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Autore: Harley Sparrow    28/12/2018    1 recensioni
Anno 1993/1994
Mentre Harry Potter vive il suo terzo anno a Hogwarts, tre ragazzi Serpeverde del quinto anno si troveranno ad affrontare misteri inaspettati. Tra feste clandestine nel bagno dei prefetti, amori, delusioni, un misterioso cane nero che sembra perseguitarli e la minaccia del famigerato assassino Sirius Black che cerca di introdursi a Hogwarts, riusciranno Edmund, Margaret e Frannie ad arrivare a fine anno interi e a passare i G.U.F.O.?
*
Sono presenti anche personaggi Disney e de Le Cronache di Narnia, faranno da contorno alla storia. Vi consiglio di leggere l'introduzione per capire meglio come abbiamo gestito loro e i personaggi di Harry Potter.
*
Dal testo:
“Era…Era…”
“Sì” rispose Margaret, che aveva il volto rigato dalle lacrime.
“Ma cosa ci faceva un Dissennatore qui? È grave, praticamente siamo tutti disarmati!” disse Laetitia con la voce incrinata.
“Per Sirius Black, ovvio. Vorranno assicurarsi che non tenti di avvicinarsi a Potter. Ma è davvero assurdo mandarne uno qui sopra!” esclamò Frannie con rabbia.
Quei pochi istanti di gelo avevano riportato alla mente di tutti dei ricordi terribili.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Weasley, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Serpeverde
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until the very end'
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XVIII
 
