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Autore: ViolaClegane    29/12/2018    1 recensioni
Viktor, il guardiano della Torre dell'Orologio, veglia sulle lancette e sulla luna, mentre una ragazzina ostinata cerca di scappare di casa. In un mondo notturno e allusivo, strani fiori bianchi inducono il sonno e i sogni intrecciati dei personaggi svelano un inquietante mistero. Una favola notturna sul senso del perdersi e ritrovarsi, fra innocenza e disincanto.
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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I fiori sulla terrazza del Faro sono bianchi come spettri ma sembrano quasi rossi, al tramonto. L’uomo li annaffia con cura. Dietro di lui, Malera si accende una sigaretta, assorta dai pescherecci lontani.

Anche lei è uno spettro. L’estratto dei fiori ha distorto la sua carne fino a farne un fantasma diluito dal presente, ma lei non lo sa. Detesta quei petali lunari senza saperne il motivo, intuendone forse il pericolo.

L’uomo non sapeva a cosa stesse andando incontro, quando ha iniziato ad estrarre il polline da quei fiori arrivato da lontano. E quando ha capito, era già troppo tardi. Adesso sa. Sa tutto.

- Dovremo preparare la stanza degli ospiti – disse distrattamente alla donna. Lei lo scrutò da sotto la frangia folta, in uno sbuffo di fumo.

- Non abbiamo mai avuto ospiti – replicò.

- Li avremo – rispose l’uomo riponendo l’annaffiatoio e sedendosi, stanco, vicino alla donna. La stanchezza che lo spossava era vecchia di secoli, di quelli passati e quelli che ancora dovevano accadere.

Prese una mano della donna fra le sue, con espressione grave e lontana, come se stesse per partire per un lungo viaggio, o ne fosse appena tornato.

C’era una nostalgia dentro, e molto altro che la donna non capiva.

- Sono felice – disse lei - vorrei che potessimo vivere per sempre. Vorrei che fra mille anni fossimo ancora qui, insieme. Non mi stancherei mai di stare con te, nemmeno se i giorni fossero infiniti.

L’uomo sollevò appena gli angoli della bocca, che arricciarono qualcosa di amaro che non era un vero sorriso.

- I giorni sono infiniti, mia cara. E noi non faremo altro che perderci per ritrovarci ancora.

La donna accarezzò la mano dell’uomo.

- Quando arriveranno i nostri ospiti? – chiese docile.

- Presto, mia cara, presto. Anche loro, come noi, si sono persi, ma fra poco si incontreranno di nuovo.
   
 
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