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Autore: Seira Katsuto    21/06/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Ok, adesso non voglio dire di essere vecchia, ma è possibile diventare così fiacchi dopo appena quattro anni?

Sono andata a rileggere alcune storie che avevo scritto in prima e mi sono resa conto che, pur essendo un po' obbrobriose, erano piene di vitalità.

Sapete quel tipo di persone che sclerano sui fandom e dicono allegramente cazzate che buona parte della popolazione detesta? Ecco.

Il punto è che io capisco ora perché possano infastidire, ma sono solo persone con voglia di ridere e di essere simpatiche col prossimo, infatti riscuotono un certo successo con le loro storie.

Stesso motivo per cui le storie che magari scrivo ora non prendono più come una volta.

A volte anch'io cerco un po' di stupidità come un tempo, ho fatto l'amicissimità e cose su apette, però adesso ci sono momenti in cui mi sembra di sforzarmi a farlo.

Certo non sempre, ma quando penso a certe cose, che sono semplicemente leggere e simpatiche, mi sale un peso nell'anima.

Non so forse è colpa della mia tristezza interiore che per quanto voglia allontanarla ormai mi ha corrotto, però mi dispiace davvero.

Non riesco più a divertirmi come un tempo e spesso parlando con vecchie amiche mi rendo conto che questo strano cambiamento ha colpito praticamente solo me, c'è sono diventata più seria di quanto lo potessi essere già di mio.

Mi sembra così strano, è anche per questo che scrivo di meno storie nuove, sento sempre come se non andasse bene quello che scrivo.

Cioè sento che vorrei scrivere, che vorrei sentire il parere degli altri, ma allo stesso tempo quando ci provo ho come un blocco che mi dice "ma così non va bene".

Accade anche nel disegno, però quelli li pubblico comunque per far finta di non aver sprecato tempo della mia vita in nulla...

Spero sia solo un periodo onestamente, vorrei tornare a divertirmi...

Ok, pensandoci dev'essere proprio collegato al mio stato d'animo reale.

Forse dovrei sempre scrivere come faccio qui e come viene viene.

...ahah certe volte sento come se non ritornerò alla tranquillità di prima...

Ormai pure i sogni sono contro di me, ne ho fatti simili e con lo stesso fine così tante volte che mi viene più da ridere che da piangere.

Cose tipo che tigrotto mi viene a parlare cercando di tornare amici.

O che ne so, parliamo di quello di ieri: io che salto le prime due ore di scuola e c'è pure mr x e miss y, non so perché, ma poi è come se fosse stato il mio compleanno e mi fanno regali.

Tipo mr x mi aveva dato un'ape pupazzo e io la guardavo pensando: waaaa, bellissima.

Perché era un suo regalo ed ero meravigliata, poi allo stesso tempo mi veniva da ridere perché non era proprio un bel pupazzo, non so se avete presente quelli fatti un po' male e nemmeno tanto morbidi.

Non è che non mi piacesse, ero felice! Però ricordo di aver avuto questo pensiero di "certo che non li sa proprio scegliere i pupazzi" ridendo.

Per la cronaca: erano bei sogni.

Ma sapete com'è, quando il tuo caro amico e te non tornerete mai come un tempo e con mr x chissà se mai lo rivedrò, allora il risveglio non è proprio molto simpatico quando realizzo che cazzo ho sognato.

Veramente! Ma che sogni della ceppa!

Il punto è che questi erano un esempio, ma di roba con la tigre del cazzo che fa qualcosa ne avrò fatti a bizzeffe, per non parlare di roba come le miss che cercano di farmi tornare nel gruppo.

Però è roba passata! E non ci penso nemmeno quasi più, cioè la vita va avanti che me ne frega di qualcuno che ormai non è più nella scuola? Cioè che senso ha sognare la scuola quando è finita??? Cos'è, l'inferno? Ma che schemi ha il mio cervello in testa?

Gossip moment dato che mi è salito il tilt: circa un mese fa c'è stato il compleanno di una mia amica e ovviamente c'era anche tigro.

Tralasciamo che lui non aveva contatti diretti con me, ma parlava tranquillamente anche citandomi per dire qualche cagata, nulla offensivo ovviamente, era solite robe che si fanno in gruppo.

Però veramente. Io ho fatto finta che non esistesse ovviamente, parla parla, ma non è che se fai lo stronzo e non te ne frega un cazzo di me per tutto l'anno, poi se fai il simpatico e cerchi di ridere e scherzare torniamo amici amici come prima.

Cioè so che sembra da stronza, ma onestamente ci sono cose che io non ho intenzione di lasciar perdere dicendo "massì dai ridiamo insieme e lasciamoci tutto alle spalle", perché io lo so benissimo che sei divertente, non è che io non ti voglia bene e non ti conosca minimamente, però se tu non sai avere la minima decenza del non sfottermi per ogni cosa che non ti va a genio e il tuo istinto primordiale ti spinge dal rompermi i coglioni anche quando ti viene chiesto esplicitamente "per favore quando siamo insieme non parliamo di questa cosa, dopotutto a te da fastidio perché non ti piace e a me da fastidio perché poi mi sputi sopra insulti come se fossi deficiente perché ho un'opinione diversa dalla tua, quindi mi sembra che la cosa più logica sia non parlarne e basta" solo perché hai, appunto, questo istinto di dover per forza sparare qualche frecciatina, anche se io non ne parlo, allora anche no.

Già il fatto che non possa parlare con un amico importante di una cosa che a me rende felice e che per me è importante mi fa abbastanza girare le palle, ma se poi io anche accetto che tu sei così, ma continui a rompermi allora vaffanculo direttamente.

È una relazione tossica, un po' come quelle amorose, in cui il marito ubriaco picchia la moglie e il giorno dopo dice "nono ti amo ti regalo ogni cosa, ti do affetto e tutto quello che posso, però resta con me".

Tutto molto bello per quei due secondi di "amore", però lo sanno tutti come finisce questa storia, anzi, sarebbe già tanto che la moglie lo perdoni una volta.

Essendo che mi è successo molte volte di essere quella moglie per poi avere bruttine esperienze, un giorno ho deciso che avrei incominciato ad agire diversamente, dopotutto, lui può sempre scrivermi ed è sempre lui a non averlo mai fatto, quindi in fondo non glien'è fregato nulla che da un giorno all'altro abbiamo chiuso e basta.

E attenzione, non importa se ad altri parla parla che "massì che gli importa", perché ho sentito anche cose così, ma finché uno non agisce per orgoglio o perché sa che anche parlandomi non cambierebbe nulla (quindi non riuscirebbe mai ad avere quel minimo rispetto della mia persona e delle mie opinioni, che non parliamo di hitler o cose simili, io con lui, non vorrei esagerare, ma ho come l'impressione che se non gli piacessero i pomodori e a me sì, potrebbe creare una spiegazione sul fatto che chi mangia pomodori con gusto è una merda) allora significa che non gliene frega come dice.

Con lui tutto è finito quando ho iniziato questa storia, avevamo appena discusso, tutti che ridevano e sfottevano e io in quel momento, che era un periodo di Merda con la M proprio maiuscola, ho detto "basta, mi sono rotta" e sono andata via.

Ho scritto questa storia e da allora ho mutato chi meritava di essere mutato.

Chi era interessato poteva leggere e chi no, non l'ha fatto.

Sta di fatto (ripetizione del casso), che uno mi ha scritto e a cercato di chiarire subito (alla fine è andata "bene" con quello, ma è finita che ora non so se sia più vivo o morto) e dall'altra l'unica reazione è stata che quella certa persona mi ha tolto dagli amici di lol.

Quindi, se casualmente proprio il giorno dopo aver fatto quella storia, tu mi togli dagli amici di un gioco a caso, mi sembra una risposta eloquente (che comunque allora non feci nient'altro, mai bloccato da nessuna parte).

Ho come l'impressione che entrambi abbiano letto e che entrambi abbiano deciso di reagire diversamente, detto questo, ne avevo parlato già con loro di non rompere, ed era un periodo non bello e, anche se fosse stato bello, avrebbero dovuto avere la decenza di non offendere la mia opinione costantemente, quindi questo diciamo che è il motivo per cui non ne ho manco voluto parlare alla fine (cioè se non vuoi sentire che senso a parlarti ancora della stessa cosa?).

E alla fine nemmeno lui sembra interessato, tutt'oggi che siamo quasi a Luglio.

Oltre a ciò, in realtà, ci sarebbe anche il fatto che quest'anno è l'anno peggiore della mia breve esistenza, ci sono tanti motivi per cui lo è, e io lo sento che ho del marcio nel sangue.

A volte lo sento nel cuore, quella sensazione di odio verso qualcosa, qualunque cosa.

Cerco di togliermela di dosso perché io so di voler bene a molte cose, so che ogni persona ha la sua importanza e non c'è bisogno di questo marcio.

Ciò nonostante, temo che proprio alla fine dell'anno ho provato qualcosa di talmente brutto e inaspettato, che non posso più cancellarlo.

Cerco di non pensarci e non ne ho parlato tutt'ora con nessuno, ma è qualcosa che mi ha colpito proprio nelle interiora.

È stato così senza senso che quando l'ho sentito è come se avessi perso la voglia di tutto.

Tutta la rabbia, tutto l'incazzo, tutta la tristezza, tutta la voglia pure di scriverne e parlarne.

Cioè mi sono sentita come "è l'ultimo giorno" "è finita", non c'è più niente di cui soffrire o piangere, però ha fatto così schifo. Ma tanto. Ma troppo.

Che adesso mi sto incominciando a sentire male e non ho voglia di spendere più di queste due lacrimuccie mi sono appena uscite.

Sapete, è proprio finita, e tutto fa schifo anche più di prima! Però non ha più senso pensarci.

Chi c'è stato c'è stato.

Però aiutare le persone è complicato ed è per questo, che per quanto io voglia bene a mr x, a mi love, agli amicissimi. 

Nessuno mi ha dato qualcosa che mi facesse sentire meglio per più di una mezza giornata, e anche se loro non ci possono fare niente, questo mi ha fatto sentire senza nessuno.

Non so di cosa io abbia dovuto avere bisogno, perché non l'ho avuto, non so cosa mi avrebbero dovuto dare.

Anche per questo avevo smesso di andare su discord e probabilmente è per questo che sono ritornata, perché adesso è finita, le cose stanno così e basta.

Non ci sono speranze nè nient'altro.

Sapete, anche se ho avuto bei giorni, un bel compleanno, penso che il giorno in cui io mi sia sentita dopo tanto tempo un po' felice non siano stati allora, perché quelli sono un ricordo, un bel giorno e via, dentro stavo ancora male, era come vivere una favola per un po', che poi finisce e chissà se riprenderà, non riesco più a godermi come prima questi "chissà", è questo il marcio di cui parlo, forse ora che tutto è finito un po' è passato.

Stavo male gli ultimi giorni di scuola, ma volevo salutare i prof e così sono andata quando c'era quello di ginnastica e siamo anche usciti fuori con la classe.

Lui era contrario al mio atteggiamento, è anche severo come prof, non gli piaceva per niente l'idea che avessi abbandonato tutto così e fino all'ultimo ha cercato di fare in modo di non farmi bocciare.

Sapete lui non mi vedeva da un mese e quando mi ha vista la prima cosa che ha fatto è stato dirmi "Ciao Patrizia" e poi si è avvicinato e ha continuato dicendo "Ehm, vorrei parlarti... ma prima posso abbracciarti?".

È stato il primo professore che abbia mai fatto una cosa simile, anzi è stata l'unica persona che pur non conoscendomi, pur non potendo sapere nè capire il perché facessi così, lui comunque come se fosse normale ha voluto abbracciarmi.

Non so perché stia piangendo mentre lo scrivo, però è stato così gentile, fino all'ultimo è stato lui ad aver cercato più di chiunque altro di farmi passare.

Davvero è stato gentile e buono, la persona più buona che abbia mai conosciuto, e per un attimo ho risentito quella gioia o ammirazione che mi faceva svegliare sempre di buon umore solo un anno prima, è stato uno dei pochi momenti dell'anno e forse l'unica persona che sia riuscita a rifarmi provare felicità senza nessun marcio sotto.

E alla fine è grazie soprattutto a lui se mi hanno rimandata. Cioè un anno così di merda alla fine ho ancora possibilità di ritornare in carreggiata.

E ciò di cui mi sono resa anche conto è che nessuno, nessuno si è mostrato felice per questo, tutti sono stati scettici o indifferenti, come per dire "non è normale, ma se sei contenta tu okay".

E anche in quel caso mi sono accorta che c'ero solo io, ma ormai lo so che è così e forse ha fatto meno male, ho pianto anche meno, perché agli occhi di tutti vedono solo una sfaticata nulla facente che non si meritava nulla, e in parte lo penso anch'io.

Ma allo stesso tempo io lo capivo, io capivo com'è stato, quanto ho sofferto e pianto, quanto ho provato e quante volte sono caduta, io lo so che se anche agli occhi degli altri non era normale stare male e dovevo riprendermi e basta, io so com'è stato e so che non avrei potuto fare altrimenti, io so che questa è una piccola vittoria in mezzo ad una guerra persa e alla fine non importa più chi sia o non sia felice per me, perché a questo mondo, per quanto possano esistere brave persone, solo io potrò comprendere ciò che ho passato e so che non tutti, anzi quasi nessuno, potrà o vorrà immedesimarsi nei miei confronti.

Ognuno per quanto mi voglia bene mi guarderà con un occhio di dissenso in certe situazioni e alla fine va anche bene così, anche se a volte mi dispiace va bene lo stesso.

Non tutti hanno tempo di ascoltare veramente una persona che soffre, perché tutti noi soffriamo e per questo quando qualcun altro al dolore risponde in modo diverso dal nostro non riusciamo ad accettarlo o comprenderlo e forse, nel piccolo, lo disprezziamo.

Non dico che sia andata così a me, ma penso che questo sia un modo abbastanza diffuso di ragionare, perché la via della comprensione è la più ardua ed io stessa devo ancora esplorarla per bene.

MA, prima di finire il capitolo, mi sono ricordata di non aver finito ciò da cui è partita sta depressione (di solito non me ne accorgo quindi almeno adesso cerco di redimermi).

Dunque, tigrotto quel giorno per una battuta ad una certa ha proprio instaurato un rapporto verbale (non suona male spero) umano nei miei confronti.

E lì io ho proprio girato la testa ignorandolo basita che ero tra "ma stai cercando di fare qualcosa per vedere se ti rispondo" o seriamente per la battutina che ti è venuta spontanea non ti sei accorto che finivi per parlare solo con me? perché ho avuto l'impressione per un istante che fosse realmente così.

Nel caso, è davvero scemo, un peccato davvero che sia finita così.

Almeno l'ho visto per due minuti un po' meno happy dopo quella roba, non che ne fossi felice, ma almeno ha capito un minimo che non era il caso e che andava bene scherzare fino ad un certo punto (per una volta direi che ha fatto tutto lui, non è che si potesse aspettare altro, non siamo in una telenovela).

Intanto alla fine so che ci avrò pensato più io che lui, come sempre, e probabilmente se lo rifà al momento sbagliato la prossima volta non finisce tanto bene, soprattutto se ho ancora il marcio di cui parlavo prima.

Che quel marcio riguarda più che altro il fatto di coloro che al momento del bisogno non ci sono stati, ed è anche per questo che se anche mi parlasse ci penserei molto e dipenderebbe molto dalla conversazione come andrebbe a finire.

Mi dispiace da una parte, perché se fossi stata bene non penso sentirei questa fatica nel poter perdonare il prossimo o non per forza perdonare, intendo ascoltare più che altro.

Perché quando ti senti davvero male trovo sia difficile non pensare "ci sarebbe potuto stare, se avesse voluto mi avrebbe potuto aiutare", anche solo con della futile compagnia, e la cosa mi disturba le interiora.

Non so forse non dovrei nemmeno chiamarlo marcio, potrebbe essere fastidio o rabbia, so solo che non mi piace per niente e ora che è estate desidero solo divertirmi e non pensare alle sventure della vita.

Spero stiate vivendo periodi migliori dei miei e nel caso fossero peggiori, avete il mio completo sostegno.

Cercate di non farvi abbattere dalle ingiustizie e vivete sempre a testa alta.

   
 
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