GIUDIZIO UNICO per FATTUCCHIERI ORDINARI
 
 
Giugno arrivò ad una velocità sorprendente, e con sé portò l’estate. E i G.U.F.O.
I prati intorno al castello avevano assunto in quei giorni un bel colore verde brillante ed erano punteggiati da fiori di campo bianchi, gialli e rossi, che Aurora coglieva ogni giorno per illuminare la Sala Comune dei Tassorosso. Anche gli alberi erano fioriti e ospitavano migliaia di uccellini che rendevano tutto più allegro, anche se Mag iniziò a non sopportarli più dopo un paio di giorni. Anche dalla Foresta Proibita arrivava il profumo della natura in risveglio e Hagrid aveva annunciato che era nata una cucciolata di Snasi e di Knarl. La maggior parte degli studenti passava il tempo libero all’esterno, così il castello era diventato meravigliosamente tranquillo per i ragazzi che avevano bisogno di silenzio assoluto per studiare.
Frannie e Edmund, a volte seguiti da Jasmine e Aladdin, studiavano all’aperto, mentre Mag e Laetitia preferivano chiudersi in biblioteca, ma li raggiungevano sempre prima delle sei, orario in cui scattava il coprifuoco, per cambiare un po’ aria. I G.U.F.O. incombevano sulle loro teste come un Dissennatore e lo studio non lasciava loro un momento libero se non quelle brevi pause che passavano invidiando i ragazzi del primo e del secondo anno che scorrazzavano felici per i prati. Perfino Fred e George Weasley erano stati avvistati in biblioteca qualche volta, il che significava solo una cosa: la situazione era tragica.
L’euforia della finale di Quidditch era durata pochi giorni, dal momento che per tutti i ragazzi di tutti gli anni si avvicinavano gli esami. Nei corridoi era iniziato uno traffico illegale di pozioni in grado di migliorare la concentrazione o addirittura l’intelligenza. Un Corvonero si vantò di aver trovato il diadema perduto di Priscilla Corvonero e stava per venderlo a un ingenuo Tassorosso del primo anno. Frannie si era arrabbiata molto, anche se poi si era fatta quattro risate con i suoi amici.
“Ovviamente poi gli ho tolto dieci punti” disse con fierezza.
“Dieci? Non è un po’ troppo?” chiese Mag pensierosa.
Di solito ne toglievano meno per infrazioni del genere.
“Ma scherzi? Sfruttare l’ingenuità di un Tassorosso è molto grave” rispose Frannie convinta.
Mag fece per dire qualcosa ma Edmund parlò per primo.
“Dillo, Fran. In verità lo ha fatto solo per togliere punti a una Casa rivale”.
Frannie alzò le mani al cielo come per dire “chissà” e Mag alzò gli occhi al cielo.  
La prima settimana di giugno i professori smisero di spiegare nuovi argomenti e si concentrarono sul ripasso degli argomenti trattati in cinque anni. Interrogavano tutti i giorni senza dare voti né aggiungere o togliere punti, ma era ugualmente stressante, dal momento ogni giorno almeno uno del gruppo si rendeva conto di avere una lacuna in qualcosa. Alla fine dell’ultima lezione di Trasfigurazione la professoressa McGranitt aveva consegnato loro il programma dei G.U.F.O. Sarebbero iniziati la settimana successiva e avrebbero sostenuto un esame al giorno per due settimane.
“La mattina sosterrete il compito scritto relativo alla teoria della materia in questione, nel pomeriggio quello pratico. Naturalmente l’esame pratico di Astronomia si svolgerà di notte”.
Mag guardò sul foglio che le era stato consegnato e vide che Astronomia sarebbe stato uno degli ultimi esami, la sera prima di Storia della Magia, che si sarebbe tenuta nel pomeriggio.
“Vi avverto che non potrete imbrogliare durante gli esami” aggiunse l’insegnante soffermando lo sguardo in particolare sul terzetto Weasley, Weasley, Jordan.
“…Sui fogli che utilizzerete verranno applicati i più severi incantesimi. Anche le Piume vi verranno fornite da noi. Non potrete portarvi dietro Ricordelle, Polsini Copiativi e Inchiostro Autocorrettivo. Ogni anno ci sono almeno un paio di studenti che pensano di essere abbastanza furbi da poter aggirare le regole. Mi auguro che non siano fra i Grifondoro” continuò senza perdere di vista i suoi studenti. Frannie si scambiò uno sguardo con Edmund e quasi scoppiò a ridere. Giorni prima Fred e George avevano detto che stavano pensando ad un escamotage per introdurre qualche bigliettino per gli esami scritti.
“…Inutile dire che se vi troviamo a copiare o se vi azzardate a parlare con i vostri vicini, dovrete consegnare il compito senza poterlo completare. Inoltre il massimo voto che potrete sperare è Accettabile” concluse convinta di averli spaventati a sufficienza.
In realtà solo Mag e pochi altri erano davvero intimoriti. Non che la ragazza avesse messo in conto di copiare, ma erano cose che le facevano venire l’ansia a prescindere dalle sue intenzioni.
“Bene. Ci sono domande?” chiese distendendo il viso, meno seria “…Rosander?”
“Quando avremo i risultati?” chiese la ragazza sperando in una risposta che la soddisfacesse.
Dietro di lei, Frannie alzò gli occhi al cielo.
“Nel mese di luglio, via gufo” rispose la professoressa.
“Bene, così potremo stare senza pensieri per metà estate” disse Edmund sottovoce, facendosi sentire solo dalla compagna di banco e da Mag e Laets, sedute davanti a lui.
Mag non era totalmente d’accordo: avrebbe passato la prima parte dell’estate a mangiarsi le mani per l’ansia (e la seconda a piangere perché sarebbe andato tutto male).
Quando uscirono da lezione erano tutti un po’ agitati. Quel momento che avevano tanto sperato che non arrivasse si stava avvicinando ad una velocità fuori dal normale. Mancavano pochissimi giorni e nessuno si sentiva abbastanza pronto, ma, mentre Frannie ostentava una certa sicurezza (“c’è ancora tempo, e poi ci siamo dati da fare per tutto l’anno! Andrà benissimo!”), Mag era decisamente più giù di morale (“Oh no, non ricordo neanche come si fa ad aprire una porta con la magia!”). Edmund invece rimaneva in silenzio, ma solo perché era perennemente nauseato. Avrebbe voluto zittirle entrambe.
