Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Teo5Astor    26/06/2019    18 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
22 – Il paradosso dell’adolescenza
 
 
 
«Sarà meglio che torni di là, adesso…» sussurra Lazuli, accennando un sorriso e lasciando la mia mano. «Non sarebbe il massimo se ci trovassero così domani mattina».
Non so quanto tempo sia passato da quando l’abbiamo fatto per la prima volta, ma so solo che non mi sarei mai voluto staccare da lei. E poco importa di essere in due in un misero futon sul pavimento del salotto di casa mia. In questo momento mi sembra il letto più comodo che abbia mai avuto.
«Resta ancora un po’, Là» provo a convincerla, afferrandole un polso. «Per favore».
«Fai il bravo, Rad» mi sorride di nuovo, dandomi un bacio a fior di labbra e rialzandosi. Quanto cazzo è bella? E quanto è meraviglioso quello che abbiamo appena fatto?! «Sono già le quattro passate».
«Sono cotto perso di te…» sospiro, fissandola nei suoi occhi di ghiaccio.
«Lo so» risponde, facendo brillare i suoi occhi nel buio della stanza. «’Notte, Rad» aggiunge, dirigendosi verso la mia stanza. «Ah, è stato bellissimo» mi sorride un’ultima volta, prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Crollo all’indietro e fisso il soffitto, in silenzio, anche se vorrei urlare a pieni polmoni tutta la mia gioia. Sento ancora il suo profumo fresco mischiato al suo profumo di donna addosso e mi sembra tutto stupendo stanotte.
Tutto perfetto. Fottutamente perfetto.
 
 
3 agosto
 
«Mi sembri felice stamattina, Son-kun» mi dice Bulma, sorseggiando una tazza di caffè seduta al tavolo della mia cucina. Accanto a lei e davanti a me c’è la sedia vuota di Lazuli, ai fornelli a preparare dei pancake. Di fianco a me c’è la sedia vuota di Goku, che si sta vestendo.
In tutta risposta sbadiglio sonoramente e mi passo una mano tra i miei folti capelli scompigliati, sorridendo come un idiota.
Bulma guarda me e poi Lazuli, girata di spalle, prima di tornare a guardare di nuovo me e accennare un sorriso furbo, bevendo un altro sorso.
«E bravo Son-kun…» ghigna, con la faccia di una che ha capito tutto.
«Guarda che non è come pensi…» ridacchio, portandomi una mano dietro la nuca e venendo interrotto da uno sguardo di fuoco di Lazuli, mentre mette, o meglio scaglia, nei quattro piatti disposti sul tavolo i pancake che ha preparato.
È leggermente rossa in faccia, e mi fa impazzire quando fa così. Si volge poi irritata verso Bulma, guardandola negli occhi e costringendola ad abbassare lo sguardo e a sistemarsi con la mano gli occhiali sul naso, imbarazzata.
Bene, la mia ragazza ha messo fine a modo suo ad ogni discussione.
Però ammetto che mi dà un senso di pace vederla ai fornelli di casa mia, mi rende felice. Mi dà un senso di famiglia, non saprei dire con precisione. Mi fa battere il cuore.
«Urca, fratellone! Non ho mai mangiato una colazione così buona! Sono sofficiosissimi!» esclama Goku, non appena si siede a tavola e si mette a mangiare i pancake, felice.
«Allora sei d’accordo che d’ora in poi sarà Lazuli-san a cucinare per noi, visto che è così brava?» sorrido a mio fratello, prima di voltarmi verso la mia ragazza, che arrossisce vistosamente.
«Sììììì!» grida Goku, battendo le posate sul tavolo e facendo sorridere anche Bulma.
«N-non usare Goku-kun come scusa» sibila Lazuli, cercando di mostrarsi risoluta e al contempo dandomi un pestone clamoroso sul piede da sotto il tavolo. «A te piacciono, Bulma? Non so se mi sono usciti bene davvero…» chiede alla mia amica, voltandosi verso di lei e indicandole i pancake nel piatto.
«Sono buonissimi, Eighteen-senpai» sospira Bulma, improvvisamente malinconica. «Era da non so quanto tempo che non facevo colazione con qualcun altro. Sono felice qui insieme a voi».
«Non chiamarmi “senpai”, mi fai sembrare vecchia così» ribatte Lazuli, in tono apparentemente distaccato, mentre sorrido guardandole davanti a me. La mia ragazza e la mia migliore amica, mi piace vederle insieme. «Puoi chiamarmi Lazuli, se vuoi».
«Lazuli-san va bene? Sei comunque più grande di me e ci tengo a rispettarti» ribatte Bulma.
«Come vuoi» fa spallucce Lazuli, bevendo un sorso di caffè. «Almeno non sei un’irrispettosa come questo scimmione sfacciato» aggiunge, guardandomi male.
«E io cosa c’entro adesso?!» protesto.
«Tu c’entri sempre, Son» ghigna Lazuli.
«E sei uno sfacciato irrispettoso, per non dire altro…» le dà man forte Bulma.
«Uffa, non vale se vi coalizzate…» sbuffo, per poi scoppiare a ridere, mentre Goku mi ruba dal piatto un pezzo di pancake. «Giù la mani, razza di ingordo!» sgrido bonariamente mio fratello, facendo ridere lui e le ragazze.
«Ma sono troppo buoni, a Goku-kun piace tantissimo come cucina Lazuli-san!»
«Non ti devi preoccupare, tanto ce li cucinerà sempre, quando potrà. E cucinerà anche tante altre cose buone, vedrai!» lo rincuoro, scompigliandogli i capelli. «Cucinerai e mangerai sempre con noi quando potrai, vero Là?» aggiungo, voltandomi verso la mia ragazza.
«E-ecco, io… sì…» sussurra, arrossendo lievemente e distogliendo lo sguardo dal mio.
Sono felice. Sono davvero felice in questo momento.
 
