Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SweetPaperella    03/02/2019    9 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo tre

Finalmente dopo una settimana, Regina é riuscita ad ottenere i domiciliari per Robin e grazie all’aiuto di Killian ha trovare per lui un lavoro onesto, come istruttore di tiro con l’arco in un centro diurno per soggetti con disabilità, ed è stato anche per questo che è riuscita a concedere all’uomo i domiciliari perché sconterà la sua pena svolgendo un lavoro socialmente utile.
Non solo, in una settimana la vita di Regina é totalmente scombussolata, si è lasciata convincere da Emma e poi da Henry, il quale ci ha messo il carico da tredici, a ospitare Robin con suo figlio Roland in casa loro, visto che ha una piccola dependance in giardino con bagno privato. Non avrebbe mai voluto accettare, perché sa che non è eticamente corretto, certo ha già ottenuto i domiciliari e sa che a breve lo scagionerà del tutto, perché ha prove raccolte sulla sua innocenza, ma non è da lei ospitare in casa un suo assistito. Non sa spiegarsi come mai Robin invece da subito é stato diverso, non è mai stato solo un semplice caso da risolvere, gli ha dato da pensare, da riflettere, l’ha coinvolta in prima persona e più di una volta si è ritrovata a pensare all’uomo senza rendersene conto.
Ha passato molto tempo in casa famiglia con il piccolo Roland e l’ha portato anche a conoscere Henry, infatti hanno giocato insieme qualche pomeriggio, rendendosi conto che in poco tempo si è affezionata in modo incredibile al piccolo.
Emma non ha fatto altro che punzecchiarla per questa sua bontà, ma felice che finalmente la sua amica si stia aprendo, felice che abbia incrociato Robin nella sua strada. Gli ha detto chiaramente “é ora che ti trovi un uomo Regina”. Ora che è davanti al carcere, con la manina di Roland tra le sue, si ritrova a pensare che Robin é proprio il suo tipo e che Emma abbia dannatamente ragione.
Allontana subito quei pensieri, non può permettersi un uomo, non ha bisogno di un uomo nella sua vita per essere migliore e continua a ripeterselo, finché non vede uscire Robin dal carcere.
Roland lascia la sua mano e corre verso il papà, Robin lo accoglie tra le sue forti braccia e lo bacia sulla guancia con amore, é una scena così dolce, che Regina sente il cuore scoppiarle nel cuore, ma ancora una volta allontana i pensieri che le hanno occupato la mente, deve smettere di pensare a Robin in quel senso. Lui è il suo assistito, é un bell’uomo, ma nulla di più di ciò, non potrà mai diventare niente di più di questo, lo ospiterà solo per gentilezza e perché al momento non ha un posto dove andare e non può tornare nell’accampamento dove stava prima o il giudice porterà nuovamente Roland in casa famiglia; si continua a ripetere che lo fa solo per il bambino e perché si è ripromessa di aiutare l’uomo.
Robin si avvicina alla donna con ancora in braccio il piccolo Roland e le sorride felice.
«Grazie, davvero! Anche per l’ospitalità»
Regina si ritrova a sorridere a sua volta e scrollare le spalle, facendogli segno di seguirla in macchina.
Per tutto il tragitto verso casa Mills é solo Roland a parlare e raccontare al papà cosa ha fatto nel posto in cui è stato, di come Regina è andato a trovarlo, gli racconta di Henry, di come si è divertito a giocare con lui e Robin lo ascolta felice, non aggiungendo altro perché è bellissimo sentirlo così entusiasta, capire che nonostante la sua assenza é rimasto il bambino spensierato e allegro che è sempre stato, é felice che lui non abbia capito realmente cosa sia successo, é felice che non si sia sentito abbandonato ed é felice che al suo fianco ci sia stata Regina. Si, é felice. Ha subito capito che l’avvocato Mills fosse una donna molto sensibile e materna, é felice che sia stato al fianco del suo bambino e lo abbia protetto, immagina anche che non è una cosa che faccia con tutti e si domanda come mai abbia preso a cuore così il suo caso.
Non sa spiegarsi nemmeno com’è possibile che in carcere non ha fatto altro che pensare a lei, ogni giorno sperava che lei arrivasse con buone notizie, ma anche semplicemente per rivederla, per rivedere i suoi occhi profondi, duri ma dolci, le sue labbra da baciare... non ha smesso un attimo di pensare a lei e adesso che è al suo fianco, avverte sensazione che credeva per sempre assopite dalla morte di sua moglie. Avverte calore, calore famigliare, il suo cuore che batte e le famose farfalle allo stomaco si fanno sentire prepotenti, pur sapendo che tra loro forse, non potrà mai esserci nulla, lui è pur sempre il suo assistito e Regina non è una donna che lascia entrare nella sua vita il primo sconosciuto, a maggior ragione se c’é di mezzo il suo lavoro.
