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Autore: Seira Katsuto    16/01/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Non so se sono io pazza, ma mi capita nelle giornate più tranquille di avere dei momenti "vuoti" in cui il mio cervello si ferma con pensieri del tutto senza senso; per non parlare di quelle volte in cui, mentre sei solo, succedono cose senza senso la cui unica esclamazione che rimane è un "wtf!?", per questo ho deciso che, dopo averne raccolti un po', li pubblicherò qui.

I momenti più propizi sono quando vado da casa a scuola la mattina, al trash piace spuntare già dalle 8:00 nella mia vita.

Per esempio vi parlerò, proprio per iniziare in bellezza, di tutte quelle volte in cui mi chiedo, ogni volta che faccio quei dieci minuti che separano la mia scuola dal mio bus, il perché, PERCHÉ, le poche volte in cui il mio sguardo si concentra per due secondi verso qualche passante al posto che dalla musica che sto ascoltando, perché, vedo un cane mentre sta cagando.

Ma proprio l'attimo in cui lo vedi defecare.

Anche l'altro giorno ad esempio, mi sono girata un attimo, sempre in quella stradina, e cosa vedo? Un tipo mentre raccoglie col sacchettino la cacca del suo cane.

Io capisco che è una cosa normale, però accade così spesso e solo lì che, anche se in quella zona ci fossero tanti cani, è possibile che io li veda unicamente mentre fanno i bisogni??

Ma non soffermiamoci troppo.

In quella stradina penso di aver avuto le più grandi conversazioni senza senso con me stessa.

Partendo dall'avere pensieri sul quale sia l'insulto migliore per quando incontri per strada gente maleducata e decidere che, nello spirito dell'amicissimità (un potere magico che solo pochi possono comprendere), quello decisivo è: "ma vai a sucarti un pruno", anche se sempre in lotta con "ti meriti di perdere" o "fai schifo al cazzo", ma per le persone normali forse non ha lo stesso significato che ha per gli amicissimi (sucare i pruni invece è universale).

Alle volte in cui, non so per colpa di quale divinità, mi vengono in mente cose come: un Mr x con un completino rosa da ballerina che viene da noi con un uscita del tipo "questo è il vero me stesso".

Ho ancora i brividi, che cosa orribile.

In effetti la maggior parte delle stronzate che mi sono venute in mente da qui ad un anno sono con lui come protagonista (per non parlare dei sogni, ma lì ci arriviamo un altro giorno), quasi mi dispiace, mi sembra un po' come una vittima sacrificale in questo momento.

Ricordo persino che una volta, mentre lo guardavo, avevo incominciato a pensare a come potrebbe essere il suo petto, ma hey! Non in senso sconcio (almeno per ora), non pensate male, diciamo che mi ero bloccata a riflettere sul fatto che, dato che non fa sport, non può avere gli addominali e che comunque non è uno stecchino, quindi se ingrassasse ulteriormente un giorno potrebbe avere più tette di me.

Niente, ho cercato di non ridergli in faccia per non sembrare completamente ritardata.

Dato che me lo sono ricordata aprirò una piccola parentesi su un argomento che sarebbe meglio evitare.

Sapete, spesso, quando ti piace qualcuno c'è qual lato oscuro che ti spinge ad avere pensieri impuri su quella persona.

Io ho deciso di evitarli il più possibile per varie ragioni, la cui principale è:

Perché immaginare qualcosa che non potrò mai avere? Poi mi deprimerei e basta (lo faccio già abbastanza).

O forse anche perché mi sembra qualcosa di troppo invasivo per la sua privacy o semplicemente volgare.

Anche se forse la gente solitamente se ne sbatte altamente i coglioni.

Non so, mi piace pensare di essere ancora piccola per riflettere su cose simili (almeno in parte), ciò non toglie che capitino momenti strani in cui la mia mente devia in un luogo che è meglio non sapere dove sia esattamente.

Per esempio, una volta tra i miei scleri del tipo "troppo figo omg", ho incominciato a chiedermi come facesse a non amarsi ogni volta che si osserva allo specchio.

Così ho incominciato ad immaginare lui che si fa i complimenti da solo allo specchio mentre si osserva a petto nudo.

