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Autore: Frulli_    03/03/2019    1 recensioni
"Il sole accecante di quella mattina estiva penetrava di prepotenza nel corridoio tramite la soglia della porta, aperta, ed occupata da un uomo alto e magro. Si portò una mano sopra gli occhi per mettere a fuoco la figura quanto bastasse per vederne il volto, magro e pallido, incorniciato da folti capelli ricci e neri, lunghi fino alle spalle. Due occhi grigi e penetranti erano incassati nel viso magro.
[...]
Il corridoio prese a vorticare pericolosamente. Il sole lo accecò, oscurandogli la vista. Il pavimento divenne mollo, perse l'equilibrio e cadde. Serrò gli occhi, sentiva voci lontane e distorte. Il cuore e la testa non ressero il colpo ricevuto da quell'allucinazione, e perse coscienza"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Dopo la II guerra magica/Pace
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5. Something will happen


 
1 Settembre 1975
 
La notizia partì dai Capiscuola freschi di nomina e, dopo due ore dall'inizio del viaggio, tutto il treno ne era a conoscenza.
«Avete sentito del ballo?» chiese Mary emozionata, entrando nella cabina che divideva con gli altri.
«Quale ballo?» Lily cadde dalle nuvole come suo salito, sollevando il naso dal libro di Incantesimi del quinto anno.
«Come "quale ballo"? Ne parla tutto il treno!» Mary si andò a sedere tra lei ed Emmeline, che guardava fuori dal finestrino. James e Sirius giocavano a scacchi magici e Peter dormiva sonoramente.
«Non so di cosa tu stia parlando, Mary, davvero...»
«E' un ballo che hanno proposto i Capiscuola del settimo anno, per festeggiare la fine della scuola e sollevare un pò gli animi. Sai, dopo le ultime sparizioni e quel...segno in cielo che è apparso una settimana fa a Diagon Alley, beh...insomma, vogliono qualcosa per farci distrarre. Pare che Silente abbia acconsentito, comunque»
«E quando si svolgerà?»
«Natale, probabilmente. Ti ricordi a Storia della Magia quando studiammo il Torneo Tre Maghi ed il Ballo del Ceppo? Ecco, vogliono fare una cosa simile, ma senza Torneo ovviamente»
«Interessante...» mormorò Emmeline, che ancora guardava fuori dal finestrino.
«Ma che ha fatto?» sibilò James a Lily, quasi muto. La ragazza si limitò a posarsi l'indice sulla bocca, quindi tornò a studiare.
Mary sbuffò, togliendole il libro da sotto al naso. «Mi ascolti due secondi?!»
«Che c'è!»
«E' una bella notizia, no?!»
«Mary...ti devo ricordare che quest'anno abbiamo i G.U.F.O? No, certo che non devo. Sai che m'importa del ballo? Come a Potter importa di studiare»
«Io non studio il primo settembre, Evans, è una mia regola»
«Tu non studi mai, se per questo» intervenne senza enfasi Emmeline, guardando ancora fuori la campagna scozzese che scivolava sotto di loro.
James sorrise, poi le stuzzicò appena il fianco col solletico, facendola scattare sul divanetto e ridere appena.
«Smettila!» borbottò Emmeline ridacchiando.
«Io non studio perchè ci sono le mie secchione che mi aiutano, Vance!»
«Ecco, ma quest'anno le tue secchione fanno sciopero, vero Emmeline?»
«Vero»
«Quest'anno hai gli esami, Potter. Voglio vedere se te la cavi senza di noi»
«Dite così tutti gli anni, e poi...»
«No quest'anno è vero, noi non abbiamo tempo per fare i tuoi compiti, dobbiamo studiare» precisò Lily, seria.
«Eddai Evans...che cosa vuoi che faccia, che ti inviti al ballo? Va bene, se insisti»
«Ah! Certo, contaci. Con te non andrò a nessun ballo, Potter»
«Voglio proprio vedere con chi ci vai»
«Con Remus. Glielo chiesto e mi ha detto di sì»
Rimasero tutti a bocca aperta.