Una volta a casa Regina mostra ai due la loro dependance dandogli le chiavi.
«Finalmente siete arrivati» un Henry felice come non mai, giunge alle spalle di Regina per salutare il suo amico Roland.
«Mamma, invitiamo Roland e il suo papà per cena?» continua a parlare entusiasta e trovando subito l’appoggio di Roland, il quale guarda il suo papà negli occhi, supplicandolo attraverso di essi di accettare.
«Ehm, ma certo! Venite a cena da noi» li invita Regina, imbarazzata per quell’invito improvviso, non che non vuole averlo in casa, ma la situazione la imbarazza e non poco, al solo pensiero che dovrà vederlo girare per la sua cucina spesso la mette in agitazione e solo ora realizza davvero la cosa. Si ritrova a pensare che doveva mettere nella dependance anche l’uso cucina.
«Non so, se non è un disturbo...» prova a dire Robin, non vuole creare ulteriore disturbo a Regina, ha già fatto troppo per loro, si può arrangiare con qualcosa di semplice per quella sera, dovrà già entrare spesso in casa Mills per usare la cucina e almeno quella sera vuole evitare di stare tra i piedi.
«Ma quale disturbo, Regina cucina le migliori lasagne del mondo e sarà felice di farle assaggiare a te e al piccoletto. Piacere io sono Emma.» interviene la ragazza porgendo la mano per presentarsi a Robin, spuntando anche lei alle spalle di Regina, la quale si gira a fulminarla con lo sguardo.
«No infatti voi non disturbate di certo» alludendo che quella che sta sempre in mezzo é proprio la ragazza che ormai occupa la sua casa da anni e che ogni volta si mette in mezzo quando non deve. Emma capendo la frecciatina se la ride sotto i baffi e sottovoce ribatte: «Mi ringrazierai un giorno»
«Ti odio Swan» ribatte a sua volta. Emma se la ride ancora ed entra in casa.
Regina scuote la testa per poi fare strada verso casa ai due ospiti, per fortuna essendo una donna molto previdente aveva già pronta una teglia di lasagne e sono solo da scaldare nel forno. Mentre esse si scaldano, Robin si offre di apparecchiare e i bambini giocano in salotto con i giochi di Henry.
«Robin per quanto riguarda il lavoro inizierà lunedì, va bene per lei?» chiede Regina rivolta all’uomo, si è accordata lei stessa con la cooperativa senza consultarlo ma immagina che lui sia d’accordo, visto che se vuole tenere suo figlio con sé dovrà dimostrare di voler davvero cambiare.
«Ma io direi che visto che viviamo quasi nella stessa casa possiamo darci del tu? Comunque non vedo l’ora di iniziare, ho sempre amato tirare con l’arco e questo lavoro già mi piace» risponde allegro Robin, sperando di non essere sembrato troppo sfacciato nel proporre alla donna di allontanare le formalità, almeno in un luogo neutrale come quello che stanno condividendo.
«Direi che ci avete messo anche troppo a passare dal lei al tu» Emma che in quel momento spunta in cucina, esprime la sua opinione in merito ancora una volta, beccandosi l’ennesima occhiataccia da parte di Regina e facendola arrossire visibilmente.
«Swan, stasera non hai da fare proprio nulla? Non lavori?»
Emma scuote la testa divertita, no, non ha da lavorare é il suo giorno libero e non ha nemmeno voglia di uscire, le piace dedicarsi al suo Henry ed essere lei a raccontargli la storia della buonanotte, quindi la sera, anche quando é libera esce veramente di rado.
«Robin scusala, comunque va bene per il tu» risponde  ancora visibilmente rossa in viso, ma spera  l’uomo non si sia accorto del suo rossore improvviso alle guance, che non si sia accorto dell’effetto che le provoca. Ancora una volta scaccia quei pensieri dalla sua testa, dal suo cuore, da entrambi. Mente e cuore per la prima volta dicono la stessa cosa e lei non sa a che cosa aggrapparsi per rimanere lucida e composta, la perfetta regina cattiva, senza sentimenti ed emozioni.
«Non fa nulla, anzi si vede che avete un bellissimo rapporto, come vi siete conosciute?»
