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Autore: Hiroshi84    09/05/2019    6 recensioni
Che fine fanno i regali non graditi? A volte fanno... una brutta fine.
Un esempio lampante è proprio questo aneddoto personale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando avevo nove anni, ricordo che il giorno di Natale, a pranzo dai miei zii nella casa di campagna, mia nonna materna, anziché comprarmi un paio di scarpe come solitamente faceva ogni anno, mi regalò quattro maglioni sintetici che detestai fin da subito. Esternai la mia delusione in maniera evidente, ripiegando quindi con ruffianeria sui miei nonni paterni, anch'essi invitati in quell'occasione, dal momento che mi riempirono di giocattoli e di dolci.
Sia mia nonna materna che mia madre rimasero costernate, ma mi chiesero comunque di indossare ad uno ad uno quei capi, forse pure con l'intenzione di darmi l'occasione di rivalutarli. Fondamentalmente quei maglioni erano tutti uguali, cambiava soltanto il colore, oltre a ciò, nonostante le misure risultassero giuste, non sembravano tenere al caldo. Proposi allora con insolenza di darli in dono a uno dei miei cuginetti lì presenti.
«Guarda che ti stanno bene!» esclamò mia madre infastidita. 
«Sti maglioni sono 'na merda! Che palle!» dissi con un atteggiamento spudorato.
Mio padre, non sopportando più quello show, si alzò di scatto dalla sedia per mollarmi un sonoro ceffone, anche perché non tollerava assolutamente che dicessi le parolacce. Si creò un clima di disagio, interrotto da mia zia che, con un finto sorriso, portò in tavola un panettone, di cui anticipatamente rifiutai una fetta ostentando un'aria da duro. Poi mi sedetti sul divano come un cane bastonato, con addosso l'ultimo dei maglioni provati, precisamente quello sul verde cacciatore.
Al termine del pranzo, uscimmo dal salone per dirigerci in campagna per una passeggiata digestiva. Approfittando della distrazione dei miei familiari e dei miei parenti, tornai indietro correndo, e con l'idea di aggregarmi nuovamente una decina di minuti dopo. Come già prevedevo, trovai socchiusa la porta d'ingresso della casa dei miei zii ed entrai trafelato per togliermi quello sgradito indumento e per rimettermi ciò che avevo prima. Nel frattempo, mi focalizzai sul focolare con i tizzoni semispenti, d'altro canto non potevano lasciarlo incustodito e di conseguenza emanava poco calore. E così, per spregio, lanciai il maglioncinaccio dentro camino il quale si bruciò velocemente assieme a una serie di rami che reperii in una stanzetta apposita.
Il fuoco mi riscaldò, sebbene non allo stesso modo delle mazzate del babbo che pigliai successivamente, visto che il misfatto non passò di certo inosservato. 
   
 
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