Din don
Il campanello di casa interrompe questo bel momento e i miei pensieri. Mi dirigo verso la porta, anche se già immagino chi sia.
«Buongiorno Radish-san!» esclama Videl, sorridendo radiosa. Indossa un vestitino bianco che le arriva quasi alle caviglie.
«Ciao» le sorrido a mia volta. «Entra pure».
«Hai ospiti? Sicuro che non disturbo?» mi chiede, dopo aver notato le scarpe di Lazuli e Bulma all’ingresso accanto alle mie che indossavo ieri sera.
«È una lunga storia, ma non preoccuparti» la rassicuro. «Dai, entra».
«Buongiorno a tutti» si inchina leggermente la ragazzina, non appena entra in casa.
«Ciao!» bofonchia Goku, con la bocca piena.
«Ciao Videl-chan» accenna un sorriso Lazuli, mentre lei si inchina di nuovo in sua direzione. Non sembra davvero infastidita da lei la mia ragazza, è stata sincera quando me l’ha detto.
«Buongiorno, Lazuli-san!» esclama, sorridendo. «Certo che hai proprio un sacco di amiche, Radish-san!» aggiunge, volgendosi verso di me, che la osservo perplesso. «Cioè, non intendevo nel senso che sei un pervertito!» ridacchia, imbarazzata.
«Guarda che lo è» sbotta Bulma con indifferenza, mentre mangia un boccone di pancake.
«Già» conferma Lazuli, dirigendosi verso il lavandino.
«Comunque lei è Bulma Brief, una mia compagna di classe» sbuffo, rassegnato.
«Mi chiamo Videl Satan, piacere di conoscerti!» si inchina di nuovo Videl, facendo ciondolare in avanti i suoi codini neri.
«Dunque esiste davvero, anche se è più piccola del previsto…» sussurra Bulma, fissando enigmatica i miei occhi.
 
