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Autore: vale ronron    23/01/2019    0 recensioni
Abbiamo visto i Radurai del labirinto e i vincitori degli Hunger games combattere il nemico e sopravvivere a situazioni estreme. Ma Thomas, Teresa, Minho, Newt, Chuck, Katniss, Peeta e Brenda come si comporterebbero in una vita da normali ragazzi universitari?...be se siete curiosi non dovete fare altro che leggere la storia!! buona lettura!!.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Minho, Newt, Teresa, Thomas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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PUNTO DI VISTA DI THOMAS
Manca una settimana al primo giorno di università. Città diversa, casa in affitto, pochi soldi mensili per sopravvivere, addio amici del liceo, addio pranzi e cene fatti da mamma. Tra una settimana la pacchia sarà finita. Dovrò cucinare e lavare piatti e vestiti da solo.
Spero che la casa in cui andrò a vivere non caschi a pezzi.           
Sono appena atterrato a Roma, la mia nuova città, ho deciso di trasferirmi prima dell’inizio delle lezioni per sistemarmi con calma.
E quindi eccomi qui, in questo gigantesco aeroporto.
Chissà da che parte è la stazione degli autobus, forse dovrei chiedere informazioni a qualcuno ma vanno tutti di fretta qui dentro.
 Ok Thomas, su, ferma uno di questi Speedy Gonzales e chiedi informazioni.
 Stavo giusto per fermare un uomo in giacca e cravatta quando qualcuno inciampò sulla mia valigia cadendo per terra come un sacco di patate.
Mi chinai per aiutare il mal capitato.
Mi correggo la mal capitata, era una ragazza e aveva la custodia di una chitarra appesa sulle spalle.
 “Ehi, stai bene?” le chiesi aiutandola ad alzarsi
“stavo molto meglio prima” mi rispose contrariata
Mi guardai intorno e notai la sua borsa e la sua valigia per terra. Mi abbassai per prenderle.
“credo che queste siano tue” le dissi porgendo le sue cose
“sei proprio un genio tu!!” rispose scontrosa
Mi accigliai, questa ragazza aveva proprio un pessimo carattere.
Stavo per risponderle a tono ma lei non me ne diede il tempo.
“accidenti, se perderò l’autobus sarà solo colpa tua!!”
“colpa mia” le chiesi sconcertato
“hai lasciato le tue maledette valigie in giro per l’aeroporto!!” sbraitò mentre mettendosi la borsa a tracollo e tirando la valigia iniziava a camminare, a passo svelto, verso una delle uscite.
Ma guarda questa!!
“guarda che non è colpa mia se non guardi dove metti i piedi!!” le dissi sulla difensiva andandogli dietro
“cosa fai, mi segui?! Non sarai un maniaco!?” mi accusa, non smettendo di camminare verso l’uscita
“tu sei tutta pazza!! Io voglio solo raggiungere la stazione degli autobus”
“Grandioso!! Spero di non prendere il tuo stesso autobus!!”
“lo spero anch’io” le dissi lanciandole un’occhiataccia.

Questa ragazza era fuori di testa.
 Arrivammo alla biglietteria della stazione degli autobus.
Disgraziatamente prendemmo lo stesso veicolo, ed essendo gli ultimi a salire, con grande dispiacere di entrambi ci capitarono due sedili adiacenti.
“oggi è proprio una pessima giornata!!” la senti borbottare mentre con riluttanza prendeva posto accanto a me.
Alzai gli occhi al cielo e presi un profondo respiro per trattenermi dall’uccidere quella ragazza. Su Thomas, calmati, dovrai sopportarla solo per un’oretta, una volta sceso dall’autobus non la rivedrai mai più.
Non ho avevo mai incontrato una ragazza cosi antipatica. A scuola ero il secchione dell’intero istituto, però avevo un bell’aspetto, di conseguenza avevo parecchie ragazze che mi andavano dietro, ma erano quasi tutte oche. Con loro non si poteva fare un discorso serio o intelligente e questo mi irritava molto.
Cercai di rilassarmi.