«Che cosa?!» esclamò sorpreso Sirius.
«Ma allora sapevi del ballo!»
«Certo che lo sapevo, Mary. Io so sempre tutto. E siccome Remus sapeva che James mi avrebbe tampinato da ora fino a Dicembre, mi ha salvato la vita -e molto tempo e pazienza- accettando il mio invito. Vai a cercare qualche altra stupida da abbindolare, Potter»
«Mary, vuoi venire con me al ballo?» chiese di colpo James, facendo sorridere Mary.
«Mi spiace, ma sono già occupata»
«Ma che cavolo! Nemmeno è cominciata la scuola e avete tutti un cavaliere?! Vance?»
«Scordatelo. Io non so nemmeno ballare»
Sirius sbuffò una risatina divertita, facendola girare verso di lui.
«Ti fa ridere?»
«No, è che ballare è l'abc della...»
«Della cosa, mh? Della società magica? Delle famiglie purosangue? Beh notizia dell'ultimo giorno, Black! Non appartengo a nessuna delle due categorie!» blaterò arrabbiata, uscendo poi dalla cabina come una furia.
Sirius rimase a bocca aperta.
«Ma che diavolo avete oggi?!»
«Sirius, mi stupisco di te: sei il suo migliore amico e non te l'ha detto?» chiese Lily.
«Ma detto cosa!»
«La sua famiglia babbana...hanno diseredato lei e sua sorella, oltre che i genitori. Non possono avere più contatti con nessuno di loro, e la madre non ha più parenti in vita. Sono rimasti soli...»
«Oh Merlino...» mormorò Mary.
«E in più, pare...e dico pare, che abbiano ricevuto delle minacce»
«Che tipo di minacce?»
«Minacce indirette dai seguaci di Tu-Sai-Chi. Come tutti i, beh...i maghi non puri, hanno avuto dei chiari segnali a lasciare l'Inghilterra. I suoi genitori si sono dovuti trasferire in Francia, con la sorella minore che frequenta Beauxbatons, ma non prima di aver avuto garanzie da Silente che lei qui sarebbe stata al sicuro. Si ritrova sola e isolata, dobbiamo starle vicino»
«Ma quando cavolo è successo?! Siamo stati insieme fino a metà Agosto» chiese James sconvolto.
«Subito dopo, quando lei è tornata a casa. Nelle ultime due settimane insomma»
«Ma quindi anche a te hanno...?» chiese Sirius preoccupato.
«No, a me no. Non per ora almeno. Ma è chiaro che stanno cercando in tutti i modi di isolarci dal resto del mondo magico. Ne siamo indegni»
«Smettila di dire cavolate Evans» brontolò James, serio «Sono tutte cavolate, vero amico?»
«Nella maniera più assoluta. Non conosco dei maghi purosangue dotati ed intelligenti come te e Vance. Nella mia famiglia siamo talmente imparentati che mi sorprendo ogni tanto di non essere nato storpio, o demente. Anche se indubbiamente mia cugina Bellatrix è pazza come una zucchina»
James ridacchiò divertito, prima di vedere l'amico alzarsi. «Dove vai?»
«A cercare Emmeline. Vediamo se riesco a farle tornare un pò il buon umore»
Sirius riuscì a trovare la ragazza lungo il corridoio del treno, qualche vagone più in là. Guardava fuori dal finestrino, gli occhi gonfi di lacrime e le guance rosse per l'eccessivo pianto.
«Ehi...» mormorò, circondandole le spalle con il braccio. Per sua grande sorpresa, Emmeline non si tirò indietro ma lo abbracciò, ritornando a piangere.
«Sono rimasta sola...mi hanno isolato, lo stanno facendo con tutti...» riuscì a capire Sirius tra i singhiozzi della ragazza.
