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Autore: victoria electra black    24/02/2019    2 recensioni
|| STORIA INTERATTIVA ~ CONCLUSA ||

“Credo proprio che lei abbia frainteso, professoressa... la statua... beh, ecco, la ragazza -sarebbe meglio- ha preso vita! E' viva, è una persona!”
-
E se ad Hogwarts dei ragazzi fossero stati 'cristallizzati' in diverse parti del castello e tenuti nascosti, per quasi un secolo, senza che nessuno se ne accorgesse?
Chi sono loro? Cosa ci fanno lì? E sopratutto per quale motivo la, ormai, dimenticata maledizione Kristallium è stata usata su di loro?
Un errore di Albus Potter e la caccia ai ricordi ha inizio.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Angolo Autrice (la solita causa persa):

Ciao a tutti!

Mi scuso tantissimo per il ritardo mostruoso con cui sto postando il capitolo, ma ho avuto davvero un pessimo periodo a livello personale, lavorativo e fisico. Ed in più, come se non bastasse (per chi non lo sapesse), il mio splendido Asus transformerbook ha deciso di mollarmi a gennaio... e tutti i dati al suo interno sono andati persi. Tutti, regà. TUTTI T_T

Per questo ho dovuto riscrivere questo capitolo da capo.

Anche se non ci sono tutti i personaggi, spero che possa piacervi... vi giuro che quello precedente era venuto meglio, ma non sono riuscita ad eguagliarlo, purtroppo. Spero non faccia troppo schifo.

Ora ne mancano solo due e la storia potrà definirsi conclusa – finalmente.

Spero di riuscire a terminarli in tempo.

Alla prossima.

Baci

Vic ^^



CAPITOLO 12:

Passato e Presente”

- parte 3 -




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Hogwarts, 2025...


Gli occhi chiari di Eleonore brillarono di una strana sfumatura metallica a causa di quell'assurda sostanza argentea molto simile a gas liquido, presente sotto il suo volto.

Ripiegata ad osservare quel lavabo di pietra poco profondo, la strega continuava ad osservare con estrema attenzione - mista anche a stupore - tutti quei ricordi che le si presentavano davanti.
E, pazientemente, cercava; e cercava; e ricercava; nella flebile speranza che il ricordo che le confermasse i suoi dubbi spuntasse fuori, dal nulla, di punto in bianco come un girasole nella notte. Un'impresa impossibile in circostanze normali, ma che poteva essere resa possibile grazie all'aiuto della magia. E lei sperava proprio che quella magia l'aiutasse anche a fermare la mente malata e contorta di Lycaon.

Prima che fosse troppo tardi.

"Allora Ellie, novità?"

La voce di Lya giunse alle sue orecchie in maniera distinta, visto il silenzio che circondava le mura oscure di quella che era stata un tempo Grindelwald Manor.

"Ancora no, purtroppo..." le risposte la grifondoro, sospirando, e senza levare lo sguardo dall'oggetto di fronte a sé.

Lya le si avvicinò con un'aria quasi sconfitta e, prendendo fra le mani una delle tante ampolle che la sua migliora amica aveva stappato nel tentativo di trovare il ricordo giusto, se la rigiró fra le mani con aria dubbiosa.

"Sei sicura che tuo padre conservasse tutti i suoi ricordi?"

"Più che sicura. Mio padre aveva una vera e propria ossessione per la gente. A lui piaceva apparire come una sorta di salvatore ai loro occhi. Nessun escluso e spesso mi capitava di beccarlo mentre se ne stava qui, seduto nel suo studio, a studiare ogni minimo particolare della persona che aveva individuato pur di portarlo dalla sua parte. Sapeva essere carismatico e coinvolgente, ma solo perché agiva dopo essersi ben preparato. E negli anni era diventato sempre più bravo nel manipolare le persone; così tanto che, delle volte, gli piaceva rivivere i suoi successi più grandi proprio su questa sedia. In comodità e complicità del suo operato"

La grifondoro allora alzò lo sguardo in direzione della bionda mentre dalle sue iridi trapelava estrema perplessità.

