Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    01/05/2019    8 recensioni
La storia parte dalla battaglia di Liberio, dopo il time gap, ma la stessa battaglia ha svolgimento e esito differenti rispetto al manga.
Il gruppo di Paradis torna a casa, ma qualcosa di strano è successo durante il viaggio di ritorno. ATTENZIONE: POSSIBILI SPOILER PER CHI SEGUE SOLO L'ANIME
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman, Mikasa Ackerman
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quando Eren si alzò, quella mattina, Levi era già sveglio e lo fissava dal suo lettino.
Con una mano si tirò indietro i capelli sparsi sul volto, quindi prese il bambino e lo cambiò, facendo tutto in silenzio per non svegliare Armin, che dormiva ancora, russando sonoramente.
Il piccolo indicò il letto del biondo, facendo un verso lamentoso, e Eren scosse la testa e sospirò.
"Lo so, quando ci si mette è più rumoroso di una di quelle nuove carrozze a carbone." ammise il ragazzo "Lo conosco da quando eravamo bambini, ormai ci ho fatto l'abitudine."
Levi borbottò piano, stringendosi alla sua balia, e il ragazzo gli posò un bacio sulla tempia. Non era mai stato il tipo da dimostrazioni d'affetto, neanche da bambino, tanto che a volte trovava fastidiose quelle che sua madre riservava a lui e Mikasa durante l'ultimo anno della sua vita; forse l'unico gesto che poteva essere definito come tale era stato l'atto di cedere la sua sciarpa alla ragazza, quando avevano otto anni; eppure, da quando il Capitano era in quello stato ed era stato affidato alle sue cure, certi gesti erano diventati normali, e il bambino non sembrava affatto dispiaciuto di certe attenzioni.
Lo cullò, per tenerlo tranquillo. Era l'alba, ancora non era il momento di alzarsi, quindi era meglio farlo stare buono, almeno per far guadagnare qualche minuto in più di sonno a Armin. Il piccolo poggiò la guancia sul suo petto, rilassato, e Eren si sedette sul davanzale, guardando fuori dalla finestra.
Il turno di notte stava già dando il cambio al corpo di guardia diurno, mentre il sole arrossava il cielo sopra il castello che era il loro quartiere generale.
Levi indicò una nuvola sull'orizzonte, facendo un verso che era, allo stesso tempo, curioso ed estasiato; il giovane sorrise e gli diede un buffetto, sorridendo. Nonostante tutto, non era poi tanto diverso da altri neonati: aveva bisogno di attenzioni di ogni tipo, voleva coccole, e bastava poco per renderlo felice, ma in tutto questo, coloro che conoscevano il vecchio Levi riuscivano a vedere delle sfumature che lasciavano trasparire che lui era ancora lì, sepolto da qualche parte in quella coscienza infantile.
In quel mese aveva imparato a riconoscere quei tratti, ma allo stesso tempo aveva accettato quella nuova personalità giocosa; non poteva fare altrimenti: per non avere problemi, su suggerimento della Regina, il piccolo era stato registrato all'anagrafe di Shigashina come Levi Jeagger, facendolo passare per suo figlio, avuto da una prostituta di un non ben precisato bordello di una delle città interne, e per giustificare la somiglianza con il Capitano, era stata fatta girare la voce che la madre fosse una sua cugina, una figlia non riconosciuta di suo zio, Kenny Ackerman.
Chi era con loro durante la missione a Marley era tenuto al silenzio, ma per il resto della caserma Eren era diventato un ragazzo padre con un figlio piccolo che veniva aiutato dai suoi commilitoni più vicini a crescerlo nel migliore dei modi.
Eh, sì, quella balla che, il giorno prima, Annie aveva smascherato, altro non era che la versione ufficiale della spiegazione alla presenza di un bambino in una caserma di un corpo militare specializzato in missioni ad alto rischio.
Armin, finalmente, smise di russare, riportando il castano alla realtà.
"Era ora che ti svegliassi!" esclamò "Stavi russando talmente forte che ci hai svegliati entrambi!"
"Scusate..." sussurrò l'altro, con voce ancora impastata dal sonno, massaggiandosi gli occhi "È che... ho sognato Berthold..."
"Beh, ci credo: hai baciato la ragazza a cui voleva dichiararsi. Suppongo che sia un po' contrariato." scherzò "Avanti, prepara la roba e andiamo a farci una doccia! Oggi sarà una lunga giornata."
Il biondo sospirò, insieme prepararono le proprie cose ed uscirono nel corridoio, dove vennero raggiunti da Jean e Connie, anch'essi diretti alle docce.
Quando arrivarono davanti allo spogliatoio, si accorsero che le ragazze avevano già occupato i bagni, quindi furono costretti ad attendere fuori il loro turno.
Eren prese meglio il bimbo, che afferrò un lembo del vestito che il giovane teneva nella mano libera e lo esaminò, togliendo inesistenti granelli di polvere con le sue minuscole manine.
Poco dopo le ragazze uscirono, già vestite per l'arrivo delle nuove reclute. Hanji indossava l'uniforme lunga degli ufficiali e aveva messo, sotto gli occhiali, una benda nuova a coprire l'occhio malato, Sasha aveva l'uniforme corta di tutti i giorni e Mikasa la nuova uniforme nera per le missioni esterne; quest'ultima scortava Annie, l'unica in borghese, che indossava lo stesso vestito del giorno precedente.
Si guardarono, salutandosi con un cenno del capo mentre si allontanavano, pronti ad entrare nel piccolo edificio, quando Armin fece un respiro profondo, con due passi raggiunse il gruppo delle ragazze, passò un braccio attorno ai fianchi della bionda e la baciò, sotto gli occhi di tutti.
"Resta con loro e stai buona." sussurrò "Ricordati che sono tue amiche, devi solo guadagnare la loro fiducia."
La ragazza sorrise timidamente e ricambiò il secondo bacio, per poi lasciarlo andare.
I ragazzi entrarono nell'edificio e si prepararono per la doccia.
Si lavarono con calma, scherzando tra loro e aiutando anche Eren con Levi, il quale faceva dei gridolini allegri, lasciandosi lavare.
Quando ebbero finito, tornarono allo spogliatoio. Eren avvolse il bambino nell'asciugamano e indossò i pantaloni dell'alta uniforme, prima di prendere il cambio del piccolo.
Proprio in quel momento la porta si spalancò, e Hanji entrò a grandi falcate, ignorando le condizioni dei giovani, la metà dei quali erano ancora nudi.
Si avvicinò al bambino e al suo babysitter e mostrò un piccolo completo da neonato, somigliante in tutto all'alta uniforme del Corpo di Ricerca.
"È arrivato poco fa!" esclamò, eccitata "Lo manda Historia, e lo ha fatto fare apposta per Levi! È un'uniforme su misura, così non si sentirà escluso."
"Ehm... Grazie... Allora lo vesto subito. Solo una cosa, potresti uscire? Non siamo ancora pronti." chiese il castano, indicando sé stesso e i suoi compagni.
La donna guardò gli altri, uno per uno, e si fermò su Armin, squadrandolo da capo a piedi. Il giovane si era coperto alla bell'e meglio con un asciugamano e lei, senza un briciolo di pudore, spostò leggermente un lembo del tessuto, alzò un sopracciglio e sorrise tra sé.
"Armin, non credevo che di colossale avessi altro, oltre alla tua forma di Titano." esclamò, allusiva "Complimenti, potrei addirittura sentirmi gelosa del fatto che sia ad uso esclusivo della tua ragazza!"
Il biondo arrossì violentemente, stringendo di più l'asciugamano a coprire la zona incriminata, e balbettò una risposta incomprensibile; lei sorrise di nuovo e si avviò all'uscita, lasciandoli finalmente soli e liberi di finire di vestirsi.
Quando furono pronti si diressero al piazzale centrale della caserma, dove si stavano radunando i soldati e le nuove reclute in attesa della cerimonia di accoglienza.
Dietro al palco, Armin e Jean, vestiti con la divisa nera da combattimento, raggiunsero Mikasa e Annie, più come scorta proforma che come vera squadra di sicurezza; Eren fissò la scala, fece un respiro profondo, quindi lasciò Levi alle cure di Connie e Sasha e salì, affiancato da Hanji.
Un centinaio di reclute erano disposte, ordinate e sull'attenti, davanti a lui, e intorno a quel gruppo si erano sistemati gli uomini e le donne che si erano uniti all'Armata Ricognitiva negli ultimi quattro anni.
Alle sue orecchie arrivò un brusio confuso; poteva capirlo: era noto che, da quando il comandante Hanji Zoe era salita ai vertici di quel corpo, a differenza dei suoi predecessori aveva lasciato fare il discorso di benvenuto a Levi, per cui i più anziani furono sorpresi di vedere lui al suo posto, mentre le reclute non si aspettavano di trovarsi di fronte all'uomo che aveva fisicamente chiuso la breccia di Wall Maria, la cui figura titanica cristallizzata era ancora presente, addossata alle mura di Shigashina, come un monumento alla vittoria e alla riconquista del territorio.
Eren si aggiustò la medaglia appesa al collo e deglutì, nervoso. Aveva ripassato a mente il discorso per tutta la sera prima, ma ancora non era del tutto sicuro di potercela fare.
Si portò le mani dietro la schiena e osservò le file ordinate davanti a lui.
"Benvenute, reclute." esordì, schiarendosi la voce "Benvenute al quartiere generale dell'Armata Ricognitiva." fece una breve pausa, raccogliendo le idee "Quest'anno è stato dato a me il compito di accogliervi tra i nostri ranghi: il Capitano Levi, che ha accolto le reclute negli ultimi anni, è fuori per conto della Regina, per cui io ho preso il suo posto." fece un'altra pausa, attendendo che i brusii cessassero, e riprese a parlare "Credo di sapere perché siete qui. Non siete qui per gli stessi miei motivi; io, quattro anni fa, mi sono unito all'Armata Ricognitiva perché quando ero bambino ho visto morire mia madre per mano dei giganti. Io volevo ucciderli tutti, volevo vendicare lei e riprendermi gli anni perduti. Certo, abbiamo riconquistato Wall Maria, ci siamo ripresi le nostre terre, e la minaccia dei giganti fuori dalle mura è stata annientata... Ma tutto questo è costato caro: dei duecento uomini partiti ne sono tornati solo nove. Molti di voi pensano che quegli anni sono lontani, che chi parte ritorna sempre, ma non è così. Il Corpo di Ricerca non è mai stato un normale squadrone dell'esercito, non è mai stato come la Guarnigione e la Gendarmeria. Gli uomini del Corpo di Ricerca continuano a morire per il bene della nostra comunità, non più per mano dei giganti fuori dalle mura, ma perché il mondo, che abbiamo scoperto essere più grande di quello che pensavamo, e pieno di gente, non accetta la nostra presenza."
"Questa è la vostra ultima occasione di scelta!" continuò, alzando leggermente la tonalità della voce "Se volete unirvi a noi fatelo consapevoli che potreste non ritornare a casa, non prendete questa decisione a cuor leggero, non fatelo per poter dire di combattere accanto agli Eroi di Shigashina! Fatelo per voi stessi! Fatelo per le vostre famiglie! Fatelo per loro, per le vostre madri, per i vostri padri, per i fratelli e le sorelle! E, se ne avete, come me, fatelo per i vostri figli! Fatelo per loro, non per la gloria! Pensateci bene, e se vorrete restare sarete i benvenuti! E potrò salutarvi come compagni e dirvi: offrite i vostri cuori!"
Fece silenzio, dando alle reclute il tempo di pensare. Qualcuno arretrò, rinunciando ad entrare nel corpo, qualcuno altro tremò, ma restò al suo posto, alcuni, pur non muovendosi, piangevano.
Eren guardò i superstiti. Erano passati solo quattro anni dalla loro cerimonia, e aveva assistito alla scelta dei suoi compagni da un angolo del palco; nonostante le differenze, non era cambiato molto: si trattava sempre di giovani, poco più che bambini, che avevano fatto una scelta troppo grande per la loro età, e che da quel momento avrebbero dovuto crescere in fretta.
Li salutò, pugno sul cuore, e fece un passo indietro, scendendo velocemente dal palco.
Hanji gli diede una pacca sulla spalla, sorridendo.
"Ottimo lavoro, Eren." sì congratulò "Ora andate a cambiarvi e uscite. Avete la giornata libera. Portatevi dietro anche Annie, magari riuscite a capire di più sulla sua situazione."
Il ragazzo annuì, prendendo su Levi dalle braccia di Sasha.
Non era abituato a fare discorsi in pubblico, e stare dall'altro lato del palco rispetto a quattro anni prima lo aveva reso teso.
Sicuramente quella giornata libera gli avrebbe fatto bene.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar