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Autore: Manu_00    18/06/2019    6 recensioni
Il mondo è un luogo molto grande, e in un luogo molto grande sono presenti tanti, tantissimi individui, alcuni comuni, alcuni singolari, e alcuni estremamente particolari.
E poi ci sono io, che non saprei dire con certezza in quale di queste categorie inserirmi.
Se me lo avessero chiesto all'inizio di questa storia, avrei risposto senza esitare di appartenere alla prima, ma il tempo ti cambia, e anche se adesso dubito di potermi definire una persona particolare, di certo, quel che è successo, la mia storia, di “particolare” ne ha da vendere, o almeno così mi piace pensare.
Forse la risposta è che sono una persona comune a cui sono successe cose particolari, ma lascerò a voi che leggete il compito di giudicare, io, d'altro canto, mi limiterò a raccontare.
[Storia presente anche su Wattpad: https://www.wattpad.com/590152446-jiid-story-of-a-thief-prologo]
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo XXX
 

<< Prendi questo! >>
Julia caricò a testa bassa, lancia fra le mani, nell'undicesimo tentativo consecutivo di rompere la guardia di Caesar.
Il nostro mentore, come nei dieci tentativi precedenti evitò il colpo con una rapida torsione del busto, schivando l'affondo della Vindr con l'eleganza di chi fa un passo di danza.
La cacciatrice provò a girare su se stessa, cercando di colpire l'avversario con una delle ali della lancia da caccia, ma con una torsione ancora più rapida Caesar schivò l'attacco piegandosi di ben novanta gradi all'indietro.
Lei non si diede per vinta e completò il giro su se stessa, cercando di colpirlo dall'alto.
Anche questo tentativo si frantumò contro la prontezza dei riflessi di Caesar, con uno scatto del polso afferrò il manico metallico, fermando l'ala della lancia a pochi centimetri dal suo volto, mentre la studentessa cercava con tutte le sue forze di spingere l'arma verso il basso.
Caesar gliela strappò di mano e spedì l'avversaria a terra con una gomitata.
Io e Ilian corremmo a darle il cambio, lui dividendo l'arco in due lame a mezzaluna ed io con Noapte nella destra e Ghinion nella sinistra.
Ne conseguì una lunga sequela di affondi all'indirizzo del maestro, che lui schivò saltando all'indietro.
Ma appena prima di atterrare una violenta corrente d'aria generata dalla nostra caposquadra lo spinse contro di noi, Ilian riformò l'arco e scoccò una freccia contro di lui, ma Caesar l'afferrò al volo rilanciandola al mittente.
Scattammo all'indietro, e la freccia impattò al suolo esplodendo in una nube di polvere pirica da cui Caesar emerse incolume prima di scagliarsi contro di noi.
Mi spinse indietro con un calcio al petto e avanzò rapido pronto a darmi un colpo di tacco sullo stomaco (ne avevo collezionati parecchi di recente) ma il suo piede incontrò la resistenza dell'alabarda di Deryck.
Per nulla scosso sorrise e roteò il corpo a destra, spostando tutto il peso sul piede destro e sferrando un calcio con il sinistro, calcio che Deryck parò appena in tempo, ma arretrando di pochi passi in seguito all'impatto.
<< È già qualcosa >> commentò prima di riprendere l'attacco, senza concedere ulteriore tregua al nostro elemento più forte.
Ilian corse in suo aiuto, mulinando le lame contro Caesar, bloccò un suo affondo prendendolo per il polso, mentre continuava a calciare Deryck ora con il destro e ora con il sinistro.
Io e Julia ci lanciammo subito nella mischia, solo per vederci Ilian che ci veniva lanciato contro.
Lo schivammo, ma allora Caesar si era concentrato su Deryck, afferrandogli l'arma e tirando con forza, non gliela strappò: trascinò direttamente Deryck contro di noi a mo' di palla demolitrice, io usai la mia semblace evitando il colpo, mentre Julia venne spinta a terra.
Deryck rimase accatto all'arma malgrado l'impatto, e in poco tempo l'asta metallica cominciò a deformarsi, avvolgendosi attorno alle mani di Caesar e bloccandole dentro uno spesso strato di metallo.
<< Ingegnoso >>
Schivò un pugno all'indirizzo del volto e saltò indietro, usando il grande blocco di metallo che ora gli avvolgeva le mani per pararsi dai miei coltelli da lancio, poi caricò verso di noi, e posso assicurarvi che malgrado avesse un blocco di metallo di oltre quattro chili ad avvolgergli le mani la sua velocità non ne venne minimamente intaccata.
Iniziò a mulinare la sua trappola a mo' di mazza, costringendoci a stare indietro onde evitare la rottura di qualche osso.
<< Mi avete bloccato le braccia, bene, ma ho ancora due gambe >>
Saltò in aria e atterrò a testa in giù alle nostre spalle, con il blocco di metallo che gli intrappolava le mani usato a mo' di sostegno.
Prima che potessimo fare qualsiasi cosa roteò le gambe come se fossero le pale di un elicottero, spedendo a terra tutti i presenti.
<< Non abbattetevi, è comunque un progr- >> gli tirai un coltello da lancio sul polpaccio, che però deviò con un calcio ben assestato, ma non gli demmo tregua e attaccammo tutti assieme, provò a sferrare altri calci ma si trovò le gambe immobilizzate da Deryck.
Questi sollevò il mentore con tutte le sue forze e iniziò a roteare su se stesso, per poi lanciarlo a schiantarsi contro gli alberi.
<< Finalmente! >> gridai, ma me ne pentii presto.
Caesar si girò in aria, atterrando con i piedi sul tronco di un albero, l'impatto fu così forte da farlo inclinare, sradicandolo sul davanti.
Non diede nemmeno il tempo alla gravità di fare il suo effetto e piegò le gambe per poi lanciarsi a tutta forza contro di noi, eguagliando quasi quella del lancio.
Ci gettammo a terra, evitando per un soffio il suo attacco, ma Caesar atterrò su un altro tronco e ripeté la tecnica, travolgendo Deryck con la forza di un siluro e mandandolo giù come un birillo, ma prima che potesse atterrare sul terzo albero, una freccia imbevuta di polvere lo precedette, centrando in pieno il tronco e mandando l'albero in fiamme.
La corteccia bruciò in un istante e l'albero si spezzò in due sotto la forza dell'impatto, mandando Caesar a sbattere contro quelli successivi.
Ilian ne approfittò tirando ben due frecce imbevute di polvere congelante.
La detonazione avvenne all'istante, e un grande cristallo di ghiaccio si formò lì dove avevamo visto Caesar per l'ultima volta.
<< Preso? >> << Non lo so, ma è lì di sicuro >>
Fidandoci dell'ultrasenso (così avevamo battezzato la semblance di Ilian) scattammo in avanti sperando che le frecce avessero adempiuto al loro dovere.
Giunti a destinazione, trovammo effettivamente Caesar avvolto nel ghiaccio, ma nonostante questo manteneva ancora l'insostituibile sorriso stampato sul volto e gli occhi chiusi, come un bambino felice.
<< Dite... che adesso apre gli occhi come nei film horror? >>
Non aprì gli occhi, ma sentimmo dei preoccupanti scricchiolii provenire da sotto la superficie ghiacciata.
<< No Ion, temo sarà molto peggio >>
Gli scricchiolii aumentarono, e guardando in basso vedemmo il blocco di metallo alle sue mani iniziare a deformarsi e allungarsi, infrangendo via via il ghiaccio che incontrava lungo la strada.
<< Deryck... quella non è la tua semblance? >> << Temo di sì >>
Il fauno e noi altri ci mettemmo in posizione per contrattaccare, quando improvvisamente il blocco metallico si trasformò in una lunga asta con una lama all'estremità, fuoriuscendo dalla massa ghiacciata, che andò in frantumi, facendo piovere schegge tutt'intorno.
<< Ottimo lavoro ragazzi, siete riusciti a farmi stare fermo per qualche secondo, anche se ovviamente ho combattuto disarmato e senza la mia semblance fino alla fine >>
Lo fissammo esterrefatti.
<< La tua semblance? La stessa di Deryck?! >>
Scosse la testa.
<< No no! La mia semblance consiste nel replicare, per l'appunto, tutte le semblance che ho visto utilizzare, ma si tratta di versioni depotenziate rispetto all'originale >> portò l'estremità del bastone a pochi centimetri dal suo viso, facendo notare come la punta dell'asta metallica somigliasse solo vagamente ad una lancia.
<< Praticamente sei un archivio vivente di semblance... quante ne avresti? >> << Difficile dirlo, il non vedere una semblance per molto tempo finisce con il farla atrofizzare fino a non renderla più utilizzabile finché non assisterò nuovamente al suo utilizzo, ma usare una determinata semblance più e più volte aiuta a “ricordare” e quindi ad evitare di perderne l'utilizzo >>
Julia lo guardò ammirata << Quindi sai tutte le nostre semblance?! >> << Esattamente >>
<< Anche... >>
Non mi rispose, divenne direttamente intangibile e avanzo verso di me fino a superarmi e successivamente tornare normale.
<< Esattamente, attualmente la tua è quella a cui sono più abituato >>
Dovevo sentirmi onorato o iniziare seriamente a preoccuparmi?
<< Uhm credo la prima >> << Ah! >> arretrai << Adesso leggi anche nel pensiero? Chi ha questa semblance? >> << Nessuno, semplicemente sei una persona prevedibile >>
Le risatine di Ilian e Julia non mancarono << Oppure lo sai fare veramente ma vuoi nasconderlo? >> << No, non ho ancora trovato nessuno con una semblance simile, diversamente avrei potuto conoscere ogni vostra mossa in anticipo, sarebbe divertente fare un allenamento simile un giorno, devo vedere se qualcuno ha una semblance del genere >>
Non credo ci sia bisogno di leggere nel pensiero per capire che mi augurai che questo giorno venisse il più tardi possibile.
O che non venisse affatto.
<< Bene, se non altro rimarrai fuori dalla mia mente >> << Mai detto questo >>
Lo guardai confuso.
<< … Cambiamo discorso >>
<< Giusto! Ion, non avevi delle informazioni su Drake e compagnia? >>
Mi morsi la lingua.
Proprio davanti a Caesar doveva dirlo?
<< Ehm ne parliamo dopo, adesso riprendiamo con gli allenamenti >>
Caesar sorrise << Ion che vuole allenarsi ancora? Devi nascondere qualcosa di veramente interessante >>
Replicò la semblance di Deryck trasformando l'asta metallica in una spada, e con una mossa decisa tagliò l'albero più vicino.
Il tronco cadde a terra emettendo un lieve tonfo, ammortizzato dall'erba e dalla terra morbida, mentre il nostro mentore si sedette sul ceppo che aveva generato.
<< Sono tutt'orecchi >>
Scossi la testa << Davvero, non è il ca- >> << Tutto. Orecchie. >>
Inutile dire che me la feci sotto, il tono con cui si era pronunciato non ammetteva repliche, e il sorriso psicotico sul suo volto faceva suonare il tutto come una minaccia di morte alla mia persona.