Fortunatamente però, passato quel giorno di assestamento, si calmarono tutti. Mag fece un programma di studio dettagliatissimo, ora per ora, per le tre settimane successive. Non rispettava mai i suoi programmi perché in fondo era pigra quasi quanto Frannie, ma farli la tranquillizzava. Decise inoltre che era meglio tenersi per sé tutte le paranoie che le passavano per la mente e si chiudeva in biblioteca per ore senza fiatare. Poi, a fine giornata, si univa agli amici per il giro al lago quotidiano. Nessuno di loro studiava di sera.
Alla fine passarono la domenica a ripassare insieme gli incantesimi in cui riuscivano peggio. Fortunatamente nel gruppo c’era sempre qualcuno in grado di spiegare agli altri due – o tre, quando c’era anche Jasmine – quelli in cui gli altri non riuscivano. A cena nessuno aveva molta voglia di chiacchierare tranne Frannie e Jasmine. Mag era occupata a ripassare mentalmente tutto quello che le serviva per il giorno dopo, mentre Edmund ogni tanto le faceva domande stupide apposta per metterla in difficoltà e ridere di lei, che diventava paonazza e lo insultava.
A un certo punto furono tutti distratti dall’arrivo degli esaminatori, un gruppo di streghe e maghi piuttosto decrepiti che furono accolti da Silente in persona e invitati a sedersi al tavolo degli insegnanti.
“…Quindi domani avremo a che fare con loro?” chiese Mag preoccupata.
“Suppongo di sì” rispose Frannie tranquillissima “Dicono che quella lì, con il mantello rosa, abbia esaminato Silente tipo mille anni fa”.
“Cosa? Quanti anni ha? Centocinquanta?” chiese Edmund scoppiando a ridere.
“Possibile, a giudicare dall’aspetto” rispose Mag osservando divertita quella vecchietta incredibilmente arzilla che aveva una magnifica ragnatela di rughe sul volto.
“Tutti hanno avuto il loro canto del cigno. Il suo è finito da almeno mezzo secolo” disse Frannie suscitando le risate dei due amici e di altri ragazzi che avevano sentito e probabilmente stavano pensando alla stessa cosa.
Dopo cena rimasero in Sala Grande a chiacchierare con i gemelli Weasley per una buona mezzora. I due sembravano totalmente a loro agio, per nulla intimoriti e stranamente diedero a Mag un po’ di forza. Forse perché sapeva per certo che esisteva qualcuno meno preparato di lei.
Aurora passò al tavolo per salutare i tre amici, un po’ tesa. Anche Tony si avvicinò per chiedere a Frannie come stava andando lo studio e quella perse la parola per la prima volta in una settimana.
Una volta arrivati in Sala Comune si accorsero che era molto silenziosa, merito dei ragazzi del settimo anno che avevano fatto una strigliata agli studenti più giovani. Gli unici studenti più tesi di quelli del quinto anni erano quelli del settimo, che l’indomani avrebbero iniziato con i M.A.G.O.
Mag decise di andare a dormire presto, così da poter rimanere sola con le sue paranoie, che premevano per emergere, mentre Frannie e Jasmine rimasero sveglie più a lungo, seguite da Edmund che era in ansia, ma aveva anche bisogno di stare con qualcuno.
A colazione nessuno fu molto loquace. Malfoy si avvicinò al gruppetto per far loro il suo in bocca al lupo. L’unica che gli sorrise a trentadue denti fu Frannie, ma Mag si sforzò di sorridergli debolmente, apprezzando vagamente il gesto. Terminata la colazione gli studenti del quinto e del settimo anno furono mandati nella sala d’ingresso per attendere che sistemassero la Sala Grande, dove si sarebbero tenuti gli esami. Peter Pevensie era piuttosto teso, ma trovò ugualmente la forza per salutare Edmund.
“Tutto bene?” chiese al fratello mettendogli una mano sulla spalla.
“Secondo te?” sbottò Edmund in preda all’ansia.
“Sono sicuro che andrai benissimo, Ed!” gli disse il fratello. Incapace di aggiungere altre parole di sostegno pensò di dargli qualche consiglio pratico.
“Sicuramente vi chiederanno gli incantesimi Rallegranti, fate attenzione!” disse facendo un sorriso incoraggiante a tutto il gruppetto.
“Che cosa?! Io neanche li ho ripassati!” squittì Mag maledicendo mentalmente Frannie per averla costretta a lasciare i libri nel dormitorio.
“Non li hai ripassati perché li conosci meglio di me” disse Frannie alzando gli occhi al cielo.
Mag arrossì. Frannie aveva ragione, in effetti li sapeva eseguire piuttosto bene.
“Oh” fu tutto quel che riuscì a dire.
Fortunatamente dopo una mezzora li chiamarono Casa per Casa e li fecero accomodare.
L’aspetto della Sala Grande era completamente diverso dal solito. I grandi tavoli delle Case erano stati sostituiti da banchi singoli disposti in due file che occupavano la Sala in tutta la sua lunghezza. Al tavolo degli insegnanti erano seduti Vitious, la McGranitt e una Cooman piuttosto contrariata. Forse quel giorno non era propizio per fare assistenza agli esami ma Silente se n’era fregato.
Un grande orologio levitava davanti agli studenti. Quando tutti furono seduti, la professoressa McGranitt mosse la bacchetta e i fogli che i ragazzi avevano davanti si girarono, permettendo agli studenti di leggere le domande. Mag aveva trattenuto il fiato fino a quel momento e quando lesse le prime domande finalmente si calmò e iniziò a scrivere.
- Scrivi la formula dell’incantesimo per far volare gli oggetti.
- Descrivi il movimento della bacchetta che occorre per questo incantesimo.
Decisamente semplice.