«Ehi...ascoltami...» Sirius le prese il viso fra le mani, asciugandole le lacrime «ascoltami bene. Non sei isolata, nessuno lo è. Sei a Hogwarts, e Silente non permetterà mai che ci capiti qualcosa di brutto. Sei al sicuro, ok? E ci siamo noi. Ci sono io. Sarà un anno fantastico, ci divertiremo un mondo, abbiamo i G.U.F.O...concentrati su questo, ok? E lascia stare fuori tutto il resto, almeno finchè staremo qui»
Emmeline prese un profondo respiro, poi annuì appena. «Va bene...scusa...»
«E di cosa? Anche io me la faccio addosso. La mia famiglia mi odia, frequento quelli che loro odiano di più, e prima o poi me la faranno pagare. Ma sai cosa? Chi se ne frega, Vance. Davvero chi se ne frega, la vita è mia e faccio quel che voglio. Ed ora vorrei che tu mi sorridessi, se non ti spiace»
Emmeline sorrise appena, quasi in automatico alle sue parole, quindi lo abbracciò con sincero affetto, ricambiata. «Grazie. Sei il migliore amico che potessi mai desiderare» sussurrò, facendo sorridere Sirius.
«Lo avresti mai detto?»
«Sinceramente no. Ma adesso vai...credo che qualcuno ti stia aspettando» mormorò Emmeline, sciogliendo l'abbraccio. Julie Morgan di Tassorosso, quella che al terzo anno sbavava dietro Sirius, li guardava dal fondo del vagone.
Sirius arrossì, salutando appena Julie. Sembrava imbarazzato, più che fiero della sua recente conquista.
«Mi ha pressato tutta l'estate, non volevo nemmeno fidanzarmi ma...beh, è stata insistente, e ci sto provando insomma. Vado con lei al Ballo...se resisto fino a Dicembre»
Emmeline sorrise divertita. «Resisterai. Vai, adesso, io torno in cabina»
«Sicura di stare bene?»
«Sicura...vai»
Lo vide raggiungere Julie che gli si gettò addosso baciandolo sulla bocca. Emmeline distolse lo sguardo, arrossendo, e non riuscì a notare lo sguardo imbarazzato che Sirius le rivolse prima di allontanarsi dal vagone.
Perchè provava tutta quella vergogna quando le altre ragazze baciavano Sirius? Eppure ormai doveva esserci abituata, con tutte quelle che aveva baciato, anche davanti a lei.
Forse perchè lei non aveva mai baciato nessuno, o forse perchè...
«Sciocchezze» brontolò tra sè, secca, rientrando nella cabina insieme agli altri.




L'autunno arrivò più velocemente del previsto quell'anno. E se in molte zone a Sud dell'Inghilterra ad Ottobre si potevano vivere ancora delle belle giornate soleggiate, questo non accadeva nella selvaggia e uggiosa Scozia, dove a fine settembre era già pieno autunno.
«Fuori si gela maledizione!» brontolò Sirius buttando la sacca sulla poltrona più vicina e allungando le mani verso il camino acceso.
«Dove siete stati?» la domanda puntigliosa di Lily arrivò immediatamente «alla fine della lezione non eravate con noi, siete spariti»
«Ma che dici Evans, eravamo proprio dietro di voi!» precisò James teatrale, facendo ridacchiare Sirius.
«Avete usato il Mantello di nuovo, vero? Non lo capite che non è un gioco, no?» sibilò allarmata Lily, lanciando un'occhiataccia ai due «siete appena usciti dalla punizione, volete già rientrarci?»
«E calmati Evans, dai, abbiamo solo fatto un giro...»
«Dove?»
«Beh...nella Foresta Proibita»
Lily sollevò gli occhi al cielo. «Potter...quale parte di "Pro-i-bi-ta" non ti è chiara?!»
«Nessuna» precisò il ragazzo, ridendo insieme al suo compare di merende.
«Ridete ridete...tanto prima o poi qualcuno vi becca»
«Che siete andati a fare lì?» chiese Emmeline dal nulla, osservandoli.
Sirius scrollò le spalle «Niente. Un giro. Volevamo vedere i Centauri...»
