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Autore: Frulli_    09/01/2019    1 recensioni
"Il sole accecante di quella mattina estiva penetrava di prepotenza nel corridoio tramite la soglia della porta, aperta, ed occupata da un uomo alto e magro. Si portò una mano sopra gli occhi per mettere a fuoco la figura quanto bastasse per vederne il volto, magro e pallido, incorniciato da folti capelli ricci e neri, lunghi fino alle spalle. Due occhi grigi e penetranti erano incassati nel viso magro.
[...]
Il corridoio prese a vorticare pericolosamente. Il sole lo accecò, oscurandogli la vista. Il pavimento divenne mollo, perse l'equilibrio e cadde. Serrò gli occhi, sentiva voci lontane e distorte. Il cuore e la testa non ressero il colpo ricevuto da quell'allucinazione, e perse coscienza"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Stazione di King's Cross, 1 Settembre 1971
 
Il treno emise un sbuffo acuto e prolungato: avvisava che si stava per partire.
Emmeline continuò a guardare fuori dal finestrino, sorridendo appena. Era agitata, ma cercava di non mostrarlo alla sorridente mamma e a Daisy, che doveva attendere ancora un anno prima di frequentare anche lei la scuola. Loro padre non c'era: non se l'era sentita di schiantarsi contro la parete che divideva il binario 9 e il 10. Aveva salutato la figlia primogenita lì, abbracciandola forte e raccomandando di stare attenta, come se stesse partendo per la guerra. E per lei, più o meno, era una guerra: tutto nuovo, non conosceva nessuno, e la sua indole chiusa certo non l'aiutava.
Mandò un bacio alla madre, con la mano, cercando di ricacciare indietro le lacrime, e proprio mentre il treno stava per partire la porta dello scompartimento si aprì, mostrando una bambina della sua stessa età, con lunghi capelli rossi ed un sorriso gentile. Dietro di lei, un ragazzo dal viso pallido ed i capelli neri, unticci, che scendevano lisci lungo le guance. Entrambi indossavano la tunica nera di Hogwarts.
«Possiamo sederci qui?» chiese la bambina, sorridente.
«C-certo...» mormorò a fil di voce Emmeline, indicando lo scompartimento vuoto.
«Io sono Lily Evans, tanto piacere. E lui è il mio migliore amico, Severus Piton»
«Piacere, io sono Emmeline Vance»
Le due bambine si sorrisero, come a farsi coraggio da sole, e solo in un secondo momento Emmeline studiò bene il ragazzino al fianco della nuova arrivata: sembrava stesse per scoppiare a piangere, timido com'era. Più timido di lei, incredibilmente.
«Siete agitati o lo sono solo io?» chiese, rompendo il silenzio.
Lily sorrise e guardò Severus, a cui strinse la mano. «Io lo ero, ma Severus dice che devo stare tranquilla, vero Sev? Dice che sono una strega brillante e che non avrò problemi con i compiti»
«Anche mia mamma dice lo stesso. Mio padre invece pensa stia andando in guerra»
Lily ridacchiò «Anche i miei, e mia sorella...loro non hanno poteri, quindi non credo capiscano»
«Nemmeno mio padre ha poteri» precisò Emmeline, scrollando le spalle. Sua madre le aveva sempre detto che chi non ha poteri non è da biasimare o disprezzare, dato che la magia è un dono con cui si nasce, non ci si diventa. C'erano alcuni figli di maghi, diceva sua madre, che nascevano senza magia ad esempio. Venivano chiamati "Maghinò".
«Secondo te dove capiterai?» chiese Emmeline di nuovo, curiosa «mia madre mi ha un pò spiegato le Case, ma che non sarò a poter scegliere dove capitare»
«Cavolate» precisò Severus, d'improvviso, quasi spaventando le due bambine «Alcune famiglie di maghi capitano nella stessa Casa da almeno dieci generazioni»
«In verità a me piacciono tutte le Case, anche se forse di meno i Tassorosso» ammise Emmeline «mi sembrano troppo mollaccioni, ma non voglio avere pregiudizi. Dove capiterò andrà bene»
«Io preferirei Grifondoro o Serpeverde, vero Sev? Anche lui» precisò Lily, sorridendo ancora all'amico.