 
*

“Avranno chiesto gli incantesimi di levitazione per far prendere una A anche ai peggiori” disse Frannie quando uscirono dalla Sala.
“Io ho un dubbio atroce su quello che ho scritto sugli incantesimi di Locomozione, ma se controllo adesso mi rovino l’estate” disse Mag con una smorfia.
Pranzarono tutti insieme ancora un po’ tesi e poi si riunirono nell’aula accanto alla Sala Grande, in attesa di essere chiamati, questa volta in ordine alfabetico, per l’esame pratico. Jasmine e Aladdin furono i primi, così, appena uscirono, vennero sommersi di domande dai più ansiosi – Mag era fra di loro – che fortunatamente si resero conto ben presto che era un esame piuttosto facile.
Frannie entrò fra i primi e le chiesero di far fare qualche capriola a una piuma e di duplicarla; poi il suo esaminatore le mise davanti un mattone e le chiese di rimpicciolirlo e di farlo levitare fino a una cesta a una decina di metri da lei. Uscì decisamente soddisfatta. Per il quieto vivere decise di tornare dai due amici che ancora attendevano di essere esaminati, ma non rimase a lungo con loro perché altrimenti sarebbe stata la vota buona che avrebbe dato un ceffone a Mag.
A Edmund chiesero di Appellare una scopa che era stata riposta in fondo all’aula, di cambiare il colore a una tazza e di ingrandire un calzino. Anche lui se la cavò egregiamente. Erano domande davvero semplici. Quando uscì rimase a far compagnia a Mag, che nel frattempo si era rilassata parecchio, anche se non fiatò finché non fu il suo turno.
A lei chiesero in un primo momento di far levitare una sedia e di farla trotterellare per la Sala Grande, poi l’Incantesimo Aguamenti. Quando uscì era anche lei sorridente.
“Bene, fuori uno!” disse a Edmund mentre andavano a cercare Frannie.
La trovarono in cortile con Tony, seduti sotto un’arcata e immersi in una conversazione che a quanto pare li divertiva parecchio, forse sul buffo esaminatore che avevano avuto in comune, dato che McMartian era entrato mentre Frannie usciva. 
“Che facciamo, li lasciamo soli?” chiese Mag titubante.
Si sentiva in colpa al pensiero di intromettersi nel loro discorso.
“Andiamo, così potremo ricattarla per qualcosa” disse Edmund con un’alzata di spalle e un sorriso malefico.
I due amici tornarono in Sala Comune stando attenti a non farsi vedere.
“Secondo te troverà mai il coraggio per dichiararsi?” chiese Mag sedendosi su un divanetto con un sospiro.
La Sala Comune dei Serpeverde era la migliore in assoluto in estate: era fresca, silenziosa, non batteva quasi mai il sole e comunque arrivava filtrato dalle acque del Lago Nero. Fuori faceva decisamente caldo.  
“Chi lo sa” rispose Edmund “non la biasimo però. Non è semplice, alla fine la capisco”.
Mag non capì per quale motivo Edmund avesse distolto lo sguardo mentre diceva le ultime parole. Sembrava imbarazzato e quel gesto la fece imbarazzare a sua volta, tanto che anche lei abbassò lo sguardo. Fortunatamente si ritrovò fra le mani la borsa con dentro i libri. Ne estrasse quello di Trasfigurazioni Avanzate e lo trovò un buon appiglio per cambiare argomento.
“Ce la farà” tagliò corto con una certa titubanza.
“…Allora… tu sei capace di Trasfigurare un libro in un pettirosso?” chiese iniziando a legarsi i capelli. Sarebbe stato un pomeriggio lungo.
Quando una mezzora dopo Frannie li raggiunse in Sala Comune, aveva un gran sorriso impresso sul volto. Trovò i due amici che ridevano fino alle lacrime davanti a uno strano essere che sembrava un merlo; aveva ancora qualche piuma bianca, un’ala a forma di copertina di un libro e sul becco era ancora impresso il marchio della casa editrice.
“Che state facendo?” chiese unendosi al gruppo.
“Guarda cosa ha fatto Ed” disse Mag con le lacrime agli occhi mentre si sorreggeva alla spalla dell’amico per non cadere a terra.
“E tu da quando ridi durante la preparazione degli esami?” chiese la ragazza incuriosita.
“Da quando non ho più le forze per farmi prendere dal panico” rispose Mag ricomponendosi.
Con un colpo di bacchetta fece tornare lo strano libro-uccello al suo stato originario.
“Credo che si faccia così” disse ponendo a terra il libro e toccandolo con la bacchetta.
Pronunciò a bassa voce la formula e in poco tempo il libro si rimpicciolì fino a diventare una pallina di piume marroncine e rosse, dalla quale uscì la testolina di un pettirosso.
“Brava Mag!” disse Edmund ammirato. Lei sorrise soddisfatta.
“Va bene, direi che per oggi abbiamo ripassato abbastanza” disse Frannie buttando a terra la sua borsa.  
“Ma se abbiamo appena iniziato!” protestò Mag.
Però nemmeno lei aveva molta voglia di ripassare ancora. Avrebbe fatto una lettura veloce prima di andare a dormire.
L’esame di incantesimi era servito molto per sbloccare l’ansia di Mag e Edmund. Certo, Trasfigurazione sarebbe stato decisamente più difficile, ma a fine giornata erano così stanchi che non avevano le forze necessarie per ripetere lo stress del giorno prima. Frannie era arrivata a quella conclusione mesi prima, forse addirittura anni prima, per cui non ebbe problemi a ripassare velocemente gli appunti con Mag, prima di andare a dormire.
L’indomani, al risveglio, erano tutti tesi, di nuovo. Mag aveva sognato che Silente la Trasfigurava in un ananas e a colazione lo raccontò agli amici, dato che i suoi sogni sembravano sempre divertirli molto. Quando finirono di mangiare tornarono tutti seri; Mag e Edmund si chiusero in un silenzio di raccoglimento, Frannie intanto spiegò con calma a Fred e George la Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi, dato che sembravano non averla mai sentita nominare prima.
Furono chiamati fuori dalla Sala Grande come il giorno precedente e attesero di essere chiamati. Mag andò a parlare con Laetitia e un gruppo di Corvonero per ingannare l’attesa. Vedere Elsa così tesa le diede la forza di affrontare l’esame. Intanto Peter chiese a Edmund come era andato l’esame del giorno prima e si scusò per essere poco presente in quei giorni.
“Ci mancherebbe, hai gli esami anche tu” rispose Edmund abbassando lo sguardo.
Era felice di condividere quel momento importante della sua vita scolastica con il fratello.
Questa volta a fare sorveglianza c’erano, oltre alla McGranitt, il professor Lupin e la Burbage. Quando dissero che potevano iniziare si sentì un grido di esultanza dal fondo della sala: la prima domanda era proprio sulla legge di Gamp e i Weasley ne erano felici. Forse era l’unico argomento che conoscevano.
Le domande vertevano su tutti gli argomenti che avevano trattato in quegli anni, dall’evanescenza all’evocazione. Una domanda particolarmente difficile fu quella sulla detrasfigurazione dei mammiferi, ma alla fine Mag, Edmund e Frannie consegnarono i test piuttosto tranquilli. Frannie andò completamente in tilt quando Lupin le chiese gentilmente come stava andando.
“Ben-Nono lo so” rispose imbarazzata. Poi si voltò e lasciò la Sala a passo spedito.
Al pomeriggio, l’esame di pratica andò piuttosto bene per Frannie e Edmund, mentre Mag andò in confusione e al posto di far evanescere una sedia la trasformò in un pollo che urlò e disturbò tutta la stanza. Frannie e Edmund invece riuscirono a trasfigurare e detrasfigurare tutto quello che l’esaminatore metteva loro davanti.
Quando uscirono non parlarono molto dell’esame, anche se Frannie continuava a ridere per il galletto che era spuntato fuori a un certo punto.
“Direi che il peggio è passato” disse Mag per cambiare argomento “…Fino a lunedì, ovvio”.
“Già, pozioni” disse Frannie con una smorfia “venerdì io e Ed abbiamo Babbanologia e non so cosa mi inventerò”.
“Non lo so nemmeno io, tranquilla” disse Edmund ridendo.
“Io invece ho Aritmanzia e se mi va male mi sparo” sospirò Mag.
Ci teneva molto a quella materia.
“Che vuol dire ‘mi sparo’?” chiese Edmund allarmato.
“Ah, ehm… Vuol dire che mi uccido con una pistola… è una specie di bacchetta che spara solo piombo. I Babbani la usano per uccidersi fra di loro”
“Che schifo” disse Frannie con una smorfia “La Burbage ce le ha fatte studiare quelle cose. Meglio la Magia, anche per uccidere”
“I Babbani sono molto fantasiosi nel trovare nuovi modi per torturare il prossimo” disse Mag con un’alzata di spalle “Però se ti sparano puoi salvarti, un Avada Kedavra ti uccide anche se ti prende il braccio”.
“Queste cose erano in programma?” chiese Frannie a Edmund.
“Sì, ma sono alla fine del libro, figurati se ho avuto il tempo di leggerle” rispose il ragazzo.

