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Autore: kymyit    20/07/2009    3 recensioni
Quando Leek entrò a Fairy Tail, mise in moto un gran numero di eventi. Cosa nasconde nel suo passato? Chi è il giovane effeminato che la scorta come farebbe la più efficente Body Guard? Cosa sono i Tarots e perchè la famiglia Blackberry non prova simpatia per i maghi degli Spiriti Stellari? Quale tesoro millenario stravolgerà il mondo? E Loki che segreto nasconde? Elfman riuscirà a dimostrare di essere un vero uomo? Natsu morirà salendo sull'ennesimo strampalato mezzo di trasporto o per mano di Elsa? Vi ho incuriosito? Leggete e fatemi sapere che ne pensate ^^ (ho messo l'avvertimento spoiler, ma potre toglierlo per i prossimi capitoli, dipenda se sarò più veloce io o l'edizione italiana) Scritta per il contest "Per il buon nome di Fairy Tail" di Ghen e Marian. AVVERTENZA: Ho modificato il 6° capitolo, perché, a causa di una mia svista ho sbagliato la scena finale.
Genere: Generale, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Lucy…- emise, sul punto di piangere –Non mi rimane più… molto da vivere.-

Capitolo 4: La fuggitiva.

-Che vuoi dire?- chiese la bionda, attanagliata dall'ansia.
Loki non rispose. Aveva detto troppo. Si separò da lei e rimase con il capo chino, imbarazzato. Dirle tutto?
"Fuori discussione." Pensò.
-Loki?- chiese Lucy.
Lui rise.
-Eh?-
-Ci sei cascata, eh?- le fece l'occhiolino -E' un trucchetto che funziona sempre con le ragazze. Sai, di solito piangono come fontane, a questo punto. Paura eh?-
Lucy lo fissò stranita.
Uno così... come faceva ad essere l'idolo delle ragazze, uno che usava simili trucchi per rimorchiare?
L'ira la colse e uno schiaffo sonoro risuonò per il locale.
Gli occhiali da sole di Loki caddero al suolo e lui non si mosse.
Lasciò che Lucy uscisse dal locale nera di rabbia, afferrando per le code Happy e Plue.
La guardò appena andarsene e incrociò lo sguardo col piccolo spirito stellare per niente simile ad un cane. Certo che Lucy aveva uno strano concetto di razza canina…
-Puun...- guaì il piccolo, scomparendo oltre la porta scorrevole.
"Lo so... dovevo dirglielo... lo so..." Loki rimase solo con se stesso, a capo chino.
-IO ODIO QUESTO GENERE DI SCHERZI!- gli aveva urlato Lucy. Se solo avesse avuto il coraggio di dirle che non era uno scherzo. Che sarebbe scomparso, per sempre…
"Non devo lasciarmi trascinare dai miei sentimenti... non posso coinvolgere Lucy... devo espiare… espiare… espiare…”

…………………………………………………………………………………………………………......

Il mattino sorse su Caleido.
Nell'aria risuonò una dolce melodia, la quale, piuttosto che svegliare gli ospiti, li invitava a rigirarsi nel morbido futon e rimettersi a dormire.
-Lucy, sei sveglia?- Elsa cercò di svegliare la bionda. La Scarlett era piuttosto mattiniera ed era già vestita di tutto punto dalle sei del mattino. Aveva fatto un giro di ricognizione e raccolto notizie. E per comunicare la cattiva nuova (o buona, dipende dal punto di vista) agli altri, Elsa doveva svegliare Lucy.
-Lucy...-
La bionda si voltò appena, demoralizzata.
-Scusa, Elsa... arrivo.- si alzò svogliatamente, risciacquò il viso e si rivestì. Entrò nel piccolo soggiorno. Erano tutti in piedi, ad attenderla. Elfman aveva un grosso livido sulla fronte, segno che Leek sonnambula e ancora sbronza si era infilata nel suo letto per poi dargli del pervertito e suonargliele.
La novellina stava consultando la mappa della città, mentre Natsu e Gray litigavano come al solito.
Erano pieni di ferite, che da quello che la ragazza aveva capito, si erano procurati da soli facendo il lancio dei cuscini.
-Ma ci si può ridurre in quel modo facendo la lotta con i cuscini?- sospirò Elfman.
-Ma come, di solito non si fa così?- chiese Leek, la quale, presa dall'euforia del momento, si era gettata nella mischia ed anche lei era ridotta maluccio, con un cerotto sul naso e delle fasciature ai polsi.
-No, no... credimi... - non che anche lui non ci avesse dato dentro... ma l'aveva fatto solo ed esclusivamente per autodifesa.

