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Autore: Lupo90    16/07/2009    4 recensioni
Mi sono immaginata che cosa sarebbe successo se Eragon e Arya fossero stati catturati quando erano da soli nel bel mezzo di Alagesia e fossero riusciti a liberarsi...la storia è completa ed è incentrata tutta sulle avventure/disavventure di Eragon ed Arya; ..spero proprio che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Eragon | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Eragon uscì dall’apertura nel muro sostenendo Arya, che camminava a fatica, sulla destra vide un cavallo senza cavaliere..
“probabilmente il soldato è corso dentro! Non potevamo essere più fortunati” pensò..
Ne afferrò le briglie e issata Arya sulla sella (l’elfa aveva perso definitivamente i sensi) montò dietro di lei e lanciò il cavallo al galoppo…
Avevano lasciato la città da un bel po’, Eragon ogni tanto si voltava indietro per controllare di non essere seguito; tornò a guardare il sentiero imboccato e fece rallentare il cavallo, per l’ennesima volta portò la sua mano destra sotto il collo dell’elfa e la spinse delicatamente indietro facendola appoggiare al suo petto, la testa le ciondolò di lato e si piegò fino ad appoggiarsi nell’incavo del collo del cavaliere…
…il cavallo continuò la sua corsa sotto il cielo stellato..

Aprì gli occhi e un brivido di freddo le percorse il corpo, era all’aperto, coricata sotto le stelle. Avvertì un leggero fruscio e fece per sedersi allarmata, due mani la spinsero delicatamente indietro e Arya si ritrovò a fissare gli occhi scuri del cavaliere..
..”ben svegliata!”..Arya lo scrutò con attenzione, le sembrava stanco, molto pallido e probabilmente aveva la febbre..”dove siamo?”..”In una foresta, siamo al sicuro ora!”le rispose lui con un sorriso stanco..”per quanto tempo ho dormito?”..”qualche ora, eri distrutta”..”anche tu lo sei, avresti dovuto svegliarmi”..”dormivi così bene, e poi avevi bisogno di riposo. Hai avuto la febbre..”..allungò la mano sulla fronte dell’elfa e lei arrossì leggermente..”e ce l’ hai ancora. Devi riposare, farò io la guardia .”..Gli sorrise leggermente, aveva ragione, in effetti non si sentiva molto bene..Lui le sorrise di rimando e si alzò, lo seguì con lo sguardo e lo vide prendere il mantello. Tornò sui suoi passi e la coprì..”dormi” le disse con voce dolce “ne hai bisogno”…lei si puntellò sui gomiti e gli posò un bacio sulla guancia, mormorò ”grazie” e distesasi sul giaciglio improvvisato chiuse gli occhi e si addormentò..