«Bulma, ci sei?» domando, non appena varco la soglia del laboratorio di scienze a scuola.
Non c’è nessuno ma, ora che ci penso, so che oggi Vegeta aveva gli allenamenti di calcio. Che sia andata al campo la copia della mia amica? Come avevamo stabilito, invece, è rimasta Lazuli a casa mia insieme alla vera Bulma e a Goku. Anche Videl era ancora lì, stava giocando coi gatti quando sono uscito.
Mi dirigo al campo di calcio dove, nel frattempo, sta per terminare l’allenamento e i miei ex compagni di squadra stanno facendo la partitella finale. Mi sento un nodo in gola nel vederli giocare, perché vorrei essere lì con loro. Ma cerco di concentrarmi sulla mia missione, che è quella di trovare Bulma II, che ho deciso di chiamare così per comodità. Ci sono diverse ragazze intorno al campo, intente a saltellare e fare il tifo, a seconda del ragazzo che piace a ciascuna di loro. Ovviamente Vegeta è quello che ha più fans, anche se devono stare attente visto che intravedo anche Marion con delle sue amiche. Finalmente noto anche Bulma II, in disparte, che guarda la partitella da un angolo, quasi a non volersi far notare. Ha lo stesso look insolito per lei e più provocante, uguale a quello con cui l’avevo vista ieri.
«Oh, ma quella è una del terzo anno?» bisbiglia un ragazzo, parlottando con due suoi amici e guardando Bulma.
«Non lo so, ma di sicuro ha un fisico da paura!» dice un altro.
«Per me è anche intelligente, non è solo sexy!» aggiunge il terzo, mentre passo oltre loro e mi avvicino a lei.
«Se la sta cavando bene Vegeta?» le chiedo, fingendo nonchalance e guardando al suo fianco la partitella. «Sei piena di fans anche tu, a quanto pare» aggiungo, indicando con un cenno del capo i tre ragazzi di cui ho captato la conversazione.
«M-mi sono fermata solo un attimo perché ero di passaggio, ero venuta per delle attività del club di scienze» balbetta lei, sorpresa nel vedermi. «E comunque non mi interessa avere fans…».
«Perché non fai anche tu degli urletti e dei saltelli come quelle galline ogni volta che Vegeta ha la palla tra i piedi?» le sorrido, indicandole col volto un gruppetto di ragazze dalla parte opposta del campo rispetto a noi.
«Sto già facendo il tifo per lui…» sospira la copia della mia amica, abbassando la testa mestamente. È davvero identica a Bulma. È… è proprio Bulma, mi sembra di vedere lei, la vera lei.
«Stai tifando nel tuo cuore?» le chiedo. «Non fai niente per farti notare da lui, magari non si è nemmeno accorto che sei qui».
«La smetti di importunarmi, Son-kun?!» ribatte irritata, puntando i suoi occhi azzurri nei miei e facendo per allontanarsi dal campo, dove nel frattempo il mister ha chiamato a sé i ragazzi ponendo fine all’allenamento.
«Da quand’è che sei innamorata di Vegeta?» la incalzo, seguendola.
«Perché lo vuoi sapere?!» sbuffa, guardandomi male.
«Semplice curiosità…».
«Una brioche al cioccolato…» sospira, abbassando di nuovo la testa.
«Eh?! Vuoi che vada a prendertene una?» le domando, perplesso.
«No, scemo» ribatte, guardandomi di sbieco. «Quando eravamo al primo anno, durante il primo semestre, un giorno mi ero dimenticata a casa il pranzo e lui mi ha dato la sua brioche senza che gli chiedessi nulla. Lui, che era sempre così burbero e distaccato, è stato l’unico ad accorgersene» aggiunge, prima di prendersi una pausa e accennare un sorriso triste guardando il cielo. «Non avevo legato con nessuno e non avevo mai comprato da mangiare al bar della scuola durante la pausa pranzo. L’assalto al bancone da parte della massa di studenti mi aveva convinto a desistere e mi stavo allontanando da lì, ma fu proprio in quel momento che Vegeta mi parlò per la prima volta».
«Immagino si sarà posto coi suoi soliti modi da scimmione, dato che non ti conosceva!» rido, facendo sorridere a sua volta Bulma II.
«”S-sei una donna, dovrebbero piacerti le cose dolci, no?!”» esclama lei, imitando la voce del nostro amico e tendendo il braccio in avanti simulando il gesto che aveva fatto Vegeta nel porle la sua brioche. «”Tanto io non ho fame oggi, tsk!”» prosegue la sua imitazione Bulma II.
«Il principe della brioche al cioccolato, eh?» la interrompo in tono ironico. «E poi?»
«E poi se n’è andato, eravamo imbarazzati entrambi e io non sono riuscita a dirgli nulla quella volta» sibila la mia amica, stringendo i pugni. «Abbiamo cominciato a parlare successivamente solo grazie a te che conoscevi tutti e due e non stai zitto un attimo».
«Uhm… quanto costa una di quelle brioche al cioccolato?» le domando pensieroso, picchiettandomi l’indice sul mento.
«130 yen».
«Basta poco per comprare il tuo amore, eh?» ridacchio. «A saperlo prima, ti avrei comprato un’intera confezione l’anno scorso e mi sarei trovato la ragazza con un anno di anticipo!»
«Son-kun…».
«Sì?»
«Muori».
«Ti voglio bene anch’io, Bulma».
«Comunque, se me l’avesse regalata qualcun altro al suo posto quella brioche, non mi sarei innamorata…» sospira, tornando seria.
«Quindi è stato grazie al suo bel faccino o al suo fisicaccio?» le domando, mentre lei arrossisce guardando in lontananza Vegeta tutto sudato uscire dal campo senza maglietta e mettere la testa sotto la fontanella dell’acqua in cerca di un po’ di fresco. «Guarda che io sono messo meglio, eh?» aggiungo, sollevando ritmicamente le sopracciglia per farla ridere.
«Tu sei un pagliaccio, è diverso» accenna un sorriso, prima che il suo sguardo torni triste. «Penso sia stata questione di tempismo, stavo passando davvero un brutto momento in quel periodo».
«Comunque se vuoi guardare Vegeta mentre parli con me fai pure, non mi offendo mica» le dico per allentare la tensione e guadagnandomi una sua occhiataccia.
«N-non capisco cosa vuoi da me oggi!» ribatte, decisamente scocciata.
«Sai, in questo momento Bulma è a casa mia» le spiego, facendola sussultare. Sgrana gli occhi, ed è strano per me guardare la mia compagna di classe senza occhiali.
«Capisco, ecco perché mi sei sembrato strano al telefono ieri sera…» sospira.
«Si può sapere cosa cazzo sta succedendo?!» le chiedo, deciso a trovare una soluzione.
«P-pensi che io sia un impostore?» mi chiede timidamente in un sussurro, tenendo la testa bassa.
«A dirla tutta, all’inizio sì. Ma, ora che abbiamo parlato un po’, ho capito che siete entrambe Bulma» rispondo sinceramente.
«L’altra me si è fatta qualche idea?»
«Ha parlato di teletrasporto quantistico…».
«Avevo pensato la stessa cosa, lo sai?» accenna un sorriso triste.
«La sua ipotesi è che la sua coscienza è osservata da lei stessa, ma che per qualche motivo, ci sono due copie della stessa esistenza».
«Lei sa perché è successo tutto questo?»
«Ha detto di non averne idea».
«E ti sei bevuto questa balla, Son-kun?!»
«Dimmelo tu, allora…» accenno un sorriso.
«Non te lo dico, anche se so benissimo che cosa ha provocato tutto questo!» ribatte irritata, dandomi le spalle e cominciando a camminare verso l’ingresso dell’edificio scolastico.
«E dai, Bulma!» protesto.
«Me ne torno al club di scienze!» sbotta, andandosene.
 