"So che il ricordo che cerco è proprio qua Lya. Lo so, ne sono convinta! Una simile vittoria non può non essere rimasta nella mente di mio padre. Come ho già detto: a lui piaceva rivivere le sue vittorie, specie quelle più ardue. Quindi deve essere qui. Deve per forza essere dentro una di queste ampolle, altrimenti io..." deglutì a fatica, distogliendo lo sguardo da Cecilya "... io... non penso che riusciremmo a vincere questa guerra contro Lycaon senza quel ricordo"

"Senza contare che ne abbiamo più che bisogno in questo momento visto che Dimitri, Kalos, Mino e gli altri gli stanno marciando contro nella Foresta Proibita"

"Appunto... capisci ora perché è così importante in un momento del genere?! Ho bisogno di quel ricordo. Ad ogni costo!"

"Bene, se le cose stanno così allora... non ci resta che continuare a cercare!"

"E che Godric ci aiuti”



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Per quanto ancora dovrò continuare a girare quest'affare?”

Fino a quando la pozione non assumerà un colore tendente al dorato, Mel. Vedi questa immagine? È proprio così che dovrebbe diventare”

Lo sguardo di Melisande si soffermò leggermente sulla pagina del libro che mostrava un fiore dai particolari petali dorati e, continuando a muovere la bacchetta in senso antiorario per non far smettere al mestolone d'acciaio di muoversi nel calderone, levò gli occhi al cielo sbuffando leggermente.

Ormai erano quasi sei ore che stavano appresso a quella stupida pozione che – forse – avrebbe potuto aiutarli a non cedere alla manipolazione mentale di Lycaon.

Dimitri, Kalos e Mino, dopo essere riusciti a convincere Albus Potter – che reclamava vendetta per le sorelle della sua fidanzata – a rimanere ad aspettarli ad Hogwarts, nell'attesa che arrivassero gli Auror, avevano deciso di avventurarsi all'interno della Foresta Proibita per cercare di placare la follia di quel pazzoide a cui lei, Dorian, Lucas, Selene e molti altri ragazzini di Hogwarts dovevano – purtroppo – la loro lealtà. Ed era soprattutto per questo che Mel era decisamente infastidita; se solo ripensava al modo in cui l'aveva ricattata – proprio lei che non poteva proprio considerarsi il beta di Lycaon visto che era diventata un lupo mannaro anni ed anni prima di incontrarlo – continuava a darsi sempre di più della stupida.

Della stupida e della codarda, per non essere riuscita ad opporsi a lui, per via della paura del giudizio che la perseguitava da quando era diventata un lupo mannaro.

Per questo, anche se le stava quasi per cadere un braccio, continuò imperterrita a preparare la pozione che – forse - avrebbe aiutato lei e gli altri ad opporsi una volta per tutte a quell'assurdità che era diventato il suo ultimo anno ad Hogwarts.

Sempre che prima non li avesse ammazzati, ovviamente.

A quel pensiero un brivido di paura la percorse da capo a piedi, ma la ragazza lo scacciò via in un lampo.

Voleva essere positiva.

Doveva essere positiva, visto che non erano riusciti a trovare una soluzione migliore di quella.

E sperava davvero di riuscire ad esserlo.

Hai notizie di Lya ed Eleonore?” chiese a Dorian, alla sua destra, nel tentativo di impegnare la mente in altri pensieri meno negativi.

Il biondo al suo fianco scosse il capo in segno negativo e, con aria quasi afflitta, decretò che delle due ragazze ancora non si avevano notizie.

Non capisco perché non sono andate con Dimitri, Kalos e Mino” affermò Selene, dall'altra parte del tavolo su cui stavano preparando la pozione, rivolgendosi al suo gemello.

Lucas alzò le spalle come per dire che non ne aveva idea e poi aggiunse un: “Credo che abbiano altro per la mente, in questo momento” non sapendo che altro rispondere.

Come si può pensare ad altro in una situazione simile? Insomma: molti ragazzi sono scomparsi o hanno fatto una brutta fine, come Erin. Altri sono diventati dei lupi mannari ed Hogwarts sta per chiudere i battenti. Senza contare che Lycaon mira al colpo di Stato! No, mi dispiace ammetterlo, ma non sono minimamente d'accordo con la loro decisione” affermò alla fine Selene, accasciandosi di mala grazia sulla sedia giusto per sottolineare il suo disappunto.

Tutti i presenti la guardarono in silenzio senza commentare.

In effetti la ragazza non aveva tutti i torti ad essere adirata. Insomma, in una situazione del genere, poco prima dell'Apocalisse, Cecilya ed Eleonore avevano deciso di intraprendere una strada differente da quella dei loro amici con la speranza – e sottolineo speranza – di riuscire a trovare ciò per cui si erano mobilitate. Invece di far fronte comune, come stavano cercando di fare tutti loro, e di rimanere a combattere per sopravvivere.

Dorian sfogliò il libro, per controllare che il procedimento di preparazione della pozione procedesse per il meglio, prima di affermare:

Ora come ora, mettere in discussione i nostri alleati non ci porterà da nessuna parte. Ed anzi, scommetto che Lycaon che non vede l'ora di vederci capitolare, uno ad uno, per portare a termine il suo piano”

Quindi che proponi di fare?” gli domandò Melisande prima di poggiare la sua bacchetta sul tavolo – finalmente, a detta di lei – per passare al passo successivo.

Dorian la guardò intensamente prima di rispondere.

Era palese che neanche lui fosse certo di quello che stava per affermare, ma in una situazione del genere, non poteva far altro che continuare a sperare. A sperare di riuscire a fermare Lycaon; di vincere contro di lui, ma soprattutto di sopravvivere a quell'incubo che stavano vivendo.

Si dice che la speranza è l'ultima a morire...” continuò il biondo, aggiungendo dei petali sgretolati dal vivace color porpora in quell'intruglio dall'odore nauseabondo “... e noi non abbiamo nessun'altra possibilità che continuare a sperare. Quindi, speriamo che Lya ed Eleonore tornino sane e salve e con ciò per cui si sono mobilitate”

Quindi ci stai dicendo che non possiamo far altro che attendere?”

Purtroppo sì, Sel. Non possiamo far altro che attendere al momento. E continuare a sperare”



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Ellie!”

La voce squillante della sua migliore amica le giunse alle orecchie facendola sussultare.

Dimmi Lya”

Credo di aver trovato quello che cercavamo”

Con uno scatto fulmineo la grifondoro si affrettò a raggiungere la bionda dall'altra parte della stanza e, mollando per un attimo il pensatoio, con il cuore in gola, le si avvicinò con la speranza nel petto.

I suoi occhi smeraldini si focalizzarono su delle ampolle differenti dalle precedenti, dalla strana striatura scarlatta e con uno strano totem animale su inciso: un lupo.

Un fottuto lupo!

Morgana ti prego fa che siano questi!

Il cuore iniziò un'estenuante galoppata all'interno della gabbia toracica, cosa che continuò senza sosta anche dopo che Eleonore ebbe svuotato le ampolle all'interno del pensatoio. Quando s'immerse nel ricordo, ciò che vide fu la prova che quello che stavano cercando non era solo un frutto della sua mente, e per poco non iniziò a piangere dalla gioia.

Morgana ti ringrazio, c'è ancora speranza!

Sono loro. Sono loro, Lya! Li abbiamo trovati, no, anzi, che dico... li hai trovati! Oh, amica mia, sei stata fantastica!”

Cecilya abbozzò un sorriso prima di rispondere all'abbraccio spacca ossa dell'amica e, dopo aver sussurrato un “Ne sono felice, Ellie”, entrambe si affrettarono a racimolare tutto il necessario che gli sarebbe servito poco dopo.

Sistemarono tutte le ampolle ed il pensatoio all'interno delle rispettive borsette incantate e lasciarono la stanza nell'ombra, con l'obiettivo di raggiungere il prima possibile la passaporta – posizionata proprio all'inizio della grande scalinata di marmo alla loro sinistra - che le aveva portate in quel luogo.

E così come erano giunte, in quel posto maledetto e dimenticato da Dio, lasciarono Grindelwald Manor il prima possibile e con la speranza di non rimetterci mai più piede, se non per festeggiare la loro vittoria una volta che tutto quel grande incubo fosse terminato.



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La luna irradiava la vegetazione con la sua luce argentea, rischiarando di poco lo scenario ed illuminando il cammino ai ragazzi quasi come se fosse anche lei dalla loro parte.

Mino, Kalos e Dimitri procedevano lentamente e cautamente con le rispettive bacchette alle mani e l'incantesimo Lumos rilasciato quel tanto che bastava per avere piena visuale sulla strada davanti a loro.

L'aria poteva tagliarsi con una lama per quanta tensione ci fosse in quel momento ed il silenzio quasi assordante che li circondava non faceva che rendere ancora più tetro lo spazio della Foresta Proibita in cui si trovavano.

Una fitta nebbia aveva iniziato a formarsi proprio in quel momento, dal basso, per poi iniziare a salire verso l'alto, rendendogli sempre più difficile la visuale.

Questa è opera di quel folle, me lo sento” sussurrò a denti stretti, sotto voce, Dimitri all'orecchio di Kalos alla sua sinistra. Il corvonero non gli rispose nel tentativo di mantenere i nervi calmi, ma la presa sulla sua bacchetta ne tradiva le emozioni che tentava, quasi disperatamente, di tenere a bada.

Mino, accanto a Kalos, si girò di scatto in quel momento, sentendo il rumore di un qualcosa che si spezzava e con il cuore in gola domandò:

Chi va là?!” senza però ricevere alcuna risposta.

Poco dopo un ululato alle loro spalle li fece voltare assieme di botto.

I tre ragazzi puntarono in alto le rispettive bacchette, pronti al combattimento imminente, ma un altro ululato li fece rigirare nuovamente nella stessa direzione di prima. Fino a che non se ne aggiunse un altro alla loro sinistra; e poi alla loro destra; e poi di nuovo alle spalle e di nuovo davanti; e così, ancora ed ancora, fino a che i tre non decisero di posizionarsi in cerchio, schiena contro schiena, nel tentativo di non essere colti di sorpresa.

Nel frattempo la nebbia era diventata sempre più fitta rendendogli sempre più difficile la possibilità di guardare con nitidezza.

Occhi rossi come il sangue iniziarono ad emergere dall'oscurità più profonda, come se fossero dei demoni assetati di sangue pronti ad attaccare al più piccolo gesto delle loro vittime; zanne affilate scintillarono come coltelli sotto il riflesso della luce lunare e le sagome dei lupi iniziarono a prendere lentamente forma poco dopo che si decisero ad avanzare.

Kalos deglutì pesantemente non appena il suo cervello realizzò di essere circondato da decine e decine di quegli esseri. Probabilmente doveva trattarsi di tutti quei ragazzi che erano scomparsi nel corso delle ultime settimane, prima che Lycaon si rivelasse realmente come nemico dei maghi, ed anche se in cuor suo sapeva che quei ragazzi erano stati costretti alla trasformazione e che non potevano esimersi dall'obbedire agli ordini del loro alpha, Kalos non poté fare a meno di pensare che se le circostanze l'avessero costretto, si sarebbe dovuto scontrare proprio contro di loro.

Non voleva e sperava vivamente che ci fosse un'altra soluzione pur di non ferirli, ma non poteva assicurare l'incolumità di tutti loro.

Candice!”

La voce di Dimitri lo riportò alla realtà quel tanto che bastava per impedirgli di finire vittima di uno dei lupi davanti a lui.

Candice si trovava priva di sensi, con i lunghi capelli biondi rivolti verso il basso ed il corpo sospeso in aria, illuminata da delle flebili sfere di luce violacee che le rigiravano attorno, giusto per assicurarsi che i ragazzi avessero potuto vederla nel mezzo dell'oscurità.