Si svegliò e si accorse che un nuovo giorno stava cominciando. Si mise a sedere e si guardò intorno, lì vicino c’erano i resti del fuoco acceso da Eragon la sera prima, un cavallo era legato ad un albero non lontano e stava pigramente mangiando; si girò dall’altra parte, in direzione del sole, i suoi occhi ci misero qualche secondo ad abituarsi alla luce, sorrise inconsciamente quando lo vide..Eragon le dava le spalle, seduto su un masso affiorante dal terreno, si era puntellato con i piedi sulla superficie irregolare della pietra e scrutava l’orizzonte con sguardo attento, con la destra serrava la punta dell’impugnatura della spada di Arya, la lama rivolta verso i piedi del masso, e con la sinistra ne teneva la parte centrale.
Si tolse il mantello di dosso e si alzò, si avvicinò ad Eragon e lo affiancò..il cavaliere la guardò con attenzione..”meglio?”..”meglio”..”ne sono felice, mi hai fatto preoccupare”, le sorrise e poi tornò a fissare l’orizzonte..rimasero così, uno di fianco all’altra, per lungo tempo...”è quasi ora di andare. Ho raccolto alcune radici mentre dormivi, sono vicino al fuoco..avrai fame, immagino”..”grazie”..le rivolse un debole sorriso..
Mentre l’elfa consumava la sua scarna colazione, Eragon sellò il cavallo, raccolse il mantello e cancellò con la magia ogni traccia del bivacco della sera precedente..Arya lo fissava preoccupata, aveva l’aria stanca e non aveva guarito i tagli sulle braccia, forse non aveva nemmeno guarito tutte le altre ferite se non quelle più gravi..Eragon stava sciogliendo la fune con cui aveva legato il cavallo, ma una mano scivolò sulle sue fermandolo..”dobbiamo andare, lo sai”..”non ti sei curato le ferite..” non era una domanda..”non ce n’è stato il tempo”..”siediti”..”non hai ancora recuperato le forze”..lei lo spinse delicatamente contro l’albero e gli si piazzò davanti..”sto bene, non preoccuparti”..lei non rispose, ma cominciò a sbottonargli la camicia..lui si irrigidì al tocco delicato e intimo dell’elfa..stava cercando di non arrossire, non sapeva bene nemmeno lei da dove le fosse uscita tutta questa audacia..aprì la camicia e scrutò con attenzione il petto muscoloso del cavaliere, pieno di graffi e di ferite..”queste non sono ferite da niente, Eragon, avresti dovuto curarle subito, ora sarà più difficile e lungo rimetterti in sesto”..lui abbassò gli occhi e le sorrise stupidamente..lei sorrise a sua volta e lo fece stendere per terra..poi delicatamente gli posò le mani sul petto e cominciò a guarirlo..
“ti ringrazio” disse Eragon riallacciandosi la camicia..Arya gli rivolse un debole sorriso..”allora andiamo”..sciolse le redini dal ramo e si voltò verso l’elfa..”prima tu”..Arya lo guardò preoccupata ”lascia che corra io di fianco al cavallo, sei stanco e debilitato”..”lo sei anche tu..monteremo insieme, saremo più lenti, ma potremo riposarci in sella”..Arya sorrise in assenso e saltò in sella..Eragon salì dietro di lei e la circondò con le braccia..prese le redini e lanciò il cavallo verso sud..

Fece rallentare il cavallo, c’era uno strano odore nell’aria..scrutò l’orizzonte preoccupato..che qualcuno li stesse cercando?..”molto probabile” disse Arya, girandosi per fissarlo negli occhi..Eragon annuì..”dovremmo cambiare itinerario”..lo guardò interrogativa..”ci aspettano al varco, se continuiamo su questa strada finiremo dritti nelle loro mani”..”possiamo fare un giro più largo però ci vorrà del tempo”..”siamo all’inizio dell’inverno, gli esseri umani hanno paura dei monti della Grande Dorsale, lì non li incontreremo di sicuro”..”puntiamo a nord allora, e speriamo che l’inverno non ci colga di sorpresa”…Eragon fece voltare il cavallo e lo lanciò al galoppo verso le montagne..

Eragon sentì una fitta al cuore nel rivedere quei paesaggi a lui tanto familiari..il cavallo si fermò sul ripido sentiero imboccato qualche ora prima..immerso nei propri pensieri, non si accorse che il cavallo si era fermato..Arya si voltò a guardarlo e posò la sua mano sulla guancia del cavaliere per ridestarlo dai suoi pensieri..alzò lo sguardo e si ritrovò a specchiarsi negli occhi dell’elfa, sorrise..”una frana ostruisce il sentiero, dovremo proseguire a piedi”..Eragon annuì e smontato da cavallo fissò preoccupato la frana che aveva ostruito il piccolo sentiero che correva, in quel tratto, tra due alte pareti di roccia liscia e senza appigli..Arya lo affiancò ”andiamo”..annuì e la seguì nella scalata..
La roccia friabile su cui si arrampicavano gli era familiare, sapeva che un passo falso sarebbe costato caro a entrambi..l’elfa si aggrappò a una roccia affiorante e fece leva per salire..la roccia si spezzò e Arya strisciò per un paio di metri lungo la parete di roccia senza trovare un appiglio..qualcosa l’aveva fermata..si voltò e vide il volto di Eragon contratto nello sforzo di sostenerli entrambi, le mani aggrappate alla roccia del canalone e i muscoli tesi e doloranti..”grazie”..gli disse con un flebile sorriso e lui con un cenno la invitò a proseguire la scalata..
Tornati sul normale sentiero, Arya si sedette a riposare di fianco al cavaliere..”mi hai salvato la vita”..”avresti fatto lo stesso per me”..lei gli sorrise di rimando..si alzarono, l’elfa gli prese la mani fra le sue e le guarì..”non dovevi”..”si che dovevo”..”d’ora in poi non dovremo più usare la magia o ci rintracceranno”..”sono d’accordo, usarla in questi territori è troppo pericoloso” disse Arya scrutando il cielo..”minaccia neve” le rispose alzando gli occhi verso il cielo..
I primi fiocchi si posarono sul terreno quando ormai stava scendendo la sera..”dobbiamo trovare un riparo per la notte”…lei lo fissò interdetta..”è solo qualche fiocco, di che hai paura?”..”conosco la Grande Dorsale, qualche fiocco può trasformarsi in una bufera in poco tempo”..”credo che dovremmo proseguire, se il tempo peggiorerà troveremo un riparo, non dovrebbe essere difficile”..”come vuoi, spero proprio di sbagliarmi”..ma poco dopo si alzò un forte vento gelido e i fiocchi cominciarono a scendere più fitti e in quantità maggiori..il cavaliere era abituato a un tempo del genere ma Arya non aveva mai affrontato un gelo simile e presto incominciò a tremare..Eragon si girò..”sei sicura di voler continuare?stai tremando dal freddo”..”non preoccuparti per me, è importante proseguire, posso resistere” gli disse con un finto sorriso rassicurante..il cavaliere scosse la testa interdetto e proseguì..
La neve scendeva sempre più fitta e quelli che erano sembrati solo pochi fiocchi si erano trasformati in una bufera vera e propria..Eragon sapeva che l’elfa non avrebbe resistito a lungo e che ben presto la sonnolenza portata dal freddo l’avrebbe sopraffatta..le lanciò un’occhiata e per la prima volta la vide indifesa, spaurita e dolorante..si fermò e aspettò che lo raggiungesse..”che succede?” gli chiese con voce debole..lui le prese la mano e voltatosi la condusse nel folto della foresta..Arya lo guardò interrogativa quando il cavaliere si fermò sotto un albero dalle fronde larghe..”ci fermeremo qui finchè non sarà passata la bufera”..”non ce n’è bisogno, sto bene”..Eragon le scrutò il volto con attenzione e notò il suo respiro irregolare.. si sfilò il mantello e la coprì..”ti congelerai”..Eragon sorrise e scosse la testa..”poco probabile”..si sedette e trascinò Arya per terra con sé..il cavaliere, seduto con la schiena contro il tronco dell’albero, aveva Arya inginocchiata di fronte a lui..”il modo migliore per non congelarci è mantenere la temperatura dei nostri corpi il più alta possibile”..”come?”..”il mio corpo riscalderà il tuo e il tuo riscalderà il mio…so che la prospettiva di passare delle ore abbracciata con me non ti alletta per niente, ma non ho nessuna intenzione di lasciarti congelare visto che abbiamo deciso di non usare la magia”..”e sia”..si sedette tra le gambe del cavaliere..”mettiti di traverso, devi esporre al freddo la minor superficie possibile del tuo corpo, per evitare di rimanerci dobbiamo assicurarci che il cuore, i polmoni e gli altri organi non scendano sotto una certa temperatura”..Arya si sistemò meglio, il busto abbandonato contro quello di Eragon e le  gambe rannicchiate tra quelle del cavaliere..Eragon la avvolse con le braccia..Arya si rannicchiò ancora di più e posò la testa nell’incavo tra la spalla e il collo del cavaliere..era  in imbarazzo ma allo stesso tempo si sentiva sicura e protetta come non si era mai sentita prima..”mi raccomando, non addormentarti o non ti risveglierai mai più”..”tranquillo non succederà” gli rispose, poi alzò la testa e lo guardò negli occhi..”grazie”..”e di cosa?”..”di tutto”..lui la guardò interrogativo..”non so bene a che cosa alludi ma è stato un piacere” le rispose con un largo sorriso rassicurante..si misero a ridere e Arya riappoggiò la testa e si strinse ancora di più al cavaliere..

