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Autore: SweetPaperella    06/04/2019    8 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo dodici

Pedinare Will Scarlett si sta rivelando decisamente un buco nell’acqua, l’uomo non solo non comunica con Gold, ma sembra condurre una vita piuttosto regolare: casa, palestra, qualche lavoretto saltuario e uscire con Belle. Una vita piuttosto monotona, ma potrebbe sembrare anche piuttosto sospetto...
Ma al dipartimento non si danno per vinti e continuano la loro ricerca, cercando ogni giorno di ricavare nuove informazioni sul caso, senza dimenticarsi della solita routine, a cui uno sceriffo non deve mai sottrarsi. Emma trova il suo lavoro molto stimolante, nonostante le tante carte da visionare, stampare, far firmare a Booth. Le piace senza dubbio andare in appostamento, ma anche svolgere le attività di ordine quotidiano, come aiutare i cittadini a risolvere qualche litigata, a sistemare le divergenze di ordine pubblico... Ogni aspetto in qualche modo l’affascina ed è felice di aver intrapreso questo percorso, anche se ormai dorme forse dalle tre, alle cinque ore a notte. Booth si è rivelato molto comprensivo con lei e le ha concesso di arrivare in ufficio per le 9:30, visto il suo lavoro al pub e sapendo che il lavoro notturno le serve per mantenere suo figlio.
In realtà Regina non avrebbe nulla in contrario ad aiutarla anche economicamente, ma Emma non vuole ricadere su di lei, ha sempre voluto essere indipendente. Sarebbe troppo umiliante per lei dover chiedere soldi.
Ciò che va sicuramente molto bene invece, è la sua relazione con Killian, é passato un mese da quando hanno iniziato a frequentarsi come una coppia, diventando ogni giorno di più forte e stabile. Ogni serata libera cerca di passarla con lui e in compagnia di Henry, se pur si ritaglino dei momenti solo loro.
Per Regina è lo stesso, insieme a Robin sta sempre meglio, passa ogni momento possibile in sua compagnia, hanno spesso organizzato qualche cena nella dependance e ora vogliono partire qualche giorno per il campeggio. La donna in realtà non si è mai presa giorni di ferie, ma forse semplicemente perché non aveva un vero motivo per prendersele e soprattutto che cosa fare in quei giorni. Lei non è tipo da passare troppo tempo senza fare nulla e stare ferma in casa la snerverebbe, al punto da tornare a lavoro più stanca di prima.
Ora che ci sono Robin e Roland però ha un motivo per allontanarsi. Le dispiace solo che non possa assentarsi da lavoro anche Emma, le sarebbe piaciuto che ci fosse anche lei e magari Jones, in questo modo conoscerlo anche dal punto di vista “ragazzo di Emma”, ma non è fattibile. Organizzerà una cena al suo ritorno. Di certo però, sa bene che la ragazza non sarà dispiaciuta di avere casa libera, senza nemmeno Henry, che andrà in campeggio con loro naturalmente.
Roland ed Henry sono eccitatissimi all’idea di dormire in un sacco a pelo e guardare le stelle fino a tardi, o di mangiare davanti al fuoco.
In realtà ciò che la stupisce seriamente è come Robin ci abbia messo davvero poco a convincerla, è bastato farle la proposta di partite per accettare senza esitazione alcuna. Ma la cosa ancora più strana, che lei non è per niente tipo da campeggio. Robin ha davvero uno strano potere su di lei e se ne sorprende ogni giorno che passa.
Si sta seriamente innamorando dell’uomo, anzi, è già totalmente innamorata di lui, deve solo trovare il coraggio di ammetterlo e digli quelle due parole, composte da cinque lettere: “ti amo” e magari, abbracciati sotto le stelle, a scambiarsi effusioni, sarà il momento perfetto.
