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Autore: k_Gio_    22/12/2018    3 recensioni
In mezzo all'oceano succedono cose strane, si impartiscono lezioni di vita e si fanno incontri inaspettati.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pronti per la partenza


«E dai...lasciami rivestire! Arriveremo in ritardo!» disse ridendo Emma mentre cercava di annodare i lacci del bustino nonostante le mani di Killian stessero interferendo affinché fallisse.
«Pensavo che i bustini non ti piacessero...» ghignò sul suo collo provocandole piacevoli brividi di piacere. «Sto solo cercando di aiutarti...» e le mani presero ad insinuarsi sotto quella stoffa decisamente di troppo in quel momento. Emma si  appoggiò con la schiena al petto di Killian dietro di lei. Chiuse gli occhi inspirando il suo profumo. Avrebbe preferito rimanersene tra le braccia di Killian per tutto il giorno ma il suo stomaco reclamava cibo e poi non si faceva vedere da Anna ed Elsa dalla sera precedente. Prima che qualcuno bussasse alla sua porta si sarebbe fatta vedere lei. Basta interruzioni imbarazzanti.
Si era scoperta a voler amare il suo pirata ininterrottamente. Voleva fare l'amore con lui fino a crollare esausta tra le sue braccia. 
Erano stati giorni di scoperte per lei, cose che non si sarebbe mai sognata di fare, cose che non  pensava potessero succedere tra due individui. Non capiva come Regina potesse odiare tanto degli esseri che sapevano amare e donarsi completamente ad un altro. 
Elsa e Anna avrebbero aspettato un altro po'. Desistette dall'allacciarsi i nastri e si voltò per catturare in un bacio appassionato le labbra di Killian. Le mani ad intrecciarsi tra i capelli bruni per avvicinarselo il più possibile. Le labbra di lui si distesero in un sorriso malizioso ma che scomparve quasi subito volendo approfondire quel contatto. Le lingue iniziarono a scontrarsi voluttuose incrementando quel piacere che si stava propagando in entrambi i corpi avvinghiati. 
Killian la tirò su e le gambe di Emma si allacciarono al suo bacino continuando in quello scontro di baci e gemiti. 
Ancora sulla bocca di lui e trattenendolo per una guancia con la barba che le solleticava il palmo, Emma si discostò un minimo «Killian...dobbiamo» pensare e parlare in modo razionale era davvero difficile se si veniva interrotti coninuamente da baci bramosi. Killian premette le mani sulle natiche di lei facendo scontrare maggiormente i loro bacini, la gonna era solo un intralcio in quel momento.
«Emma...» la chiamò lui con urgenza tra un bacio e l'altro.  Lei gli prese il volto con entrambe le mani poggiandosi con la fronte sulla sua. «Killian ci aspettano» disse riprendendo fiato continuando tuttavia a tenerlo stretto.
«Vorrà dire che ci aspetteranno ancora un altro po'» e dicendolo si avvicinò alla parete facendo aderire la schiena di Emma e portando a termine quello che avevano iniziato.

«Vi avevamo dati per dispersi» ghignò maliziosamente Kristoff seduto a tavola. 
«Per un po' di ritardo? avremmo potuto fare anche più tardi...» sorrise sotto i baffi Killian mentre lanciava uno sguardo divertito alla donna accanto a lui che stava per sedersi alla tavola. 
«Avete avuto qualche problema?» chiese ingenuamente Elsa.
«Un problema con il corsetto» si giustificò Emma abbassando lo sguardo sul piatto per non tradirsi e ridere apertamente. 
«E co n la spazzola oserei dire» aggiunse divertita Anna che aveva ben intuito quale fosse stato il problema.  E di riflesso le mani di Emma andarono ad aggiustarsi le ciocche bionde più indomite del solito.
«Non stiamo parlando di reali problemi vero?» domandò allora Elsa intuendo il reale argomento della conversazione.
Anna le prese una mano «Dobbiamo trovarti un fidanzato sorella. O una fidanzata, è indifferente per me. Non ci scandalizziamo mica» iniziando con la sua parlantina.
«Assolutamente no! Anzi, tutt'altro...sarebbe un bello spettacolo...» fece maliziosamente Killian scorgendo sul viso della regina un improvviso rossore.
«L'importante è che siate arrivati.» sopraggiunnse Kristoff per salvare dall'imbarazzo più completo la cognata.  «Morivo di fame».

«Quindi hai deciso che partirai con Killian?».
Elsa ed Emma si erano messe sedute sul balcone e si godevano il tepore di quel pomeriggio soleggiato. Emma guardò prima il lembo di mare che si vedeva da quella parte del castello e poi tornò alla sua amica.
«Sì, mi dispiace Elsa ma»
«Non devi di certo scusarti! Non sei obbligata a rimanere qui» le sorrise serenamente «Quando vorrai venirci a trovare ci troverai qui. Non andiamo da nessuna parte. L'importante è che tu sia felice e che abbia capito cosa vuoi fare...e con chi lo vuoi fare»
Gli occhi di entrambe si fecero lucidi. Avevano instaurato davvero un bel rapporto ma non poteva permettersi di perdere l'uomo che amava. Sarebbe tornata a trovarle, questo sì. Perchè anche loro ora erano la sua famiglia.

