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Autore: Seira Katsuto    12/03/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Ho superato il numero massimo di assenze, quindi ho perso l'anno e anche se dovessi provare a recuperare comunque non ho né la voglia né la forza di farlo.

Onestamente negli ultimi giorni pensavo di essere andata avanti, era come se fossi riuscita a far finta di niente o a diventare un po' più "chissene degli altri".

Ho incominciato a parlare di più anche con chi avevo timore di dire troppo, ho conosciuto altre persone, ho detto quello che pensavo senza indugio eppure non è cambiato niente.

Che cosa patetica e triste, sarebbe stato bello se fossi stata più forte e diversa da così, se fossi riuscita davvero ad andare a scuola a testa alta, se avessi incominciato a studiare seriamente, se non avessi più dato conto al fatto di stare con mr x o meno, se non mi incazzassi più per delle cazzate.

Perché anche se razionalmente capisco la situazione non vado avanti?

Non capisco che cos'è, quale sia il problema.

Sono gelosa? Invidiosa? Quando immagino Mr x che se ne sta con quella tizia a ridere e scherzare sento sempre una stretta al petto, ma perché questo? è normale che ci parli se sono suoi amici, quindi perché, perché mi dovrebbe far male? Perché non sono lì? Perché sono gelosa? Perché?

Non ho provato niente del genere per un anno allora perché adesso dovrebbe importarmi? Non capisco più niente davvero.

Ho sentito parlare di ex, parlare di gente di cui forse aveva delle cotte, ho conosciuto quelle persone, ci ho parlato e mi sono ritrovata a pensare cazzate del tipo "ci avrei scommesso che era una nana tettona" ridendoci su, mi stava pure simpatica, anzi proprio perché a lui sembrava piacere quella persona ho pensato "dev'essere proprio un bel tipo allora", quindi perché ora dovrei provare qualcosa come la gelosia?

Che cosa mi ha deluso? Che cosa mi ha reso tanto triste? Che cosa non smette di rendermi infelice? Non lo capisco.

Quest'anno sembra non finire più, è così lento e pesante come se fosse un'agonia.

Poi perché dovrei desiderare tanto che finisca? Perché così non dovrò più pensare "ah, non posso venire a capodanno e lui si divertirà tanto con le altre mentre io mi deprimo a casa", "ah, a san valentino non posso andare da lui perché c'è la tipa", "ah, adesso che non ci sono più gli altri probabilmente manco viene al mio compleanno", per questo dovrei volere che finisca la scuola?

Dovrei desiderare di non poterlo vedere praticamente più per questo? Lo stesso Mr x che se non vedevo per un giorno ci stavo male? Perché dovrei non volerlo più? Lui è pur sempre Mr x, quindi perché? Poi chissà se lo rivedrò prima o poi, fino all'altro giorno avevo paura che se ne andasse e ora invece non mi importa praticamente più di "dirgli qualcosa di sbagliato" e sparo tutte le cazzate che voglio, che cos'è cambiato?

Non voglio desiderare che finisca la scuola, ma quest'attesa mi sta lacerando, ma dopotutto se non riesco manco a salutarlo cosa cambia da ora a dopo?

Perché non potevo essere più forte di così, perché devo essere per forza debole finire a starmene qui a pensare a queste stronzate.

Spesso penso all'ultimo giorno di scuola, loro andranno sicuramente al sushi insieme, chissà forse io avrò un'altra compagnia, ma non è questo il punto.

Quando immagino l'ultimo giorno di scuola mi vedo lì ad osservare per l'ultima volta la sua figura in quel luogo dove sono succede davvero tante cose, sarò triste perché lo vedrò cazzeggiare con gli altri, ma allo stesso tempo mi volterò e tornerò a parlare con altre persone.

Poi finirà tutto. Finirà così. Senza niente di più e niente di meno.