"Quanto sono bello".

Troppo, troppo divertente, peccato che temo non sia realistico.

Ma arriviamo alla parte che mi urta di più.

Mettiamo che a volte mi sia capitato di pensare "chissà com'è mentre si fa la doccia", per poi sorridere in modo strano e darmi un ceffone l'istante successivo.

Ma lui.

Come posso dire: ci sono state volte in cui proprio sembrava lo facesse apposta; che siano battute di merda o cose che poteva semplicemente evitare.

Quella volta in cui, per esempio, è uscito su discord un discorso malsano sul fatto di cosa fare nel caso potessi scopare con qualcuna senza conseguenze, se puntare su ano o figa (era tardi, sono maschi, lasciamo perdere).

E lui, il mio cervello ha cancellato la risposta esatta, aveva detto qualcosa come "dato che non si sa mai sempre meglio il culo".

Allora.

ALLORA.

Se tu, uomo maledetto, te ne esci con frasi così, non pensi alle conseguenze che potrebbe avere il mio cervello??

Io ci provo a non pensare a niente, ma così il tutto si complica.

Non so se avete presente quelle immagini dove c'è il tipo confuso che sembra contemplare l'universo in cerca di una risposta alle domande della vita: sono io in quel momento mentre sussuro con fare preoccupato "anale".

O anche altre volte in cui se n'è uscito con battute, per lo più per ribattere gli altri, sul fatto che ci fosse la possibilità che ce l'avesse piccolo (non so bene, ma una volta aveva detto qualcosa sul fatto che "eh potrebbe" per rispondere a tono contro la battuta di qualcun altro, COME SE NIENTE FOSSE).

Il punto è che: non è che me ne freghi realmente qualcosa della lunghezza del suo coso, anche perché dicono che non conta per forza quello, cioè... che discorso di merda, mi fermo qui che è meglio.

Non dimentichiamo ancora della volta in cui se n'è uscito con un "a me basta Federica" alzando la mano.

Non capisco perché, ma ogni volta mi trigghera troppo.

Inoltre, a volte, anche quando vuole fare solo il coglione senza certi discorsi in mezzo, fa cose che, dopo tutte le storie che ho letto, non mi possono non far pensare male.

In pratica: sussurra.

SUSSURRA.

E finché è su discord, va beh, lasciamo stare, in fondo vuole solo scherzare, non posso pretendere che comprenda che nella mente di una ragazza può suonare in modo molto diverso il "sussurrare all'orecchio".

Ma una volta, una sola, ricordo di aver desiderato insultare veramente la sua scemenza.

Scena: è seduto dietro di me nel bus, allora, come un bravo bimbo annoiato, incomincia a colpire il mio sedile.

Fin qui, va beh.

Ma poi, si avvicina all'orecchio e incomincia a sussurrare "hey, hey, ti do fastidio?".

MA AFLNDFLKANFL, PERCHÉ SEI COSÌ SCEMO A VOLTE.

Io ti ringrazio per darmi molti spunti per film porno, però, come posso dire: anche no, grazie.

Che poi non mi piace rispondere con un doppio senso, voglio rimanere la bimba dolce e tenera, lasciatami in pace, ora sì che vado in un angolino a deprimermi.

Questi forse sono gli unici casi in cui mi sono chiesta "perché doveva essere proprio uno così".

Mettiamo la parola fine a quest'agonia e cambiamo argomento.

Parliamo di come il mio stato d'animo si rincoglionisca dal passaggio scuola-casa.

Sono a scuola e più tempo passa più mi sento uno zombie; mi faccio domande sul perché sono lì se mi devo sentire sempre una merda, così esco con la voglia di vivere sotto ai piedi per poi dirigermi alla mia solita fermata con come unica compagna la mia mente.

Mi rattristo per tutto il viaggio, o meglio, piango per tutto il viaggio, finché non scendo e mi dico "devo smetterla se no poi mia madre mi rompe facendomi duecento domande", così reprimo le lacrime e salgo in casa.

Saluto in modo spastico mia madre, come sempre, e mi dirigo in bagno; in quel breve frangente, in cui mi convinco di non piangere mentre mi lavo le mani, stranamente incomincio a sentire la spasticità che è dentro di me fuoriuscire.