La sera prima della partenza, Robin si è fermato più del dovuto con la sua Regina, infatti i due, dopo cena, approfittando del fatto che Henry e Roland siano andati a letto presto, visto la sveglia all’alba e abbiano deciso di anticipare il dormire insieme di una sera; Regina e Robin sono ancora accoccolati sul divano. Hanno visto un film abbracciati, ma ora la situazione si sta facendo veramente molto calda tra i due. Robin ha portato le sue mani sotto al vestito di Regina e le accarezza le gambe con gentilezza, ma anche con estremo desiderio, un desiderio crescente che sicuramente non riesce a nascondere e nemmeno vuole nasconderlo. Vuole fare l’amore con lei e Regina non è da meno. Desidera l’uomo più di ogni altra cosa, è senza dubbio spaventata, perché da dopo Daniel, non ha mai fatto più l’amore con uomo. Ha solo fatto sesso occasionale per divertirsi, quindi quasi non si ricorda più le sensazioni che si provano facendo l’amore... ma sa già che sarà indimenticabile, ogni attimo passato tra le braccia di Robin e insieme all’uomo è stato indimenticabile.
Regina lo lascia accarezzare le sue cosce, già percorsa da brividi lungo la schiena solo per quel contatto innocuo. Mentre lei gli sfila la maglietta, scoprendo i suoi pettorali scolpiti e notando i suoi evidenti muscoli.
I loro sguardi si incrociano per un attimo, prima di tornare a baciarsi con desiderio. Le mani dell’uomo si spostano verso la zip del vestito di Regina, abbassandola completamente e insediando dentro di esso la sua mano e farla scendere lentamente lungo il suo corpo, anche quel semplicemente gesto fa rabbrividire entrambi, Regina per il gesto delicato, perché per la prima volta è solo in intimo davanti all’uomo che ama, Robin perché per la prima volta vede la donna che ama sotto un aspetto totalmente diverso, più eccitante, seducente, ma non per questo meno piacevole e bello. Quelle di Regina di mani vanno a raggiungere i pantaloni dell’uomo, slaccia la cintura e poi è Robin che con un gesto deciso li porta in basso, fino a raggiungere i piedi e lanciarli subito dopo chissà dove nella stanza, a dirla tutta non si è preoccupato più di tanto. Dalle sue labbra, è passato a baciarle il collo, scendendo sempre più giù, fino ad arrivare all’altezza del suo seno, proseguire verso l’ombelico e raggiungere il bordo dei suoi slip e risalire.
Ormai hanno entrambi il fiato corto, i respiri affannosi e il desiderio in crescita.
I pochi vestiti che hanno ancora addosso sono decisamente di troppo...
I loro corpi fremono alla voglia di appartenersi.
Ma non hanno nemmeno fretta, vogliono godersi ogni singolo istante, ogni emozione, ogni piccola sensazione.
Continuano ad accarezzarsi, a conoscersi, ad esplorarsi in quel modo così intimo.
Mentre con le loro labbra si sono unite nuovamente, con le lingue che giocano a cercarsi e muoversi in contemporanea... Robin raggiunge la chiusura del reggiseno di Regina, per slacciarlo con un gesto deciso, dà proprio dimostrazione di saperci fare. Le accarezza la schiena, scendendo fino al suo sedere e risalire fino al collo...
Regina, intanto le sfila i boxer, con lentezza, cercando di far sì che anche lui venga travolto dai brividi, esattamente come quelli che sta avvertendo lei. Subito dopo anche gli slip di Regina raggiungono il pavimento, l’uomo con dolcezza le ha tolto gli slip, facendogli scorrere lungo le sue lunghe gambe.
Solo quando sono totalmente presi l’uno dell’altra, che finalmente i loro corpi nudi entrano in contatto per appartenersi. Totalmente.
I loro corpi, ormai l’uno dentro l’altro, iniziano a muoversi, prima piano, poi con sempre più energia, passione. Come se fossero in sintonia da sempre, come se si appartenessero da sempre. Le loro lingue si riuniscono ancora una volta, a rendere ancora più ardente quella danza d’amore.