Forse in realtà tutto è finito e iniziato a capodanno, lì ho capito che non ero abbastanza per far sì che qualcuno facesse qualcosa per non allontanarmi dal gruppo, "va bene che ci sei quando lei non c'è".

Ma che cazzo di ragionamento è? Che me ne faccio di un'amicizia così? Cioè si può chiamare amicizia? Ma chi sono io? Una che c'è ok, non c'è meglio? Questo è quello che ho ottenuto dopo un anno?

Forse è proprio questo il problema, non sono valsa abbastanza, nemmeno per Mr x.

Lui è stato gentile, è stato buono.

Me lo dico sempre, ricordo ancora quanto lui abbia fatto anche se non era da lui.

Ma mi ha fatto male comunque. Perché alla fine "ci sono sempre altre compagnie che si possono trovare". Ma non lì, dove c'è anche lui.

Perché sì, di compagnie ce ne saranno molte, ma di Mr x ce n'è solo uno.

Nessuno è mai venuto da me a dirmi di "fargli leggere le mie storie" solo perché ho detto timidamente "mi piace scrivere e ho pubblicato qualche storiella sul web", nessuno mi ha mai scassato tanto i coglioni per farmi parlare, nessuno mi ha mai detto le cose in faccia in modo tanto diretto, nessuno.

E anche se sembrano delle cazzate e chiunque altro potrebbe dire "eeeh ma ce ne sono molti così, puoi trovare di meglio" io col dito medio davanti posso dirti: NO!

No perché io faccio una scuola dove l'80 sarà composta da femmine, in cui l'intelligenza media consiste nel farsi le canne fuori da scuola e offrire la roba ad ogni passante per poi piangersi addosso quando "ops, era un poliziotto senza uniforme".

Per cui già ci son pochi maschi, se cerchi di restringere la cerchia in quelli un minimo decenti ti ritrovi a contarli sulle dita di una mano e in una scuola tutta femminile, perché mai quei due gatti dovrebbero venire da me? Non avrebbe un senso logico.

Io non sono bella e non faccio nulla per cambiare in meglio eppure lui comunque si è avvicinato a me senza problema, probabilmente solo perché si annoiava, ma anche se fosse così, lui è comunque stato l'unico.

L'unico in quella scuola di merda che abbia mostrato un po' di decenza dopo 3 anni e sapete, forse questo è davvero grave, ma se anche fosse a me che me ne deve fregare?

A volte quando sogno qualche cazzata mi immagino un mondo in cui io sono una piccola bambina e lui è come un fratellone dispettoso, dove però ci sono comunque quei momenti in cui mi fa pat pat sulla testa o mi difende dai cattivi e anche se cerca di non essere troppo affettivo dimostra di tenerci, anche se sono una mocciosa del cazzo, oppure proprio perché sono una mocciosa del cazzo.

Quindi alla fine a capodanno il messaggio che è arrivato è che io potevo anche non esserci.

Non pretendo amore, non l'ho mai preteso, ma forse in fondo ho sempre sperato che fossi "un qualcosa".

Ho sempre saputo che non era così, ma finché non mi è arrivato il masso in faccia ho fatto finta di niente.

Che mi aspettavo in fondo, che si arrabbiasse con loro e dicesse di non comportarsi così? Che decidesse di non andare a capodanno per quell'atteggiamento? Che cercasse di dire comunque che fare così non era corretto nei miei confronti? Di non farne un melodramma?

Che cosa stupida. 

Probabilmente mi vedo davvero troppi film, forse alla fine dentro di me non ho mai accettato davvero di non piacergli, forse prima di allora una parte di me immaginava ancora degli scenari in cui magicamente tutto cambia, non saprei dirlo onestamente, forse non è nemmeno così e ci sono rimasta male solo perché non ero niente.

Ma nell'istante in cui c'è stato capodanno tutto è finito, perché sognare di stare con qualcuno che pensa prima al "mi voglio divertire" che al volere almeno la mia presenza è davvero troppo senza senso.

