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Autore: walpurgis    29/12/2018    2 recensioni
Tre anni, tre incontri tra Hermione Granger e Sirius Black.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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tredici anni

Non era rimasta colpita la prima volta che i loro sguardi si erano incrociati, anzi ne aveva avuto paura.
In parte il motivo era che il loro incontro sarebbe avvenuto circa nove mesi più tardi, una notte di giugno del suo terzo anno a Hogwarts, impregnato, come il precedente, di paura e sospetto. A settembre, invece, quando niente era ancora successo e tutto era in preparazione, vedere la sua fotografia animata in bianco e nero sulla Gazzetta l’aveva solo resa inquieta. Tutta la prima pagina era dedicata a lui, ma Hermione aveva scorso rapidamente solo un paio di articoli, ripiegando il giornale in fretta e con fastidio. Sirius Black, un pericoloso criminale appena evaso dalla prigione di Azkaban, urlava come un pazzo, mostrando solo una bocca ruvida e con pochi denti, e nascondendo invece il viso dietro capelli neri lunghi e intrecciati. A Hermione era sembrano brutto, sporco e miserevole e si era augurata che venisse catturato in fretta dagli Auror; per scrupolo aveva imparato un paio di incantesimi di difesa piuttosto complessi, oggetto di studio del quinto anno, e si era esercitata a muovere la bacchetta per eseguire alla perfezione le formule di Alohomora e di Bombarda. Per esperienza era convinta che i segreti si celassero pressoché sempre dietro porte chiuse-preferibilmente protette da animali letali- e che per svelare il mistero fosse necessario aprile, con le buone o con le cattive.
Qualche giorno più tardi, Hermione aveva interrotto i suoi esercizi e si era dimenticata di Black senza accorgersene, distratta dall’arrivo di una lettera ufficiale del Ministero, accompagnata da un’altra firmata dalla McGranitt, e di un pacco sigillato recante il suo nome. Da allora, almeno fino all’arrivo delle vacanze natalizie, la sua testolina riprese a riempirsi freneticamente di teorie, idee e nozioni e a concentrarsi sulla manutenzione e il funzionamento di quel delicato strumento dorato consegnatole dal Ministero; se lo teneva tutto il giorno nella tasca, fra le pieghe del mantello, e ogni tanto vi posava sopra una mano per assicurarsi che fosse lì. Di Sirius Black se ne scordò, pensando a lui poche volte e sempre con disprezzo.

Era andata in infermeria, anche se inizialmente non lo aveva ritenuto necessario: si sentiva abbastanza bene, nonostante il tiepido dolore che cominciava ad avvertire alla base dell’addome, in prossimità dei fianchi e della schiena. Sapeva come comportarsi, anche se non le era mai capitata una cosa del genere prima: sua madre le aveva spiegato cosa fare e le aveva preparato tutto il necessario in una borsa da bagno. Madama Chips le aveva offerto un infuso lenitivo da bere, invitandola a stendersi su uno dei lettini dell’infermiera in attesa che il distillato facesse effetto. Hermione, controvoglia ma obbediente, aveva promesso che si sarebbe rilassata a occhi chiusi. Inghiottendo un sospiro, ripensò agli avvenimenti dell’ultima settimana. I fili sciolti erano stati riannodati per rivelare una trama complessa, ricca di episodi sorprendenti. Era stato particolarmente difficile scoprire e affrontare la verità: la maledizione del professor Lupin, il tradimento dei Potter, la liberazione dell’ippogrifo di Hagrid… senza contare che il pensiero di Peter Minus addormentato accanto a Ron per oltre tredici anni le metteva ancora i brividi.
Chiudendo gli occhi e toccando con i polpastrelli l’ombelico sopra la camicia, Hermione si rassegnò a soffermarsi ancora una volta sul pensiero di Sirius. Le capitava frequentemente di rivivere il momento in cui era emerso come un incubo dalle ombre della Stamberga Strillante per fissarli con gli occhi pesti, pronto a ucciderli. O almeno così avevano creduto, in realtà probabilmente il suo intento omicida era rivolto a Crosta… o meglio a Peter. Un paio di occhi profondi, privi di umanità, che nemmeno la luce del Patronus di Harry era riuscito a rischiarare, rendendoli anzi ancora più neri. Hermione ne aveva sentito la magrezza sui palmi delle mani il momento in cui aveva fatto esplodere la sua cella e lo aveva aiutato a issarsi su Fierobecco. Lì si erano resi conto dell’esistenza l'uno dell’altro, e il loro saluto era stata la loro presentazione. Hermione non ricordava precisamente le parole che Sirius le avesse rivolto, ma il cuore palpitante, la sua espressione determinata e i suoi occhi brillanti, finalmente illuminati dalla luna, si.
 “Signorina Granger, posi il libro, me lo aveva promesso” pretese scherzosamente Madama Chips, togliendole il volume che, senza nemmeno rendersene conto, si stava stringendo al petto. Hermione appoggiò l’annuario sul comodino accanto al letto, ma lo lasciò aperto sulla pagina che ritraeva un Sirius Black appena sedicenne, già bello e maledetto, nel 1975.
Quel giorno, insieme al ciclo mestruale, sentì affiorare in lei sentimenti mai provati, la cui intensità la spaventò e la intrigò al tempo stesso.
  
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