 
*

Mercoledì toccò a Erbologia, e anche questa volta i tre Serpeverde furono sicuri di essersela cavata piuttosto bene, anche se durante l’esame pratico Edmund rischiò di perdere il suo Fungo Saltellante. L’indomani li attendeva Difesa contro le Arti Oscure. Il professor Lupin aveva raggiunto i suoi studenti nella Sala d’Ingresso e aveva augurato a tutti buona fortuna.
“…E mi raccomando, prima di iniziare fate un bel respiro profondo e vedrete che tutto vi sembrerà più semplice!” disse con un gran sorriso prima di sparire dietro le porte della Sala Grande.
Quando si sedettero notarono con piacere che tutti gli argomenti richiesti erano stati trattati proprio quell’anno.
“Indicate i cinque segni che identificano un lupo mannaro” era la prima domanda.
Frannie si guardò intorno e notò che Mag stava già scrivendo e Lupin era un po’ più pallido del solito mentre leggeva le domande dal compito di un Corvonero in prima fila.
Le altre domande riguardavano le Maledizioni Senza Perdono, gli incantesimi difensivi di livello avanzato come il Protego Horribilis, l’Incantesimo contro gli intrusi e quello di Rallentamento e infine la teoria dell’Incanto Fidelius.
Quando uscirono si scambiarono le proprie impressioni, tutti e tre piuttosto soddisfatti.
“Non era male” disse Mag incerta se cantare già vittoria oppure no.
“Sono argomenti che abbiamo trattato quest’anno, Lupin ce li ha spiegati bene!” disse Frannie con orgoglio.
“Se avessimo avuto Allock anche quest’anno sarebbe stata una tragedia” disse Edmund mentre si avviavano per il pranzo. Mag scoppiò a ridere.
“Sì, immagino! Avremmo dovuto rispondere alle domande con quel che sapevamo, tipo il colore preferito di Allock o la sua più grande ambizione!” disse Frannie ridendo al solo pensiero.
“A proposito, come diavolo ha fatto Susan l’anno scorso?!” chiese Mag.
“Ah, non lo so. Però ha preso E” rispose Edmund con un’alzata di spalle.
Anche l’esame pratico andò molto bene a tutti. Furono chiesti tutti gli incantesimi difensivi che avevano trovato nella teoria e in più incantarono un’armatura per permettere ai ragazzi di effettuare gli Schiantesimi senza dover ricorrere agli esaminatori o altri membri dello staff di Hogwarts come vittime sacrificali.
Alla sera erano tutti piuttosto stanchi. Mentre Edmund e Frannie facevano la ripassata (o meglio, la studiata) dell’ultimo minuto, Mag si esercitò con qualche equazione, andando in panico perché un risultato non le veniva giusto. Edmund le chiuse il libro e glielo sequestrò, obbligandola a rispondere alle domande sue e di Fran sui Babbani. Alla fine nessuno dei tre aveva voglia di studiare, così Frannie sfidò Mag a scacchi mentre Edmund assisteva e si prendeva gioco di loro.
“La prossima volta aiutami, al posto di fare il cretino” disse Mag mentre la Regina di Frannie distruggeva il suo cavallo.
 