«Qualcosa dal carrelloooo...» gridò fievolmente una strega che passava di lì con un carrello ricolmo di dolciumi. Emmeline adorava le caramelle magiche, ancora più di quelle babbane, e quando vide lo sguardo curioso di Lily cacciò le sue monete, prendendo un pò di tutto.
«Non dovevi» precisò Lily mortificata, con i sedili pieni di caramelle e cioccolatini.
«Perchè no? Mica sono solo per te» specificò ironica Emmeline, facendola ridere «Guarda questi, la prima volta che li ho visti ho gridato di spavento. Cioccorane. Attenzione quando le scarti, saltano via che è una meraviglia. Ah, Silente...di nuovo» borbottò Emmeline mettendo da parte la figurina del Preside e divorando la cioccorana. Lily guardava tutto estasiata, confusa e felice, mentre Severus si limitava a fissarle, senza dire o fare nulla.
«E queste?» chiese Lily sollevando un pacchetto.
«Tutti Gusti + 1. Attenzione, ha davvero tutti i gusti. Io una volta ho mangiato "cenere d'inverno", faceva davvero schifo» ammise Emmeline, facendo ridere di nuovo Lily.
«Questa gialla che sarà mai?» chiese curiosa Lily, toccando appena la caramella con la punta della lingua e cominciando a percepire il gusto. Buttò via la caramella dal finestrino aperto, disgustata «Pipì di gatto, che schifo!»
Risero insieme le due bambine, divertite. Emmeline si dimenticò del tutto i panini che la mamma le aveva preparato, e persino la sua mancanza. Il viaggio fu breve in compagnia di Lily, seppur Serverus non fu di alcun aiuto. Quando erano in prossimità del castello andò a cambiarsi, appena in tempo per scendere dal treno con Lily, tenendole la mano. Spaventate e curiose, si innamoraro entrambe, all'istante, dell'enorme antico castello che apparve davanti ai loro occhi, illuminato da una miriade di stelle e fiaccole.
«Primo anno! Primo anno da questa parte!» esclamò un omone grande e grosso, che reggeva una grossa lanterna verso l'alto. I tre si fecero coraggio, raggiungendo l'omone ed il resto dei nuovi studenti.
«Benvenuti ad Hogwarts ragazzi! Io sono Hagrid, il guardiacaccia del castello. Rimanete vicino a me, useremo quelle barche per raggiungere il castello, dopodichè vi lasceremo nelle amorevoli mani della Professoressa Minerva McGranitt, tutto chiaro?»
Qualcuno annuì, qualcun altro mormorò, quindi si diressero verso le barche, incantate, che si muovevano da sole fendendo l'acqua scura di un enorme lago, dirette verso il castello. Salirono almeno cinque rampe di enormi scale di marmo, guardandosi intorno meravigliati. Armature magiche che li salutavano, quadri appesi ai muri che si muovevano, sorridendo e passando da una cornice all'altra. Emmeline non aveva mai visto nulla di così bello, forse dopo Diagon Alley.
In cima alle scale, che stavano per terminare, li attendeva in piedi una strega alta e magra, vestita di smeraldo e con le braccia incrociate. Con il cipiglio severo ma calmo, attese che tutti fossero arrivati prima di prendere parola.
«Buonasera e benvenuti nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. A breve, poco prima della cena inaugurativa dell'anno scolastico, verrete tutti quanti smistati in una delle quattro Case di Hogwarts: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Una volta smistati, la vostra Casa sarà la vostra famiglia: seguirete le lezioni con i vostri coetanei, guadagnando o perdendo punti per la vostra Casa a seconda del vostro comportamento. Chi a fine anno avrà più punti vincerà la Coppa delle Case. Alla fine della cena verrete accompagnati nei vostri dormitori, dove troverete già i vostri bauli. Tutto chiaro? Prego allora, in fila indiana da questa parte»
L'agitazione tornò a farle visita mentre varcavano la soglia dell'enorme porta che divideva l'ingresso dalla Sala Grande, già occupata dal resto degli innumerevoli studenti, divisi in quattro tavoli.
«Cavolo, guarda su!» esclamò a bassa voce un bambino dietro di loro. Emmeline si voltò velocemente: era un ragazzino con folti capelli castani e occhiali tondi sul naso, che sorrideva felice verso un ragazzino dai capelli ricci e neri, che incrociando il suo sguardo le sorrise. Emmeline tornò a guardare avanti a sè, rossa in viso, stringendo con ansia la mano di Lily, avanti a lei.
