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Autore: AlsoSprachVelociraptor    07/06/2019    1 recensioni
Lloyd Richmond, giovane film-maker dal fisico fragile, la mente contorta, il cappello della Planet Hollywood calato sui suoi cinici occhi azzurro ghiaccio e il fidato coltellaccio appeso alla cinta, è pronto a tutto per diventare il regista che ha sempre sognato di essere.
Anche essere mandato dalla BBC a Ronansay, un'isola sperduta a nord delle fredde coste della Scozia e bagnata del tremendo mare del Nord a indagare su un misterioso hotel che si dice essere infestato dai fantasmi.
All'albergo, tuttavia, Lloyd troverà segreti ben peggiori di uno spirito; scheletri nell'armadio, doppiogiochisti pericolosi, destini segnati nel sangue, porte chiuse a chiave, il mare del Nord affamato che chiederà sempre più sacrifici umani.
E sì, anche un fantasma.
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[Storia liberamente tratta alla serie tv "Two Thousand Acres of Sky" della BBC, anche se NON c'è bisogno di conoscere la serie per leggere la storia, dato che ne è solo ispirata. Anzi, se non la conoscete è molto meglio]
Genere: Comico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Più centrale.-

-Centrale?-

-Non tenertelo sulle tette, cazzo! Meglio? Capisci meglio così?-

Jo lo guardò con ira mentre continuava a stringere il teschio al petto. -Hai detto sul cuore. E io il cuore ce l'ho dietro le tette. Le hai mai viste delle tette, tu?-

Lloyd sospirò pesantemente, aggiustandosi il cappellino della Planet Hollywood sulla testa. Bambina imbecille… -E allora non tenerlo sul cuore. Sotto al cuore.-

L'avrebbe strangolata coi suoi stessi capelli, talmente lunghi da sciolti da arrivarle al bacino, ma sapeva che se solo avesse tentato si sarebbe trovato contro non solo una donna cattiva e isterica ma anche un enorme fantasma capace di atti sovrannaturali inimmaginabili.

E poi Jo era abbastanza simpatica, non voleva farle del male.

Decise di abbassare il teschio sotto al seno, tenendoselo all'addome stretto nel corpetto. In quel vestito antico, era bellissima. Sembrava quasi nata per indossarlo, con quel viso e quell’espressività e tutta sé stessa che non sembrava appartenere a quell’epoca, e nemmeno a quel mondo. Ovviamente non glielo disse, Lloyd odiava i complimenti.

Erano partiti assieme dall’hotel qualche ora prima, quando il cielo era ancora nero pece e le stelle brillanti sull’Isola, per trovare le ultime cianfrusaglie che sarebbero servite per girare il film. Jo era emozionata almeno tanto quanto Lloyd stesso all’idea di girare il film, che si era effettivamente trasformato da documentario a film. E poi erano soci, no? Andava bene se Jo lo aiutava un po’. Jo non era Lucy.

Dopo che Kenny e Jo si presentarono nella sua camera con un teschio umano, il teschio di Kenneth, si sentiva più unito a lei. Jo era sempre taciturna e quando parlava diceva qualcosa che a Lloyd non piaceva, ma ricostruire quel teschio assieme li aveva avvicinati parecchio. Jo era la cosa più vicina ad una amica, una socia che Lloyd avesse mai avuto, ma non voleva ancora ammetterlo. Lloyd era un lupo solitario e non aveva bisogno di nessuno, né di amici né di compagni né di relazioni.

Anche se era palesemente una bugia.

Dopo aver raccattato in un vecchio negozio già aperto prima dell’alba un vecchio vestito funebre vittoriano e qualche candelabro antico, si erano diretti alla spiaggia. Lloyd aveva girato qualche scena d’interni nell’hotel, e registrato qualche suono grazie a Kenny che aveva salito e sceso le scale in modo spettrale come, beh, solo lui poteva fare.

Era stata una nottata divertente, e Lloyd non si aspettava di poter effettivamente godere quella vacanza forzata a Ronansay.

Dopo aver scattato qualche foto a Jo davanti alla vecchia, lugubre chiesetta dal campanile fatiscente e rotto, si erano diretti alla spiaggia, e Jo aveva girato tutta l’isola con quel brutto vestito addosso, sembrando quasi felice di indossarlo. Non gliel’aveva chiesto. Non gli importava davvero.

Era un po’ corto per lei, ma non importava molto dato che era immersa fino alle ginocchia nell'acqua del mare, il teschio in mano e la  telecamera di Lloyd puntata. Era fotogenica, bella e statuaria, se avesse avuto anche l'abilità di mantenere lo sguardo fisso per più di sei secondi e parlare senza balbettare e guardarsi le scarpe, avrebbe fatto scintille.

Il velo nero davanti al viso ondeggiava in modo perfetto davanti al suo viso roseo, e i suoi lunghi capelli rosso mogano si muovevano come le onde del mare del Nord, in una sincronia quasi perfetta. Il viso di Johanne era austero ma giovanile e ingenuo.

Dietro di lei, il sole stava stava nascendo, illuminando in giochi misteriosi la scena. Era tutto… tutto...

-E… taglia! Perfetta.- fece Lloyd finalmente, riuscendo a salvare la parte principale del film. Sì, sarà la scena centrale, iniziale e finale di tutto. La copertina, la locandina, e il suo biglietto per il successo e la memoria eterna.

-Sei stata bravissima.-

Non era stato Lloyd a parlare, ed erano solo loro due alla spiaggia.

Jo annuì imbarazzata ma si gelò sul posto nel realizzare a chi apparteneva quella voce. -Papà..?-

Come se quella fosse una comune vasca da bagno nella propria tranquilla casetta e non il Mare del Nord alle prime luci dell'alba, Kenny emerse dall'acqua in tutta la sua altezza, strizzandosi i capelli bagnati.

Lloyd e Jo rimasero a fissarlo.

Stupiti.

Pietrificati.

Che stava succedendo?

L'uomo alzò lo sguardo sui due ragazzi e rimase a sua volta di pietra. Forse aveva dimenticato un pezzo della storia? Forse non aveva detto tutto alla figlia e al compagno? Le sue guance si colorarono di scuro mentre si lisciava la maglietta sul petto, ormai semitrasparente. Odiava essere morto con una maglietta così esplicita. Non era un pornoattore, era un fantasma!

-Io… sono morto in mare, no? Cioè, no. Sono morto sulla spiaggia. Ma il mare ha ancora il mio cadavere.-

Si voltò verso Jo, che ancora stringeva il suo cranio tra le mani. -...quasi tutto il mio cadavere.- finì.

Jo e Lloyd annuirono piano. Non sembravano convinti, o forse…

Lloyd infilò l'occhio nella telecamera e puntò diretto al fantasma, che si coprì istintivamente il corpo con un braccio. Lo stava riprendendo..?

-Ti si vede in camera! Sei visibile!- gridò il ragazzo emozionato, non togliendo l'occhio dallo schermo. Nella telecamera, il mare si avvolgeva delicatamente attorno alle larghe cosce di Kenneth bagnando i suoi jeans chiari, mentre i suoi occhi brillavano come l'acqua in cui era immerso. La sua pelle era innaturalmente pallida come la porcellana e i suoi capelli rosso scuro si arruffavano al vento, e il suo sguardo gentile era fisso su di lui…

-Uh… non vuoi sapere la spiegazione? Lloyd? Ehi, Lloyd!-

Lloyd sembrava in trance. Non parlava ormai da troppo tempo quando abbandonò la telecamera per afferrare la fotocamera digitale che aveva al collo per scattargli una foto. Il momento era perfetto, Kenny era perfetto.

Kenny aprì le labbra bluastre per parlargli preoccupato ma Lloyd lo zittì con una mano. -Mettetevi vicini.-

Jo e il padre si guardarono poco convinti. Avanzarono difficilmente nell'acqua alta e si misero fianco a fianco, Jo istintivamente aggrappandosi alla mano del fantasma, stringendo il suo teschio nell'altro braccio.

Kenny fece per girarsi ma Lloyd lo riprese. Dovevano stare fermo e guardarlo!

La foto venne bene, tutto sommato. Anche se erano due idioti che non avevano nemmeno le basi di fotografia, design e cinematografia.

-Potresti toglierti la maglietta, Ken?-

Il fantasma non rispose, se non stringendosi entrambe le braccia sopra al petto. Se ancora avesse avuto sangue nelle vene, sarebbe sicuramente arrossito. -Nemmeno per sogno! Non dovresti provarci così con uno della mia età che… che potrebbe essere tuo padre!-

Era vero, se era morto a trentotto anni quasi diciotto anni prima, dunque ormai era vicino ai cinquantasei anni.

Lloyd però non sapeva quanti anni avesse suo padre perché era scappato prima che lui nascesse.

Alzò le spalle platealmente. -È l'età il problema, non che ci sto provando con un morto?-

Jo cercò di interrompere la situazione ma non ne aveva davvero il coraggio, così rimase zitta, ma notarono entrambi i suoi imbarazzati gesti.

-Beh- sospirò Lloyd, spegnendo la fotocamera e riallacciandosela al collo. -Non mi aspettavo un imprevisto del genere ma… non è negativo. Mi verrà in mente qualcosa, sono pur sempre il nuovo genio della regia. Riprendiamo le riprese!-

 
   
 
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