«Se te lo racconto poi dovrò cambiare casa, quindi non so se è il caso» risponde per prima la più giovane e ride.
«Swan stasera hai voglia di essere presa a schiaffi vero?» le sussurra a bassa voce e dandole una gomitata, sta davvero dando il meglio di sé quella sera e capisce che lo sta facendo per il suo bene, ma non vuole ancora ammettere di provare qualcosa per Robin e forse mai lo ammetterà.
«Emma aveva 14 anni e era incinta di Henry, io... Sono stata il suo avvocato per tirarla fuori dal carcere per dei piccoli furti e per essere scappata dalla casa famiglia, l’ho accolta in casa mia e le sono stata vicino durante la gravidanza, ed eccoci qui... Henry é come se fosse anche mio figlio.» cerca di spiegare brevemente, senza entrare nei dettagli, non ha voglia di dire a un estraneo che non potrà avere figli, e poi in fondo non è da lei vantarsi per i suoi gesti, ma non è facile nascondere quanto in realtà tenga ad Henry. É tutto per lei quel bambino anche se non è suo, ma anche Emma é sempre stata presente, é la sua più cara amica nonostante la differenza di età che c’é tra loro, non riuscirebbe più a immaginare la sua vita senza quei due, tanto meno la sua casa senza Henny e Emma, anche se senza dubbio tornerebbe ad essere ordinata e silenziosa, ma lei si è abituata al rumore e ad avere giochi sparsi per l’intero salotto e non solo.
«In realtà Regina é modesta, io non volevo tenere Henry, doveva adottarlo lei una volta nato, ma ho cambiato idea quando l’ho tenuto in braccio per la prima volta, ma nonostante questo lei l’ha cresciuto come se fosse davvero suo e ha aiutato anche me, io e Henry senza di lei non so come avremmo fatto.» continua Emma, facendo arrossire nuovamente la sua amica.
Robin nel sentirle raccontare sorride felice, é bello il loro rapporto si vede, ma dal quel racconto si rende ancora di più conto di che persona meravigliosa sia Regina Mills, ormai non ha più dubbi a riguardo, non è certo la regina cattiva che cerca di cucirsi addosso.

Il resto della serata passa sereno e spensierato, la compagnia é ottima e anche Regina deve ammettere che non si sentiva così bene da parecchio tempo, Robin é veramente un uomo piacevole e nonostante le circostanze in cui si sono conosciuti e lei senza dubbio all’inizio l’aveva giudicato male deve ammettere che più lo conosce e più si trova bene in sua compagnia. É piacevole, divertente, ironico, simpatico e dolce, é un papà perfetto per Roland nonostante i suoi errori e si accorge di sentirsi bene in sua presenza. Avverte il suo cuore leggero ogni volta che lui le sorride, le rivolge la parole o le confida qualcosa della sua vita. Non ha nemmeno battuto ciglio quando Emma ha fatto sì che i due restassero soli, offrendosi lei di raccontare a entrambi i bambini la favola della buonanotte.
Si è resa conto che resterebbe a parlare con lui per ore, ma questo sentimento che nutre verso l’uomo la spaventa e se pur vorrebbe continuare a chiacchierare con lui, sentirlo raccontare delle sue intrepide avventure nei boschi da ragazzo; sente anche la necessità di scappare da lui, non è abituata a tutto ciò, solo con Daniel si è sentita così bene, così spensierata e con il cuore leggero e ciò la spaventa. Lei, Regina Mills, non può innamorarsi di un fuorilegge, non può piacerle un perfetto sconosciuto. Con la scusa di essere stanca lo congeda e Robin va a riprendere Roland nella camera di Henry per portarlo con sé nella dependance stando attento a non svegliarlo, ma prima di uscire dalla porta, rivolge un ampio sorriso alla padrona di quella splendida casa, non potendo farne a meno.
