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Autore: SweetPaperella    02/03/2019    9 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sette

É pomeriggio inoltrato, quando Killian raggiunge una zona malfamata per indagare su un nuovo caso che gli è stato affidato da Regina.
Individua l’uomo che deve pedinare e si siede a un bar ad aspettare la sua mossa e avere occasione di avvicinarlo e parlare con lui.
Istintivamente torna con la mente ad Emma, alla settimana trascorsa, al suo assiduo corteggiamento.
"La sera successiva ad averle portato la rosa rossa, é tornato nuovamente al locale, entrando a bere anche un bicchiere del suo alcolico preferito, il rum. Per tutto il resto della sera é stato ad osservarla, a guardare i suoi movimenti, a giocare con lo sguardo con lei, che di tanto in tanto lo guardava e involontariamente ha sorriso.
Ha aspettato poi fuori dal locale che lei finisse di lavorare per accompagnarla a casa e le ha raccontato di sé, qualsiasi cosa di sé. Ha pensato che come regalo il riuscire ad aprirsi con lei, fosse il il più importante. Si ritrova a confidarle come ha superato il trauma della morte dei suoi genitori e suo fratello Liam, di come in realtà non l’ha superato e che forse ancora soffre da shock post traumatico, come il medico ha definito il suo rifiuto alle terapia, ad accettare la realtà. Le dice che prima della morte della sua famiglia aveva una ragazza, di cui si era forse innamorato, ma che non l’ha potuto appurare perché lei è scappata a gambe elevate quando lui si è risvegliato in ospedale, senza una mano. Non voleva passare la sua vita accanto a un invalido, perché é ciò che purtroppo é diventato.

Le racconta dei mesi di infermo che ha dovuto affrontare, il come si è adattato a vivere con una mano sola. Fino ad arrivare alla parte in cui ha deciso di prendere un uncino, per simboleggiare il personaggio per eccellenza, vista la sua passione per i pirati, il mare e la sua Jolly Roger, ma anche per sentirsi in qualche modo legato alla sua famiglia, per non lasciare che loro fossero morti in vano nel tentativo di salvarlo. Loro avrebbero voluto che reagisse e ha pensato che iniziare a prendersi cura della sua mano e farci ironia sopra, forse il modo migliore per ricominciare. Le ha raccontato di quelle terribile tempesta che si è abbattuta su di loro, mentre facevano ritornano da una vacanza da sogno, piena di gioia, di risate. Non mancava tanto al porto, solo un paio d’ore, ma il mare agitato non perdona nessuno e suo padre sapendolo, l’ha protetto con il suo corpo. Sapeva che suo figlio Liam non glielo avrebbe permesso di fare lo stesso, ma Killian che all’epoca era ancora un adolescente, aveva solo 18 anni, non ha potuto opporre resistenza e si è fatto proteggere. Il gesto eroico di suo padre gli ha salvato la vita, non ha potuto fare nulla per la sua mano, quando una trave scheggiata gliela perforata, mandandola in cancrena con il passare delle ore... ma gli ha salvato la vita. I suoi genitori gli hanno dato la vita e hanno fatto si che continuasse ad averne una.
«Non ho ancora accettato di essere senza una mano, nonostante siano passati setti anni, ma l’uncino senza dubbio mi rende molto sexy» le dice, quando ha visto gli occhi di Emma farsi lucidi dopo aver raccontato per filo e per segno alla ragazza il suo doloroso passato.
«Scemo.» ridendo di gusto per quel suo modo così ironico di scherzare, di ridere anche per le cose più dolorose. Non può negare che la sua storia l’ha colpita nel profondo, quando l’ha sentita la prima volta ha capito subito che il ragazzo non avesse avuto una vita facile, ma ora che conosce tutta la storia, perfino della sua ex ragazza che l’ha abbandonato, capisce davvero che persona sia Killian Jones, non è un cattivo ragazzo, é la vita che è stata cattiva con lui. Proprio come lei.
«Ho capito più che altro che non posso piangermi addosso. Tu piuttosto Swan, sei mai stata innamorata?» le chiede poi a bruciapelo.
«Cos’è l’amore?» chiede lei, guardandolo negli occhi.