*

Mentre Laets, Tony e Mag attendevano il loro test di Aritmanzia, Frannie, Edmund e i gemelli Weasley se la ridevano sull’ossessione di Arthur Weasley per i Babbani.
Quando uscirono dall’esame, che sarebbe stato solo scritto, Mag e Tony si scambiarono le impressioni sul loro esame, mentre Laetitia ascoltava nauseata.
“Alla domanda tre mi è uscito 25” disse Mag.
“Anche a me, bene” rispose Tony entusiasta.
“E l’ultima equazione era impossibile, vero?”
“Sì, stavo per sbagliare un calcolo ma alla fine mi è uscito quel risultato”
Mag avrebbe voluto chiedergli tutti i risultati ma le sembrò di essere troppo molesta, e poi era sicura che il voto sarebbe stato molto alto, anche se non lo avrebbe mai detto ad alta voce. Fortunatamente in quel momento uscì anche Frannie, che si diresse verso i tre amici.
“Allora?” chiese Mag guardando l’espressione sconvolta dell’amica.
“C’erano domande assurde”
Arrivò anche Edmund, quando li vide si illuminò leggermente, ma era evidente che l’esame lo aveva messo a dura prova.
“Menomale che per questa settimana è finita” disse Frannie.
I cinque si sedettero al tavolo. Laets e Tony erano curiosissimi di conoscere le domande che erano state fatte a Babbanologia, quindi rimasero con loro.
“Non ditemi le risposte giuste, altrimenti inizio a deprimermi” disse Frannie prima di elencare le domande.  
Avevano chiesto anzitutto di elencare tre mezzi di trasporto particolarmente amati dai babbani.
“Io ho scritto il treno, il monopattino e la moto”.
“Io ho messo l’automobile, la moto e il cavallo” disse Edmund speranzoso.
Mag e Laets si guardarono in faccia e fecero di tutto per non scoppiare a ridere per il monopattino. Tony invece guardò Frannie incoraggiante.
“Poi hanno chiesto a quale età diventano maggiorenni i babbani inglesi e cosa comporta per loro la maggior età”.
“Non hai scritto che possono smaterializzarsi, vero?” disse Mag ridendo.
“Certo che no!” si affrettò a dire Frannie, ma non disse nulla di quel che aveva scritto, probabilmente aveva scritto comunque una castroneria.
“Poi un’altra domanda era sui vestiti. C’era un elenco di capi d’abbigliamento e dovevamo collegarlo al gruppo giusto, tipo ‘notte’, ‘giorno’, ‘sera’, ‘elegante’…”
Avevano anche fatto una domanda con la proporzione:
Quidditch : Maghi = ? : Babbani
Rimasero a discutere per un po’ su quale fosse la risposta giusta. Mag sosteneva che fosse il cricket, sport nazionale del Regno Unito, mentre Tony era indignato perché poteva essere di tutto e quindi la risposta di Frannie “Golf” era giusta.
“Sì ma sicuramente parlava di sport nazionale!” insistette Mag.
Frannie, dall’altro lato del tavolo, le pestò un piede. Nessuno doveva scaldarsi contro il suo Tony.
Le ultime domande erano state un vero disastro. L’unica cosa che consolò Frannie fu il fatto che nemmeno Mag e gli altri avrebbero saputo rispondere in maniera precisa. Domande come “Chi l’ha inventata e come funziona una lampadina” oppure “Spiega come funziona un motore” o addirittura “L’evoluzione dei sistemi di riscaldamento babbani”, domanda che l’aveva stroncata completamente. Poi c’era il problema da risolvere: “Sei in casa Babbana e va via l’acqua. Come risolvi il problema senza bacchetta?”.
“Alzo la cornetta del telefono e chiamo l’idraulico” disse Mag con un’alzata di spalle.
“No, lei voleva che spiegassimo come si aggiustano i tubi” disse Edmund con aria contrita.
“Che cosa stupida” disse Laetitia ridendo.
Anche Tony fu d’accordo: era un esame senza senso per la maggior parte delle domande.
Durante la prima parte del week-end nessuno ebbe la forza di prendere in mano un libro. Il sabato pomeriggio Mag decise di fare un riposino per riacquistare un po’ di forze, ma finì per dormire più del dovuto e quando si svegliò era quasi l’ora del tè. Raggiunse gli amici in cortile con l’aria piuttosto sbattuta.
“Ma non potevate chiamarmi? Era dall’una che dormivo!” disse con una punta di fastidio quando vide Frannie e Edmund che ridevano a una battuta di Fred – George si era fatto prendere dal panico ed era nella Torre dei Grifondoro a studiare per Pozioni.
“Hai ragione, Mag, ti sei persa un pomeriggio di dolce far niente” disse Frannie con un gran sorriso. L’amica alzò gli occhi al cielo.
“Domani starò in biblioteca tutto il giorno” borbottò.
Alla fine ci rimase solo fino al primo pomeriggio. Edmund e Frannie erano rimasti in Sala Comune per studiare insieme, mentre lei aveva bisogno di pace e silenzio, così era andata in biblioteca. Quando tornò in Sala Comune scoprì che i due si erano decisi a studiare da poco, perciò per lei fu come un ripasso – l’ennesimo.
L’esame di Pozioni non fu così difficile. In assenza del professor Piton erano tutti stranamente rilassati e risposero alle domande senza troppa fatica. Anche l’antidoto che dovettero preparare al pomeriggio fu più semplice del previsto. Per loro, almeno.
Lo scritto di Astronomia fu una passeggiata solo per Edmund, mentre per Mag fu più difficile, soprattutto quando si dimenticò i nomi di tre delle innumerevoli lune di Giove. Frannie invece fu felice di aver elencato alla perfezione tutte le stelle appartenenti alla costellazione di Orione.
Anche in Cura delle Creature Magiche Edmund fu quello che se la cavò meglio, anche se Mag e Frannie furono più brave di lui a scegliere la dieta adatta per un Unicorno malato.
Divinazione andò bene solo a Frannie. Mag e Edmund se la cavarono, ma non erano minimamente motivati e alla fine avevano dedicato non più di mezzora al ripasso. L’esame era solo pratico e dovettero prima cercare il futuro nella sfera di cristallo, poi nelle foglie di tè. Mag, presa dal panico, descrisse uno strano essere peloso che aveva visto attraverso la sfera di cristallo e si era resa conto dopo che era un sopracciglio dell’esaminatrice. Edmund invece vide il Gramo nelle foglie di tè e andò in confusione, indeciso se era lui a dover morire o il suo esaminatore, o entrambi. Insomma, tre anni passati ad inventarsi ogni sorta di sofferenza erano serviti a passare gli esami con la Cooman, ma non i G.U.F.O. Tony invece era sicuro che sarebbe stato bocciato, ma non gli importava assolutamente nulla.
“Così abbandonerò questa materia idiota” disse mentre usciva dall’aula con Frannie “Non mi dovrò più preoccupare quando Giove entra in contatto con Saturno o quando le foglie di tè mi informano che la mia vita farà schifo”.
Frannie gli diede ragione, anche se tutto quello che lui vedeva come inutile e stupido, per lei era puro divertimento.
Nel pomeriggio dovettero affrontare lo scritto di Antiche Rune. Mag uscì quasi piangendo, mentre Frannie era sicurissima di aver fatto un buon lavoro.
