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Autore: fri rapace    06/03/2019    3 recensioni
Tonks è al suo quinto anno a Hogwarts. I G.U.F.O. incombono e lei dovrà decidere cosa fare dopo la scuola: Auror? O meglio lavorare per Zonko?
La storia è basata sul gioco 'Hogwarts Mystery', se non siete ancora arrivati al quinto anno attenzione agli spoiler!
Partecipa al Contest di Rosmary: 'Non è tempo per noi'.
Altri personaggi: Merula Snyde, Penny Haywood.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Nimphadora Tonks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Hogwarts ti manca. No di solito mi prende in pieno Note: i personaggi che nomino e che non sono presenti nei libri:
Merula: una ragazza di Serpeverde arrogante e prepotente, con entrambi i genitori, ex Mangiamorte, rinchiusi ad Azkaban.
Penny: una ragazza di Tassorosso con un passato traumatico, è disponibile, popolare e molto dolce. Purtroppo al quinto anno la sua sorellina Beatrice viene intrappolata in un dipinto.
Luca Prosciutto: ragazzo di Grifondoro, protagonista della storia. È il fratello di Jacob, ossia il personaggio con cui gioco a Hogwarts Mystery (assieme a mio figlio, il personaggio è il suo).
Rowan: il migliore amico di Luca, anche lui Grifondoro.
I personaggi sono tutti coetanei di Tonks.



Hogwarts ti manca?
No, di solito mi prende in pieno!





Era una splendida mattina soleggiata, l'aria fredda pizzicava gradevolmente le guance dei ragazzi del quinto anno di Tassorosso e Serpeverde, disporti in due file ordinate in attesa delle istruzioni di Madama Bumb. L'insegnante li studiò col suo sguardo giallo e ordinò loro di montare sulle scope.
Tonks riuscì a impugnare la sua senza rompersi il naso, la inforcò congratulandosi per quel piccolo traguardo e si spinse prudentemente verso l'alto, ma non troppo in alto.
Cercò di focalizzare l'attenzione sul tepore del sole sulla schiena: era un bel giorno per morire, dopotutto. Trasalì. Il suo primo pensiero rivolto proprio a quello da cui si sforzava di allontanare la mente! Concentrarsi non era il suo forte e Madama Bumb non l'aiutava, dato che ricordava loro che rischiavano d'ammazzarsi ogni volta che apriva bocca. Il concetto veniva ribadito almeno venticinque volte a lezione.
'Okay,' rifletté Tonks. 'Sono imbranatissima, ma ho i capelli corti. Dato che i capelli lunghi sono una delle condizioni che portano a morte certa, secondo Madama Bumb, averli corti dovrebbe compensare la goffaggine.”
“Merula,” chiamò l'insegnante. “Dimostrazione di Tuffo Estremo e Sollevamento.”
Tonks gemette, era una manovra complessa.
La ragazza di Serpeverde, che pensava di essere la migliore in tutto e in effetti aveva talento, la eseguì con disinvoltura, facendo sembrare l'esercizio vergognosamente semplice.
Arrivata con una vertiginosa picchiata a una spanna dal terreno, diresse la punta della scopa verso l'alto e si fermò fluttuando accanto a Tonks. Ismelda indicò Tonks con un gesto della mano:
“Val la pena averla attorno, quella, è la nostra più promettente occasione di spezzare la noia con la morte splatter di una Tassorosso.”
“Tonks, ora tu!” ordinò Madama Bumb, come se volesse accontentare Ismelda.
“Speriamo che a spezzarsi sia la noia e non il mio collo,” gemette Tonks. Strozzò il manico di legno tra le mani, fece un balzo in avanti accelerando troppo bruscamente e agganciò per sbaglio il mantello di Merula, che trascinò con sé nella picchiata con scopa, sguardo omicida, capelli ispidi e tutto.
“Razza d'imbranata!” le ringhiò contro Merula, facendola oscillare paurosamente nel tentativo di liberarsi. Tonks provò a invertire la rotta, meglio salire che schiantarsi a terra, ma l'altra, presa alla sprovvista, restò indietro. Ancora unite, sbandarono verso il Platano Picchiatore a una velocità folle.
“Signorine!” urlò Madama Bumb. “Separatevi immediatamente!”
“Aaargh!” urlò Tonks.