Il rumore di alcuni passi risuonavano tra le pareti di quell'ambiente angusto. Per quanto fosse stato intento della regina farlo diventare un ambiente umano,  coloro che vi risiedevano non avevano contribuito ai miglioramenti sperati. La sola atmosfera trasudava di odio e cattiveria rendendo l'aria stessa pesante e soffocante. 
Delle chiavi tintinnarono e la prima grata venne trascinata di lato per far passare l'ospite.
Il piccolo tonfo di un sacchetto di monete che cadeva in un palmo guantato, il passaggio di una chiave. Pochi suoni,  tutti decisi e precisi nel loro scambio di battute. 
 Il soldato si fece da parte dando le spalle all'uomo che stava per entrare nella cella. Si guardò intorno ben sapendo che non ci sarebbe stato nessuno in quel momento. Sarebbe stato rischioso per entrambi.
«Due minuti» lo informò la guardia.
«Me ne basterà uno» e dicendolo la figura in nero accostò dietro di sé la seconda grata, quella della cella che lo interessava.
Sentendo la porta aprirsi, l'uomo sulla branda si mise seduto, cercando di capire di chi si trattasse. Sbiancò quando riconobbe il volto dell'altro.
«I-Io» provò a dire qualcosa ma l'uncino fu più veloce.
«Questo è per Emma» gli disse vicino all'orecchio mentre con la mano lo teneva fermo per i capelli e l'uncino gli squartava l'addome. 
«Questo è perchè mi sei sembrato un bastardo fin dal primo momento» e gli inflisse uno squarcio dall'orecchio alla bocca.
«E questo perché oggi mi gira bene e non ho tempo da sprecare per aspettare di vederti morire lentamente» e l'ultimo affondo gli aprì la gola in due. 
Vince non si era quasi accorto di essere morto prima che la cella si chiuesse di nuovo davanti a lui. Quasi.
I passi, sempre con cadenza ritmica si fecero via via sempre più lontani. Ma stavolta erano più leggeri.


«Ei dove sei stato?» gli domandò Emma dopo aver ricevuto un bacio inaspettato. 
«Ultimi affari prima di salpare» disse tranquillamente stringendole la vita e nascondendo il viso tra i capelli biondi che risplendevano di una luce dorata durante quel tramonto dal sapore malinconico. 
«Tutto risolto?» 
«Mmh» annuì non smettendo di stringerla. Ora potevano partire senza lasciare dietro di loro questioni irrisolte.
«Sono felice Killian»
«E vorrei vedere. Con uno come me ci mancherebbe altro»scherzò lui.
«Ma stai zitto. Senza di me saresti perso» continuò lei. Poi tornò seria. «Sul serio Killian, non mi importa se non ho più la coda o se tornerà solo in certe circostanze. Mi basti tu.» disse perdendosi con lo sguardo nello sbrilluccichio delle onde. «Per ora almeno. Poi appena mi stuferò ti mangerò» 
«Mi sembra giusto» e le baciò la testa assaporando quel momento di pace.

Elsa si era ritrovata tre donne al suo cospetto che chiedevano di poter vedere al più presto la presunta cugina della regina. Ben sapendo la vera storia di Emma, Elsa si era ben guardata dal chiamare la suddetta cugina. Ci volle vedere chiaro. 
Dalle domande che la regina porgeva alla donna mora, in quanto le altre due tacevano dietro di lei, intuì che mentiva.
Regina capitolò, stanca di prestarsi a quella farsa vuotò il sacco. Solo allora Elsa le concesse il beneficio del dubbio. Acconsentì a portarla da lei, ma pronta a renderla un ghiacciolo nel caso si fossero trattate di male intenzionate venute a cercare chissà cosa. Ultimamente il suo palazzo era un ricettacolo di gente anomala.


«Emma?!» 



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Si! Avete visto bene! Aggiornamento lampo!
Visto e considerando il periodo natalizio ho deciso che era meglio postare oggi, poi l'ultimo o penunultimo capitolo, in base a come mi girerà ehehehe, lo pubblicherò penso il 27. Così archiviamo questa storia e inizio l'anno nuovo con un cruccio in meno. E così avrò portato a termine il mio proposito di finire entro la fine dell'anno ahahahha.
Va be, non c'è molto da dire in realtà per questo capitolo. Pensavate che avrei lasciato il caro buon vecchio Vince a marcire tranquillo nella sua cella eh. Sbagliato. Fin troppo buona sono stata lo so, ma hei, Killian era contento e non gli andava di lasciare per troppo tempo la sua sirena da sola u.u e vorrei vedere visto che ora si possono dare alla pazza gioia ;)
Che altro, ah, ora Regina...vedremo dopo Natale cosa combinerà la nostra cara sovrana del mare. Idee? 
Il capitolo forse risulta un po corto ma se non lo avessi fatto sarebbe stato troppo lungo...e non mi andava xD
Quindooooosssssss grazie se siete arrivate fino a qui e se vi va ci sentiamo nelle recensioni. Grazie a chi nonostante tutto continua a leggere e recensire. Grazie Grazie Grazie.
Vi auguro buone feste e non fate indigestione di cibo, mi raccomado u.u 
Alla prossima
Gio

  
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