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Autore: paige95    08/01/2019    10 recensioni
E se la piccola Rose avesse ereditato la spontaneità del padre e la curiosità della madre? E tutto ciò si ritorcesse contro Ron ed Hermione?
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Hugo Weasley, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Come vi siete innamorati?



 
Tornò a casa come ogni giorno stanco, con l’unico desiderio di riposare la mente da qualsiasi affare che riguardasse il Ministero. Quelle almeno erano le intenzioni di Ron Weasley e per metterle in pratica decise di raggiungere prima di tutto la camera che condivideva con sua moglie, senza nemmeno rivolgere un saluto alla sua famiglia. La porta era stranamente accostata, ma si costrinse a non porsi troppe domande, la stanchezza stava prevaricando sulla sua ragione. Passarono però meno di trenta secondi per capire il motivo di tanta riservatezza. Sua figlia Rose di appena sei anni si stava arrampicando convinta sul grande armadio dei suoi genitori, appoggiando un piede dopo l’altro sui ripiani per raggiungerne uno dei più alti. Stette a guardarla attentamente per qualche secondo per capire a cosa fosse interessata, ma quando vide che, dopo aver preso male la misura, stava scivolando sul bordo, si affrettò ad impugnare la bacchetta e ad evitarle quella caduta.
 
Arresto momentum!
 
Si sbrigò dopodiché a raggiungerla per aiutarla a scendere dall’armadio senza rischiare nuovamente di cadere. L’incantesimo aveva solo rallentato la caduta e lui voleva evitarle una bella sederata, anche se per la sua imprudenza l’avrebbe meritata. Ron cercò severo gli occhi della piccola.
 
“Rose, perché, miseriaccia, hai deciso di farti male?!”
 
La bambina, che era sempre molto ubbidiente ai suoi genitori, si sentì colpevole al rimprovero del padre, specie se lui non era nemmeno solito sgridarla.
 
“Volevo solo vedere le foto”
 
Il musino mortificato di Rose lo compatì. Forse aveva esagerato, in fondo era stata solo la preoccupazione e la stanchezza ad averlo irritato, così si voltò verso l’armadio ed esaminò l’album che sua figlia tentava in tutti i modi di prendere. Non appena Ron glielo ebbe passato, un grande sorriso tornò a splendere sul viso di Rose.
 
“Lo guardiamo insieme, papà?”
 
“Tesoro, sono appena tornato dal lavoro, dammi dieci minuti di respiro”
 
Rose però, felice e speranzosa allo stesso tempo, continuò a supplicare con i suoi grandi occhi azzurri le attenzioni del suo papà. Diventò quasi impossibile per lui non cedere alla richiesta della sua bambina.
 
“Eh va bene”
 
Lo prese entusiasta per mano e lo guidò verso il grande letto. Non ebbe altra scelta che seguire la figlia, la qualche si era già lanciata sul materasso in posizione prona con il suo album davanti, pronto per essere sfogliato. Ron imitò con qualche indugio la sua posizione, infondo stendersi su quel letto era stato uno dei suoi più grandi desideri, non appena avesse messo piede in casa. Posizionò meglio l’album tra i due e per la gioia di Rose, che fremeva dall’entusiasmo, iniziò a sfogliarlo.
 
“Allora … hai scelto l’album dove ci sono tutte le foto tue e di Hugo”
 
Superò la prima pagina, dove si trovava una semplice scritta, che Hermione si era premurata di aggiungere per dare un ordine a tutti gli scatti di famiglia, e giunse al primo vero ricordo che aveva di sua figlia. Non si aspettava di ritrovarla, ma soprattutto i rumori che provenivano da quella foto magica gli fecero riscoprire la stessa commozione che aveva provato almeno sette anni prima. Ricordava perfettamente la prima volta che aveva sentito il battito di quel piccolo cuore appena all’inizio della sua vita, perché quella che Ron aveva ritrovato dopo tanto tempo era proprio un’istantanea di un’ecografia, una delle prime a cui aveva assistito. Fu la vocina di sua figlia a riportarlo al presente.
 