<< Ok ok, diciamo che ho scoperto che Drake sta progettando una nuova arma, non so bene cosa sia ma si tratta di qualcosa di veramente imponente >>
<< Come lo hai scoperto? >> << … Ho corrotto Ivan con un hamburger >>
Sinceramente, dubito che Caesar ci abbia veramente creduto, anzi, potrei giurare che stesse quasi per ridere davanti alla mia scusa, eppure non negò la mia affermazione né insisté sul sapere la verità.
<< Mi sembra verosimile, beh direi che per oggi possiamo concludere >> si alzò dal ceppo sgranchendosi le gambe << Passate una buona giornata, dopodomani sarà un grande giorno >>

<< Potevi dirmelo che erano informazioni potenzialmente compromettenti! >>
Entrai in stanza sforzandomi di ignorare i rimproveri della mia caposquadra.
<< Quando si parla di Drake le informazioni sono sempre compromettenti, specie se sono io a riferirle! >> << Almeno è vera la cosa che hai corrotto Ivan con un panino? >> << Beh, le cose potrebbero essere andate in maniera leggermente diversa >>
Inarcò un sopracciglio, per nulla convinta.
<< Quanto “leggermente”? >> << Quanto basta >>
Sospirò irritata << Non è leale Ion >> sbuffai << Loro lo sono mai stati con noi? Per quanto ne sappiamo potrebbe esserci lo stesso Drake dietro la nostra partecipazione, ed anche se così non fosse, rimane uno stronzo, quindi >>
<< Ion! >> << Prova a dire il contrario! >>
<< Calma ragazzi, ormai il danno è fatto, e comunque anch'io credo che Drake e i suoi si meritino una lezione... purché non diventi un abitudine, vero Ion? >>
Mi girai verso Ilian ed alzai le mani in segno di resa << Giuro che mi asterrò dal compiere future azioni moralmente illecite nei confronti di altri team rivali e non, indipendentemente da quanto i loro membri possano rivelarsi delle torri di sterco dall'aspetto umano o faunista, contenti? >>
Julia sospirò.
<< Suppongo sia il massimo che posso ottenere, va bene... e comunque è vero, sotto sotto se lo meritavano, ma che sia l'ultima volta, intesi? >>
<< Giuro che mi asterrò dal- >> << Abbiamo capito! >>
Sorrisi << Allora, posso mostrarvi quello che ho ottenuto? Tranquilli, non vi parlerò di come ci sia arrivato se è di disturbo alla vostra coscienza >>
Tirai fuori lo scroll e mostrai la foto del progetto.
<< Ma che diavolo...? >> << Adesso capite perché non potevamo parlarne davanti a Caesar, comunque non c'è di che >>
Poggiai lo scroll sulla scrivania, lasciando che i miei compagni lo guardassero attentamente.
Julia non sembrò convinta.
<< Sicuro che sia per Drake? Ha un fisico molto asciutto per maneggiare un'arma così pesante >> << Beh sì, ma l'unica alternativa sarebbe Ivan, e non ce lo vedo Drake a spendere energia e tempo per fare un'arma simile... poi posso giurarvi che è più forte di quanto sembri, il mio collo sa bene di cosa parlo >>
Me lo massaggiai, ricordando tutte le volte che lo stronzetto aveva cercato di strangolarmi.
Ora sì che mi sentivo nel giusto nell'entrare nel suo dormitorio.
La nostra caposquadra iniziò a studiare i progetti, fra tutti noi era quella con i migliori voti in progettistica e costruzione di armi.
<< Vedete questo meccanismo? Credo serva per permettere alle due lame di ruotare attorno alla guardia in senso antiorario, o almeno così sembrano indicare le frecce, in questo modo Drake può proteggersi e tenere a distanza due nemici contemporaneamente, anche tre se attaccano tutti frontalmente >>
<< Quindi >> Ilian osservò il punto indicato dalla nostra caposquadra << Drake intende sfoderare una specie di segatronchi formato gigante, che altro? Per caso può far ruotare quelle lame giganti così velocemente da spiccare il volo come se usasse un elicottero? >>
<< Non mi stupirebbe, ma non credo, il vero problema sarà tenerlo a bada, sembra un arma progettata per impegnare il maggior numero di persone, così da far lottare i suoi tre compagni in una situazione di superiorità numerica >>
Risposi con una smorfia.
<< Beh, possiamo mandargli contro Deryck, gli basterà un tocco per ridurre quell'arma in una palla demolitrice da lanciargli in testa >>
<< Il problema >> osservò Julia << E se non ha già previsto questa eventualità, e credo l'abbia fatto, aspettiamoci che puntino ad eliminare il nostro fauno per primo >>
Deryck non sembrò affatto intenzionato a soddisfare il desiderio del caposquadra avversario.
<< Altre informazioni? >>
Annuii.
<< Allora, ho scoperto che Drake porterà sotto i vestiti decine e decine di coltelli, fiale di polvere e altro materiale esplosivo, insomma, andargli vicino sarà doppiamente pericoloso, non so se vale lo stesso per gli altri, ma la cosa non mi stupirebbe affatto, inoltre... >>
<< Si? >>
<< Credo che Kojo abbia il potere di ammaestrare gli insetti, anzi, giurerei che si tratti della sua semblance, preferisco non entrare nel dettaglio di come ho fatto questa scoperta >>
<< Tutto qui? >> chiese Ilian << Insetti ammaestrati? Beh di certo è disgustoso al suo livello, ma non mi pare così orribile, mi manderà qualche insetto addosso? Gli schiaccerò senza tanti complimenti >>
Sorrisi a quello slancio di ottimismo, ma qualcosa mi disse che non sarebbe stato affatto facile come Ilian se lo era profilato.
Ammesso e non concesso che quella fosse veramente la semblance di Kojo e non soltanto il frutto delle sue aberranti condizioni igieniche.
<< Temo sia tutto, non è molto purtroppo, ma almeno sappiamo cosa potremmo aspettarci da Drake >>
<< Degli altri cosa sai dirci? >> insisté Julia.
<< Niente temo, ma alla fine è Drake il vero problema, dubito che i suoi compagni ci daranno gli stessi problemi di quel mostriciattolo... >>
Julia sospirò << Beh, suppongo dovremmo accontentarci, domani cercheremo di elaborale qualche strategia in previsione dello scontro, ma adesso... >>
Si lasciò cadere sul letto emettendo un lungo sospiro assonnato << Vado a darmi una lavata, e vi consiglierei di fare lo stesso >>
<< Se permettete vado di nuovo per primo, non temete, sta volta non andrò a fare nulla di sospetto >>
<< Me lo auguro per te! O giuro che in virtù della mia autorità di caposquadra ti manderò ad allenarti nella Foresta di Smeraldo con un chilo di prosciutto al collo! >>
Sorrisi << Sempre meglio di una giornata con Caesar >>

Mi lavai in fretta, ed in appena cinque minuti fui fuori dal dormitorio.
Da quando si era verificato il problema “torneo” non avevo avuto molto tempo per vedermi con Brienne, non che vi fosse qualche obbligo morale nel farlo, ma dopotutto c'era stata quella serata e non avere avuto modo di parlarci per i giorni a seguire era decisamente... brutto?
Comunque, mi sembrava il caso di parlarle, specie perché ormai la notizia dell'ammissione della nostra squadra al torneo era ormai cosa pubblica, così come lo era il futuro combattimento contro il team pisello.
Mi diressi in biblioteca, sapendo che l'avrei trovata lì a studiare, od a giocare con le sue compagne a quello strano gioco da tavolo di cui non ho mai capito le regole e il funzionamento.
E infatti, dopo aver attraversato come un fulmine la strada tra il dormitorio e il plesso scolastico, e il successivo dedalo di classi e corridoi, entrai nella biblioteca, venendo accolto dall'odore di carta vecchia di millenni, legno di pino e sudore di studenti in evidente ritardo per il test del giorno dopo.
Mentre dal lato puramente uditivo, venni accolto dalle grida... di Marlee.
<< Ah! La mia flotta di incursori passa inosservata ai tuoi radar grazie ad una recente tempesta, raggiungendo la città di Argus e bombardando le infrastrutture addette alla produzione di polvere! Se non fai attenzione potrebbe propagarsi un incendio! >>
<< Nooo! E che diamine le avevo appena costruite! >> Ellen si afflosciò sulla sedia, cercando di metabolizzare la perdita, mentre Ashes giocava svogliatamente con i dadi senza prestare attenzione alle compagne di squadra.
<< Ashes è il tuo turno! >> << Ah, si, scusa, attacco Ellen >> << Ma perché c'è l'avete tutti con me?! >> << Perché sei debole! Non meriti di guidare il tuo popolo! >> gridò puntando il dito verso la sorella, che di risposta saltò sul tavolo puntando a sua volta la gemella corvina << Oggi mi accusi di debolezza, ma un giorno i cittadini di Vale si ribelleranno alla tua tirannia e verrai defenestrata... dal tuo palazzo! >>
Un violento “shh!” da parte della bibliotecaria costrinse le due a tornare a sedersi e interrompere il dibattito su chi fosse il governante migliore (o peggiore) fra le due.
<< Complementi ragazze, facciamoci riconoscere >>
Brienne!
Avanzai verso di loro, procedendo lentamente onde evitare di farmi cacciare fuori, ma mi fermai appena Brienne si accorse di me.
Mi costrinsi a sorridere malgrado l'imbarazzo e salutai con un cenno della mano.
<< Ion, ciao! >> rispose Brienne per poi alzarsi, ma si fermò come lasciò la sedia, per poi rivolgersi alle compagne << Ehm se non vi dispiace faccio una pau- >> << Non temere! >> disse Marlee quasi urlando, per poi spingermi letteralmente contro il fauno della squadra.
Fatto questo, afferrò il primo studente che le capitò a tiro per il braccio, costringendolo a sedere al posto della coniglia << Prendetevi tutto il tempo che vi serve! >>
<< Shhh! >>
<< Scusi! >>
Brienne ridacchiò << Perdonala, è... la solita Marlee >>
<< Ehi! >>
Prendemmo le giuste distanze dal resto del team (e dalla caposquadra in particolare) per poi trovare un angolino tranquillo dove sfuggire al controllo incrociato di Marlee e della bibliotecaria.
Mi sentivo a disagio, e non poco, dopo l'esperienza del ballo e tutto il casino che ne era seguito l'avevo a malapena vista durante le lezioni.
Insomma, atteggiamento non poco carino da parte mia quello di non farmi sentire nei due giorni a seguire, ok, neanche lei aveva attaccato bottone, ma del resto non le avevo detto niente riguardo l'iscrizione, beh non che potessi farlo visto che nemmeno sapevo di essermi iscritto, e forse stavo facendo questo problema decisamente più grande di quel che era.
Ma che ci volete fare, ero un po' scemo.
<< Allora, ti trovo ben- >> << Non mi avevi detto che volevi iscriverti al torneo >>
Ecco, iniziava già male!
<< Beh no, e mi spiace, ma vedi... non è stata proprio una mia decisione >>
Brienne inarcò un sopracciglio, decisamente perplessa da questa mia risposta.
<< In che senso? >> << Diciamo che... mi sono ritrovato iscritto da un giorno all'altro, e nessuno della mia squadra ne era al corrente, quindi siamo dentro al torneo e ci dovremmo restare >>
Lei scosse la testa, e non potevo biasimarla.
<< Cioè, tu e la tua squadra siete stati iscritti da qualcuno senza saperlo e non potete tirarvi indietro >>
<< … Esatto >>
Sospirò << Mi suona poco verosimile >>
Annuii << Non posso negarlo, ma proprio per questo ne ho parlato con Ozpin, e, parole sue >> drizzai la schiena e cercai di imitare come potevo la voce pacata del nostro preside << “Evidentemente un insegnante deve avervi iscritto senza avervelo prima proposto, purtroppo capita che si dimentichino di avvertire qualche squadra, ma se siete stati scelti sarà per una buona ragione, e comunque sarebbe imbarazzante per la scuola cambiare gli iscritti all'ultimo momento, mi dispiace ma dovrete partecipare” >>
Sperai che l'imitazione risultasse simpatica, ma non sortì affatto l'effetto desiderato.
<< Quindi vi ha detto così? >> << In realtà si è spiegato in una maniera molto intricata e confusa, ma il senso del discorso è questo, lo so non sembra credibile ma se proprio non ci credi puoi verificare da lui... e credimi, non sono minimamente contento di essere finito in un torneo, diciamolo, non sono proprio fra gli studenti più adatti, per questo dopo averlo scoperto beh... non mi sono fatto sentire, io e i miei compagni abbiamo passato l'intera giornata fra l'ufficio di Ozpin e di altri insegnanti per cercare di venirne a capo >>
Questa volta la spiegazione sembrò convincerla, smise di stare a braccia conserte e le lasciò cadere lungo i fianchi << Ah, scusa allora... questo spiega perché sembravi un pochino nel panico >>
Sorrisi << Solo un pochino? >> << Ok, sembravi come Marlee quando non riceve notizie dei suoi gatti per più di due giorni >>
<< Perché, com'è quando non riceve notizie dei suoi gatti per più di due giorni? >>
Brienne sorrise e tirò fuori lo scroll << Giudica tu >>
Lo portò ai miei occhi, mostrandomi una foto di Marlee che, in evidente stato di agitazione, stava lottando con un autista per salire nel suo veicolo.
<< Se te lo stai chiedendo: l'abbiamo fermata in tempo >>
Bene, adesso avevo molte meno domande sulla sua caposquadra.
<< Ok, mi sento un po' offeso ad essere paragonato a quei livelli... ma credo sia un esempio azzeccato, comunque davvero, scusami per essere sparito, ho visto pure che mi avevi mandato dei messaggi giusto questo pomeriggio >>
Sorrise.
<< Fa niente, temevo di aver fatto qualcosa di sbagliato quella sera >> << Cosa? No no, non hai fatto nulla!... Al massimo l'ha fatto Marlee >>
La voce di questa rimbombò fra gli scaffali.
<< Guardate che vi sento! E Brienne, ti avevo detto di cancellare quella foto! >>
<< Shhh! >>
<< E andiamo come se fossi l'unica che parla qui dentro! >>
<< Un'altra parola e vi mando dal preside! >>
Ridacchiammo, quale modo migliore per rompere il ghiaccio se non avendo una Marlee nelle vicinanze?
<< Quindi... posso considerarmi perdonato? >>
Scosse la testa << Nulla da perdonare, davvero, ma se ti fa stare meglio: sì, sei perdonato, e sappi che faremo il tifo per voi, ho saputo chi saranno i vostri avversari e cavolo, l'universo sembra avercela con te >>
<< Oh Brienne, non sai quante volte me lo dico da solo... in ogni caso, felice di aver risolto >>
<< Sì, felice anch'io, ma dimmi... i tuoi compagni come l'hanno presa? >> << Meglio di me, poco ma sicuro, non hai idea a cosa ci stiamo sottoponendo in questi giorni, il torneo inizia dopodomani e abbiamo pochissimo tempo per prepararci >>
<< Vi state allenando duramente quindi >> << Sì, e credimi: se sopravvivremo all'allenamento allora avremmo qualche speranza con il torneo >>
<< In tal caso avrete tutto il nostro supporto, davvero, e riguardo Drake, dagliene qualcuna anche da parte mia! >> concluse la frase con un sorriso incoraggiante.
<< Lo farò, e credimi, ne ho molte da restituirgli >>
<< Shhh! >>
Ci voltammo verso la fine degli scaffali, la bibliotecaria ci stava pugnalando con gli occhi.
<< Ok, credo di essermi trattenuto abbastanza, tolgo il disturbo e... scusa ancora per non effermi fatto sentire >> << Fa niente, ci vediamo domani allora... e buona fortuna! >>
La salutai e lasciai la biblioteca prima che la signora potesse mettere in atto la sua minaccia, poi, varcata la soglia della stanza, me ne tornai al dormitorio.
Era tardi, e sentivo l'impellente bisogno di farmi una dormita.

<< Forza! >>
Scattammo tutti assieme verso la sagoma di Caesar, questi fermò con una sola mano l'attacco di Deryck, ma diede modo al sottoscritto di attraversare entrambi i contendenti in un istante e riapparire alle spalle del mentore.
Tirai una gomitata che lui bloccò con la mano libera, ma nello stesso istante una violenta corrente d'aria lo spinse indietro facendogli mollare la presa su entrambi.
Spinto in lontananza, prese al volo due frecce scoccate da Ilian, che lanciò via in tempo prima della detonazione, per poi trovarsi a respingere gli assalti incrociati di Deryck e la caposquadra.
Respinse i loro affondi con la semplice forza della propria aura, deviando gli attacchi ai lati con decisi movimenti delle braccia.
Mi portai alle sue spalle per farlo cadere, ma saltò indietro.
Julia ripeté la semblance mandandolo a schiantarsi contro un albero, e Ilian scoccò altre due frecce, ma il maestro divenne inconsistente e attraversò l'albero, lasciando che fosse questo a subire l'esplosione.
Emerse come un lampo dalla polvere e scattò all'assalto, sta volta usando le proprie armi, una coppia di lunghi pugnali da combattimento.
Li incrociò verso il basso giusto in tempo per parare un colpo di Julia, che calciò all'indietro senza esitare, poi li incrociò verso l'alto parando l'alabarda di Deryck.
In meno di un attimo i due coltelli vennero assorbiti dall'alabarda, aumentando le dimensioni della lama, che il fauno non esitò a scagliare verso il basso.
Il mentore deviò il colpo con la propria aura e scattò indietro, al che venne il mio turno.
Attraversai Deryck come un fantasma e mi lanciai in una serie di affondi, Caesar tirò fuori altri pugnali e respinse prontamente il mio attacco, finché non ne bloccai uno con la guardia di Noapte e affondai con Ghinion.
Ma non colpii niente, il corpo di Caesar tornò trasparente e lo attraversai, e riprese consistenza giusto in tempo per spedirmi a terra con un calcio.
Successivamente emulò la semblance di Deryck e fuse le due lame in un piccolo scudo appena in tempo per parare una freccia di Ilian a base di polvere congelante, gettò via la protezione prima che si congelasse assieme a lui e venne ingaggiato contemporaneamente da Deryck e Julia.
<< Complimenti, vedo un deciso miglioramento! >> fece per deviare gli attacchi di entrambi con la propria aura, ma una nuova corrente generata da Julia lo spinse indietro, al che decise di buttarsi a terra e rotolare via dallo scontro, incontrando però un ostacolo nel sottoscritto.
Cercai di colpire con entrambi i pugnali, ma venni sbalzato via da una corrente d'aria creata dallo stesso Caesar, e atterrai a mia volta contro la corteccia di un albero.
Per questo allenamento il maledetto aveva deciso di utilizzare la propria semblance oltre che l'aura, rivelandosi decisamente più ostico della volta precedente.
<< Perché se pensate che per battere Drake basti attaccarlo da ogni lato non farete molta strada, dovrete essere scaltri! >>
Fece scattare il braccio all'indietro, deviando la lancia di Julia, e si girò rapidamente verso di lei per allontanarla con un calcio, che venne però bloccato dallo scudo di Deryck.
<< Rapidi! >> saltò in aria e atterrò sullo scudo con forza micidiale, facendo sprofondare di dieci centimetri buoni il fauno nel terreno.
<< E decisi! >> saltò all'indietro ed estrasse una manciata di polvere dalla manica, questa andò a depositarsi sul terreno generando una mezzaluna infuocata, una piccola barriera per dividerci da lui.
Ilian fece altrettanto lanciando una sacca di polvere contro la barriera fiammeggiante, una cortina ghiacciata si diffuse nella zona colpita estinguendo le fiamme ed aprendo un varco da cui Caesar rapido come un fulmine, venendo prontamente intercettato dalle lame incrociate di Deryck e Julia.
<< Se non altro, i riflessi non vi- >> interruppe la frase all'improvviso e serrò i denti sul pugnale che gli avevo lanciato contro per poi sputarlo a terra, nemmeno questo bastò a cancellare quel sorriso dalla sua faccia.
<< Mancato >>
Io e l'arciere ci portammo alle sue spalle, accerchiando il nostro avversario.
<< Ottimo, davvero ottimo >> scattammo tutti insieme contro di lui, ovviamente divenne intangibile all'ultimo e passò oltre, evitando tutti i nostri attacchi.
<< Se non altro ci avete provato >>
Abbassò lo sguardo giusto in tempo vedere formarsi un glifo sotto ai suoi piedi << Oh, che sorpresa >> in un attimo la trappola ghiacciata si attivò ai suoi piedi, congelandogli le gambe, mentre Julia e Deryck incrociarono le rispettive lance contro il collo del mentore.
Caesar annuì soddisfatto.
<< Bene, siete riusciti a fermarmi, direi che possiamo finirla qui >> con un movimento rapido del piede spezzò il cristallo di ghiaccio che lo teneva immobile << Spero si riveli sufficiente per i vostri avversari >>
Ci raccogliemmo attorno a lui, tutti stremati, ma soddisfatti, difficile dire se lo eravamo per aver soddisfatto le condizioni di vittoria (riuscire a bloccarlo) o per essere arrivati a fine giornata.
Ovviamente non dovevamo montarci la testa, conoscevo la vera forza e la vera velocità di Caesar, e quella di oggi non era nemmeno un decimo della sua vera potenza, quando lottava era impossibile vederlo muoversi, invece per gli allenamenti si era portato al nostro livello... o a quanto bastava per metterci in difficoltà senza però rendere impossibile una nostra piccola vittoria.
<< Complimenti, mi spiace se abbiamo potuto allenarci per poco tempo, ma confido che i miglioramenti fatti in questo breve periodo possano dare il loro contributo per domani >>
Julia annuì decisa << Indubbiamente, maestro >> era da quando erano iniziati gli allenamenti che aveva iniziato a rivolgergli quell'appellativo, segno di un profondo rispetto per un combattente così forte.
Io invece mi ero limitato al “lei” sin da quando lo avevo conosciuto, forse, ora che ci penso, sarebbe stato più giusto da parte mia chiamarlo come faceva Julia, visto che gli devo probabilmente la mia vita (anche se spesso era lui in prima persona a metterla in pericolo).
<< Dopo oggi credo che non solo potremmo battere il DIKJ, no, credo che potremmo vincere il torneo! >> annuimmo, c'è chi con più, c'è chi con meno convinzione.
<< Lieto di sentirvelo dire signorina Vindr, e spero che voi altri condividiate lo stesso ottimismo >>
<< A dirla tutta, maestro >> continuò Julia << Mi chiedo se, in caso di vittoria, sia possibile prolungare gli allenamenti anche per i match futuri.
Caesar rispose con un'alzata di spalle << Per quello che mi paga il buon Ozpin potrei continuare ad allenarvi fino alla fine dell'anno >>
Scattai sull'attenti a quella frase.
Cosa, come, dove, quando?!
Ozpin lo aveva pagato anche per allenare tutti noi?
<< È stato Ozpin a chiedervi di allenarci?! >> chiese Julia, anzi, lo urlò.
E Caesar annuì.
<< Sì, non fraintendete, trovo molto divertenti questi allenamenti, ma considerando che per farli mi devo trattenere a Beacon, dovrò compensare tutto il guadagno che perdo nel non andare a fare missioni >>
<< Inoltre, Ozpin è sinceramente dispiaciuto per la situazione in cui siete capitati, e visto che non ha potuto togliervi fuori dal torneo, ha deciso di chiedermi questo favore e assicurarsi che voi foste pronti per lo scontro imminente >>
Non sapevo cosa dire, Ozpin continuava a farsi rivalutare di volta in volta: prima mi salva dalla galera, poi mi fa finire in un torneo, e adesso si assicura che io sia ben allenato per lo stesso...
Quell'uomo era un mistero vivente.
<< Mi sembra giusto >> sussurro appena Ilian, ancora ansante per lo sforzo di prima.
<< Quindi, sarei ben felice di continuare ad allenarvi e guadagnare questi extra, va bene anche a te, Ion? >>
Lo guardai negli occhi eterocromi, perennemente chiusi in quella maschera che era il suo incancellabile sorriso.
<< L'importante è che vada bene alla squadra, e comunque ormai mi sono abituato ai tuoi tentativi di uccidermi >>
Lo dissi con tono serio, e risi assieme ai presenti.
<< Davvero? Dovrò impegnarmi di più allora! >> ridemmo ancora, anche se mi sentivo molto a disagio dopo quella frase.
<< In ogni caso, adesso potete tornare nelle vostre stanze, e buone fortuna per domani!... Ma prima >> allargò (se possibile) il proprio sorriso << Avrei una sorpresa per voi, prego, seguitemi >>
Si diresse verso il magazzino dove operava nel tempo libero, e noi, benché perplessi, lo seguimmo.
Attraversammo quei pochi metri che ci separavano dalla struttura in religioso silenzio, se Caesar aveva una sorpresa per noi doveva essere qualcosa di veramente importante (o di veramente pericoloso).
Arrivati a destinazione, Caesar si fermò sulla soglia dell'edificio, aprì la porta e guardò verso di noi, si mise di profilo, lasciando intravedere appena le sue labbra e fissandoci con l'occhio sinistro, quello violaceo.
<< Ora, devo farvi una confessione, non me ne vogliate male, ma vi ho detto una piccola bugia, spero però che perdonerete questa mia eccessiva prudenza... >>
Entrammo nell'edificio, un po' titubanti, ma almeno eravamo un po' più certi che non si trattasse di un grimm.

I restanti tre membri del team ABNR vennero violentemente messi k.o da un singolo pugno di Xiao Long, che li spedì a schiantarsi contro una delle montagnole artificiali emerse dal ring in occasione dello scontro.
<< E questo conclude il match, il team RWBY vince e passa alla seconda fase! >>
L'annuncio venne accolto da un forte urlo di entusiasmo da parte del pubblico, eccetto dai mistraliani, che si limitarono ad un più pacato applauso colmo di rispetto verso i vincitori.
Il torneo era iniziato con questo primo scontro, e per l'occasione, tramite una selezione casuale, la piattaforma su cui si svolgeva lo scontro aveva riprodotto due diversi biomi con cui divise il luogo del combattimento, che infatti per metà era ricoperto dal ghiaccio e per l'altra era diventato uno spiazzo di terra incandescente da cui sembrava sarebbe fuoriuscita della lava da un momento all'altro.
<< Ahia, spero di non ritrovarmi contro di lei al prossimo turno, non penso sopravvivrei >> commentò Ilian tenendosi una mano sullo stomaco, e potevo capirlo, un pugno di Xiao Long sarebbe stato l'ultima cosa che avrei voluto avere davanti in quel preciso momento.
<< Se può consolarvi: qualora dovessimo perdere non dovremmo più preoccuparcene >> Julia si avvicinò a noi a passi lenti << E secondo: smettetela di guardare questo replay! >> spense lo scroll di Ilian e tornò a sedere.
<< Ehi! >> << Vi voglio concentrati, fra qualche momento avranno finito di sistemare e verremo chiamati per il nostro turno >>
Sospirai << Lo spero, non che muoia dalla voglia di affrontare Drake e compagnia, ma questa attesa sta diventando snervante >>
<< Cosa odono le mie orecchie? Vorresti passare subito al combattimento? >> << Ilian, sai bene cosa ho detto! >>
<< Ion, Ion >> sussurrò Julia << Tieni la rabbia per lo scontro, verremo chiamati fra pochissimo... e ricordate, se siamo rimasti in piedi dopo quello che abbiamo passato ieri questo scontro sarà una passeggiata... Deryck! >>
Ci voltammo verso il fauno << Siamo stati chiamati, è l'ora di andare >>
Il caposquadra sorrise << Finalmente! >> si alzò dallo sgabello dello stand e pagò il conto << Andiamo lì e facciamogli vedere di cosa siamo fatti! >>
Malgrado impiegammo cinque minuti per venir trasportati al Colosseo Amity, il tragitto si rivelò per il sottoscritto estremamente breve.
Giungemmo alla zona d'approdo grazie ad un'aereonave messa a disposizione esclusivamente per i combattenti ed attraversammo in silenzio il portale d'ingresso.
Una volta entrati, venimmo acconti dal violento boato di migliaia di persone in attesa del combattimento, la piattaforma era stata ripulita.
Ci avviammo verso di essa, e giuro di non aver mai sentito i miei piedi così pesanti, se prima sembrava essere passato tutto in un lampo, adesso ogni singolo secondo sembrava dilatarsi fino all'inverosimile.
Fui grato di non aver fatto colazione quella mattina, o credo che avrei avuto una violenta nausea.
Alla fine giungemmo sulla piattaforma, appena in tempo per vedere i nostri rivali davanti a noi.
<< Ion, che piacere vederti >>
Soffocai un moto di rabbia, mentre a pochi metri da me si ergeva in tutta la sua malignità la figura di Drake.
Li squadrai uno ad uno, conscio che i minuti successivi sarebbero stato i più importanti della mia vita.
Per l'occasione Drake aveva portato con se un camice più corto, in modo da muoversi più rapidamente e senza essere intralciato, ed ero certo che anche quel completo nascondeva delle tasche interne colme di oggetti da tirarmi addosso.
Anche gli altri avevano rivisto il proprio vestiario, Jack aveva con se un paio di occhiali a lente unica simili a quelli del proprio capo, escluso il fatto che fossero a lenti gialle anziché rosse e inoltre, notai con una certa vena di ironia, una grande cintura con la fibbia e i ganci in ferro, capii che non aveva affatto dimenticato come era andato il nostro ultimo scontro.
Kojo un mantello in fibra più leggera e senza il vecchio diadema che usava per tenerlo chiuso, aveva abbandonato le ginocchiere ed aveva indossato dei guanti nuovi, ma la cosa più interessante (e preoccupante) era la cintura agganciata alla sua vita, colma di ampolle contenenti polvere grezza.
Come al solito, si ergeva usando il bastone da passeggio come sostegno per non cadere, se non fossimo stati ad un maledettissimo torneo non avrei mai pensato che potesse essere in grado di nuocermi.
Ivan infine aveva scelto per l'occasione di indossare una sgargiante pelliccia bianca che lo copriva fin dietro il collo, da dove partiva un cappuccio che gli copriva tutta la testa, escluso il corno che fuoriusciva da esso tramite un'apposita fessura.
<< Ah, anche voi altri, ovviamente, ora, spero sappiate che non vi sarà nulla di personale in quello che accadrà nei prossimi minuti, ma prometto solennemente che farò del mio meglio per rendere il tutto il più indolore possibile... forse >>
Julia fece per rispondere, ma venne sovrastata dalla voce altisonante del professor Port.
<< Signori e signore, oggi vedremo affrontarsi due squadre della stessa accademia: il team JIID da Beacon, ed il team DIKJ, sempre da Beacon! >>
Come suo solito, la folla rispose con una sequela di urla e applausi, mentre l'allora presente me medesimo sentiva il battito del proprio cuore farsi pericolosamente più veloce.
A seguito dell'annuncio, la piattaforma venne circondata da degli ologrammi, i quali iniziarono a emulare una slot machine, alternando velocemente vari simboli raffiguranti luoghi o elementi.
Il giro durò poco tempo: da una parte tutti gli ologrammi indicarono l'immagine di due alberi, gli altri invece si fermarono sullo slot raffigurante un arbusto emergente da una piccola pozza d'acqua.
Sussultai a vederlo, visto che quello slot indicava qualcosa di molto sgradevole per il sottoscritto: una dannatissima palude.
Non mi definirei mai una persona impressionabile o superstiziosa, ma non potei fare a meno di interpretare quell'avvenimento come un pessimo, pessimo segno.
In un attimo le varie sezioni in cui era divisa la piattaforma si aprirono e metà di essa venne occupata da uno spiazzo verde con degli alberi verso il bordo, mentre l'altra da una landa di erba e terra molle tappezzata da pozze d'acqua pregne di arbusti e circondate da fango.
<< Tre... >>
Port cominciò la conta, perciò scattammo tutti sugli attenti.
Strinsi l'impugnatura di Ghinion, ne avrei fatto largo affidamento.
Il team DIKJ si era messo in posizione, come noi d'altronde.
<< Due... >>
Mi imposi di rallentare il battito e calmare il respiro, ma un solo secondo mi separava dalla distruzione.
Inspirai, strinsi i denti, eccola, la paura, l'istinto di conservazione.
Stava lottando per tirarmi fuori da lì, ma non potevamo permettercelo.
Sarei rimasto lì, e avrei combattuto.
Guardai negli occhi Drake, questa era la mia occasione per regolare un paio di conti, e non me la sarei lasciata sfuggire.
<< Uno... >>
Non lo avrei fatto per nulla al mondo.
<< Inizio! >>

   
 
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