Chissà forse è per questo che ora gli parlo senza mettermi più problemi, non che non provi più niente per lui (se fosse così probabilmente manco starei qui), ma semplicemente che problemi dovrei mettermi con qualcuno con cui non c'è nessuna speranza? (che gli rutti in faccia o meno non cambia un cazzo in sostanza).

Dopotutto quando mi dovevo incazzare con qualche mio amico mi incazzavo, quando dovevo dire quello che pensavo lo dicevo, quindi perché con lui dovrebbe essere diverso?

Sapete, forse scrivere queste cose porterà solo ad allontanarlo, forse penserà che sto diventando ossessionata, che sono pesante, che dico cose che non dovrei dire, non ne ho idea, ma questa in fondo è la solita storiella che ho sempre raccontato, no? Le solite paranoie del cazzo, no? Quindi perché dovrei pormi questo problema arrivati fin qui? Dopotutto se se ne va significa che non era un amico a cui dover dare così tanta importanza. 

Dovrebbe funzionare così, no? Ormai va tutto talmente male che se anche andasse peggio sento come se non cambierebbe poi più di tanto, intanto quello che avevo da perdere quest'anno l'ho già perso.

Adesso che ho smesso di piangere posso dire che terrò sempre nel cuore ogni ricordo che ho, da quell'unica volta in cui mi ha urlato perché stavo diventando pesante nel gioco a quella in cui mi ha regalato Finn.

Anche se dovessi essere davvero invidiosa, anche se perdo l'anno, anche se mi incazzo con tutti, anche se una parte di me pensa di esserci rimasta troppo male e crede di non essere stata abbastanza a capodanno per te non la farò mai prevalere su quella che ti ritiene l'uomo che ho deciso di soprannominare come "Mr x".

 

Ho passato la serata di ieri a star nel letto a piangere fino alle 4, quindi a sto punto mi sfogo, scrivo tutto e prego che Paolo dia una buona parola di me a Morfeo, che se no poi me devo stare pure a sentire mia madre dirmi che "cazzeggio fino alle 4 di notte" come se mi divertissi un mondo.

Detto questo quali sono gli obbiettivi per il futuro? 

Non pensare cose brutte di mi love, Mr x, il soldato, l'amicissima ed altri, anche se ci sono quei momenti in cui sembra che io non sia abbastanza importante per loro, in cui sembro la ruota di scorta che c'è quando non hanno niente di più importante da fare nella vita reale, non deve importare, perché so che Mi love, il soldato e l'amicissima ci tengono a me anche quando non ci sono.

Mr x invece a modo suo sa voler bene (o meglio io me lo ripeto sempre per non star depressa tutta la vita), anche se qualche dimostrazione concreta minima di tenerci non farebbe male, ma so di pretendere troppo (adesso che lo sfogo è finito posso ritornare a dire che lo accetterei sempre per quello che è senza pretendere niente in cambio e anche se a volte sembro sclerare, come due secondi fa, e fare brutti pensieri, alla fine del pianto mi ricorderò sempre di chi è Mr x e dirò ancora che è il migliore di tutti). Farei un cuoricino finale ma con tutti i professori che ho ucciso in questo diario preferisco evitare di sottoporli ad ulteriori torture.

Anche se, ultima cosa, mannaggia a Paolo: Mi love, so che leggerai ciò tra molto tempo quando sta storia sarà già un ricordo, ma se quando Mr x entra per giocare ricominci a fare troppo la voce depressa o non tenti manco di divertirti (che nemmeno tigro era così cancerogeno) giuro che ti piango o urlo in faccia, oppure entrambe le cose, che in questo periodo ci manca solo che rincomincio a ripensare a quello a cui pensavo al primo capitolo.

Non lo dico per minacciare, lo dico perché anche se attualmente mi sento bene dopo aver scritto un po' di roba so già che domani potrei più stressata di oggi e non sono sicura di riuscire a far finta di niente ancora per molto.

   
 
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