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Autore: mikyintheclouds    06/05/2019    2 recensioni
Lily, James e tutti i loro compagni stanno per iniziare il sesto anno ad Hogwarts, ma un evento improvviso, inaspettato e molto triste sconvolge l'estate di tutti, in particolare quella di James.
Questo, quindi, lo porta a maturare e Lily, che l'aveva sempre accusato di essere un bambino, inizia a vederlo con occhi diversi, inizia a considerarlo un uomo, forse il suo uomo.
Tra la guerra, la resistenza, i compiti e i piccoli grandi drammi di Hogwarts, vi propongo una storia James/Lily, in cui sono presenti ovviamente anche i Malandrini, le amiche di Lily e gli altri personaggi che tanto amiamo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Marlene McKinnon | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily Evans sentiva la testa vuota e leggera, come se fosse un palloncino staccato dal suo corpo, come se non le appartenesse. Girava, girava e non le permetteva di mettere a fuoco alcunché.
Il suo corpo, al contrario, era molle, massiccio e pesante da muovere, non rispondeva ai flebili comandi che il cervello cercava di inviare.
Vedeva solo nero, probabilmente aveva gli occhi chiusi, e aveva sete, molta sete. La gola era secca e le pizzicava come quella volta in cui, a cinque o sei anni, suo padre le aveva fatto assaggiare un pezzo di peperoncino e lei, non conoscendo che sapore avesse, ne aveva inghiottito un pezzo enorme, pentendosene immediatamente.
Sentiva delle voci in sottofondo, ma erano lontane e non avrebbe potuto associarle ad alcun viso, anche perché avrebbe richiesto troppa fatica e non aveva voglia di fare alcuno sforzo.
Aveva fame, però. Non ricordava, in effetti, l’ultima volta in cui avesse mangiato e non sapeva nemmeno che giorno fosse.
L’ultima immagine che vedeva nella sua mente era quell’enorme boccale di Burrobirra che sembrava essere stato messo lì apposta per lei e l’istinto che l’aveva guidata a prenderlo.
Poi basta, più niente, il nulla.
Fece un respiro profondo, poi, con uno sforzo immane, sollevò le palpebre e aprì gli occhi. La luce le dava fastidio, era quasi accecante e non riusciva a mettere bene a fuoco. Sbatté le palpebre per due o tre volte, riuscendo a mettere a fuoco il soffitto, poi abbassò leggermente lo sguardo e si rese conto di essere in Infermeria.
Ma cosa diamine era successo?
Cautamente, girò la testa di lato e vide una figura femminile con una bellissima chioma bionda e due occhi azzurri cerchiati di rosso seduta vicino a lei.
 
Marlene notò che l’amica si era finalmente svegliata e, esplodendo in un pianto singhiozzante, la abbracciò di slancio.
“Oh tesoro! Finalmente sei sveglia! Mi hai fatta morire di paura! Non litighiamo più, ti prego!!” Esclamò tenendo stretta Lily.
“Signorina McKinnon! Si stacchi subito dalla Signorina Evans! Non vede che è ancora convalescente?” Intervenne immediatamente Madama Chips, attirata dalle urla della bionda Grifondoro.
Marlene si rese conto di quello che stava facendo e si staccò subito dall’amica.
“Oh, tesoro, scusami! Non ti ho fatto male, vero?”
“Non più di quanto già ne senta, tranquilla.” Rispose Lily con una voce roca che le suonò molto strana alle orecchie.
“Ecco qui, Signorina Evans. Beva questo.” Disse Madama Chips avvicinandosi a Lily per visitarla.
Lily ingurgitò il liquido amaro dato dall’infermiera e per poco non vomitò.
“Via, via, non faccia quella faccia. Questo è il miglior rimedio per riprendersi in breve tempo da un avvelenamento.”
“Avvelenamento?” Domandò Lily basita, spostando lo sguardo dall’infermiera a Marlene e viceversa.
“Si tesoro, ora ti spiego tutto.”
“Mi raccomando, non la faccia stancare.” Concluse Madama Chips prima di allontanarsi per lasciare sole le due ragazze.
“Sono stata avvelenata?” Chiese nuovamente Lily, sconvolta ora che si rendeva effettivamente conto di quanto le fosse accaduto.
“Si tesoro, alla festa di Lumacorno. Ricordi qualcosa?”
“Ricordo di aver bevuto una Burrobirra e poi il nulla.”
“Esatto. Quella Burrobirra era avvelenata. Secondo Silente sei stata vittima di un Imperio malamente eseguito, ma che ti ha comunque guidata a bere da quel boccale, avvelenato appunto. Per fortuna eri alla festa di Lumacorno e molti dei suoi amici, come lui del resto, sono degli ottimi pozionisti e ti hanno fatto ingoiare subito un Bezoar che ti ha salvato la vita. Madama Chips e lo stesso Lumacorno hanno fatto il resto.”
“Ma cosa? Ma chi? Ma…”
“Tranquilla, tesoro. Non ti affaticare. Ora ti racconto tutto per filo e per segno.” La fermò subito Marlene, vedendo l’espressione attonita e persa dell’amica.
“Aspetta. Sto morendo di fame. Dici che posso mangiare qualcosa di quelli?” Chiese Lily, indicando con il mento il vassoio pieno di dolci e fiori accanto al suo letto.
“Oh, certo. Che stupida. Tieni, prendi questo. Un po’ di cioccolato non ha mai fatto male a nessuno, anzi. Te lo manda Remus.” Rispose Marlene, passando a Lily una grossissima barretta di cioccolato al caramello salato.
“Remus? Quindi tutti sanno quello che mi è successo? Ma che giorno è oggi?”
“Calmati, tesoro. Mangia e fammi parlare.”
Lily si tirò su a sedere molto lentamente e, dopo un breve capogiro che le fece vedere tutto sfuocato e le provocò un’ondata di nausea, si appoggiò ai cuscini che Marlene le aveva gentilmente sistemato e si mise a sbocconcellare il suo cioccolato.
“Ti dico quello che mi hanno riferito Mary e Remus che erano al ballo. Allora…”
“Erano lì?” La interruppe nuovamente Lily. “Ma perché non li ho visti?”
“Sono arrivati tardi e poi, forse, eri troppo concentrata su Harrison, o magari su James, da quello che mi hanno detto.” Suggerì Marlene, con un tono civettuolo e uno sguardo malizioso all’amica.
“Marlene, ti prego…”
“D’accordo, ma sei stata tu a chiedere, comunque… dopo che te ne sei andata dal dormitorio quella sera, bella come il sole per altro e sappi che mi prendo tutto il merito per quel vestito, ho avuto una discussione sia con Mary che con Alice, motivo per cui Mary è arrivata in ritardo e non l’hai vista.
Erano entrambe dispiaciute dal fatto che tu ed io non ci parlassimo da giorni e, siccome devo ammettere di essermi comportata da stronza, volevano che ti chiedessi scusa. Non so se valgono, ma ti porgo le mie scuse per quello che ti ho detto, Lily. Non avevo il diritto di giudicare Sebastian, né di importi con chi uscire.
Quella sera, però, ho litigato anche con loro e Mary e Remus sono arrivati alla festa quando tu eri già in pista a ballare con Harrison.
Mi ha raccontato Mary che in realtà non sembrava interessarti molto Sebastian, ma che fossi più concentrata su quello che facevano Margareth e James (poi parleremo anche di loro, tranquilla), da cui la battuta che ti ho fatto prima.
Mary poi ti ha vista lasciare la pista e dirigerti verso l’area con le bevande e, accompagnata da Remus, ti stava raggiungendo quando ti ha vista crollare al suolo.
Le si è gelato il sangue nelle vene e non fatico a crederlo, dato che mi è successa la stessa cosa quando me l’ha raccontato. Lei è corsa subito verso di te gridando aiuto, mentre Remus ha pensato giustamente di andare a cercare Lumacorno.
Per tua fortuna, una strega è intervenuta subito evocando il Bezoar che ti ha fatto inghiottire, salvandoti la vita.
Lumacorno, invece, è rimasto di sasso quando ti ha vista stesa a terra quasi morta e non riusciva né a parlare, né ad agire.
A quel punto, quindi, James ha intercettato Remus che in due secondi netti gli ha spiegato tutto e, insieme, si sono precipitati a chiamare Silente.
Quando è arrivato, ha ovviamente posto fine alla festa e ha ordinato a tutti gli studenti di rientrare nelle proprie Sale Comuni.
Sebastian, che nel frattempo era venuto a cercarti e ti ha vista in quello stato, si è rifiutato categoricamente di lasciarti sola, ma poi è stato trascinato via dalla McGranitt che è arrivata poco dopo Silente.
Nemmeno James voleva andarsene, ma alla fine ha ceduto e ha riaccompagnato Margareth alla sua Sala Comune.
Silente, nel frattempo, ti ha esaminata da vicino, ha evocato una barella con cui ti ha portata fino a qui. Anche Mary è stata portata qui da Remus perché era leggermente sotto shock dopo averti vista in quelle condizioni, ma Madama Chips si è occupata velocemente di lei e l’ha dimessa.
Con te, invece, hanno impiegato più tempo per capire cosa fosse successo e la soluzione più logica è che fossi stata stregata per bere proprio da quel boccale avvelenato. Non si sa chi possa aver fatto questo, Silente ha voluto i nomi di tutti gli studenti e non presenti alla festa, ma sarà difficile capire chi sia il responsabile.
Comunque, Lumacorno ha impiegato qualche ora a riprendersi dallo shock. La sua allieva preferita che quasi viene uccisa ad una sua festa? Penso che non organizzerà più serate simili per un po’. Spronato da Silente, però, ha trovato una cura che deve aver funzionato alla grande dato che, finalmente, ti sei svegliata. Hai dormito per tre giorni.” Concluse Marlene.
 
Lily non poteva credere alle parole dell’amica, non voleva credere.
Qualcuno l’aveva incantata e aveva cercato di ucciderla? Uccidere lei? Tra le mura Hogwarts, per di più, che era il posto più sicuro al mondo?
Non voleva crederci.
No, non poteva.
Non aveva alcun senso.
Chi l’avrebbe voluta morta e perché?
Poi, improvvisamente, le vennero in mente le minacce dei Serpeverde, gli articoli della Gazzetta del Profeta che leggeva ogni giorno e che raccontavano di Babbani morti inspiegabilmente, di maghi e streghe Nati Babbani scomparsi e cominciò ad unire i puntini.
Si stavano muovendo. Voldemort e i suoi pian piano, nell’ombra, quasi senza farsi sentire stavano portando avanti il loro malvagio e insensato piano e lei era stata una vittima.
“Ci abbiamo pensato anche noi.” Disse Marlene, leggendole i pensieri sul viso. “Ne abbiamo parlato a lungo e Sirius e James vogliono fare qualcosa.”
“In che senso? Non voglio che si mettano nei guai. Non per causa mia.”
“Non è solo per causa tua, tesoro. Sono intenzionati a scoprire se ci sia lo zampino dei Serpeverde, o se sia stato solo un caso. Se fossero stati loro, non saresti solo tu ad essere in pericolo all’interno di questo castello, te ne rendi conto? Non ricordi nulla di quanto accaduto prima che svenissi che potrebbe essere d’aiuto?”
Lily scosse la testa. Era così difficile tornare a quel momento. Le immagini non erano nitide. Ricordava di essersi staccata da Sebastian, di aver osservato le persone presenti nella stanza. Alcuni erano vestiti con gli abiti da mago, altri erano classici e alcuni erano mascherati, come quei tre che correvano fuori. Ma certo!
“Un momento! Ricordo che c’erano tre figure mascherate, forse erano incappucciate, che correvano e si stavano avviando verso l’uscita. Li ho visti proprio nel momento in cui sono andata a prendere la Burrobirra. Pensi che abbiano a che fare con questa storia?”
“Potrebbe essere. Ne parlerò con Sirius. Vedremo cosa salta fuori.”
“Resto comunque convinta che sia una cosa pericolosa. Lui e Potter potrebbero finire in guai seri.”
“Credimi, James finirebbe comunque in qualche guaio se non fa qualcosa. Da quando ti ha vista così è un’anima in pena. Non osa passare di qua per vedere come stai, ma continua a chiedere a me, a Mary e ad Alice. Ha una faccina da cucciolo che vien voglia di abbracciarlo. Ti ha mandato queste.”
Porse a Lily diversi pacchetti di Cioccorane.
“Le mie preferite.” Disse Lily, mentre un tenero sorriso le decorava le labbra. Era confortante sapere che Potter pensasse a lei.
Poi, però, la sua mente corse a Sebastian e si riscosse da quei pensieri.
“E Sebastian?” Chiese. “Lo so che non ti piace, ma è stato davvero carino quella sera. Ha mai chiesto di me?”
“Certo. Mi devo ricredere su di lui, tesoro. È passato di qui tutti i giorni e ti ha sempre portato un mazzo di fiori freschi. Sono quelli che vedi sul tavolo. Sembra proprio un bravo ragazzo. Ma rimango comunque dell’idea che James sia meglio per te.”
Lily scoppiò a ridere e si sporse per abbracciare l’amica.
“Mi sei mancata!” Esclamò.
“Oh non sai quanto mi sei mancata tu, tesoro! Poi vederti su quel letto, in quello stato! Non farmi mai più prendere un simile spavento!” Rispose mentre gli occhi le si riempivano nuovamente di lacrime.
“Promesso.” Disse dolcemente Lily, asciugandole una lacrima.
“Ritornando a James, comunque.” Riprese Marlene, interrompendo quel momento di tenerezza. “Si vede ancora con Margareth. Non lo credevo possibile, ma a quanto pare gli sta veramente simpatica e, nonostante fosse preoccupato a morte per te, ha comunque continuato a passare molto tempo con lei. Siete due zucconi, lo sapete?”
Lily sorrise, prese un cuscino e lo lanciò in faccia all’amica, ma il suo stomaco aveva fatto una dolorosa capriola sentendo quelle parole.
 
Nel pomeriggio, Lily stava recuperando i compiti di Aritmanzia che aveva perso nei giorni in cui era stata addormentata, quando ricevette la visita del Preside di Hogwarts in persona, il Professor Silente.
“Buon pomeriggio, mia cara Lily. Sono felice di vedere che ti stai riprendendo. Madama Chips ha fatto uno splendido lavoro, come al solito.”
“Sì.” Convenne Lily. “Mi sento decisamente meglio adesso.”
“So che la tua amica, la Signorina McKinnon, ti ha già informata su quanto ti è capitato, ma volevo comunque scambiare due parole in merito.”
“Ma certo.”
“Prima di tutto, volevo scusarmi con te. Certe cose non dovrebbero capitare all’interno delle mura di Hogwarts.”
“Non è stata colpa sua.”
“No, ma in tempi come questi, mi sarei dovuto preoccupare di più dei miei studenti. Avrei dovuto sorvegliare di più, soprattutto certi elementi.”
“Crede che sia stato uno degli studenti a farmi questo?”
“Non posso affermarlo con certezza, ovviamente, ma tutte le teorie sono possibili. Se fosse stato uno, o più, degli studenti, sono sicuro che per un po’ di tempo staranno nell’ombra e non faranno nulla, ma ti invito comunque a tenere gli occhi più aperti del solito, mia dolce Lily. Hogwarts non è più il posto sicuro che ricordavamo. Purtroppo, Voldemort e il suo oscuro potere sta arrivando anche qui e si serve delle menti più deboli, facili da manovrare. Ti chiedo per tanto di essere forte. Tu e tuoi amici dovrete essere forti. Lo saprai fare, per me?”
“Ma certo, Professore.”
“Ottimo. Buon pomeriggio, Lily. Ti lascio riposare.”
Lily guardò perplessa Silente allontanarsi con i suoi abiti lunghi che strusciavano leggermente sul pavimento. Come al solito, non era stato molto chiaro; non aveva potuto capire dalle sue parole se sapesse chi fosse il colpevole dell’avvelenamento, ma da quello che aveva detto era propenso a credere che fosse qualcuno all’interno della scuola. Marlene, Potter e gli altri avevano ragione allora a credere che fosse stato uno dei Serpeverde, anche se ovviamente non avevano delle prove certe.
La cosa che la turbava di più, però, era il discorso che il vecchio Professore le aveva fatto. Le aveva detto di guardarsi le spalle, di stare attenta, di essere forte. Allora era vero. Voldermort e i suoi si stavano muovendo e anche in fretta e niente e nessuno sarebbe stato risparmiato.
Avrebbero dovuto reagire. Avrebbero dovuto fare qualcosa.
Improvvisamente, capiva la voglia di Potter e Black di intervenire, di muoversi, di agire. Era davvero brutto sentirsi impotenti ed essere presi di mira.
Qualcosa andava fatta, ma cosa?
 
La mattina successiva, James stava facendo colazione al tavolo dei Tassorosso insieme a Margareth, quando vide entrare nella Sala Grande Lily Evans.
Finalmente.
Era sveglia, era sulle sue gambe, era viva ed era bellissima.
Il suo cuore fece un tuffo quando la vide e il suo stomaco eseguì una capriola.
“È tornata Lily. Sono felice che stia bene.” Disse Margareth che, seguendo lo sguardo di James, aveva visto entrare la ragazza nella sala.
“Già.” Rispose flebilmente James che non riusciva a staccare gli occhi di dosso dalla bella rossa.
“A che ora finisci le lezioni oggi?” Chiese Margareth che era tornata al suo pane tostato.
“Come?” Domandò a sua volta James che, ancora in fissa su Lily non aveva sentito.
“Ho chiesto a che ora finisci le lezioni oggi pomeriggio. Devo finire un tema di Trasfigurazione, ma prima potremmo andare a fare una passeggiata insieme, se ti va.”
James stava ancora guardando Lily mentre veniva salutata e abbracciata dalle sue amiche, da Remus e da altri alunni sia di Grifondoro che delle altre Case. Era chiaro che era una persona conosciuta e amata, perché nella sua semplicità, nel suo essere schietta e a volte acida, sapeva farsi voler bene.
Arrivò anche quello stupido di Harrison che la circondò con le braccia, stringendola forte, tanto da sollevarla da terra. Sentì la rabbia montare dentro di lui. Odiava quell’idiota!
Anche lui avrebbe voluto alzarsi, andare da lei e stringerla. Avrebbe voluto passarle una mano tra quei lunghi capelli rosso fuoco, respirare il suo profumo, prenderle il viso tra le mani e…
“James? Mi stai ascoltando? Cosa stai guardando?” Domandò nuovamente Margareth e James distolse in tempo lo sguardo da Lily, ma non prima di riuscire a scorgere la ragazza che posava i suoi occhioni verdi su di lui.
Si era seduta, con di fianco Harrison che continuava a parlare a macchinetta, ma lei sembrava non interessarsi a quanto stava dicendo.
No, non stava per niente ascoltando quel babbeo, perché lei stava guardando lui, stava guardando James.
Anche Margareth lo stava guardando con i suoi occhioni blu, interrogativa, aspettandosi una risposta.
“Scusami, sono stanco e mi sono perso a fissare il nulla. Comunque, mi spiace, ma oggi non posso venire a passeggiare con te. Ho gli allenamenti di Quidditch.”
“Okay, sarà per un’altra volta allora.” Rispose Margareth bevendo un sorso di succo di zucca.
James vide con la coda dell’occhio che Lily lo stava ancora guardando, quindi si girò verso Margareth, le prese il mento tra le dita e, delicatamente, la fece girare verso di lui.
“Se vuoi, però, puoi venire a vedermi giocare.”
Aveva quel suo sorriso malandrino, quel suo sguardo che la faceva sentire la persona più importante sulla terra e Margareth non poté fare altro che accettare.
“Okay.” Disse, sorridendo.
“Ottimo, allora! A dopo Maggie!” Rispose James, dandole un bacio sulla guancia, lasciandola piacevolmente sorpresa e facendola arrossire.
 
Lily, al tavolo dei Grifondoro, era seduta tra Marlene e Sebastian che non finiva un secondo di blaterare cose che a lei non importavano un fico secco.
Quello di cui le importava davvero stava accadendo nel tavolo vicino, su cui erano seduti un James Potter e una Margareth Linch decisamente troppo affettuosi e complici.
Perché lui la stava guardando in quel modo? Nello stesso modo in cui aveva sempre guardato lei? Perché le faceva il suo sorriso malandrino? Perché si sistemava con una mano quei dannati capelli, mentre con l’altra teneva il viso di Margareth? Perché i loro volti erano così vicini? E perché Sebastian non stava zitto un secondo?
Quando l’aveva visto avvicinarsi non sapeva cosa provare (si era presentato in Infermeria un paio di volte chiedendo di lei, ma Lily aveva sempre finto di dormire perché non aveva voglia di parlare con lui e Madama Chips, credendola veramente addormentata, aveva cacciato di malo modo il ragazzo, che poi aveva rinunciato del tutto a far visita alla ragazza) e quando l’aveva abbracciata, stretta e sollevata, aveva realizzato che non era assolutamente il ragazzo che avrebbe voluto al suo fianco in quel momento.
Avrebbe voluto che fossero altre le braccia che la stringevano e la coccolavano, avrebbe voluto che fossero quelle sicure e forti di James Potter.
L’aveva cercato con lo sguardo appena era entrata in Sala Grande. Dopo tutto non era andato a farle visita in Infermeria (in quel caso non avrebbe mai finto di dormire), non lo vedeva dalla sera del party e l’ultima immagine che aveva di lui, lo voleva avvinghiato a Margareth. Cominciava ad odiarla. Non sopportava l’idea che fosse insieme a James ed ebbe un tuffo al cuore quando li vide seduti vicini al tavolo dei Tassorosso.
Però… se l’era immaginato o Potter aveva guardato a lungo verso di lei? L’aveva sognato, o i loro occhi si erano incontrati per una frazione di secondo prima che lui tornasse a dare retta a quella odiosetta?
Era ancora immersa nei suoi pensieri, quando vide Potter dare un bacio sulla guancia di Margareth.
Cosa? Perché? Ma cosa stava succedendo? Potter non era innamorato di lei da quello che dicevano tutte le sue amiche? Perché stava dando baci a un’altra ragazza?
Lo vide alzarsi dal tavolo dei Tassorosso e venire verso il loro. La stava guardando e il suo cuore prese a battere più forte. Quel ragazzo l’avrebbe mandata fuori di testa! E di fianco aveva ancora Sebastian che, imperterrito, continuava a parlare.
Avrebbe voluto parlare con Potter, lasciarsi salutare da lui, chiedergli perché non fosse mai andato a trovarla, farsi coccolare, ma non voleva dargli quella soddisfazione, non dopo quello che aveva visto pochi minuti prima.
Potter voleva giocare? Benissimo, ora era il suo turno.
“Sebastian?” Chiamò, girandosi verso il ragazzo che si zittì immediatamente. “Adesso devo proprio andare. Ho Pozioni la prima ora e non voglio fare tardi. Ho già perso troppe ore e devo recuperare. Ci vediamo dopo?”
“Oh, ehm, ma certo. A dopo Lily! Finirò il resto della storia appena ci vediamo.”
“Ottimo!” Replicò Lily, non sapendo nemmeno a cosa si stesse riferendo.
Lily si alzò dal tavolo e si incamminò verso l’uscita, proprio la direzione da cui stava arrivando Potter. Posò una mano sulla spalla di Sebastian e, languidamente, gliela accarezzò, facendola passare anche tra i capelli (di cui non apprezzò la consistenza), per poi farla scendere sull’altra spalla.
Sentì i muscoli del ragazzo irrigidirsi sotto il suo tocco e la pelle diventare più calda attraverso il maglione della divisa. Si sentì un po’ in colpa ad usare quel povero ragazzo in quel modo. Sembrava davvero che si fosse preso una cotta gigantesca per lei, ma i suoi sentimenti erano diversi.
Durante la convalescenza in Infermeria (mentre si viziava con le Ciocciorane di Potter) aveva ripensato molto alla sera del party, soprattutto per cercare di individuare nuovi dettagli a cui aggrapparsi per identificare uno o più possibili colpevoli per l’avvelenamento, ma aveva anche esaminato accuratamente i sentimenti che aveva provato nel corso della serata.
Se all’inizio era positivamente agitata all’idea di andare al party con Sebastian, perché comunque sarebbe stata una bella opportunità per conoscere una persona nuova, quando aveva visto Potter con Margareth e aveva osservato come lui si comportava con lei, si era pentita di non aver accettato l’invito del ragazzo.
Aveva, inoltre, realizzato di provare una forte gelosia nei confronti di Margareth e il motivo era solo uno… si era presa una cotta cosmica per James.
Ma, ovviamente, se lui si comportava così con Margareth solo per farle pagare il rifiuto dell’invito, lei gli avrebbe reso pan per focaccia facendo la gattina con Sebastian.
“Potter.” Disse quando si incrociarono, notando con piacere il cambio di sguardo che aveva avuto quando aveva notato il gesto di Lily.
“Evans. Vedo che stai decisamente bene. Buon per te.”
“Già, mi sento divinamente.”
“Ottimo. Ci vediamo a Pozioni.”
“Certo.”
 
Marlene, che aveva osservato tutto sin da quando Lily era entrata in Sala Grande, scosse la testa e si rivolse verso Sirius: “Quei due sono un caso perso!”





Eccomi! Ringrazio come al solito chi segue la mia storia, la mette tra le preferite o le ricordate. Ringrazio ancora di più chi mi lascia bellissime recensioni e spero che il capitolo vi sia piaciuto. La nostra Lily si è veramente invaghita di James, ma cosa succederà ora che entrambi giocano ad ignorarsi? Riusciranno prima o poi a dirsi cosa provano o continueranno con le loro finte relazioni? O magari le finte relazioni si trasformeranno in vere relazioni? Stay tuned ;)

Ps: spero di poter aggiornare più spesso, ma lavorando spesso è complicato trovare del tempo per scrivere.
  
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