“Papà, che cos’è questo rumore?”
 
“È il tuo cuoricino, Rosie”
 
La bambina si guardò d’istinto e con l’ingenuità dei suoi anni scrutò il suo petto, credendo di vederlo in qualche modo battere e di capire così da dove provenisse quel rumore. La reazione di Rose gli strappò un sorriso.
 
“Non lì, tesoro. È il tuo cuoricino quando eri ancora nella pancia della tua mamma”
 
Rose rimase un istante a pensare seria, senza però riuscire a capire le parole del padre. Venne distratta poco dopo da una nuova foto, incollata proprio sulla pagina opposta nell’album. La indicò curiosa a Ron per sapere qualcosa di più riguardo i tre ragazzi che vi erano rappresentati.
 
“Chi sono questi?”
 
Ron fissò quei giovani volti sorridenti e cercò di ricordare in che momento della loro carriera scolastica l’avessero scattata.
 
“Siamo io, la mamma e lo zio Harry … questo non è il suo posto però”
 
“Dove siete lì?”
 
“Ad Hogsmeade”
 
Hermione comparve alle loro spalle e anticipò la risposta di Ron. Si sedette accanto a loro, davanti allo sguardo attento del marito e della figlia, che non avevano la più pallida idea del tempo in cui lei fosse rimasta in silenzio ad ascoltarli.
 
“Cos’è Hogsmeade, mamma?”
 
“È un piccolo paese vicino ad Hogwarts. Quando sarai più grande, lo visiterai insieme ai tuoi compagni”
 
Si perse anch’essa ad osservare quella foto con malinconia. Era chiaro quanto un semplice scatto le facesse riaffiorare tantissimi ricordi, sia nel bene che nel male. Ron ignorò totalmente la commozione della moglie e si concentrò sull’evidente entusiasmo di Rose alla notizia della madre. Non gli era affatto nuova l’euforia che poteva destare in un futuro tredicenne quel luogo.
 
“… e non farai nulla di sconveniente, vero, Rose?”
 
“No … ma, papà, come vi siete innamorati tu e la mamma? Qui non sembrate innamorati”
 
Ron si voltò d’impulso verso la moglie, chiedendole con uno sguardo supplichevole di andare in suo soccorso, ma nessuno dei due sapeva cosa rispondere a Rose. Hermione provò ad azzardare una vaga risposta, sperando che ciò bastasse per sedare l’infinita curiosità di Rose.
 
“Ci siamo innamorati a scuola, tesoro”
 
“Sì, ma come?”
 
La bambina iniziò a far vagare lo sguardo dalla madre al padre alla ricerca di una risposta sufficientemente esaustiva che la soddisfacesse. L’insistenza della figlia diede a Ron l’incentivo di essere totalmente sincero, in fondo era stata lei a porgere a loro quella domanda.
 
“Tua madre era davvero insopportabile, quando ci siamo conosciuti, una vera rompi …”
 
“Ronald!” lo riproverò con lo sguardo, ma non seppe dire se fosse solo per il linguaggio poco opportuno “Non è poi che tuo padre fosse un gran simpaticone”
 
Rose sentì tutto tranne quello che avrebbe voluto e anzi era tutto ciò che non avrebbe mai voluto sentire dalla bocca dei suoi genitori.
 
“Io però vi ho chiesto come vi siete innamorati e voi mi dite che vi odiavate. È brutto odiare, me lo dite sempre anche voi”
 
“È vero … bè, poi tua madre diventò un po’ più simpatica”
 
“Ti ringrazio, Ron, ma non sforzarti di essere gentile, mi raccomando”
 
Era altamente sarcastica, ma ciò che suo marito non era ancora riuscito a capire era quanto fosse conveniente per lui evitare di rimediare, quando riusciva solo a peggiorare la situazione. La salvezza e la fortuna di Ron fu proprio la presenza della loro primogenita.
 