Merula inclinò la scopa verso il basso e scese di quota, ignorando Tonks che, dietro di lei, ruotava su se stessa come un aquilone impazzito. Erano quasi riuscite ad atterrare, quando le estremità dei manici delle loro scope si conficcarono nel terreno umido. Continuarono a filare in avanti, scavando due solchi irregolari fino alla base del Platano Picchiatore, contro cui Merula finì la propria corsa con uno schianto.
Tonks, stordita dagli avvitamenti durante la discesa, venne catapultata oltre e frenò con la parte del corpo che per prima toccò terra: la bocca spalancata in un grido, che si riempì di terra e erbacce.
Si sollevò barcollando e tossendo, mossa dalla gioia di essere praticamente incolume. Un istante dopo Merula, calciata da uno dei rami del Platano Picchiatore, le atterrò sulla testa.
“Questa me la paghi!” le sibilò la Serpeverde con voce strozzata.
La lezione si concluse con i rimproveri di Madama Bumb. Tonks non riusciva a ricordare una lezione di Volo con un epilogo diverso; a pensarci bene, le era difficile ricordare una lezione di qualsiasi materia che non fosse finita in quella maniera. Anche quando miracolosamente non combinava guai, rimediava con qualche scherzo a danno dell'insegnante di turno. Si domandò cosa la spingesse a comportarsi così. La voglia di farsi una risata? Alimentare la propria fama di ribelle, oppure creare confusione negli adulti? Per loro doveva essere difficile distinguere le azioni che premeditava da quelle che non riusciva a evitare, o almeno, era quello che si augurava.
Tonks riconsegnò la scopa e seguì Penny in direzione del castello. La compagna le rivolse un sorriso d'incoraggiamento. Penny, tormentata dall'angoscia per la sorellina intrappolata in un ritratto, cercava di consolare lei: probabilmente era la persona migliore di Hogwarts, anzi, di tutto il Mondo Magico.
“Ehi, tu! Come pensi di rimediare?”
Tonks si voltò e si trovò faccia a faccia con Merula. La ragazza allargò le braccia, mostrando la divisa strappata in più punti.
“Non penso sia una buona idea che sia io a occuparmene,” rifletté Tonks. “Sono un disastro nelle cose domestiche.”
Merula storse la bocca.
“C'è qualcosa in cui non sei un disastro?”
Tonks finse di riflettere a fondo sulla questione. Il sarcasmo di Merula non l'aveva ferita, dato che aveva ripetuto quello che Tonks stessa ricordava a tutti con la stessa assiduità con cui Madama Bumb parlava della morte. Era la parte migliore dell'essere autoironica: era invulnerabile.
Erano rimaste sole nel Campo di Allenamento, in lontananza si sentivano le chiacchiere dei loro compagni che si affrettavano per raggiungere la Sala Grande per il pranzo.
“Fammici pensare...” Tonks si interruppe facendo un piccolo salto. Qualcosa di caldo e peloso le aveva sfiorato una gamba.
“Mrs Purr!” esclamò, non troppo sorpresa. Strizzò gli occhi per controllare se Madama Bumb fosse ancora nei paraggi, meglio che non fosse lei a raccogliere le lamentele di...
“... di tutti gli esseri più repellenti...” grugnì una voce sgradevole.
“Ah, il Custode,” sbuffò Merula, lanciando a Gazza uno sguardo sprezzante. “Persino peggio di un Sanguemarcio.”
Gazza arrossì fino alla cima della pelata. Riportò lo sguardo arcigno su Tonks.
“Oh, brava, Mrs Purr, sapevo che era lei la colpevole. Lo so io e presto lo saprà anche il professor Piton e allora saranno guai per qualcuno,” ghignò. Le squadrò entrambe. “State complottando? Non c'è da stupirsi, siete fatte della stessa pasta, non è vero? Seguite le orme dei vostri avi e farete la stessa fine. Se solo mi fosse permesso punirvi come si deve...” continuò a borbottare mentre rientrava nel castello.
Tonks si era quasi dimenticata di aver vuotato una sacca di Doxy nell'ufficio di Gazza prima della lezione di volo, ora si sentiva molto meglio! Il sorriso le morì sulle labbra quando si accorse che Merula aveva cambiato espressione.
“Siamo fatte della stessa pasta. Noi due,” ridacchiò la ragazza, scuotendo incredula la chioma più scarmigliata del solito. “Quello è più idiota di quanto pensassi.”
Tonks strusciò un piede per terra.
“Può essere...” mormorò.
