi, era solamente stanca. Fidati per una volta ok? 

- Però prendiamo il suo baby monitor dalla soffitta e lo portiamo in camera così semmai dovesse aver bisogno noi....

- ok va bene! Vai a prenderlo ma poi fila dritta in camera signorina, io domani lavoro a differenza tua, vorrei non doverci andare nelle condizioni di poco fa! 

Passammo una serata memorabile, una delle uniche forse da quando erano nati i bambini dove non fummo interrotti nenache una volta. Dopo sei mesi quella fu anche la prima notte che Liam non si svegliò. Molto probabilmente aveva capito anche lui che io e il suo papà avevamo davvero bisogno di un po' di tempo tutto per noi. Iniziai quindi quella mattina con il sorriso e decisamente piena di energie. Anche Chloe sembrava essere tornata in se quindi non avevo nulla di cui preoccuparmi; mi spettava una bella mattinata di relax... sì certo... come no! Nenache un'ora dopo che Killian era andato via arrivò una chiamata sul mio cellulare: era mio padre.

- Papà dimmi, tutto ok? - chiesi preoccupata visto che non era solito chiamarmi durante il suo turno lavorativo. 

- Io la amo non fraintendermi ma quando è troppo è troppo! 

- Stai... stai parlando della mamma? Che ha combinato? 

- È un vice sceriffo pessimo! Da quando te ne sei andata il mio lavoro è triplicato e non so più dove mettere mano! Non voglio esagerare ma sulla scrivania ci saranno un centinaio di fascicoli ancora da trascrivere! 

- esagerato....

- Non sto esagerando Emma, non so più che fare. Mi fa  piacere lavorare con lei perché significa vederla più spesso di quando io faccia di solito  ma dimmi: quand'e che tornerai alla stazione? 

- Cos'è questo un modo per impietosirmi e farmi tornare prima? Lo sai papà che tornerò solamente dopo che Chloe si sarà completamente rimessa,  il che vuol dire Gennaio con molta probabilità. Se sei preoccupato per i fascicoli portameli a casa e vedrò di trascriverteli da qui.

- Lo Faresti davvero Emma? 

- Si, ma solo  perché sei il mio papà preferito e perché oggi sono di buon umore. 

- Allora passò subito tanto sono di strada! - riagganciò immediatamente e neanche venti minuti dopo era già a casa con i mano i fascicoli. Non scherzava purtroppo... erano davvero un centinaio, forse anche più. Ringraziai mentalmente mia madre per quel bel regalino e mi misi subito a lavorare mentre i miei tre teppistelli si dilettavano a demolirmi casa. Ero presa dal lavoro quando ad un certo punto notai Chloe iniziare a salire le scale.

- Dove vai amore? - le chiesi notando che stava cercando di non farsi scoprire. Non volevo che salisse le scale da sola con la gamba ancora non del tutto guarita. 

- A tocare con le balby in camela mia!

- Perché invece non materializziamo qui le tue barbie e giochi qui vicino alla mamma? 

- No... boglio tocare in camela mia pecche li c'è la casetta! 

- Ti lascerò andare di sopra solo se mi prometti di non fare come ieri che ti ho trovata completamente sudata e stanca.

- Ba bene! Faccio la blava! 

- Vengo a controllarti tra poco signorina, non fare di testa tua! 

Controllai che arrivasse in camera senza farsi male e tornai sui miei adorati fascicoli. Mi fermai solamente per preparare il pranzo e far mangiare i bambini ma poi mi rimisi subito a lavoro. Non so quanto tempo passò di preciso, so solo che ad un certo punto due braccia forti mi strinsero da dietro facendomi sussultare.

- Amore scusami non volevo spaventarti! Che stai combinando?

- Killian... che... che ci fai qui? - dissi non pensando di trovarmelo davanti.

- Ci vivo? - rispose ridendo. 

- Si.. ok.. intendevo.... perché sei tornato prima? 

- Prima? Tesoro sono di ben trenta minuti in ritardo. C'è stato un problema al porto, ho provato a chiamarti ma non hai risposto.

- Cosaaaaa???????- solo in quel momento mi resi conto che erano le 19 e 30! - oddio ho perso la cognizione del tempo! Non ho fatto nulla per stare dietro a questi stramaledetti fascicoli! La cena, la lavatrice.... niente di niente! 

- Eiiii tranquilla! Non farne un dramma ok? Non è  successo nulla, eri solamente soprappensiero. Ti do una mano io. Preferisci  guardare i bambini o preparare la cena?

Alla frase controllare i bambini scattai come una molla tanto da farlo spaventare 

- Che succede? - mi chiese

- CHLOEEEE! Santo cielo è di sopra da questo pomeriggio! Non sono andata a controllarla!-Scappai immediatamente al piano di sopra e quando entrai nella sua camera la trovai stesa a letto a pancia in giù. Non aveva gli stessi abiti di quando l'avevo lasciata e come la

sera precedere anche quella  sera  la sua camera era un caos di vestiti sparsi in ogni dove.

- Se continui così signorina non ti lascerò più giocare in camera da sola mi sono spiegata? - la rimproverai ma lei non mi rispose. - oiii parlo con te! - continuai a dirle mentre sistemavo quel caos. - CHLOEEEEE!!!! - mi girai a guardarla e solamente allora notai un piccolo dettaglio. Oltre che a stare a pancia in giù tutta rannicchiata si stringeva con le manine il pancino. Capii subito che qualcosa non andava, mi clamai e andai a sedermi sul letto accanto a lei - Chloe è tutto ok tesoro? Ti fa male qualcosa? - non resistette più e scoppiò a piangere allungando una manina verso di me ma restando comunque girata. Sapevo che c'era qualcosa che non andava.

- Il panzino.... bua al  panzino! - nel pronunciare quelle parole  si voltò  nella mia direzione e indovinate cosa videro i miei occhi? Quella furbetta aveva  il viso completamente sporco di cioccolata! 

- Chloe hai mangiato qualcosa che non avresti dovuto mangiare? - domandai seria. 

