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Autore: Shadow Eyes    11/02/2019    1 recensioni
“Draco, Draco, non sei un assassino.”
{Raccolta terza classificata al contest “Catene”, indetto da _Freya Crescent_ sul forum di EFP e vincitrice del premio “Sorpresa”}
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Corvonero, Draco Malfoy, Helena Corvonero, Hermione Granger, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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2 Àlere | {Hogwarts, dicembre 1996};




Bruna e bruciante mi svegli
a nuova vertigine
Salvatore Quasimodo, “Che breve notte”





Vuoto. Assenza di suono. Alienazione indotta dall’assenza di forme e di sentieri da seguire nel biancore circostante. Odore ferroso di ghiaccio.
Senza meta, Draco lasciò che i piedi lo guidassero oltre il Platano Picchiatore, le caviglie affondate nella prima neve del mese. La Foresta Proibita l’accolse con la sua immensa macchia silvana, guidando il suo sguardo tra i giochi d’ombre tra i tronchi. Il richiamo tetro di quella quiete era tanto allettante quanto spaventoso. Da giorni non desiderava che quello— perdere di consistenza, esistere al confine tra il concreto e l’immateriale senza responsabilità, né paura e pianto; solo silenzio.
Qualcosa di caldo, viscido, gli scivolò tra il mignolo e l’anulare. Il giovane sollevò la mano, osservandola: tra le dita arrossate vi erano dei piccoli tagli ardenti che gli fecero inumidire gli occhi. Sporco del suo stesso sangue. Nauseato, lasciò ricadere la mano lungo il fianco, disegnando soli rossi sulla neve.
Passi leggeri. Uno sbuffo affannato.
Con un sussulto, Draco ebbe appena la prontezza di girarsi, le braccia incrociate dietro la schiena, quando un cappellino di lana orridamente bitorzoluto fece la sua comparsa dalla stradina che conduceva alla capanna del mezzo gigante.
Dannazione.
Raddrizzò le spalle, sollevando leggermente il mento con la tachicardia di chi è colto sul fatto.
«Ah. Granger.»
Come animato di vita propria, il cappellino parve rizzarsi sulla testa della sua proprietaria, che si voltò in un turbinio di ricci crespi – era ridicolo come persino i suoi capelli parevano voler stare ovunque tranne che compressi sotto la lana, in uno sforzo quasi eroico d’affermare la propria indipendenza da quell’affronto al buon gusto.
«Malfoy.»
Le iridi della Granger, braci spente sul viso congestionato dal freddo, si fermarono nelle sue ma non vi trovò dentro il disprezzo che gli riservava Potter, né l’aperta ostilità di Weasley – solo cauta attesa.
«Sei corsa a consolarti dal mezzo gigante? Ah, sono certo che tra sanguemisto ci si capisca meglio… Altro che Weasley.» Draco fece una pausa e la nuvola di condensa che gli era uscita dalle labbra svanì. «Buon Dio, il solo immaginare l’odore che ci sarà stato in quella capanna…»
Nulla. Un tempo, lanciare quelle frecciatine l’avrebbe divertito ma adesso non era che un mero riflesso condizionato, palese nell’inerzia dei suoi lineamenti. Anche la Granger parve accorgersene, perché piegò il capo di lato, setacciando la sua espressione prima di riprendere a camminare. La ritrovata solitudine, tuttavia, non gli diede alcun sollievo; piuttosto gli sembrò di sbiadire un po’ di più, come se un pezzo della sua identità fosse andato perduto per sempre.
«Dover credi di andare, lurida Sanguemarcio! Guardami!»
E lei così fece— le iridi vortici di fuoco sul volto sbiancato dalla tensione. Col torpore che gli abbandonava le membra, Draco la fissò e sorrise, folle: eccole lì, quella forza, quella furia che invidiava, che voleva sue. Lei era viva e bruciante e lui aveva bisogno di divorarla, quella fiamma.
«Ti guardo, Malfoy, e non vedo altro che disperazione.»
Senza aggiungere altro, Hermione Granger andò via, i suoi passi un sentiero sicuro verso le mura di Hogwarts.
Livido, Draco s’affrettò nella direzione opposta.

[494 parole]










.:~*~:.

Questa seconda flash è ambientata nei primi di dicembre, dopo il primo tentativo di Draco d’assassinare Silente tramite la celeberrima collana maledetta (ah, e Ron si è appena fidanzato con Lavanda… Sono certa che Draco e tutta Hogwats ne siano a conoscenza, viste le slinguazzate varie che hanno fatto in giro per la scuola hah hah hah! X°D). Il peso e le conseguenze delle sue azioni stanno iniziando a schiacciarlo… C’è un malessere che comincia a crescergli dentro.
Il titolo, “àlere”, significa: “alimentare con la fiamma del desiderio”, e l’ho scelto perché penso che una parte di Draco invidi la vivida forza e la determinazione di Hermione. E, dato che lui non le possiede, vorrebbe strapparle via anche a lei. In un momento di debolezza, reagisce in maniera distruttiva, piuttosto che costruttiva.
Onestamente, è stato divertente creare un contrasto visivo tra le personalità di questi due personaggi. Hermione è una forza della natura, fiera della propria identità e brutale nell’adesione ai propri ideali. Al contrario, la percezione che Draco ha di sé è molto più legata a fattori esterni come il suo stato d’appartenenza ad un élite maghi, piuttosto che alla sua personalità (della quale è costretto a censurare ogni fragilità).
Per l’ambientazione della flash, mi sono aiutata con questa mappa: [X]

See ya,

Shadow Eyes
  
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