Quel giovedì sembrava non finire mai. Alla sera avrebbero avuto l’esame pratico di Astronomia, mentre il pomeriggio seguente li attendeva l’ultimo temutissimo esame: Storia della Magia.
Dopo cena tornarono in Sala Comune per ripassare fino alle undici. Mag era così in ansia per il giorno dopo che dopo mezzora di ripasso della mappatura celeste prese in mano gli appunti di Storia della Magia, decisamente più importanti.
Quando arrivarono in cima alla Torre di Astronomia rimasero incantati dallo spettacolo che offriva il cielo quella notte. L’aria era frizzante, profumata di estate, la luna crescente illuminava il cielo in modo tenue e permetteva di ammirare le stelle. Ognuno prese posto dietro un telescopio e iniziò a completare la mappa muta che aveva davanti. Dopo un’ora e mezza avevano finito tutti. Mag corse a dormire, mentre gli altri, più tranquilli, rimasero svegli ancora un po’.
L’indomani si svegliarono verso le nove e passarono l’intera mattinata a ripassare gli eventi principali della storia magica fino al XIX secolo, o meglio, Mag e Edmund ripassavano, Frannie li ascoltava distrattamente e ogni tanto interveniva con domande a cui Mag rispondeva subito parlando così velocemente da non riuscire a prendere fiato. La maggior parte degli argomenti li sentiva per la prima volta in vita sua.
Mag era tesissima. Prendere meno di E l’avrebbe distrutta nell’anima e le dispiaceva che quell’esame fosse stato messo al termine di quelle due settimane così stressanti.
Mentre si avviavano verso la Sala Grande, Edmund si accorse che l’amica era piuttosto agitata, così abbassò lo sguardo e sussurrò “Andrai benissimo”. Sentendo l’amico parlare, a Mag tremò il cuore, ma per ragioni che non comprese. Non gli rispose, ma a lui bastò il sorriso tremulo che fece. Accanto a loro, Frannie fece una smorfia strana. Stava cercando di reprimere un sorriso.
Quando si trovarono davanti le domande, Mag iniziò a scrivere prima di averle lette tutte, appuntandosi date e nomi che aveva paura di dimenticare. Il professor Ruf sonnecchiava davanti agli studenti mentre un annoiato Piton teneva particolarmente d’occhio i Grifondoro e la professoressa Sprite controllava perlopiù i Tassorosso.
Frannie non ricordava una sola data, ma riuscì a ricostruire in maniera più o meno convincente la prima guerra dei Goblin. Sulla figura di Napoleone Bonaparte e la sua presunta alleanza con un mago oscuro tedesco non sapeva quasi nulla, mentre Mag e Edmund scrissero tutto per filo e per segno.
Alcune domande riguardavano re inglesi medievali che furono aiutati da maghi o streghe, altre erano dei vero o falso con una sfilza di date che Mag ricordava per la maggior parte, ad altre arrivò con il ragionamento. Una domanda riguardava la formazione della Confederazione Internazionale dei Maghi, mentre un’altra chiedeva di spiegare le tre volte in cui era stato violato lo statuto di segretezza nel corso del XVIII secolo. L’ultima domanda, alla quale arrivò stremata, riguardava un tema che amava particolarmente: la caccia alle streghe del XV secolo, ma si accorse con orrore che non ricordava bene una data.
Quando consegnò aveva gli occhi spiritati, i capelli legati male in un momento di isteria, ed era piuttosto accalorata. Piton la squadrò come se la studentessa avesse appena fatto una corsa intorno al castello e le ritirò il compito senza proferire parola alcuna.  
Frannie e Edmund erano già usciti da una ventina di minuti e l’aspettavano parlando di cosa avrebbero fatto fino alla settimana successiva, in attesa del ritorno a casa. Mag non li ascoltò e appena varcò la soglia tirò fuori dalla cartella il libro di storia e iniziò a sfogliare febbrilmente le pagine.
“Credo di aver sbagliato la data della cattura della strega One-Eyed Gwendoline” disse senza nemmeno degnare gli amici di uno sguardo.
Frannie fu tentata di estrarre la bacchetta e dare fuoco al libro dell’amica.
“Era il 1387, hai scritto giusto” disse Edmund prendendole il libro dalle mani.
“Come fai a sapere che ho scritto giusto?” chiese Mag guardandolo frastornata.
“Non mi ricordavo il nome della strega e allora mentre la Sprite e Piton non guardavano ho sbirciato il tuo compito” rispose lui con noncuranza.
“CHE COSA!?” squittì Mag con la voce più acuta del solito “E se abbiamo sbagliato entrambi e ci beccano?! Oh no, oh no no no”.
“Ma se è giusto cosa te ne frega?” disse Frannie scoppiando a ridere per la scenetta che le stava offrendo l’amica.
“Che altro hai copiato? Edmund, se mi bocciano sarà colpa tua! Ti odio” esclamò la ragazza in preda al panico.
Io vado al lago con i gemelli… Raggiungetemi quando avete finito” disse Frannie affrettando il passo e lasciandoli soli a battibeccare.
“…Ti ho detto che la data è giusta, guarda!” le passò il libro “e comunque datti una calmata! Non ho copiato nient’altro…!” disse cercando di non mostrarsi colpevole.
Non si aspettava una reazione del genere, altrimenti non glielo avrebbe neanche detto; non voleva di certo turbarla, anzi, voleva rassicurarla.
“Lo spero per te” sbottò Mag “Cavolo, e se ti avessero beccato? C’era Piton, ti rendi conto?”
“Sarebbe stata colpa mia” disse lui sbuffando.
“E io sarei stata tua complice!”
“Ma non è successo” esclamò il ragazzo esasperato e divertito al tempo stesso.
“Ringrazia il cielo, perché altrimenti ti avrei ucciso sul posto”
“Non avevi la bacchetta” la schernì Edmund.
Con le mie mani” puntualizzò Mag.
“Va bene, va bene, scusamidisse lui cercando di non ridere e di mostrarsi genuinamente pentito del suo orribile atto “Andiamo dagli altri, ok?”
Ok” disse Mag strappandogli il libro dalle mani.
“…E pensare che se me l’avessi chiesta durante l’esame te l’avrei detta senza problemi…” borbottò Edmund cercando di mascherare il divertimento che stava provando, anche se l’amica lo stava facendo rimanere un po’ male.
Mag si bloccò mentre risistemava il libro nella cartella. Edmund aveva ragione, sapeva essere davvero egoista quando si trattava di esami.
“…Sai una cosa? Non avresti dovuto dirmelo” disse riponendo il libro e tornando a guardarlo.
“…Però grazie, è bello sapere che c’è qualcuno meno egoista di me per queste cose” aggiunse dandogli una gomitata con affetto. Le era impossibile rimanere arrabbiata con Edmund, gli voleva troppo bene.
“Non c’è di che” rispose lui tornando a sorridere.
“E grazie anche per avermi sopportata” aggiunse lei “Sono stata insopportabile in questi giorni, vero?”
Settimane” puntualizzò lui ridacchiando “…Comunque figurati, tutto perdonato”.
Pensò che in realtà non c’era nulla da perdonarle.