«I centauri, certo...sai che ho dovuto sorbirmi Julie per tutto il tragitto verso la Sala Grande, pranzo incluso, vero? "Quanto è bello Sirius, quanto bacia bene..."»
James ridacchiò divertito. «La fai bene la sua voce, sai?»
«Eddai Emmeline, cerca di capirla. E' una novità, sta col più figo della scuola...»
«Il secondo più figo, Black, non esageriamo» lo corresse James, sorridendo raggiante.
«Quel che è. Le durerà poco, il tempo del ballo e la mollo»
«Puoi anche mollarla prima eh» precisò Lily sospirando.
«Nah...sennò poi chi invito per il ballo?»
James gli lanciò un'occhiata esasperata, sospirando.
«Che c'è?!»
«Potresti invitare Emmeline...» azzardò James, rifilandoli una leggera gomitata.
Emmeline sembrò cadere dalle nuvole, sollevando gli occhi dal libro. «Mh?»
«Dicevo...che Sirius potrebbe invitarti al ballo, no?»
«Ma sai che strano ballare con la mia migliore amica?» chiese Sirius, quasi schifato. Pessima idea.
Emmeline arrossì violentemente e chiuse il libro di Rune con un colpo secco. «Tranquillo, Black, non ti sacrificare. Sono già stata invitata» precisò secca, alzandosi ed uscendo dalla Sala Comune.
«Black, tu hai la delicatezza di un elefante...» brontolò Lily «ma non lo vedi che ci rimane male quando la tratti così?!»
«Così come?»
«Come se non fosse una ragazza» precisò James, trovandosi in accordo con Lily «sei troppo rude con lei, la tratti come tratti me»
«Ma per me tu e lei siete uguali!»
«Sì...ma lei è una ragazza. E magari le sarebbe piaciuto ballare con un amico anzichè con qualche brufoloso del secondo anno»
Lily tossicchiò, intromettendosi. Lo stesso odioso suono che la ragazza produceva quando James era in errore.
«Da...da chi è stata invitata?» chiese Sirius, quasi temendo la risposta.
Lily sorrise appena. «Da Gideon Prewett»
Sirius deglutì a vuoto, mentre James rise stupefatto.
«Hai capito Emmeline!»
Non ci voleva, pensò Sirius. Come poteva competere con lui?! Era Caposcuola Grifondoro, ultimo anno, uno dei migliori studenti della scuola, un esperto praticamente in ogni materia, ed anche bello e affascinante da far schifo. E per di più, la sua era una famiglia purosangue che accettava i non-purosangue andando contro la "moda" del momento.
Sentì un fuoco ribollire nelle vene. Era gelosia, o più invidia?
«Sai che me ne frega» brontolò, scrollando le spalle.
Lily sollevò gli occhi al cielo, imitata da James.
«Black, sei assurdo...perchè non ammetti che ti piace e basta?»
«Ma chi, Vance?! Ma fammi il favore. Non mi piace, siamo solo amici...sai che m'importa con chi esce? Se è felice lui, ad uscire con una palla di ragazza! Non è nemmeno bella, io non l'avrei invitata nemmeno per tutto l'oro del mondo...»
Le parole gli scivolarono via dalla bocca con una cattiveria che non sapeva nemmeno di possedere, ed anche con un ritardo pazzesco e vergognoso dato che, mentre parlava, riapparve Emmeline a recuperare la sua sciarpa, buttata sulla poltrona. Aveva gli occhi gonfi di lacrime: aveva sentito tutto.
Sentì Lily trattenere il fiato e James irrigidirsi vicino a lui. Questa volta l'aveva combinata grossa.
Emmeline fece finta di nulla, e senza fiatare sembrò dirigersi verso l'uscita della Sala Comune. Ma poi ci ripensò e tornò indietro, fermandosi davanti a loro.
«Sai, Black? Tu ti credi tanto figo, tanto sui generis rispetto alla tua famiglia...ma tu disprezzi gli altri proprio come loro. Li disprezzi perchè non sono come te, o perchè non ti seguono. Disprezzi Piton per questo, e lo stesso vale per me. Ti faccio così schifo? Bene! Possiamo evitare anche di parlarci! E per la precisione, Gideon mi corteggia da questa estate!»
