Serie TV > Dr. House - Medical Division
Segui la storia  |       
Autore: SweetPaperella    28/06/2019    5 recensioni
"Tornare. Tornare in un posto in cui si è stati bene, ma anche male, non è facile. Tornare. In uno di quei posti in cui hai dei ricordi bellissimi, ma anche bruttissimi.
Tornare al Princeton Plainsboro, nell’ospedale in cui è nata la sua carriera, in cui ha conosciuto persone straordinarie, oltre che quello che per un breve periodo è stato suo marito, ma a lungo il suo fidanzato."

Allison Cameron torna al PPTH dopo cinque anni con un segreto, un segreto che forse non può tenersi a lungo. Tornare significa anche rincontrare vecchi colleghi e il suo ex marito: Robert Chase. Molte cose sono cambiate in cinque anni, ma forse i sentimenti quelli non sono mutati...
{Cameron/Chase, ambientata cinque anni dopo la 6x17}
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Cameron, Robert Chase | Coppie: Allison Cameron/Robert Chase
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Capitolo tre - Rachel 


È più o meno durante le tre di notte, che una vocina la sveglia. È quella inconfondibile della sua bambina, la quale ha raggiunto il suo letto e ora la sta chiamando affinché si svegli. 
Allison apre gli occhi ancora confusa e vede la piccola Rachel in lacrime.
«Ho mal di pancia mammina» le dice la bambina ancora piangendo. Si è svegliata con questo forte dolore e non è riuscita a riprendere sonno, così è andata dalla sua mamma. 
«Vieni qui, amore. Avrai sicuramente mangiato troppo stasera.» le dice prendendo in braccio  e facendole spazio nel grande lettone matrimoniale, per tranquillizzarla e coccolarla. Quando sta male, è abitudine di Allison farla dormire insieme a lei e stavolta non è da meno. 
«Ora chiudi di nuovo gli occhietti, amore.» le dice accarezzandole da prima i capelli, poi andando a massaggiarle la pancia, affinché senta in questo modo meno dolore, mentre intanto la stringe a sé, dandole calore anche con il suo corpo. Spegne nuovamente la luce della lampada che ha sul comodino, precedentemente accesa, per cercare di far addormentare la piccola. Poco dopo, è di nuovo nel mondo dei sogni, ma con il sonno agitato, Allison infatti, si rende conto che spesso si lamenti, come se avesse ancora male, tanto che il suo sonno non è totalmente profondo. 
Nelle mattinate, la situazione non cambia, Rachel che di solito è una mangiona, non ha voglia di fare colazione e la donna, capisce che sta davvero male e decide di lasciarla a casa a riposare un po’, chiedendo alla tata di venire dalla mattina e chiamarla se ci dovessero essere problemi o peggioramenti della piccola.
Si reca a lavoro poco tranquilla a dire il vero, non le piace mai assettarsi quando la sua Rachel sta male, ma ha fissata una riunione e non può rimandare, se pur vorrebbe tanto.
La piccola però non accenna a migliorare, ha mangiato poco e niente per l’ora di pranzo, giusto perché costretta a farlo e subito dopo aver mangiato, ha vomitato tutto. Più di una volta. E alla quinta volta, la tata chiama Allison.
«Allison, scusa se ti disturbo, so che a breve hai la riunione, ma... Rachel ha vomitato già cinque volte. Piange che le fa male la pancia e chiede di te.» le dice una volta che la dottoressa le ha risposto al telefono. Non è sua abitudine chiamare, anche perché Rachel è una bambina dolcissima, tranquilla e sveglia, quindi le poche volte che l’ha fatto è perché è successo qualcosa. Come in questo caso.
«Ha la febbre?» chiede Allison, preoccupata. Non sopporta l’idea di non essere a casa quando la sua bambina sta male, anche se è una semplice influenza. 
«37,5 al momento, l’ho misurata subito.»
Annuisce e chiede alla tata se le può passare Rachel vuole parlare con lei e rassicurarla, finisce la riunione e corre subito da lei, se pur ha altre cose di cui occuparsi, ma lo farà da casa. Non è un problema, avviserà la Cuddy di questo inconveniente, giusto per correttezza.
«Amore, ho una riunione importante, ma appena finita corro subito da te, va bene?»
«Promesso?» chiede la piccolina ancora in lacrime, le fa davvero male la pancia. 