“Mamma, papà, voi non capite. Voglio solo sapere quando e come vi siete innamorati. Papà ti ha salvata come il Principe Azzurro salva Biancaneve nel bosco?”
 
Ad Hermione venne da ridere per il collegamento di Rose con la favola della buonanotte che la piccola preferiva sentire raccontare dalla madre prima di addormentarsi.
 
“No, tesoro, semmai il contrario”
 
“E adesso questa Biancaneve chi sarebbe?”
 
“Tu hai salvato papà??”
 
Ignorarono entrambe la richiesta di chiarimento e persino lui, dopo le insinuazioni della figlia, fu distratto da altro.
 
“Tu hai salvato me??”
 
“Innumerevoli volte”
 
“Ha modestia da vendere tua madre. E sentiamo, quali sarebbero queste innumerevoli volte?”
 
Non aveva alcuna voglia che lei elencasse tutte le loro avventure, o disavventure, da cui difficilmente senza di lei sarebbe uscito vivo, desiderava solo sottolineare quanto quei ricordi lo scocciassero.
 
“Dipende da dove vuoi che io cominci”
 
Hermione sfoggiò tutta l’aria da sapientona di cui fosse dotata e soddisfatta per averlo fatto sfigurare davanti a Rose, attese che suo marito esprimesse la sua preferenza, invece lui la fissò ancora più infastidito.
 
“Ecco, vedi, Rose, è proprio questo che intendevo prima, quando ti dicevo che tua madre era una grandissima rompi …”
 
“Ronald, piano con quelle parole davanti alla bambina! Alla terza volta ti attorciglio la lingua!”
 
Ron indicò infastidito con gesto plateale Hermione alla figlia come prova del pensiero che sua moglie non gli dava modo di esprimere come avrebbe voluto per renderlo al meglio con le parole, visto che lei continuava imperterrita a censurarlo. Rose ignorò il padre, le era rimasta la curiosità di sapere ciò a cui aveva solo alluso sua madre.
 
“Mamma, quando hai salvato papà?”
 
Ron alzò gli occhi al cielo e si voltò irritato verso la parete opposta alla moglie e alla figlia.
 
“Abbiamo cambiato domanda adesso, fantastico!”
 
Hermione notò chiaramente il fastidio di Ron, che aveva iniziato poi a sfogliare l’album per distrarre la mente ed evitare di ascoltare l’umiliazione che gli stava per assestare sua moglie. Le dispiacque talmente tanto, che non osò rispondere alla figlia.
 
“In effetti, Rose, non ho salvato sempre io lui …”
 
Alzò lo sguardo su di lei, non si aspettava quella considerazione, la piega che aveva preso quella conversazione era decisamente un’altra. Attese prima di proseguire, godendosi compiaciuta l’espressione sorpresa di suo marito.
 
“… mi è stato accanto, quando credevo che il male avrebbe vinto. Mi ha amata, quando credevo che l’amore fosse destinato a scomparire dal mondo. Rose, non ti so dire il momento esatto in cui mi sono innamorata di papà, però credo di aver capito di amarlo quando ho desiderato ardentemente che mi invitasse al Ballo del Ceppo e ho provato tanto dolore quando non lo fece”
 
Rose era rimasta soddisfatta dalla risposta della madre, si voltò così verso Ron, in attesa che anche lui rispondesse finalmente alla sua domanda.
 
“E tu, papà?”
 
“I-io cosa?”
 
Era rimasto spiazzato dalle parole di Hermione e lei, che a differenza di suo marito era abile a cogliere sentimenti ed emozioni, lo capì.
 
“Tesoro, lasciamo riposare papà, è appena tornato a casa dal lavoro ed è stanco”
 
Hermione minacciò di alzarsi, ma Ron non glielo permise e stavolta stette attento ad impiegare le espressioni adeguate, per non scatenare di nuovo l'ira di sua moglie.
 