Ormai stava gridando, con gli occhi gonfi di rabbia e rancore, e dovette uscire dalla Sala per evitare di non saltargli addosso per picchiarlo.
Sirius deglutì, rosso in viso. «Le passerà...» mormorò, cercando appoggio ai due amici «le passerà, vero?»
«Non ne sarei tanto sicuro, amico. Stavolta l'hai fatta grossa...» mormorò James sospirando e allontanandosi da lui.
«Black, certe volte sei proprio una bestia» ammise Lily con sincerità, alzandosi ed uscendo dalla Sala comune.
 
 
Dicembre 1975
 
Erano quasi due mesi che Emmeline non gli rivolgeva la parola. Avevano litigato già altre volte, ma quella volta niente sembrava farle cambiare idea. Le aveva provate tutte: dolci, fiori, biglietti di scuse. Nemmeno la sua forma "tartufata" era riuscita a scalfire la corazza di Emmeline.
Parlava con tutti, tranne che con lui. E quando c'era uno, non c'era l'altro. La tensione nel gruppo si percepiva anche a distanza di mesi, ed alla fine Emmeline cercava di evitarli trascorrendo il più tempo possibile con Gideon ed il suo giro del settimo anno.
Sirius si stava arrendendo. Oscillava tra la disperazione di aver perso un'amica e la gelosia, feroce e perenne, di vedere Emmeline abbracciata ad un altro, che rideva e scherzava con lui nonostante avesse gli occhi tristi e cupi. Solo ora poteva capire davvero che cosa significasse la gelosia: prima non l'aveva mai provata, per nessuna. Ma era la prima volta che Emmeline si fidanzava. E non con lui.
Era colpa sua. Aveva sfaldato il gruppo, l'amicizia, la serenità dell'anno scolastico. Lily cercava di consigliarlo come poteva, ammettendo tuttavia i suoi enormi sbagli. Nemmeno il tirarsi fuori da uno scherzo per Mocciosus aveva riportato Emmeline su i suoi passi.
«Non lo so, amico, non so davvero che consigliarti. Lily quando mi tiene il muso non è così...rancorosa. Ma Emmeline ha i suoi buoni motivi. Però io devo chiederti una cosa...»
«Spara»
«A te...Emmeline...ti piace?»
Sirius sospirò, sdraiandosi sul letto. «Non lo so, Jamie, ok? Sono confuso, non lo capisco. Sono geloso marcio di lei, vorrei tenerla solo per me, ma questo lo penso anche di te insomma. E di te mica sono innamorato»
«Non ci sarebbe nulla di male, Felpato, guarda che figurino insomma!»
«Non fare il cretino. Non lo so...siamo cresciuti come amici, è possibile innamorarsi della migliore amica?»
«Frank e Alice Paciock erano amici, prima di fidanzarsi l'anno scorso. Perchè no? Siete pur sempre esseri umani. Certo...adesso se glielo dici ti sputa in un occhio. Devi fare qualcosa di davvero eclatante. O devi rischiare la vita» James ridacchiò divertito all'ultima battuta ma tornò serio, quasi allarmato, quando vide la reazione pensierosa di Sirius.
«No! No, assolutamente no, stavo scherzando!»
«E perchè no, scusa? Almeno se viene a trovarmi sulla tomba vuol dire che qualcosa di me le fregava»
«Smettila dai, non fare l'idiota. Io, fossi in te, comincerei dal lasciare Julie. E nel fare il ragazzo maturo, almeno in sua presenza. Per un pò è meglio non fare danni, mh? Almeno non peggiori la situazione»
«Meglio, sì. Diavolo, mancano due settimane al ballo, e non ho nè una con cui ballare, nè un'amica con cui prendere in giro gli altri. Tu starai tutto il tempo con...»
«Con chi, che Remus mi ha rubato la ragazza?»