“Andiamo, è ridicolo paragonarti a me.”
Tonks non aveva mai parlato con nessuno di quello, anzi, ci teneva che restasse segreto. Il punto era che tacere non era il suo forte almeno quanto non lo era concentrarsi.
Merula aggrottò la fronte.
“A che avi si riferiva?”
“I tuoi genitori... so che sono ad Azkaban,” osservò Tonks, sforzandosi di restare sul vago.
“Lo sanno tutti, sono stata sulla Gazzetta del Profeta, io. Dopotutto, sono la strega più potente di Hogwarts...” s'interruppe, gli occhi color rubino ridotti a due fessure. “Anche i tuoi parenti sono in carcere?”
Tonks non riuscì a tirar fuori nulla di meglio di un sorrisetto imbarazzato.
L'attenzione di Merula si focalizzò totalmente su di lei, forse per la prima volta da quando si conoscevano riusciva a distinguerla da uno Snaso.
“I miei genitori non hanno mai nominato dei Tonks e il tuo cognome non è mai apparso sulla Gazzetta del Profeta quando si parlava dei processi ai Mangiamorte. Ne sono certa.”
“E per fortuna. Mio padre è un Nato Babbano, sulla Gazzetta al massimo sarebbe potuto finire negli elenchi delle vittime della guerra.”
Tonks non represse un brivido. Era abbastanza grande da ricordare con chiarezza la Guerra Magica e il terrore nel quale vivevano gli adulti. Era allora che aveva provato per la prima volta l'impulso di difendere le persone come suo padre.
Merula si spazientì.
“O chiarisci la questione o taci. Per sempre, possibilmente. Forse manderò un gufo a mia zia per capire di cosa si tratta.”
Tonks si sforzò di ridacchiare, come se trovasse la questione terribilmente buffa.
“Non lo farai. Io non sono così importante, giusto? Non eri mica occupata a cercare la Mappa del Mandarino o qualcosa del genere?”
“Del Malandrino, idiota! Certo che Luca Prosciutto se le sceglie bene, le amiche...” grugnì, scansandola con una spallata.
Tonks si accorse di aver trattenuto il respiro. Merula non avrebbe mandato nessun gufo alla zia, non doveva preoccuparsi di quello, il suo segreto era al sicuro. Nessuno avrebbe scoperto che Bellatrix Lestrange era sua parente. A parte Gazza. Hagrid. Gli insegnanti. Nessun ragazzo le bastava.
Era stressante avere qualcosa da nascondere, soprattutto quando dovevi nasconderlo anche agli amici, perché dopo lei non sarebbe più stata la solita Tonks ai loro occhi. Immaginò gli scherzi che faceva a Gazza reinterpretati in chiave malvagia, ad esempio.
A proposito, gli ultimi acquisti di Zonko l'aspettavano nel dormitorio, nascosti sotto al suo materasso...
Durante le lezioni del pomeriggio provocò la consueta dose di pasticci. Per aver inavvertitamente rovesciato un calderone di Pozione Sgonfiotto, che le era riuscita alla perfezione e Piton l'aveva notato prima che finisse tutta sul pavimento, le erano stati sottratti dieci punti. Inoltre Piton avrebbe deciso entro sera la punizione che spettava alla signorina Ninfadora. Dunque Gazza aveva mantenuto la promessa di fare la spia al professore.
Tonks picchiettò con meno allegria del solito contro le botti del corridoio delle cucine al ritmo di 'Tosca Tassorosso', ma quella che nascondeva l'ingresso alla sua Sala Comune si spostò ugualmente. A Tassorosso erano tutti gentili, botti comprese.
“Ehi, Tonks, andiamo in biblioteca a studiare, vuoi venire con noi?” le domandò Oliver, incrociandola.
“Studiare? In silenzio, intendi?”
Il ragazzo assunse un'espressione preoccupata.
“Assolutamente, Tonks. Non voglio essere cacciato dalla biblioteca, i G.U.F.O. incombono!”
Tonks non sopportava la Pince. Si rifiutava di sottostare alle regole di una persona che si batteva per vietare l'ingresso alla biblioteca agli studenti, quando esisteva apposta per loro!
“In silenzio non posso. È questione di principio,” decise.
“Non so come fai, dovresti prepararti per i G.U.F.O.” l'ammonì Oliver preoccupato.
Tonks salutò il gruppetto e si avvicinò soprappensiero al centro del locale, non aveva nessuna intenzione di rovinarsi la giornata preoccupandosi per i G.U.F.O.