Non sembrava aver riportato gravi danni se non una evidente botta alla testa che le aveva procurato una ferita proprio all'altezza dell'attaccatura dei capelli, ma quella fu più che sufficiente a far scattare il cugino in avanti nel vano tentativo di riuscire a raggiungerla.

Con uno strattone il corvonero lo tirò a sé salvandogli la pelle.

Ma cosa ti dice il cervello Dimitri!”

Dobbiamo salvarla, Kal, dobbiamo salvarla! Se dovesse cadere da quell'altezza morirebbe di sicuro!”

Se non ti calmi, a dire il vero, moriremo tutti. Quindi, respira e ragiona un attimo prima di agire!”

Le parole di Mino trafissero il suo orgoglio come lame e per questo Dimitri si ritrovò a guardarlo in cagnesco, affilando i suoi occhi azzurri.

E' mia cugina, Mino, e dopo Douglas è l'ultima persona ancora in vita del mio passato che mi rimane. Non resterò fermo a guardarla morire”

Nessuno ha detto che non agiremo”

E allora perché continui a tenermi per il braccio?!”

Perché voglio assicurarmi che tu non faccia cazzate!”

Ragazzi, vi prego, smettetela non è il momento per discutere come dei ragazzini di cinque anni!” Kalos cercò di mettersi in mezzo nella discussione, nel tentativo di placare le acque, ma quando un battito di mani si propagò per lo spazio circostante, le parole gli morirono in gola, così come quelle dei suoi amici.

Ma che bel teatrino... certo, dovevo aspettarmelo l'ennesimo battibecco fra voi due in una situazione del genere anche se, lo ammetto, mi fate quasi pena”

Dietro a Candice, la figura di Lycaon iniziò a materializzarsi. Il lupo mannaro se stava in piedi, sul ramo del gigantesco albero che si stagliava di fronte a loro, con le braccia conserte e con lo sguardo scarlatto di chi sapeva di aver vinto ad un gioco ancor prima di cominciare. Il sorriso malefico che gli incorniciava il volto faceva intendere molto di quello che erano i suoi pensieri in quel momento e, se ne avesse avuto l'occasione, Dimitri sarebbe stato più che lieto di spaccargli la faccia successivamente.

LIBERA SUBITO CANDICE, RAZZA DI ANIMALE!”

Il diretto interessato scoppiò in una sprezzante risata, trovando la situazione quasi esilarante per i suoi gusti e, appoggiandosi al tronco dell'albero alla sua destra, iniziò a guardarsi le unghie con nonchalance prima di aggiungere:

Siamo nervosetti eh? A quanto posso constatare, ma se mi posso permettere... non penso che voi siate nella condizione di poter dettare leggi. Tanto meno, di poter offendere la mia persona...” a quel punto il sorriso gli si allargò maggiormente quando vide le mascelle di tutti e tre contrarsi per la veridicità delle sue parole.

Quindi vi propongo una scelta: potete decidere se salvare le vostre pelli, fuggendo come dei codardi e farmi portare a termine la mia missione, o potete restare e soccombere sotto le fauci dei miei beta. Ah, dimenticavo, ovviamente se doveste scegliere la prima opzione, la vostra Candice subirà sicuramente una sorte infausta; mentre nel caso decidiate di lottare come gladiatori nella fossa dei leoni, vi darò la possibilità di salvarla poco prima che i miei beta qua sotto la sbranino non appena toccherà il terreno. In entrambi i casi comunque, per lei, si prospetta una pessima fine. Quindi... che mi dite? Quale sarà la vostra scelta?”

Merlino, dannazione!

Mino strinse la presa sulla sua bacchetta per la rabbia, sperando di riuscire a calmarsi in modo da poter ragionare un piano efficiente il prima possibile.

Dovevano assolutamente porre fine a quella storia, visto che era durata anche troppo per i suoi gusti, così come dovevano assicurarsi l'incolumità di Candice.