«Ti amo, Regina.» le dice Robin al suo orecchio, in un sussurro, mentre si muove ancora sopra di lei, a donarle e ricevere piacere.
«Ti amo anch’io, Robin» non ha potuto non dirglielo. Ha sentito il bisogno di rivelarlo, di confessargli il suo più totale amore. È perdutamente innamorata di lui, non può più negarlo e fare l’amore con lui, le ha dato solo la conferma di ciò che ormai sapeva già di provare da tempo. Non ha mai fatto l’amore in modo così passionale e dolce allo stesso tempo, ma è il suo fuorilegge del cuore a essere proprio così, il loro amarsi non poteva che essere proprio come lui.
Robin, dal canto suo, non si ricorda se ha mai avuto un’esperienza così bella, sensuale e delicata allo stesso tempo, nemmeno con sua moglie. Con Regina prova sensazioni nuove, mai provate, che nemmeno lui riesce a spiegare a se stesso, sa solo che sono belle, sono emozioni positive e non vuole più negarle, né a se stesso, né alla sua Regina. Ora è davvero sua, sua a tutti gli effetti e lui è estremamente felice di essere il suo fuorilegge, mentre lei è la sua regina.
Sono ancora sul divano quando raggiungono il massimo del piacere per quel loro atto d’amore. Decidendo di raccogliere i vestiti e spostarsi in camera da letto, per evitare di venir scoperti, sentiti o interrotti. Vogliono andare avanti ancora a lungo con quella danza d’amore.

Il giorno seguente Regina e Robin hanno dormito decisamente poco, ma sono felicissimi sia di partire e sia di aver condiviso anche quell’aspetto della loro relazione, di aver fatto il passo successivo.
Roland e Henry poi, già corrono per casa super entusiasti di andare in campeggio, tanto che riescono a svegliare anche una Emma, che ha fatto le tre di notte al locale.
«Swan, torna a dormire... Fai paura. Sei pallida e hai delle occhiaie che fanno spavento.» le dice Regina premurosa, vedendo che Emma è decisamente stanca, sta dormendo davvero pochissimo da quando fa due lavori e non vuole vederla crollare per la troppa stanchezza. È decisamente fiera di lei, per la sua determinazione, per quanto si stia impegnando, ma vuole che si conceda anche del tempo per lei, per riposare.
«Volevo salutarvi.» risponde sbadigliando, ma abbracciando il suo Henry, il quale abbraccia a sua volta la sua mamma. È la prima volta che si allontana da lei per la notte e per diversi giorni.
«Divertitevi» salutando con la mano, mentre salgono in macchina.
Guarda la macchina allontanarsi per poi tornare a dormire, non si sente per niente bene, sente di avere un po’ di febbre, ma non sarà di certo essa a fermarla, anche perché in serata non lavora e la raggiungerà Killian per una cena a casa sua...
Non fa nemmeno in tempo a chiudere gli occhi, che la sveglia inizia a suonare, facendola sobbalzare o almeno é questa la sensazione che ha. Succede sempre, ci si addormenta con la consapevolezza di avere ancora qualche ora davanti a sé per dormire, ma la sveglia invece suona maledettamente in fretta, come se fossero passati solo cinque minuti.
Se pur di controvoglia, si alza per fare colazione e andare in ufficio. Prima di uscire non è mancata la telefonata di Mary Margaret che le ha chiesto se le servisse aiuto, ma la giovane ha rifiutato prontamente, se pur si sia lasciata scappare che è influenzata. Spera solo che non se la ritrovi in casa, non le ha detto per ovvie ragioni che ci sarà Killian a tenerle compagnia, ma in realtà Emma spera che lei lo deduca, se pur non glielo abbia detto esplicitamente.
Per fortuna a lavoro, sia Graham, che August si sono accorti che è influenzata, dagli occhi lucidi e dalle guance arrossate e le hanno affidato solo qualche scartoffia da archiviare al computer, in modo che non si stanchi nemmeno troppo. La ragazza non è voluta andare a casa, ma ha accettato di buon grado quel semplice lavoro, non sarebbe riuscita a rimanere lucida ed efficiente in strada.
Solo all’ora di pranzo, si concede di rilassarsi un po’, chiude gli occhi e appoggia la testa sulla sua sedia girevole. É il suono del suo cellulare che la fa ridestare. É un messaggio di Killian, che le chiede se può entrare in ufficio, le ha portato il pranzo.
«Love, il pranzo.» entrando in ufficio dopo il suo messaggio affermativo.
«Cosa mi hai portato?» sporgendosi verso di lui per baciarlo. Per fortuna é sola e può concedersi quel piccolo gesto o non l’avrebbe nemmeno fatto entrare e sarebbe uscita lei.
«Formaggio alla griglia e anelli cipolla, come piace a te.»
«Ti stavo mettendo alla prova.» vedendo se Killian la conosce bene. Il ragazzo ride a quella sua affermazione, ma poi nota subito che la giovane non sta bene, per niente. Ha una pessima cera, nonostante riesca a essere tremendamente bella, anche con l’influenza addosso.
«Love, però... sicura di stare bene? Sei pallida e hai gli occhi lucidi.» mettendole una mano sulla fronte con gentilezza e notando che scotta e anche molto.
«Sto bene, ho solo un po’ di febbre.» la mano fredda sulla sua fronte bollente é un vero toccasana, tanto che si concede di chiudere gli occhi per un attimo.
«Per stasera possiamo rimandare, lo sai.» vedendo che è molto stanca e non vuole che si affatichi, ha l’influenza e deve riposare.
«Non voglio rimandare... Vieni, davvero. Ci tengo.» gli dice aprendo nuovamente gli occhi e guardandolo dolcemente, quasi a supplicarlo.
«Se mi guardi così come faccio a dirti di no? Vorrà dire che ti farò da infermiere personale.» ammiccando e con il suo solito tono malizioso.
Emma ride e scuote la testa, strano che ancora non avesse fatto battute spinte.
Si accerta che mangi qualcosa di ciò che le ha portato, per poi salutarla e darle appuntamento per la sera.
Emma torna a casa nel primo pomeriggio e dopo essersi fatta una doccia rigenerante, decide di indossare qualcosa di carino per il suo ragazzo, ma non sa decisamente che cosa. Alla fine opta per qualcosa di semplice, ma abbastanza elegante allo stesso tempo: leggings neri e un maglione lungo, color Tiffany, che decisamente le mette in risalto gli occhi, una leggera matita nera sotto di essi, capelli sciolti e ballerine. Odia i tacchi e per stare in casa le sembra una tortura di cui può fare decisamente a meno.
Ha preparato per cena una torta rustica con prosciutto cotto, formaggio e verdura, accompagnata da un contorno di patate al forno. Non sa quanto sia venuta buona la sua cena, ma spera abbastanza da non far scappare il suo ragazzo a gambe levate.
Puntuale alla 20, sente suonare il campanello di casa.
«Wow Swan, sei bellissima» le dice guardandola attentamente, i leggings le donano, le mettono decisamente in risalto le gambe e lui adora le sue gambe. Ma in realtà adora tutto di lei. Soprattutto le sue labbra, che bacerebbe in continuazione, sono come una droga per lui. Tanto che si avvicina per baciarla, non potendo fare altro.
Anche Emma ha notato l’abbigliamento di Killian, jeans neri che gli stanno decisamente bene, anche troppo... Camicia bianca e giacca di pelle. É irresistibile e sexy.
«La febbre?» le chiede dolce, staccandosi leggermente da lei e poggiando la sua fronte su quella della ragazza. Scotta ancora, parecchio.
«38,5. Ma posso sopportarlo, fidati. Noi donne non siamo come vuoi uomini che con 36,5 sostenete di star morendo.» lo provoca. Il ragazzo ride, ha perfettamente ragione a riguardo.
«Va bene, love, ma siediti sul divano e permetti che faccia tutto io.» le dice dolce, riferendosi a portare la cena a tavola, per una volta senza doppi sensi, ma è Emma a giocare con lui in tale proposito.
«Tutto cosa?» chiede ammiccando. Sedendosi sul divano, ma ancora con le loro mani intrecciate e i loro sguardi incatenati l’uno, a quello dell’altra.
«Swan, é la febbre che ti fa questo effetto?» le chiede, fingendosi scandalizzato, ma in realtà é parecchio divertito da suo lato intraprendente.
«No. Sei tu. Poi hai detto che mi avresti fatto da infermiere no?» avventandosi sulle sue labbra con foga, senza rendersene conto nemmeno lei.
Le loro labbra si schiudono, dando modo alle lingue di cercarsi e iniziare a muoversi insieme. Il bacio diventa sempre più passionale ed Emma si trova in poco tempo sdraiata sul divano, con il ragazzo sopra di lei.
Le mani di Killian si spostano sotto il suo maglione, alzandolo per riuscire ad accarezzarla meglio. Emma alza le braccia per far sì che lui possa sfilarglielo completamente e lo guarda poco dopo. Ora é solo in reggiseno davanti al suo ragazzo e sente la sua pelle bruciare e stavolta non è per via della febbre, ma per lo sguardo di lui.
La guarda ammirato, é bellissima, una dea in confronto alla sua Emma sfigurerebbe. Il suo corpo é perfetto, i suoi capelli biondi che le ricadono davanti, i suoi occhi verdi che lo guardano, le sue labbra ancora socchiuse, che chiedono un altro bacio, un altro e un altro ancora.
Con le labbra si sposta verso la sua pelle, partendo con i baci dal suo ombelico, salendo verso il suo seno, assaporando il suo collo, la sua guancia e tornando alle sue labbra per finire.
Emma lentamente porta anche lei le mani verso i suoi jeans e gli toglie la cinta, per poi sbottonarli e passando alla sua camicia, per sbottonare anche essa... Sta cercando di mostrare decisione in ciò che fa, non è così esperta e il fatto di essere in balia di tutte quelle forti emozioni, la fanno sentire davvero una ragazzina, al confronto con lui, ma non le importa... Vuole godersi il loro momento, vuole fare l’amore con lui.
«Emma... amore, sei sicura?» le chiede, se lei gli tira giù i pantaloni, sa che non riuscirà più a fermarsi e vuole capire, vuole guardarla negli occhi e sapere che lei è davvero sicura. Può aspettarla, vuole aspettarla, se lei non si sente pronta.
«Si... Lo sono.» gli dice in un sussurro, le mani di Killian, hanno raggiunto il gancetto del suo reggiseno dietro alla schiena e ha avvertito subito il desiderio crescere e il suo sussurro, potrebbe anche benissimo essere un gemito di piacere.
«Tu sei sicuro? Tu lo vuoi anche se non sono così esperta? Sai... Dopo Neal non mi sono spinta con nessun altro così oltre. Lui é stato il primo, ma eravamo entrambi alla nostra prima esperienza... E ti lascio immaginare che disastro io possa essere...» sta farfugliando e non sa nemmeno lei perché glielo sta dicendo, perché gli sta rivelando le sue insicurezze, non è da lei aprirsi in questo modo. Forse, é semplicemente riuscita a buttare giù un altro muro ed é solo merito del giovane sopra di lei.
«Love, ma secondo te mi importa con quanti uomini sei stata a letto o se sei esperta o no?Non me ne importa niente di quanta esperienza tu abbia, io voglio te. Voglio fare l’amore con te e non sesso.»
Le sue parole così dannatamente sincere e profonde, fanno sì che Emma non abbia più incertezze, dubbi, lo desidera anche lei.
Torna a baciarlo con foga e Killian intanto smanetta con la chiusura del suo reggiseno, ma non fa in tempo a slacciarlo.Vengono interrotti da una chiave nella toppa e la voce squillante di una donna che chiama Emma.
Accompagnata da un’altra voce che urla contro i due, per ciò che li si para davanti: loro sdraiati sul divano, con Emma in reggiseno e Killian con i pantaloni quasi a metà coscia.
 «Ehi tu, stai allontano da mia...» un David sconvolto sta per dire qualcosa di cui poi potrebbe pentirsi, ma per fortuna un briciolo di lucidità, non gli fa dire quel “figlia” che avrebbe potuto rovinare tutto. Cercando di restare il più naturale possibile corregge con: «Dalla mia Emma» paterno, ma comunque non sospetto.
Emma talmente imbarazzata dalla situazione che non si accorge nemmeno di ciò che ha detto David, é in fiamme e ha raccolto solo il suo maglione da terra per infilarselo. Mentre Killian si abbottona nuovamente i pantaloni e sistema la camicia.
«Amico, tranquillo che la “tua Emma” non stava di certo disprezzando...» lo provoca, decisamente divertito dalla sua espressione, sa che tiene molto alla ragazza, ma non può fare il padre geloso, anche perché Emma é abbastanza grande da decidere da sola che cosa fare della sua vita e poi da quando si entra in casa altrui senza suonare?
«Killian» la ragazza lo colpisce sul braccio e lo guarda decisamente male. Soprattutto perché lui sembra divertito dalla situazione, tutta al contrario di lei, che invece vorrebbe solo sprofondare. Sperava che se i due avessero deciso di passare, avrebbero suonato il campanello, non di certo usato la chiave che Regina  li ha dato per le emergenze.
Prima che David possa replicare, a cercare di rimediare alla situazione imbarazzante, é Mary Margaret, la quale propone a tutti di mettersi a tavola, visto che é tutto pronto e che loro hanno portato il dolce. L’ha fatto lei per Emma sapendo che la ragazza stesse male e pensando che avrebbe gradito un po’ di affetto e dolcezza, non ha dimenticato la loro conversazione di qualche tempo prima, in cui la ragazza le ha detto come si sentisse riguardo l’abbandono dei suoi genitori.
Ma a quanto pare ha sbagliato la sera.
La cena é alquanto imbarazzante, almeno per Emma, la quale é costretta a stare vicino a Mary Margaret, visto che David ha deciso di fare il genitore protettivo.
«Allora Killian, hai intenzione di stare qui a dormire?» chiede Mary Margaret, al giovane. Hanno già rovinato la serata a Emma, non vuole che si rovini del tutto.
«Ma non penso proprio» interviene David, non vuole che Jones dorma con Emma, o semplicemente sotto lo stesso tetto, durante la notte possono incontrarsi e combinare chissà che cosa. Anche se loro senza dubbio resteranno a tenere compagnia alla ragazza, con la febbre alta, non vogliono lasciarla sola.
«Si, resto più che volentieri.» risponde invece il pirata, non sarebbe stato un problema andare a casa, ma ammette che si diverte parecchio a contraddire David, il quale sembra proprio comportarsi come un papà geloso. Killian, se non sapesse che ad Emma non piace parlare dei suoi genitori, le chiederebbe di pensare al fatto che David si comporta un po’ troppo da padre iperprotettivo, come se lo fosse davvero. Ma probabilmente sono solo supposizioni infondate, se davvero fosse così, glielo avrebbe già detto...
«Ok, direi basta così! David apprezzo moltissimo che tu ti preoccupi per me, ma so cavarmela da sola e credimi che Killian non mi ha costretto a fare nulla che io non volessi fare.» decisamente la imbarazza parlare della sua vita intima con lui, ma se serve per mettere le cose in chiaro, lo fa.
«Ora possiamo mangiare il dolce e cambiare argomento?» chiede ancora la ragazza, alzandosi per prendere lei il dolce che ha portato Mary, é al cioccolato.
David annuisce e cerca di smettere di comportarsi da padre geloso, anche se gli costa ammettere che sarà molto difficile farlo, le immagini del pirata sopra ad Emma gli tornano prepotenti in mente, ma nemmeno lui vuole continuare a pensarci, quindi si sforzerà di farlo.
La ragazza inizia a raccontare del suo nuovo lavoro, senza scendere troppo nel particolare, non può raccontare niente delle indagini che stanno conducendo, un po’ perché sono riservate, un po’ per non coinvolgerli, il caso Gold che stanno portando avanti non è semplice e non vuole coinvolgerli più del dovuto, ma soprattutto non vuole nemmeno che si preoccupino per lei. Racconta loro che si trova bene in centrale insieme a August e Graham e che sta imparando tante cose nuove, racconta di come oggi per esempio, si è annoiata a riempire l’archivio e che preferisce di gran lunga andare di pattuglia. David la guarda orgoglioso, é proprio coraggiosa e determinata, esattamente come lo era lui alla sua età. Pronta a tutto per difendere i suoi ideali, le sue idee. Entusiasta proprio come lui, se qualcosa le piace sul serio. Ha notato subito che il suo nuovo lavoro le piace, anche se questo comporta dormire di meno. Vorrebbe che smettesse di andare al pub, ma sa che non può impedirglielo, sa che non accetterebbe mai l’aiuto economico suo o di Regina e non osa nemmeno chiederglielo. Nemmeno la febbre riesce a fermarla, ha preso davvero molto da lui e da sua madre.
Anche Mary é orgogliosa di lei, nonostante la sofferenza, finalmente é riuscita a trovare la sua strada e forse è merito anche di Killian, il ragazzo ha saputo riaccendere nuovamente il suo sorriso, facendola aprire nuovamente all’amore.
La serata non è stata per niente come Emma si è immaginata, ma deve ammettere che è stata alla fine, nonostante l’imbarazzo, una serata diversa dal solito. È felice poi che Killian resti a dormire con lei, vuole chiedergli di fermarsi in camera con lei, anche se David non sarà molto d’accordo, visto che occuperà insieme a Mary, la stanza degli ospiti matrimoniale.
Non appena la serata finisce e Mary Margaret è finalmente riuscita ad allontanare David e portarlo in camera, Emma e Killian possono parlare tra loro, cosa che non sono riusciti a fare da quando i due coniugi hanno fatto il loro ingresso in casa senza invito.
«Scusa, non era così che avrei voluto andasse la serata» si scusa Emma con il ragazzo, mettendogli le braccia al collo e guardandolo dispiaciuta negli occhi.
«Swan, non devi scusarti... La serata non è stata tanto male alla fine, mi sono divertito a prendere in giro David.» ammette ridendo di gusto.
Emma ride a sua volta, ma le sue guance si colorano di rosso ancora per l’imbarazzo.
«Ho notato! Piuttosto... Mi piacerebbe molto riprendere da dove ci siamo interrotti, ma... Ho la testa che mi scoppia e non mi sento per niente bene.» confessa, vorrebbe tantissimo fare l’amore con lui, sente ancora il desiderio crescere al solo ripensare alle sue mani sulla pelle, ma è sicura anche che le sia salita la febbre. Si sente uno straccio, come se le fosse passato sopra un tir.
«Non lo dire nemmeno per scherzo love. Per quanto desideri anch’io riprendere da dove ci siamo interrotti, non vorrei mai che la nostra prima volta, fosse con te malata e poco riattiva. Ho molteplici doti da mostrarti.» dice con dolcezza, ma anche con malizia. Emma scuote la testa e scoppia inevitabilmente a ridere.
Le posa poi una mano sulla fronte e sente che scotta molto di più di qualche ora fa. Si fa dire dove tiene il termometro e si offre, mentre le si mette il pigiama, di andare a preparare un impacco fresco.
Quando torna, Emma è già nel letto, avvolta sotto le coperte ad aspettarlo. Le fa misurare la febbre e tre minuti dopo, quando il termometro suona, si preoccupa ulteriormente per lei, vedendo che ha raggiunto i 39,5 gradi di temperatura.
«Tieni, prendi anche la Tachipirina, immaginavo che superassi i 39 e l’ho preparata»
«Il mio eroe. Ascolta, io bevo tutto e mi faccio fare l’imbarco, ma tu resti a dormire con me? Ho freddo e non voglio stare sola.» sembra una bambina in quel momento, il suo sguardo da cucciolo, fa sciogliere Killian, che già è incapace di dirle di no, ora non riesce a dirglielo proprio lontanamente.
Annuisce e le porge il bicchiere con la medicina e le mette l’impacco freddo sulla fronte.
Si avvicina poi a lei, ancora vestito, cingendole le braccia intorno alla vita.
«Va meglio, love?» le chiede.
«Uh, Uh.» riesce solo a dire, mentre i suoi occhi già si stanno chiudendo, è sfinita e più tenta di tenerli aperti, più essi si chiudono contro il suo volere e tra le braccia del suo ragazzo poi, è ancora più piacevole addormentarsi.
Il giovane si accorge subito che lei è già tra le braccia di Morfeo, la guarda mentre dorme e sorride. È vero, la sera non è andata come sperava, in realtà quando è andato da lei, ha creduto di cenare insieme e poi guardare un film alla tv, o su Netflix, senza immaginare che lei fosse pronta al passo successivo. N’è rimasto piacevolmente sorpreso, soprattutto gli ha fatto piacere sentire che dopo Neal, lei non ha fatto l’amore con nessun altro, nemmeno con Graham. È felice che si sia fidata di lui a tal punto. Avrebbe tanto voluto fare l’amore con lei, ma... Mary Margaret e David hanno scombinato i piani. Alla fine però come le ha detto la serata non è stata così male, ed è felice adesso di averla tra le braccia, mentre il suo profumo le invade le narici. Si addormenta poco dopo anche lui, stringendosi ancora di più a lei. La ragazza avrà pure la febbre da influenza, ma lui ha decisamente la febbre da Emma Swan.




SPAZIO AUTRICE: Buon sabato ed eccoci qui al consueto appuntamento, siamo già al capitolo 12 qui e io sto scrivendo il 16, dovrò sbrigarmi o salta l'appuntamento settimanale, ovviamente io mi auguro di no. Ma non pensiamoci adesso e concentriamoci su questo capitolo, il quale è incentrato più sulla vita privata dei protagonisti (ma non temete che già nel prossimo capitolo per quanto riguarda il caso Gold, ci sarà una nuova rivelazione), con una Regina che si è lasciata coinvince ad andare in campeggio e non solo passa una serata romantica con lui... Mentre la nostra Emma, felice di avere casa libera, non solo si becca l'influenza, ma il suo momento romantico viene interrotto da Mary e David, uccidiamoli questi due, interrompono sempre sul più bello i nostri piccioncini. ahahhahaha (specie Mary, come dimenticare l'interruzione della scena dei pancake, l'ho odiata profodamente in quel momento e ammetto che non sbrizzo nemmeno tanta simpatia per il suo personaggio, quindi immaginatevi la mia reazione...). Inoltre, come avrete notato ci sono due immagini in questo capitolo, avevo provato a unire ma venivano sfogate e allora ho deciso di crearne due distinte e separate. Detto questo lungo, vi saluto, vado a immergermi (per quanto mi sarà possibile fare, visto che sono influenzata anch'io come Emma) nella stesura della mia tesi. A presto e buon week end a tutti voi.

   
 
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