- No! -si affrettò a rispondere 

- Signorina cosa ho detto circa le bugie? Non mi piace che mi menti. Hai il viso completamente sporco di cioccolato! 

- Cusa.... - mi disse continuando a piangere! 

- Dove l'hai presa? Di sotto non sei scesa per tutta oggi e sono anche sicura di non averla comprata... - non rispose - Hai usato la magia vero? 

- Ti.... bua iooooo! No faccio piu! 

- Che sia l'ultima volta per davvero ok? La prossima volta mi arrabbierò Chloe! Non sto scherzando. Forza andiamo di sotto, ti darò una  medicina che ti farà passare la bua. - calmato il mal di pancia volle andare a dormire anche quella sera molto presto e sopratutto senza cena. Rispetto al giorno prima mi preoccupai un po' meno data l'intossicazione da cioccolato di poco prima ma aimè, quelle due giornate furono solamente l'inizio dell'inferno. Continuammo con quella cantilena per altri due giorni: si isolava, era stanca, dormiva dovunque le capitasse a tiro e non voleva mai mangiare. Il mio super potere intuiva che qualcosa non andava ma a parte i capricci non vi erano sintomi che mi potevano far scattare in allarme... o almeno non ci furono fino a quel maledetto pomeriggio. Era arrivato finalmente il giorno tanto atteso dalla mia piccolina, quella sera si sarebbe tenuta la sua seconda uscita ufficiale. Aveva preparato tutto per l'occasione:  vestitino, scarpe e cerchietto abbinato e non vedeva l'ora di poterli indossare. Era ancora presto però per la cena quindi pur di non farla stranire dicendole un no categorico, le diedi il permesso di poter andare a giocare di sopra con le sue adorate barbie per far scorrere prima il tempo. Ero ancora molto indietro con i fascicoli quindi non potendo  seguirla mi limitai a darle delle regole: i patti erano che se avessi trovato la sua camera in disordine avrei chiamato sua nonna per annullare la cena. Fu bravissima, quando andai di sopra a controllare, un paio d'ore dopo, la cameretta era esattamente come l'avevo lasciata io la sera prima. Non vi era neanche una barbie fuori posto. Sembrava surreale il fatto che avesse giocato sul serio lì dentro.

- Brava amore, vedi che quando vuoi sai essere un vero angioletto? 

- Potto mettele il bettitino ora? - disse stropicciandosi gli occhietti e sbadigliando.

- Che hai sei stanca? - chiesi senza risponderle alla domanda, erano le 17:00 non poteva essere stanca...

- No no! Bettitino io! 

Per il vestitino manca ancora un pochino, sicura che sia tutto ok amore? - annuì. - Ascolta, sto andando a preparare un dolce da portare  alla nonna, vuoi aiutarmi a prepararlo? 

Mi disse di sì, così scendemmo entrambe in cucina dove ci aspettava già Leila con indosso il grembiulino da chef. Ne misi  uno anche a Chloe e iniziammo a preparare il dolce. L'attenzione della piccola  durò meno di cinque minuti, dopo aver versato lo zucchero nel recipiente andò in soggiorno a vedere la tv. Non mi allarmai, era una bambina di soli 4 anni era normale che la sua attenzione vacillasse; non era normale peró il fatto che poco dopo la sentii tossire. La tosse era un nuovo sintomo che aggiunto alla stanchezza mi mise in allarme. Lasciai Leila a mescolare il composto per il dolce e io mi ricai in soggiorno dove era appena rientrato anche Killian.

 - Ha tossito.... - fu la prima cosa che gli dissi.

- Ho sentito... - rispose lui 

- E' anche stanca, dici che.... 

- No, no...  io bene! No malata... no bua alla testa io. 

- Ti fa male anche la testa amore? - chiesi iniziando ad allarmarmi seriamente. 

- No no! Bado a mettele il bettitino pel andale da nonna! - si alzó e si incamminò verso il bagno. Sia io che Killian notammo la stessa cosa: la piccola zoppicava più del dovuto. 

- Chloe fermati un secondo e vieni qui per piacere. 

- no...

- Se non vieni tu verrò io quindi... - non si mosse da lì così la raggiunsi per poi prenderla e andarmi a sedere sul divano. La misi a sedere sulle mie ginocchia e le baciai la fronte per sentire se avesse la febbre:  era leggermente calda. 

- Per favore Killian portami un termometro. 

- No mamy! Io no bua.... io boglio andale da nonno. Andamo, andamoooo! Pel piacele.

- Perché sei così preoccupata? Se non hai la bua come dici ci andremo dalla nonna, tranquilla.  - conoscevo già la risposta e il suo atteggiamento non faceva altro che confermare la mia ipotesi.

- 37 e 4 - dissi poco dopo osservando il termometro. 

- Ho capito... vado a chiamare tua madre per avvisarla che non andiamo!

- No no nooooo papy ti plego. - pianse.

- Amore stai poco bene non possiamo uscire - le risposi io cercando di calmarla inutilmente. - Killian vai ma non dirgli il motivo, si precipiterebbero qui e non voglio che stia a contatto con molte persone se sta male. Inventa una scusa e dille che andremo domani sera a cena; nel frattempo io la porto sopra e chiamo whale.

