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Autore: queen_beer    18/04/2019    1 recensioni
Dal primo capitolo:
"Non sarebbe stato neanche troppo doloroso l'atterraggio, né troppo imbarazzante, se questo ragazzino non avesse a quanto pare un'inquietante passione per i ratti." -James
"Dal tono con cui Lily parla del carrello capisco che il fatto che un carrello stia soffocando un primino e dal fatto che il carrello è di Potter la mia amica ha dedotto la colpevolezza assoluta di Potter " -Alice
Genere: Avventura, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Sirius.
L’unica risposta che ricevo è il cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra. 
-Sirius, sono stato io a mangiare l’ultima Caramella Tutti i Gusti +1.
Quando ancora non ricevo nessuna risposta decido che è arrivato il momento che stavo aspettando da anni. Okay, forse non proprio da anni, più che altro settimane. Un paio di giorni, ecco. Ma anni suona più epico. Con meno fatica del solito, perché per una volta il prospetto della mia giornata non inizia con le noiosissime lezioni di Ruf, mi alzo dal letto e mi guardo attorno, spaesato. Perché la nostra stanza deve essere sempre così eccessivamente caotica?
*
Devo ammettere che non ho la minima idea di come il tubetto di crema che ho preso in prestito da Marlene sia finito tra le scorte dolciarie di Peter, ma quel che importa è che me ne sia riappropriato. Prima che Peter lo scambiasse per senape e provasse a mangiarlo. Un brivido mi scorre lungo la schiena al solo pensiero, ma alla fine non è come se fosse colpa mia se Peter si appropria di tutto ciò che è commestibile o che lo sembra soltanto in questa stanza e decido di procedere con la parte più complicata del piano. I miei passi sono attutiti dalla moquette della stanza e, checché ne dica Sirius, il trasformarsi in cane una volta al mese non lo ha trasformato in un super-umano dall’udito ultra-sviluppato, come sostiene non di rado, altrimenti avrebbe sentito i miei passi super felini o il mio un-po’-meno-super-felino ruzzolone, anche se, per quanto riguarda l’olfatto, non ho ancora ben chiaro come faccia a sapere in anticipo che giorni ci sarà la torta alla melassa, che ormai non ricordo quasi più che sapore abbia, visto che Sirius tende a non farne trovare neanche una fetta a noi poveri comuni mortali non dotati di sensi ultra sviluppati. Accidenti ai cervi, non potevano essere un po’ più evoluti? Lascio perdere l’invettiva sui cervi per passare ad una molto più appropriata: l’invettiva su Remus, che da bravo Prefetto quale il mondo lo considera, ragazzo responsabile e onesto e tutte quelle cose che lo rendono poco Malandrino, perché deve essere molto Malandrino solo nel fatto di lasciare a giro i suoi libri? Come se fosse saggio lasciare i suddetti libri a giro in una stanza dove ci siamo io e Sirius, che non siamo esattamente conosciuti per la nostra capacità di non distruggere i libri, e Pete, che non è esattamente conosciuto per la sua capacità di non mangiare ciò che trova a giro per il dormitorio, commestibile o meno che sia.
Dopo essermi rialzato per la seconda volta con una caviglia sempre più dolorante raggiungo finalmente il letto di Sirius, che dorme profondamente, inconsapevole di quello che sta per succedere alla sua faccia.

-POTTER!
-Sì, caro il mio cagnolino preferito?
-Tu... tu...
-Posso aiutarti in qualche modo, adorabile cucciolo di chihuahua?
Sirius mi fissa dalla soglia del bagno con una faccia che rimarrà impressa nella mia memoria per tutta la vita. O almeno lo spero. La cosa buffa non è solo il fatto che è incredibilmente arrabbiato, anche se di norma pure quello è sufficiente per rendere la sua faccia ridicola. La cosa veramente esilarantte è che...
-Ehm, Pad? Le tue... sai no? Quelle cose che stanno proprio lì.
Il mio sorriso sornione si allarga per l’ingenuo tentativo di Peter di spiegare a Sir ciò che quest’ultimo ha evidentemente già notato.
Adesso abbiamo attirato anche l’attenzione di Remus, che fino a poco fa era occupato a sfogliare un tomo probabilmente di Pozioni, ma non potrei esserne sicuro: i miei libri hanno perso la copertina al mio primo anno, adesso ne infilo semplicemente un paio a caso nella borsa senza darmi pena di controllare che materia io stia effettivamente prendendo.
Comunque Lumacorno ha questa odiosa abitudine, beh, una tra le sue tante odiose abitudini, di fare un test il primo giorno di scuola per vedere cosa ci ricordiamo, sostenendo che questo ci spinge a ripassare la sua materia durante le vacanze. A me spinge solo a infilare la sua testa dentro uno di quei gabinetti che Gazza si diverte tanto a farmi pulire, ma questa è un’altra storia.
-Look interessante per il primo giorno di scuola, Sir.
-Tu! Figlio di una Banshee...
-Mi ricordi vagamente la creatura di Frankenstein
-Lurido mancato magonò...
-Pensi ancora di avere una chance con la Serpeverde del settimo?
-LE MIE FOTTUTE SOPRACCIGLIA! DANNATO CERBIATTO MALEFICO, ASPETTA CHE TI PRENDA...
La sua rabbia ha raggiunto un livello tale che mi è subito chiaro che è arrivato il momento di togliere le tende. In fretta. Con un balzo agilissimo, come tutte le mie mosse, del resto, scavalco il letto di Remus e scorgo l’accenno di un sorriso sulle sue labbra: è stranamente sempre contento quando io e Sirius concentriamo la nostra forza distruttiva l’uno contro l’altro invece che contro il resto della scuola. Supero Peter, che arranca per spostarsi dalla nostra traiettoria e raggiungo la porta, nonché al momento mia unica possibilità di salvezza.
Sirius sta ancora gridando minacce rivolte alla mia persona quando mi chiudo con un tonfo la porta alle spalle. Potrei cercare di scappare, contando sulla mia innegabile superiorità fisica, ma mi servirebbe tempo per seminarlo e rischierei di non trovare i miei adorati pancake, che hanno una durata di vita di circa sette minuti massimo su tutti i tavoli: io e Sirius abbiamo condotto un’indagine approfondita a riguardo.
No, non è la fuga la risposta, devo giocarmela sull'ingegno. Tengo la maniglia della porta alzata, e la tiro verso di me con tutte le mie forze, in modo che Sirius non riesca a uscire dalla stanza. Il mio orologio segna le 7.34, che significa che ho esattamente tre minuti per gestire la situazione Sirius e raggiungere la Sala Grande. Posso ancora farcela.
-Sirius, pensa bene a quello che stai facendo.
-Ci sto pensando benissimo: lascia solo che ti metta le mani addosso...
-Buongiorno James.
-Buongiorno.
Frank si dirige verso le scale, impassibile. Effettivamente ha assistito a situazioni più strane di questa.
-Allora pensaci meglio, vuoi davvero che io ti lasci uscire? Dobbiamo davvero dare inizio a questa caccia gatto-topo che si prolungherà per tutta la mattinata, per tutta la scuola, che vedrà inevitabilmente me come vincitore? Hai ancora una possibilità con Pauline, basta che rimani rintanato nella nostra stanza finché non ti sono ricresciute le sopracciglia. Se adesso mi insegui, d’altro canto...
Il mio migliore amico resta in silenzio, segno che probabilmente ha realizzato che, almeno per le prossime ore, sono intoccabile. Almeno fino a quando non dovrò rientrare nel dormitorio. Un brivido mi scende lungo la schiena, ma scrollo le spalle e lentamente mollo la presa sulla porta. Il lego massiccio resta immobile sotto il mio sguardo attento. Proprio come pensavo, sono salvo. 
-James Potter, questa giuro che me la pagherai.
Con un sorriso malandrino, che è poi l’unico sorriso che è accettabile che ci sia sul volto di un Malandrino, mi dirigo tronfio e con passo calmo verso la Sala Grande. 
Però una voce proveniente dal dormitorio femminile mi risveglia, dandomi una scarica di adrenalina.
-Marlene, muoviti, sono le 7.36, lo sai che poi finiscono tutti i pancake.

*

-Signor Potter, saprebbe dirmi dov'è in questo momento il signor Black?
-Non ne ho la minima idea professoressa. 
Sfodero il sorriso più innocente del mio repertorio e, in un attacco artistico, alzo leggermente le spalle, mentre scuoto la testa a sostegno di ciò che sto dicendo.
-Beh, è un peccato che abbia deciso di non degnarci della sua considerazione neanche il primo giorno di scuola. 
Fare scherzi a Sirius mi mette di buon umore, ed essere di buon umore mi mette voglia di fare altri scherzi, prendere in giro altre persone e far inarcare le sopracciglia della McGranitt. È questo il mio ultimo obiettivo, in questo momento. L’unica cosa che mi sembra importante. Che quelle sopracciglia si avvicinino al soffitto fin quasi a sfiorarlo e che le palpebre, al contrario, si socchiudano. Forse è per questo, per questo mio buon umore che mi porta ad infastidire chi mi circonda, che aggiungo questa frase.
-Non lo attacchi, professoressa, probabilmente sarà occupato in opere caritatevoli e del tutto oneste, come aiutare qualche povero Serpeverde a capire come ci si infila una maglietta, diminuire lo spreco di cibo e sollevare la scuola dalla fatica dello smaltimento degli avanzi stessi, migliorare la mattina di qualche donzella sperduta in qualche aula vuota...
-Potter, deduco che quest’anno non sarà diverso dai precedenti. Sei in punizione.
La McGranitt inizia a spiegare il primo argomento del nuovo anno e le mie orecchie fanno appena in tempo a captare qualcosa come “trasfigurazione” e “forme di vita semplici” che già hanno smesso di ascoltare. Dopo tutto mi sono portato avanti col programma quando l’anno scorso sono diventato animagus.
-James, sei incredibile. Una punizione prima ancora che iniziasse la prima lezione dell’anno.
Sbuffo leggermente, Remus la fa sempre sembrare più grave di quello che è.
-È solo una punizione con Minnie, per fare conoscenza, rilassati.
-Dopo sei anni di punizioni con lei, direi che la conosci anche troppo.
Continua a brontolare sotto i baffi, in quel modo che mi ricorda un po’ mia mamma se solo avesse i baffi.
Sulle mie labbra compare l’accenno di un sorriso. È bello pensare che almeno con Minnie le cose siano come sempre.
Il problema è che da quando Sirius mi è piombato tra capo e collo, appena qualche settimana fa, ho avuto paura che le cose potessero non tornare più come prima. Che la sua famiglia avesse spezzato qualcosa in lui che io non sono in grado di riparare. Certo, Sirius non ne parla, eppure è lampante che le cose per lui non sono affatto tornate alla normalità. A cominciare dal fatto che non è qui con me, perché a dirla tutta, in questi sei anni ne ha fatte di cose ben più imbarazzanti di andare a giro con le sopracciglia depilate, e non tutte perché era vittima di uno scherzo.
Quindi mi piacerebbe davvero pensare che adesso, lontano dalla sua famiglia, le cose sono di nuovo a posto, perché non è così, e la verità è sotto i miei occhi.
Letteralmente, visto che davanti a me compare l’orario delle lezioni che la McGranitt ci ha appena dato, raccomandandoci, come ogni anno, di non perderlo.
Più precisamente, è la prossima ora che mi fissa intensamente, quella di pozioni, che teoricamente vede Grifondoro e Serpeverde convivere pacificamente sotto lo stesso tetto per due ore.
Già in condizioni normali la prospettiva di passare due ore della mia vita chiuso in una stanza con dei Serpeverde e i fumi di pozioni che sono probabilmente un tentativo di ammazzarci tutti dei Serpeverde non mi entusiasta, ma il fatto che devo affrontarli da solo è ben peggiore, se il tuo compagno di avventure si ritira perché non vuole vedere i già mezzi mangiamorte amici di suo fratello. Certo, ci sarebbero Remus e Peter, ma loro non sentono l’imminente morte, la rivalità e, in generale, l’odio per quelle serpi come me e Sirius.
Per questo decido che le prossime ore preferirei passarle a perquisire ogni centimetro del castello alla ricerca di Sirius, piuttosto che ad essere affumicato vivo dalle Serpi.
*
Accidenti a Potter, è tutta colpa sua se adesso sono rinchiuso in Biblioteca. In biblioteca, per Merlino! Non per una punizione e senza nessuna bacchetta puntata contro. Se qualcuno mi vedesse qui sarebbe uno scandalo, meno male che ho preso il mantello di James, così non mi rovinerò la reputazione. Ah, giusto, e anche per poter accedere al reparto proibito, ma soprattutto la reputazione. Basta un salto in biblioteca per far fuggire tutte le ragazze, è risaputo. Basta vedere Moony. Con passi felpati mi dirigo verso la sezione proibita. Dalle mie labbra esce un sospiro sconsolato, ma in effetti non mi aspettavo veramente di trovare qui un libro che spiegasse come far ricrescere le sopracciglia in poco tempo.
Oh, me la pagherai, Prongs, puoi starne certo.
*
Ho cercato ovunque ma di Sirius non c’è traccia. Nel dormitorio manca il mantello dell’invisbilità, quindi se Pad non vuole essere trovato, Padfoot non sarà trovato.
Invece io non posso farmi trovare a zonzo per i corridoi, no? Con tutti quei professori che gironzolano, o Hagrid, o Gazza. Troppo pericoloso. Quindi è naturale che io abbia cercato rifugio. E qui vicino c’erano solo le cucine. Non c’erano proprio altri posti dove nascondersi e poi mi è sembrato di sentire il soffiare di Mrs. Norris.
Comunque i Malandrini mi perdoneranno di averli mollati tutti in asso, quando vederanno tutto il ben di dio che riporto in camera e non noteranno neanche le mie scuse traballanti.
*
Stavo giusto sfogliando un libro che avrebbe potuto contenere la soluzione a tutti i miei problemi, dove con tutti intendo in realtà solo quella parte circoscritta alla mia faccia, quando sento dei rumori. Il mio primo istinto è quello di cercare un nascondiglio, quando mi ricordo che ho addosso il mantello di James.
-Sei sicuro che sia questo lo scaffale? Secondo me è quello dopo.
Il sangue mi si gela nelle vene, mentre cercando di fare meno rumore possibile, mi avvicino agli intrusi o, per meglio dire, agli intrusi che non sono me.
  
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