La bufera stava rallentando la sua furia, dopo ore passate in silenzio Eragon decise di rompere quell’idilliaco momento..”la bufera sta sciamando, presto potremo riprendere la marcia”..l’elfa alzò il capo e annuì, il cavaliere la fissò per qualche istante con uno sguardo indagatore..”fammi vedere le mani”.. le prese le mani ..”piano!mi fanno male!”.. erano bluastre..”alziamoci”..Arya fece leva sulle gambe che però non ressero il suo peso, Eragon la sostenne..”come immaginavo..stai perdendo la sensibilità agli arti”..”non è un problema..non preoccuparti”..senza preavviso la prese in braccio e si incamminò..”dove stiamo andando?”..”ancora non lo so”..
..una lince e i suoi piccoli camminavano nella neve alta, si voltarono di scatto accorgendosi della presenza del cavaliere, la madre fece qualche passo in avanti e mostrò i denti..Eragon la raggiunse mentalmente e le parlò con voce pacata..”né io né la mia compagna vogliamo fare del male a te e ai tuoi piccoli, cerchiamo un rifugio caldo per riposarci..puoi aiutarci?”..nella mente vide un’angusta grotta ai piedi delle montagne, dopo uno stretto passaggio, una buca con dell’acqua fumante..”una sorgente d’acqua calda!”..il cavaliere chinò il capo e mentalmente ringraziò l’animale..
Arya aveva il viso nascosto dal mantello, ma percepì subito il cambiamento di temperatura..”dove siamo?”..”al caldo”..

”sento il calore avvolgermi il corpo..è la più bella sensazione che abbia mai provato”..Eragon la guardò sorridente..si erano tolti alcuni vestiti e gli stivali, Eragon era a petto nudo mentre Arya aveva una maglia leggera…l’elfa rise e si avvicinò al cavaliere seduto nell’acqua su una roccia affiorante..”grazie”..lui sorrise compiaciuto..Arya gli sfiorò la mascella con la mano e avvicinò il suo viso a quello del cavaliere..”sai mi ero sbagliata”..”a proposito di cosa?”..”di noi”..”non ti seguo”..”mi sono resa conto che i miei sentimenti per te vanno oltre la semplice amicizia”..detto questo avvicinò lentamente le sue labbra a quelle del cavaliere, fu lui a coprire la distanza..si alzò in piedi e la attirò a sé con delicatezza, l’elfa appoggiò le mani sul suo petto e sentì una sensazione di benessere invaderle il corpo..schiuse la bocca e la lasciò entrare...si staccarono ansimanti, Eragon sfiorò con le labbra il contorno della mascella di lei e le posò un bacio sul collo scorrendo con la mano la colonna vertebrale, la sentì fremere di piacere..decise di giocare un po’ con lui e iniziò a succhiargli il lobo dell’orecchio per poi scendere sul collo, fino all’attacco della spalla per poi risalire verso la bocca..lo fece indietreggiare fino a stendersi sul pavimento della grotta, le gambe ancora nell’acqua..prese a stuzzicarlo..salì a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo, si spostò sul petto, ne disegnò le curve con le dita e iniziò a giocare con i suoi capezzoli..Eragon gemette di piacere..”ho così tanto potere su di te, cavaliere?” disse lei con un sorriso malizioso..con un colpo di reni ribaltò la situazione..”più di quanto immagini” sorrise e catturò nuovamente la bocca dell’elfa..si staccò lentamente e la fissò negli occhi..”fa freddo…per ora basta così”..Arya annuì, Eragon si alzò e iniziò a rivestirsi..Arya lo raggiunse e si rivestì anche lei...

Giunsero al passo dopo ore di cammino, varcarono quello stretto passaggio tra le montagne e si ritrovarono davanti a uno spettacolo incredibile, la neve illuminata da alcuni  timidi raggi di sole sembrava fatta di diamanti e in lontananza il mare scintillava come di luce propria…i due viaggiatori contemplarono abbracciati quello spettacolo..



Cari amici, grazie per aver letto questa fanfic e per averla commentata; nell'originale c'erano parecchi spazi in cui ero andata a capo ma purtroppo non riesco a riprodurli qui sul sito, mi dispiace =(
Grazie ancora!!
  
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