La luce che entrava dalle tonde finestre radenti il giardino del castello finiva dritta coma una lama su una serie di opuscoli sul tavolino davanti al caminetto. Ricordò che quella mattina, quando era inciampata nel tappeto dorato su cui posava il tavolino, non c'erano.
'Addestratore di Chimere! Perché avere una vita lunga quando puoi averne una eccitante?' tuonava uno. 'Hai senso dell'umorismo? Le Relazioni Babbane potrebbero fare per te!' c'era scritto su un altro.
Notò che davanti alla bacheca si era radunata una piccola folla.
“Che succede?” domandò a Penny.
“Martedì inizieranno i colloqui di orientamento professionale,” le spiegò. “Controlla a che ora ti aspetta la professoressa Sprite.”
I battiti del cuore di Tonks accelerarono come durante le lezioni di Volo.
“In che senso?” mormorò.
“Dobbiamo parlarle dei nostri progetti per il futuro,” sospirò, triste. “Io non ho proprio testa in questo momento per rifletterci seriamente...” poi si sforzò di sorriderle. “Certo tu, con la tua passione per gli scherzi, avrai già le idee chiare.”
Tonks batté le palpebre.
“Oh sì. Far divertire la gente è la cosa che mi riesce meglio. Le persone simpatiche, se non altro. A proposito, c'è della roba che mi aspetta in camera e che vorrebbe uscire a fare un giro con me,” disse e sgattaiolò nel dormitorio.
Era sola, per fortuna. Si buttò sgraziatamente sul letto, la faccia affondata nel cuscino.
Il suo più grande desiderio era diventare un'Auror, ma non l'aveva mai confessato a nessuno. Combatteva con difficoltà che nessun altro studente di Hogwarts mostrava: restava l'unica a rischiare ancora la vita a ogni lezione di Volo e a rompere vasi a Erbologia, quanto a Pozioni, era dal secondo anno che Piton non la lasciava più avvicinare alle sue scorte personali. I suoi voti non erano affatto male, però, anche se era eccezionale solo in Trasfigurazione e solo grazie ai suoi poteri di Metamorfomagus. Perderli, era la sua più grande paura. Cos'era, tolti quelli? Una ragazza goffa in maniera patologica e con nessun particolare talento, che collezionava guai. Si era informata discretamente – per i suoi standard, s'intende – tramite Rowan, che aveva scritto saggi praticamente su ogni argomento possibile ed era sempre felice di farli leggere a qualcuno. Avrebbe dovuto prendere almeno cinque M.A.G.O. per avere qualche possibilità di passare la selezione del Ministero e Piton l'avrebbe ammessa al corso superiore solo con un Eccezionale, inoltre supponeva che un'Auror dovesse saper volare più che discretamente e non abbattere qualunque cosa incontrasse lungo il cammino quando si spostava a piedi.
Allungò un braccio e fece scivolare la mano sotto al materasso. Riconobbe i rassicuranti contorni di una Caccabomba e fu presa dall'impulso di correre subito fuori, nel corridoio delle cucine, a seminare un po' di caos.
Era quello che tutti si aspettavano da lei. Nel Campo di Allenamento si era domandata cosa la spingesse a comportarsi male e dovette ammettere che uno dei motivi, forse il principale, era che era facile e divertente spostare la propria attenzione e quella dei suoi compagni dalla sua vera ambizione. Considerava l'identità di combinaguai che si era costruita la sua prima missione sotto copertura e ne era orgogliosa, oltre che appagata.
Persino i suoi amici la vedevano come futura impiegata di Zonko e non le sarebbe spiaciuta affatto quella carriera, per cui se non fosse riuscita a diventare un'Auror non ci sarebbe rimasta troppo male. Forse.


***


“Bene, Tonks, accomodati,” la invitò la professoressa Sprite, studiandola da sotto il cespuglio di capelli grigio ferro. Il Frullobulbo posato sulla sua scrivania muoveva i tentacoli in maniera iptonica. “Ti vedo allegra.”
Tonks fu felice di dare quell'impressione, perché in realtà si sentiva estremamente nervosa. Scostò la sedia dalla scrivania dell'insegnante e si sedette per terra. Le andò meglio al secondo tentativo.
“Ho saltato la lezione di Pozioni, grazie a questo colloquio!” spiegò in tono squillante.