Lo sapevo... lo sapevo da quella sera che qualcosa non andava in lei, perché non mi ero affidata al mio istinto? Mi maledissi mentalmente per essere stata così superficiale e chiamai Whale per capire come comportarmi. Secondo lui, spiegati i sintomi, era un semplice raffreddore dovuto molto probabilmente dal fatto che avesse sudato e la febbre era un sintomo aggiuntivo per il fatto che la piccola avesse ancora poche difese immunitarie. I suoi consigli furono quelli di darle una Tachipirina e tenerla al caldo, con molta probabilità entro il mattino dopo sarebbe stata bene ma se così non fosse stato allora sarebbe passato lui stesso per un controllo. Non dovemmo aspettare l'indomani per incontrare whale, nel giro di qualche ora la situazione di Chloe degenerò: la febbre le era salita fino a 39 e 7, la tosse continuava a peggiorare ma la cosa più strana era che anche se cosciente non recepiva cosa le stessimo dicendo. Cercava di parlare ma dalla sua bocca uscivano solamente suoni che mi fecero paura. Ero pietrificata... non sapevo cosa fare e la situazione peggiorava di minuto in minuto. Se non fosse stato per Killian che in quel momento ebbe il sangue freddo di caricare tutti noi in macchina molto probabilmente io sarei rimasta lì imbambolata a vederla soffrire. Raggiungemmo il pronto soccorso di Storybrooke in cinque minuti, whale fu sorpreso di vederci ma non appena vide Chloe in quello stato la strappò dalle braccia di Killian e la portò nello studio. Attendemmo lì per una buona mezz'ora dopodiché whale ci fece entrare direttamente nella stanza dove era stata portata la nostra piccina. Lasciammo Leila e Liam ad un'infermiera che ormai conoscevo bene ed entrammo.

- Si riprenderà vero? - fu la prima cosa che chiesi mentre mi accingevo a raggiungerla, stava dormendo ma il suo sonno era molto disturbato. 

- la vera domanda è: come accidenti a fatto a ridurti così? Le ho fatto le analisi e le sue difese immunitarie sono di tre volte sotto gli ultimi risultati. Siamo tornati ai livelli dei primi mesi: che cosa è successo sapete dirmelo? È stata fuori più tempo del dovuto, è stata a contatto con qualcuno di voi che stava poco bene... 

- niente di tutto questo - risposi io - non la faccio uscire fuori, non mi fido e le persone con cui è stata a contatto non erano e non sono malate. L'unica cosa che posso dirti è che sentendosi meglio ha iniziato a giocare di più e molte volte suda... potrebbe essere quella la causa? Magari un colpo di vento con una finestra aperta....

- lo escludo ma non  è importante sapere il motivo esatto, l'importante ora è stabilizzarla per poterla trasferite dal suo medico curante, l'ho già avvisato ed ha già disposto il ricovero. 

- Addirittura il ricovero? - mi spaventai. 

- Meglio tenerla al sicuro fin quando i valori non saranno nuovamente saliti sopra la soglia minima. Restate qui con lei, vado a firmare le ultime carte per il trasferimento, non appena finirà questa flebo le rifarò le analisi e se i valori saranno saliti anche solo di un minimo allora la porteremo nell'altro ospedale.

Almeno in quello fummo fortunati, le analisi successive furono leggermente migliori delle prime e così riuscimmo a raggiungere l'altro ospedale circa un paio d'ore dopo. 

- Speravo di non vedervi fino a Gennaio! - ci accolse il medico subito dopo aver fatto portare mia figlia in quella che sarebbe stata la sua stanza

- Lo speravo anche io... cosa sai dirmi di questa ricaduta? È grave come sembra a me?

- l'abbiamo presa in tempo quindi non la considererei proprio così grave ma non è neanche una cosa che sarebbe dovuta succedere quindi un po' sul chi va là ci sono ugualmente. Se fosse successo in piena notte e non ve ne foste accorti.... beh... menomale che non è stato così. 

- Non voglio nenache pensarci... mi dica cosa bisogna fare ora? 

- innanzitutto dobbiamo aspettare che si svegli, Whale l'ha serata per farla riposare un po' visto che era parecchio agitata, una volta sveglia voglio sottoporla a qualche visita più approfondita per capirci meglio qualcosa, magari ha qualche virus in circolo e non ce ne siamo accorti nonostante le frequenti analisi di routine. Potete raggiungerla se volete ma non fatevi vedere agitati nel caso si svegli prima del previsto, ha bisogno di stare tranquilla.  Ci vediamo tra poco. 

Si congedò e fummo accompagnati da un'infermiera nella stanza di nostra figlia. Non appena la vidi scoppiai a piangere.

- Amore ti prego... - disse Killian abbracciandomi - È tutto sotto controllo, lo ha detto anche lui.... 

- No, lui ha detto che non sembra grave, non che non potrebbe diventarlo... ci siamo già passati, sai che la cosa è imprevedibile... in nenache quattro ore andò in coma la prima volta! 

- Era diverso, stava combattendo con un shock anafilattico, non è la stessa cosa amore mio cerca di star tranquilla ok? Non permetterò che le capiti nulla. 

- È colpa nostra... l'abbiamo trascurata! 

- Stai sparando calcolate lo sai vero? 

- No Killian... se quella sera non avessimo fatto i nostri sporchi comodi ora non saremmo qui! Voleva dormire con noi e già allora non si sentiva bene! È colpa nostra lo ripeto.

- Io non la penso così! Chloe vuole sempre dormire con noi, ogni scusa è buona per farlo, il fatto che era stanca e stranita era solo un pretesto in più. E poi tesoro stava bene quella sera non aveva nessun sintomo che potesse farci allarmare. 

- che ne sai? Forse non ce ne siano accorti perché stavano pensando ad altro e non a lei! Non mi perdonerò mai per questo! 

- E cosa vorresti fare da oggi in poi? Pensare solo a loro e ignorare ogni istinto tra di noi? Dobbiamo diventare solamente una madre e un padre senza più sfiorarci o fare l'amore fino a nuovo ordine? 

- Se sarà necessario si! Ora scusami ma vado a chiamare i miei per informarli della situazione. 

Non ce l'avevo con Killian, sapevo che non era colpa sua, ma in quel momento avevo bisogno di liberarmi da tutto il nervosismo che avevo addosso e lui purtroppo era capitato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Sapevo che ci fosse rimasto male per tutto quello che gli avevo appena detto e sapevo che mi sarei dovuta scusare, ma ora la salute di Chloe mi premeva di più. Una volta avvisati i miei, i quali insieme a Regina non tardarono ad arrivare, tornai in camera e andai a stendermi vicino alla mia bimba ignorando completamente mio marito  il quale, non so se per lasciarmi privacy o solo per il fatto che fosse ferito, uscì dalla stanza lasciandomi sola con nostra figlia. 

