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Autore: walpurgis    07/01/2019    1 recensioni
Tre anni, tre incontri tra Hermione Granger e Sirius Black.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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quattordici anni 

“ Hai parlato con Sirius del sogno?”
“ Si, Hermione, ti ho già detto di avergli inviato un gufo alla Tana. Perché continui a insistere?”
“ Com’è possibile che non ti abbia ancora risposto? Sono passati mesi, Harry!”
“ Non so nemmeno dove sia ora come ora! Credi che se avessi sue notizie saremmo ancora a parlarne?”
Hermione s’immaginò il corpo di Sirius esangue, colpito a morte da un incantesimo, in fondo a una grotta umida. Rabbrividì, e velocemente si accigliò.
“ Non ti capisco, sinceramente. Cosa ti aspetti che ti dica, Herm? E perché ti stai arrabbiando ora?”
“ Sei impossibile. Fai sempre di testa tua, senza prestare ascolto a nessuno” lo rimproverò, prima di riunire con un agile colpo di bacchetta gli ultimi volantini per il C.R.E.P.A, sotto lo sguardo confuso di Harry. Ignorandolo, lasciò la Sala Comune ad ampie falcate e il voluminoso plico di fogli tra le mani, rischiando di travolgere un gruppo di studenti del primo anno, all’ingresso.
Hogwarts era traboccante di persone e Hermione si sentiva soffocare, schiacciata da una ressa che voleva spingerla in direzione inversa. Senza un motivo preciso, svoltò a destra per imboccare il corridoio in direzione della biblioteca. La testa le girava e la bocca ospitava un sapore sgradevole.
“ Non è morto. Non è morto” bisbigliò fra sé e sé. Trovato un posto in fondo alla sala, piazzò il blocco di volantini davanti a sé, per proteggersi dagli sguardi di un gruppo di Corvonero che avevano notato il suo viso corrucciato e il suo incedere pesante. Piegando la testa ricciuta sopra un volume grosso e polveroso con i gomiti serrati, provò a recuperare la calma. Il suo cervello stava macinando pensieri incoerenti, passandoli in rassegna in modo febbrile. 
E’ morto. Non è morto. E’ stato catturato. E’ fuggito. Lo stanno riportando ad Azkaban. Lupin ha trovato un posto in cui nasconderlo. Hanno individuato Edvige. La stanno seguendo fino a lui. I Dissennatori avvertono la sua presenza. Non lo riporteranno nemmeno ad Azkaban, lo giustizieranno sul posto.
In quel preciso istante, il ragazzo, raccogliendo tutto il coraggio di cui disponeva, si sedette di fronte a lei, sbucando da dietro la torre di carta, con un sorriso timido e buono.
“ Tuo nome è Herr-mioni, vero?” , domandò gentile, porgendole un fazzoletto.
Senza accorgersene, Hermione aveva iniziato a piangere.

 

“ Ma sei innamorata veramente di” Sirius Black “Viktor Krum?”
“ No, Harry. Ho solo detto che mi piace.”
“ Mi lasci senza parole.”
“ Perché?”
“ Ero convinto che avessi un debole per” Sirius Black “Ron”
Hermione roteò gli occhi, stirando le pieghe del voluminoso vestito rosa. Dall’altra parte della Sala Grande, Ronald, che si era avvicinato al buffet per riempiere nuovamente il suo piatto e allontanarsi da Hermione, si era trovato di fronte quel bulgaro, in fila per prendere da bere per lui e la sua dama, e così si era ridotto a mangiare da solo, ritto in piedi, con un paio di spiedini in bocca, senza rivolgere né uno sguardo né una parola a nessuno.
“ E’ molto arrabbiato con te.”
“ Lo so. Gli passerà.”
“ Seriamente, cosa ci trovi in Krum?”
Hermione osservò attentamente Ron. Stava guardando astioso le coppie di ballerini sulla pista, gli occhi stretti e la bocca ruminante. Era alto e dinoccolato, ma pur sempre un ragazzo. Aveva il viso liscio, gli occhi puliti e il naso morbido, puntellato di brufoli e di lentiggini; il corpo lungo e curvo privo di solidità, ancora acerbo. Incominciava appena a rivelare muscoli nervosi, mani nodose e piedi pesanti, nascosti sotto uno strato di pelle fresca e pulita.
Krum, al contrario, era un uomo. Il mento irritato dalla rasatura, i bicipiti schioccanti e le gambe agili gli conferivano un aspetto virile e prepotente. Non era particolarmente bello, ma non era solo la sua fama a favorirlo. Quando si erano baciati la prima volta, sulla riva del Lago Nero, campo prediletto per i suoi allenamenti strazianti, senza accertarsi che fossero effettivamente soli, Viktor se l’era stretta al petto con voluttà, inglobandola fra le braccia forti, contro la maglietta sudata. Aveva annusato la sua pelle fredda e assaggiato le sue labbra screpolate. Socchiudendo gli occhi, aveva ricercato sul suo viso indizi della sua fisionomia: i capelli scuri, seppure rasati, gli occhi infossati, sebbene troppo scuri. Viktor Krum non assomigliava a Sirius Black, ma pareva possedere alcune tra le sue qualità più apprezzabili. Erano entrambi eleganti, popolari e potenti, capaci di ottenere tutto ciò che volevano, senza chiedere il permesso per averlo. Hermione però non aveva dubbi circa chi stesse realmente baciando. Era Sirius, sempre e per sempre sedicenne, che si stava prendendo le sue labbra.
“ Harry, non vorrai discutere di queste sciocchezze? Piuttosto hai parlato a Sirius del sogno?”




 
  
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