Mi siedo all’ombra per terra, con la schiena appoggiata al muro, indeciso sul da farsi. So benissimo anch’io che cosa ha causato tutto questo, ma come posso risolvere un simile casino?! Come posso, poi, se nessuna delle due Bulma sembra voler collaborare?
«Non c’era anche Bulma qui con te?!»
La voce stizzita di Vegeta interrompe il flusso dei miei pensieri, mentre il mio amico si siede accanto a me bevendo un sorso d’acqua da una bottiglietta.
«Ci tenevi a farti vedere seminudo e sudato da lei? Non ti basto io?» ribatto, ghignando.
«Ammazzati Rad, tsk!»
«Comunque, ti eri accorto che c’era anche lei?»
«Sì, ha guardato tutto l’allenamento oggi».
«Viene spesso a vederti?»
«A volte fa un salto mentre va al club di scienze… ma perché me lo chiedi? Le è successo qualcosa?!»
«In che senso, Prince?»
«Niente, mi preoccupa il fatto che uno come te sia venuto a scuola senza motivo durante la pausa estiva» risponde, squadrandomi. «Così ho pensato che fossi venuto perché era successo qualcosa a lei».
«P-princely-senpai! Ti vuole il Mister!» esclama un primino del club di calcio tutto trafelato, interrompendoci. È un mingherlino coi capelli neri corti sparati verso l’alto e sembra anche decisamente timido. «Ah! S-son-senpai! Piacere di conoscerti!» aggiunge, inchinandosi verso di me, mentre guardo interrogativo Vegeta.
«Lui è Cabba Cabetsu, un difensore centrale di riserva della nostra squadra che non ha ancora esordito in una partita ufficiale» mi spiega il mio amico, alzandosi.
«Ciao» gli dico. Fa il mio stesso ruolo e, a quanto pare, la mia fama mi precede visto che mi ha riconosciuto.
«Voi due giocherete in coppia in difesa la prossima partita» aggiunge Vegeta, sorridendo sghembo.
«Eh?!» esclama Cabba, con gli occhi sgranati, rischiando quasi di cadere all’indietro da solo.
«Uhm? E perché io? Non mi alleno da una vita…» bofonchio, alzandomi a mia volta e stiracchiandomi.
«Cabba, non discutere e vai dal Mister a dirgli che sto arrivando!» ordina Vegeta al nostro kohai.
«S-sì, senpai! A-a presto, Son-senpai!» si congeda Cabba, correndo via.
«Che cazzo sta succedendo, Prince?!»
«Lo vedi anche tu che cazzo succede, no?!» ribatte irritato il mio amico. «Come possiamo far esordire uno così proprio nella prossima partita e proprio in quel ruolo?! I due centrali difensivi titolari non ci saranno: uno è squalificato e l’altro si è infortunato».
«Oh, merda…».
«Sì, è una vera merda, Rad! E sai contro chi dobbiamo giocare il prossimo turno, che tra l’altro sarà la finale del torneo provinciale e vale come qualificazione diretta per il Campionato Nazionale?!»
«Uhmmm… la Juve? Il Barcellona?»
«Vai a cagare, coglione! Saremo contro il Liceo Joiyn di Yamato, ti rendi conto?! Contro la squadra più forte, i favoriti assoluti!»
«Gioca ancora lì quel bestione del terzo anno? Faceva parlare di sé già l’anno scorso, era tra gli attaccanti più forti della prefettura…».
«È quello il problema… come può Cabba marcare uno come quel cazzo di Broly Berserk?! È un bravo ragazzo e ha qualità, ma non ha ancora né il fisico, né il carattere, oltre all’esperienza! Mi alleno spesso con lui da solo… sta migliorando, ma non basta ancora! E in più dovremmo mettere un centrocampista o un terzino al centro della difesa al suo fianco, se non vieni tu!»
Sento l’adrenalina cominciare a pomparmi nelle vene, senza nemmeno quasi rendermene conto.
«Sta facendo bene anche in questa stagione Broly?» domando a Vegeta.
«Tsk! È a pari merito insieme a me in testa alla classifica dei marcatori del campionato!» ribatte sprezzante il mio amico. «E la sua squadra è la favorita per la vittoria finale, come ti dicevo. Noi siamo arrivati fin qui per miracolo, siamo una piccola squadra senza tradizione né vittorie passate, a differenza loro».
«Di che cazzo ti preoccupi?» lo sfido. «Non ti sono sempre piaciute le sfide, Prince?»
«Io ricordo che a noi sono sempre piaciute le sfide, Rad!» sorride sghembo, allungando il pugno chiuso verso di me. «Non me ne frega un cazzo se non sei allenato, se non giochi da un anno o se sei incasinato… mi basta che non fai toccare la palla a Broly per novanta fottutissimi minuti. Il Mister e la squadra la pensano come me».
«Allora temo che mi toccherà fargli il culo a quel Broly…» sospiro, battendo il mio pugno chiuso contro quello del mio amico. «Ora vai, minchione. Ti stanno aspettando».
A quanto pare il destino vuole farmi tornare in campo prima del previsto, per di più contro la squadra più forte e l’avversario più temibile. E con un compagno di reparto al suo esordio assoluto e probabilmente non pronto per giocare a certi livelli. Sarà una sfida, ma, se ci sarà Lazuli in tribuna a sostenermi, sono certo che ce la farò. Mi sento vivo, ed è bellissimo.
«Ah, Rad!» mi richiama Vegeta, voltandosi di nuovo dopo pochi metri di corsa. «Se dovessi aver bisogno di qualcosa fammi un fischio!»
«Per cosa?»
«Per Bulma, no?! Tsk!»
«Certo, Prince! E farai meglio a volare anche se ti dovessi chiamare di notte per lei!»
 