“No, aspettate! Ho capito tardi di aver sbagliato a non invitarti. Credevo ingenuamente che tu per me ci saresti sempre stata” si rivolse ad Hermione e accolse così la richiesta di sua figlia “Mi sono innamorato della tua mamma, quando al secondo anno è stata pietrificata e ho temuto seriamente di perderla. Al Ballo del Ceppo ero geloso, tu eri bellissima, ma non lo eri per me. Il vero … idiota sono stato io, Hermione”
 
Rose, che si trovava in mezzo ai due, osservò a turno l’intenso sguardo che si scambiavano i suoi genitori ricordando il passato.
 
“Quindi siete ancora innamorati?”
 
Fu quell’ulteriore domanda della bambina a spezzare la magia che si era creata e a dipingere sul volto di Ron un colorito molto simile a quello della folta chioma dei suoi capelli. Iniziò con naturalezza a fare il solletico alla figlia per camuffare l’imbarazzo.
 
“Senti un po’, piccola insolente, chi ti ha autorizzato a fare tutte queste domande?”
 
“Certo che siamo ancora innamorati, Rose”
 
Hermione con un sorriso dissipò ogni eventuale dubbio a riguardo.
 
“Quindi per Natale mi regalate una sorellina?”
 
Forse sua madre non avrebbe potuto prevedere la conclusione a cui sarebbe giunta quella conversazione e mai si sarebbe aspettata una richiesta simile. Ron ed Hermione si guardarono spaventati, cercando di capire quale fosse il modo migliore per declinare quell’invito. Ron tentò un po’ incerto, sperando di essere delicato.
 
“R-Rose, tu hai già un fratellino. Non vorrai fare la collezione, spero”
 
“Ma io voglio una sorellina, Hugo non fa i miei stessi giochi e a lui non piace il Quidditch. James e Albus hanno una sorellina, perché io no?”
 
“Tesoro, per Natale non può arrivare”
 
Hermione fu particolarmente comprensiva con sua figlia, mentre Ron si sentì sollevato dalle parole di sua moglie.
 
“Esatto, ormai abbiamo perso il treno
 
L’espressione gioiosa di Rose svanì dal suo viso, scese triste dal letto con il suo album tra le braccia e lasciò soli i suoi genitori nella stanza. La madre pensò di fermarla, ma alla fine rinunciò, lei in quel momento non sapeva come farle tornare il sorriso. Ron, a differenza di sua moglie, tirò un sospiro di sollievo, felice che quella sgradevole conversazione si fosse conclusa.
 
“Hermione, non sono questi gli argomenti che aspiro ad affrontare, quando torno a casa dal Ministero”
 
“Ron, non ha chiesto nulla di strano”
 
Il marito guardò scettico lo scatto di rimprovero della moglie nei suoi confronti.
 
“Quindi è per questo che sei stata così rompi …”
 
Gli arrivò diretto uno scappellotto dietro la nuca, senza che lui potesse nemmeno accorgersene e difendersi.
 
“Cosa abbiamo detto riguardo alle parole?”
 
“Non c’è Rose!”
 
“Ma ci sono io e in questa casa certe espressioni non entrano”
 
Si stava alzando infastidito, non c’era mai occasione in cui lui riuscisse in qualche modo a far valere la sua opinione.
 
“Ron, perché non hai risposto a nostra figlia?”
 
“Riguardo a cosa?”
 
“Ci ha chiesto se ci amiamo ancora”
 
Ron rise per l’ennesimo appunto di Hermione, eppure avrebbe dovuto comprendere dallo sguardo serio della moglie che lei non stava affatto scherzando.
 
“Si fa i fatti nostri la piccola”
 
“Siamo i suoi genitori”
 
“E quindi? Non sono tenuto a parlarne con lei”
 
Hermione si alzò, irritata dalla superficialità del marito. A suo parere era troppo persino per un insensibile con la sfera emotiva di un cucchiaino. Incrociò le braccia al petto, sospettosa in attesa di una risposta, che, non importava quanto tempo ci sarebbe voluto, lui in un modo o in un altro le avrebbe dato.
 