«Non lo so Swan, ma credo sia il pensare sempre a una determinata persona, la quale é la prima a cui pensi appena sei sveglio e l’ultima prima di andare a dormire e ti ritrovi a desiderare di svegliarti al suo fianco ogni giorno della tua vita. Credo che sia perdersi nei suoi occhi e pensare che sono i più belli mai visti in tutta la tua vita. Credo sia voler condividere la tua vita con quella persona, é il voler sapere tutto di lei, il voler raccontare tutto di sé. É quando provi fiducia incondizionata in quella persona, anche se ancora non la conosci perfettamente. L’amore é complicità, sincerità. É sentire la scossa, il cuore che batte forte, é sentire di essere felice accanto alla persona che ami e non desiderare mai di essere altrove, di scappare, perché l’unico posto in cui stai bene é tra le sue braccia.»
Lo sguardo di Emma si posiziona ancora una volta nel suo, restando senza parole per un breve attimo.

«Allora no, non lo sono mai stata Jones. Neal, il papà di Henry, é stato il mio primo amore, forse l’amavo... ma ora come ora non ti so dire se fosse davvero amore, si può amare a 14 anni? Senza dubbio é stato importante, é il primo che mi ha fatto sentire speciale, protetta e voluta bene, come non mi ero mai sentita prima di conoscerlo... però mi ha anche ferita profondamente. É scappato lasciandomi sola, lasciandomi sola ad affrontare la gravidanza e ad oggi non credo ancora di averlo perdonato, mi ha abbandonato come hanno fatto i miei genitori, senza una parola, una spiegazione, un misero biglietto di scuse. Niente. Come hanno fatto tutti nella mia vita del resto.» si apre a sua volta, ma per fortuna sono arrivati già davanti casa ed Emma tira un sospiro di sollievo, si é resa conto che la conversazione sta decisamente prendendo una piega totalmente inaspettata, lei si sta confidando con Killian Jones.
Lui capendo che la ragazza si è esposta fin troppo, la saluta con il solito bacio sulla guancia e le sorride, lasciandola entrare in casa e pensando già a cosa regalarle il giorno successivo, ha avuto una dritta da una sua collega, la quale a quanto pare fa il tifo per loro.”

Si riscuote dai suoi pensieri ad occhi aperti, per seguire la persona che sta pedinando. Arrivano in un viale stretto e isolato, Killian si avvicina per chiedere le sue informazioni, si presenta come “Captain Hook” com’è suo solito fare per incutere timore e far sì che l’altro si possa fidare, per farsi dire ciò che gli serve di sapere.
Il suo uomo, informatore sta per parlare e raccontare tutto ciò che sa a riguardo, ma viene interrotto da una terza persona armata, che punta la pistola su l’uomo e poi su Killian.
«Fermo, che cazzo vuoi fare eh.» cerca di dire Killian, ma quelle parole gli sono fatali. Non sa nemmeno lui perché ha agito in quel modo, perché ha osato pronunciare quelle parole, forse per paura. Sì paura di venire ammazzato, ma non per la sua vita, ma per Emma, Emma che da quando l’ha conosciuta riempie tutto il suo mondo e lo fa sentire vivo come non mai. Non vuole morire, vuole altri mille momenti con lei.
Anche se lui in realtà, é sempre stato bravo a sopravvivere. É sfuggito già alla morte una volta.
L’uomo armato spara verso la sua gamba e nell’accasciarsi a terra, Captain Hook sbatte la testa contro un muro, perdendo completamente i sensi. L’ultima cosa che riesce ad ascoltare è un altro sparo e poi il vuoto. Solo gli occhi di Emma impressi nella sua memoria.

“È sera, Emma esce dal locale come al solito e anche se non lo dà a vedere si guarda intorno nella speranza di vedere Killian. La rosa che gli ha regalato é bellissima, camminare con lui e sentirlo raccontare di sé é stato bellissimo e ora vuole scoprire che cosa ha in mente per questa nuova sera, anche se non è sicura che lui si presenterà. Ha ancora dannatamente paura di rimanere ferita. Di perdere le persone a cui vuole bene.
«Mi stavi cercando Swan?» la sua voce che le arriva alle spalle la fa sussultare.
«Presuntuoso come sempre.» gli dice scuotendo la testa. Ma sì che lo stava cercando, ma non lo ammetterebbe mai.
«Per te love» di nuovo quel “love” e quel “per te” che le fanno sussultare il cuore.

In mano Killian ha un termos e il profumo che emana fa capire subito ad Emma che si tratta di cioccolata calda.
«Con la cannella come piace a te e di Granny’s so che è la tua preferita.»
«E come hai fatto a sapere che...» sorpresa del fatto che lui conosca anche questo dettaglio e soprattutto che l’abbia presa da Granny’s che a quest’ora é chiusa.
«Te l’ho detto Swan, so di te più di quanto credi. Se ti chiedi invece come ho fatto a prendere la cioccolata da Granny a quest’ora, mi ha aiutato Ruby.» Ruby é la nipote di Granny, la proprietaria del bar più gettonato della città, fa i dolci e le bevande calde più buoni e nessuno riesce a resistere a tali delizie. Emma ed Henry in particolare modo, ne vanno ghiotti.

«Ah, quindi hai conquistato anche lei con il tuo fascino?» chiede ridendo, ma anche con una punta di malizia e forse gelosia.
«No, in realtà le ho detto che era per te e che dovevo far breccia nel tuo cuore, mi ha detto che se era per questo motivo mi avrebbe fatto trovare la cioccolata anche a quest’ora, anche perché sapeva bene come ti piaceva.» ricordando di come quella mattina stessa sia passato al locale per chiedere alla giovane proprietaria di aiutarlo, non c’é stato bisogno di aggiungere che la volesse alla cannella la cioccolata, la mora ha sorriso ed esclamato: “lo so, fidati”facendogli l’occhiolino. E Killian in quel preciso istante si è sentito un perfetto ebete, non ha mai fatto per nessuno ciò che sta facendo per Emma, ma non lo farebbe se non ne valesse la pena, se Emma non ne valesse la pena.
Emma a quella rivelazione sente il suo cuore iniziare a fare le capriole e non ha nemmeno intenzione di controllare le sue emozioni. Lo guarda negli occhi e sorride, sorride sinceramente verso di lui, rispecchiandosi nei suoi occhioni azzurri.

«Ma per caso prima eri un tantino gelosa?» chiede ridendo.
«No, presuntuoso che non sei altro.» incrociando le braccia al petto e sbuffando, lui non cambierà mai, però riesce anche a farla ridere con il suo modo di fare.
«Ok, se lo dici tu Swan» facendole l’occhiolino e guardandola maliziosamente e poi aggiungere: «Direi che un grazie me lo merito no?» portandosi la mano verso le labbra e indicandole, facendo capire alla ragazza che vuole un bacio.
«Grazie» gli dice, ha capito le sue intenzioni, ma non vuole cedere alla sua provocazione.
Killian ride e si indica ancora una volta le labbra, non smettendo di guardarla maliziosamente. «Ah dopo che ho smosso mari e monti per portarti la tua cioccolata calda preferita, non mi merito di più di un grazie?»
«Ma per favore, sarebbe troppo per te...» lo provoca a sua volta e lo guarda negli occhi con sfida.
«Per te sarebbe troppo, forse.» sta al gioco di sguardi e di battute.

Emma non accettando di essere provocata così, decide di cedere a quel gioco di sguardi, di battute, lo afferra per il giaccone di pelle e lo bacia con trasporto. É un bacio inteso, ma allo stesso tempo delicato. Cruento ma passionale. Killian porta la sua mano dietro alla nuca di Emma accarezzandole dolce i capelli, Emma lo tiene ancora dal giaccone, stringendolo ulteriormente a sé. I brividi che avvertono sono forti, percorrono le loro schiene, il loro corpo mandandolo quasi a fuoco, anche se è solo un bacio... fino ad arrivare al cuore e far vibrare anch’esso.
Quando si separano hanno entrambi  il fiato corto, gli occhi che brillano dal momento intenso e il cuore che batte forte. Quasi a fuoriuscire dal petto.
«é stato...» prova a definire quel bacio il ragazzo, ma non trova l’aggettivo adatto o meglio non gli viene in mente, talmente é stato magnifico, fantastico, per poi essere interrotto da Emma. Istintivamente si sfiora le labbra.

«Io é meglio che vada, ci vediamo.» gli dice, scappando letteralmente da lui, ma non perché si è pentita di averlo baciato, al contrario, Killian é un gran baciatore e le ha fatto provare emozioni intense, ma proprio per ciò che ha provato verso di lui. Si è sentita talmente felice per un bacio, un solo bacio con lui, per il loro primo bacio, che ora sente la necessità di scappare, di allontanarsi dal ragazzo per riflettere.”

Da subito dopo il bacio non si sono ancora visti e Emma non ha smesso di pensare un attimo a ciò che è successo, alle labbra di Killian così calde e morbide, a ciò che ha provato, alle sensazioni ed emozioni che non riesce ad allontanare dalla sua mente, se pur sta cercando di farlo, quanto meno per concentrarsi su ciò che deve fare quella mattina, ma sembra impossibile.
É passata nell’ufficio di Regina, per passare il tempo in modo diverso da solito e perché a volte l’aiuta a sistemare l’archivio, le piace leggere vecchi fascicoli e arrivare alla soluzione prima di leggerla su di esso, o a rispondere alle telefonate se la sua segretaria é troppo impegnata, proprio come oggi. In questo caso anche per smettere di pensare un attimo a ciò che ha provato con un bacio. Non ha mai pensato che un bacio potesse scatenare in lei sentimenti così contrastanti: desiderio, passione, paura. Voglia di farlo ancora, ma anche voglia di scappare il più lontano possibile.
É intenta a leggere alcune carte, quando Regina la chiama con insistenza. La bionda si accorge subito della faccia sconvolta della sua amica e pensa immediatamente che sia successa qualcosa ad Henry.
«Henry sta bene?» chiede allarmata.
«Si, si, non riguarda lui... Riguarda... Killian.» sentendosi anche in colpa perché è stata lei a chiedergli di seguire quell’uomo. Se è finito in ospedale non può non esserlo.
«Sta bene?» Chiede ancora una volta, mentre il panico inizia ad impadronirsi di lei.
«Gli hanno sparato e nella caduta ha sbattuto la testa, é all’ospedale» ma non sa di più. Non gli hanno detto nulla per telefono, l’hanno solo chiamata perché Killian aveva impostato lei come chiamata di emergenza, visto che spesso per lavoro si è dovuto calare in parti non sempre piacevoli e incontrare persone altrettanto poco piacevoli.
Per fortuna alcuni passanti hanno allertato lo sceriffo di storybrooke August Booth, insieme al suo vice sceriffo Graham Humbert e sono riusciti, dopo un inseguimento a fermare chi ha sparato.
Ma questo non consola di certo Emma.
No, non è la consola per niente.
È un incubo, nel momento in cui stava per iniziare a fidarsi, ad aprirsi nuovamente all’amore, rischia nuovamente di perderlo. Ancora una volta la sensazione di vuoto, solitudine, angoscia provata per anni. Ancora una volta il destino, il fato o chiunque sia, le sta portando via chi vuole bene.
Corre in ospedale e nonostante voglia sapere come sta Killian, ha anche paura di scoprire che gli sia successo qualcosa di grave e lei non può sopportarlo, non ancora.
Tutti coloro a chi si è affezionata l’hanno abbandonata, non può accadere di nuovo. Non sopporterebbe anche questo dolore.

“Quel giorno a scuola Neal non si è presentato, a Emma é sembrato decisamente strano, il suo ragazzo non ha mai saltato un compito in classe importante e soprattutto da quella mattina non si ancora fatto sentire, cosa ancora più strana, perché lui le manda sempre il messaggio del buongiorno, per dirle che la sta pensando... ma da ieri sera é sparito, al cellulare non risponde e tanto meno ai suoi messaggi. É preoccupata.
Pensando che magari sia solo influenzato decide di passare da casa sua e magari fare da sua infermiera personale... si ritrova a ridere a quella sua affermazione, non è da lei essere così maliziosa, ma deve ammettere che le piace fare l’amore con Neal, anche se è la prima esperienza per entrambi. Neal é stato il suo primo amore, colui a cui ha dato il suo primo bacio e con cui si è lasciata andare a sensazione ed emozioni mai provate prima e che credeva di non sperimentare così presto, ma è stato naturale e senza imbarazzo.

Con quei pensieri si ritrova davanti casa sua, ma nota ben presto che è tutto chiuso e sigillato, come se improvvisamente fossero andati via, lasciando la casa e la città.
«Cerca qualcuno signorina?» una vicina, la fa sobbalzare e allontana i suoi pensieri, le sue supposizioni.
«Neal Cassidy, le sa perché è tutto chiuso?» chiede, immagina che la signora che le si è avvicinata sia la classica pettegola che sa tutto di tutti nel vicinato.
«Non so molto, non avevo confidenza con la famiglia... erano tutti molto riservati, anche troppo. Ma ho visto che lasciavano la città ieri notte, tarda notte, ho notato le valigie, una montagna di valigie, non è sicuramente una gita di pochi giorni.»

Emma si sente improvvisamente crollare il mondo addosso, Neal ha lasciato la città e non le ha detto nulla? Perché ha lasciato la città così repentinamente? È vero, non gli ha mai detto nulla della sua famiglia, si è solo confidato sul fatto che suo padre fosse una persona spregevole e che l’avesse deluso, ma non ha mai aggiunto altro e lei non ha insistito, sapendo che prima o poi si sarebbe aperto, in fondo anche lei ha segreti del suo passato che non gli ha rivelato, perché talmente dolorosi da non riuscire nemmeno a esternarli...
O forse nel caso di Neal ha semplicemente voluto lasciarla e ha approfittato di qualche trasferimento dei suoi per andare via da lei, forse l’ha semplicemente illusa come i suoi genitori. Forse lei non può permettersi di essere felice, la felicità é solo per le persone buone, lei invece é marcia.

«Grazie» dice alla donna, con le lacrime agli occhi, non ha potuto trattenerle e per una volta non le importa di dimostrarsi debole davanti a una perfetta sconosciuta. Sta male, di nuovo. Si sente abbandonata, di nuovo. Ed é una sensazione che fa schifo, ti lacera dentro. Ed é in quel preciso momento che la sua vita é iniziata a peggiorare.
Una settimana dopo essere stata abbandonata anche da Neal, ha scoperto di essere incinta e il mondo è precipitato.”



Spazio autrice: Ciao a tutti, buon sabato, ormai ho spostato l'appuntamento a questo giorno perchè impegnata a scrivere la mia tesi e quindi con il computer acceso.
Ma veniamo al capitolo, non è lunghissimo, solo che ho voluto interromperlo così per creare suspance OVVIAMENTE. ahahahahahaha Sono stata diabolica lo so. Come starà Killian?
Tengo a precisare che il caso di cui si occupa Killian in questo capitolo non è legato al caso Gold, il quale verrà iniziato a trattare in modo più approfondito a partire dal decimo capitolo.
Fatemi sapere come sempre che cosa ne pensate, a presto e buon week end.

 

   
 
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