Presi il telefono e controllai la cartina della città sul cellulare, la mia futura casa si trovava a circa mezzora di strada dalla mia facoltà, ma con la metropolitana l’avrei raggiunta in fretta. Non era molto distante dal centro città. Come posizione era perfetta.
Mi sporsi a guardare dal finestrino, eravamo appena entrati in città, era ora di punta quindi restammo intasati nel traffico per circa mezz’ora.
Ero indeciso se scegliere di scendere alla fermata più vicina al centro o a quella più vicina alla mia futura dimora.
Il mio stomaco mi suggeriva di seguire la prima opzione, infatti stavo morendo dalla fame, tuttavia non mi andava di andare in giro con la valigia e il borsone così decisi di fare aspettare il mio stomaco e di andare direttamente a casa. Sbirciai la mappa disegnata sul tetto dell’autobus, c’erano indicate le fermate e le vie dove il bus si fermava.
Notai che tra tre fermate sarei dovuto scendere.
Ero quasi arrivato.
Sbirciai la ragazza seduta accanto a me, stava consultando una cartina cartacea.
A quanto pare Miss simpatia, non era ancora scesa dall’autobus, per un attimo temetti davvero che sarebbe scesa alla mia stessa fermata. Ma poi mi diedi dello stupido, quante possibilità c’erano che succedesse davvero?!.
Ok ci siamo, un’ultima fermata e poi sarei dovuto scendere.
Non mi andava proprio di rivolgere la parola a questa simpaticona ma se volevo uscire non avevo altra scelta, lei stava sul sedile che sporgeva sul corridoio, io invece era seduto nel sedile vicino al finestrino, quindi si sarebbe dovuta alzare per farmi passare.
 “la prossima è la mia fermata” le dissi distaccato.
Si voltò di scatto e mi fulmino con lo sguardo “vuoi proprio rovinarmi la giornata!!”
Mi arrabbiai, stavolta non mi sarei trattenuto, stavo per risponderle per le rime quando l’autobus si fermò.
La vidi alzarsi e prendere le sue robe.
La guardai con odio mentre si dirigeva verso la porta. 
Che Caspio sto facendo ancora qui, devo scendere anch’io!!
 Mi alzai e velocemente presi i miei bagagli, scesi le scalette dell’autobus, presi la valigia dalla stiva e mi guardai intorno.
Il quartiere non sembrava male, anche se le case erano un po’ vecchiotte.
Per un momento mi chiesi da che parte fosse andata quella svitata, sperai di non incrociarla mai più.
Presi il cellulare e ripresi google maps. La casa era tre parallele più avanti rispetto a dov’ero io.
Incominciai a camminare.
Ok, ci siamo.
Questa dovrebbe essere la via giusta, il numero della casa è 35, cominciai a leggere i numeri civici mentre distrattamente continuavo a camminare lungo il marciapiede della strada.
“Numero 29…31…33…Eccola q...ahiii” che botta, ero andato a sbattere contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno.
“non ci credo, ancora tu!!...È diventata una persecuzione!!”
“Oh…mio…dio” imprecai sconvolto, ancora lei…
Maledizione, oggi il destino mi stava giocando un brutto scherzo.
“che ci fai qui?” le chiesi malamente
“cerco di farmi ammazzare da te!!, non hai visto che ero ferma sul marciapiede, cos’è sei ceco!?”
Adesso basta, non ne potevo più.
“Senti ragazzina, non so quale sia il tuo problema, ma sappi che mi stai facendo perdere la pazienza!!”
“come ti permetti di chiamarmi ragazzina!!” mi rispose furiosa
“ehm ehm, scusate se vi disturbo, ma mi state impedendo di entrare a casa mia!!”
Mi girai, davanti a me e a miss simpatia c’era un ragazzo alto, snello, con capelli biondi, ricci e gli occhi blu, sembrava divertito ma allo stesso tempo imbarazzato dalla scena che gli si era parata davanti.
“scusaci tu” gli dissi, mentre mi spostai per lasciargli libero accesso al cancelletto della casa.
