Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Chiaroscura69    16/12/2018    1 recensioni
Riflessioni cupe, a volte affrante, altre volte apatiche, dettate dal mio malessere
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Chi crede al tuo dolore?
Chi mi crederebbe se dopo una risata spiegassi quanto mi sia costata? Se spiegassi che ho conosciuto il vero dolore quando per interi giorni ho digrignato i denti così forte da non urlare la notte?
La verità è che non mi crederebbero nemmeno se mi vedessero urlare. Si considera il dolore e tutte le patologie della sfera emotiva solo quando raggiungono l'ultimo stadio della malattia: il suicidio.
Una persona abbastanza abile è in grado di nascondere tutti gli altri stadi, una persona un po' meno abile nella maggiranza dei casi viene investita dall'indifferenza di coloro a cui chiede direttamente o indirettamente aiuto.
Spalancate gli occhi, siamo tutti forestieri della vita.
Leopardi lo sapeva, la vita è misera e l'unica cosa che ci accomuna tutti è proprio questo; la sofferenza. Ma noi siamo come tante federazioni con ideali simili e qualche differenza che si guardano con ostilità. Non c'è pace.
La più grande domanda che mi pongo e che continuerà a pormi per il resto della vita è: come puoi procurare ad un altro lo stesso dolore che ha dilaniato te per primo?
Io chiedo tante cose alla vita e cerco di darne tante in cambio ma prima del momento cruciale in cui spero che le mie richieste si avverino mi appello sempre ad una giustizia universale, c'è chi la chiama Dio, c'è chi le dà il nome di Karma, e in qualsivoglia modo si abbia l'ardire di chiamarla, io chiedo che tutto sia equilibrato. Non vengo mai esaudita.
Son pronta a rinunciare a significative parti di me pur di avere un po' di equilibrio: il mio dilagante e masochista altruismo, la mia propensione a voler curare, migliorare e cambiare la vita degli altri, la mia voglia di essere un contributo valido per il mondo, tutte parti che mi rendono ciò che sono, tutte accezioni positive del mio carattere; io le sacrificherei per un po' di sana, egoistica felicità.
Ma la vita mi guarda e ride di me.
Un famoso film dice che tutti noi siamo il miracolo di qualcuno, che siamo nati per questa precisa funzione. Ma se il mio miracolo io l'ho già dato, perchè devo essere sempre io a donarmi?
Dove diavolo si nasconde il mio miracolo?
Parlare agli altri di tutto questo sarebbe completamente inutile. La gente si sofferma nel cercare di farti notare il positivo della tua vita in una continua lotta a: ''chi sta peggio?'', con la ferrea volontà di dimostrarti che ovviamente stanno peggio loro.
''Hai una famiglia, hai degli amici, studi, hai il cibo tutti i giorni''
So queste parole a memoria.
Queste parole mi lasciano sempre ferma all'angolo di fronte al mio dolore.
Un dolore così non può essere spiegato. Come faccio a spiegare che mi sento spezzata? Non c'è una piccola parte di me che sia rimasta al suo posto, non riesco a più a ricompormi.
Un dolore così non può essere immagazzinato. Come faccio a svegliarmi una mattina e mettere la polvere sotto il tappeto? Non mi fido di nessuno e inizio a dubitare così fortemente di me stessa che starei meglio in una stanza sterile, isolata, al buio. Forse lì mi sentirei al sicuro.
Le persone ridono quando dici che stai entrando in depressione.
''Cavolo sei giovane, hai tutta la vita DAVANTI! "
Ma sono arrivata alla conclusione che il compendio è completamente sfavorevole. Se ci fosse la possibilità di avere una coscienza completamente formata prima di nascere e ci facessero vedere una breve anteprima di quella che sarà la nostra vita, quanti di noi, quanti di voi, considerando i brutti e i bei tempi, vorrebbero vivere?
Io avrei risparmiato la fatica a mia madre di espellermi.
Quindi credo che seguirò il mio solito modus operandi. Seppellirò tutto sotto strati di trucco scenico e interpretazioni favolose fino a quando non sarò sola e allora mi spezzerò di nuovo ogni giorno.
Tanto chi crederebbe al mio dolore?
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Chiaroscura69