«Lily non è la tua ragazza» rispose paziente Remus, infilandosi le scarpe ai piedi «è stata lei a chiedermi di andare al ballo insieme, ed io ho accettato»
«Traditore»
«Smettila. Lo sai che Lily è solo mia amica. Ma tu sei pressante con lei. Sirius, ascolta me: se vuoi farti perdonare da Emmeline, lascia stare regali e segnali. Vai lì e le parli. Le dici quel che pensi, e prima di farlo magari schiarisciti le idee»
Sirius sospirò. «Va bene, farò così. Ora andiamo, o la nostra star farà ritardo alla partita di Quidditch. Ricordati di stracciare i Serpeverde»
«Tenterò!»
 

Due settimane dopo...
 
«Come sto?»
«E' la quinta volta che me lo chiedi, Jamie, stai bene! Aiutami a fare il papillon piuttosto, non mi riesce mai» precisò Sirius, nervoso. Gli tremavano le mani, e non sapeva nemmeno perchè: non aveva una dama con cui ballare, e non aveva risolto nulla con Emmeline. Ma era emozionato nel vederla in quella sera di gala, si sentiva che sarebbe successo qualcosa.
«Siete pronti?!» ruggì Remus affacciandosi in camera per l'ennesima volta.
«Arriviamo!» gridarono in coro i due amici, mentre Peter si lucidava i capelli indietro.
«Andiamo, dai, o saranno le ragazze ad aspettare noi»
«Ci pensi? E' la prima volta in assoluto che tu sei l'unico rimasto a secco. Persino Peter ha una dama!»
«Che?!» Sirius per poco non si strozzava con la saliva.
Peter sorrise felice «Si, danzerò con Doras»
«Poverina...» mormorò Sirius, pensando alla povera ragazza sacrificatasi per amicizia «E tu alla fine? Marlene?» chiese a James.
«Sì, Marlene. Non ti dispiace vero?»
«Ma figurati, nessun problema. E Mary?»
«E' sempre fidanzata, Sir. Mi dispiace ma devi arrenderti: sarai solo come un cane» rispose James prima di scoppiare a ridere «Hai capito?! "come un cane"! Sono troppo simpatico»
«Si si, esilarante. Ma che devo fare quindi, reggervi il moccolo mentre aspettate le altre e sbavate?»
«Puoi sempre andarti a sedere vicino alla McGranitt»
Sirius sospirò, fermandosi in fondo alle scale dell'Ingresso, di fronte alla Sala Grande. Deglutì, ficcando le mani nelle tasche dei pantaloni. Come sempre, aveva dovuto fare di testa sua: tutti col frack, tranne lui, con un semplice completo nero e camicia bianca, aderente e all'ultima "moda".
Lily e Marlene furono le prime ad arrivare. Sirius si volse istintivamente verso James, a cui dovete chiudere la bocca per evitare che sbavasse per terra. Lily indossava un bel vestito verde smeraldo, che esaltava i capelli rosso fuoco sciolti sulle spalle. Vide Remus farsi timidamente avanti e porgere la mano a Lily, che sorrise radiosa ed entrò nella Sala Grande in compagnia del suo cavaliere.
«Dai...ti prometto che un ballo con lei riuscirai a farlo» mormorò Marlene a James, dandogli una pacca sulla spalla. Sirius sorrise verso la ragazza, divertito: era una brava ragazza, lo sapeva. E perchè le cose non fossero andate bene tra loro davvero non lo sapeva. O forse sì, e odiava ammetterlo.
Fu la volta di Doras, in un abito dorato che esaltava la pelle mediterranea, greca. Sorrise a Sirius, poi a Peter che, raggiante, scortò la sua dama nella Sala Grande. E lui, come un allocco, cercava disperatamente qualcuno con cui chiedere di ballare. Fece per voltarsi verso la Sala Grande e, arreso, entrarvi dentro. Ma non fece in tempo: vide Gideon Prewett superarlo e dirigersi verso le scale, da dove stava scendendo una ragazza con dei vaporosi ricci neri ed un abito scuro da capogiro.