Così incomincio a saltellare pimpante per casa dicendomi "massì, ma cosa c'è da piangere, domani è un altro giorno e si vedrà, chissenefrega".

In realtà lo specchio del bagno di per sé è un luogo molto trash per me, davanti ad esso non riesco ad essere seriamente triste e mi viene da fare l'idiota.

Ad esempio, se sono triste per qualche cazzata del tipo "uffa non ho visto mr x oggi", incomincio a fare una scenetta tragicomica con una mano al petto e il viso sofferente "Oh no, ma come farò a sopravvivere senza aver visto il suo trucido sguardo, morirò di questo passo".

In pratica mi perculo da sola per cose che mi fanno realmente deprimere.

Un altro macro argomento da affrontare sono le figure di merda.

Quelle ne ho collezionate di ogni, ma dato che raccontarle tutte subito sarebbe uno spreco e vorrei evitare per una volta di superare le duemila parole, ve ne racconterò solo una.

Ci sono vari tipi di figure di merda esistenti, la seguente sarà una di quelle silenziose, nel senso che l'unica ad esserne effettivamente conscia sono io.

Tralasciando quella volta in cui sono letteralmente volata, scivolando su un legno bagnato nel parco vicino alla stazione, l'aneddoto che sto per raccontarvi avrà come sempre un Mr x in primo piano.

In una bellissima giornata di Maggio, come ad ogni intervallo, mi sono diretta davanti alle macchinette della scuola.

Prima di lì, sono passata, casualmente, davanti alla classe di lui e con la coda dell'occhio ho scorto la sua figura seduta.

Nemmeno un secondo è durato ma già una nuova emozione era in me.

Indossava dei tonti occhiali da sole.

Magnifico, splendido, semplicemente bellissimo, come sempre d'altronde, ma mi sono sempre piaciute le nuove iniziative.

Ovviamente ho incominciato a sogghignare come una deficiente e mi sono diretta dalla mia amica davanti alla macchinetta del caffè.

Poco dopo arriva Mr x, sempre con gli occhiali, e io continuo a osservarlo con il più grande sorriso che fossi in grado di fare, anche se ammetto avevo notato qualcosa di strano.

Avete presente quei momenti in cui sei felice o comunque te la passi tranquillamente poi vedi un amico e gli chiedi "hey, come va?", sprizzando gioia da tutti i pori, e lui ti risponde con un "mi è morto il gatto".

Così ti ritrovi tu, che hai un sorriso brillante in faccia, con vicino un volto glaciale e incominci a sentirti una merda perché non riesci a cambiare espressione.

Quella ero io nel momento in cui, togliendosi gli occhiali, ha mostrato il viso gonfio per colpa di un allergia.

La mia reazione in testa è stata un "ma noo, poverinooo", però sempre con un sorriso stampato in faccia che, più cercavo di dirmi "non sorridere, smettila, basta" più mi veniva da ridere.

Quindi, mentre raccontava il cosa gli fosse successo, con l'altra che lo guardava preoccupata, io mi trovavo lì, davanti a, praticamente, ridergli in faccia? Esattamente.

Concluderei qui se la vita non mi avesse fatto ricordare una questione importante:

Sempre nella stradina del cazzo per andare a scuola mi ritrovo a chiedermi la ragione che sta dietro agli incroci stradali, o meglio, quell'incrocio.

Ogni volta che diventa verde per i pedoni io devo partire all'istante ad attraversare perché ci sono sempre le macchine che vanno di fretta e vogliono svoltare proprio dalla mia parte.

Passiamo pure sopra il fatto che andando più lenti potrei sentirmi meno investita, ma siamo in Italia quindi non posso lamentarmi più di tanto.

Ma perché, in quell'incrocio di merda, ci deve essere sempre un motorino del cazzo che non si capisce mai se ti vuole tagliare la strada o direttamente investire? È tanto frequente quanto il vedere i cani che cagano per farvi capire.

Fortunatamente non sono ancora morta e sono riuscita a scriverlo, così se sparisco sapete a chi dare la colpa.

A presto. ~

   
 
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