Decido di telefonare a casa mia, per sentire come vanno le cose. Faccio in modo che compaia il numero anonimo sul display dell’apparecchio di casa, perché so che Goku risponde solo se vede comparire il mio numero, altrimenti ha paura.
«Pronto? Risponde casa Son».
La voce di Lazuli mi fa battere all’impazzata il cuore. Volevo che fosse lei a rispondere dal telefono di casa mia. Lo so, sono stupido. Pazzo, forse. O semplicemente innamorato perso.
«Là, puoi ripeterlo un’altra volta?» ribatto roco.
«Pronto. Risponde casa Son» ripete, dopo aver sbuffato sonoramente, piuttosto stizzita.
«Ripetilo ancora con la voce da novella sposina, ti prego!» la imploro.
«Non costringermi a picchiarti quando torni a casa. Va a finire che sembro io una psicopatica» mi risponde freddamente. «Perché hai chiamato col numero privato?»
«Perché volevo vedere che effetto faceva sentire rispondere te dal telefono di casa mia».
«Che effetto fa?» sospira, rassegnata.
«Sono tutto un fuoco».
«Sei un cretino, è diverso» mi fulmina. «Allora? Come vanno le cose lì?»
«Bulma II è venuta a scuola, ma non ho scoperto niente di nuovo».
«Anche qui tutto tranquillo, lei sta ancora dando ripetizioni a Goku-kun e alla ragazzina».
«Ragazzina? Non la chiami più “Videl-chan” come prima?» la provoco.
«La chiamo come mi pare» sibila. «E sapere che ha la stessa faccia di quella tua carissima senpai a volte mi fa un po’ irritare, ma non è colpa sua».
«Ti adoro quando fai così!»
«Rad? Piantala di fare lo scemo e torna a casa, piuttosto».
«Certo, sto già tornando. Ti manco forse?»
«B-beh… un po’ sì, stupido…» sussurra, imbarazzata, prima di sbattermi il telefono in faccia.
 
«Ti stavo cercando, Son!»
Una voce stridula e inconfondibile mi costringe a voltarmi, proprio mentre sto lasciando l’edificio scolastico per fare ritorno a casa.
«Ciao dolcezza» dico distrattamente a Marion, che mi guarda male con le braccia incrociate sotto il seno, riprendendo a camminare.
«Fermati! Devo parlarti della tua amichetta secchiona!» grida, strattonandomi un braccio e facendomi fermare.
«Come siamo focose oggi…» le dico roco, sollevando ritmicamente le sopracciglia a pochi centimetri dai suoi grandi occhi azzurri.
«M-mi fai schifo!» sbotta, imbarazzata, spintonandomi.
«Comunque la mia “amichetta secchiona” ha un nome e un cognome, si chiama Bulma Brief» riprendo, serio.
«Non mi interessa come si chiama! Dille che sta giocando troppo col fuoco!»
«Eh?! Cosa intendi?»
«Perché si è fatta quel profilo social?!»
«E io che cazzo ne so dei profili social?!»
«Toh, guarda!» esclama stizzita, dandomi il suo cellulare. «Questo è il suo nuovo profilo! Pensa di farsi dei selfie migliori dei miei?!»
Faccio scorrere le immagini e resto basito, perché non avevo mai visto la mia amica farsi foto così provocanti. Sono tutti selfie in cui non le si vedono gli occhi, ma in cui si capisce benissimo che è Bulma II. C’è n’è uno con la divisa scolastica slacciata sul seno in modo da metterlo in mostra, un’altra con la bacchetta degli occhiali in bocca, un’altra ancora delle sue gambe accavallate e così via, fino ad arrivare ad una in cui sta mangiando in modo malizioso una brioche al cioccolato.
«Non lo so, proverò a chiederglielo la prossima volta che la vedo» dico a Marion, restituendole il telefono. «Comunque non le è mai interessato essere la reginetta della scuola e mettersi in competizione con te per questo, se ci tieni a saperlo. Quindi stai tranquilla».
«Anche perché le mie foto sono più belle! Vero?! Vero?!» esclama stridula, cominciando a farmi vedere immagini dal suo telefono in cui c’è lei in costume nelle pose più assurde e con le espressioni più provocanti di cui è capace.
«Ehmmm… sì, sì…» la liquido, poco convinto. «Il tuo trono non è in pericolo, dolcezza».
«Non sei convincente, Son!» sbotta di nuovo, guardandomi di sottecchi, nuovamente imbronciata.
«Perché sei sempre arrabbiata?» le domando all’improvviso. «Guarda che eri molto meglio poco fa quando sorridevi».
«D-dici che sono più bella se sono allegra?» balbetta, arrossendo vistosamente.
«Penso che tutti siano più belli se sorridono, no? Non essere sempre incazzata col mondo!»
«Non sono incazzata col mondo, ma se sono arrabbiata dovresti farti gli affari tuoi!»
«Guarda che sei tu che vieni sempre a cercarmi, dolcezza…» sbuffo, mentre lei distoglie lo sguardo dal mio e resta in silenzio. Per una volta nella vita resta in silenzio, cazzo.
«Sei arrabbiata per Vegeta?» le chiedo.
«Tu cosa sai?!»
«Praticamente nulla… non parliamo molto di queste cose noi…».
«Fai in fretta tu a parlare e a dire agli altri di essere felici, ma lo fai solo perché vanno alla grande le cose tra e la tua ragazza, no?» sibila, stizzita.
«Te lo direi lo stesso, nella mia vita c’è stata molta più merda di quanto tu sappia» le rispondo.
«Sei una persona strana, Son… mi fai sempre arrabbiare, ma sei strano…» accenna un sorriso. «Per quanto riguarda Veggy… non lo so… ecco, non voglio parlarne con te!» aggiunge, indurendo improvvisamente lo sguardo.
«Se parlare di lui ti fa incazzare a tal punto, io non posso che consigliarti di essere sincera con te stessa e valutare il da farsi. Magari all’inizio soffrirai un po’, ma poi tornerai a sorridere come una volta» le spiego, salutandola con la mano e cominciando a camminare con le mani in tasca. «Mi sei sempre sembrata una ragazza allegra e spensierata, non mi piace vederti così».
«E-ehi, Son» mi chiama di nuovo, in tono vagamente dolce. Una novità per me. «Tu e la tua ragazza state bene insieme, secondo me».
«Lo so» le sorrido.
 