Si fermarono ai piedi di una pedana sopra cui si ergeva uno sgabello e, su di esso, un logoro cappello da mago, pieno di toppe e macchie. Dietro lo sgabello, un tavolo era occupato da maghi e streghe che li fissavano, attenti.
Deglutì a vuoto. In che cosa consisteva lo smistamento? Nessuno glielo aveva ancora detto. E se dovevano superare delle prove? Lei era una schiappa in quelle fisiche, sperava più in quelle teoriche.
La McGranitt salì sulla pedana con una lunga pergamena, la srotolò e, sollevando il cappello, cominciò a chiamare gli studenti, uno ciascuno. Ognuno, sedendosi col cappello in testa, veniva smistato in una Casa.
Emmeline tirò un sospiro di sollievo: doveva solo sedersi e aspettare che il Cappello decidesse per lui.
«POTTER JAMES!»
Il ragazzino con gli occhiali tondi si fece avanti, teso, andandosi a sedere sullo sgabello. Il Cappello Parlante non dovette nemmeno poggiarsi del tutto sulla sua capigliatura folta.
«Grifondoro!» il tavolo corrispondente scoppiò in applausi e grida di giubilo: era il primo Grifondoro nominato dal Cappello quella sera.
«PITON SEVERUS!»
L'amico di Lily deglutì e lentamente si avvicinò verso lo sgabello. Anche con lui il Cappello non impiegò molto per gridare «Serpeverde!» facendo scoppiare di gioia il tavolo opposto a quello dei Grifondoro.
«EVANS LILY!»
«Vai, buona fortuna...!» le sussurrò Emmeline, facendole coraggio. Il Cappello tacque a lungo, come se stesse pensando.
«Evans...dove ti metto? Hai coraggio da vendere ma una testolina niente male...Corvonero o...? Massì, vada per Grifondoro!» gridò alla fine, facendo caracollare Lily verso il tavolo opposto a quello di Severus. Gli amici erano stati separati.
Emmeline deglutì, ansiosa: e se fosse stata anche lei separata da Lily? Era l'unica bambina che conosceva lì dentro, sarebbe riuscita a farsi amica qualcun altro?
«BLACK SIRIUS!»
Il tavolo dei Serpeverde sorrideva, tranquillo, mentre il ragazzino che le aveva sorriso poco fa andava a sedersi sullo sgabello, spavaldo.
«Aaah, un altro Black vedo!» esclamò il Cappello Parlante «eppure qui vedo tanta ostilità ed un pizzico di rivoluzione. Ebbene, sai cosa ti dico? GRIFONDORO!»
Per un istante la Sala rimase nell'assoluto silenzio, come se non fosse sicuro di quel che aveva sentito. Persino la McGranitt, lì accanto, strabuzzò gli occhi. Poi, il tavolo Grifondoro scoppiò di gioia, accogliendo un saltellante Sirius con pacche e abbracci. Il tavolo dei Serpeverde, al contrario, fischiava e gridava tutta la sua disapprovazione. Perchè tutto quel dissenso?
«VANCE EMMELINE!»
Emmeline sobbalzò, confusa. Aveva davvero chiamato lei? Le gambe tremanti, salì sulla pedana, si sedette e si lasciò coprire la vista dal Cappello, troppo grande per la sua testolina.
«Cosa abbiamo qui? Una testa brillante e molto, molto intelligente. Ma anche tanto coraggio, voglia di fare, forza di volontà...che tu sia una Corvonero?»
Fa che sia Grifondoro, fa che sia Grifondoro...Non faceva che ripetere nella sua testa, stringendo forte gli occhi. Non voleva separarsi da Lily.
«Ah è così che stanno le cose? Molto bene, allora...Grifondoro!»
Il tavolo dove era seduta Lily scoppiò in applausi e la rossa per poco non le corse incontro, abbracciandola. Emmeline, confusa e felice, si sedette tra lei ed il ragazzino con i capelli ricci.
«Tanto piacere, Sirius Black!»
«Emmeline...ma perchè quelli di Serpeverde ce l'hanno tanto con te?» chiese non potendo frenare la sua curiosità.
