Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SweetPaperella    27/04/2019    5 recensioni
{CaptainSwan e outlawQueen AU}
Regina ha 38 anni ed è un famoso avvocato di Storybrooke, vive con la sua migliore amica Emma e il figlio di quest’ultima, Henry, che considera come suo. Non ha avuto un’infanzia facile e si nasconde dietro la maschera di “regina cattiva” per non soffrire. Ma se un un nuovo caso, quello di Robin Hood, scombinasse tutte le sue certezze e l’uomo riuscisse a vederle dentro come nessuno mai?
Emma, 18 anni e con un figlio di 4, lavora in un pub per mantenersi e non sa ancora cosa fare della sua vita. Può l’incontro con un ragazzo dagli occhi azzurri come il mare aprirla nuovamente all’amore? E Robin Hood il famigerato fuorilegge che è entrato nella vita di Regina, come può aiutarla a capire quale sia il suo futuro?
Incontri, scontri, un caso da seguire, nuovi amori e scomodi segreti del passato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo quindici

Il giorno seguente aver parlato con Neal e aver concordato di incontrarsi per la domenica mattina a casa Mills, è il momento di dire tutto a Henry. Per un attimo ha pensato di far conoscere al suo ragazzino direttamente la domenica, dicendogli che fosse un suo vecchio amico, ma poi non ha voluto mettergli, gli è sembrato scorretto e poco maturo, soprattutto si è immedesimata in sé stessa, a come si è sentita e ancora si sente per l’abbandono dei suoi genitori e non può cadere nello stesso tranello. La verità prima di tutto. Lei avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere la verità sui suoi genitori e adesso, dopo 18 anni probabilmente vuole ancora sapere, ma non ha il coraggio di indagare, ha troppa paura di rimanere delusa... Di certo non vuole dare questa sofferenza a suo figlio, ma Neal sembra davvero motivato a conoscerlo e spera vivamente di non doversene pentire.
Ma non è per nulla semplice dire al proprio figlio che ha rivisto suo padre e che adesso dopo 4 anni lo vuole conoscere. Si rivolge quindi, all’unica persona che pensa possa aiutarla in quel momento a trovare le parole più adatte. Regina.
La donna è intenta a preparare la colazione e prima che Henry si svegli, visto che quella mattina può dormire un po’ di più, visto che entra un’ora dopo; vuole parlare con la donna è farsi dare il giusto consiglio.
Dopo il buongiorno e aver preso una tazza di caffè fumante, Emma tira fuori ciò che sente.
«Ehm... Regina, ascolta, tu come diresti a tuo figlio che è tornato suo padre e vuole conoscerlo?» le chiede, per poi addentare una fetta di torta al cioccolato. Non accorgendosi per fortuna della reazione della donna.
Regina che non si aspettava minimamente quella domanda proprio da Emma, sbianca. Sente il sangue gelarle le vene e il respiro farsi irregolare, la gola secca, quasi non avesse più salivazione. Cosa può risponderle? Lei, proprio lei, che le nasconde il segreto più grande, che le sta tacendo la verità da quando è nata, lei che non è stata per niente onesta. Sembra quasi che qualcuno le voglia fare del male o quanto meno ricordarle quali sono i suoi compiti di madre, essere sincera e dire sempre la verità, a qualunque costo. Ed è ciò che dice ad Emma.
«Io credo che tu debba essere sincera. Dire sempre la verità, a qualunque costo. Penso proprio che Henry se sarai onesta con lui, capirà. Come sono sicura che vorrà conoscere suo padre.» le risponde, cercando di riprendere il controllo di sé stessa e della sua voce.
Emma sa che la mora abbia ragione e soprattutto conosce la voglia di suo figlio di avere un papà, proprio come tutti i suoi amici, conosce l’esigenza di suo figlio di avere una figura maschile di riferimento. Ora ha Killian, nonostante sia entrato nelle loro vite da poco, ma avere suo padre al suo fianco, sarebbe tutta altra storia. Ogni bambino merita entrambi i genitori al suo fianco.
«Hai ragione! Darei qualsiasi cosa per far sì che i miei genitori fossero stati sinceri con me... Ora forse è anche tardi per loro. Non voglio che accada anche tra me e Henry.»
Una pugnalata, forse, in quel preciso istante, Regina l’avrebbe preferita. Non riesce a replicare nulla, ma per fortuna in suo soccorso arriva il piccolo di casa, il quale si è svegliato e ha come al suo solito una fame da lupi di prima mattina.
Emma lascia cadere l’argomento, per concentrarsi solo sul suo piccolo Henry, il quale verrà accompagnato da lei a scuola, in modo che potranno parlare.
Dopo aver fatto una colazione abbondate ed essersi finiti di preparare, Emma e Henry escono per iniziare le rispettive giornate.
Quando sono in macchina, Emma inizia a parlare.
«Ragazzino, c’è una cosa che devo dirti. L’altro giorno ho rincontrato tuo padre.» ecco non è così che avrebbe voluto dirglielo, forse è stata troppo diretta e aspetta di vedere la reazione del bambino. A volte si dimentica che ha solo 4 anni.
Henry la guarda per un primo momento incredulo, sorpreso e spaesato, ma poi i suoi occhi si illuminano e il suo sorriso si accende, come se avesse appena capito a pieno le parole di sua madre.
«E vuole conoscermi?» chiede solo ciò, non gli interessa come si sono visti, né nient’altro. Solo se lui vuole vederlo.
Emma annuisce e sorride a sua volta, com’è bella l’ingenuità dei bambini, non gli servono troppe parole, bastano quelle essenziali per renderli felici. Emma spesso si dimentica com’è essere una bambina, lei è dovuta crescere troppo in fretta per resistere ai bulli più grandi, per difendersi dal mondo intero. Henry invece è cresciuto al suo fianco e per fortuna si sta godendo la sua infanzia, anche grazie a Regina, che non gli ha mai fatto mancare nulla. A volte lo vizia anche un po’ troppo e non è da lei farlo, ma il bambino tira fuori il suo lato migliore.
«Quando mamma, quando?» chiede entusiasta, ha aspettato da tempo che suo papà arrivasse e decidesse di presentarsi alla sua porta, nella sua fervida fantasia di bambino, ha immaginato che lui tornava e gli diceva che voleva ricostruire la loro famiglia.
«Domenica mattina viene a casa nostra»
Non ha mai visto suo figlio così raggiante e felice. Si lascia andare a un abbraccio con sua mamma come non fa da un po’, ed Emma lo stringe a sua volta, contenta a sua volta di vederlo così entusiasta. La felicità di suo figlio, è inevitabilmente anche la sua. Ora come ora, è felice di non averlo abbandonato come hanno fatto i suoi genitori, non riesce più a immaginare la sua vita senza il suo ragazzino.
Lo lascia andare a scuola e aspetta, come ogni mattina che lo accompagna, che entri in classe insieme alla maestra. Le piace guardarlo fino all’ultimo e a volte Henry si gira per salutarla l’ultima volta, proprio come quella mattina.
È stato facile dirgli la verità, più facile di quello che si era immaginata.

Il week end arriva presto e se Henry da una parte non vede l’ora di conoscere suo padre e ha voluto sapere tutto su di lui, dall’altra è anche un po’ preoccupato, ha paura di non piacergli. Questo lato del carattere decisamente l’ha preso da sua madre e per quanto Emma e Regina lo abbiano potuto rassicurare, è pur sempre un bambino di quattro anni e avrà sempre un po’ di timore di una cosa nuova, specie se così importante.
Ed è per questo motivo che Emma e Killian, hanno deciso di farlo distrarre e fargli scegliere, quel sabato, ogni attività che preferisce di più. Il bambino ben contento, ha proposto: videogiochi con Killian, mentre Emma è a lavoro, per fortuna solo per mezza giornata, pranzo a casa con Regina, Robin e Roland con le lasagne, per poi andare al cinema e al parco subito dopo. Si dispiace solo che non possa venire con lui anche Roland, il quale ha un torneo a scuola a cui partecipa.
Ma è felice di passare il pomeriggio con sua mamma e Killian, anche se ora che tornerà anche suo padre nella sua vita, non sa bene come debba comportarsi con il pirata. Nelle sue fantasie, nel momento in cui suo papà tornava nelle loro vite, sua mamma e lui tornavano insieme, ma ora lei ha Killian... Non può negare che un po’ ciò gli dispiaccia, non gli dispiacerebbe rivedere i suoi genitori insieme, per quanto si sia affezionato anche al pirata e sia divertente stare in sua compagnia.
Quando Emma torna dal lavoro, trova i due intenti a giocare con i videogiochi e a quanto pare Henry è riuscito a battere anche Killian. È vero che il ragazzo non è espertissimo di tecnologia, ne farebbe a meno se potesse, ma Emma non avrebbe mai creduto che fosse poco ferrato anche suoi videogiochi.
«Spostati pivello, lascia giocare la maestra.» gli dice facendogli segno di spostarsi più là, per prendergli poi dalle mani il control per giocare e sfidando il suo ragazzino a un gioco sullo spazio, in cui devono conquistarlo, il primo che lo conquista vince.
Killian la lascia fare e sorride nel vederla intenta a giocare, ma vuole anche divertirsi lui, così la cerca di distrarre, dapprima accarezzandole il braccio, poi spostandosi verso la sua gamba e facendo dei piccoli cerchi intorno al suo ginocchio e successivamente baciandola sul collo prima e poi sulla guancia.
«Smettila Jones, mi stai distraendo» lo rimprovera la giovane, la quale non riesce a rimanere concentrata sulla sua missione spaziale, avendo lui così vicino e per giunta a provocarla.
«Killian continua, distraila» gli dice Henry, non ha visto in che modo, per fortuna, il pirata è intento a distrarla, ma è ben felice di vincere e sta decisamente vincendo perché sua mamma si è lasciata distrarre anche piuttosto facilmente.
«Faccio vincere Henry, così la prossima volta impari a darmi del pivello.» ribatte finto offeso ed Emma in risposta gli fa una linguaccia. Non è da lei, ma sono bastati solo cinque minuti insieme a Henry e Killian per sentirsi leggera e spensierata, proprio una ragazza della sua età, senza pensieri e per un giorno senza preoccupazioni.
E come concordato, in quel tacito accordo tra maschi, vince Henry. Il ragazzino prende in giro sua mamma, aiutato da Killian.
Emma per vendicarsi, sapendo che il suo ometto soffre il solletico, lo prende prima che lui possa scappare e inizia a farglielo suo collo e sulla pancia dove sa che lo soffre di più. Henry ride di gusto, quasi fino alle lacrime, fino a quando in suo soccorso arriva il pirata, il quale inizia a farlo a Emma il solletico e Henry gli va subito dietro.
«Io sul collo e tu sulla pancia Killian» urla eccitato per quel gioco. Si sta divertendo come un matto e per un attimo si è dimenticato di suo papà e delle sue preoccupazioni.
Emma prova a divincolarsi, ma il suo meraviglioso ragazzo, che in questo momento tanto meraviglioso non è, visto la tortura del solletico, la tiene stretta, mentre Henry le pratica il solletico nei punti che sa che lo soffre, sono i stessi suoi.
Regina, Robin e Roland li trovano così quando rientrano a casa. In realtà hanno sentito dal viale di casa le risate e le voci dei tre, immaginando quello che stessero combinando.
«Roland, vieni anche tu a fare il solletico a mia mamma» gli dice Henry vedendo arrivare di corsa in salotto, un po’ come se ormai quella fosse casa sua.
«Vi prego, basta.» dalle risate la voce di Emma risulta stridula.
«Allora rimangiati ciò che hai detto... Anzi ripeti con me, Killian non sei un pivello e Henry sei il campione assoluto dei videogiochi. Solo così ti lasciamo andare, vero ragazzino?» gli chiede il pirata, ed Henry annuisce, ben contento di assecondare i piani del giovane.
Emma non vorrebbe ammettere la sua sconfitta con quei due, ma non resiste più al solletico, ci ha provato, ma ora veramente non ce la fa più e deve necessariamente arrendersi.
«Killian non sei un pivello e Henry sei il campione dei videogiochi» dice e finalmente i due la liberano dalla loro presa. Solo quando Killian si alza si rende conto, che erano praticamente quasi sdraiati l’uno sopra l’altra. E arrossisce violentemente.
Facendo scoppiare a ridere di gusto Killian, il quale si accorge subito del suo imbarazzo e anche gli altri due, ma fanno finta di nulla, almeno per questa volta.
Mentre i bambini giocano, i quattro adulti si mettono a sistemare la cucina per il pranzo, Regina già quella mattina ha scongelato le sue lasagne e ha improntato un pranzo, il quale va solo riscaldato.
Pranzano tutti quanti insieme, in totale allegria e spensieratezza, godendosi a pieno quel loro momento di relax in famiglia, mancano solo Mary e David, ma i due non potevano e sinceramente Emma non le dispiace molto, non vuole che David abbia da ridire sul fatto che stasera andrà a cena sulla Jolly Roger con Killian. Sa già che lui avrebbe da protestare e sinceramente, non ne capisce nemmeno il motivo, essere protettivo va bene, ma spesso lui esagera.
Finito di pranzare, ognuno si sposta verso le proprie attività della giornata. Regina, Robin e Roland, si preparano per la gara di quest’ultimo; mentre Emma prepara Henry per andare al cinema. Hanno scelto un film d’animazione ovviamente. Killian al contrario di ciò che pensava Emma, non è stato tanto contrario e ha intenzione di chiedergli il motivo, se pur in un certo senso se lo immagina fin troppo bene, conoscendolo.
«Love, non l’hai ancora capito? Al buio, io e te, durante un noioso film per bambini, possiamo baciarci indisturbati, no?»
Ecco, i suoi sospetti si sono rivelati certezza. È il solito il suo bel pirata.
«Io, te e Henry, hai dimenticato che lui siederà accanto a noi?» alzando gli occhi al cielo.
«Ma lui sarà concentrato sul film, nemmeno se ne accorgerà»
«Scordatelo Jones, io non ti bacio con passione davanti a mio figlio e altre persone che ci potrebbero vedere.»
Killian scoppia a ridere di gusto nel vederla arrossire visibilmente, il suo intento era proprio quello di farla imbarazzare. Per quanto ami i suoi baci, non lo farebbe mai davanti a suo figlio, a meno che non sia per gioco come poco prima con i videogiochi, ma prima di osare si è accertato che Henry non lo vedesse.
«Almeno potrò abbracciarti?»
Emma annuisce e lo trascina fuori per il suo giaccone di pelle, se non si sbrigano faranno tardi per il primo spettacolo.
Arrivano al cinema e con grande dispiacere di Hook, come previsto da Emma, anche se non l’ha detto al suo bel pirata, Henry si è voluto sedere in mezzo a loro. Ha in mano la sua enorme confezione di popcorn e aspetta impaziente che inizi il film.
Killian non ha saputo dire di no al piccolo Henry, anche se avrebbe voluto quanto meno abbracciare Emma o tenerle la mano. L’unica cosa che sa che può fare è aspettare che prenda i popcorn e avvicinare la mano per prenderli anche lui, se pur per un breve attimo può farle sentire il suo calore o meglio, può sentire lui quello di lei. Non riesce a starle lontano nemmeno un secondo.
Le loro mani si sfiorano leggermente e i loro sguardi si incrociano, quello di Killian è pieno di sottointesi, Emma lo guarda a sua volta, tra il divertito e l’imbarazzato. Si trova a pensare che il suo sexy ragazzo riesce a farle venire i brividi lungo la schiena anche con un semplice sguardo e ha il poter di mandarla totalmente in confusione, semplicemente immortalando i suoi enormi occhi celesti nei suoi e alzando un sopracciglio in modo malizioso. Non è normale tutto ciò, non per lei che ha sempre mantenuto un certo controllo in tutte le situazioni. Killian riesce invece a buttare giù ogni sua piccola incertezza, ogni suo muro e farla aprire a emozioni e sensazioni mai provate prima, che mai lontanamente ha pensato di provare.
Il film passa totalmente in secondo piano, concentrandosi l’uno sul rispettivo sguardo dell’altra, giocando a quel gioco silenzioso di parole non dette, ma che sono cariche di passione e desiderio. Non si possono toccare fisicamente, ma uno sguardo può arrivare a toccare il cuore e perfino l’anima e scoprire più di quanto si possa immaginare. Per fortuna, Henry talmente concentrato sul film e a magiare i popcorn, che è veramente raro che mangi, non si accorge di nulla. E non chiede niente ai due nemmeno a fine film, talmente eccitato all’idea di raggiungere i suoi amici al parco. Non ci crede ancora di passare una giornata così intesa e ricca di eventi divertenti, proprio la giornata ideale.
Emma e Killian contagiati dall’entusiasmo del bambino, passano anche lordo il resto del pomeriggio a spingersi sull’altalena a vicenda, più che altro è Killian a spingere Emma, lei ha fatto molta fatica; e a farsi le foto sceme sullo scivolo, seguiti da Henry che ha voluto a tutti i costi far salire Hook, su uno scivolo che somiglia tanto a un veliero pirata.
Solo per l’ora di cena fanno ritorno a casa, Henry per quanto si è divertito e ha corso, scatenandosi come forse non ha mai fatto in vita sua, si è addormentato durante il tragitto parco/casa. Killian, per non far affaticare Emma, si offre lui di portarlo in casa.
Lo mettono subito a letto, tanto non si sveglierà sicuramente prima di domani mattina, lo conosce bene, Emma il suo piccolo ometto. Ormai è già partito per il mondo dei sogni.
Gli dà un bacio sulla guancia, dopo avergli tolto almeno le scarpe e messo i pantaloni del pigiama stando attenta a non svegliarlo e facendosi aiutare da Killian, lo infila sotto le coperte.
Avrebbe tanto voluto portare anche lui quella sera sulla Jolly Roger, ma è anche felice di stare da sola con il suo sexy pirata.
Prima di andare via, si raccomanda con Regina, di chiamarla subito se Henry si dovesse svegliare o quanto meno di dirgli che lei è fuori e che sarebbe tornata prestissimo, ed esce per finire quella giornata perfetta, insieme a suo ragazzo. Non può desiderare di meglio a dire il vero.
Nel momento in cui arrivano alla Jolly Roger, decidono di preparare qualcosa per cena insieme. Non prima di essersi fatti una doccia, Emma avrebbe potuto benissimo farsela a casa, ma a dirla tutta, non le dispiace farla a bordo della Jolly Roger, è un modo per rendere più intimo il loro rapporto, per rafforzare il loro legame, anche se esso non ha bisogno di tali dimostrazioni per essere considerato tale. 
All’interno della nave ci sono due bagni e da perfetto capitano della sua maestosa nave, Killian ha lasciato quello della sua stanza a Emma e lui è andato in quello degli ospiti. Quando con i suoi facevano lunghe gite in nave, salpando i mari del mondo, è capitato spesso che portassero dietro i loro amici ed è per quello che suo padre, ha fatto mettere un secondo bagno, anche perché sennò l’unico presente sarebbe stato quello nella loro stanza.
La Jolly Rogers non è mai stata senza qualcuno a bordo, senza organizzare feste in mezzo all’oceano. Suo padre era un vero re delle feste e suo madre non era da meno. Killian si ricorda ancora quando era solo un bambino, quanto si divertiva a ballare in piena notte in mezzo al nulla, con il solo mare a circondarlo e con tanta musica, rumore e divertimento a riempire il suo cuore di bambino.
Talmente assorto nei suoi pensieri che nemmeno si accorge che Emma è di nuovo accanto a lui, intento a verificare che cosa ci sia nel frigo.
«Allora capitano, cosa offre il frigo da poter cucinare? Io sono affamata.» gli dice una volta che lui si è accorto della sua presenza e le ha depositato un leggero bacio sulla guancia, il suo meraviglioso odore di fiori, ora è immischiato all’odore del suo bagnoschiuma e gli piace molto la cosa.
«Verdure, uova, formaggio, patate. Prepariamo tutto ciò che vuoi, love. Non sia mai che il tuo stomaco affamato, non venga soddisfatto.» gli dice ridendo di gusto, ha sentito indistintamente, abbracciandola il suo stomaco borbottare per la fame, in effetti sono già le 21 e loro hanno avuto una giornata intesa. Anche se in realtà Emma ha mangiato i popcorn al cinema, tra lei e Henry non si sa chi ne ha mangiati di più. Sicuramente Killian ne ha mangiati poco e niente o meglio dire, non ha fatto in tempo ad arrivarci.
«Formaggio alla griglia sicuramente, lo sai che lo adoro e lo mangerei sempre, poi direi patate e un po’ d’insalata giusto per non mangiare solo schifezze... Hai le cipolle? Voglio fare gli anelli di cipolla fritti. Con il formaggio alla griglia non possono mancare.»
Il giovane controlla nel frigo e annuisce. Gli occhi di Emma si aprono in un sorriso radioso. Lui non può che sorridere a sua volta nel vederla così felice, spensierata e per una volta senza il peso del mondo addosso, senza la sua armatura, che innalza per difendersi dalla vita. Per una volta è semplicemente Emma. Non la mamma di Henry, non l’orfana che è cresciuta da sola, non la ragazza che ha sofferto e ancora soffre, perché la vita sembra essersi accanita contro di lei. Emma e basta. La sua Emma.
Insieme si mettono a cucinare, scambiandosi effusioni ogni tanto. Nel momento di tagliare le cipolle, Killian si posiziona dietro di lei. Ha messo la protesi per poterla stringere e cucinare meglio. Con la mano buona, tiene quella di Emma intenta ad affettare la cipolla, con l’altra stringe il suo fianco, lasciandole ogni tanto qualche bacio sul collo e tra i capelli, facendola rabbrividire di piacere.
«Jones se non vuoi avermi sulla coscienza e farmi affettare un dito, al posto della cipolla, smettila.»
Continua a baciarla sul collo, soddisfatto di sentirselo dire anche a parole che a lei piace e che le sue attenzioni le provocano i brividi.
«Non puoi negare love, che ti piacciono le mie attenzioni»
Emma alza gli occhi al cielo e si volta verso il suo pirata, per baciarlo con passione.
«Adoro le tue carezze e i tuoi baci, ma dopo. Dopo cena ci mettiamo sul divano e ci guardiamo un film abbracciati e potrai dedicarmi tutte le attenzioni che vuoi.»
Separandosi leggermente da lui, per guardarlo negli occhi e sorridere, anche perché Killian ha sempre mantenuto il suo sguardo malizioso sul volto e si aspetta una delle sue battute, su ciò che ha appena ammesso.
«Tv e divano quindi? Io che volevo dedicarti un altro tipo di attenzione stasera. Anche perché love, io non sono fornito di dvd come te e non ho Netflix.» la provoca.
Emma arrossisce dalla testa ai piedi, perché sente di andare completamente a fuoco e non sono i fornelli accesi a renderla così accaldata. Ovvio che ci ha pensato a quel tipo di attenzioni, ma non può negare che comunque si sente imbarazzata ogni volta ad affrontare quel tipo di argomento, nonostante lei e Killian già stavano per farlo in un’altra occasione. Da quel giorno però, è anche passata una settimana.
«Vedremo capitano, intanto finiamo di preparare la cena, prima che si faccia tardissimo e non possiamo goderci la serata.» ammiccando lei stavolta.
Riescono a finire di preparare senza nessun’altra interruzione da parte del pirata e si siedono a mangiare. Fa troppo freddo per mettersi fuori, ma per creare una bella atmosfera romantica va bene anche all’interno. Hanno tutto ciò che li serve: buon cibo preparato insieme, vino e la compagnia reciproca.
Una volta sistemati i piatti, Emma si volta verso il suo bellissimo e sexy capitano e si avventa lei sulle sue labbra. Le loro lingue entrano subito in contatto. É Killian a interrompere per un istante il loro bacio appassionato, ma continuando a tenerla stretta a sé.
«Quindi divano e tv?» la provoca, guardandola malizioso.
Emma lo colpisce scherzosamente sulla spalla, perché sa che si diverte a sentirglielo dire.
«Direi di no Jones, la camera in cui ho fatto la doccia mi piace molto e dovrebbe essere molto comoda» ora anche il suo tono è malizioso e si è stretta ancora di più a lui, i loro corpi fremono di desiderio, lo riescono ad avvertire entrambi.
«Come la principessa desidera» prendendola dolcemente in braccio per portarla nella camera del capitano.
«Io non sono...» sta per replicare che non è una principessa, ma Killian ferma il suo fiume di parole con un bacio. Emma si stringe con le braccia intorno al suo collo e si lascia guidare da lui, intensificando il bacio.
Una volta in stanza separano le loro labbra, solo perché il giovane deposita Emma dolcemente sul letto. La guarda negli occhi e gli scappa un sorriso, tra il sensuale e il malizioso. La ragazza arrossisce davanti a quello sguardo e non si è ancora tolta nemmeno un vestito, ma gli occhi del suo ragazzo riescono a farla sentire totalmente scoperta e vulnerabile, per la prima volta la cosa non le dispiace per niente.
È il pirata che prende nuovamente l’iniziativa, portando le mani sotto la maglietta della sua Emma, accarezzando sensuale e delicatamente ogni centimetro della sua pelle, che lentamente viene scoperta dalla maglietta che si alza. Vuole fare le cose con calma, con dolcezza e delicatezza, vuole che Emma si godi ogni singolo istante.
Anche lei, ha portato le mani ai bottoni della sua camicia, iniziando a giocare con essi, ma guardandolo anche negli occhi, con vuole interrompere il contatto visivo con il suo capitano. È meraviglioso condividere quel momento così intimo guardandosi negli occhi.
La maglia di lei, raggiunge il pavimento, come la camicia di lui. Killian è ancora intento ad accarezzarla, ha raggiunto la coppa del suo reggiseno e lentamente ne deposita una mano sopra, facendo sussultare Emma, la quale rabbrividisce ancora una volta, solo con quel semplice gesto. Lentamente scende con la mano verso il suo ventre, raggiungendo i suoi pantaloni, che prontamente sbottona e con un’estrema dolcezza, li fa scorrere lungo le sue gambe, scendendo anche lui verso i suoi piedi per essere lui a sfiorarglieli. Li getta insieme agli altri indumenti che sono sul pavimento e torna a guardare verso la sua meravigliosa donna. Parte dalla caviglia, accarezzando ogni centimetro della sua gamba, fino ad arrivare al suo interno coscia. Emma sentendo le mani del suo uomo sfiorarla e raggiungere un punto di non ritorno, lancia un gemito di piacere. Non riesce a muovere un solo muscolo, è completamente in balia del pirata. Il quale a sua volta, brama di desiderio solo ad accarezzarle la sua pelle liscia a profumata, sentendo la sua eccitazione crescere sempre di più.
Si posiziona sopra di lei e Emma avverte immediatamente che lui la desidera esattamente allo stesso modo in cui lei desidera lui. Ed è per questo che gli sfila a sua volta i pantaloni, ma al contrario di Killian, lei gli toglie molto più energicamente, quasi impaziente di unirsi a lui. In realtà è così, vorrebbe già sentirlo in lei, vorrebbe unirsi a lui e non separarsi più. Mai, davvero mai in vita si è sentita così.
Killian vedendo l’impazienza di Emma ride e la guarda negli occhi, per poi sussurrarle vicino all’orecchio: «Con calma, love.» muovendosi anche leggermente sopra di lei, facendola impazzire ulteriormente di piacere.
Mantenendo tutta la sua estrema dolcezza, gentilezza e calma, raggiunge il bordo dei suoi slip e li fa scorrere lungo le sue gambe, fino ai piedi, esattamente come ha fatto per i suoi pantaloni. Per poi risalire con la mano, accarezzando ogni parte del suo corpo, fino ad arrivare nuovamente al seno e sganciare il reggiseno che ancora lo tiene imprigionato. Emma è scossa dai brividi e la sua bocca emette solo gemiti. Ogni carezza di Killian la fa letteralmente impazzire, sente il suo corpo andare a fuoco.
Lei ora è completamente nuda, davanti al suo uomo, che la guarda incantato.
«Sei meravigliosa Emma.»
 Ma ora tocca a lei privarlo del suo ultimo indumento. Stavolta, visto che il suo capitano vuole giocare, ha intenzione di farlo impazzire di piacere a sua volta. Con un gesto deciso capovolge le loro posizioni, mettendosi a cavalcioni sopra di lui, iniziando a percorrere con le labbra i suoi pettorali, lasciando lungo di essi, lunghi e sensuali baci, incrociando tra un bacio e l’altro lo sguardo di lui e incatenando i loro occhi, se pur per brevi istanti. Quando arriva al bordo dei suoi boxer, gioca a lungo con esso, guardando Killian maliziosamente, mentre muove le gambe contro le sue.
«Emma...» la voce di Killian è roca dal desiderio e ha chiuso gli occhi per lasciarsi guidare da quelle sensazioni così intense che gli sta provocando.
«Con calma, pirata.» citando le sue parole e ridendo di gusto, sa di avere lei in mano la situazione adesso e provocarlo le piace parecchio, le piace vederlo bramare di desiderio.
Con ancora più lentezza di quella utilizzata da lui, inizia a far scorrere i boxer lungo le sue gambe e solo quando arriva alla fine, li toglie con più energia per poi posizionarsi nuovamente sopra di lui e arrossire violentemente. La sua intraprendenza di poco prima, sparisce nel momento in cui avverte l’eccitazione di Killian e nel preciso istante in cui i loro corpi si sfiorano, finalmente privi di indumenti. Il seno di Emma è suoi pettorali di Killian, i loro corpi ormai sono quasi una cosa sola.
Killian accorgendosi immediatamente del suo rossore, le sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e avvicinandosi poi ad esso: «Love, è tutto ok. Sono qui.» per ribaltare subito dopo le loro posizioni.
«Sei pronta?» le chiede subito dopo e Emma annuisce, andando a catturare le sue labbra in un bacio. Così sarà più intenso ma più dolce.
Mentre le loro lingue si cercano ed entrano in contatto, i loro corpi si uniscono in uno solo. Killian sposta leggermente la gamba di Emma con la sua per farsi spazio in lei e con un gesto deciso, è in lei completamente.
Ciò che ne consegue dopo sono spinte, gemiti, carezze e baci.
Si stendono sul letto, ancora abbracciati, solo nel momento in cui entrambi hanno raggiunto il massimo del piacere e non sono ancora riusciti a staccare gli occhi l’uno dall’altra.
Restano in silenzio a guardarsi negli occhi, per non rovinare quel momento perfetto con parole inutili, ma anche per godersi la passione, il desiderio e l’amore che ancora sentono, che ancora invade il loro corpo.
Nessuno dei due ha mai provato nella vita, sensazioni così.
Killian, ha avuto tante donne nella sua vita, avventure di una notte o se la ragazza gli piaceva particolarmente due, tre volte. Ma mai, mai ha provato emozioni così intense. Si è sentito amato, protetto, compreso, completamente sé stesso.
Emma, dal canto suo, ha avuto solo un’esperienza con Neal, goffa e inesperta tra l’altro. Invece con Killian è stato un turbine di emozioni contrastanti. Amore, passione, desiderio, protezione. Si è sentita semplicemente Emma, sicura, nonostante fosse totalmente esposta per la prima volta in diciotto anni di vita. Ora sa che può fidarsi ciecamente di Killian, si è donata completamente a lui, anima e corpo, mente e cuore.
Per Killian è lo stesso, non gli dispiace aver donato la sua mente, il suo cuore e la sua anima, oltre che il suo corpo, a Emma. Lo rifarebbe altre mille volte, perché in pochi mesi lei gli ha cambiato la vita, rendendolo un uomo migliore.
Si sono resi migliori a vicenda. Sono cresciuti, maturati da quando sono insieme.
Killian non è più il ragazzo da una notte e via, afflitto dal dolore accecante di essere un invalido, per giunta con mille sensi di colpa.
Emma non è più la bambina orfana, ora ha trovato la sua casa in lui. Ha butto giù, facendo l’amore con lui, l’ultimo tassello del suo muro di protezione, almeno con lui.
«Resti vero?» a spezzare il silenzio nella stanza è Killian, il quale è intento a fare i grattini a Emma sulla schiena e lei ha la testa appoggiata sul petto di lui, con i capelli che lo solleticano.
«Certo che sì. Chiamo solo un attimo Regina, per sapere di Henry e avvisarla che non rientro.» separandosi da lui per recuperare il suo cellulare. In realtà non sa nemmeno dove l’abbia lasciato.
Killian brontola per quella separazione dei loro corpi ed Emma ride.
Quando ritrova il cellulare, nella tasca dei suoi jeans, torna tra le sue braccia, anzi è lui che l’attira nuovamente a sé.
Mentre Emma é intenta a parlare con Regina, Killian le bacia il collo e le fa il solletico sui fianchi.
«Ehm... Si dicevo Regina, io... resto a dormire fuori. Henry?»
«Henry dorme, come previsto non si è svegliato, era cotto dalla giornata. Tu piuttosto, salutami Jones, okay?» ha sentito i strani rumori provenire dall’altra parte dell’apparecchio telefonico ed Emma ridere, anche se lievemente per non farsi beccare e ha chiaramente sentito un “piantala Jones” sussurrato. Ma se pur non avesse avvertito alcun rumore, é chiaro che la ragazza resti a dormire con il pirata a bordo della sua nave.
«Cosa? Oh, al diavolo. Okay, te lo saluto.» imbarazzatissima, la mora ha capito subito dov’è che si ferma a dormire. Non avrebbe retto nessun’altra scusa.
Il ragazzo vedendo così rossa in viso, scoppia a ridere, capendo che Regina ha capito tutto. Lo diverte da morire vederla così imbarazzata. É tenera e dolce allo stesso tempo, cosa che è veramente rara per una come Emma.
«Divertitevi. Ma sii puntuale domani.» le ricorda dell’appuntamento per l’ora di pranzo con Neal e chiudendo la conversazione, con un sorriso sulle labbra. Non ha mai sentito Emma così felice e se pur ha cercato di negarlo fino alla fine, dalla sua voce si è percepito perfettamente.
Emma posa il telefono sul comodino e Killian ne approfitta per baciarla sulle labbra.
«Certo che la discrezione non è proprio il tuo forte.» separandosi leggermente da lui, ma veramente di poco, visto che sono nuovamente l’uno sopra l’altra.
«Guarda che lo avrebbe capito anche se io restavo in silenzio e trattenevo il respiro.» prendendola in giro, ma notando che è nuovamente imbarazzata.
«Ma perché vuoi sempre averla vinta tu?» fingendosi offesa.
«Perché é palese a tutti che mi adori, tesoro.»
Emma gli dà una botta sulla spalla e mette il broncio, facendo scoppiare a ridere il ragazzo, che però la bacia nuovamente, accarezzando il suo corpo ancora nudo, sotto di sé. Pronto per il secondo round, non si sazierà mai di lei.
La ragazza si lascia baciare e a sua volta risponde al bacio, muovendo la sua lingua alla ricerca di quella di lui. Una volta che la trova e iniziano a muoversi insieme, il bacio cresce di intensità. Le mani di Emma si spostano dal petto di Killian, alla sua schiena, accarezzandola, fino a raggiungere quasi il suo fondoschiena, inaspettatamente, ma non ha modo di arrossire, perché Killian, dalle sue labbra si è spostato verso il suo collo, intento a morderlo.
«Ehi pirata, niente succhiotti sul collo. Non ho intenzione di andare a lavoro lunedì con un segno evidente, dando modo a Booth e Graham di capire che io e te abbiamo fatto... cose. Scordatelo.» non sa bene come definire ciò che hanno fatto, sarebbe giusto dire “abbiamo fatto l’amore” ma è così intimo, così profondo, così dannatamente vero, che ancora la spaventa e imbarazza allo stesso tempo. Nonostante ormai si chiaro, almeno per lei, ciò che prova per il pirata dagli occhi azzurri.
«Non mi dispiacerebbe far vedere a Graham che abbiamo fatto cose.» ride per come ha definito il loro momento di intimità, ma non infierisce, la conosce molto bene la sua Emma.
«E nemmeno a Neal. Hai troppi uomini nella tua vita, love. Sono geloso.» alzandosi leggermente da lei, per guardarla negli occhi.
«Però sono qui con te, mi sembra.» replica guardandolo a sua volta negli occhi e baciandolo dolcemente all’estremità delle sue labbra. Le piace vedere che è geloso di lei.
«Vero. E non sai quanto ciò mi rende felice. Ora però... Fammi riprendere il mio lavoro. Hai detto no succhiotti sul collo, ma non mi hai impedito di farteli altrove.» ridendo e alzando il lenzuolo per intrufolarsi sotto di esso e raggiungere l’ombelico di Emma, che bacia con bramosia, per poi spostarsi con altri baci verso il suo fianco e morderlo con passione, ma cercando anche di non farle male. Emma geme e stringe forte i suoi capelli, per far avvertire al suo meraviglioso ragazzo il desiderio che avverte.
Per poi riunirsi ancora una volta in quella meravigliosa danza d’amore che hanno concluso solo pochi minuti prima.
Andando avanti fino a che entrambi sfiniti, si addormentano l’uno nell’abbraccia dell’altra, non sanno però nemmeno loro a che ora precisa, solo che sono andati avanti a lungo ad amarsi e concedersi.
Il giorno seguente, se pur di controvoglia, Emma sa che deve svegliarsi e soprattutto uscire dal letto e allontanarsi dal corpo caldo del suo capitano. Tornare alle realtà. Come se la notte appena vissuta con lei fosse stata un sogno, e ora deve tornare, inevitabilmente, alla vita reale. Se pur sa che sicuramente ci saranno tanti altri momenti come quello vissuto, ormai sa che può fidarsi ciecamente di Killian.
Il suo pirata, per giunta, le ha preparato la colazione e gliel’ha portata a letto. Si sveglia con il dolce aroma di caffè, una rosa rossa e pancake.
«Caffè, pancake, colazione a letto, questo sì che si chiama risveglio.» mettendosi comoda sul letto, affinché possa mangiare tutto ciò che c’è sul vassoio.
«Il tuo meraviglioso fidanzato che ti ha preparato tutto ciò...»
«Il mio fidanzato con un ego smisurato che mi ha preparato tutto ciò.»
«Non mi sembra che però ti sia lamentata fino adesso, anche se ho un ego smisurato, anzi... Stanotte non mi sembrava proprio che ti lamentassi.» ride di gusto, facendola arrossire già di prima mattina.
«Non ho detto questo, infatti.» cercando di non far vedere a Killian che è arrossita, ma come fa a non farlo, nonostante tutto, si imbarazza sempre davanti alle sue esplicite dichiarazioni e al ricordare le loro prestazioni serali.
«Anzi direi che dopo la colazione possiamo riprendere... Sai stanotte non ho ben capito una cosa, quindi fare l’amore nuovamente potrebbe rinfrescarmi la memoria...» avvicinandosi per baciarla, stampandole il primo bacio della giornata, sa di sciroppo al cioccolato
e caffè. Il bacio che doveva essere un semplice e casto bacio, si trasforma presto in qualcosa di più profondo e passionale.
«Sei insaziabile, non ti è bastata tutta la notte?»
«Non mi sazierò mai di te, Swan.» le dice quasi in un sussurro, sulle sue labbra.
«Per oggi ti dovrai far bastare i round di stanotte, dobbiamo andare a casa mia e sono già le 8.» ma non è convinta nemmeno lei mentre lo dice, non gli dispiacerebbe riprendere da dove si sono interrotti solo da poche ore. Non ha mai fatto l’amore come l’ha fatto con Killian e anche lei non si sazierà mai dei suoi baci, delle sue carezze, del suo corpo.
Il giovane vedendo la sua lieve indecisione nel pronunciare quelle parole, sposta il vassoio e torna a baciarla come solo lui sa fare.
Tanto che poco dopo, si trovano nuovamente a fare l’amore, con i loro corpi stretti l’uno a quello dell’altra. Dedicandosi piacere e amore.
E finendo per fare tardi e doversi vestire di corsa.
«Per sbrigarci possiamo fare la doccia insieme.»
«Certo così finiremo per fare ancora più tardi, no Jones, la doccia la faccio da sola.»
«Se la facciamo insieme ottimizziamo i tempi. Io lavo te, tu me.» ammiccando e stringendola nuovamente a sé, per giunta trova che la sua maglia le stia decisamente bene ed é veramente irresistibilmente sexy.
«Se la facciamo insieme finiamo per fare nuovamente ciò che abbiamo fatto fino a poco fa, perciò ripeto: no Jones, tu vai a farla nell’altro bagno per ottimizzare i tempi.» spingendolo fuori dalla sua camera con decisione, se pur non le dispiacerebbe fare la doccia con lui, ma è veramente tardi e poi hanno dedicato davvero tutta la notte e parte della mattinata a quel genere di attività.
«Sei una guastafeste, Swan.» lo sente dire prima di chiudergli letteralmente la porta in faccia. Scoppia a ridere subito dopo di gusto.
Arrivano a casa Mills, proprio nel preciso istante, in cui arriva anche Neal. Emma e Killian sono mano nella mano, non avendolo ancora visto, si guardano negli occhi come se non esistesse altro che loro due.
L’ex di Emma non può non essere geloso davanti quella visione, non ha mai visto Emma con gli occhi che brillano in quel modo, non ha mai guardato nessuno nel modo profondo in cui guarda Jones. L’ha notato anche la sera in cui hanno parlato nel suo locale che tra loro c’era un legame speciale, ma non pensava che fosse così profondo. Ora che li osserva, senza che loro se ne siano accorti, ha avvertito tutta la loro complicità, il loro amore. Non che sperava di tornare con Emma, ma gli fa comunque strano, saperla felice con un altro, soprattutto ora che ha scoperto che aspettano un figlio insieme.
La prima ad accorgersi della presenza di Neal, è Emma, la quale lo saluta leggermente imbarazzata dalla situazione, ma restando con la mano intrecciata in quella di Killian, non ha nulla da nascondere.
Prima di entrare in casa, la ragazza si raccomanda nuovamente con il suo ex, spiegandogli che Henry è molto felice di rivederlo, ma che per nessuna ragione deve dirgli di suo nonno e prenderlo in giro.
«Emma, sono davvero contento di conoscerlo. Non sparisco.»
La ragazza annuisce e apre la porta con le chiavi, facendo accomodare per primi i due uomini.
Henry è in salotto quando sente la porta aprirsi, il suo cuore inizia a battere forte e non sa se correre incontro a sua madre e di conseguenza a suo padre, o aspettare che siano loro a fare il loro ingresso nella stanza. È eccitatissimo all’idea di conoscere suo papà, che quella mattina, si è svegliato prima del solito, correndo in cucina alla ricerca delle sue mamme. Ha trovato solo Regina, la quale ha cercato per quanto possibile di rassicurarlo.
È Emma la prima a entrare in salotto, chiedendo sia a Killian, che a Neal di aspettare, improvvisamente inizia a essere anche lei nervosa.
Henry corre incontro alla sua mamma e l’abbraccia forte, per poi incrociare il suo sguardo.
«Papà è arrivato?» chiede, pensando che sua mamma si sia vista prima con lui, ecco perché non era presente quella mattina. Regina non gli ha detto che è rimasta a dormire a bordo della Jolly Roger con Killian, non avrebbe capito e non c’era motivo per farlo rimanere male.
Emma annuisce e prendendo un respiro profondo anche lei, chiede a Neal di entrare in salotto.
Neal guarda Henry e Henry guarda Neal, si scrutano a vicenda, incrociando i rispettivi occhi, è un momento che sembra durare un’eternità per entrambi, finché non è il bambino che decide di fare la prima mossa. Lo prende per mano e lo conduce verso il divano.
«Tu sei il mio papà? Perché te ne sei andato? Non mi volevi conoscere?» chiede, senza troppi peli sulla lingua e senza pensare al fatto che forse, il suo papà possa rimanere ferito dalle sue parole. Neal in realtà, non sembra farci caso, anzi, trova che sia giusto rispondergli in modo sincero.
«Vedi Henry, io sono dovuto andare via lasciando sola la mamma perché avevo un problema in famiglia da risolvere, se solo avessi saputo che la tua mamma aspettava te, avrei fatto in modo di non andarmene, di esserci in qualche modo... So che ho sbagliato ad andare via senza dire niente, ma un giorno ti spiegherò perché l’ho fatto. Ora vorrei solo avere una possibilità con te, conoscerti.» non è facile spiegare e parlare con un bambino di quattro anni, pensa anche di aver fatto un discorso fin troppo complesso, ma Henry sembra aver capito cosa gli voglia dire.
Il piccolo l’abbraccia forte, non desiderando altro che ciò. Non ha bisogno di altre parole, di altre spiegazioni, gli è bastato quel “conoscerti” per fidarsi completamente di quell’uomo che in realtà per lui è un perfetto sconosciuto, se pur è suo padre, colui che l’ha messo al mondo.
Emma, Regina e Killian guardando la scena senza riuscire a dire una sola parola in proposito, è una scena dolcissima e vedere Henry così felice, è qualcosa di indescrivibile. Emma e Regina non l’hanno mai visto così raggiante, nemmeno la mattina di Natale quando trova i suoi regali sotto l’albero. In fondo, ciò che sta ricevendo adesso, è il suo regalo più desiderato, quello che ogni anno chiedeva silenziosamente a babbo natale, non facendolo scrivere alla sua mamma sulla letterina da consegnare all’uomo con il pancione e la barba bianca. Henry crede fortemente nella magia e sa che babbo natale lo ascolta anche se non gli scrive ogni desiderio che vorrebbe ricevere. Ed ora, anche se con largo anticipo, ha esaudito il suo desiderio o forse in questo caso non è stato lui a realizzarlo, ma qualche altra creatura magica, ne esistono tante nel mondo.
Per poi iniziare a parlare con lui, della scuola, dei suoi amici, della sua migliore amica in particolare modo, si chiama Gretel e passano molto tempo insieme, anche a lei piacciono i pirati, i mostri e i libri, proprio come ad Henry ed è anche per questo che vanno molto d’accordo. Sono inseparabili. Gli racconta della gita che ha fatto insieme a Roland, Regina e Robin in campeggio, gli dice che Roland lo conosce da poco, ma che è il suo migliore amico. Gli racconta tutto ciò che li passa per la mente, dimenticandosi perfino che nella stanza ci sono gli altri. È totalmente coinvolto da suo padre, come se stessero in una bolla privata. In fondo è giusto così, devono recuperare quattro anni della loro vita.
«Sai giocare ai videogiochi? Io ne ho tantissimi, il mio preferito è uno suoi pirati che mi ha regalato la mamma.» chiede rivolgendosi a suo papà tutto felice ed entusiasta.
«Lo sai, a proposito di pirati, che Killian ha una nave pirata? Killian ci portiamo papà un giorno?» chiede rivolto per la prima volta a un’altra persona da quando suo padre ha fatto il suo ingresso nella stanza.
Killian si stupisce che dopo più di mezz’ora abbia tirato in mezzo nella conversazione proprio lui, si aspettava che si rivolgesse alla sua mamma, a Regina, ma non proprio a lui.
«Certo Henry. Anzi lo sai che in realtà la mia nave il tuo papà l’ha vista quando era poco più grande di te?» gli dice è il bambino si illumina in volto dallo stupore.
«È vero, avevo 11 anni e Killian mi ha aiutato a tornare a casa, in quell’occasione ho visto la sua nave, ma non ci sono mai salito a bordo.»
«Io si, una volta con la mamma, abbiamo giocato ai pirati, è stato bellissimo. La prossima volta giochiamo tutti quanti insieme.» continua il piccolo con sempre più entusiasmo, non gli sembra vero di aver rivisto il suo papà e poter giocare con lui.
«Ma i videogiochi, non mi hai riposto prima... Ti piacciono?» non ha mai parlato così tanto in vita sua, non è mai stato un chiacchierone, ha sempre preferito la magia dei libri che le parole.
«Me la cavo!» risponde il giovane ridendo, in realtà è molto bravo.
«Per ora l’unica che riesce a battermi è la mamma»
«Alla mamma ho insegnato io» ribatte Neal, ricordando di quanti pomeriggio hanno passato davanti ai videogiochi di casa sua, a ridere e scherzare, soprattutto dopo aver fatto l’amore. Ma questo non lo dice ad Henry, però alza lo sguardo verso Emma, la quale incrocia lo sguardo del giovane a sua volta e sorride.
«Davvero mamma?»
«Davvero, ma credo proprio che ormai l’allieva abbia superato il maestro»
Henry li guarda entrambi e propone una sfida tra loro due, chi vince sarà il campione indiscusso dei videogiochi e come premio vince la medaglia di campione disegnata da lui in persona.
Sia Emma sia Neal accettano la sfida e la ragazza accende la tv e prende i control per iniziare la sfida. Non ha nessuna intenzione di perdere. Henry è nel mezzo sul divano, Emma e Neal sono pronti a giocare, ma prima di schiacciare play, la bionda fa segno a Killian di andare a sedersi accanto a lei sul divano. Non vuole che rimanga seduto sulla sedia del salotto, lo vuole vicino a lei, anche lui fa parte della famiglia adesso e non deve dubitarne solo perché è tornato Neal.
«Sei il mio portafortuna» gli dice piano, non appena lui si siede al suo fianco ben felice di ciò. Si sarebbe messo da parte, a gustarsi la partita e lasciare i tre godersi quel momento, più che altro per il bene di Henry, che è normale che voglia i suoi genitori accanto. Ma è felice che Emma l’abbia incluso, come ha fatto il bambino poco prima, significa che ormai fa parte delle loro vite e ciò riempie il cuore del giovane pirata.
La sfida è tale fino all’ultimo respiro, ma poi a vincere è Emma, la quale all’ultimo livello ha nettamente superato Neal.
«Visto, che ti avevo detto! Ti ho surclassato. Mio caro, da quando c’è Henry nella mia vita, sono diventata più nerd di prima.» ammette senza problemi, trascinata più che altro dall’entusiasmo di aver vinto, tanto che ancora gongola.
Neal scoppia a ridere, le piace vedere Emma così felice, come le prime volte che la faceva vincere solo per vedere la sua reazione di piena gioia e lei che gli si gettava poi tra le braccia.
Solo che stavolta si getta tra le braccia di Killian, senza nemmeno pensarci troppo, stampandogli un bacio sulle labbra, sorprendendo perfino se stessa.
Ma è felice a dire il vero. È felice di aver fatto l’amore con Killian, perché anche se non l’ha ancora detto a lui, è innamorata. È felice di vedere il suo Henry così entusiasta di aver conosciuto il suo papà. È felice e basta. Per una volta è felice.
Tutto il resto della giornata, Henry non si stacca un attimo da suo padre, facendolo sedere accanto a sé anche a tavola. Solo nel tardo pomeriggio, dopo aver giocato a qualsiasi gioco possibile immaginabile, tra cui correre in giardino, giocare a palla e con la spada di legno che ha Henry; arriva l’ora di andare a dormire e Henry, dopo aver salutato il papà e farsi promettere di rivedersi prestissimo; Emma lo mette a letto.
«Mamma»
«Dimmi ragazzino»
«Ma ora tu e papà tornerete insieme? E Killian?» chiede alla sua mamma, non riesce a capire bene la situazione, se suo papà è tornato, ora che fine fa Killian se sua mamma torna con il suo papà.
«Henry... vedi, non è così semplice. Io voglio molto bene al papà, ma io ora sto con Killian e tengo davvero tanto a lui. Ma questo non vuol dire che io e il papà smettiamo di voler bene a te, anche se siamo separati, tu verrai sempre al primo posto, chiaro ragazzino?» non sa se è riuscita a spiegarglielo nel modo corretto, il mondo dei grandi è complesso e senza senso per i piccoli.
«Quindi siete separati come i genitori della mia amica Gretel? Il suo papà ha un’altra donna, me l’ha detto lei, ma ha detto anche che è simpatica.»
«Si, proprio come i genitori della tua amica Gretel.»
«Ma io la batto a Gretel, Killian non è simpatico, è super. È un pirata.» Emma alla sua affermazione non può non sorridere, ad amare quel maledetto pirata dagli occhi azzurri come il mare, non è solo lei, a quanto pare anche suo figlio, ormai ne ha la certezza.
«Sarà un po’ come avere due papà» aggiunge sorridente a sua volta e Emma annuisce, stringendolo forte a sé, non riesce a fare altro che ciò. Il suo ometto. Non sa come fa a capire sempre tutto. È fortunata ad averlo nella sua vita.
Henry tra le braccia di sua mamma si addormenta, cullato dal suono della sua voce che gli racconta una storia.


SPAZIO AUTRICE: Ciao a tutti, buon sabato. :** Ed eccoci giunti al solito appuntamento quotidiano e a questo capitolo 15, che cosa dire... è incentrato su Neal ed Henry, ma non solo anche sui nostri CS che finalmente giungono al passo successivo della loro storia con una romantica serata passata a bordo della Jolly roger. Direi che era ora eh? Prima sono stati interrotti da David e Mary (e la febbre di Emma), poi dall'arrivo di Neal e il loro week end romantico è saltato di nuovo... Insomma, finalmente riesco ad avere un momento solo per loro. Fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo e che cosa ne pensate.
E io intanto vi anticipo, un po' come si fa con le serie tv che trasmettono il promo della puntata successiva, che il prossimo capitolo sarà quello della rivelazione su chi sono... rullo di tamburi... i genitori della nostra Emma. E che cosa succederà? Lo so, sono cattivella a mettervi tutta questa curiosità e dover aspettare un settimana :P
Detto questo, vi auguro una buona giornata e un buon week end.
Alla prossima.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella