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Autore: Alohomora    20/07/2009    22 recensioni
"Sì Hermione, credo che ormai l'avrai capito, Sirius era mio marito e il padre di mio figlio, ma lascia che ti racconti tutto dall'inizio..."
Vincitrice del primo turno dell'HP FINAL CONTEST per le seguenti categorie: Miglior FF Primo Turno - Miglior FF What If - Miglior Personaggio Maschile (Sirius Black) - Miglior Coppia (Sirius/Rebecca) - Miglior Scena Relativa al Tema Proposto - Miglior Scena in Assoluto
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 10 - Le soprese del destino






Le soprese del destino


"Sirius... riesco a vedere il castello di Alphard!" esclamò Rebecca
affacciandosi stupita alla finestra.

Cosa? Ma sei sicura? E da quando?” esclamò Sirius allarmato.
Me ne sono accorta adesso! “ disse Rebecca continuando a fissare l'antica dimora dei Black invisibile ai suoi occhi fino al giorno prima.
Resta qui e non muoverti!” le ordinò Sirius, dopodichè uscì di casa sotto forma di Felpato.
Per un momento ho temuto che fossero saltati gli incantesimi di difesa!” le spiegò una volta rientrato. “Però ho osservato le persone, si comportano come al solito, e quindi è chiaro che il castello è ancora invisibile, sarebbe impossibile non notarlo se fosse riapparso lassù! E a questo punto sinceramente non capisco, per vederlo dovresti far parte della famiglia Black, ma tu non hai il sangue dei Black e non sei ancora mia moglie. Invece i maghi che non appartengono alla famiglia Black possono vedere le nostre dimore nascoste solo se un membro della famiglia glielo permette, ma bisognerebbe avere comunque poteri magici e tu non nei hai... Ero convinto che avresti potuto vedere il castello solo dopo il nostro matrimonio, perchè avrei fatto di te una Black a tutti gli effetti, però noi viviamo insieme anche se non siamo sposati, tu sei la mia famiglia... Che sia sufficiente questo?" si chiese Sirius confuso e perplesso.
“Sono in ritardo, devo andare, ne parliamo stasera” disse Rebecca uscendo di casa.
"Ma non sei in ritardo!" esclamò Sirius guardando l'orologio.
" E invece sì... " pensò Rebecca allontandosi con la sua automobile e lasciando Sirius perplesso e confuso.

Aveva già notato che Rebecca da qualche giorno era strana, immersa in chissà quali pensieri, e adesso era 
uscita di casa senza salutarlo, con la mente chiaramente altrove.
Sirius le aveva già chiesto
più di una volta se qualcosa non andava e lei gli aveva risposto che era solamente stanca perché aveva molto lavoro, ma quella spiegazione gli era sembrata poco convincente.
E poi perché tutto d'un tratto riusciva a vedere il castello?
Forse i Babbani che si innamoravano dei maghi acquisivano poteri magici?
In qualche modo Sirius intuiva che ciò che era successo a Rebecca dipendeva dal sentimento che li legava, sentiva che c'era qualcosa di importante che non riusciva a mettere a fuoco, e aveva il forte sospetto che la sua ignoranza in materia dipendesse dal fatto che le storie d'amore tra Babbani e Purosangue non erano l'argomento di conversazione preferito al Numero 12 di Grimmauld Place.
Mentre Sirius cercava di risolvere il mistero Rebecca guidava verso l'ospedale e lanciava continuamente uno sguardo alla collina, rendendosi sempre più conto di essere in grado di vedere il castello ergersi in tutto il suo splendore.
Si concentrò sulla guida cercando di fermare il tremito delle sue mani: che fosse quella la conferma che cercava?
Che fosse davvero successo quello che sospettava ormai da una settimana?
"No, non è possibile, non può essere... “ si disse Rebecca, ma ripensando alle sue notti d'amore con Sirius si rese conto che le possibilità che fosse successo erano altissime, e il panico l'assalì.
No, non ce la posso fare, non sono ancora pronta!pensò mentre il castello di Alphard sembrava osservarla dall'alto per confermarle che non si sbagliava e che avrebbe fatto meglio ad abituarsi all'idea che la sua vita e quella di Sirius sarebbero ben presto cambiate in maniera radicale.
Quando Rebecca tornò a casa Sirius non c'era, sicuramente impegnato nelle sue opere di restauro, e lei tirò un sospiro di sollievo perchè preferiva essere sola in quel momento.
Guardò di nuovo fuori dalla finestra: il Castello di Alphard era ancora là dov'era sempre stato da secoli senza che nessuno lo sapesse.
Era inutile indugiare oltre, era giunto il momento della verità, rimandare non avrebbe cambiato le cose.