«No! X e Y sono dentro la parentesi!»
Entro in casa e vengo accolto dalla voce di Bulma, che, evidentemente, è ancora alle prese con le ripetizioni di matematica.
«Ehi» mi dice Lazuli, venendomi incontro e dandomi un bacio a fior di labbra.
Mi sembra di avere un esercito nel petto da quanto mi batte forte il cuore.
«È una cosa indescrivibile tornare a casa e trovarti qui ad aspettarmi» le sussurro roco, stringendola a me e dandole un bacio come si deve.
«S-smettila, sono tutti di là!» mi allontana Lazuli dopo qualche secondo di fuoco, arrossendo lievemente. «P-però piace anche a me questa cosa…» aggiunge, guardando altrove e fingendosi distaccata.
«Fratellone! Goku-kun non capisce niente di queste cose!» si lamenta mio fratello non appena mi vede.
«Ciao Radish-san! Io invece sono riuscita a fare tutti gli esercizi!» esclama Videl, sorridente.
«Non guardatelo troppo o vi contagerà con la sua ignoranza» mi provoca Bulma, sistemandosi gli occhiali sul naso.
«Si dà il caso che io sia sensibile, eh…» sbuffo, facendole la linguaccia.
«Però è vero che sei un caprone a scuola» interviene Lazuli.
«Non è colpa mia se voi due siete dei geni!» provo a difendermi. «E comunque agli esami di fine semestre ho preso il massimo dei voti!» aggiungo trionfale.
«Caliamo un velo pietoso su quegli esami… meno male che sono andate così le cose, sennò altro che università insieme…» sibila Lazuli, dopo avermi fissato per alcuni secondi in silenzio coi suoi maledettissimi occhi di ghiaccio.
Allude al fatto che sapevo già tutte le domande grazie all’ultimo loop temporale generato da Lunch, ovviamente. E, altrettanto ovviamente, ha ragione.
Bulma sospira, scuotendo lentamente la testa e tornando a guardare i suoi libri. «Dai, basta così per oggi con lo studio» stabilisce, accolta da un grido di gioia da parte di Goku.
«Goku-kun va ad accendere la televisione!» esclama mio fratello.
«Io tornerò a casa, i miei mi aspettano per cena!» sorride Videl, dirigendosi verso l’uscita. «Grazie di tutto!» si inchina, prima di andarsene.
Osservo di nuovo la mia compagna di classe seduta al tavolo e penso alle foto che ha pubblicato Bulma II sui social, chiedendomi cosa dovrei fare e dove vuole arrivare la sua copia.
«È la mia manager» annuncia Lazuli, prendendo in mano in quel momento il suo telefono che stava vibrando.
«Ciao! È successo qualcosa?» le chiede la mia ragazza, allontanandosi di qualche passo.
«Niente, volevo solo metterti al corrente che mi hanno detto che hai fatto un ottimo lavoro ieri con le riprese!» sento in lontananza la sua manager, che deve avere un tono di voce decisamente alto. «Sei fuori casa?»
«Mi fa piacere, comunque sono a casa del mio ragazzo» risponde freddamente Lazuli.
«Ah, ok… eh?! Del tuo ragazzo?!» sento sbraitare dall’altra parte del telefono, con Lazuli che sgrana gli occhi e allontana l’apparecchio dal suo orecchio, prima di chiudersi in camera mia per continuare la conversazione.
Ne esce dopo un paio di minuti, estremamente seria e col cellulare stretto in una mano. Mi guarda dritto negl’occhi, sembra triste. Arrabbiata, anche. Cos’è successo adesso?!
«Rad, devo parlarti di una cosa».
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note: probabilmente non sarà stato un capitolo infuocato come il precedente, tuttavia direi che è bello denso e con una sorta di colpo di scena finale. Cosa sarà successo al telefono tra Là e la sua manager? Tra l’altro questa manager è un personaggio di DBZ (con anche una comparsata in Super), ma non so se potete indovinarlo. È difficile. ;-)
Resta anche in sospeso la questione del misterioso profilo social creato da Bulma II, che conosciamo un po’ meglio. Ringraziamo Marion per averlo fatto sapere a Rad, anche se spero vi sia piaciuta un pochino più del solito.
Soprattutto, spero vi sia piaciuto il breve racconto da parte di Bulma II del suo primo incontro con Vegeta.
Io ho anche adorato le scenette casalinghe con Lazuli e Bulma a casa insieme a Rad. Sono un bel gruppo secondo me, e mi è anche piaciuto pensare di coinvolgere Goku e la piccola Videl in queste scenette familiari. Spero vi abbiano divertito!
C’è anche poi una grandissima notizia sul fronte calcistico, che spero interessi anche a voi e non solo a me e pochi altri: Rad tornerà in campo presto e lo farà direttamente in una finale, per di più contro la squadra più forte e l’avversario più temibile. Giocherà al centro della difesa col timido primino Cabba e dovranno fermare Broly, l’attaccante più forte tra quelli del terzo anno. Ce la faranno? E riuscirà il Liceo Minegahara a vincere? Tra qualche capitolo lo scopriremo, nel frattempo faccio i complimenti al Corsaro Nero per aver beccato entrambi i calciatori Saiyan! Quando Vegeta parla di “terzino e centrocampista”, si riferisce al dover adattare giocatori che di solito fanno altri ruoli come difensori centrali, il che sarebbe un grosso problema per la squadra e un invito a nozze per uno forte come Broly per segnare tanti gol.
 