“tranquillo” mi rispose il ragazzo “mi chiamo Peeta, piacere di conoscerti!!” aggiunse porgendomi gentilmente la mano
“Thomas, piacere mio” gli risposi cordiale, stringendogli la mano.
 Almeno lui era simpatico, Miss simpatia avrebbe dovuto prendere lezioni di bon ton da questo ragazzo!!, lui sì che conosceva le buone maniere.
“ciao anche a te” disse Peeta con un sorriso, rivolgendosi a miss simpatia e porgendole la mano.
“ciao” rispose lei stringendogli la mano “mi chiamo Katniss”
La guardai male… ma guardatela…a lui lo ha salutato educatamente, si è pure presentata, a quanto pare gli insulti e le occhiatacce sono riservate solo a me.
“piacere Katniss” le rispose gentilmente Peeta, “posso esservi d’aiuto?” aggiunse, rivolgendosi ad entrambi.
“emh no, cioè si grazie, tu abiti qui?” chiesi indicando il cancello del numero 35, Il fuori della casa non è un granchè, ma magari l’interno sarebbe stato meglio, o almeno lo speravo.
“si esatto, mi sono trasferito qui ieri mattina, mio fratello Newt invece ci sta già da un anno” rispose cordialmente, “eccolo lì!!” ci indicò qualcuno alle mie spalle.
Mi girai e dal portone della casa numero 35 uscì un ragazzo che sorridendo allegramente ci venne incontro. Lo vidi aprire il cancelletto e posizionarsi davanti a noi
“bentornato fratellino” disse rivolto a Peeta
“ciao Newt, ti presento Thomas e Katniss, credo siano interessati alla casa”
“ciao ragazzi, benvenuti!!” disse rivolgendosi a me e a miss simpatia
“ciao” rispondemmo entrambi
“ci sono altri due ragazzi che stanno per arrivare, se non vi dispiace aspetterei che arrivino in modo da non dover fare più volte il tour della casa”
“si certo, nessun problema” dissi ricambiando il suo sorriso, quei due ragazzi mi piacevano, erano simpatici.
“ci sono due ragazzi che stanno per attraversare la strada, forse sono loro” aggiunse Newt indicandoli
Mi girai verso la strada e rimasi incantato.
Una ragazza alta, magra, dai setosi capelli neri, lunghi e ondulati e con degli occhi azzurri stupendi si trascinava dietro una miriade di valigie, istintivamente senti il bisogno di chiederle se le servisse una mano, ma fui interrotto da miss simpatia che con disgusto disse:
“ti sta colando la bava!!”
Newt e Peeta cercarono di non ridere, per non farmi un torto, pensai. Ma una cosa era certa, Katniss non mi sopportava e il sentimento era reciproco.
 Mi girai per guadarla male e le dissi: “sei sicura di non voler andare a vivere in un'altra casa, miss simpatia!!”
Stava per rispondermi ma i due nuovi ragazzi ci raggiunsero sul marciapiede.
 “ciao a tutti, io sono Teresa, è un piacere conoscervi” si presenta la nuova arrivata sorridendo a tutti.
Ricambio il suo saluto e tiro un sospiro di sollievo, per un attimo avevo temuto che fosse antipatica e con il musone come Katniss.
“io invece sono Mhino, piacere di conoscervi ragazzi”
“Ciao Mhino” rispondo.
Mhino era un ragazzo dai lineamenti asiatici, era molto più alto di me e aveva gli occhi e i capelli neri.
 “benvenuti ragazzi, io sono Newt, e lui è mio fratello, Peeta” li accolse dando inizio alle presentazioni “mentre questi due sono Katniss e Thomas e anche loro sono arrivati adesso, mentre mio fratello è arrivato ieri”
“allora il padrone di casa ha avuto un imprevisto e non è potuto venire, mi ha affidato il compito di assegnarvi le stanze e di compilare i contratti con i vostri nominativi e i vostri numeri di telefono, una volta sistemato le scartoffie, firmerete i rispettivi contratti e il gioco è fatto, le stanze doppie vengono 150 euro ciascuno mentre le singole sono 200 euro. Seguitemi dentro cosi vi faccio vedere la casa”
Entrammo tutti e lasciammo le valigie nell’atrio. Varcata la porta c’era un largo e lungo corridoio, poco dopo l’ingresso c’erano due porte una sinistra e una a destra, erano l’una di fronte all’altra, in una c’era la cucina abitabile e nell’altra c’era un salone con la tv, due divani, una poltrona e un tavolino basso posizionato al centro della stanza.