Dovevano agire in fretta se non volevano rimetterci la pelle e quando i suoi occhi incrociarono quelli di Lycaon il lupo parve come leggergli nel pensiero, visto che il sorriso gli si allargò ancora di più, quasi per la soddisfazione di averlo fatto capitolare e soccombere alla sua volontà – per una volta da quando si erano conosciuti.

Dal vostro silenzio deduco che non sia una scelta facile. Sappiate che avete tutta la mia comprensione a riguardo e per questo ho deciso di darvi un piccolo vantaggio: avete un'ora per prendere una decisione, dopodiché ordinò ai miei beta di agire e, quel punto, non credo che riuscirò più a trattenerli dalla voglia di sbranarvi. Quindi...”

I suoi occhi mutarono in un acceso bagliore scarlatto prima che aggiungesse:

Iniziate a pregare... ed a contare... ed a sperare, visto che il count down... inizia da ora!”



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Flashback...



Allora Tobias, è tutto pronto per la carneficina?”

Tutti gli uomini sono già in posizione”

Quindi mi confermi che la famiglia Convel non avrà alcuna via di fuga?”

Assolutamente, con ogni uomo sparpagliato in ogni angolo del giardino, dubito proprio che quegli schifosi lupi mannari possano anche solo tentare la fuga. Figuriamoci riuscire a fuggire”

Gellert tirò le labbra in un sorriso malvagio, soddisfatto del delirio che sarebbe accaduto da lì a poco.

Bene, tutto stava procedendo secondo i suoi piani e se quello che aveva programmato di fare avesse trovato la fine che lui tanto sognava, da quella notte non avrebbe più avuto alcun Rafael Convel in circolazione.

L'uomo, che era anche l'alpha del suo branco, si era rivelato un essere indegno della sua amicizia e, proprio quando aveva deciso di affidargli la propria fiducia rivelandogli il suo piano, questo gli aveva voltato le spalle.

Nella mente dell'ex allievo di Durmstrang ancora si ripetevano le parole che Rafael gli aveva pronunciato poco prima di lasciarlo da solo, come un idiota, nel bel mezzo della foresta che circondava la sua villa.

Assassino, aveva osato chiamarlo e, non contento, Convel aveva anche pensato di paragonarlo a se stesso, affermando che: “Io stesso che sono un lupo mannaro, e che quindi ho un certo potere, non mi azzardo a torcere un dito ad una singola persona. Figuriamoci a dei ragazzi di una scuola. Sono deluso dal tuo comportamento, Gellert”.

Lui deluso? Lui Rafel Convel un lupo mannaro, deluso dell'atteggiamento di Gellert Grindelwald?!

Il mondo stava iniziando a prendere una piega decisamente sbagliata e Gellert si era reso conto troppo tardi della persona che era realmente Rafael.

Per questo non gli restava altro che ucciderlo.

Sapeva il suo piano e quello che lui aveva intenzione di fare e doveva arrestare una sua qualsiasi azione prima che lui stesso ci rimettesse la pelle.

E di morire, Gellert, non ne aveva alcuna voglia.

Per questo, adirato più che mai con il suo ex amico, aveva deciso di voltargli le spalle anche lui, come aveva fatto l'altro quel giorno.

Era risaputo quanto i maghi trattassero i lupi mannari come la feccia della società per questo il suo amico gli aveva fatto giurare, una volta scoperta la sua vera natura, che non l'avrebbe mai detto ad anima viva. E Gellert aveva mantenuto volentieri la promessa che gli aveva fatto a 9 anni, come per dimostrargli la sua amicizia.

Ma più il tempo passava e più la moralità di Gellert non faceva che abbandonarlo e, dopo quella lite avvenuta una settimana prima, il mago si era finalmente deciso della sua idea: aveva denunciato il suo migliore amico ed aveva preparato la trappola con gli altri maghi proprio quel giorno.

Anche se sarebbe stato meglio dire che aveva “preparato la caccia al lupo”.

Ed ora tutti i lupi erano lì, sotto i suoi occhi, riuniti tutti sotto uno stesso spazio vitale, ignari del pericolo che incombeva su di loro inesorabilmente.