***

POV KILLIAN. 

Sapevo per certo che le parole dette da mia moglie poco prima erano il frutto di una rabbia repressa, ma non posso negare che mi fecero davvero male. 

- Ei Killian, tutto ok? - mi ero allontanato dal reparto di pediatria per stare un po' da solo ma a quanto pare qualcuno mi aveva seguito: Regina. 

- Regina vorrei stare un po' per conto mio se non ti dispiace... 

- Mmh... a me sembra più che tu abbia bisogno di parlare...  - la guardai brutto - E questo tuo attaccarmi con lo sguardo me lo conferma. Ho ragione? - a cosa sarebbe servito arrabbiarsi o ignorarla quando lo sapevano anche i muri che non se ne sarebbe andata senza ottenere risposte? Dire la verità era l'unico modo per farla andare via e forse non mi avrebbe neanche fatto male pare con qualcuno. Gli indicai la panchina dietro le sue spalle e andammo a sederci.

- Sono preoccupato per mia figlia ma questo già lo sai... - presi un respiro - e ho.... ho avuto una discussione con Emma. 

- Ah! - non se lo aspettava - Non voglio essere indiscreta ma è avvenuta prima o dopo il peggioramento di Chloe? 

- E avvenuta circa un paio d'ore fa, eravamo già qui in ospedale. 

- Killian... lo sai meglio di me come è fatta!

- lo so lo so, è spaventata.... ma chi mi assicura che quello che ha detto non lo pensi sul serio? Non voglio essere etichettato come un papà senza cuore, come un uomo che mette davanti le sue necessità prima di quelle dei propri figli.

- Neanche se lo sentissi con le mie orecchie crederei al fatto che Emma ti abbia affibbiato la colpa del peggioramento di Chloe. Deve esserci dell'altro. 

- Non mi ha detto proprio esplicitamente che è stata colpa mia, si è messa in mezzo anche lei a questa situazione. Dice che abbiamo pensato alle nostre necessità senza preoccuparci di Chloe che quel giorno si era addormentata prima del previsto. Lei lo considerava un sintomo di qualcosa mentre io no, così ho provato a dissuaderla e beh... alla fine ci sono riuscito. 

- Frena! Non voglio i dettagli grazie! - disse schifata. - E comunque le cose si fanno in due, tu puoi aver avuto iniziativa ma lei non ha detto certo di no. Se fosse stata sicura che quello fosse un sintomo importante credimi non avreste avuto la bella serata che immagino abbiate avuto. La verità è che non ha capito, nel caso la sonnolenza fosse davvero un sintomo, che la piccola si stava ammalando e di conseguenza ora si sente in colpa. Ti ha messo in mezzo solo perché c'eri tu con lei ma fidati incolpa più se stessa che te. 

- Io so per certo che non è colpa sua, come non è mia. Era solo stanca per la miseria chi avrebbe mai pensato che quattro giorni dopo si sarebbe aggravata in questo modo? 

- Appunto Killian... stai tranquillo Emma è solamente agitata e anche tu lo sei, ti si legge in faccia. Vai da tua moglie e da tua figlia, entrambe hanno bisogno di te ora. 

- E se le succedesse qualcosa? Pensavamo di aver escluso il pericolo ma a quanto pare non si può ancora star tranquilli... che succede se a causa di questo "errore" la nostra bambina dovesse subirne le conseguenze?

- Dico che stai esagerando Killian, ci possono essere milioni e milioni di cause per cui Chloe si sia aggravata e non è detto che sia successo quel giorno. Avete detto che ha iniziato a mostrare dei sintomi evidenti  alle 17 di oggi e alle 21 è peggiorata così giusto? - annuì - non ti dice nulla questo? Se la stanchezza dei giorni addietro fosse stato un sintomo molto probabilmente si sarebbe aggravata quella stessa sera. Non fatevi colpe che non esistono o che ancora non sapete, aspettate il responso del medico, solo ad allora potrete discutere di colpe. Adesso è prematuro e sopratutto non vi fa bene. 

Aveva ragione, avevo altro a cui pensare adesso piuttosto che piangermi addosso per qualcosa di infondato: dovevo stare accanto alla mia bambina e supportare mia moglie. Ringraziai Regina e corsi nuovamente in reparto. Emma era lì davanti a me, nella sala d'aspetto insieme ai suoi genitori e teneva in braccio Liam. 

- Tutto ok? Come mai sei uscita dalla stanza? - chiesi sperando avesse almeno voglia di parlarmi.

- Le stanno facendo altre analisi e ne ho approfittato per farlo addormentare - mi indicò Liam - E' molto agitato. 

- Deve essere stato il viaggio, il non essere nel suo lettino.... lo abbiamo strapazzato un bel po povero piccolo - annuì - Di Chloe che mi dici invece? Si è svegliata? 

- no... ancora no. Il medico dice che è presto e che molto probabilmente si sveglierà in mattinata. 

Mi rivolsi a mi miei suoceri - Visto che non possiamo fare nulla qui e che la bambina molto probabilmente dormirà per tutta la notte, che ne direste di farci il favore di portare Leila e Liam a casa? Vorrei che almeno loro riposassero adeguatamente. 

- Voglio restare con mia figlia! - disse Snow intenzionata a non voler andare via. 

- Ci sono io con lei dovrebbe bastare non trovi? - forse risultai un po' troppo acido, me ne resi conto anche io... - Scusami Snow è una giornataccia. Se vuoi rimanere tranquilla fallo, lo dicevo solo per loro due.

- Vado io Killian non preoccuparti! Hai ragione, sono piccoli non dovrebbero essere qui! - disse David per poi prendere in braccio una Leila addormentata. - Dammi una mano con Liam così mi risparmio un viaggio. - presi il mio piccolo pirata dalle braccia della sua mamma e accompagnai David alla macchina. Sistemammo i bambini dopodiché con il saluto che ci saremmo rivisti l'indomani partì in direzione di Storybrooke. 

La nottata fu interminabile... il via vai di medici che entravano in quella stanza ogni ora senza dirci nulla mi agito più del dovuto, volevo solamente che mia figlia si svegliasse, che guarisse e che tornasse a casa. Anche per Emma era così, lei somatizzava molto più di me ma lo potevo vedere dal suo semplice modo di camminare che stava toccando il fondo. Dovevo fare qualcosa per lei. 

- Amore vieni a sederti qui vicino a me - le indicai la poltroncina vicino al letto di Chloe - C'è  posto. 

- Per favore Killian non è il momento di trovare un pretesto per chiarire...

- Volevo solamente che riposassi un po'... -  risposi ferito dalle sue parole: allora era sul serio arrabbiata con me!

- Io non riesco a riposare ok? 

- Dovresti provarci, ne hai davvero bisogno!

- E SAI DI COS'ALTRO AVREI BISOGNO? - scattò improvvisamente venendomi vicino e guardandomi negli occhi - AVREI BISOGNO CHE NOSTRA FIGLIA NON FOSSE CONFINATA IN QUESTO MALEDETTISSIMO LETTO! -respirò - Vorrei vederla correre in giardino, giocare al parco come tutti gli altri bambini... e invece no! Non può.  E dopo questo maledettissimo incidente chissà se mai potrà farlo a Gennaio! Non sempre possiamo avere quello di cui abbiamo bisogno Killian....

- Ma... mamy.... - e fu in quell'esatto momento che il suono più bello di sempre si fece sentire forte e chiaro alle nostre orecchie. nell'unico istante in cui non mi stavo domandando quando si sarebbe svegliata lei lo fece sorprendendomi ancora una volta. 

- Chloeeeee! - esclamammo all'unisono io e Emma accorrendo entrambi accanto a lei. 

- Tu... tu e papo litigato? - chiese guardando prima sua madre e poi me. 

- Perché me lo chiedi amore? - rispose Emma in lacrime. 

- Ho tentito che... che glidavi a papo. Io no boglio che boi litigate. Se litigate no vi bolete bene più e io no boglio che no vi bolete bene. 

- Amore non ho litigato con il tuo papà, stai tranquilla ok? Va tutto bene. Tu come ti senti? 

- Ho pame! - mi fece sorridere quella risposta. Chloe non diceva mai di aver fame, quello era di sicuro un ottimo segno.

- Hai fame? Sul serio? - chiese Emma più felice che mai- Cosa vuoi che ti faccia portare? 

- mamy boglio la patta! 

- la pasta? Non sarebbe meglio un cornetto con un bel succo di frutta? È ancora presto per pranzare amore mio. È mattino! 

- boglio patta mamy! Patta co pammizzano. - in fondo chi eravamo noi per impedirle una richiesta così semplice e genuina?

- Ogni tuo desiderio è un ordine mia piccola principessa. Papà torna subito - le stampai un bacio sulla guancia dopodiché andai nel ristorante più vicino a comprarle quello che aveva chiesto. Mangiò tutto senza nessun capriccio, era davvero affamata e sembrava stare decisamente molto meglio della sera precedente. Passammo tutto il giorno con lei e a turno anche i suoi nonni e i suoi zii ebbero io permesso di farle visita. Si stancò molto e quando alle 20:00 il medico entrò in stanza lei era già entrata nel mondo dei sogni. 

- È normale che dorma sempre? - chiesi preoccupato - non è da lei...

- Vorrei vedere te nelle sue condizioni. - rispose il medico  come a voler sottolineare l'ovvio . - Ho i risultati delle analisi fatte in queste ventiquattro ore. Se non conoscessi il caso  e non conoscessi la vostra precisione penserei che la bambina sia stata troppo tempo all'aperto e a contatto con persone differentemente da come vi era stato consigliato, ma siccome escludo il fatto che l'abbiate portata fuori deduco che qualcuno di voi sia venuto in possesso di un bel virus che le ha scaturito tutto questo. 

- Nessuno di noi è stato male però... - disse Emma. 

- Magari avete fatto solo da tramite... può succedere. 

- Ci dica: come possiamo aiutarla a stare meglio senza ripetere l'episodio? 

-  Visto che le semplici medicine prese in passato non sono state così efficaci come speravo, passeremo ad una cura più mirata e potente: ho  notato dalle analisi che le iniezioni fatte questa notte hanno portato i loro frutti, le difese immunitarie sono salite e ora sono nuovamente un tantino sopra il minimo dei valori richiesti. Se fino a domani resterà stabile la dimetterò di sicuro, ma a casa dovrete continuare con la cura: due punture al giorno per la prima settimana, poi andrete a scalare. Una al giorno la settimana successiva, poi un giorno si è uno no, ecc ecc fino a farne una a settimana. Tutto questo per i prossimi due mesi. Le uscite mensili per il momento le annulliamo, poi al prossimo controllo se riterrò opportuno le inserirò nuovamente. Preferisco andare cauto vista la ricaduta. 

- Concordo con lei dottore, grazie di cuore per tutto quello che fa per lei! - gli strinsi la mano.

- Scherzi? È la mia paziente preferita, mi fa piacere prendermi cura di lei anche se lei non sarà tanto felice di vedermi...  - non capii subito cosa volesse dire - Dovreste gentilmente svegliarla per farle fare la puntura, meglio che non sia addormentata, nessuno di noi vorrebbe una puntura a tradimento.

Gli strilli a causa di quella puntura arrivarono penso fino nella foresta incantata, era debole ma la forza per gridare non le mancava di certo. Sarebbe stata una tortura vederla soffrire ogni giorno ma nonostante questo sapevo che mi sarei dovuto far forza per lei, per il suo bene. Si riaddormentò poco dopo essersi calmata e siccome il medico era ancora li decisi di fargli una domanda:

- Mi scusi, secondo lei il fatto che qualche giorno fa la bambina abbia iniziato a manifestare maggior stanchezza, potrebbe essere considerato un sintomo che non essendo stato curato in tempo a portato a tutto questo? - Emma mi guardò seria ma poi si concentrò sulla risposta del dottore. 