Una volta nel letto Robin si ritrova a pensare nuovamente alla serata appena trascorsa, si è confidato apertamente con Regina, raccontandole delle sue avventure da ragazzo in giro per i boschi, di come ha conosciuto Marion e di come si sono innamorati, si è ritrovato ancora una volta a parlare del dolore provato alla sua perdita, ma di come adesso la rivede negli occhi di Roland. Si è ritrovato a dirle che ora è pronto di nuovo ad aprirsi all’amore per il bene del suo bambino che é giusto che abbia una figura materna al suo fianco e di come farebbe di tutto per renderlo felice. É stato piacevole parlare con lei, é un’ottima ascoltatrice, oltre che una donna attenta a ogni dettaglio, a ogni cambio di voce e di espressione. É stato piacevole, anche se lei effettivamente si è aperta poco a sua volta, ma ha anche capito che è una persona troppa riservata e gelosa della sua privacy per aprirsi con uno sconosciuto, lui in fondo ancora questo è, anche se hanno deciso di passare a darsi del tu lasciando da parte le formalità. É riuscito a strapparle solo che ama Henry come se fosse suo figlio e che farebbe qualsiasi cosa per lui e qualche accenno al suo passato famigliare, come il fatto che ha ereditato lo studio di avvocato da suo padre. Ha anche accennato a un certo Daniel, ma poi prontamente ha dichiarato di essere stanca e che fosse giunto il momento di andare a dormire. Ha capito subito che questo Daniel non è un suo famigliare, ma che deve essere stato altrettanto importante nella sua vita, forse un amore che le ha spezzato il cuore e capisce anche la sua riluttanza nel fidarsi degli altri, specie degli uomini. Ha compreso ancora di più quanto sia fragile e insicura, nonostante si nasconda dietro la sua maschera da dura, ma soprattutto ha capito che potrebbe perdere completamente la testa per lei, per Regina Mills, se non l’ha già persa.
Si addormenta con quei pensieri per la testa e sorride senza nemmeno rendersene conto, mentre abbraccia a sé Roland, il quale dorme beato e felice.
Regina una volta a letto, vorrebbe chiudere gli occhi per dormire, ma la sua mente ha deciso di tornare al passato e tormentarla con ricordi dolorosi. La morte di sua madre e di Daniel.
“É un pomeriggio come un altro, Regina ha appena dato il suo primo esame all’università portandosi a casa il massimo dei voti, dopo aver studiato tanto, non poteva essere più felice di così. Daniel le ha promesso che quella sera l’avrebbe portata a cena fuori a prescindere dal risultato, ora avevano un motivo per festeggiare e lo avrebbero fatto alla grande.
Felice come non mai raggiunge la sua bellissima casa, da cui da un mese a questa parte vive da sola, in realtà si può dire che conviva con il suo ragazzo visto che egli passa la maggior parte del suo tempo con lei. Tra loro é senza dubbio una cosa seria, si amano. Daniel é stato il suo primo amore, il suo primo bacio, la sua prima volta. Il suo tutto. Il suo intero universo. Regina non riesce nemmeno a immaginare la sua vita senza l’uomo. Si sono conosciuti quando erano entrambi due adolescenti, alle scuole superiori, lei all’inizio non lo sopportava, Daniel era il classico secchione, chiuso in se stesso e dal cuore dolce. Lei era la prima della classe, ma anche la più popolare della scuola, incuteva anche un certo timore, ma non perché facesse la bulletta o se la prendesse con gli altri, perché era in grado di farsi rispettare
. Si sono innamorati a seguito di un compito in classe che hanno dovuto svolgere insieme. Lei l’ha fatto penare, ma il cuore dolce di lui, alla fine l’ha fatta capitolare.
Con quei pensieri si ritrova ad organizzare una cena romantica per loro due, si in realtà lui avrebbe voluto portarla a cena fuori, ma ha deciso di cambiare i piani e sorprenderlo, come non fa spesso, di solito é lui a sorprendere lei, per una volta vuole essere lei a farlo. Lui è senza dubbio più bravo ad esprimere i suoi sentimenti, con i gesti, le parole. Regina invece tutta al contrario. É chiusa, insicura e spesso si nasconde dietro una maschera, ma Daniel l’ama proprio per questo, non la vuole diversa da ciò che è e poi riesce a buttare giù la maschera che lei spesso si cuce addosso e far uscire la vera Regina.
Quel giorno Daniel dopo essere stato con sua madre Cora, per aiutarla in alcune faccende burocratiche per il suo negozio, sarebbe andato a casa da Regina.
Ma lui non è mai arrivato.

Regina l’ha aspettato per ore, ore e ore. Ha provato a chiamarlo a lungo, ma niente. Ha provato a chiamare sua madre, ancora niente.
E poi la notizia.
Cora Mills e Daniel Moore sono morti. Incidente stradale.
É stato suo padre, Henry Mills, a dirle tutto e a raccontarle l’accaduto.