-Perché diavolo ti scaldi tanto per una cosa così semplice come il lancio dei cuscini?!- ringhiò Gray, battendo la fronte su quella di Natsu e fissandolo con furia omicida.
-Io metto tutte le mie energie in ogni cosa che faccio!- ribattè Natsu, ricambiando la cosa.
-Infatti, prendi sempre sonore bastonate!-
-Cosa?! Sei ti che le hai prese stavolta!-
I due si voltarono verso Lucy, intenta a fare colazione.
-Lucy, chi ha vinto?-
Lei li guardò come se volesse ucciderli.
-Non mi disturbate.- disse secca.
I due tremarono da capo e piedi e si strinsero in un caldo abbraccio.
"Non posso credere che esista qualcun altro oltre ad Elsa capace di zittire quei due..." Pensò Elfman, con la classica gocciolina di sudore che gli colava lungo la nuca.
Lucy continuava a mangiare, ignorando tutto e tutti, pensando a Loki. Non voleva credergli, ma aveva cominciato a pensare che il suo comportamento fosse strano e che, perciò, doveva esserci un motivo valido per cui le aveva detto quelle parole. Forse non mentiva…
-Ehm... Lucy?- Happy le si avvicinò, quasi colpevole. -Sei offesa per quello che ti ho detto ieri?-
-Ma per chi mi hai preso?- rispose lei, bevendo del latte. -Scusa... Ho un po' di pensieri...- sospirò, poi annunciò –Su! Concentriamoci sulla missione!-
-Bene.- disse Elsa -Stamattina ho fatto un giro per la città e ho scoperto che è scomparsa una ragazza.-
-Ci siamo...- fece Leek
-Lavorava in una locanda chiamata Sensation.-
Lucy rimase immobile. Era il locale in cui stava il giorno prima con Loki.
-Si chiama Remona Caterpillar, ed è una maga di una piccola gilda, Coleo Wings.-
-Una piccola gilda? Possibile che anche lei si stesse occupando di queste sparizioni?- chiese Gray, per poi voltarsi nervosamente a guardare fuori. Gli pareva di essere osservato, ma non n’era sicuro e non voleva mettere gli altri in agitazione.

"Ooooh... Gray-sama sei bellissimooooo!!!!" dal suo nascondiglio, Lluvia, l'unica donna del team degli Element Four, cercava di placare il suo cuore dopo la vista dell'unico uomo capace di guarire il suo animo ferito. L'unico capace di scacciare via le nuvole piovose dalla sua vita e dalla sua anima.
Gray Fullbuster. Lo amava come nessun altro, Lluvia, e lo osservava da lontano.
Voleva correre da lui ed abbracciarlo, ma non poteva.
Erano nemici, aveva fatto del male a Lucy e lui probabilmente la odiava. O forse no. Ma non provava nulla per lei, questo era ciò che temeva e non poteva sopportarne il solo pensiero.
Era molto bella, con un morbido abito invernale con tanto di mantellina ed un colbacco, tutto in lana immacolata, così come gli stivaletti e l'ombrellino, quest’ultimo non era in lana, ma il colore era ugualmente quello della neve. I morbidi e riccioluti capelli azzurri le ricadevano sulle spalle, composti in grandi ed eleganti boccoli. Gli occhi scuri pieni d’ammirazione osservavano Gray da lontano, come per mangiarlo pezzo a pezzo e trasmettere l’amore che la giovane provava, fin dentro il suo cervello, costringendolo a voltarsi verso lei, senza vederla.

"Ancora questa sensazione..." il Fullbuster si voltò ancora, ma nulla. Possibile che se lo stesse solo immaginando? Percepiva un fastidioso formicolio alla nuca, ma ancora non aveva capito.
Chissà se prima o poi si sarebbe accorto di Lluvia.
-E' possibile.- disse Elsa, interrompendo i suoi pensieri paranoici -In ogni caso è una traccia da non tralasciare.-
Prese un pennarello e cominciò a cerchiare le diverse zone della città, sulla mappa stesa sul tavolo.
-Ci divideremo per cercare informazioni, ma, dato che andare da soli sarebbe pericoloso, ci divideremo in coppie.-
Tutti annuirono.