 A metà corridoio c’erano altre due porte sempre l’una di fronte l’altra, in quella di destra c’era una grande camera doppia mentre in quella di sinistra c’era uno spazioso bagno con un’ampia finestra.  Quasi alla fine del corridoio c’era una scala a chiocciola in acciaio che portava fino al piano superiore. Alla fine del corridoio c’era una grande vetrata, con le inferriate, che illuminava la scala e il resto dell’ambiente.
“come potete vedere la casa è arredata con mobili semplici e c’è solo il minimo indispensabile, la cucina è luminosa e in sei ci si sta bene, la stanza di fronte è una sala ritrovo, infatti l’abbiamo sempre utilizzata a scopo ricreativo o per schiacciare riposini davanti alla tv, la stanza doppia in fondo al corridoio è una delle più grandi inoltre ha una porta finestra che da su un piccolo giardinetto recintato e coperto dagli sguardi indiscreti con delle siepi alte.” Ci spiegò Newt
“la casa in tutto ha quattro camere da letto, due doppie e due singole. Le altre tre stanze si trovano al piano di sopra, insieme ad altri due bagni ”
“aspetta io pensavo che i due appartamenti fossero separati e che ad un piano stessero i ragazzi e nell’altro le ragazze, non avevo capito che l’intera casa fosse in comune” disse Katniss seccata e parecchio turbata
“be non so cosa ti abbia detto il padrone di casa ma anche l’anno scorso eravamo sistemati cosi, la casa ospita sia ragazzi che ragazze, non ce una porta che separa il piano di sopra da quello di sotto, l’intera casa è accessibile a chiunque ci abiti, ovviamente ogni porta è dotata di una chiave e le camere da letto doppie hanno due chiavi invece che una” le rispose Newt un po’ in difficoltà
“fantastico” borbotta contrariata Katniss
Per un attimo sperai che ci ripensasse e che prendesse la decisione di non abitare qui.
“be volendo noi ragazze potremmo prendere la stanza al piano terra, cosi i ragazzi si potrebbero sistemare tutti al piano di sopra” propose Teresa
Era buona come idea, se non fosse che mi dispiaceva per Teresa, non avrei mai voluto essere al suo posto. Forse era stato un po’ azzardato da parte sua offrirsi volontaria per condividere la stanza con un’estranea, senza nemmeno averci scambiato due chiacchere prima. Sono sicuro che se Teresa avesse visto com’era veramente Katniss non avrebbe mai fatto quella proposta frettolosa.
“io suono spesso la chitarra per questo avevo pensato ad una stanza singola, non vorrei ti dia fastidio” rispose Katniss incerta e pensierosa
Mi accigliai, ma che diavolo, questa è antipatica solo con me?!...ma che le ho fatto!?
“non preoccuparti a me piace molto la musica, la ascolterei 24 ore al giorno se fosse possibile, e poi l’idea di avere un giardinetto mi ispira molto” rispose entusiasta Teresa
“be, se la metti in questo modo, facciamo come hai detto tu” acconsenti Katniss
Ero sempre più perplesso, quella ragazza per me restava un grande taboo
“bene così, pivelli seguitemi al piano di sopra, voi fanciulle se volete potete iniziare a sistemarvi nella vostra reggia, ci vediamo fra dieci minuti in cucina”
“d’accordo” risposero le ragazze andando a prendere le proprie valigie nell’atrio
Salimmo le scale fino al piano di sopra.