Guidavano per tornare a casa, erano stati poco fuori città, per delle commissioni fuori programma, la pioggia battente che si è scatenata ha fatto andare Daniel fuori strada, l’auto ha sbandato e sono finiti fuori strada, ribaltandosi nel dirupo accanto a loro e la macchina è esplosa appena si è depositata sul suolo. I corpi dei due quasi irriconoscibili, sono stati riconosciuti dal calco dentale.
Poche settimane dopo il lutto, Regina ha scoperto che Daniel e sua madre erano andati a comprare insieme un anello di fidanzamento.
Daniel voleva chiedere a Regina di sposarlo.”


Emma dopo aver raccontato la storia ad Henry, è andata a letto e ha acceso il pc per girare su Facebook, ritrovandosi una nuova richiesta di amicizia: Killian Jones.
Alza gli occhi al cielo, ma istintivamente sorride, andando a curiosare nel suo profilo. Ha principalmente foto sue e foto della sua nave. Si ritrova a pensare guardando le sue foto che è davvero bello, ma subito allontana quel pensiero dalla mente, decidendo però di accettare la sua richiesta di amicizia.
Un messaggio le arriva poco dopo.
“Ciao dolcezza” legge e decide di rispondere, vedere fino a che punto Killian Jones vuole spingersi con lei, anche perché deve ammettere che è parecchio insistente e che non è scappato quando ha scoperto di Henry, questo l’ha decisamente sorpresa.
“Ti ho già detto di non chiamarmi dolcezza. Ciao pirata”
“Pirata eh? Così adesso sono un pirata per te?” La provoca, piacevolmente contento che lei abbia deciso di stare al suo gioco, anche se senza dubbio non sta giocando con Emma, non sa nemmeno lui cosa stia facendo con lei, ma non è solo un gioco, di ciò può essere certo.
“Mi sembrava che ti piacesse vantarti del tuo essere una versione più giovane di capitano uncino, quindi mi adeguo di conseguenza”
“Più giovane e affascinante.”
Specifica anche affascinante, non può di certo mancare.
“Questo lo sostieni tu”
“Vorresti dire che non lo sono?”

Emma ride leggendo lo schermo e scuote la testa.
“Modesto lo sei senza dubbio”
“Non hai risposto però...”
“Magari perché non voglio farlo.”
“Capito, non vuoi montare ancora di più il mio ego, ma in realtà mi trovi irresistibile, l’ho capito dolcezza, grazie”
“Stai facendo tutto da solo.”

Ammette che è piacevole parlare con lui, anche se ha veramente un ego smisurato, ma ha anche effettivamente ragione, bello é bello e anche piuttosto piacevole, la sta facendo sorridere come non faceva da tempo con un uomo.
“Che fai? É sabato sera e sei al pc, non sarai mica una suora eh Swan?”
“Potrei dire la stessa cosa, é sabato sera e sei a casa a massaggiare con me invece di divertirti con qualche bella ragazza, forse non sei così affascinante come sostieni” lo provoca.
Killian si ritrova a sorridere anche lui attraverso lo schermo, le risposte di Emma lo incuriosiscono e gli fanno desiderare sempre di più di conoscerla, di passare del tempo in sua compagnia. Non è come tutte le altre donne che ha conosciuto, nonostante la sua giovane età é matura, intelligente, ironica. Ha capito subito dai suoi discorsi di qualche sera fa, quando l’ha riaccompagnata a casa che ha sofferto tanto nel suo passato, che soffre ancora per l’abbandono dei suoi genitori e che nonostante cerchi di negarlo si sente sola e che ha bisogno di qualcuno che le faccia scoprire la bellezza della felicità. Quei pensieri gli fanno sperare che possa essere lui a renderla felice e se ne stupisce a sua volta. Non è mai stato innamorato, non ha mai voluto innamorarsi per non soffrire, ma si ritrova a pensare che forse darebbe la chiave del suo cuore alla ragazza bionda dagli occhi verdi senza pensarci, o forse gliela sta già donando e ancora non se ne rende conto.
“Perché magari sto già parlando con una bellissima ragazza e non mi serve averne un’altra che sarebbe bella la metà di lei” le dice provando a essere diretto e vedere la sua reazione.
