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Autore: alice_the_best    22/07/2009    9 recensioni
E se l'unico motivo per cui Shinichi tornasse sistematicamente da Ran fosse per "sfogare i suoi istinti" su di lei?
Genere: Song-fic, Introspettivo, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mettiti su qualcosa di elegante” è l’ultima cosa che mi ha detto Shinichi al telefono. Parla bene, lui! Per un ragazzo vestirsi elegantemente significa mettersi in giacca e cravatta, ma per una ragazza (pignola come me, per giunta) è difficile scegliere che cosa sia “elegante” senza sapere dove andrà di preciso. “E’ una sorpresa, fidati di me”. D’accordo, mi fiderò.

Mentre butto sul letto il mio vestito blu notte lungo fin sotto il ginocchio e scelgo quali scarpe e borsa abbinare, un pensiero fulimineo mi sfiora…e se fosse tutta una sceneggiata? Una montatura di Shinichi per vendicarsi del mio comportamento di ieri notte? In fin dei conti, sto uscendo con un ragazzo con il quale non ho fatto altro che andare a letto per mesi di fila…cosa potrebbe desiderare di diverso proprio ora? E perché?

Risolvo la questione dicendo a me stessa che comunque è inutile pensarci. In fondo ho accettato il suo invito, potevo benissimo rifiutare ma non l’ho fatto…qualcosa mi ha suggerito di provare, e io voglio fidarmi.

 

 

E la vita sta passando su noi…di orizzonti non ne vedo mai!

Ne approfitta il tempo..e ruba, come hai fatto tu,

il resto di una gioventù che ormai non ho più…

E continuo sulla stessa via, sempre ubriaca di malinconia…

Ora, ammetto che la colpa, forse, è solo mia:

avrei dovuto perderti..invece ti ho cercato.

 

 

Bussano alla porta. Vado a controllare lo spioncino: è Shinichi. Strano, di solito usa sempre la copia delle mie chiavi per entrare. Comunque lo faccio accomodare.

-Un minuto e sono pronta- gli dico avviandomi verso il bagno per finire di truccarmi.

-Non c’è problema- mi sorride lui, e un senso di vuoto mi prende allo stomaco…come mai è così..così diverso?

Pochi minuti dopo siamo già sulla sua macchina verso destinazione a me ignota.

-Quando ti deciderai a dirmi dove stiamo andando?-

-Ti fidi di me?-

-Certo, altrimenti non sarei qui!-

-Allora non fare domande-

Sbuffo. La sua risposta non mi soddisfa per niente, ma tanto vale accontentarlo. Le ruote della macchina continuano a masticare asfalto, fin quando ci fermiamo. Siamo arrivati davanti ad un enorme edificio dall’aria lussuosa.

-Si può sapere dove siamo? Cos’è, mi hai portato in un albergo a 5 stelle per farmi sembrare meno squallida la nottata che passeremo?- Il presentimento di qualche ora prima torna inesorabile.

-Alza gli occhi prima di parlare, piccola ingrata- mi rimprovera, ma ride sotto i baffi. Faccio come dice e..no, non posso credere ai miei occhi!

Sulle nostre teste, inchiodata alla facciata dell’edificio, c’è un’insegna luminosa che recita: “Questa sera: Otello, William Shakespeare, atto unico”.

-Shinichi, io…grazie-

Non so come, ma ha saputo che cercavo da tempo un biglietto per quella rappresentazione..e adesso me ne sventola due sotto il naso, sorridendo compiaciuto.

-Entriamo, abbiamo i posti in alto, i migliori- mi dice facendomi l’occhiolino, e non posso fare a meno di che ricambiare il suo sguardo d’intesa…è come se il ricordo di tutte le nostre notti insonni fosse svanito nel nulla, lasciando il posto a un sincero sentimento di gratitudine e affetto verso quegli occhi blu che continuano a guardarmi fisso.

Prendiamo posto in fretta, e lo spettacolo inizia poco dopo. D tanto in tanto guardo Shinichi per essere sicura che non si stia annoiando o che non stia dormendo, ma non l’ho mai visto così sveglio. Strano, le rappresentazioni teatrali non sono esattamente il genere di cose che ama lui..ma se gli va bene così sono più contenta anch’io.

Circa un’ora dopo siamo già fuori dal teatro. Vedo che Shinichi indugia sulla soglia, e gli chiedo se ci sia qualche problema.

-No, nessun problema Ran, sto solo aspettando che gli attori escano dai camerini…non lo vuoi un autografo?-

Sgrano gli occhi.

-Shinichi, ma che stai dicendo, dai i numeri? È praticamente impossibile che delle star di quel calibro si fermino a firmare autografi qui, in mezzo a questa folla!-

Ma lui non si scompone, e mi schiocca uno sguardo d’intesa.

-Dimentichi che sono il figlio di un’attrice famosissima? Per me niente è impossibile qui-

Sorrido. Mi fa tenerezza, e in più gli sono infinitamente grata per la serata che abbiamo passato.

-La senti questa musica? Stanno uscendo, vieni con me!-

Non ho neanche il tempo di ascoltare che la mano di Shinichi afferra il mio braccio e mi trascina via.

-Shinichi, un attimo! Non dovevamo restare qui?-

Ma la musica e il chiacchiericcio della gente sovrastano la mia voce. Shinichi non mi sente, continua a correre, ed io con lui. Forse gli è venuto in mente un piano per cogliere gli attori da soli, senza il fracasso della folla e senza il rischio di tornare a casa senza un autografo. Sì, deve essere così. Corri Shinichi, corri più forte!

 

 

Minuetto suona per noi, la mia mente non si ferma mai…

 

 

Una secchiata d’acqua in pieno viso, accompagnata da una voce insistente che mi urla “Ran, svegliati!”, mi costringe ad aprire gli occhi. Shinichi è davanti a me, con un’espressione un po’ preoccupata. L’ultima volta che ho visto i suoi occhi deve essere stato circa mezz’ora fa, prima che finissi schiacciata dalla folla che si accalcava ai cancelli d’uscita per vedere gli attori da vicino. Mi fa male la testa, e ho la fastidiosa sensazione di aver dormito per ore, anche se so per certo che è solo effetto della botta che ho preso.

-Tutto bene?- mi chiede Shinichi mentre mi aiuta a mettermi seduta.

-Io..credo di sì. Però, che sfiga, eh?- cerco di buttarla sul ridere, anche se per un attimo avevo creduto seriamente all’idea di poter toccare con mano una star in carne ed ossa.

-Oh, io non direi…non del tutto-

La sua voce è cambiata. Quel tanto che basta per riportarmi alla realtà e farmi rendere conto di dove mi trovo. Non che ci sia molto da vedere, tutto intorno è buio pesto. Però sento qualcosa di morbido sotto di me…di morbido e acquoso. Guardo giù verso le mie gambe, e scopro di essere seduta su una specie di grosso pallone pieno zeppo di acqua..ma un momento…i palloni non sono tondi?

-Shinichi…dimmi la verità…dove diavolo siamo? Che sta succedendo?-

Forse ho alzato fin troppo la voce, perché lo vedo esitare un attimo prima di rispondermi. Ma poco dopo, il suo sguardo tagliente si inchioda al mio e non ho più dubbi: tutto quello che speravo, tutto quello che ero arrivata a credere..era una menzogna. Una menzogna delle più crudeli.

-Dimmi Ran…lo hai mai fatto su un materasso ad acqua?-

 

 

Io non so l’amore vero che sorriso ha…

Pensieri vanno e vengono, la vita è così…

 

 

 

 

FINE

 

 

 E così la mia storia giunge al termine. Confesso che avevo pensato all’idea del lieto fine, ma a dir la verità mi sembrava troppo scontato, senza contare che non c’entrava nulla con la canzone. (A proposito, si tratta di “Minuetto” di Mia Martini, visto che mi ero scordata di citarla)

Ringrazio tutti coloro che hanno avuto il piacere di seguire questa storia, e cioè:

Mimiana

Byrba

Roe

Siorachan

E tutti gli altri che hanno letto ma non hanno lasciato commenti.

Alla prossima! ^_^
  
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