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Autore: reesejordan    12/12/2018    8 recensioni
Oscar è davanti al suo destino. Va al ballo vestita da donna nella speranza che il Conte di Fersen si accorga di lei. Ma è lei che finisce per accorgersi chi è veramente l'uomo della sua vita.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La strada tra Versailles e palazzo non mi è mai sembrata così lunga. Scalpito dentro. Voglio tornare da te. Voglio dimenticarmi di lui, di questa serata, della mia decisione di vestirmi da donna per lui. L'avrei dovuto fare per te, anche se so che tu mi sei accanto anche con il mio abbigliamento maschile. Dannazione! Se fossi a cavallo adesso sarei già arrivata. Ma devo aspettare e non ce la faccio.

Guardo fuori dalla carrozza. È buio. Cerco di rassenerarmi. Forse questa attesa mi servirà. Non so come mi comporterò davanti a te. Non ho piani o strategie. Ho solo un desiderio enorme. Quello di vederti, di dirti che ti amo. E tu..? Cosa vuoi? Estasiato, mi hai guardata, ammirata, prima di andare al ballo. Un brivido lungo la schiena mi attraversa al ricordo delle tue dolci parole di apprezzamento che non sono abituata a sentire.

- Oscar, sei stupenda.

Poi mentre salivo in carrozza, per recarmi al ballo da sola, senza la tua compagnia, mi hai aiutata. La mia mano inguantata nella tua. Ti sei inchinato davanti a me e hai chiuso la porta della carrozza. Volevo ballare con lui... o è quello che credevo... e invece ho solo capito che non è lui che voglio. Ho solo capito che sono una donna innamorata. 

Volevo ballare con lui…o è quello che credevo. Mi ha baciata, ma non ho provato niente di ciò  che mi aspettavo. Pensavo che essere apprezzata da Fersen per il mio essere donna era la cosa che mi avrebbe fatta felice. E invece... invece ho solo capito che non è lui che voglio. Ho solo capito di essere una donna innamorata. Di te. Dove sei?

Appena Jacques ferma i cavalli, la portiera si apre. Non può essere lui. Sei tu. I nostri sguardi s'incrociano, poi abbassi quegli occhi brillanti e mi porgi la mano. 

- Bentornata, Contessa.

- André...

Non so cosa dirti. Rimango per un po' di tempo a guardarti. Il cuore mi batte fortissimo. Lo senti? Puoi vedere le mie guance rosse sotto la luce della luna?

- Vi accompagno.

- Smettila di parlarmi così.

- L'educazione me lo impone, Madame.

- Cosa stai dicendo? Sono sempre io...

- Sì, voi siete la Contessa e io il vostro umile servo.

Sgrano gli occhi, ma non rispondo. È un duro colpo il tuo. Non sei mai stato il mio servo. Vorrei gridartelo in faccia. Mi fanno male le tue parole, ma ho capito di aver sbagliato. Ho creato una distanza fra noi con la mia decisione di andare al ballo. Jacques porta via la carrozza e i cavalli e salgo le scale con te, il mio braccio sopra il tuo, l'altra mano a sollevare di poco le gonne. Non mi riconosco più. Entrati in casa, nel grande salone trovo un modo per non farti andare via, colmare il distacco. Non capisci, non sai forse che per me il rango non ha importanza? Soprattutto adesso che ho scoperto di amare solo te...

- C'è una cosa che vorrei che facessi per me.

- Sono ai vostri ordini.

- Voglio ballare con te.

- Ballare? Madame, non avete trovato un cavaliere a Versailles? Sono sicuro che vi hanno ammirata in tanti.

- Ho ballato, André, ma desidero un altro ballo... con te.

Le ultime parole escono come un soffio. Non puoi dirmi di no. Non potrei sopportarlo. Mi sorridi e mi trovo fra le tue braccia a volteggiare senza musica nel salone di palazzo. Non m'importa se ci scoprono così in questo ballo fatto di mani, sguardi, e violini che mi suonano in testa. Ti osservo. Mi perdo nei tuoi occhi, nelle tue labbra. Le immagino sulle mie. Mi faccio guidare dai tuoi movimenti sicuri, il tuo abbraccio forte.

Di colpo ti fermi. Ti avvicini di più a me. Chiudi gli occhi, abbassi la testa e la posi sulla mia fronte. Trattengo il respiro.

- Oscar, non smetterò mai di pensarlo... sei bellissima.

Riapri gli occhi e mi guardi. Cosa mi sta succedendo? È questo l'amore? Non mi sono mai sentita così rapita. L'esperienza del ballo di qualche ora fa con Fersen è nulla in confronto alle forti emozioni che sto provando in questo momento.

- André, io...

- Dimmi che non sto sognando.

- Cosa?

- Dimmi che ti sto tenendo veramente fra le mie braccia.

Annuisco piano, scossa dalle tue parole. Voglio sentirti dire che hai ballato con me perchê lo volevi e non per obbedire a un mio ordine, ma la risposta arriva senza la mia domanda.

- Dimmi che vuoi stare fra le mie braccia anche se ami lui.

- Ti sbagli, André...

- Non vuoi regalarmi una bugia, solo per una notte?

Sento le tue mani scivolare via da me. Ti stacchi dolcemente. No! Non voglio che mi lasci. Non voglio darti un altro dolore. Voglio tenerti con me. La mia mano stringe la tua. Devi restare, ascoltarmi. Devo trovare il coraggio, confessarti tutto.

- Non amo lui... amo te. Con tutto il cuore...soltanto te...

- Oscar...

- Non sono bugie...

Alle mie parole, la luce nei tuoi occhi si riempie di sorpresa e desiderio. Mi accarezzi la guancia, poi la tua mano scende sul mio mento a sollevarlo di poco. Le nostre labbra finalmente s'incontrano. Le lingue si incrociano. Mi sento volare. Una gioia incontenibile mi esplode nel cuore. Sparisce tutto intorno a me. Non esiste il pavimento sotto ai piedi. Non esistono le mura di palazzo. Non esistono i confini della differenza sociale. 

Il mio vestito bianco si trova per terra. Poco lontano il corpetto che mi stringeva. Preferisco essere stretta dalle tue braccia. Più in là, la tua camicia, i pantaloni. Non vedo la tua giacca. Probabilmente è rimasta sulle scale dove te l'ho tolta tra un bacio vorace e l'altro.

Tutto è chiaro dentro di me. Esiste solo un immenso amore per te. Esistiamo solo noi due in questa notte e per sempre. Esistono solo i nostri corpi caldi che giacciono nel mio letto nudi, abbracciati, uniti. Esistono le nostre labbra a toccarsi, baciarsi, sussurare parole d'amore. 

Ho capito chi sono. Ho capito perché voglio vivere. Ho capito di essere viva perché ho assaporato il mio primo bacio con te.
   
 
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