La stanza era nell’oscurità più completa, nonostante all’esterno il sole fosse alto e brillasse come non mai. Remona si chiese come mai. Il proprietario non era un vampiro, da quanto ne sapeva. Poteva chiederglielo, ma non era di sua competenza, inoltre, le premeva maggiormente sapere un’altra cosa.
Lilith le si avvicinò a passo cadenzato, facendo ondeggiare la coda diabolica nell’aria con gesti fluidi che trasmettevano impulsi sessuali persino ad una ragazza.
Remona cercò di concentrarsi su qualcos’altro, ma ogni parte del corpo di Lilith le trasmetteva quei messaggi ambigui.
La diavolessa si leccò le labbra scarlatte e la fissò con occhi magnetici, catturando il suo sguardo e rise poi, soddisfatta di questo, prima di consegnarle uno scrigno.
-Aprilo.- disse Vinegar e Remona obbedì.
L’interno del cofanetto era rivestito di seta azzurra e vi era una piccola chiave dorata, con incisa la lettera gamma dell’alfabeto greco.
In realtà era molto di più.
-La chiave d’oro… dell’Ariete?-
Ora cominciava a capire un po’ di cose.
Il vero scopo della missione, non era lavorare part-time a Caleido in cambio di una cospicua somma di denaro.
Era così che Vinegar reclutava possibili seguaci, tra le varie gilde minori.
La scusa era un lavoro super pagato.
Gli intenti erano altri.
Ma quella che aveva fra le mani… Era una chiave d’oro e per di più quella dell’Ariete, appartenente a Karen Lirica, il suo idolo.
Le tremavano le mani.
Vinegar sorrise osservandola.
Le sembrava così piccola, tutta emozionata per il suo nuovo giocattolo. Lui non era un vero Blackberry, ciò nonostante non aveva mai provato ad invocare uno spirito stellare, pur conoscendo il modo e possedendo diverse chiavi.
Preferiva rifilarle a qualcun altro, lucrandoci sopra, possibilmente, o usandole per comprare giovani maghi come Remona. Lui aspirava ad un potere più grande di quello degli Spiriti Stellari.
Lui bramava Shining World, il Mondo, col quale avrebbe cancellato il passato e l’avrebbe riscritto, come non avevano avuto il coraggio di fare i Blackberry.

-Padre, la prego!- Vinegar considerava Oil suo padre. L’aveva salvato e donato tutto l’affetto di qui un orfano della sua età aveva bisogno.
-Vinegar…- disse paziente l’uomo dai capelli brizzolati che sedeva di fronte a lui. –Non si può cambiare il passato. E’ contro natura.-
Lui replicò. Aveva circa l’età di Leek all’epoca. –Ma padre, allora perché Shining World esiste?-
-Esiste perché deve esistere un potere superiore da custodire e usare con saggezza.-
-Allora può essere usato!-
-Non per i tuoi scopi, figliolo.- Vinegar strinse i pugni.
-Perché non posso impedire la strage della mia famiglia? Perché?-
Oil non rispose.
Vinegar digrignò i denti e uscì, urtando il suo fratellastro Garlic, il padre di Leek e Chive.
L'uomo entrò nello studio del padre, ma Vinegar non seppe cosa si dissero, perché corse nella sua stanza a mormorare e tramare vendetta con chi gli negava i suoi sogni.
Lui voleva solo riavere indietro i suoi cari, che male c’era?
Dal giorno odiò i Blackberry con tutto il cuore, nessuno escluso.

-E’ tua, prendila pure. Ne ho tante altre e te le consegnerò, se svolgerai per me una missione.- disse l’uomo, rivolto a Remona.
-Quale?- chiese lei.
-Karen Lirica… La conosci, no?-
Remona annuì eccitata.
-Lo Spirito Stellare che l’ha tradita, Leo, è qui.- Vinegar sorrise –Ci pensi tu, Remona?-

-Non posso crederci…- disse Lucy, con aria quasi colpevole.
Leek e Cam camminavano al suo fianco, mentre a capo chino teneva gli occhi fissi su una fotografia che ritraeva Remona. –Questa ragazza lavorava al bar dove ieri stavamo bevendo qualcosa…- Leek la guardò –Mmmh… Non ti sei accorta di qualcosa di sospetto?- le chiese
Qualcosa di sospetto…
Lucy ripensò a Loki.
-N-no…-
Leek continuò a fissarla. Non riusciva proprio ad entrare in sintonia con quella che doveva essere la sua prima amica a Fairy Tail. Strano. Eppure un’amica umana l’aveva sempre desiderata.