“l’altra doppia è occupata da me e da Peeta quindi rimangono le altre due stanze singole, anche se il mio caro fratellino non è contento di condividerla con me” disse Newt
“dai Newt lo sai che non mi dispiace condividere la stanza con te solo che è da una vita che stiamo in stanza insieme e avrei voluto provare l’emozione di avere una stanza singola per una volta nella mia vita”
50 euro in meno al mese sarebbero un bene per me, mamma mi aveva promesso di mandarmi 300 euro al mese, quindi prendendo la doppia me ne sarebbero rimasti 150 per bollette, spesa, libri e dispense, per fortuna le tasse universitarie non erano un problema perché avevo vinto la borsa di studio per merito e quindi quelle non le avrei dovute pagare.
Così decisi di seguire le orme di Teresa e lanciai la mia offerta.
“be, se sta bene ad entrambi, Newt potrebbe prendere la doppia con me, non mi dispiacerebbe risparmiare un po’ sull’affitto, se non è un problema ovviamente”
“sarebbe perfetto per me” rispose Peeta con entusiasmo, rivolse lo sguardo al fratello, per avere il suo parere
“bene così, a me non dispiace affatto conoscere gente nuova, anzi il contrario” rispose Netw
“perfetto” dissi soddisfatto, poi mi colpì un pensiero e aggiunsi “le bollette sono care?”
“be le spese di luce e acqua sono divise per sei quindi il prezzo viene ammortizzato molto, le bollette più care sono nel periodo invernale ovvero quando accenderemo le stufe o a giugno con i condizionatori ma rimangono sempre ad un prezzo abbordabile, per il gas invece abbiamo una bombola, mediamente dura circa due mesi”
Bene cosi, ce la dovrei fare con il mio budjet, e poi non mi dispiaceva condividere la stanza con qualcuno, avrei fatto amicizia più in fretta e poi Newt sembrava un tipo apposto.
Arrivati in cima alle scale c’era un altro lungo corridoio che andava in senso opposto al corridoio sottostante, anche qui c’erano quattro porte.
Proprio sopra la camera delle ragazze c’era la stanza doppia mia e di Newt, entrai e vidi che era spaziosa e molto luminosa, aveva sia una finestra che una porta finestra che dava su un balconcino, da lì sopra si vedeva il giardinetto della stanza di Katniss e Teresa.
All’interno della stanza c’erano due letti singoli posizionati nella parete di fronte a quella della porta finestra, le due scrivanie erano appoggiate in un'altra parete, e nel muro opposto vicino alla porta c’era un grande armadio a muro.
La stanza mi piaceva molto.
Di fronte alla nostra stanza c’era un bagno abbastanza grande con una grande finestra.
Andando più avanti nel corridoio proprio sopra alla cucina e alla sala ricreativa c’erano le due stanze singole e in fondo al corridoio c’era un altro bagno un po’ più piccolo degli altri due ma era anch’esso dotato di doccia e di tutto il necessario.
Peeta e Minho si presero le singole dotate entrambe di ampie finestre.
 
Una volta scesi in cucina firmammo i contratti e tornammo ognuno nella propria stanza per sistemare i bagagli.
Accidenti sto morendo dalla fame.
“Newt mi suggerisci un posto per andare a fare la spesa, sto morendo dalla fame” dico mentre ero in cucina con tutti gli altri
“facciamo cosi, adesso ci facciamo una bella spaghettata, e poi tutti insieme usciamo, così vi farò vedere come muovervi in città” dice Newt
Quel ragazzo mi stava sempre più simpatico.
 
“Newt questi spaghetti sono deliziosi” dice Teresa
“confermo” annuisce Minho
Avevano ragione, il piatto che aveva preparato Newt era ottimo
“siete troppo buoni ragazzi” risponde Newt
“Peeta, anche tu sai cucinare così bene?”
“io me la cavo meglio con i dolci, il pane e le pizze, tutto il resto lo lascio cucinare a Newt” risponde Peeta
“da chi avete preso questo talento?” chiede curiosaTeresa
“be nostra madre ha un ristorante, mentre nostro padre gestisce un panificio e una pasticceria” risponde Peeta
“come caspio fate a essere cosi magri, io al vostro posto mi sarei ingozzato per bene” dice Minho
“abbiamo un metabolismo veloce” risponde Newt, facendoci ridere
“come mai non avete continuato i mestieri dei vostri genitori?” chiede Katniss, che fino ad ora era rimasta in silenzio
“in realtà è proprio quello che vogliamo fare” risponde Newt “io ad esempio sono iscritto ad una delle più prestigiose università di cucina d’Italia, punto di riferimento per tutto il settore food”
“io invece sono venuto qui per seguire un corso di panificatore e prima di ritornare a casa seguirò anche un corso di Pasticceria Italiana all’ Italian Culinary Institute”
“wow, deve essere bello avere le idee chiare su ciò che si vuole fare nella vita” dice Minho
“Perché tu che piani hai?” chiese curioso Newt
“be non avendo nessuna capacità o propensione mi sono iscritto in scienze motorie e dello sport” rispose Minho “avrei potuto seguire il corso nei dintorni di casa ma Tess voleva compagnia, così per accontentarla l’ho seguita fino a qui”
“non fingere di non esserne contento, tu non vedevi l’ora di allontanarti dal nucleo famigliare, inoltre hai sempre detto che la nostra città ti stava stretta e che volevi partire per fare nuove esperienze, quindi sono io che ti ho accontentato e non il contrario” gli risponde Teresa facendogli la linguaccia
“vi conoscete da molto?” chiedo curioso
“è una vita che la sopporto” rispose Minho con finto tono esasperato
Teresa gli diede una manata sul braccio e disse: “sei uno stupido!!”
La scenetta fece ridere tutto il tavolo
“ci siamo conosciuti all’asilo e da allora non ci siamo più separati, siamo come fratello e sorella” ci spiega Teresa
Non ne capivo il motivo, ma venire a sapere che per Teresa Minho era come un fratello mi aveva dato un gran sollievo.
“state attenti ragazzi, vi avverto, Teresa è peggio di un zecca, se vi si appiccica addosso non si stacca più!!” dice Minho
“smettila Minho, sei il solito esagerato!!” lo riprese Teresa alzando gli occhi al cielo e provocando le risate del gruppo
Erano troppo divertenti quei due.
“Thomas tu invece cosa studi?” chiede Teresa
“mi sono iscritto a medicina” rispondo
“Davvero?!, allora saremo colleghi!!, sono contenta di avere qualcuno con cui potermi confrontare” risponde Teresa entusiasta
Finalmente la fortuna stava girando a mio favore, anche Teresa era iscritta a medicina, mi piaceva molto l’idea di averla come compagnia di studi.
“ecco, Teresa ha già trovato una nuova vittima, Thomas scappa ora finché sei in tempo, domani potrà essere già troppo tardi!!” il commento di Minho mi fece sorridere.
“avrei dovuto lasciarti a casa!!” rispose Teresa scocciata tirando una gomitata a Minho
“nah bambola, ti saresti annoiata a morte senza di me!!” le rispose Minho, con un occhiolino e baciandole una guancia
“tu Katniss invece cosa studi?” le chiede curioso Peeta
“mi sono iscritta a giurisprudenza” risponde lei a disagio, sembra quasi imbarazzata.
“quindi abbiamo un cuoco che sarei io, un pasticcere, due dottori, un avvocato, e un palestrato iscritto a scienze motorie, ci sarà da divertirsi” commenta Newt sogghignando
“ehi biondino, che hai contro i palestrati?” risponde Minho
“non ho niente contro i palestrati, pivello” risponde Newt ridendo
“bene cosi!!” rispose Minho prestandosi al gioco
“alzatevi pivelli, vi porto fuori in città” disse Newt
Andammo tutto il pomeriggio in giro per la città, Newt ci mostrò la cittadella universitaria, i luoghi dove poter fare colazione o comprare il pranzo, senza lasciarci un patrimonio.
 Andammo tutti insieme a fare la spesa e tornammo a casa pieni di borse, decidemmo che da quel momento in poi avremmo fatto sempre la spesa insieme dividendo il conto in modo da ammortizzare le spese.
  
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