Il ragazzino sorrise divertito. «Perchè tutta la mia famiglia, da generazioni, è sempre stata smistata in Serpeverde. Noi siamo maghi purosangue, sai quelle cavolate che vanno girando in questo periodo? Ecco, a casa mia non si fa che parlare d'altro. E siccome io non sono come loro...il Cappello ha deciso di farmi trascorrere sette anni divini»
Emmeline sorrise, divertita. Quel ragazzo le stava già simpatico.
«Ecco che arrivano altri» annuncia Lily sorridente.
«Piacere, Lily Evans! Tu sei...?»
«Remus Lupin, tanto piacere»
«Peter Minus»
I due ragazzini sorrisero a Sirius e James, cominciando subito a chiacchierare e conoscersi, curiosi.
Lily sorrise verso Emmeline quindi lanciò un'occhiata verso Severus, sventolando appena la mano verso di lui. Il ragazzino fece per sorriderle ma un ragazzo, più grande di loro e con i capelli biondo platino, gli circondò le spalle distraendolo.
«Chi è quel ragazzo?» chiese Lily verso Sirius, automaticamente, dato che lui conosceva tutti lì.
«Oh, quello è Lucius Malfoy. E' l'erede di una grande famiglia purosangue, molto amica della mia. E quindi non amico mio. E vedi la ragazza accanto lui? E' Narcissa Black, mia cugina. Gente poco raccomandabile. Anche se quel moccioso con i capelli unti non so chi sia» precisò Sirius, facendo ridere James Potter al suo fianco.
Lily arrossì violentemente, guardando male entrambi. «Quello è il mio migliore amico, Severus!»
«Severus? Vorrai dire...Mocciosus» precisò James, ridendo insieme all'altro compare.
Lily, se possibile, divenne ancora più rossa in viso. Si alzò, trascinando Emmeline qualche posto più in là, lontano dai due idioti.
«Lasciali stare, sono due cretini» precisò Emmeline versandosi del succo di zucca «che ne sanno loro di Severus?»
«Che arroganti...e spocchiosi!» precisò Lily, infilzando con violenza il pollo con la forchetta.


Hogwarts, 4 Aprile 1972
Cara Daisy,
come stai? Spero bene, e spero anche di non mancarti quanto tu manchi a me.
Qui va tutto bene, ormai l'anno scolastico è quasi finito, ho studiato moltissimo dando sempre il massimo, spero che papà e mamma siano fieri di me. Non vedo l'ora di rivedervi, anche se ammetto che un pò mi mancherà Hogwarts durante l'estate.
Qui tutto è bello: io e Lily siamo amiche per la pelle, abbiamo conosciuto anche altre ragazze...Dorcas, Mary e Marlene. Le prime due sono in stanza con Lily mentre Marlene è un anno più grande di noi.
Le materie sono tutte stupende! Le adoro tutte, e studio volentieri. Ovviamente anche il resto del castello e della scuola è fantastico: pensa che al terzo anno potremmo anche uscire nei weekend a Hogsmeade, il paese qui vicino...non vedo l'ora!
L'unica nota dolente sono i Serpeverde. Quando possono mi tormentano con scherzi e battute di cattivo gusto, e l'unico modo per farli tacere è chiamare Pixie, lo spiritello della scuola -non che faccia il tifo per me, ovviamente, ma vuole sempre dimostrare che lui è il peggiore. Anche James, Sirius, Remus e Peter mi aiutano, quando sono presenti. Non per altro, ma per loro ogni scusa è buona per tormentare i Serpeverde, soprattutto quel povero Severus. Che avrà fatto di male, non lo so...
Mi mancherà tutto, anche quei quattro malandrini! Ma so anche che l'estate finirà presto e non ci sarà quasi tempo di sentirne la mancanza.

A presto,
M.




Angolo dell'Autrice_
Bentornat*! Spero che anche questo primo capitolo del passato vi sia piaciuto! :D Ho voluto ricreare un pò l'atmosfera di festa e novità che leggiamo nella Pietra Filosofale, come se fosse per tutti noi la prima volta che conosciamo il mondo di Harry Potter :) mi sono sinceramente molto divertita a scrivere le scene in treno e per lo smistamento: ho sempre immaginato la reazione dei Serpeverde allo smistamento di Sirius proprio in quella maniera ahaha!
Spero sia piaciuto anche a voi, fatemelo sapere e al prossimo capitolo!
  
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