«Aspetta...» mormorò tra sè, sentendosi gelare il fiato in gola. Tornò a guardare la ragazza: era Emmeline. Che diavolo aveva combinato?! Non sembrava nemmeno lei. I capelli lisci era diventati vaporosi, era anche truccata e lo spacco da capogiro del vestito mostrava le gambe lunghe e sottili. Deglutì a vuoto, sentendosi il viso in fiamme.
Era troppo. Non poteva rimanere lì, in mezzo all'ingresso, a guardare Gideon che faceva il cavaliere di Emmeline. Entrò furioso dentro la Sala Grande, andandosi a sedere in un angolo, il più lontano possibile da...beh, da tutto e tutti.
Vide i due entrare poco dopo, ed Emmeline sembrava avere occhi solo che per il suo cavaliere. Che idiota che era stato, davvero un idiota. Che cosa gli costava parlarle ed ammettere la verità? Che aveva detto tutte quelle cattiverie solo perchè era geloso, era invidioso, ed era innamorato di lei?
No, non l'avrebbe mai fatto. Soprattutto perchè ormai Emmeline lo odiava.
«Siriuccio...» la voce di Julie gli giunse dalle spalle.
«Sparisci» brontolò secco, facendo scappare via la povera ragazza. Sospirò. Emmeline aveva ragione, era esattamente come tutti gli altri della sua famiglia. Era un Black, la follia ribolliva nel suo sangue. Sollevò appena lo sguardo verso la pista da ballo, e sorrise appena: James aveva ottenuto un ballo con Lily, e sembravano davvero felici. Remus ballava con Doras, Peter con Marlene e...ed Emmeline? Si alzò, cercandola. Non la trovava. Fece il giro della pista, inutilmente. Dove diavolo era finita?!
«Se cerchi la tua amichetta...l'ho vista uscire con Prewett qualche minuto fa...»
Si girò di scatto, sentendo la voce gelida e senza enfasi di qualcuno. Era Avery, che sogghignava divertito. Sirius deglutì a fatica, ed Avery spalancò appena gli occhi.
«Ma certo...ma è chiaro, no? Non avevi abbastanza rovinato la tua famiglia, dovevi innamorarti anche di una mezzosangue no?»
«Stai zitto, Avery, o ti cambio i connotati facciali» mormorò Sirius ad un palmo dal viso del ragazzo.
«Ma per favore, Black. Non sai nemmeno come s'impugna la bacchetta»
«Vogliamo provare? Sparisci, prima che ti smonto»
«Io sparisco ma a te conviene muoverti se non vuoi che Prewett, come dire...si scopi quella puttana» sibilò vicino l'orecchio di Sirius.
L'aveva provocato, e si meritava una punizione. Sirius scattò in avanti, prendendolo per la collottola della giacca.
«Ti ammazzo!» gridò furioso. La musica si interruppe di colpo e qualcuno gridò.
«Sirius!» James e Remus si quasi gettarono su di lui, separandolo da Avery che gridava al lupo.
«Per la barba di Merlino! Signor Black, il suo comportamento è inammissibile!» la voce della McGranitt mise tutti a tacere. Sirius si liberò dalla morsa dei suoi amici, il papillon che pendeva senza vita intorno al collo e i ricci scomposti.
«Sir, calmati...» mormorò James vicino a lui, circondandogli le spalle.
«Sono calmo!» sbraitò Sirius, liberandosi di nuovo.
«Signor Black, vuole spiegarmi che cosa è successo?» chiese la professoressa, seria.
Sirius fissò con rabbia Avery, che fingeva di essere stato colpito al viso. Nemmeno i migliori giocatori di Quidditch riuscivano a simulare bene come quel maledetto bastardo.
«Un piccolo incidente, professoressa...»
«Mi ha picchiato!»
«Stai zitto, bastardo...» sibilò Sirius facendo un passo avanti minaccioso. Remus e James lo bloccarono di nuovo.
