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Autore: Seira Katsuto    04/06/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Sarà colpa del fatto che ultimamente mi sto svegliando ad orari più decenti, ma la sera mi sento spesso stanca e pesante.

Ma proprio fisicamente... boh, starò invecchiando.

Anche per questo mi dispiace scrivere di sera perché il mio tasso di simpatia (già poco esistente) va ad eclissarsi.

Quindi per ora mi fermerò a parlare delle ipotetiche vie di vita che pensavo prima.

Con vie di vita intendo più il creare avvenimenti basati sulla realtà ma poco credibili o difficilmente realizzabili, un po' come una storia di fantasia mischiata alla realtà.

L'ho messa in modo strano, ma per fare un esempio semplice è lo stesso meccanismo dei ragazzini che fantasticano sulla persona che gli piace, magari nella loro testa x potrebbe fare un qualcosa che non farebbe mai effettivamente, in un certo senso anche queste sono storie che si potrebbero scrivere.

Fin da piccola ho sempre immaginato vari scenari e a volte mi soffermo su quelli più tetri fino a piangere come se stessi guardando un film tragico.

Non so se sia normale farlo, forse è un po' da malati, però se solo non riguardasse troppo la realtà mi sarebbe piaciuto scriverne alcune.

Diciamo che scrivere storie in cui io o qualcun altro potrebbe commettere un omicidio non sarebbe conveniente nel caso qualcuno della mia famiglia arrivasse a quella storia, dopo incomincerebbero a pensare che io possa avere istinti violenti o robe del genere.

Invece devo dire che quando realizzo una storia lo faccio con un certo distacco, come se fossi consapevole della tragedia che racconta, ma rimarrebbe solo un'ipotesi, che trasformata in racconto potrebbe rilevarsi interessante per il pubblico.

Per esempio "cosa accadrebbe se dovessi morire davanti a x o y"? "in che modo potrebbe succedere e loro come potrebbero reagire?".

Oppure "che farei se x uccidesse mia madre? Come gestire la cosa? E se mio fratello si vendicasse di seguito? Mia sorella che ruolo avrebbe nella situazione? Io a cosa dovrei dare importanza per prima cosa? Se mio fratello non facesse nulla mi vendicherei io?" e così fino all'infinito.

Ad esempio io non è che spero che finisca così, al contrario sarebbe orribile, però al tempo stesso una storia simile sarebbe un buon spunto per tirar fuori una trama cruda e struggente.

Negli ultimi anni molte più persone hanno iniziato a pubblicare racconti su racconti e anche per questo mi sa che non spiccherò mai in questo campo.

Però onestamente non so cosa sia una "storia" per le altre persone.

Un insegnamento? Un sogno? Un rifugio? Un divertimento?

Che si tratti di film, anime o libri non mi sono mai fermata a capire cosa ritenessero che fossero quelle storie gli altri.

Stupidamente ho sempre pensato che li vedessero come li vedo io: una recita.

Ma temo fossi io a sbagliarmi, per quanto interessanti ho sempre trovato le storie più una recita che un'altra parte della realtà dove i personaggi giocano un ruolo in cui sono solo quello e basta.

Forse questa è la dimostrazione che una parte molto egocentrica di me abbia sempre pensato che l'umanità è puramente stupida.

Che a dir la verità anch'io ne faccio parte e mi unisco a quel nonsense che ho sempre visto in quelle "recite", però è da relativamente poco che mi sono accorta che quelle recite non sono altro che specchi della realtà.

Certo esistono atteggiamenti o storie esagerate, ma ciò non toglie che cose come "il cattivo ragazzo che tratta male tutti per il passato triste" o anche "la ragazza che

Sono cliché, ma il problema è che non è una recita, ma che esistono davvero persone che pensano così.

Forse anche questo ha aumentato la mia depressione (se così la si può chiamare), mi sono resa conto che non sono i film ad essere una recita, ma sono gli umani stessi a farlo ogni giorno.

Comportamenti senza la minima razionalità o correttezza dovuti unicamente all'apparenza.

Okay che viviamo nell'epoca dei social in cui ciò che è esterno sembra tutto, ma credevo fosse fino ad un certo punto.

Invece no, tutto è controllato, mi sembra che tutti cerchino l'atteggiamento giusto per chi hanno di fronte fregandosene di ciò che pensano davvero.

È tremendamente faticoso vivere così. Troppo faticoso. Ma come fanno ad avere sempre la forza di "fare x per far capire ad y che z ha fatto w", cioè è assurdo, è un insieme di "devi capire da sola i messaggi non diretti".

Probabilmente ho mancanza di empatia, ma molto spesso ci sono modi che semplicemente non rientrano nel mio database cerebrale.

Perché al posto di dire qualcosa direttamente bisogna farci 1000 giri diversi per far arrivare al punto da solo all'altra persona?

Non dico che non bisogni farlo, è normale per le piccole cose fare così, ma su tutto no. Ma tutto, anche a ciò che non pensi nemmeno.

Devi stare sempre allertato perché potrebbe arrivarti lo stronzo di turno che magari si è offeso o è imbarazzato da qualcosa che non riesce a dire esattamente e che quindi devi capire da solo se no poi sarai fottuto.

Ma probabilmente sono io troppo stupida, anche se onestamente non ho voglia di cercare di capire i problemi degli altri finché non me ne parlano concretamente.

Non sto facendo un compito di matematica, perché dovrei usare la logica per arrivare ad un tuo problema?

Ahah... Poi chissà perché non ho amici... (momento da lacrimuccia).

Per non parlare poi di quando dici troppo ciò che pensi e gli altri sono tutti "oooh ma cosa ha osato fare" e magari manco c'entrano loro.

Per esempio penso che questo sia successo con mr x e le due miss, a volte ho come avuto l'impressione che si offendessero se dicevo qualcosa di "troppo" a lui, anche se non ho mai capito cosa fosse il troppo, fare battute sul fatto che mi piaccia?

E boh... Non so, ho incominciato a dire quel che voglio con lui e non ha mai avuto modo di offendersi o prendersela con me o altri quindi che male ci sarebbe? Poi perché se non se la prende lui dovrebbe prendersela qualcun'altro per lui.

Come ho già detto: troppi faticoso capire questi ragionamenti (anche perché è tutto indiretto, mica a voce me lo si viene a dire).

I rapporti umani sono faticosi e probabilmente anche le relazioni.

Pensandoci con mr x ci starebbe bene una che recita come lui una parte, ce lo vedo come tipo da coppia che, sì, si amano, ma non se lo dicono mai chiaramente, parlano di stronzate e si stuzzicano, ma lasciano solo piccoli gesti per far capire il proprio amore.

Potrei farci una storiella su, che bellezza uhuh ~

Io non so che tipo di parte stia recitando, so solo che non ho voglia di far finta di non provare qualcosa, di divertirmi a stuzzicare con battute taglienti che non rispecchiano i miei sentimenti.

Come posso dire... Mi sembra faticoso dover far finta di non amare per mantenere un ruolo solido.

Però al contempo mostrare i propri sentimenti spesso porta gli altri a sfruttarti, non che mi sia mai sentita sfruttata, ma probabilmente è proprio perché sono troppo permissiva che a nessuno frega un casso di me.

Probabilmente non avrò mai un uomo continuando così, ho come l'impressione che mi innamorerò solo di persone fidanzate o persone che non mi cagano.

Passerò la mia vita a dire "ma io lo amerò lo stesso".

...Che merda ahahah...

Va beh dai basta con la negatività e passiamo avanti.

Mi è capitato di guardare uno shojo davvero carino di recente.

Mi ha fatto riflettere su alcune cose, ad esempio se io avessi mai realmente chiesto alcune cose con mr x.

Questa serie giocava tutto sul "vorrei fare questo ma voglio che sia tu a capirlo e a prendere l'iniziativa".

Ovviamente è una situazione diversa dalla mia, ma non so se io abbia sempre detto chiaramente quello che avrei voluto fare, anche perché dirlo non penso cambi qualcosa, ma ragionando in questo modo potrebbe essere anche un blocco mentale e basta (insomma tra il non fare e il fare, il fare vince a prescindere dal risultato).

"Mi piacerebbe passare l'ultimo giorno di scuola con te, dato che è probabilmente il tuo ultimo anno qui".

Potrei chiederlo, non pretendo di certo di star sola con lui, anzi, però sarebbe stato bello passarlo insieme.

Ma in fondo non credo abbia comunque molto senso, io desideravo passare l'anno con lui, non l'ultimo giorno.

Anzi probabilmente avrei voluto far parte per sempre di almeno una parte della sua quotidianità e quello di certo non si può pretendere.

O forse mi sbaglio? Non so più cosa sia corretto o meno, ci sono troppe opzioni.

Sto davvero pretendendo troppo? Forse è l'ora di non darci più peso, in fondo non ho prove del fatto che in fondo gli freghi qualcosa di me, non faccio altro che basarmi su fattori astratti.

Al contrario non lo dimostra mai e se glielo chiedessi mi sputerebbe una frase del tipo "è solo un passatempo".

Però pensare così non fa per me.

Anche per colpa di questi modi negativi di fare ho capito di non poter fare come se tutto andasse bene.

Dico sempre che lui è "L'eccezione" e non importa cosa io sia per lui, ma che senso ha pensare così?

Manca ormai solo una settimana alla fine e avrei voluto vivere quest'anno in modo totalmente diverso.

Ho sempre visto solo il bene in tutto, ho pensato che piccoli e stupidi gesti fossero speciali e mi piacerebbe continuare a fare così.

Ma ora non riesco più totalmente a farlo, "e se in realtà niente di quello che pensavo era vero"?

Non voglio pensarla così, mr x è buono e gentile a modo suo, ultimamente mi pare più pesante con certe frasi, ma forse è dovuto al mio stato di ora e non riesco più a guardarlo e pensare "wow è fantastico" di qualunque cosa esca dalla sua bocca.

Beh, in effetti manco lo vedo.

Non mi importa molto di cosa pensano gli altri a riguardo, non penso che queste emozioni indichino che sta smettendo di piacermi, io penso sia sempre una persona speciale.

Però è come se qualcosa non andasse, come se ora quello che aveva senso prima non lo abbia più.

Piano piano ho incominciato a capire di non starlo più guardando come all'inizio, non lo cercò più come prima, ma non ho smesso di provare qualcosa per lui.

Sento ancora il cuore incominciare a battere quando si tratta di lui, però

Fra poco l'anno sarà veramente finito e Mr x non ci sarà più.

Mi piacerebbe passare un altro anno con lui, ma se se ne andasse potrei dirmi "adesso non ci devo più pensare". Che schifo.

Sarebbe bello se almeno mi salutasse.

Ma sono stanca di dipendere da questo.

"Spero che lui, spero che lui, spero che lui". Sono stanca di questo. Sono stanca di far così tanta fatica per prendere io l'iniziativa. Intanto potrebbe finire come san valentino e l'unica che ci rimarrebbe male sarei io.

Mi sembra sempre così facile per gli altri, che stanchezza, perché è dovuta finire così.

Voglio che quest'anno finisca e basta, domani saluto alcuni prof e andrà tutto bene.

Voglio smettere di stare così, voglio tornare ad essere come prima.

Tutti hanno le proprie difficoltà e i propri motivi per soffrire, credere di essere l'unica triste è stupido, per questo ogni persona è apprezzabile, tutti affrontano a modo loro e in modo unico i propri casini.

Le persone sono meravigliose.

Mr x, mi love, il soldato, l'amicissima, funghetto e anche le miss, tutti sono a modo loro speciali e da apprezzare, tutti sono interessanti, tutti raccontano una storia.

Definire una più bella o più brutta è solo un insulto, nessuno ha il diritto di giudicare "quale vita sia migliore", al massimo il genere del racconto è diverso, ma ognuno è apprezzabile.

Sarebbe bello vivere sempre con questo mood, devo farmi forza e andare avanti.

Non importa che cosa pensi mr x o chicchessia, se voglio pensare che sia tenero anche quando non lo è lo penserò, se voglio essere felice per cose che non avevano lo scopo di rendermi tale lo sarò comunque, se voglio avere fiducia di qualcosa senza garanzie mi fiderò.

Dopotutto come ho già detto non fa per me dubitare degli altri, annerisce solo il cuore.

Anche se ora sembrano più ricordi che altro io so benissimo che amare mr x è la cosa che certamente ripeterei all'infinito, anche se non è conveniente, anche se tutti lo riterrebbero stupido, anche se non dovessero credermi, anche se dovesse sempre finire in questo modo, anche se dovesse finire peggio, in qualunque caso vorrei rincontrarlo e rinnamorarmi di nuovo, panicare per ogni piccola cosa e sentirmi in paradiso per un singolo messaggio.

In fondo come si può non essere ammaliati da un sorriso tanto bello? 

Sono questo il tipo di storie che io voglio vivere, quelle di un amore insensato e profondamente smielato.

   
 
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