“Ma con me sì. Allora? Sto aspettando”
 
“Che cosa?”
 
“Che inizi ad usare il presente quando parli di noi, ad esempio”
 
“La domanda era al passato però”
 
Hermione, stufa, anzi, al limite della sopportazione, prese un libro dal suo comodino e minacciò di colpirlo in testa. Ron alzò d’istinto le mani per difendersi.  Sapeva benissimo che, se avesse mosso solo un singolo muscolo, lei avrebbe calato quel libro su di lui senza pensarci troppo su. Ne era dannatamente capace.
 
“Va bene, ho capito, mi arrendo. Ma metti giù quel libro, non è necessario arrivare a tanto per una piccola mancanza”
 
Aveva proprio usato le parole sbagliate, perché il libro, invece di essere riposto sul comodino accanto ad un’altra decina di altri tomi di ogni genere e natura, venne posato con violenza sulla sua spalla.
 
“Ahia, Hermione!”
 
“Così impari a fare lo spiritoso”
 
“Spiritoso?? Ero serio, ho sbagliato! Ma può capitare a tutti di sbagliare. Oh, senti, Hermione, sono stanco, quindi ora mi cambio e vado a dormi …”
 
“Sshh, zitto, Ronald! Ascolta”
 
Hermione aveva colto ben poco delle lamentele del marito, perché la vocina della figlia si era insinuata prepotentemente nella loro discussione.
 
“Non ti devi preoccupare, Hugo, mamma e papà, anche se litigano, si vogliono tanto bene e fanno pace subito”
 
Si fermarono entrambi a guardare la loro figlia, mentre con atteggiamento materno spiegava al fratellino, che teneva per mano, di non essere triste. Quella scena placò gli animi e sciolse il cuore di entrambi i genitori.
 
“Rose ha ragione”
 
Ron riuscì ad attirare nuovamente l’attenzione della moglie e lei non fece nemmeno in tempo a capire a cosa lui si stesse riferendo, perché in un secondo si ritrovò tra le sue braccia e sentì le labbra posate sulle sue. Le lasciò un sobrio bacio, quanto bastava per ricordarle quanto la amasse.
 
“Tu mi picchi ed io ti bacio. Chi è il migliore tra i due?”
 
Hermione non ebbe il tempo di rispondergli, perché si sentirono avvolgere all’altezza della vita da un paio di braccine che entrambi riconobbero subito.
 
“Lo sapevo che vi amavate!”
 
Rose era entusiasta per quella scoperta, un entusiasmo che a Ron insospettì.
 
“Sì, ma niente sorellina, Rose”
 
“Uffa”
 
Hermione si chinò subito alla sua altezza sciogliendo quell’abbraccio per tirarla su di morale.
 
“Non essere triste, tesoro mio. Sai cosa facciamo? Domani andiamo al Ghirigoro e ti compro qualche bel libro di incantesimi, così ti alleni con la lettura. Cosa dici?”
 
“Per la barba di Merlino, Hermione, non un’altra so-tutto-io, pietà!”
 
Si avviò velocemente verso la porta, prendendo per mano Hugo e minacciando di andarsene con il bambino.
 
“E adesso dove vai?”
 
“Cerco di salvare almeno Hugo”
 
Ma prima di chiudere definitivamente la porta alle sue spalle e scomparire, sorrise dolcemente a due delle donne più importanti della sua vita.
 

 

Ciao a tutti, cari lettori e care lettrici!
 
Adoro scrivere episodi di vita quotidiana, in cui protagonista sia la famiglia Granger-Weasley al completo 😊
 
È una storiella corta e semplice, ma spero vi sia piaciuta 😊
 
HarryPotter394, i miei più cari auguri, questa OS è dedicata a te, che ami come me la Romione e la loro famiglia! <3
 
Baci
-Vale
   
 
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