Si decise quindi ad effettuare il test e, nel giro di pochi minuti, ebbe finalmente la risposta che si aspettava.
E adesso cosa sarebbe successo, cosa avrebbero fatto?
Come l'avrebbe presa Sirius?
Lei non la stava prendendo affatto bene.
Aveva solo 22 anni, e non si sentiva pronta per un cambiamento così grande.
Andò in salotto e si sedette sulla poltrona di Felpato sperando che Sirius arrivasse al più presto, e mentre aspettava pensava al futuro che in quel momento le pareva incerto più che mai.
"Ciao amore, ma che cos'hai in mano? Una bacchetta magica Babbana?" chiese Sirius posandole un bacio sulla guancia mentre osservava incuriosito quello strano bastoncino di plastica che Rebecca fissava così intensamente.
"Sirius! Cosa ci fai qui?" esclamò Rebecca che, persa nei suoi pensieri, non aveva nemmeno sentito il rumore della Materializzazione.
"Come cosa ci faccio qui? Vivo con te, non ti ricordi?” disse Sirius ridendo, ma l'ansia che vide scritta sul viso di Rebecca gli fece passare subito la voglia di scherzare. Va tutto bene Rebecca? Ho già notato che da qualche giorno sei strana... vuoi dirmi che cos'hai?"
"Sirius... Non so come dirtelo... Quella che tu hai chiamato bacchetta magica Babbana è un test di gravidanza... ed è positivo. Sono incinta Sirius”.
Rebecca... ma sei sicura?" chiese Sirius a dir poco incredulo, mentre Rebecca gli spiegava il funzionamento di quello strano aggeggio.
"Cosa... cosa ne pensi?" chiese Rebecca timidamente. "Io mi sento così confusa... "
"Anch'io... " rispose Sirius, incapace di dare voce alle sue emozioni.
Quel figlio in arrivo era qualcosa alla quale non aveva mai pensato,
e ancora non riusciva a credere che fosse accaduto veramente.
Non era ancora un uomo libero ma quella poteva essere
era la sua rinascita, la sua speranza in un futuro migliore.
La vita gli stava offrendo una seconda opportunità, e lui non se la sarebbe lasciata sfuggire.
Rebecca g
uardò Sirius, e di nuovo nei suoi occhi lesse un disperato bisogno d'amore dopo anni di sofferenza infinita, e tutte le sue paure e le sue perplessità iniziarono pian piano a svanire.
Sei... Sei felice allora?” gli chiese mentre il primo sorriso le spuntava sul volto.
“Sì... Non me l'aspettavo e mi sento ancora un po' confuso ma... sì, credo di sì! “ disse Sirius sorridendo a sua volta, poi le prese il viso di tra le mani e la baciò mentre nella sua mente si faceva pian piano strada
la consapevolezza che una nuova vita stava crescendo dentro di lei.
Rebecca si mise istintivamente una mano sul ventre e Sirius fece altrettanto, e poi appoggiò il viso sulla spalla di Sirius che la strinse con delicatezza, quasi avesse paura di danneggiare in qualche modo il bambino che portava in grembo.
"Ma tu come stai? Ti senti stanca? Devi riposare!" le disse premuroso e preoccupato allo stesso tempo, e Rebecca scoppiò a ridere.
"Amore non ce n'è bisogno, non mi sento stanca, sto benissimo! Aspetto un bambino, e tutto va bene! Aspetto un bambino..." disse di nuovo parlando più a sè stessa che a Sirius, comprendendo forse per la prima volta il vero significato di quelle parole e sentendosi improvvisamente felice e con il cuore leggero.
“Per prima cosa andremo al San Mungo e ti farò visitare dai migliori Medimaghi!” esclamò Sirius ben deciso a prendere in mano la situazione senza però sapere di preciso cosa fare. “Noi Black siamo nati in casa, assistiti dai migliori esperti nel campo, ma io non voglio farti correre rischi, preferisco che tu sia ricoverata, magari in una camera privata, perchè tu e mio figlio dovrete avere solo il meglio e... Ma io sono ricercato, non posso portarti al San Mungo! Quando deve nascere?"
"Sirius stai calmo... Partorirò qui, nell'ospedale in cui lavoro!" disse Rebecca ridendo della sua agitazione e abbracciandolo di nuovo. "Guarda che noi Babbani non abbiamo nulla da invidiare a vostri super ospedali magici!" 
"Allora è per merito suo che riesci a vedere il castello... disse Sirius accarezzando di nuovo la pancia ancora invisibile di Rebecca, pensando che quella che avevano appena compiuto insieme era la magia più bella misteriosa e potente del mondo.
   
 
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