“Capisco,” commentò la Sprite con un sorriso. “Dimmi, hai riflettuto sul tuo futuro? Sono qui per darti dei consigli per raggiungere il tuo obiettivo.”
“Ehm...”
“Su su, coraggio. Qual è, ad esempio, la materia che preferisci?”
Tonks disse la prima cosa che le passò per la testa:
“Ho più volte affermato che Storia della Magia è il corso peggiore di Hogwarts... oltre a essere il mio preferito. Può chiedere a chiunque.”
La risposta parve non soddisfare la professoressa.
“Cosa ti attira di quella materia?”
“Trasformarmi in un professore per divertire gli amici e distribuire dolcetti,” le spiegò la ragazza, accorgendosi di quanto fosse sciocco solo dopo aver parlato.
L'adulta giunse le mani sulla scrivania e la fissò con uno sguardo severo. Oltre al Frullobulbo c'era, sopra e attorno alla sua scrivania, una selezione delle piante che coltivava nelle serre e a Tonks sembrò che anche loro la stessero giudicando.
“Forse dovresti concentrarti sulle materie dove ottieni i risultati migliori.”
“Tipo Trasfigurazione?” Tonks si mordicchiò il labbro. “Mi aiuterebbe se volessi diventare, diciamo, un... un'Auror?”
La Sprite fece un'espressione strana. Tonks immaginò che stesse trattenendo una risata, perché era quello l'effetto che aveva in genere sulle persone.
“Sul serio, Tonks? È difficile capirlo, con te.”
“Mmmh,” fece lei. “Forse ho esagerato. Forse dovrei lavorare per Zonko...”
L'adulta la scrutò a lungo, in silenzio.
“Fingiamo per un momento che la tua ambizione sia di essere un'Auror.”
“So che non mi sono mai distinta,” chiarì precipitosamente Tonks, “al contrario della maggior parte dei miei amici. La professoressa Rakepick non sa neppure che esisto e Difesa è sicuramente più importante di Trasfigurazione...”
La Sprite la invitò a calmarsi.
“La carriera di Auror è tra le più complesse, Tonks. Solo i migliori vengono ammessi al corso.”
“Okay.”
“Il corso dura tre anni. Significa passare altri tre anni sui libri dopo il diploma.”
“La Pince dirige anche la biblioteca del Ministero?” s'informò Tonks.
“Cosa? No.”
“Allora forse si potrebbe fare...”
La Sprite sembrò combattere tra la voglia di darle una scrollata e scoppiare a ridere.
“Sta pensando che mi mancano alcune qualità, vero? Come con la storia del Prefetto,” indovinò Tonks.
“Sto pensando, Tonks, che non sei pronta per questo colloquio. Lo posticipiamo, così che tu possa schiarirti le idee. Hai una sola vita a disposizione, credo che ne valga la pena.”
“Sì, professoressa,” mormorò Tonks, immaginandosi la sua vita come una lunga strada senza svincoli, dove era vietato fare retromarcia.
“Un consiglio, prima di andartene. Inizia a prenderti un po' più sul serio.”
Tonks uscì, pensando che darle retta significava rischiare di essere ferita. Si chiese se c'era la possibilità che, dopo aver sgobbato per anni, al Ministero la rifiutassero perché nipote della più appassionata e crudele tra gli scagnozzi di Voldemort.
Non aveva alcuna intenzione di tornare nell'aula di Pozioni, così sgattaiolò al piano terra, dove i ragazzi di Grifondoro si stavano radunando dopo la lezione di Incantesimi.
“Oh oh, ciao, Tonks! Che si dice?” l'accolse Charlie Weasley allegro.
“Felice di non aver dovuto volare, oggi!”
Charlie, Rowan e Luca la invitarono ad accomodarsi con loro nella Sala Grande, dove altri ragazzi erano radunati in gruppetti sparsi qua e là, alle prese con libri e pergamene.
“Sei l'unica Tassorosso,” notò Rowan perplesso.
“Gli altri sono ancora a Pozioni,” sbuffò lei. “A me è andata bene, ero nell'ufficio della Sprite.”
“In che guaio ti sei cacciata, stavolta?” chiese Charlie.
“Nessuno, purtroppo. Ero al colloquio di orientamento.”