Sulla riva del lago c’erano parecchi studenti del quinto anno. Molti di loro sembravano dei marinai appena arrivati a riva dopo un naufragio. Frannie era impegnata a saltare sul libro di Storia della Magia a turno con Fred e George, mentre Laetitia parlava con Elsa, entrambe molto sorridenti e tranquille. Tony, Aurora e un paio di Tassorosso erano seduti sul prato a prendere un po’ di sole, tutti felici e sorridenti.
“Rosander! Pevensie! Firwood ci ha detto che stavate—” urlò George salutandoli con una mano.
Una gomitata ben assestata di Frannie gli impedì di riferire cosa aveva detto la ragazza[1]. Mag e Edmund evitarono accuratamente di guardarsi, temendo silenziosamente cosa avesse rivelato Frannie ai due gemelli.
“Vi rendete conto che è finita?” disse Frannie per cambiare argomento, sorridendo radiosa.
Mag si fece avanti, buttò la cartella a terra e si sedette sul prato.
“Non ci credo ancora”
“La cosa migliore è che il resto degli studenti ha iniziato gli esami in questi giorni e quindi non li avremo fra i piedi fino alla settimana prossima” disse Edmund.  
“Dobbiamo approfittarne” disse Frannie pensierosa “…Dite che…”
“Cosa proponi, Firwood?” chiese George con una strana luce negli occhi.
Ormai avevano fatto pace dopo la spiacevole lezione di Piton del mese prima.
“Potremmo fare qualcosa per noi del quinto anno” continuò Frannie guardandosi intorno.
“Ma dove?” chiese Mag iniziando già a temere la risposta.
Questa volta non sarebbe uscita dal castello per nessun motivo, anche a costo di fare l’asociale antipatica.
“La Testa di Porco ormai è fuori discussione” disse Fred a malincuore.
“Magari il bagno dei prefetti! Lì non ci avevano beccati. Diamo una pozione soporifera a Percy e siamo a posto” azzardò George.
“Non so voi, ma io non ho proprio voglia di stare al chiuso” disse Mag andando a immergersi fino alle ginocchia nelle acque del lago.
“Hai ragione, io non ne posso più di stare dentro al castello” disse Edmund pensieroso.
Fosse stato per lui, in quei giorni avrebbe portato il suo letto sulla Torre di Astronomia e avrebbe dormito lì.
“La facciamo qui allora!” disse Frannie illuminandosi.
“Ti ricordo che non possiamo uscire di sera” disse George.
“Beh, la facciamo di pomeriggio, tanto il resto degli studenti non ci sarà fino a martedì prossimo!” rispose Mag sperando che non le chiedessero di infrangere le regole per uscire di sera.
“Ma certo! Fa caldo, c’è il sole, chi vorrà potrà anche fare il bagno, rubiamo dolci e salatini dalle cucine e passiamo qui il pomeriggio” disse Frannie.
“Oppure…” disse Fred.
“Tutti i pomeriggi fino a martedì” convenne George prima del fratello.
“E perché non fino a venerdì?” aggiunse Fred.
Rimasero tutto il pomeriggio a organizzare la festa del giorno dopo. Alla fine decisero che la musica ci sarebbe stata, ma non troppo alta. Nelle ultime settimane di giugno c’era sempre stato qualche studente che si sdraiava sul prato con una radiolina incantata accanto. L’unico problema era che non ci sarebbe stato l’alcol, impossibile da reperire in quei giorni, ma alla fine non era un grande problema: si sarebbero divertiti ugualmente, e poi sarebbero potuti rimanere fino alle sei di sera, non era un dramma.
Passarono la voce fra i ragazzi del quinto anno lì presenti e tutti accettarono con grande entusiasmo. Finalmente era arrivato il momento di riposarsi.
 

[1] Scena dietro le quinte: Frannie arriva in riva al lago, butta la cartella per terra, trova Fred e George e dice “Ho lasciato Mag e Edmund ad amoreggiare davanti alla Sala Grande, arriveranno a momenti”.

 

Note dell'autrice: 

Finalmente sono passati anche i G.U.F.O. Credete che i nostri protagonisti riusciranno a superarli con dei bei voti? 
Adesso potranno aspettare il ritorno a casa in tutta tranquillità. Non hanno più pensieri per la testa: niente più esami, niente più drammi amorosi, il cane nero non si fa vedere da un po'... Riusciranno a godersi queste giornate? 
Io francamente ne dubito U.U
Mancano solo due capitoli alla fine di questa storia, spero che nel frattempo si aggiungano nuovi lettori, e ovviamente che continui a piacervi! 
Vi ricordo che potete leggere curiosità, citazioni e meme sulla pagina Instagram che abbiamo creato qualche settimana fa! 

A venerdì! E passate delle belle vacanze! 


 
   
 
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