Ringrazio come sempre tutti voi che mi lasciate un commento e che continuate a seguire questa storia con entusiasmo, siete la mia forze ed è meraviglioso confrontarmi con voi su questa storia ad ogni capitolo! Grazie a chi continua a leggere e ad apprezzare questa long anche in silenzio, non posso che sperare che anche a voi stia continuando ad appassionare come all’inizio e vogliate sempre bene a questi personaggi!
Ci tengo poi a ringraziare la bravissima Saphir Dream per i tanti e splendidi disegni che mi ha già inviato e che mi invierà prossimamente. Spero sarete felici di sapere che le sue opere ci terranno compagnia per diverse settimane! Per cominciare, vi allego le meravigliose Lunch e Mai in yukata tratte dal capitolo precedente (almeno Lunch, dando per scontato che stava uscendo con la sua amica Mai).
Settimana prossima, invece, avremo un disegno con ben cinque nuove entrate femminili della storia, di cui una sarà davvero un personaggio importante nella trama e che molti di voi hanno già individuato. Le altre quattro arrivano per metà da DB Super e per metà in prestito da Fairy Tail (le ragazze di Dragon Ball sono ormai quasi finite in questa storia, del resto).
Vi anticipo già che è un disegno splendido!
 
Ecco, a proposito del nuovo capitolo, il titolo sarà “Odiare sé stessi” e cercheremo di capire cosa passa per la testa a Bulma e Bulma II. Ce la farà Rad a sistemare le cose? Vi piace Bulma II?
Ci vediamo mercoledì prossimo!
 
Teo
 

a-X9osr3-d
fallout new vegas dead wind cavern
>

   
 
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Teo5Astor