Signore”

La voce del ghermidore alla sua sinistra lo riportò al presente, facendolo voltare nella sua direzione.

Dimmi, Tobias”

Mi leva un dubbio? Perché lasciare in vita solo uno di loro? E perché lasciare in vita proprio il più giovane dei figli di Rafael Convel? Insomma, già che ci siamo, tanto vale farli fuori tutti”

Gellert sorrise beffardo anche se una punta di amarezza tentò di far breccia in quel muro che aveva issato fra lui ed i suo sentimenti.

Si sentiva in colpa per tutto questo, ma non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura.

Perché il ragazzo potrebbe tornarci utile un giorno”

Mi perdoni, ma non capisco”

Non c'è alcun bisogno di capire, così ho deciso e preferirei non discuterne ulteriormente”

Come vuole”

Salutandolo poco prima di andarsene, Tobias si smaterializzò per raggiungere la sua postazione.

Da lì a poco sarebbe stato l'Inferno in Terra, per questo Gellert decise anche lui di prendere posto nel luogo che aveva stabilito: dopo che tutta la tragedia si fosse consumata per bene, lui sarebbe sbucato dal buio ed avrebbe aiutato il piccolo Edon, mostrandoglisi come la sua unica ancora di salvezza pur di avere la sua fiducia.

Eppure mentre camminava e si ripeteva il piano nella testa, fu costretto a fermarsi.

Sguardo basso, labbra serrate e scuro in volto, una sola domanda non faceva che martoriargli la testa: Perché aveva deciso di lasciare solo Edon in vita?

Forse l'aveva fatto per prendersi la sua vendetta personale nei confronti di Rafael, per far crescere suo figlio, con le sue convinzioni. O forse l'aveva fatto per mero capriccio e per alleggerirsi la coscienza.

Se doveva essere sincero, non lo sapeva realmente. O meglio, in cuor suo sapeva esattamente il motivo, ma si rifiutava di accettarlo perché la realtà era ben diversa dalla menzogna che si ostinava a ripetere all'infinito nella sua mente.

La verità era che si sentiva in colpa per quello che stava per fare, visto che Rafael era uno dei suoi più vecchi amici dai tempi della scuola. E per questo aveva deciso di risparmiare la vita al giovane Edon che, lo sapeva, lo adorava ed ammirava quasi quanto il suo stesso padre.

Perché in fondo Gellert sapeva che era tutto sbagliato. Che non avrebbe dovuto farlo.

Tuttavia quella sera lo fece e l'intero branco di Rafael fu sterminato per mano degli altri maghi che lui stesso aveva informato.

Ed insieme a loro, morì anche Rafael stesso ed il resto della sua famiglia.

Tutti, nessuno escluso.

Tutti tranne Edon però che, successivamente, decise di adottare un nome diverso da quello con cui lo avevano chiamato i genitori.

Lycaon fu la scelta definitiva.

Diceva che quel nome non gli aveva portato un grande fortuna e sperava che il nuovo, invece, gliene donasse almeno un po', visto tutto quello che aveva perso.

Lycaon, come licaone, il cane selvatico africano: un predatore diurno, specializzato nella caccia alle antilopi.

Non seppe neanche lui il motivo per cui, alla fine, decise di scegliere quel nome.

Probabilmente fu per il suo snodato desiderio di vendetta nei confronti degli assassini che gli avevano sterminato la famiglia. E, come aveva letto in un vecchio libro, il licaone cattura le sue prede attraverso l'inseguimento condotto fino allo sfinimento dell'erbivoro.

E lui così esattamente avrebbe fatto: avrebbe cercato e ricercato gli assassini della sua famiglia fino allo svenimento, se fosse stato necessario.

Fino ad allora, però, sarebbe rimasto fedele al suo mentore Gellert. Lo stesso che lo aveva salvato quel giorno nefasto e che lo aveva accolto nella sua stessa dimora, non curandosi della sua reale natura di lupo mannaro.

O almeno, era quello che pensava lui.

Per questo gli giurò eterna fedeltà.

Ma avrebbe fatto meglio a non giurargliela affatto.





  
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