«Ora basta! Trenta punti in meno ad entrambe le Case, ed entrambi in punizione! Avete rovinato la festa, complimenti» tuonò la donna, richiamando Gazza che subito prese in custodia i due ragazzi.
«Cammino da solo, grazie» brontolò Sirius, liberandosi dalla presa del custode. Imboccò l'uscita della sala quando vide una trafelata Emmeline andargli incontro, spaventata, seguita a ruota da Gideon. Sirius deglutì, tirando dritto.
«Ma che è successo??» sussurrò Emmeline, preoccupata.
«Va al diavolo, Vance» fu l'unica cosa che riuscì a dire Sirius in quel momento, sparendo scortato da Gazza.
Qualcosa davvero era successo, quella sera: aveva messo definitivamente fine alla sua amicizia con Emmeline.


 
1 Luglio 1976
Cara Daisy,
come stai? Spero bene, e che in Francia vada tutto bene. Quest'anno mi mancherai più delle altre volte, me lo sento. Mi piace l'idea di trascorrere le vacanze con Lily, nella sua casa babbana (Silente dice che lì non accadrà nulla), ma mi mancate tanto.
Quest'anno è stato...allucinante, a dir poco. Ancora non parlo con Sirius, se è quello che ti stai chiedendo. Sono ancora troppo furiosa con lui. Forse è geloso, come dici tu, e come dice Lily. Ma allora perchè non me lo dice, anzichè chiedermi scusa?! A me le scuse non bastano, vogli i motivi per cui mi ha detto tutte quelle cattiverie. Lo odio, per quello che ha detto e fatto. Ma mi manca.
Lily mi ha confessato che la sera del Ballo è stato mandato in punizione perchè mi ha difeso da Avery, ma è rimasto offeso perchè pensava che io avessi...beh sì, insomma, avessi fatto "quello" con Gideon. Ma noi a malapena ci baciamo, insomma! Come ha potuto pensare una cosa così? Non l'ho nemmeno visto, non ho nemmeno ballato quella sera. Silente ci ha chiamati subito dopo essere entrati, per un piccolo incidente pozionistico con una ragazza del primo anno: mi sono offerta di aiutarla, e Gideon di accompagnarmi. Ma quando sono tornata in Sala Grande era successo tutto quel casino.
Mi dispiace che lui possa aver pensato male di me, ma forse non ha pensato male: era solo offeso dal fatto che Avery possa aver detto quelle cose. Certo, il fatto che siamo due testardi non aiuta la situazione: io voglio spiegazioni, lui pure, ma nessuno comincia.
E non sono l'unica che sta soffrendo: non sai cosa è successo il giorno dei G.U.F.O. Sirius e James stavano bullando Piton più del solito (credo per quel che ha fatto Mulciber a Mary ed Avery a Sirius) e Lily è corsa per aiutarlo. Ma quando è arrivata, Piton sai come l'ha chiamata? "Schifosa Sanguemarcio".
E' una cosa orribile anche solo da scriverti, pensa a sentirselo dire davanti a tutti gli studenti del quinto anno. Lily è scappata via in lacrime e da allora non lo nomina nemmeno: credo che la sua amicizia con lui sia al capolinea, Piton ha intrapreso una strada troppo lontana dalla nostra, troppo...oscura.
L'unica nota positiva è che abbiamo superato tutti gli esami (Peter con un enorme aiuto da parte nostra) ma praticamente non ci siamo nemmeno salutati.
Ora vado, Lily mi sta chiamando per la cena.
A presto, sorellina.

Tua,
M.

 



Angolo dell'Autrice_
Ciao a tutt*! Che bel casino che è successo, vero? Ahah!
Sirius è davvero testardo, ma anche Avery ci mette del suo eh, e i malintesi ormai sono all'ordine del giorno! Spero vi sia piaciuto anche questo "burrascoso" capitolo: ho inserito alcuni dettagli sulla situazione di terrore che Voldemort stava instaurando in quel periodo, sempre cercando di essere il più coerente possibile con la storia :)
A presto!
<3
  
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