- Il fattore stanchezza può essere attribuito a molte cose quindi non posso darvi una risposta precisa e corretta. Da quello che leggo sulla cartella clinica è  peggiorata in poche ore quindi lo escluderei ma non posso esserne certo. - nel dirlo il medico lesse quaalcosa nello sguardo Emma e continuò la sua teoria. - Quello che posso dirvi è che se l'avreste portata in ospedale quella sera di sicuro l'avremmo rimandata a casa senza diagnosi e senza cure da fare. La sola stanchezza non può essere considerata sintomo vero e proprio se non ci sono altri sintomi o situazioni a cui legarla. 

- Hai visto tesoro? - provai a creare un punto d'incontro con lei. Ma lei anche questa volta mi ignorò. Si limitò a ringraziare il dottore dopodiché si mise sul letto di Chloe a farle le coccole nonostante dormisse beatamente. 

***

Dopo due estenuanti giorni tornammo a casa e finalmente riuscii a trovare un momento per parlare da solo con mia moglie. 

- Darei indietro anche l'altra mano solo per sapere cosa frulla nella tua testa. - le dissi mentre era seduta su una sedia nel soggiorno a contemplare la finestra.  In quei due  giorni in ospedale  mi aveva praticamente ignorato ma ora che eravamo a casa non potevo sopportare di continuare così. Volevo chiarirmi con lei e sperai mi rispondesse subito altrimenti già sapevo che saremmo arrivati a litigare di brutto pur di ottenere delle risposte. 

- Cosa passa per la mia testa... mah niente di bello se così si può dire. Ho avuto paura...tanta paura....  la stessa paura  vissuta mesi fa... forse peggiore addirittura perché mi sono sentita in parte responsabile. - solo in quel momento si girò per guardarmi negli occhi. - Tu non hai nessuna colpa Killian... mi dispiace averti accusato ingiustamente,  non hai fatto nulla di male e sopratutto non mi hai costretto a far nulla. Quella sera ero dubbiosa per la salute di Chloe ma nonostante ciò mi sono lasciata andare alla passione e ho ignorato quello che diceva la mia mente. Che sia stato o meno un sintomo rilevante la cosa non cambia: in quel momento il mio cervello stava elaborando un possibile pericolo e di tutta risposta l'ho ignorato. È per questo che sono arrabbiata, per aver ceduto all'amore, per averlo messo davanti la salute della mia bambina. Avrei potuto dirti di no, rimandare la nostra serata a dopo e invece non l'ho fatto.... la colpa è mia, non tua. 

- Ti incolpi per cose che non stanno ne in cielo né in terra... ok, è vero che non sei stata nella sua stanza per tutta la notta ma una parte di lei l'hai voluta in stanza con noi comunque. Pur di tenerla al sicuro sei andata in soffitta a prendere il suo vecchio baby monitor per poterla osservare da lontano. Non fa differenza dove fossi, eri comunque con lei. 

- Se vuoi farmi sentire meglio non...

- ascoltami... se fossi stata in stanza con lei ad osservarla dormire quella sera, avresti mai chiamato il medico per visitarla nonostante il suo sonno fosse tranquillo? Rispondimi per favore.

- No credo di no....

- E il peggioramento sarebbe avvenuto comunque. Non eri materialmente con lei ma con quel congegno elettronico lei era con noi. La sentivano respirare Emma e stava bene. Per favore non prenderti colpe che non hai. 

- Grazie... riesci sempre a farmi stare meglio nonostante io ti tratti da schifo. Avresti dovuto avercela con me per quello che ti ho detto non consolarmi.

- Cosa dire, amo il tuo carattere in tutte le sue sfaccettature. - la baciai, era passato troppo tempo dall'ultima volta che le nostre labbra si erano toccate. Mi mancava incredibilmente la sua bocca. Corrispose il bacio ma poco dopo prese le distanze.

- Mi sento ancora in colpa Killian, te lo ripeto tu non centri nulla, ma vorrei evitare di cadere nuovamente in quello che considero un errore. 

- Dovrò fare un abbonamento su uno di quei siti di cui mi parla spesso spugna fino a Gennaio? - dissi scherzando e anche lei non poté far a meno di ridere.

- Provaci e ti spezzo l'altra mano. - mi minacciò per poi tornare seria. - Dammi un po' di tempo per smaltire la cosa ok? Non ti farò attendere a lungo.

- per quanto odi tenere il mio corpo lontano dal tuo sappi che hai a disposizione tutto il tempo del mondo. Non ho intenzione di metterti fretta. 

- Ti amo!

- Ti amo anche io. 

***

POV EMMA 

Passarono due settimane e ad eccezione del momento "puntura" che con Chloe come paziente era un vero inferno ogni volta, per il resto sembrava quasi essere tornati alla normalità. 

Era sabato mattina, il quarto sabato del mese ad essere precisi e questo significava solamente una cosa. Henry sarebbe tornato a casa per il weekend. In quei giorni da incubo, nonostante avesse un esame da sostenere, mi stette molto vicino ma ora finalmente avrei potuto godere della sua presenza e del suo conforto a pieno. 

Arrivò verso l'ora di pranzo, saluto me, Killian Leilia e Liam. Chloe era nella sua stanza perché diceva di voler far un disegno per suo fratello. Lo invitai a salire per farle una sorpresa ma fu lei a fare una sorpresa a noi. Nella sua cameretta non c'era e neanche nelle altre stanze. Mi allarmai immediatamente e per poco non svenni, non avevo sentito rumori o altro, come era possibile che fosse scomparsa? 

- Mamma non ti agitare vedrai che si sarà semplicemente nascosta! Sai che ama giocare a nascondino.  - provò a consolarmi Henry.

- Non gioca mai senza prima avvisare.... deve esserle successo qualcosa. - le mie mani iniziarono a tremare ma mio figlio le prese nelle sue per cercare di farmi forza. 