-Questo posto mi intrippa un sacco!- Natsu era su di giri. Bastava osservare i suoi occhietti maligni e la sua lingua infuocata, per capire che avrebbe voluto lasciarsi andare alle gioie della lotta e concedersi una sana scazzottata in quel quartiere.
Rage Square.
La piazza dove, da diverso tempo, si radunavano i peggiori attaccabrighe del continente.
Al centro vi era un enorme ring, dal quadrato bianco, che nonostante tutto era sempre candido come nuovo e i cavi che lo circondavano erano azzurri e lucenti. Non erano corde ma cavi metallici elastici e robusti. Ci si poteva davvero scatenare, ma chissà se il tutto avrebbe retto alla forza di Elsa e delle sue armature o a Natsu e alle sue fiamme. Happy se lo chiedeva curioso. Dopotutto quei due erano tutto fuorché umani.
I tre si avvicinarono e unirono alla folla, spingendosi in avanti a spintoni per vedere meglio. Sul ring si affrontavano un tizio dai lunghi capelli rossicci, quasi arancioni, legati in una treccia e un tizio enorme, dai bicipiti enormi, ma per il resto insignificante. Infatti, come nel più classico dei copioni, fu proprio il maciste a finire al tappeto, volando fuori del ring e atterrando ad occhi sbarrati oltre la gente lì radunata.
Il pubblico urlò in delirio, mentre il giovane dai capelli arancioni alzava vittorioso le mani al cielo.
Stava sotto il sole a petto nudo, muscoli scolpiti ma non eccessivi, con indosso pesanti pantaloni a stampa militare che si restringevano ed infilavano in altrettanto pesanti stivali di pelle nera lucente. Aveva delle lentiggini sul viso e l’aria da ragazzino, l’orecchino al naso ed un tatuaggio tribale sulla tempia sinistra, il quale ricordava vagamente il numero VIII.
Poco dopo però si avvicinò a lui un tizio, dai corti capelli corvini e gli occhi zaffiro. Un uomo alto e muscoloso il doppio del ragazzo, con una mezza luna nera stampata in fronte, orecchini a mezza luna e lune stampate sui vestiti. Chi l'aveva davanti pensava che certamente l’astro doveva piacergli parecchio. Ma non era proprio così. Natsu e Co. l’avrebbero scoperto molto presto. L’uomo prese il ragazzo per la treccia e lo sollevò a mezz’aria.
-Strenght, quando la pianterai di giocare nel mio territorio?-
-Yue, non ti agitare!- l’altro si divincolò come un matto e riuscì a liberarsi –Mamma mia quanto sei permaloso.- Yue roteò gli occhi, esasperato –Guarda che poi sudi e…- -E muoio, ora levati dai piedi, tappo di sughero.- lo lanciò giù dal ring, proprio sopra Natsu, mentre la folla si spostava per non essere coinvolta.

-Tu sei troppo buono con quella ragazza.- disse Gray, rivolto ad Elfman, il quale si massaggiava le tempie –Non dicevi che, in uno scontro, uomo o donna non fa differenza?- Gray sudava. E sì che era già in mutande e che W.Hierophant non c’era… Però restava quella strana sensazione.
Gli balenò l’idea che fosse il pretucolo da quattro soldi a spiarlo, ma la cestinò. Il pretucolo preferiva seguire Leek, non lui.
Ma allora chi?
Il nemico?
No.
Molte volte aveva abbassato la guardia ed era ancora vivo. Allora chi? Chi?

Lluvia spiava Gray-sama da lontano. Lo teneva d’occhio, lo mangiava con gli occhi senza stancarsi. Ed era una fortuna che Lluvia fosse lì, perché presto Gray-sama avrebbe avuto bisogno di lei.