I ragazzi erano eccitati dalla novità. Tonks li invidiò: Charlie sarebbe diventato un dragologo, Luca uno Spezzaincantesimi e Rowan un insegnante. I suoi amici avevano le idee chiare, erano talentuosi e guardavano alla loro futura carriera con fiducia. Immaginò come si sarebbe sentita se fosse stata come loro e provò una sensazione di sollievo tanto potente da sentirsi sollevare in aria. Pensò che se fosse riuscita a trattenere quella sensazione ne avrebbe giovato anche il suo precario equilibrio, ma purtroppo non bastava immaginare, doveva sentirsi realmente come loro... precipitò, pensando di essere l'unica persona insicura dell'intero castello.
Nel tentativo di restare a galla cedette all'impulso di confidarsi con i suoi amici:
“Indovinate un po' che professione ho scelto?” e prima che potessero aprire bocca, esclamò: “Auror!”
Luca, Charlie e Rowan si sporsero automaticamente per congratularsi con lei, poi si scambiarono un'occhiata e scoppiarono a ridere contemporaneamente. Pensavano che Tonks si stesse prendendo gioco di loro, scherzava sempre!
Anche lei rise. Di se stessa, delle proprie ambizioni. Era quello che le riusciva meglio, dopotutto, l'allegria incrinata da un vago timore. Se avesse fatto la scelta più facile, lavorare per Zonko, e tra dieci anni si fosse trovata a domandarsi: è tutto qui?





Note d’Autore: Il titolo della storia è l'adattamento di una battuta del libro: I coraggiosi saranno perdonati, di Chris Cleave. La professoressa Rakepick è l'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure del quinto anno. A volte tiene lezioni speciali per gli alunni che reputa migliori e Tonks non ha mai fatto parte del gruppo. Dai libri sappiamo che diventerà un'Auror, ma la professione nella trama principale del gioco non viene mai collegata a lei, al contrario di quanto succede con Bill e Charlie, ma solo nei mini-giochi per ottenere gemme e energia, ossia nelle partite a Gobbiglie, dove il nostro personaggio le dice che diventerà Auror per distrarla e quando beviamo Burrobirra ai Tre Manici di Scopa. Una persona che non avesse letto i libri non avrebbe idea di qual era l'ambizione di Tonks. Non a caso, tra le opzioni, nel 'Bevi una Burrobirra' c'è anche quella di Tonks come futura commessa di Zonko, nel gioco pare che le importi solo di fare scherzi, o quasi. Incontriamo Tonks a lezione di Erbologia, di Storia della Magia, Difesa e, a volte, a lezione di Volo. Tonks parla di se stessa sottolineando sempre e solo la propria goffaggine, a darle retta dovrebbe essere un disastro in tutte le materie, ma non può essere così, dato che prenderà i G.U.F.O necessari ad accedere ai corsi superiori di almeno cinque materie, con un Eccezionale in Pozioni. Nel mio headcanon sarà Penny ad aiutarla con Pozioni e Tonks aiuterà lei con Trasfigurazione, materia in cui Penny non eccelle e Tonks secondo me sì. Ricordo una lezione dove la McGranitt la esenta dall'imparare l'incantesimo perché è una Metamorfomagus e non ne ha bisogno. L'unico corso in cui è evidentemente in reale difficoltà è Volo. Durante il quarto anno Tulip, una ragazza di Corvonero a cui piacciono gli scherzi quanto a Tonks, suppone che sia stata lei a commettere una bravata che comprendeva volare con la scopa sul Lago Nero, ma Tonks, spaventata, pensa che non l'avrebbe mai fatto perché non ne era in grado e non voleva finire mangiata dalla Piovra Gigante. Alla fine del terzo anno scopriamo anche qual è il Molliccio di Tonks: perdere i suoi poteri di Metamorfomagus, che secondo me è un particolare molto significativo. È una ragazza talentuosa ma estremamente goffa, che si fa scudo del problema con l'autoironia, e si aggrappa al rarissimo talento che possiede e che la rende speciale. Riguardo a Bellatrix, Tonks a un certo punto racconta al nostro personaggio che bersaglia Gazza di scherzi perché lui se la prende con lei a causa di una sua parente che gli aveva dato problemi quando frequentava Hogwarts. Quando le chiediamo di chi si tratta cambia argomento, ma noi sappiamo che si riferisce alla zia.
Tirando le somme, ho integrato le informazioni di Hogwarts Mystery con quello che sappiamo di Tonks dai libri, sperando di essere riuscita a renderla il più possibile IC. Essendo all'inizio del quinto anno, non so cosa succederà in seguito.


   
 
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