“Stai flirtando con me Jones?” Risponde a sua volta, ma deve ammettere che è anche parecchio lusingata da quel complimento così esplicito, ed é anche contenta che stanno parlando attraverso uno schermo o si sarebbe accorto delle sue guance diventate rosse. Nessuno l’aveva mai fatta sentire così desiderata con una sola parola, e pure di ragazzi che le hanno detto che è bellissima ne ha avuti. Perché adesso è diverso? Perché adesso si sente così lusingata nel aver letto quelle parole da Killian Jones? Un ragazzo decisamente affascinante, dagli occhi azzurri come il mare e senza dubbio capace di far capitolare ogni donna, ma lei non è come le altre e non capisce perché si sente così vulnerabile adesso, non vuole mostrarsi una ragazzina insicura che cade ai piedi del primo uomo che le fa un complimento. Lei non è mai stata una ragazzina insicura che si strappa i capelli per un uomo, non è mai stata la classica adolescente che perde la testa per il ragazzo più bello della scuola.
“Certo che sì Swan, non l’hai ancora capito?” Non può vederla, ma crede che abbia fatto centro con le sue parole e forse può sperare in qualcosa di più.
“Allora perdi tempo Jones. Ti saluto, mi aspetta un film su Netflix, buonanotte” senza dare troppo importanza a quello che lui le ha appena scritto.
“Mi piacerebbe essere lì con te, anche a guardare un film romantico. Buonanotte Swan” ha osato un po’ troppo lo sa, ma ha capito che la ragazza cerca semplicemente di scappare e lui vuole buttare giù i suoi muri e fare breccia nel suo cuore e ci riuscirà.
Emma sorride alla risposta ma lo ignora e invece di mettersi a guardare un film come appena detto,  si sdraia sul letto a riflettere, a cercare di placare i suoi pensieri che sono tutti rivolti a quel maledetto finto pirata dal nome di Killian Jones.
Ma anche alla sua infanzia. Parlare con Killian le ha fatto tornare alla mente il suo passato, la sua sofferenza, le sue paure più profonde.
“Sola, orfana cattiva. Sola, orfana e cattiva. Sola, orfana e cattiva. Sono queste le parole che rimbombano nella testa di Emma, mentre all’età di 12 anni viene sbattuta in una nuova casa famiglia, dopo aver assaporato per un breve attimo cosa vuol dire vivere in una famiglia. É stata presa in  affido, ma poi per colpa di un suo compagno di classe che l’ha incastrata, accusandola di aver rubato i compiti in classe nell’ufficio del preside; si è ritrovata nuovamente in casa famiglia, di nuovo sola.
La sua famiglia affidataria non le ha creduto quando lei ha dichiarato di non centrare nulla con il furto dei compiti, lo sapeva questo si, ma non è stata nell’ufficio, anche se il suo compagno ricco, figlio di un noto e potente imprenditore sostiene il contrario.
La scuola, la sua famiglia hanno tutti creduto al suo compagno, non dandole quasi modo di spiegarsi, senza comprendere, puntandole il dito contro, solo per la sua difficile situazione, solo perché è un’orfana e non proviene da una famiglia ricca e potente, solo perché in passato ha rubato in un supermercato per procurarsi da mangiare.
«Non ti vorrà mai nessuno, nessuno vuole le ragazzine cattive come te Emma. Sei sola e lo resterai per sempre.» le dice quella che sarebbe diventata la sua sorella adottiva salutandola, mentre lascia l’ennesima famiglia, per far ritorno in un nuovo posto freddo e squallido, senza amore.

Lei, nel buio della sua nuova stanza, nella sua nuova casa famiglia, ha creduto alle sue parole. Ha capito di essere sola, sola e orfana. Sola, orfana e cattiva. E chi mai vorrebbe nella sua vita una persona così orribile?”



Spazio autrice: Ciao a tutti e buona domenica! Come avrete notato in questo capitolo si parla del passato di Emma e Regina, facendo capire quanto entrambe abbiano sofferto, nonostante forse adesso abbiano trovato qualcuno che vada oltre le apparenze e che voglia conoscerle meglio, ma per loro non è facile fidarsi e lasciarsi andare. Nei prossimi capitoli si scoprirà anche qualcosa del passato di Killian e Robin, prima di entrare totalmente nel vivo della storia. Spero che non vi dispiaccia che prima di tirar fuori i colpi di scena, io vi faccia conoscere un po' i personaggi e il loro passato. Ma vi assicuro che nemmeno i colpi di scena mancheranno... nella mia testolina ne ho diversi e anche di nuovi elaborati da poco. ahahaha
Prima che mi dimentichi... Non ricordo che nella serie abbiano detto come faccia di cognome Daniel, facendo una ricerca su internet non ho trovato nulla a riguardo e il cognome l’ho inventato io. Fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie a chi ha aggiunto la mia storia alle seguite e alle ricordate e chi ha recensito.
 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella