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Autore: AlsoSprachVelociraptor    10/05/2019    1 recensioni
Lloyd Richmond, giovane film-maker dal fisico fragile, la mente contorta, il cappello della Planet Hollywood calato sui suoi cinici occhi azzurro ghiaccio e il fidato coltellaccio appeso alla cinta, è pronto a tutto per diventare il regista che ha sempre sognato di essere.
Anche essere mandato dalla BBC a Ronansay, un'isola sperduta a nord delle fredde coste della Scozia e bagnata del tremendo mare del Nord a indagare su un misterioso hotel che si dice essere infestato dai fantasmi.
All'albergo, tuttavia, Lloyd troverà segreti ben peggiori di uno spirito; scheletri nell'armadio, doppiogiochisti pericolosi, destini segnati nel sangue, porte chiuse a chiave, il mare del Nord affamato che chiederà sempre più sacrifici umani.
E sì, anche un fantasma.
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[Storia liberamente tratta alla serie tv "Two Thousand Acres of Sky" della BBC, anche se NON c'è bisogno di conoscere la serie per leggere la storia, dato che ne è solo ispirata. Anzi, se non la conoscete è molto meglio]
Genere: Comico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lloyd si svegliò con un buon profumo di pancakes nel naso.

-Marmellata di pesche?- fece Kenny da lontano. Ai fornelli? -Ovvio- rispose Lloyd senza saper modulare il suo tono di voce. Aveva la bocca impastata dalla stanchezza e dalla lunga dormita, ma era di buon umore. Lloyd amava le pesche!

Erano le undici della mattina, ma Kenny cercava di svegliarlo sempre tardi. Di solito, a Londra, Lloyd non dormiva quasi mai, ma lì a Ronansay non sapeva fare altro che dormire, soprattutto se erano le braccia fredde di Kenneth a cullarlo nel sonno.

Si mise a sedere e presto il vassoio pieno di buoni dolci gli fu appoggiato sulle cosce che stavano diventando sempre meno ossute.

Era comunque un ragazzotto magro, ma non più scarno. Kenny lo faceva sicuramente mangiare troppo… ma, in effetti, stava portando delle conseguenze positive. Aveva più forza, poteva rimanere in giro più a lungo senza crollare stremato, ma… sembrava ancora più giovane. Le guance erano più paffute e le cosce erano meno ossute e più piene. Dopo quei mesi in Scozia, stava iniziando a mettere il grasso come le foche per proteggersi dal freddo?

-Mi farai diventare una ragazzina cicciona così- sussurrò Lloyd, prendendo il primo boccone di pancake. Non alzò lo sguardo sul più vecchio, ma lo sentì ridacchiare e sedersi al suo fianco. Una sua fredda mano sotto la nuca e lo fece piegare verso il suo corpo, premendo le labbra tra i suoi capelli freschi di lavaggio e shampoo alla… pesca, ovviamente. -Già lo sei. Una bella bimba.-

-Fottiti- borbottò Lloyd scostandolo da sé, non riuscendo comunque a non sorridere.

Ormai era ora di pranzo, ma Lloyd non aveva mai osato pranzare assieme a tutti gli altri dell'alloggio. Abby gli aveva, più esplicitamente o meno, fatto capire che non era ben accetto.

Era mesi che era lì, e lei non ne poteva più… anche se la BBC li stava pagando più che profumatamente.

-Perché tutta questa roba, oggi?-

Lloyd fissò con interesse le padelle che stavano lentamente scaldandosi sui fornelli. Una cena?

Kenny gli passò un braccio dietro le spalle, stringendolo a sé mentre lui continuava a mangiare. -Sono due mesi che ci conosciamo!-

Due?

Lloyd alzò le spalle e annuì, stupito. Wow. Era due mesi e mezzo lontano da Londra, dunque.

Si appoggiò alla sua spalla mentre finiva il primo pancake. Stava quasi finendo la marmellata di pesche, e rimanevano ancora due pancake. Stava usando troppa marmellata.

La situazione era idilliaca, ma i pesanti passi e le grida fuori dalla porta lo erano meno.

Kenneth si alzò in piedi tutto ad un tratto, come se potesse vedere attraverso i muri. Forse poteva. Scosse la testa da una parte all’altra, fece un passo in avanti e poi si fermò. -Lloyd. Preparati ed esci. Lo zainetto è già preparato, i vestiti sono puliti sulla sedia. Io… devo andare.-

Zainetto? Uscire? Andare?

-Cosa? Quando?-

-Adesso. Dalla porta principale. Vai!- e sparì nel nulla.

Si voltò verso la scrivania ed effettivamente lo zaino era già pronto, con dentro computer carico, soldi e merenda, e i vestiti puliti e stirati sulla sedia.

Prima non c’erano.

Kenny lo inquietava delle volte, ma forse avrebbe dovuto inquietarsi di più per quello che aveva detto. Uscire… lui doveva andare…

Sorrise divertito. Un altro mistero? Un mistero nel mistero? Lui era lì per quello!

Si vestì velocemente ma non troppo, si infilò velocemente la felpona e i pantaloni della felpa e la giacca a vento forse un po’ troppo larga per lui e trottò fuori dalla sua stanza, non prima di averla chiusa a chiave ed essersi infilato le chiavi in tasca. Non si fidava di lasciarle alla reception, ad Abby.

Che però quel giorno non c’era, notò con poco interesse. Jo aveva detto che sua madre sarebbe mancata per qualche giorno, per delle faccende sulla terraferma. Lloyd non era stato interessato alla mancanza della padrona dell’albergo, ma quella frase gli era rimasta in testa perchè Jo aveva definito “terraferma” l’isola di Gran Bretagna. Poi pensò che tutti i continenti, infondo, erano isole. La terraferma non esisteva davvero.

Le grida rabbiose di due uomini gli fecero dimenticare anche quella nozione e lo riportarono alla realtà di quell’orribile hotel.

Robert, il marito di Abby, era nella reception assieme ad Alfie, e stavano gridando qualcosa, prima che Lloyd passasse ignaro e disinteressato davanti a loro: il viso di Rob era gonfio e rosso peperone e Alfie aveva protettivamente la schiena verso la porta d’ingresso. Guardò Lloyd come manna dal cielo e Lloyd lo guardò come un cammello nella cruna di un ago.

Uscì dall’hotel senza dire nulla. Incredibilmente, la temperatura esterna era più bassa di quella interna. Di solito era il contrario. Di solito, con Kenny…

Si voltò, verso il corridoio alle sue spalle, talmente lungo e buio da non vederne una fine. Kenny… dov’era? Perchè non c’era freddo? Perchè non c’era il suo freddo?

-Qualche problema, Richmond?- chiese nervosamente Rob, che nel frattempo si era zittito, come il figlio. Lloyd alzò le spalle e senza rispondere uscì al vento gelido, stringendosi nel suo cappottone.

La prima cosa che udì fu il vento contro al viso, poi dei singhiozzi di terrore. Era Charley, nascosta sotto la tettoia per ripararsi dal vento e da qualcun altro, tremante e terrorizzata.

-Lloyd, ti prego…- sussurrò lei. Lloyd doveva uscire per lei? Kenneth l’aveva mandato lì per quello?

Si avvicinò a lei titubante, cercando di mettersi tra il vento gelido e il suo corpo. Charlotte non aveva niente per coprirsi, se non i suoi soliti, poco pesanti vestiti alla Paris Hilton versione Isoletta Sperduta della Scozia. Beh, aveva decisamente il fisico per permettersi quegli outfit… anche se aveva bisogno dei tacchi per arrivare a guardarsi negli occhi con il non-così-alto Lloyd.

Ah, aveva anche un occhio nero. Non ci aveva badato prima.

Era curioso ma non troppo, stranito ma non al limite. Il limite arrivò con Rob che correva fuori dalla porta ma, vedendo Lloyd, si irrigidì di colpo. -Torna dentro, Charlotte. Veloce.-

Il suo tono intransigente non gli ispirava niente di buono. Avrebbe voluto rispondere, ma non sapeva davvero cosa dire. Charley invece fu veloce e furba, e meno tremante ora che c’era il corpo di Lloyd a schermarla dal vento. -Devo aiutarlo con una faccenda al paese.-

-Torna dentro.- fece lui, come se la ragazza non avesse mai parlato. Lloyd, questa volta, trovò le parole. Si mise le mani sui fianchi e piegò la testa, rimanendo a fissare l’uomo che, sulla scalinata, si sentiva tanto alto e potente. Saresti anche così gradassone con la mia lama nella milza, stronzo?

-La BBC si arrabbierà parecchio se non finisco le riprese. Se dovrò fare dei nomi per imputare le colpe, devo sapere il suo cognome e il suo nome completo. Può riferirmeli?-

Vide negli occhi scuri di Rob la rabbia pura, come un toro che vede rosso. I pugni si strinsero e le labbra si serrarono e la mandibola si chiuse con così forza da far sentire ai due ragazzi il suo rumore secco di osso. Fece retrofont e tornò dentro, e appena l’uomo se ne fu andato, Lloyd si ritrovò Charley appesa al collo, a scoppiare di nuovo a piangere e ringraziarlo.

Se solo Kenny fosse stato lì a vederlo...

Cos’era successo? Perchè era lì, perchè aveva un occhio nero, e…

dov’era Jo?

 
   
 
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