-Forse mi sono innamorato di lei.- Elfman si massaggiò il collo imbarazzato.
-Questa poi!- esclamò Gray.
I due camminavano per Casinò Avenue, anche questa attraversata da un lungo viale convergente alla torre al centro. Lungo la via si susseguivano casinò a non finire e vi erano macchinette e luoghi riservati ai giochi d’azzardo più disparati. Uomini e donne scommettevano per qualunque cosa. C’era chi perdeva tutto e chi si faceva un malloppo considerevole, ma tutti giocavano sempre e nonostante tutto.
Mentre procedevano fianco a fianco, i due intravidero una bizzarra figura. Sfrecciò veloce poco distante da loro e non capirono bene di cosa si trattasse, ma bastò un’occhiata per mettersi d’accordo sul da farsi. Si diressero nel punto in cui l’avevano intravista, per trovarsi davanti ad una viuzza che terminava in un vicolo cieco.
-Forse ce lo siamo immaginati.- disse Gray “Probabilmente è la stessa persona che mi segue.” Poi scorse una macchia rossa.
-Ma è sangue!- esclamò.

Correva…
Non era nelle condizioni per farlo, ma non poteva farsi catturare.
Era già una fortuna che fosse riuscita a scappare e ancora di più l’aver scoperto che Leek era a Caleido.
-Dannata sgualdrinaaaaaaaaaa!- gridò Yue, su tutte le furie, mentre una ragazza vestita in abiti orientali rideva, col viso seminascosto da un ventaglio.
Nel pavimento in pietra della cella vi era un tunnel. Strano ma vero, in poco tempo la donna era riuscita a scavarne uno.
-Sei ploplio un sempliciotto Yue.- ridacchiò la giovane. Si, la donna era una degna avversaria per lei e presto l’avrebbe sfidata e riportata indietro come trofeo.
-E tu sei ploplio una cletina!- esclamò Yue con rabbia, facendole il verso.
La ragazza, nascosta nell’ombra dietro un pilastro continuò a ridacchiare, sbeffeggiando l’energumeno. La donna li vedeva bene dal suo nascondiglio. Pregava che si sbrigassero a lasciare la sua cella per tornare ad occuparsi dei quartieri di Caleido.
Le mani le cedevano. Sarebbe caduta, rovinando tutto?
No. Per fortuna Yue aveva deciso di cercarla fuori.
Sentì un telefono squillare e l’uomo con la mezza luna sulla fronte lo prese.
-Chi diavolo è?- ringhiò, portando l’apparecchio all’orecchio –A Rage Square? Come sarebbe a dire che c’è anche Strenght??- riattaccò e marciò lontano dal suo campo visivo ringhiando –Quel pidocchio!! Se gli piaceva così tanto, perché non si è fatto affidare Rage Square, invece di Beel Street?-
La ragazza ridacchiò ancora e lo seguì.
-Pelchè lui è molto più astuto di te, Yucletino.- lo apostrofò. L’omone ringhiò insulti indefinibili, finchè non tornò a regnare il silenzio nelle prigioni.
Finalmente era sola e libera di fuggire realmente.
La donna si calò giù da una piccola apertura nel soffitto della sua cella e sgattaiolò fuori, attraverso il tunnel.

Si accarezzò la pancia mentre correva.
“Resisti piccolo…” pensò, pregando che non accadesse nulla alla creatura che portava in grembo, pregando di non essere raggiunta. E invece…

-Plesa Nadine!- La ragazza in abiti orientali le si parò davanti.
Aveva la fronte ampia sulla quale ricadeva una morbida frangetta e i lunghi e sottili capelli raccolti in codine ai lati della nuca. Le codine assumevano poi forma tondeggiante. Ma ciò che spiccava maggiormente di lei erano le quattro enormi sfere che ornavano l’acconciatura, una viola e una dorata a pallini viola da una parte, altre due della stessa fantasia dall’altra.
La ragazza girava su un monociclo e il suo abito dorato risplendeva nella notte, decorato con cerchietti violacei di tutte le dimensioni.
Aprì il suo ventaglio, bianco e ricoperto di piume dorate e decorazioni sferiche.
-Non lovinelai il piano del signol Vinegal, Nadine, allenditi subito.-
Nadine digrignò i denti.
Un tempo non avrebbe avuto scrupoli a prendere a cazzotti una ragazzina così sfrontata. Ma quella che aveva innanzi non era una semplice ragazza. Era un Tarot. E se un tempo avrebbe avuto la forza di tenerle testa, ora aveva paura. Paura di arrecare danni a lui. Al figlio del suo adorato Chive.
I morbidi capelli biondo cenere le ricadevano appena sulle spalle e il viso ricoperto di graffi era contorto in una smorfia di sofferenza e impotenza.
E di desiderio.
Nadine amava la lotta. Il cerotto sul naso leggermente storto lo testimoniava. Era campionessa mondiale di boxe e anche se non era una maga, era una donna fortissima. Ma ora era madre e doveva reprimere quell’istinto combattivo che la istigava ad attaccare il Tarot.