«Promesso. Tu intanto guarda un po’ di tv visto che stai male sai che ti è concesso starci un po’ di più.» le risponde prontamente Allison, nel tentativo di farla sentire un po’ meglio. Non le piace che sua figlia passi il pomeriggio davanti alla televisione, preferisce di gran lunga che giochi con qualcosa di produttivo o con le sue adorate Barbie a inventare storie. Ma quando sta male le concede di stare anche il pomeriggio davanti alla tv se non se la sente di fare altro. 
Rachel annuisce e prima di ripassare il cellulare alla sua tata, si fa promettere ancora una volta di tornare presto a casa. 
È quando Rachel ha vomitato per la settima volta e la febbre le è salita a 38 è mezzo, che finalmente la sua mamma rientra. Ha fatto il prima possibile, ma quella terribile riunione non finiva mai. Lei non ha fatto altro che guardare l’orologio e si è distratta più di una volta durante gli interventi degli altri dottori, tanto che si è dovuta far ripetere che cosa avessero detto. Non è da lei, ma da quando c’è Rachel nella sua vita, le sue priorità sono totalmente cambiate, ora viene lei prima di ogni cosa.
La piccola, ora che la sua mamma é a casa si sente più tranquilla e nonostante abbia ancora un forte mal di pancia, in un momento che Allison é in camera a cambiarsi e mettersi qualcosa di più comodo; Rachel chiama Robert, con il cellulare della sua mamma che lei ha lasciato sul tavolino del salotto, alla sua piena portata. 
Robert é appena uscito da una differenziale con House su un nuovo caso, quando sente squillare il suo cellulare e ha bisogno di guardare più volte il display prima di rispondere, non crede ai suoi occhi, ma non ci sono dubbi, é Allison che lo sta chiamando. Pensa immediatamente che forse voglia chiedergli scusa per come sono finite le cose tra loro la sera precedente, ma non avrebbe nemmeno motivo di farlo e non sarebbe da lei... Poi perché chiamarlo se è a lavoro? O forse non è a lavoro... Esita un attimo nel rispondere, estremamente confuso, ma felice per quella chiamata inaspettata, che improvvisamente si rende conto di star perdendo troppo tempo e lei potrebbe chiudere la chiamata e lui aver sprecato un’occasione.
«Ehi Allison, a cosa devo l’onore di questa chiamata?» risponde piccato, ancora l’ha con lei per la sera precedente, non sa se riesce a passare sopra a tale atto della donna, ma ci vuole provare, vuole provare a voltare pagina una volta per tutte e ricominciare da capo, come se si stessero conoscendo per la prima volta, anche se non è facile e la sua risposta n’é la prova.
«Robert, sono Rachel.»
L’uomo nel sentire la voce della bambina, spera che la piccola non si sia accorto del suo tono di voce finto seccato e con l’intento di mandare una frecciatina a sua madre, ma forse, anche se è molto intelligente, certe cose ancora non le capisce.
«Ciao Rachel, come mai mi chiami? La mamma?» chiede curioso, non riesce a capire il motivo per cui la bambina lo stia chiamando, a questo punto pensa che Allison non sappia della chiamata.
«Volevo sentirti. Ho trovato il numero nel cellulare della mamma... Sai che ho l’influenza? Mi fa male la pancia, ho anche vomitato e ho la febbre.» 
Non sembra aver fatto caso al tono della voce dell’uomo poco prima.
Robert però si dispiace anche che stia così male. Ora che ci pensa, sente che la sua voce non è cristallina e allegra come la sera predente.
«Mi dispiace piccola. Vedrai che tra qualche giorno starai meglio.» le risponde dolce, quella bambina lo ha già conquistato e nonostante, per un attimo abbia sperato che fosse sua, non le dispiace conoscerla meglio, perché non è difficile volerle bene. É dolce, attenta, sveglia, simpatica, una bambina tutto pepe. Il fatto che abbia preso il cellulare di sua madre per chiamarlo, n’é la dimostrazione. Non sa nemmeno se deve rimproverarla a dire il vero per questo piccola marachella che ha fatto, ma non spetta nemmeno a lui farlo. 
«Rachel, ma con chi stai parlando?» Allison dall’altra stanza l’ha sentita parlare da sola e si è insospettita, in caso adesso ci sono solo loro due, la tata é già andata via da un po’.
Robert sente chiaramente la voce di Allison di sotto fondo, ma non fa in tempo a dire una parola alla bambina che le ha già passato Allison.
Allison a sua volta si ritrova con il cellulare in mano e l’unica cosa che sa é chi che c’é dall’altra parte dell’apparecchio, sua figlia ha semplicemente detto: “Con Robert, te lo passo” e le ha dato il telefono.
«Ehm... Robert, scusami per mia figlia... Ti ha disturbato?» gli chiede subito, decisamente imbarazzata dalla situazione. Sua figlia riesce a essere terribile con tutta l’influenza, non osa immaginare che cosa avrebbe fatto se non fosse stata male. Scuote la testa per ciò che è capace di fare.
«No figurati, nessun disturbo. Mi ha detto che sta poco bene, mi dispiace.»
«Si ha preso l’influenza. Be, grazie per preoccuparti...»
«Figurati. Allora che cosa farete questa sera?»
«Oh bé... Io appena Rachel dorme, devo lavorare.»
«Sempre la solita precisa e responsabile.» la provoca lui per poi dirle di scusarlo un attimo e fa segno alla sua finta fidanzata di avvicinarsi, lei prontamente le si mette accanto e Robert, senza preoccuparsi di coprire con la mano per non farsi sentire da Allison dall’altra parte, la bacia e la saluta con un “Ciao amore, dammi solo un attimo e andiamo a cena”. Torna solo dopo a rivolgersi a Cameron.
«Tu invece deduco che ti aspetta una cena... Vai pure, ci vediamo in giro. E scusami ancora per Rachel.» dice cercando di chiudere al più presto la conversazione, si è sentita in imbarazzo che lui abbia baciato la sua fidanzata, senza preoccuparsi che lei potesse sentire. Quanto meno avrebbe potuto mettere una mano sul microfono, in modo che lei non si accorgesse della cosa e dello scambio di battute. Sembra quasi che lui lo abbia fatto di proposito, per sbattergli ancora una volta in faccia la sua felicità e magari vendicarsi della loro conversazione della sera precedente. Ed é anche per questo che preferisce chiudere al più presto. Chiude senza aspettare una risposta da parte dell’uomo.
Intanto, Rachel se la ride sotto i baffi, vuole vedere sua mamma con il dottor Chase e non le importa che lui sia fidanzato, si può sempre lasciare.
Allison poi si rivolge nuovamente a sua figlia, un po’ alterata da tale comportamento. 
«Rachel, perché hai chiamato Robert? Poi sai che non voglio che usi il mio telefono senza chiedermelo.» le dice alzando un po’ la voce. Non vuole rimproverarla, ma deve anche capire che non può agire in questo modo e passare impunita, non può chiamare ogni numero che ha sulla rubrica telefonica del cellulare perché le va.
«Volevo salutarlo.» dice tranquilla la bambina, come se fosse ovvio il motivo.
«La prossima volta aspetti me per chiamarlo, non lo fai di tua iniziativa.»
Rachel annuisce e poi aggiunge: «Perché non lo invitiamo qui un giorno? A me sta tanto simpatico.» ammette senza problemi.
Allison si sente morire all’affermazione della figlia e non sa come replicare.
«Rachel, lui è fidanzato e non può diventare il mio, non è me che vuole. Lo sai vero?»
«Lo so che è fidanzato, ma si può sempre lasciare no?» 
La dottoressa ancora una volta si ritrova a scuotere la testa, sua figlia é davvero tremenda, ma non può non ridere.
«Non é così semplice. Poi non bisogna sperare che due persone si lascino se sono felici insieme, ma anche se non lo sono. Non sei tu che puoi decidere come vanno le cose, capito monella?» le dice seria, spera che sua figlia non l’abbia vista ridere per ciò che ha detto, non ha potuto evitarlo, a volte la sua bambina sembra una piccola donnina.
Rachel annuisce e si scusa per ciò che ha detto. Se sa essere una monella, sa anche essere una bambina molto educata e se fa qualcosa di sbagliato, chiede sempre scusa.
«Ti preparo qualcosa che puoi mangiare che ti fa bene per il vomito, così magari ti senti meglio.» le dice ancora cambiando argomento e mettere fine a quella discussione.
«Non ho fame.» dice la bambina e Allison se ne stupisce, perché di solito é la prima che vuole mangiare, se prima le é sembrato che stesse meglio, visto ciò che ha fatto, deve ammettere che la sua bambina non ha per niente una bella cera. É pallida, con due enormi occhiaie sotto gli occhi, i quali sono rossi e stanchi. É davvero parecchio influenzata. Solo che non nemmeno da lei non mangiare quando sta male, di solito ha appetito anche con la febbre alta, fin da piccola ha sempre divorato tutto, nonostante l’influenza. Ciò non le piace per niente, ma non vuole nemmeno allarmarsi inutilmente.


Nei giorni a seguire la piccola sembra stare meglio e che, il suo malessere sia stato dovuto semplicemente a u malanno di stagione e quindi Allison, decide di farla restare in casa un ultimo giorno, ma poi di rimandarla a scuola quello successivo. Sembra che la piccola abbia riacquistato il suo appetito e per colazione ha voluto anche la cioccolata calda, che sua mamma le ha preparato con piacere, visto quanto abbia mangiato poco nei giorni precedenti, solo minestre senza praticamente nulla dentro, per non farla vomitare nuovamente. 
Rachel è una di quelle bambine poi, che ama andare a scuola e stare ancora un altro giorno in casa, nonostante stia bene, per lei è una tortura. Vuole andare a giocare con le sue amiche e fare i suoi disegni o lavoretti da portare a casa. 
Per fortuna c’è la sua tata che è una grande giocherellona, le piace inventare storie e la fa ridere tanto, o davvero si sarebbe annoiata. 
Allison esce come al solito alla solita ora, non appena la tata puntuale, è giunta a casa loro per darle il cambio. Saluta Rachel con un bacio e un abbraccio e le promette che cerca di tornare presto. La bambina annuisce e finisce di gustarsi la sua colazione, per poi iniziare subito a giocare con Emilie, la sua tata. 
Ma nemmeno mezz’ora dopo, Rachel che si è recata in camera della sua mamma per prendere il libro delle fiabe da farsi leggere da Emilie, vomita tutta la colazione di poco prima. Si spaventa tantissimo la piccola, ma visto che la tata è raro che si rechi in camera della sua mamma, decide di non dirle nulla, anche perché non vuole rinunciare ad andare a scuola il giorno seguente, per quanto le piaccia giocare con lei, preferisce di gran lunga le sue amiche. 
Torna in salotto con il suo libro, ma non ha per niente una bella cera, anzi, si sente nuovamente stanca e si addormenta mentre ascolta la storia. Emilie, non dà peso al fatto che si sia addormentata, anche se lei non si addormenta mai durante la lettura delle storie, si divertono insieme a inventare voci da far fare ai personaggi. Ma pensa che sia stanca visto la settimana infernale avuta a causa dell’influenza e si mette a sistemare alcune cose in casa, per alleggerire il lavoro ad Allison e preparare il pranzo per Rachel. 
È quando la sente svegliarsi e vomitare sul tappeto in salotto che capisce che sta ancora male e le si avvicina nuovamente per misurarle la temperatura. Scotta. Deve avere di nuovo almeno 38 di febbre, sta per chiamare Allison e avvisarla, quando la bambina la ferma per un braccio, prima di accasciarsi a terra in preda a quelle che sembrano convulsioni o forse una crisi epilettica. Emilie non lo sa, non ne capisce niente di medicina, sa solo che deve chiamare urgentemente il 911 e dire loro di portare la bambina al PPTH. Chiama prima l’ambulanza, con estrema urgenza, anche perché Rachel ora é priva di sensi a terra e poi, dopo aver preso il corpo della bambina per dire loro che ancora respira e metterla sul divano nuovamente; chiama Allison.
«Emilie, tut...» non la lascia finire di parlare.
«No, Rachel credo abbia avuto una crisi epilettica, ora é priva di conoscenza, stiamo arrivando con l’ambulanza al PPTH.» le dice interrompendola per spiegarle cosa sia successo. Le dice che la bambina ha vomitato di nuovo e che ha la febbre alta per giunta e che prima di sentirsi male si è addormentata di punto in bianco, senza nemmeno ascoltare la fine della storia che lei le stava raccontando.
Allison avverte immediatamente la stanza girare e se non fosse seduta sulla poltrona della sua scrivania, sicuramente si sarebbe sentita male. Cerca di fare respiri profondi e riacquistare lucidità, ma non è facile sapendo che sta arrivando in ospedale con l’ambulanza la propria figlia, che ha appena avuto una crisi epilettica, che mai ha avuto. Messa insieme agli altri sintomi dei giorni precedenti: febbre alta, assenza di appetito, vomito, debolezza, stanchezza, crisi epilettiche. Non è normale tutto ciò. Non é per niente normale.
Si alza di scatto e va immediatamente dalla Cuddy, per chiederle di chiamare House e digli che sua figlia Rachel sta arrivando con l’ambulanza, dicendole anche i sintomi avuti in quei giorni e che vuole affidargli il caso, vuole che sia solo lui a capire che cosa abbia la sua bambina. É il miglior diagnosta del mondo, anche se stronzo, ma è l’unico che può salvare la sua piccolina. Lui deve salvarle la vita. 
E poi, corre ad aspettare l’ambulanza davanti all’ingresso dell’ospedale.
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Dr. House - Medical Division / Vai alla pagina dell'autore: SweetPaperella