- Ei la troveremo non può essere lontana ok? Fidati di me. Continua a cercarla qui in casa, io chiamo i nonni per vedere se l'hanno vista, magari si è materializzata da loro visto che mi hai detto che non siete più andati a cena l'altra sera. - l'idea era buona ma nonostante ciò ero comunque molto agitata, non era guarita anzi.... le cose sarebbero potute precipitare di nuovo.  La cercammo in lungo e in largo  per buona parte del pomeriggio senza nessuno risultato, poi finalmente la svolta. 

- Mamma, devi venire con me. - mi disse improvvisamente Henry parlando a bassa voce - e devi fare silenzio, non devono scoprirci. 

Devono? Al plurale? C'era qualche male intenzionato in casa mia che aveva preso mia figlia? Oddio non volevo crederci e sperai vivamente in un errore.

- Hai trovato Chloe? - chiesi mentre uscivamo in giardino.

- Shhhhhhh...... - mi prese per mano e senza far rumore raggiungemmo il retro di casa mia. Mi indicò una siepe poco distante e mi fece segno di avvicinarmi. Obbedii e quello che vidi poco dopo mi lasciò senza parole. Davanti ai miei occhi vi era la mia bambina intenta a mangiucchiare gelato e cioccolata con il suo inseparabile amico Erik. Si erano messi sopra una copertina per non sporcarsi e ridevano e scherzavano tra di loro. Era una scena bellissima e per un momento il mio cuore si sollevò d'animo, ma poi pensai alle possibili conseguenze di quel possibile incontro e mi affrettai a prendere mia figlia tra le braccia per allontanarla da lì.

- ma... mamy..... - chiese tra il sorpreso e il preoccupato per essere stata beccata con le mani nel sacco. 

- Non dovevi fare un disegnino per tuo fratello? Perché sei qui e non in casa dove dovresti essere? - ero seria, doveva capire di aver sbagliato. 

- io... io mi annoio a casa... boglio tocare con i miei amici come Leila. Lei può fale tutto... io no. No boglio più tare a casa sola... 

- Ma non sei sola amore mio! Ci sono io, ci sono i tuoi fratelli, papà. Tutti moriamo dalla voglia di giocare con te. 

- io boglio amici miei anche.... pecche non potto? Pecchè tono cattiva? 

- No che non sei cattiva amore ma che dici.... purtroppo  hai la bua e stare a contatto con loro potrebbe farti peggiorare. Credimi, la mamma farebbe di tutto per renderti felice ma in questo momento bisogna aspettare un pochino. Sopratutto dopo quello che è successo qualche giorno fa ok? Non temere però!  Presto, molto presto tornerai a giocare con tutti i tuoi amichetti e tutto tornerà come prima. 

- dabbero mamy?

- Si cucciolina mia ma ora saluta il tuo amichetto che devi tornare in casa. Potresti ammalarti di nuovo e non vogliamo che questo accada. 

- Come tonna lui a casa sua inbece? L'ho pottato io qua! 

- Pure? E i suoi genitori non sanno nulla immagino! - sospirai - Chloe ma che devo fare con te è? Henry porta Erik in casa e chiama Anna, dille di non preoccuparsi se non lo trova e che lo riporterò a casa io con un incantesimo. 

Mentre Henry si occupava di Erik io sistemai tutto quel caos che avevano creato i bambini nel loro piccolo accampamento e una cosa mi saltò all'occhio tanto da farmi capire improvvisamente tutto. Sotto la coperta dove erano seduti poco prima vi erano cinque o sei vestitini di Chloe tutti rigorosamente ricoperti di terra, fango e cioccolata. Conoscevo bene quei vestiti, erano quelli che le mettevo ogni mattina nelle settimane che era strana, e che misteriosamente alla sera non trovavo mai perché si era cambiata. Li aveva in pratica nascosti.... questo quindi significava che...

- Chloe tesoro è la prima volta che Erik viene qui a casa? - le domandai

- Ti! 

- Chloe la verità per favore... è importante! - le feci capire con uno sguardo che non stavo scherzando. 

- E ba bene.... no, non è pima bolta. 

Ecco spiegato tutto quanto, quella signorina ci aveva imbrogliato bene bene per poter fare la bella vita. Non potevo crederci che a soli 4 anni era riuscita ad elaborare tutto questo senza farci accorgere di nulla. Cosa avrebbe combinato da grande? Non volevo neanche pensarci. La presi e la portai dritta in camera sua dove questa volta per davvero si mise a disegnare, io invece mi occupai di Erik dopodiché raccontai tutto sia a Killian che al dottore. Avevamo finalmente risolto il nostro piccolo caso e ora potevamo finalmente concederci un po' di meritato relax mentale. 

 Decisi di fare una doccia, ci voleva dopo aver impiegato mezz'ora a ripulire tutto quel casino, ero immersa nei miei pensieri quando improvvisamente sentii di non essere sola. Mi girai e trovai mio marito esattamente dietro di me e senza vestiti addosso! 

- ODDIO KILLIAN MI HAI....

- shhhhh non urlare! - disse ridendo e mettendomi una mano davanti la bocca. Gliela scansai e continuai a parlare moderando i torni. 

- Mi hai spaventata scemo! Non dovresti essere qui, ci sono i bambini di la...

- mi sembra di vivere un dejavù  - sorrise - Comunque i bambini sono di la con Henry e io ho assolutamente bisogno di fare una doccia rilassante. 

- c'ero prima io! - lo presi in giro sapendo già dove voleva andare a parare

- Non te l'ha mai detto nessuno che è un peccato sprecare l'acqua? 

- Hai almeno  chiuso la porta a chiave questa volta? 

- Assolutamente si! 

- Allora vieni qui! Facciamo pace! - dissi spingendolo al muro per poi iniziare a baciarlo.

- lo sai che amo litigare con te? 

Risi - davvero?

- si perché poi abbiamo ottimi metodi per conciliarci! - le chiacchiere stavano a zero e forse non avevamo minimamente imparato la lezione, ma cosa potevo farci se quell'uomo mi rendeva completamente dipendente da lui? Ve lo dico io, non potevo proprio farci nulla. 

- Stavo pensando... - mi disse improvvisamente staccandosi da me - E se provassimo a fare il quarto? - la mia faccia fu epica tanto da farlo scoppiare a ridere in meno di cinque secondi dalla pronuncia di quella domanda - scherzavo amore ma dovresti vedere la tua faccia! - continuó a ridere. 

- Devi solo provarci a far accadere una cosa del genere amoruccio. 

- Mi stai provocando? 

- A tuo rischio e pericolo, il bambino lo terrò sicuramente mentre per quanto riguarda te... beh non credo riserverò lo stesso trattamento! 

- Ok ok ho afferrato il concetto, stavo solo giocando per  smorzare la tensione. Davvero. Pace?

- E pace sia. 

Pace... si certo proprio così! Direi quasi che il vero significato della parola pace in casa mia non sia mai stato esposto correttamente. Possibile che io non possa avere neanche dieci minuti di "pace" senza essere richiamata da uno dei miei 4 figli? No, a me, Emma Swan, questo tipo di pace non è concessa. 

- Ti ho detto che no belo! Sei cattiva! 

- È vero invece e non è giusto! MAMMAAAAAAAAAAAAAA! 

Ancora una volta il nostro momento di passione fu interrotto dal gridare di mia figlia Leila. - MAMMAAAAAA NON È GIUSTOOOOO!! Perché con lei papà non si arrabbia e con me si? Che c'è le volete più bene? - Che altro era successo adesso? 

- Ignorale, se non rispondi se ne andranno!- provai a dargli retta ma neanche due  minuti dopo:

- Alloraaaaaaaa???? Perché non mi rispondi? Ho ragione vero?????? 

- Leila per la miseria neanche in bagno posso essere lasciata in pace? Dammi dieci minuti e sarò da voi! - fui categorica.

- va bene ma se non vieni entro dieci minuti uso la magia e vengo in bagno. 

Ecco... perfetto no? Io e Killian fummo costretti ad accelerare i tempi e alla fine anche se non del tutto soddisfatti, causa tempistiche, uscimmo dal bagno e raggiungemmo le nostre pesti. Erano in camera di Leila e stavano ancora litigando.

- si può sapere cosa avete da urlare tanto voi due? Non avevate iniziato ad andare d'accordo? 

- perché se io ho un fidanzato papà si arrabbia e se lo ha Chloe nessuno dice nulla? Io sono la più grande, io posso fare più cose di lei! Lei è solo 4 anni, non può avere un fidanzato a 4 anni! 

Vedere la faccia di Killian durante questi discorsi è sempre uno spasso. Non riesce a capire che sono ancora delle bambine e che quei discorsi siano ancora semplicemente un gioco. Per lui sembra tutto realistico, sembra quasi di star alle prese con il padre di due adolescenti. Povere loro, avranno una vita davvero difficile in questo campo. 

- Io no ho pidanzato! No mi pacciono i pidanzati! Fanno chifo. Io bibrò pe sempre con papo. - neanche per sogno piccoletta del mio cuore, per quanto ti ami e vorrei tenerti stretta a me per sempre anche io e tuo padre meritiamo la nostra privacy quindi.... 

- è Erik il tuo fidanzato. Vi date i bacini! 

- che cosaaaaaaaaaaa? - Killian per poco non infartò

- lui da basini a me. Io do chiaffo a lui. 

- brava amore di papà e lui? Come si comporta poi? - chiese valutando se doveva spezzargli subito le manine o aspettare ancora un altro po'. 

- Lui da alto basino a me e mi potta il zelato e la toccolata. 

- Visto, sono fidanzati! Perché lei può e io no? Io voglio Gideon come fidanzato e non posso perché papà si arrabbia!

- Vedo che quando parlo ascolti! Brava! - sentenziò lui.

- uffaaaaaaaa! Mamma non è giusto! 

- vieni qui devo dirti una cosa - la feci avvicinare a me le dissi una cosa all'orecchio.

- potrai avere tutti i fidanzati che vorrai, se saranno rispettosi con te papà capirà e accetterà. Sembra un duro ma si scioglie come un ghiacciolo al sole per te e tua sorella. Per lui voi due sarete sempre le sue bambine e sarete sempre piccole per avere un fidanzato, anche a 40 anni. Spetterá a voi fargli capire, se il sentimento verso un ipotetico ragazzo è autentico, che l'amore non ha età, può succedere a 14, 15, 18, 21 o 40 anni.... quando l'amore arriva arriva e lui non potrà farci nulla. 

- Quindi anche adesso può succedere? - non potei far a meno di ridere a quella domanda

- certo che sì, ma non dirglielo ora... aspetta di essere sicura. - le feci l'occhiolino e dissi l'ultima frase in modo che sentisse anche lui. 

Le bambine fecero pace e uscirono da quella cameretta per poter andare nel salottino a guardare la tv. Nella stanza rimanemmo solo io e Killian. 

- che c'è avete anche i segreti adesso? Che le hai detto? Di cosa deve essere sicura? 

- ma niente di che...

- se riguarda Gideon voglio saperlo. Non mi piace quel tipo e non mi piacerà mai! 

- Non so chi riguarderà, non prevedono il futuro ma una cosa è certa: le ho appena insegnato una lezione base della vita. 

 

 

Note dell'autore: stranamente puntuale vero? Eheheheheh ogni tanto succede 🤣 avevo del tempo libero e ne ho approfittato per scrivere qualcosina.... ho fatto soffrire troppo i nostri cari personaggi nei capitoli precedenti che un po' di coccole ci stavano tutte non trovate? Certo sono stato interrotti e hanno avuto a che fare nuovamente con quella piccola peste ma alla fine un po' si sono rilassato dai. 

Carino il piccolo Erik non trovate? Dove si trova ai giorni d'oggi un ragazzo che porta cioccolatini alla fidanzata? Ehehehehheeh bravo Erik anche tu come tuo padre discendi dalle renne ehehehhehehe alla prossima 💋

  
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