Gray osservò stupito la figura di Elfman. L’albino si era tramutato usando il Take Over e nella sua mostruosa forma aveva preso ad annusare l’aria. -Da quella parte!- esclamò, indicando una stretta via in discesa.
Gray lo fissò, indeciso se ridere o meno. “Elfman il segugio”, chi se lo sarebbe mai aspettato? Si voltò solo un attimo, per la solita bizzarra sensazione e quando si rigirò, scoprì di essere stato “abbandonato” –Ehi! Elfman! Aspettami!!!- si lanciò nella viuzza.

-Natsu tutto bene?- chiese Happy
Il ragazzo dai capelli arancioni si sollevò lentamente, tenendo il viso vicino a quello del rosato –Scusa, ti ho fatto male?-
Natsu si alzò di scatto, facendolo cadere a terra di nuovo.
-Ahi! Anche tu sei manesco. Se ti agiti così suderai e poi…-
Natsu si mise in posizione da combattimento.
-Tirati, su.- sorrise, eccitato –Ti sfido!-
Elsa roteò gli occhi. Ci mancava solo quello.

Elfman correva per le viuzze, orientandosi con l’olfatto. Lo sentiva chiaramente. Sentiva l’odore del sangue, ma anche un odore simile a quello di Leek, o comunque, un qualcosa impregnato di un odore simile al suo.
Uscì da un vicolo giusto in tempo per sentire un grido agonizzante e per impedire il peggio.
-Allola, Nadine? Falai la blava?-
“Mocciosa malefica…” Nadine pregò di non aver perso il bambino per il pugno ricevuto in pieno stomaco. Si alzò tremante e debilitata.
“Leek… Devi scappare…” vacillò all’indietro, mentre un oggetto rotondo, ma affilato, si abbatteva su di lei.

-Karen…- Loki accarezzò l’enorme croce in pietra eretta per la sua vecchia padrona. Si sentiva così in colpa. Ma presto avrebbe espiato. Finalmente. Anche se non gli sarebbe dispiaciuto superare tutto e sopravvivere. Si osservò il palmo della mano, percependo la forza abbandonarlo. Non sarebbe stato possibile. Rimpianse solo il fatto di non aver potuto conoscere di più Lucy. Chissà, forse sarebbe stata una padrona migliore di Karen.
Era quasi una fortuna che la tomba di Karen si trovasse solo a qualche chilometro di distanza da Caleido. Loki sarebbe potuto scomparire davanti ad essa, per espiare la sua colpa.

-Remona Caterpillar…- mormorò Lucy, abbandonandosi su una panchina –Ho uno strano presentimento. Questo nome l’ho già sentito da qualche parte…- Ebbe un flash e preso il polso di Leek la costrinse a seguirla fino all’albergo dove alloggiavano, lasciandosi alle spalle Envy Rope.
-Ma che…?-
-Ho un presentimento. Presto!-
Cam non poté fare a meno di seguirle, senza annunciare loro di un pericolo imminente. La battaglia era rimandata.
Dall’alto, seduto su una corda tesa fra gli edifici, un “uomo” bizzarro, non attendeva altro che cominciare il suo attacco. Si sarebbe divertito un sacco. Ma la bionda che stava con Leek, con la sua corsa improvvisa, aveva rimandato il suo piano.
-Chissà che le prende adesso…- disse tra se e se –Oh beh, spero solo che quel noioso di Death mi lasci qualcosina…-

-E tu chi salesti, blutto yeti?- la ragazza col ventaglio apparve infastidita.
Elfman, ancora con l’aspetto mostruoso, con un braccio reggeva Nadine e con l’altra mano teneva stretto il cerchio affilato della ragazza.
Intorno a loro, non vi erano testimoni scomodi e la voce roca di Elfman vibrò nell’aria.
-Un vero uomo si presenta per primo.- disse, mentre un rivolo di sangue gli scorreva dal palmo lungo la candida pelliccia del braccio. Non parve sentire il dolore.
-Allola fallo plima tu, blutto bestio.- rispose la ragazzetta, provocatoria, con la vocina nasale più arrogante che mai.
Elfman la ignorò per un attimo. Giusto il tempo di adagiare Nadine ad una parete.
Fece schioccare le nocche del pugno destro e preparandosi all’imminente lotta disse -Uomo o donna non fa differenza, fatti sotto.- Era la sua frase caratteristica, non c’era nulla da fare.
La ragazzetta sorrise e scese dal monociclo, assumendo una posa di combattimento particolare, tipica delle arti marziali orientali.
-Allivo, blutto yeti.-

Vinegar scese nelle segrete della torre. Non quelle conosciute e visitate dal pubblico. Altre. Le segrete vere e proprie.
Li, in una cella a prova di magia, dalle sbarre decorate di strani simboli e ricoperte di talismani, vi era un ragazzo, incatenato. Aveva i capelli corti, verdolini. Il corpo tonico e muscoloso era provato e il giovane ansimava.
-Buongiorno Chive, hai dormito bene?- chiese Vinegar, con lo stesso tono che usava quando era lo Zio Vinegar che il ragazzo conosceva. Invece Chive non riconosceva più l’uomo che aveva innanzi.
-Lo so.- disse.
-Cosa?-
-Leek è qui, non tentare di nascondermelo.-
Vinegar sorrise.
-I Tarots sono dei chiacchieroni eh?- ridacchiò –Non ti preoccupare, non le faranno del male. Vogliamo tutti bene alla piccola Leek.- l’uomo voltò le spalle al ragazzo –Dopotutto lei è necessaria.-
Chive alzò il capo di scatto.
-Non osare toccarla zio!- fu ignorato –Vinegar!- ancora –Toccala e sei morto! Mi hai sentito?- Le parole di Chive si persero nei corridoi in pietra e riecheggiarono per qualche istante, prima che tornasse a regnare il silenzio.
-Nadine…- Chive si morse il labbro –Avvertila… Falla fuggire…Ti prego…-



Fine capitolo 4.

Tadaaaaan! Perdonate il ritardo ^^
Spero il capitolo sia di vostro gradimento. Come vedete, non mi sono incentrata su Loki e c'è Lluvia.
Avete notato che nel manga da noi dal 10 volume la chiamano Lluvia? Speriamo ricambino anche il nome di Gajil in Gazille **
Cmq, ora passiamo alla fic. Spero di aver reso bene l'atmosfera d'azione frenetica e che i personaggi vi piaciano.
Per chi non lo sapesse, se non sbaglio, Yue vuol dire Luna in cinese, perciò Yue è il Tarot della carta della Luna.
Si, Strenght fa il verso a Baz U_U mi divertiva troppo farlo litigare con Yue.
Mmmm... Altro?
Ah si, i significati dei nomi.

Oil: olio
Garlic: Aglio
Chive: Cipolla

Remona -> Remon -> Lemon -> limone XD

Nadine non è una Blackberry, perciò non ha il nome di un condimento. Mmm... Il cognome si. Di cognome fa Basil. (basilico). Ve lo dico, che tanto non è un segreto di stato.
Ok, basta così. Passiamo alle recensioni.

silviayuna: Grazie ^___^ Beh, a me Loki prima non stava neanche tanto simpatico. XD
Pika chan: Ecco l'azione XD Spero ti piacia. Gray ha ripreso a spogliarsi U_U e White non è apparso, peccato, ma non aveva nulla da fare XD
Ghen: Ciaooo! Grazie ^^ Non so se fare una Loki/Lucy, non ci ho pensato, insomma, non è più importante il fatto che ci siano le coppie. La storia di Leek ed Elfman è importante, perchè cmq segna una svolta nella vita di Leek. Comunque, credo che il ''triangolo'' Loki/Lucy/Natsu rimarrà in sospeso XD Bene, Lluvia è apparsa e mi viene voglia di coccolarla, a voi no?

Grazie a Elie91, Ghen e Pika Chan per i preferiti, Rue Meridian e silviayuna per le storie seguite e tutti voi che leggete e recensite ^_-














   
 
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